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lunedì 11 maggio 2020

Agenzia Fides 11 maggio 2020

EUROPA/ITALIA - Oggi come ieri: i Camilliani in prima linea nell’emergenza Covid-19
 
Roma (Agenzia Fides) – “Sentimenti semplici come prossimità, compassione, comprensione, vicinanza, collaborazione, amore, che si mostrano attraverso uno sguardo, un sorriso, una carezza, un abbraccio, tutte cose che oggi, in questo isolamento forzato, ci sembra impossibile fare, vengono tenuti vivi dai Ministri degli Infermi, Camilliani.” Inizia così la testimonianza inviata all’Agenzia Fides da Luciana Mellone, responsabile dell’Archivio Storico della Casa Generalizia dei Camilliani a Roma.
“In questi giorni – scrive - i Camilliani sono in prima linea nell’emergenza Covid-19, ancora una volta mettendo a rischio la loro vita per proteggere la nostra, e spesso accompagnando le persone nel trapasso in un momento in cui le stesse venivano private della possibilità del conforto e della vicinanza dei loro familiari.”
Appena è scoppiata la pandemia Covid-19, il Camillian Disaster Service International (CADIS) Foundation, istituito come Task Force per far fronte alle catastrofi naturali e alle emergenze socio-sanitarie, si è mobilitato per portare assistenza alle popolazioni più vulnerabili.
“Di fronte alla precarietà della vita e al bisogno urgente di cibo – spiega la Mellone - il dilemma per molte popolazioni è scegliere tra morire di fame in casa o rischiare la morte per il coronavirus uscendo a guadagnare il pane.”
Per evitare una possibile crisi umanitaria, CADIS International, in collaborazione con la grande famiglia Camilliana, ha attivato un programma per fornire kit alimentari che consentano la sopravvivenza durante questi periodi di isolamento e contribuiscano a chiudere le linee di possibile trasmissione del contagio.
La dedizione dei Ministri degli Infermi non è cambiata nelle varie situazioni: malati di lebbra in Cina, Tailandia, Filippine, Africa, Brasile, o nei confronti dei malati di TBC, e ancora verso i pazienti affetti dall’ HIV/ AIDS ed Ebola, e nelle varie guerre dei secoli scorsi.
(LM/AP) (Agenzia Fides 11/5/2020)
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AFRICA/ZIMBABWE - “Spero che emergeremo dalla quarantena consapevoli del valore della solidarietà” auspica un sacerdote
 
Harare (Agenzia Fides) – “La pandemia causata dal coronavirus, in una certa misura, ci ha costretto ad un personale piccolo esilio, lontano dai nostri amici e a volte dalle nostre famiglie” scrive p. Keto Sithole, sacerdote dello Zimbabwe, in una nota di riflessione su come la quarantena per il Covid-19 stia avendo un impatto sulla vita della sua comunità di fedeli.
“I sacerdoti non sono sempre in grado di soddisfare i bisogni spirituali dei membri della comunità loro affidata, il momento più doloroso è rappresentato dall’assenza di funerali pubblici per coloro che sono tornati alla Casa del Padre” sottolinea con dolore p. Sithole, che opera presso la St Marys a Lukosi.
“Una grande lezione che abbiamo tratto da questo periodo è stata la scoperta che le relazioni contano più delle riunioni. Abbiamo avuto modo di trascorrere del tempo con le persone vicine e lontane (per telefono), vedendole per come sono, il che è estremamente gradevole. Questo è quello che credo che Gesù voglia che accada. Troppo spesso, siamo impegnati con i nostri desideri senza pensare seriamente agli altri a meno che non possiamo trarre da loro un vantaggio”. “Durante la quarantena, abbiamo la possibilità di pregare per gli altri e di sostenerli, semplicemente attraverso una normale telefonata pastorale e le chat. La più grande sfida è stata quella di raggiungere la maggior parte dei miei parrocchiani che non possiedono cellulari. Sono sempre stati nelle mie preghiere perché non perdano la fede e la speranza”.
Dal punto di vista liturgico p. Sithole sottolinea che “come la maggior parte delle chiese di tutto il mondo, la missione St Marys a Lukosi, dove attualmente sto lavorando, è stata chiusa. I laici non sono in grado di riunirsi e i sacerdoti non sono in grado di incontrarli mentre la nazione si prepara alla potenziale peggiore crisi sanitaria, a giudicare da come il virus ha devastato Paesi con migliori strutture mediche del nostro”.
“Mentre i figli d'Israele hanno gridato a Dio per essere salvati, facciamo anche noi appello a Dio non dai soliti luoghi di preghiera ma dai posti di quarantena, dalle nostre case, da soli o con i nostri cari” invoca il sacerdote, che conclude con la speranza che “quando emergeremo da questa chiusura, noi tutti avremo riscoperto quei valori essenziali della comunità, prendendosi cura dei bisognosi e del mondo come auspica Papa Francesco in Laudato Sì”. (L.M.) (Agenzia Fides 11/5/2020)
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CONGO RD - I missionari in aiuto delle "donne-portatrici", per sottrarle a una vita di sofferenza e schiavitù
 
Bukavu (Agenzia Fides) - Garantire piccoli prestiti per sottrarre le donne-portatrici da una vita di sofferenze e fatiche inaudite: è questo il progetto lanciato dai Padri Bianchi (chiamati anche Missionari d'Africa) nella Repubblica Democratica del Congo a sostegno dell'associazione «Femme Debout» («Donna in piedi»). A Bukavu, la capitale del Sud del Kivu (regione altamente instabile nella quale operano numerose milizie ribelli), centinaia di donne, provenienti dai quartieri più poveri e disagiati, a spalle trasportano al mercato il materiale scaricato dai battelli al porto. Il pesante lavoro di facchinaggio implica il caricarsi enormi sporte sulle spalle e facendo decine di viaggi dal porto al mercato e viceversa. Ricevono pochissimo, 300 franchi congolesi, pari a 16 centesimi di euro, per recapitare 150 kg di merce. Una via crucis estenuante e senza fine che ne mina la salute. Ogni giorno lo stesso calvario.
Centocinquanta donne, tra le più povere e vulnerabili, si sono riunite a hanno fondato «Femme Debout», un gruppo di mutuo-soccorso che si prefigge di aiutare le socie ad avviare una piccola attività commerciale, più sicura e remunerativa, e meno gravosa, rispetto al lavoro di portatrice. A turno, venti donne ricevono ciascuna un prestito che si impegnano poi a restituire entro sei mesi. Con questa somma (piccola per l’Europa, grande per l’Africa) allestiscono piccoli chioschi, un banco dove vendere frutta e verdura.
"Le facchine – spiega a Fides Angèlique Kasi, la leader dell’associazione - si spezzano la schiena al mercato e sono considerate alla stregua di schiave. Vengono maltrattate e marginalizzate. La decisione di mettersi assieme e avviare un’attività di micro-credito ha permesso di rompere questo circolo vizioso di sfruttamento e miseria. Al momento tutte le socie che hanno ricevuto il prestito lo hanno regolarmente rimborsato nei termini e nei tempi concordati. Ma occorre fare molto di più".
I Padri Bianchi si sono impegnati a sostenere questo progetto, avviato e gestito dalla società civile congolese. "Metteremo a disposizione dell’associazione “Femme Debout” 4-5mila euro – spiega a Fides padre Alberto Rovelli, missionario italiano a Bukavu -. A loro volta loro daranno a ciascuna donna tra i 70 e gli 80 euro. Le donne poi li restituiranno. La nostra non vuole essere un’iniziativa paternalista, ma un progetto che responsabilizza le donne e le aiuta a cambiare il loro destino".
I Missionari d'Africa si dedicano principalmente all'apostolato missionario presso le popolazioni non evangelizzate, alla cooperazione e allo sviluppo delle Chiese locali. Sono presenti in numerosi paesi africani, sia nell'area del magreb, sia nell'Africa sub sahariana, tra i quali Kenya, Niger, Nigeria, Ruanda, Congo Rd e molti altri. (EC) (Agenzia Fides 11/5/2020)

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AFRICA/EGITTO - Papa Francesco telefona al Patriarca copto Tawadros: chiediamo insieme che Dio abbia misericordia del mondo
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – Una telefonata al Patriarca copto Tawadros II per confermare la vicinanza alla Chiesa copta e a tutto il popolo egiziano, e rinnovare la promessa di pregare ogni giorno l’uno per l’altro. Così Papa Francesco, nella giornata di domenica 10 maggio, ha voluto manifestare in modo semplice e diretto la sua partecipazione alla giornata dell’amore fraterno tra la Chiesa copta ortodossa e la Chiesa di Roma, celebrata ogni anno nell’anniversario dei viaggio compiuto a Roma dal Patriarca Tawadros nel 2013 per incontrare per la prima volta lo stesso Papa Francesco. Il Patriarca copto ortodosso – riferiscono media egiziani – si è riferito al tempo presente (segnato anche in Egitto dalla pandemia da Covid-19) con la frase di San Paolo in cui l’Apostolo delle Genti ricorda che «tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio»(Rm 8, 28).
Al termine della conversazione, Papa Francesco e Papa Tawadros hanno anche condiviso la supplica a Dio affinché abbia Lui misericordia della Chiesa, dei credenti e del mondo intero.
Trai Capi delle Chiese d’Oriente, Papa Tawadros è stato quello più deciso nel sostenere con forza la ricerca di una data comune per le solennità liturgiche pasquali, attualmente celebrate in giorni diversi dalle varie Chiese e comunità di battezzati (vedi Fides, 20/5/2019). La sollecitazione a unificare la data di celebrazione della Pasqua – come ha riferito a suo tempo l'Agenzia Fides - era già stata espressa dal Patriarca copto in una lettera inviata nel maggio 2014 a Papa Francesco, in occasione del primo anniversario del loro incontro in Vaticano. Tawadros, a capo della Chiesa cristiana numericamente più consistente tra quelle presenti nei Paesi arabi, era tornato a proporre la questione anche nel novembre 2014, intervenendo a Vienna alle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della Fondazione Pro-Oriente.
Nel giugno 2015, anche Papa Francesco aveva espresso la disponibilità della Chiesa cattolica a stabilire una data fissa per la Pasqua, «in modo che possa essere festeggiata nello stesso giorno da tutti i cristiani, siano essi cattolici, protestanti o ortodossi». L'unificazione delle date di celebrazione della Pasqua di Resurrezione è un'urgenza particolarmente sentita in Africa del Nord e in Medio Oriente, dove convivono nello stesso territorio Chiese e comunità cristiane che fissano il giorno di Pasqua in maniera difforme, avendo come criterio di riferimento le une il Calendario Giuliano e le altre quello Gregoriano. (GV) (Agenzia Fides 11/5/2020)
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ASIA - I Vescovi dell'Asia: i cristiani uniti alle altre religioni nella Giornata di digiuno, preghiera e carità del 14 maggio
 
Yangon (Agenzia Fides) - "Incoraggiamo tutti i fedeli cristiani in Asia a vivere fruttuosamente, generosamente e con speranza la Giorno di digiuno, preghiera e carità prevista in tutto il mondo il 14 maggio, per chiedere la liberazione dalla pandemia. Guardiamoci l'un l'altro. Uniamoci come leader religiosi e come credenti in Dio in tutto il mondo": è l'appello lanciato dal Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon e Presidente delle Conferenze Episcopali del'Asia. Nel messaggio inviato a Fides, le Chiese dell'Asia aderiscono, in tal modo, alla “Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità”, indetta a livello universale dall’Alto Comitato per la Fratellanza umana, per chiedere a Dio di proteggere l’umanità dalla pandemia da coronavirus. L’appello è stato rilanciato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al Azhar, Sheikh Ahmed al Tayyeb.
"La pandemia di Covid-19 nel mondo è ora una 'tempesta perfetta'. Sfida i nostri modi di vivere, lavorare e festeggiare. E' un tempo di prova per tutti, specialmente perdisoccupati, lavoratori migranti, indigenti e fasce di popolazioni emarginate", rileva l'Arcivescovo Bo.
"Nella maggior parte dei paesi asiatici ora si vivono restrizioni. Le scuole sono chiuse, le fabbriche sono chiuse, i mercati stanno esaurendo le scorte, i viaggi sono vietati. Eppure, con un'incredibile follia, i conflitti continuano", prosegue la nota inviata a Fides.
Aggiunge il testo: "Molte persone chiedono: quando finirà tutto questo per tornare alla normalità? La risposta alla domanda è che non finirà, non solo nel senso che le cose non saranno più le stesse. L'Asia ha vissuto molti conflitti, guerre e crisi senza fine, lo Tsunami, il ciclone Nargis e frequenti tifoni devastanti. Ogni crisi ci ha lasciato cambiati. Questa volta tutti i paesi del mondo sono interessati e la pandemia lascerà il nostro mondo profondamente cambiato. La politica cambierà. Le relazioni internazionali saranno diverse".
Rileva il Card. Bo: "Una catastrofe che colpisce oltre 200 paesi cambia il mondo. È come una guerra mondiale. Anche se Covid-19 può essere contenuto in pochi mesi, l'eredità vivrà con noi per decenni. Interesserà il modo in cui vediamo e comprendiamo la comunità, cambierà il modo in cui ci connettiamo, come viaggiamo, come costruiamo le nostre relazioni. Se i governi non affrontano la sfida, perderanno la fiducia dei loro popoli".
In questa crisi, si vedono gli elementi-chiave di una buona leadership: dare indicazioni, creare significato ed empatia, assumendosi le responsabilità e proteggendo e includendo i poveri e i deboli, i vulnerabili: "In una crisi come questa, i veri leader sfruttano le loro opportunità per creare fiducia", non ansia e terrore, rileva la nota.
Oggi ci si chiede: "Perché abbiamo permesso così tanta divisione nel mondo? Perché tante aree dell'Asia sono soggette a conflitti ? Perché abbiamo in Asia le guerre più lunghe del mondo? Osservando la nostra storia fino ad ora,perché non sono stati creati legami più forti quando ne abbiamo avuto la possibilità? Perché milioni di persone devono migrare all'estero, solo per poter vivere? Possiamo allora costruire un'economia inclusiva, che metta la dignità della persona al primo posto? Possiamo avere una solidarietà tenace e un desiderio per il bene comune fondato sul rispetto?"
In questo momento, sottolinea il Cardinale, occorrono pazienza, energia e intelligenza: "Questo è il momento di organizzare saggiamente le nostre vite e energie; un tempo per alimentare la nostra immaginazione e intelligenza e prepararsi per un nuovo mondo. È tempo di capire che dipendiamo gli uni dagli altri e di imparare a lavorare insieme, condividendo le responsabilità e apprezzando la solidarietà. Soprattutto, questo è un momento per mettere da parte l'odio e le armi e affrontare il nemico comune che sta attaccando tutta l'umanità".
"La pandemia ci offre un tempo per incoraggiarci a vicenda, un tempo di solidarietà con le persone vulnerabili e un tempo per pregare per capire cosa sta succedendo nel nostro mondo", dice il testo, motivando così l'adesione alla speciale Giornata di preghiera e digiuno del 14 maggio. "In tutta l'Asia, molte persone sono ferite, fisicamente, emotivamente, finanziariamente e spiritualmente. E' il momento di portare nel nostro mondo la bontà, la misericordia e l'amore di Dio", conclude il Presidente della FABC, appellandosi all'unità, alla solidarietà e alla fraternità di tutte le comunità religiose in Asia.
(PA) (Agenzia Fides 11/5/2020)
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ASIA/SINGAPORE - Il matrimonio cattolico si celebra solo "in presenza" e non tramite piattaforme online, in tempo di pandemia
 
Singapore (Agenzia Fides) - L'Arcidiocesi di Singapore ha rifiutato la possibilità di celebrare e dunque convalidare un matrimonio tramite il collegamento su una piattaforma online. La soluzione, in tempi di Covid-19, è prevista dalla nuova legge intitolata "Misure temporanee per la celebrazione e la registrazione dei matrimoni", approvata in Parlamento il 5 maggio, per le nozze civili. Secondo la legge, la celebrazione dei matrimoni civili, durante la pandemia di Covid-9, può avvenire virtualmente tramite un collegamento video in diretta degli sposi, degli ufficiali civili e dei testimoni. Il procedimento vale anche per le registrazioni ufficiali delle nozze, in sede civile. La nuova legge dovrebbe entrare in vigore già dalla seconda metà di maggio, come reso noto dal Ministero dello sviluppo sociale e familiare.
Alla luce della nuova legge, l'Arcidiocesi di Singapore ha espresso la posizione per la celebrazione del rito del matrimonio religioso. La nota dell'Arcidiocesi, pervenuta a Fides, rimarca "l'importanza dell'interazione fisica delle persone che celebrano il sacramento del matrimonio e di altri sacramenti". Citando Papa Francesco, nella sua omelia del 17 aprile 2020, si ricorda che "la Chiesa, i Sacramenti, il Popolo di Dio sono concreti". Ma, pur apprezzando gli sforzi delle autorità per rendere il matrimonio accessibile alle coppie in questo momento difficile, la Chiesa cattolica di Singapore non celebrerà nè registrerà i matrimoni tramite collegamento video, afferma la nota.
"Il nostro obiettivo è aiutare le nostre coppie a celebrare di persona questo sacramento, osservando tutte le direttive sanitarie e le misure di allontanamento sociale attuate dalle nostre autorità sanitarie", si afferma. La presenza degli sposi, del sacerdote, dei testimoni, dev'essere reale. La rete Internet può, invece, diventare un mezzo utile per raggiungere famiglie allargate e amici che desiderano unirsi alla celebrazione in tempo reale, afferma la circolare. In tal modo, nota la Chiesa, si possono rispettare sia le esigenze e il significato profondo del matrimonio canonico nel rito religioso cattolico, consentendo alle famiglie e agli amici di assistere a questa felice occasione, osservando requisiti di sicurezza e salute.
La popolazione di Singapore è di 5,7 milioni, di cui circa 383.000 sono cattolici (9% della popolazione).
(SD-PA) (Agenzia Fides 11/5/2020)
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AMERICA/EL SALVADOR - I Vescovi: "Evitare il licenziamento dei lavoratori, è il momento in cui dobbiamo aiutarci l'un l'altro come fratelli"
 
San Salvador (Agenzia Fides) - La Conferenza episcopale salvadoregna, attraverso una dichiarazione intitolata "Un paese secondo il cuore di Dio" chiede ai datori di lavoro di evitare il licenziamento dei lavoratori o la sospensione dei loro contratti, approfittando del fatto che non possono recarsi al posto di lavoro perché sono in quarantena. "Agire in questo modo non è umano, e tanto meno cristiano, oggi è il momento in cui dobbiamo aiutarci l'un l'altro come i fratelli che siamo" si legge nella dichiarazione dei Vescovi inviata a Fides.
Esortano poi lo Stato, nei suoi tre organi, esecutivo, legislativo e giudiziario, a lavorare insieme, facendo il massimo sforzo per portare avanti il popolo, in questo momento critico della nostra storia a causa degli effetti del coronavirus. In questo senso, i Vescovi ricordano l'importanza di proteggere tutti i salvadoregni, in particolare i più poveri e i più vulnerabili, salvaguardando tutti i loro diritti individuali.
"Come Pastori di un popolo sofferente ed eroico, esortiamo sia i nostri leader, a tutti i livelli, sia i responsabili delle micro, piccole, medie e grandi aziende, a cercare soprattutto il bene delle persone. E, come abbiamo detto tante volte, una condizione fondamentale è che si cerchi il bene comune della società, in un clima di rispetto, dialogo sereno e un vero senso patriottico".
I Vescovi concludono il loro messaggio insistendo sul fatto che se la minaccia di questa pandemia è grave, forse c'è un pericolo ancora maggiore che si nasconde in noi: "il virus dell'indifferenza" di fronte al dolore dei fratelli e delle sorelle più deboli. A questo proposito, ricordano quanto afferma Papa Francesco: "Non lasciare nessuno indietro".
(CE) (Agenzia Fides 11/05/2020)
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OCEANIA/AUSTRALIA - Le Pontificie Opere Missionarie: campagna #WeAreStillHere per sostenere il Fondo POM per il Covid-19
 
Sydney (Agenzia Fides) – “La Chiesa è chiamata ad ascoltare l’appello di Papa Francesco per rispondere e usare le proprie risorse e le proprie reti, riflettendo sulle conseguenze economiche e sociali della pandemia. La Chiesa può offrirsi come un sicuro punto di riferimento al mondo, che è smarrito di fronte ad un evento inaspettato. Come Catholic Mission abbiamo lanciato la campagna #WeAreStillHere per sostenere il Fondo POM Covid-19”. Lo afferma P.Brian Lucas, Direttore nazionale di "Catholic Mission", ovvero l'ufficio australiano delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Australia, in una intervista all’Agenzia Fides, riflettendo sulle ripercussioni della pandemia sulla vita della Chiesa nel Nuovissimo continente e sulla risposta che è stata lanciata attraverso il Fondo di Emergenza Covid.19 delle POM, voluto dal Papa.

In che modo la pandemia interpella missione della Chiesa nel vostro Paese?

La Chiesa è stata chiamata attraverso le necessità della pandemia a rifocalizzare le sue priorità, a collaborare in modo più ampio con altre Chiese e organizzazioni secolari, per esprimere amore e preoccupazione per l'intera famiglia umana nel contesto locale e globale. L'effetto diretto sui paesi più ricchi colpiti dalla pandemia ha portato alla luce le sfide significative affrontate da coloro che si trovano in contesti missionari. Ciò ha offerto un'opportunità di dialogo e collaborazione più ampi che mai.
In Australia ciò ha messo in luce l'urgente necessità che la Chiesa risponda ai più vulnerabili della comunità facendo pressione su governi e autorità locali, per far si che sia ascoltata la voce dei più deboli. I cattolici australiani hanno fatto spontaneamente offerte per sostenere le missioni estere colpite da Covid-19.

Come sta funzionando il Fondo speciale di emergenza POM per le vittime di coronavirus nel suo paese? Che tipo di iniziative sono state avviate con quel Fondo?

Le POM dell’Australia sono particolarmente impegnate nel facilitare risposte innovative a livello locale e globale, per essere veramente missionarie nella nostra risposta alla pandemia senza precedenti, attraverso una serie di iniziative a largo raggio come queste:
- coinvolgimento del popolo australiano nell’evoluzione internazionale del Covid-19 vissuta dalla Chiesa missionaria globale, attraverso la nostra campagna #WeAreStillHere per sostenere il Fondo POM Covid-19.
- coinvolgimento dei genitori della scuola cattolica australiana, che sono a casa con i loro figli, in un viaggio missionario con particolare attenzione al Covid-19, in vista del Mese Missionario Mondiale, attraverso un innovativo impegno online per costruire comunità missionarie di preghiera, advocacy e raccolta fondi.
- raggiungere i nostri partner missionari in tutto il mondo per identificare i bisogni reali e aiutare le Chiese locali nello sviluppo di risposte efficaci e adeguate.
- condivisione delle risorse intellettuali tra le principali agenzie e congregazioni religiose locali e internazionali, come Caritas Internationalis, Gesuiti, Verbiti, Maristi, per consentire alle informazioni di fluire tra le agenzie per avere il massimo impatto su tutte le reti.
- Catholic Mission ha inviato 25.000 USD di offerte spontanee dei fedeli al fondo di emergenza.
- Catholic Mission ha rinnovato il suo appello ai donatori invitandoli a riflettere sulle esigenze dei territori di missione.

Ci sono esperienze che esprimono in questo momento il rapporto tra carità ed evangelizzazione?

Il ruolo dell'evangelizzazione in questo momento è quello di ascoltare l’appello del Papa "per esprimere la preoccupazione e l'amore della Chiesa per l'intera famiglia umana di fronte alla pandemia di Covid-19". La risposta dell'Australia è stata raccontare la storia dei missionari nel mondo attraverso la campagna #WeAreStillHere, come quella di Suor Stan, in Ghana, che ha condiviso le sue lotte per cibo e risorse per sostenere la Casa di Nazareth per i bambini di Dio.
Il popolo australiano ha risposto con fede e generosità, offrendo un sostegno finanziario congruo per lo speciale Fondo Covid-19. I sostenitori regolari del lavoro delle POM Australia sono stati contattati personalmente e la loro risposta orante ha dimostrato un grande zelo missionario che ha fornito incoraggiamento e solidarietà alle comunità più povere e più colpite in questi tempi incerti.
(SL-PA) (Agenzia Fides 11/5/2020)

giovedì 12 marzo 2020

Agenzia Fides 12 marzo 2020

 
EUROPA/ITALIA - Don Ángel Fernández Artime confermato Rettor Maggiore dei Salesiani
 
Roma (Agenzia Fides) – Il 28° Capitolo generale della Congregazione Salesiana, ha rinnovato a Don Ángel Fernández Artime il mandato di Rettor Maggiore, per il sessennio 2020-2026. L’elezione è avvenuta al primo scrutinio, come informa la nota di Ans inviata all’Agenzia Fides. Don Ángel Fernández Artime, 59 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, Spagna; ha emesso la sua prima professione il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago de Compostela ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987 a León. Ha conseguito la Laurea in Teologia Pastorale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia. È stato Delegato di Pastorale giovanile, Direttore della scuola di Ourense, membro del Consiglio e Vicario ispettoriale e, dal 2000 al 2006, Ispettore. È stato membro della commissione tecnica che ha preparato il Capitolo Generale 26. Nel 2009 è stato nominato Ispettore dell’Argentina Sud, e grazie a tale incarico ha anche avuto modo di conoscere e collaborare personalmente con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco. Nel dicembre 2013 venne nominato Superiore dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” – incarico che tuttavia non ha mai svolto perché prima di essere insediato come Ispettore è stato eletto dal 27° Capitolo Generale come Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana. Era il 25 marzo 2014. (SL) (Agenzia Fides 12/03/2020)
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AFRICA/CONGO RD - Gravemente ferito un sacerdote nell’est del Paese
 
Kinshasa (Agenzia Fides) – Gravemente ferito p, Guy-Robert Mandro, parroco di Fataki, nel territorio di Djugu, nell’Ituri, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. L’aggressione è avvenuta il 10 marzo lunga la strada che conduce a Kondoni, un villaggio non lontano dalla sua parrocchia, dove il sacerdote si stava recando in moto per verificare la situazione della sicurezza nella zona, dopo che il giorno prima erano giunte segnalazioni sulla presenza di uomini armati. Secondo i testimoni, almeno due persone, incluso il parroco, sono state gravemente ferite a colpi di machete da un gruppo di uomini identificati come appartenenti al CODECO (Coalizione dei democratici congolesi), uno dei diversi movimenti armati che agiscono nell’area.
P. Mandro è comunque riuscito a fuggire con diverse ferite da machete nella parte posteriore del corpo, sulla testa e con tre dita amputate. A causa delle gravi condizioni, il sacerdote è stato trasferito da un elicottero della MONUSCO (Missione ONU nella Repubblica Democratica del Congo) da Fataki a Bunia per ricevere un trattamento sanitario adeguato. In una dichiarazione ufficiale, la diocesi di Bunia ha condannato l’attacco e chiede alle autorità competenti di indagare sulla questione in modo che gli autori di questi atti vengano trovati e consegnati alla giustizia. (L.M.) (Agenzia Fides 12/3/2020)
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ASIA/SRI LANKA - La Chiesa chiede un'indagine trasparente sugli attacchi di Pasqua
 
Colombo (Agenzi Fides) - Una indagine seria e trasparente su mandanti ed esecutori della "strage di Pasqua", l'attacco terroristico che nel 2019 ha ucciso oltre 250 persone in Sri Lanka: lo chiede la Chiesa cattolica che, tramite il suo rappresentante più autorevole, il cardinale Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo, ha ricordato alle istituzioni l'impegno urgente  e approfondito per capire "come siano avvenuti gli attentati il ​​21 aprile 2019 e chi abbia aiutato gli aggressori".
"Non esiteremo a scendere in strada per salvaguardare i diritti della nostra gente", ha detto il cardinale parlando a Ragama, nel nord di Colombo. Nonostante l'indagine avviata da Maithripala Sirisena, predecessore del presidente Gotabaya Rajapaksa, "il procedimento appare ora privo di trasparenza", ha detto. “Alcuni elementi che devono emergere vengono nascosti: chi era responsabile? chi ha aiutati i terroristi e che ha mantenuto i contatti con loro?” ha notato.
A febbraio, il governo dello Sri Lanka ha nominato uno speciale team di sei membri per aiutare la polizia a raccogliere informazioni e ad accelerare un'indagine presidenziale sul devastante attacco. Il presidente Rajapaksa ha annunciato di "accelerare le indagini in corso sull'attacco" che si sono rivelate cruciali nella sua vittoria elettorale del novembre scorso. Rajapaksa, infatti, ha più volte citato l'attacco terroristico della domenica di Pasqua, durante la campagna elettorale, per presentarsi o come "leader capace di fermare il terrorismo".
Rajapaksa ha vinto le elezioni, trionfando il suo rivale Sajith Premadasa con un margine di oltre 1,3 milioni di voti (il 52,25% dei voti contro il 41,99% del rivale più vicino).
Il precedente governo guidato da Maithripala Sirisena e Ranil Wickremesinghe è stato incolpato della sua incapacità di prevenire gli attacchi, nonostante informazioni di intelligence avevano messo in guardia su potenziali imminenti attentati.
Nove attentatori suicidi appartenenti al gruppo estremista islamista locale "National Thawheed Jamaat" (NTJ) legato all'ISIS hanno effettuato una serie di esplosioni devastanti che hanno colpito tre chiese e altrettanti hotel di lusso nella domenica di Pasqua, uccidendo 258 persone tra cui alcuni cittadini stranieri. (SD-PA) (Agenzia Fides 12/3/220)
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ASIA/TURCHIA - Patriarcato ecumenico: preghiera, scienza e rispetto delle regole sanitarie per superare la pandemia
 
Istanbul (Agenzia Fides) – «La nostra Chiesa ha avuto ed ha rispetto per la scienza medica», e in merito all’emergenza rappresentata dalla pandemia del Coronavirus «esorta tutti i fedeli a rispettare sia le direttive dell'Organizzazione mondiale della sanità sia le raccomandazioni e le disposizioni legali dei singoli Stati». Sono queste alcune delle indicazioni contenute nel comunicato pubblicato dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, a conclusione della sessione del Santo Sinodo riunitosi mercoledì 11 marzo presso la sede patriarcale del Fanar, sotto la presidenza del Patriarca ecumenico Bartolomeo, anche allo scopo di fornire indicazioni pratiche e pastorali in merito all’emergenza sanitaria globale rappresentata dalla diffusione dei contagi del virus Covid-19. «La Grande Chiesa di Cristo» si legge nel comunicato diffuso dai canali ufficiali del Patriarcato «sa per esperienza che la divina Comunione è un " farmaco per l'immortalità", e questo permane tutt’ora nella dottrina ortodossa sulla Santa Eucaristia». Inoltre, «va da sé che la fede in Dio, come trascendimento e non come abolizione della logica umana, così come la preghiera, potenziano il combattimento spirituale del cristianesimo. Di conseguenza, la Chiesa Madre di Costantinopoli esorta i suoi figli spirituali in tutto il mondo a intensificare le loro preghiere, affinché questa prova del tempo presente possa essere superata, grazie all’aiuto e alla luce donati da Dio». (GV) (Agenzia Fides 12/3/2020)
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AMERICA/COLOMBIA - I Vescovi della regione bolivariana: il servizio ai migranti sia impegno comunitario di incontro con Gesù
 
Bogotà (Agenzia Fides) – L’Arcivescovo di Maracaibo e Presidente della Conferenza Episcopale del Venezuela, Mons. José Luis Azuaje, ha presieduto la concelebrazione eucaristica di apertura dell'incontro delle Conferenze episcopali della regione bolivariana, che si è svolto ieri, 11 marzo, a Bogotà, convocato dal CELAM (Consiglio Episcopale Latinoamericano). All'incontro hanno partecipato i rappresentanti degli Episcopati di Bolivia, Ecuador, Venezuela, Colombia, oltre che la Presidenza del CELAM e altri ospiti, per riflettere sulla crisi migratoria nella regione (vedi Fides 10/3/2020).
Secondo le informazioni diffuse dal CELAM, pervenute all’Agenzia Fides, nella sua omelia l’Arcivescovo ha evidenziato, alla luce della Sacra Scrittura e del tempo di Quaresima, che la vita ci presenta sempre diverse strade che diventano per noi opzioni. Ogni essere umano ha la libertà di scegliere un sentiero o un altro da seguire, con le conseguenze che ciò comporta. Riguardo al servizio della Chiesa a favore dei migranti, in cui si servono persone che non conosciamo e di cui ignoriamo completamente le opinioni, ha sottolineato l’importanza di servire in modo disinteressato, del tutto estraneo alla ricerca del potere o al riconoscimento degli altri. Ha quindi invocato la protezione di Dio perché continui ad aiutare i suoi discepoli perché l’amore nel servizio di accoglienza e di aiuto ai migranti, sia vissuto come impegno comunitario di incontro quotidiano con Gesù attraverso il contatto con coloro che soffrono.
Il dottore in Teologia ed esperto del CELAM, Rafael Luciani, ha quindi presentato la sua analisi sulla crisi sociopolitica in Venezuela e la conseguente crisi migratoria che ha assunto dimensioni regionali. Tra le trasformazioni sociopolitiche del paese ha messo in evidenza una concezione egemonica del potere, che vuole imporre un progetto personalista, e vuole mantenersi al potere con rielezioni indefinite. Ha poi citato l’imposizione di un pensiero unico attraverso l’educazione della gente e la discriminazione dei dissidenti. La riforma presidenziale del sistema politico venezuelano verso il cosiddetto Socialismo del XXI secolo è l’espressione di questa nuova forma totalitaria di esercitare pseudo-legalmente la politica.
Durante la giornata è stato anche eletto il nuovo Segretario esecutivo della Red Clamor, la Rete ecclesiale latinoamericana che si occupa di migranti, sfollati, rifugiati e tratta di persone, nella persona di lvy Monzant. Attualmente la Red Clamor è organizzata in una assemblea generale, una segreteria esecutiva e tre commissioni di lavoro, al fine di coordinare e articolare il lavoro pastorale svolto dalle diverse organizzazioni della Chiesa cattolica in America latina e nei Caraibi. Vuole essere il volto di una Chiesa Samaritana che, mossa dalla misericordia di Dio, esce per andare incontro ai fratelli migranti, riconoscendo in loro il volto di Cristo. (SL) (Agenzia Fides 12/03/2020)
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AMERICA/VENEZUELA - Preparando l'Assemblea Pastorale nazionale: una Chiesa impegnata anche nel sociale
 
San Fernando (Agenzia Fides) – La diocesi di San Fernando de Apure ha tenuto sabato 7 marzo 2020 l'Assemblea pastorale diocesana, in preparazione alla II Assemblea Pastorale Nazionale (ANP) che si terrà dal 3 al 5 luglio 2020. Con la partecipazione dei vari gruppi pastorali che danno vita alla diocesi, sono stati raccolti i contributi delle parrocchie e delle aree pastorali, "non per rimanere alle belle parole, ma per proiettarci nel lavoro vero", ha detto Mons. Alfredo. Torres, Vescovo di San Fernando de Apure, nel suo intervento all'apertura all'assemblea. "Incoraggiati dalla II ANP, celebriamo questa Assemblea pastorale diocesana per promuovere il lavoro che, nel corso della storia, si è sviluppato e manifestato a poco a poco in ogni comunità" ha affermato il Vicario diocesano di Pastoral, Pbro. Eliomar Valera.
Dopo la preghiera con cui è iniziata la giornata, p. Juan Bautista Ricaurte ha presentato la sintesi delle conclusioni delle assemblee pastorali zonali. Quindi è stato affrontato l'argomento "Sinodalità nella Chiesa" presentato da Carmen Hernández, e "Il significato della Chiesa missionaria con le porte aperte, una Chiesa in uscita", esposto da p. Eduard Rueda, direttore del dipartimento delle missioni.
Successivamente, sono stati organizzati gruppi di lavoro per condividere i contributi e le riflessioni che saranno presentate all'Assemblea pastorale nazionale e, alla fine, sono state annunciate le persone che parteciperanno all'Assemblea provinciale, passo successivo verso la II ANP. Sono stati presentate anche le attività pastorali intorno alla Causa di Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Dr. José Gregorio Hernández.
San Fernado de Apure è una città del Venezuela capitale dello stato di Apure. La città, al centro della regione dei "Llanos", ha una popolazione di 175.000 abitanti. La popolazione di questa zona condivide la difficile situazione socio politica che da tempo vive il paese, tuttavia la Chiesa in questa regione si impegna sempre di più nella solidarietà con i più deboli. Solo pochi giorni fa, nella capitale, la popolazione è scesa per strada per manifestare ancora una volta chiedendo di rispettare i diritti del popolo e di riprendere la strada verso un cambiamento della politica democratica del paese; così ha detto il Presidente della Conferenza Episcopale in un comunicato del 10 marzo.
"Dobbiamo cercare di creare spazi per il dialogo senza violenza, la violenza ci porta alla distruzione del tessuto sociale" ha detto Mons. Azuaje, il quale ha sottolineato che "il deterioramento della qualità della vita, che ci ha portato a vivere senza elettricità, senza acqua, senza equo compenso, senza benzina, senza pace, senza famiglia; sono, tra l'altro, aree di instabilità sociale e la maggiore povertà".
(CE) (Agenzia Fides, 12/03/2020)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Più consapevolezza per la tutela della terra: un documento dei Vescovi
 
Port Moresby (Agenzia Fides) – “La terra appartiene a te e tu appartieni alla terra”: così mons. Francesco Panfilo, sdb, Arcivescovo di Rabaul, ha presentato il documento "Just Land Agreement", realizzato dalla Conferenza Episcopale di Papauna Nuova Guinea e ISole Salomone. Il documento focalizza diverse questioni pertinenti alla giustizia e al trattamento delle persone negli accordi commerciali che coinvolgono terreni della Papua, spesso dai in concessione a aziende straniere per sfruttarne le risorse.
“Ci siamo resi conto che bisogna accompagnare e guidare i proprietari terrieri a una sana e giusta gestione delle loro terre e così abbiamo avuto l’idea di scrivere queste linee guida”, ha detto l'Arcivescovo presentando il testo.
Mons. Panfilo ha anche parlato del suo coinvolgimento nel progetto "Sigite Mukuts", che riguarda l'estrazione dell’olio di palma nell'area di West Pomio, gestito dalla "Gilford Limited", filiale della multinazionale malese Rimbunan Hijau (RH). Il progetto ha avuto un forte impatto sull'ambiente e sulle popolazioni indigene locali, che hanno lanciato una richiesta di aiuto. L’arcivescovo ha ricordato che quelle stesse persone nel 2015 gli chiesero di intervenire per difendere i loro diritti, per essere "voce dei senza voce".
“Sono stati affittati 5,5 milioni di ettari di terra da entità nazionali ed estere nell'ambito del contratto speciale di locazione aziendale agricola (SABL) e la maggior parte di questa terra è ora nelle mani di stranieri”, ha aggiunto.
“Nel distretto di Pomio la questione sta minando la serenità e l’unione delle famiglie”, ha spiegato l’Arcivescovo di Rabaul. “Gli uomini lavorano per le compagnie straniere mentre le donne sono contrariate a causa dei danni apportati alle acque dei fiumi che iniziavano ad inquinarsi”.
Il nuovo documento è stato illustrato a un'assemblea di attivisti e operatori pastorali che includeva tra gli altri, mons. Francis Meli, vescovo di Vanimo, insegnanti di diverse scuole e altri professionisti laici. Nel concludere il discorso, l'Arcivescovo Panfilo ha esortato tutti a "prendersi cura della nostra casa comune" affermando che "non è troppo tardi perché le persone stipulino accordi basati sulla giustizia, garantendo la tutela dell’ambiente oltre ad una distribuzione equa dei benefici".
(AP) (12/3/2020 Agenzia Fides)
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EUROPA/LETTONIA - Nomina del primo Direttore nazionale delle POM, d. Richard Rasnacis
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il 10 gennaio 2020 ha nominato primo Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Lettonia, per il quinquennio 2020/2025, il rev. Richard Rasnacis, del clero dell’arcidiocesi di Riga.
Il nuovo Direttore nazionale ha 46 anni ed è sacerdote da 20. E’ stato parroco in sei parrocchie, cappellano dell’orfanotrofio, della “Fratellanza delle famiglie di Cana” ed ha promosso l’Adorazione perpetua. Ha promosso l’unità della Chiesa, coltivando rapporti con rappresentanti di diverse denominazioni cristiane. Ha partecipato all’organizzazione della Giornata nazionale della Gioventù e della Giornata mondiale della Gioventù. Nel 2014 ha seguito in Vaticano il progetto per l’attuazione della Evangelii Gaudium. E’ impegnato nell’evangelizzazione usando le nuove tecnologie (fotografia, video…). (SL) (Agenzia Fides 12/03/2020)
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AFRICA/GABON - Dimissioni dell’Arcivescovo Metropolita di Libreville e nomina del nuovo Arcivescovo
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Libreville (Gabon), presentata da S.E. Mons. Basile Mvé Engone, S.D.B. Contemporaneamente ha nominato nuovo Arcivescovo Metropolita di Libreville S.E. Mons. Jean-Patrick Iba-Ba, finora Vescovo di Franceville. (SL) (Agenzia Fides 12/03/2020)

sabato 29 febbraio 2020

Agenzia Fides 29 febbraio 2020

EUROPA/SPAGNA - Più della metà dei missionari spagnoli sono all’opera in 20 paesi dell’America Latina
 
Madrid (Agenzia Fides) - "I paesi dell'America Latina hanno bisogno, come tutti gli altri, di Dio" sottolinea d. José María Calderón, segretario della Commissione episcopale per le Missioni e la Cooperazione tra le Chiese della Conferenza episcopale spagnola (CEE), e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM), in un video diffuso dalla CEE. "Ma in questi momenti in cui ci sono così tante difficoltà, problemi e situazioni conflittuali, Cristo è l'unico che può dare significato e indicare la via di uscita" evidenzia ancora d. Calderón.
In occasione del "Día de Hispanoamérica", che si celebra la prima domenica di marzo e quest’anno ha per tema “Perchè in Lui abbiano vita” (vedi Fides 20/2/2020), in una nota inviata all’Agenzia Fides, le POM della Spagna ricordano che attualmente il 50,96% dei missionari spagnoli si trova in America Latina. Questa giornata, che si tiene in Spagna dal 1949, pone l'accento soprattutto sul servizio dei sacerdoti diocesani spagnoli che vengono inviati a esercitare il loro ministero nelle Chiese dell'America Latina. La Commissione episcopale per le Missioni dispone di un servizio, l' Obra de Cooperación Sacerdotal Hispanoamericana (OCSHA), per coordinare la collaborazione tra le diocesi di origine e di destinazione. Questa istituzione ha inviato tre nuovi membri nel 2019. Attualmente ci sono 208 missionari attivi in 20 paesi dell'America Latina. Il paese latinoamericano che accoglie più missionari OCSHA è il Perù, mentre le diocesi che inviano più sacerdoti sono Toledo (24) e Burgos (17).
Le offerte che questa domenica saranno raccolte nelle parrocchie spagnole andranno ad aiutare i sacerdoti dell'OCSHA. La Messa dedicata a questa Giornata sarà trasmessa su La 2 de TVE dalla Parrocchia di Nostra Signora delle Americhe a Madrid, presieduta dal Vescovo ausiliare di Bilbao, Mons. Joseba Segura Etxezarraga, membro della Commissione episcopale per le Missioni. Subito dopo, il programma "Pueblo de Dios" trasmetterà un servizio realizzato con la collaborazione delle POM in Cile, dove verrà presentata la testimonianza di tre sacerdoti OCSHA di Valencia che svolgono il loro lavoro di evangelizzazione nel paese andino. (SL) (Agenzia Fides 29/02/2020)
LINK
Per vedere il video e per ulteriori informazioni -> https://www.omp.es/la-iglesia-no-ha-abandonado-america-latina
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Siate ambasciatori della riconciliazione”: appello di Mons. Ignace Dogbo Bessi ai cattolici per la Quaresima
 
Abidjan (Agenzia Fides) - "I cristiani cattolici in Costa d'Avorio si trovano in una situazione in cui ciò che è essenziale è la riconciliazione", ha detto Sua Ecc. Mons. Ignace Dogbo Bessi, Vescovo di Katiola e Presidente della Conferenza Episcopale ivoriana all'inizio della Quaresima.
In questi quaranta giorni di penitenza, condivisione e elemosina, Mons. Ignace Dogbo Bessi, esorta i fedeli cattolici ivoriani ad essere ambasciatori della riconciliazione: “Il tempo di Quaresima ci invita a praticare la nostra giustizia attraverso tre grandi progetti di Dio su di noi, elemosina, preghiera, digiuno. Ma per il cattolico della Costa d'Avorio vorrei che il tempo della Quaresima fosse un momento in cui cercare di vivere per Cristo: siate gli ambasciatori di Cristo per la riconciliazione". Ha poi aggiunto che "il cattolico per la Quaresima 2020 deve presentarsi come ambasciatore di Cristo in modo che eserciti il ministero della riconciliazione attraverso la parola”. Secondo Mons. Bessi, se i cattolici durante questo periodo di Quaresima provano a vivere tutto questo, avranno tanto di guadagnato e aiuteranno il Paese ad entrare nel processo di riconciliazione così ricercata per il futuro della nazione.
(S.S.) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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AFRICA/KENYA - L’Arcivescovo di Mombasa: “Urgono provvedimenti immediati contro il Coronavirus”
 
Nairobi (Agenzia Fides) - “Adottate misure precauzionali per evitare di contrarre il Coronavirus” ha detto Sua Ecc. Mons. Martin Kivuva Musonde, Arcivescovo di Mombasa, durante l’avvio della Campagna quaresimale 2020 al Santuario mariano di Subukia a Nakuru. Mons. Kivuva ha esortato i fedeli a pregare gli uni per gli altri mentre il Coronavirus si sta rapidamente diffondendo. Mons. Kivuva ha invitato la Chiesa in Kenya a prendere in considerazione il problema del virus, e i medici a stare all'erta e ad essere pronti ad affrontarlo.
In Kenya si è diffusa la preoccupazione per la presenza del Coronavirus nel Paese dopo che un volo China Southern Airlines è atterrato all'aeroporto internazionale Jomo Kenyatta (JKIA) da Guangzhou, in Cina, con 239 passeggeri il 26 febbraio. Tutti i passeggeri sono stati autorizzati ad entrare in Kenya, ma sono stati consigliati di rimanere in "auto-quarantena" per 14 giorni.
D'altro canto, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha identificato il Kenya tra 13 Paesi prioritari che hanno collegamenti diretti o un elevato volume di viaggi in Cina.
Il Presidente Uhuru Kenyatta ha emesso un ordine esecutivo con il quale ha stabilito la formazione di una squadra nazionale di pronto intervento e ha ordinato il completamento di un centro di isolamento presso l'ospedale Mbagathi di Nairobi entro 7 giorni. (L.M.) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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ASIA/INDIA - Campagna Caritas: mettere fine alla fame e alla povertà, promuovere un’agricoltura sostenibile
 
New Delhi (Agenzia Fides) - "Sustain Life: Sustainable Livelihood" è il tema della campagna quaresimale di quest'anno di Caritas India che invita tutti a unirsi e a diventare operatori di cambiamento. Questa campagna nazionale, nata da quasi mezzo secolo, è uno dei maggiori sforzi per la raccolta di fondi portato avanti dalla Chiesa cattolica indiana. Secondo le informazioni inviate a Fides, la campagna quaresimale è stata lanciata a livello nazionale nella Cattedrale del Sacro Cuore della capitale, con una Messa presieduta dal Nunzio apostolico, l’Arcivescovo Giambattista Diquattro, e concelebrata da diversi sacerdoti impegnati in questo settore pastorale. Analoghe iniziative sono in programma nei prossimi giorni a livello diocesano, sostenute e animate dai membri della Caritas.
Il recente squilibrio nell'economia ha comportato un aggravio delle condizioni dei poveri e degli emarginati del paese. Socialmente, la società indiana è altamente disuguale, divisa in diverse caste, religioni e regioni che minacciano di danneggiare la crescita dell'India. In questo contesto, Caritas India, attraverso la sua presenza multidimensionale nelle aree più arretrate del paese, sta lavorando per assicurare mezzi di sussistenza sostenibili e migliorare la vita delle persone. Obiettivo di Caritas India è "mettere fine alla povertà in tutte le sue forme ovunque" e "mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile".
Caritas India propone sei possibili modi per realizzare la campagna: creare una piattaforma per il dialogo e i collegamenti soprattutto per gli agricoltori senza terra; creare collegamenti con le imprese per promuovere opportune scelte imprenditoriali; promuovere i giovani imprenditori nelle proprie parrocchie; creare strutture di mercato per produttori e acquirenti; aggiornare le competenze esistenti per migliorare le opportunità di sostentamento; sostenere le organizzazioni a supporto degli interventi di base.
La campagna incoraggia le persone a iniziare a vivere con un approccio sostenibile, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali, riducendo le emissioni di carbonio utilizzando metodi di trasporto ecologici, riducendo o riciclando i prodotti di scarto, attivando iniziative delle comunità.
(PN) (Agenzia Fides 29/02/2020)
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AMERICA/BRASILE - Nel Santuario di Aparecida l’apertura ufficiale della Campagna di Fraternità 2020
 
Aparecida (Agenzia Fides) – Domenica 1 marzo, prima domenica di Quaresima, l'Arcivescovo di Belo Horizonte e Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB), Mons. Walmor Oliveira de Azevedo, presiederà la Messa di apertura della Campagna di Fraternità 2020, nel Santuario di Aparecida, che ospita l'immagine della Patrona del Brasile. Con l'Arcivescovo concelebreranno i rappresentanti del Coordinamento esecutivo della Campagna ed i membri della presidenza della Conferenza Episcopale. La celebrazione sarà trasmessa da diverse emittenti televisive, radiofoniche e dal portale A12.com.
Secondo le informazioni inviate a Fides dalla CNBB, durante la celebrazione verrà letto il messaggio inviato da Papa Francesco per la Campagna di Fraternità di quest'anno, in cui il Pontefice richiama l'attenzione sulla necessità di rafforzare il valore della vita e ricorda che la conversione non deve essere separata dal servizio ai fratelli e alle sorelle, "soprattutto quelli più bisognosi".
Una reliquia di Santa Dulce dos Pobres sarà intronizzata sull’altare da alcuni bambini. La religiosa di Bahia (1914-1992), delle Suore missionarie dell'Immacolata Concezione della Madre di Dio, canonizzata il 13 ottobre 2019 e ricordata per le sue opere di carità e di assistenza a poveri e bisognosi, è stata infatti la fonte d'ispirazione per la Campagna di quest’anno, che ha per tema "Fraternità e vita: dono e impegno" e il motto "Vedi, prova compassione e prenditi cura di lui" (Lc 10, 33-34). “Ciò che sperimenteremo in questo periodo di Quaresima, suor Dulce lo ha vissuto tutta la vita: ha visto, provato compassione e si è presa cura di lui con amore. E ripeteva: l'importante è fare la carità, non parlare della carità. Una persona umile e semplice che non ha mai cercato di far sapere ciò che faceva, ma era sempre vicina a chi aveva più bisogno” ha detto la nipote di suor Dulce, Maria Rita Pontes, alla presentazione della Campagna.
Nel testo di base, la Presidenza della CNBB esprime l’auspicio che, nel tempo quaresimale, ogni persona, gruppo pastorale, movimento, associazione, Chiesa particolare, in breve, tutto il Brasile, motivato dalla campagna di Fraternità, possa vedere rafforzata la cura, lo zelo, la preoccupazione degli uni per gli altri, e, quindi, la fraternità. Tra le numerose azioni pratiche proposte, si suggerisce: creare occasioni per condividere la vita e l'esperienza di fede; valorizzare il ruolo dei laici; promuovere attività di evangelizzazione in giorni, orari e luoghi accessibili alle persone; favorire il dialogo tra generazioni e con la società; iniziative di formazione per una convivenza basata sui valori umani; promozione di gruppi di dialogo sulla realtà locale; iniziative incentrate sull'ecologia integrale.
In questo insieme di proposte vengono suggerite iniziative inerenti all'iniziazione alla vita cristiana; la riscoperta dell'importanza della liturgia; la vicinanza missionaria alle famiglie in lutto; la formazione dei ministri della Parola; programmi di visite missionarie. La comunità è quindi chiamata a diventare una casa di accoglienza, di amicizia, di cura fraterna, con la sfida di arrivare alla domenica di Pasqua con la formazione di nuove comunità. Per la società, l'appello è a riscoprire la speranza come forza aggregante del significato della vita, con i laici che assumono un impegno di partecipazione nel campo sociale e politico. (SL) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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La pagina del sito della CNBB con tutte le informazioni sulla Campagna (in portoghese) -> https://www.cnbb.org.br/cf2020
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AMERICA/BRASILE - Serve di Maria Riparatrici: “Da cento anni in Amazzonia al servizio di Dio e dell’umanità”
 
Sena Madureira (Agenzia Fides) - “Le Serve di Maria Riparatrici che operano nella regione amazzonica dell’Alto-Acre, in Brasile, continuano ad offrire servizio pastorale, l’accoglienza di ragazze che vogliono consacrarsi al Signore, istruzione scolastica e visite ad agglomerati di case nella foresta, raggiunte soprattutto attraverso il fiume. Le nostre comunità, inoltre, si prodigano nell’animazione di gruppi di evangelizzazione e di coppie, nella catechesi e nella liturgia, nel sostegno a bambini emarginati e nella pastorale vocazionale. Partecipi di questo mandato apostolico e mosse dallo Spirito, la nostra congregazione risponde alla chiamata di seguire Gesù Cristo a testimoniare il Vangelo in comunione fraterna e ad essere al servizio di Dio e dell'uomo, ispirandosi costantemente a Maria, Madre e Serva del Signore”. Lo riferisce in un colloquio con l’Agenzia Fides, suor Augusta de Oliveria, Vicaria generale delle Serve di Maria Riparatrici, ricordando che nel 2021 si celebreranno i 100 anni dall’inizio della loro avventura missionaria nel paese latino americano: “IL 14 novembre 1921 - racconta suor Augusta - dopo oltre quattro mesi di viaggio, cinque sorelle e una postulante giunsero nella località di Sena Madureira, situata in una zona di confine con il Perù e la Bolivia. Le suore - prosegue - furono mandate dalla nostra fondatrice, madre Maria Elisa Andreoli, su invito del vescovo Prospero Bernardi, dell’Ordine dei Servi di Maria che un anno prima, nel 1920, avevano fondato una missione in quella zona”.
Nel corso dei decenni, l’impegno missionario delle Serve di Maria Riparatrici in questa parte dell’Amazzonia ha contribuito a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali, dando vita a collegi, ospedali, orfanotrofi ed altre opere sociali ispirate ai valori della fraternità, “attraverso un rapporto che aiuta a costruire fiducia e amicizia quale base per la crescita umana e spirituale delle persone”, spiega la vicaria generale.
Il servizio della Congregazione si caratterizza, infatti, per l'impegno soprattutto nel settore dell’istruzione e in quello assistenziale e sanitario: “Nella comunità di Xapuri, ad esempio, - riferisce suor Augusta - coordiniamo una scuola dell’infanzia, sovvenzionata dal governo e con personale laico, che accoglie più di 170 bambini, dai due ai quattro anni, per dare la possibilità alle madri di poter accedere al lavoro. Qui, inoltre - continua - le suore seguono la cooperativa 'Mani di donna' , dove si confezionano articoli utili per la casa con lo scopo di aiutare le famiglie composte di solo donne e bambini. A Cruzeiro do Sul, città di frontiera, con più della metà degli abitanti costituita da Indios, c’è un ospedale in cui prestiamo assistenza medico sanitaria”.
“Oggi - precisa la religiosa - intendiamo celebrare questo primo centenario missionario in comunione con la Chiesa locale: tutte le nostre comunità sono invitate a riflettere sul tema dell’inculturazione della missione evangelizzatrice: “Come scrive il Santo Padre nell’esortazione apostolica 'Querida Amazonia'- chiarisce la missionaria - la Chiesa in Amazzonia è chiamata a camminare con i popoli che la abitano e ad assumere quindi un 'volto amazzonico'. Ma affinché questa incarnazione si realizzi - continua - è necessario che l'annuncio del Vangelo sia compreso in questo contesto: è importante assicurare sul territorio una maggiore presenza dei presbiteri che celebrino l’Eucaristia, perché essa fa la Chiesa. Questa sfida appare come un fattore di identità - osserva suor Augusta - che potrebbe rendere possibili esperienze significative, determinare un vissuto quotidiano, destare nuove speranze per il futuro. Nella nostra esperienza missionaria - conclude - quello che emerge con chiarezza, è la sete che la gente ha di conoscere la parola di Dio”.
Le Serve di Maria Riparatrici nascono nel 1900 a Vidor, in provincia di Treviso, con la professione religiosa da Elisa Andreoli, di sua madre Margherita Ferraretto, Agnese Vimercati e Carmela Regonesi, come terziarie laiche dei Servi di Maria. In Brasile la congregazione è presente con due Province: “Nossa Senhora de Guadalupe" e “Nossa Senhora Aparecida”; alla prima appartengono le comunità del nord del Paese, quelle di Argentina, Bolivia e Messico, mentre alla seconda sono state assegnate le comunità del centro-sud e del Perù.
(ES) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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Guarda la video intervista sul canale Youtube dell'Agenzia Fides -> https://www.youtube.com/watch?v=MWR-LsJDnDY
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OCEANIA/SAMOA - V Congresso Apostolico Mondiale sulla Misericordia: un Oceano di Amore che circonda il mondo intero
 
Apia (Agenzia Fides) – Sarà un vero "giubileo" per la piccola comunità cattolica delle isole Samoa, nelle remote isole del Pacifico, che le darà l'opportunità di essere, per una settimana, cuore della Chiesa universale: pellegrini, fedeli, preti e religiosi, accanto a Vescovi provenienti da Polonia, Germania, Lituania, Nigeria, Francia, Fiji, Nuova Zelanda, Australia, Isole di Tonga, si raduneranno ad Apia in occasione del V Congresso Apostolico Mondiale sulla Divina Misericordia. L’evento, denominato WACOM V, organizzato dall’Arcidiocesi di Samoa, si svolgerà dal 10 al 15 agosto 2020 e avrà come tema: ‘La Divina Misericordia: un Oceano di Amore che circonda il mondo intero’.
Si tratta di un raduno internazionale di migliaia di devoti della Divina Misericordia che si incontrano ogni tre anni per promuovere la devozione a Gesù come Divina Misericordia nella Chiesa cattolica. L'evento, sottolinea a Fides la Chiesa locale, sarà anche una preziosa opportunità di evangelizzazione e di testimonianza della fede. A conclusione del Congresso, il 15 agosto, sarà celebrata una Messa nella sede del Parlamento, nel corso della quale, oltre all’annuncio del prossimo WACOM VI, due rappresentanti di ciascun paese saranno inviati come “Missionari del Mare” e salperanno sulle "fautasi", le tipiche barche samoane, dal porto di Apia.
In occasione del WACOM V, l'arcidiocesi di Samoa-Apia, fondata nel 1850 che conta attualmente 42.000 cattolici, ha messo a disposizione un sito web nel quale potersi registrare e ottenere informazioni per un evento che si annuncia significativo per tutta la comunità cattolica nelle isole del Pacifico.
(AP) (29/2/2020 Agenzia Fides)
LINK
Il sito web del Congresso -> www.wacom5samoa2020.com.

venerdì 7 febbraio 2020

aGENZIA fIDES 7 FEBBRAIO 2020

AFRICA/NIGER - “La dittatura del jihad si è installata a 100 km dalla capitale”, denuncia un missionario
 
Niamey (Agenzia Fides) - “La visione apocalittica ha messo le sue radici a poco più di cento chilometri da Niamey. È questo il messaggio, accompagnato dalla prassi, dei missionari del jihad che opera al confine col Burkina Faso, in zona Gourmantché: convertitevi perché il tempo è compiuto” riferisce all’Agenzia Fides p. Mauro Armanino, missionario della Società delle Missioni Africane (SMA) che opera in Niger. “L’ultimo attacco in ordine di tempo è avvenuto nel pressi di Bomoanga, il villaggio dove il 17 settembre è stato rapito Pierluigi Maccalli (vedi Fides 18/9/2018), e risale alla sera del 5 febbraio. Almeno sei giovani armati in bicicletta hanno circondato, interrogato e poi frustato l’incauto tagliatore di alberi” dice p. Armanino. “Poco lontano hanno scoperto un suo amico col tabacco in tasca e, dopo aver bruciato il tabacco l’hanno minacciato di una punizione ben peggiore se l’avessero ancora sorpreso fumando” prosegue il missionario.
“Fortuna volle che il presidente della locale sezione dei genitori degli alunni fosse assente o nascosto. La sua moto è stata bruciata assieme al materiale scolastico e rubato il denaro che teneva nel negozietto informale che gestiva. Il presidente è scappato altrove, così come altre decine di famiglie, bambini delle elementari e adolescenti delle superiori. La maggior parte ha trovato rifugio nella meglio difesa cittadina di Makalondi a una quarantina di chilometri dal villaggio citato”. Secondo p. Mauro i jihadisti hanno “invitato gli abitanti a mettere in pratica quanto, secondo loro, è statuato dal profeta dell’Islam: niente feste, alcool, tabacco, taglio di alberi, scuole occidentali e cristiani. Le donne andranno velate e ciò le proteggerà da qualunque sopruso e così saranno protetti i bambini. Sono risparmiati dalla distruzione i centri di salute o dispensari perché, dicono, curando e nutrendo i bimbi si prepara il futuro dell’islamizzazione”.
Il missionario dice che i cristiani locali sono costretti a “pregare nelle case, nelle famiglie e di nascosto coi vicini ‘sicuri’, in un Paese che formalmente riconosce la libertà di religione, di culto e di lingua”. “Si è installata una dittatura chiamata Jihad che rimodella stili di vita, opzioni, scelte quotidiane e soprattutto instilla la paura come condizione per raggiungere l’obiettivo prefissato fin dal rapimento di p. Pierluigi: sradicare l’avventura cristiana dal suolo del popolo Gourmantché” denuncia il missionario. “I jihadisti presenti nella zona, di etnia fulani, parlano il fulfulde, lingua che tutti nella zona capiscono perché agricoltori e pastori hanno avuto contatti e conflitti costanti”.
“Quanto allo Stato, entità poco visibile nelle campagne dove vivono i poveri contadini di seconda categoria, era scomparso ancora prima che tutte queste cose accadessero. Assente prima e assente adesso malgrado i militari siano poco lontani dalle zone citate. Ci troviamo a poco più di cento chilometri da Niamey, la capitale del Paese, dove si trova la cattedrale cattolica dedicata a Maria, Madre del Perpetuo Soccorso” conclude. (M.A.) (L.M.) (Agenzia Fides 7/2/2020)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - Si apre la prossima settimana il consiglio nazionale delle POM ivoriane
 


Abidjan (Agenzia Fides) -La diocesi di Yamoussoukro nel centro della Costa d'Avorio, ospiterà dal 10 al 12 febbraio 2020 l'incontro di revisione delle Pontificie Opere Missionarie (POM) del Paese.
Durante questo incontro che riunirà i direttori diocesani delle POM, i segretari esecutivi diocesani delle opere insieme al direttore nazionale delle POM, ciascuno degli amministratori presenterà la revisione provvisoria del proprio esercizio finanziario.
Come preludio a questo incontro, p. Jean-Noël Gossou, direttore nazionale dell'OPM, ha tenuto una riunione preparatoria con il comitato organizzatore presso il CAM, (Centro di accoglienza missionario) di Abidjan.
Oltre alla sessione di revisione intermedia dal 10 al 12 febbraio prossimo, la direzione nazionale delle POM, attraverso la segreteria nazionale per la Santa Infanzia organizza dal 14 al 16 febbraio 2020 nella parrocchia di Saint Mathieu nella diocesi di Yopougon, la finale del concorso musicale per bambini "Cantare la missione", nel prolungamento del Mese Missionario Straordinario. Per la finale di questo concorso, il programma prevede, oltre al concorso coristico, una visita guidata con i bambini, nel pomeriggio del 14 febbraio presso il Santuario Nazionale mariano, Nostra Signora dell'Africa, Madre di tutte le Grazie ad Abidjan Attécoubé , con una riflessione sul tema “La missione del bambino nella Chiesa”. (S.S.) (Agenzia Fides 7/2/2020)
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AFRICA/EGITTO - La Chiesa copta celebra il V anniversario dell’eccidio dei “martiri di Libia”
 
Samalut (Agenzia Fides) – Nella diocesi copta ortodossa di Samalut sono in corso le celebrazioni indette per commemorare i “martiri copti di Libia”, nel V anniversario del loro martirio. Le celebrazioni, iniziate sabato 1° febbraio, si concludono domenica 16 febbraio e si svolgono principalmente presso la chiesa e presso il museo dedicati ai martiri, edificati in tempi rapidi con il sostegno concreto del governo egiziano e inaugurati entrambe nel 2018. Presso il museo, il prossimo 15 febbraio, verrà inaugurata l’esposizione di nuovo materiale documentario sula vicenda dei martiri copti di Libia, con legende, pannelli illustrativi e contributi audiovisivi predisposti in arabo, inglese e francese.
Nel sacrario-museo dei martiri copti di Libia (vedi Fides 12/7/2018) sono già custodite come reliquie anche le manette che legavano le mani dei martiri, mentre loro venivano sgozzati, e quel che resta delle divise color arancione che i carnefici affiliati al cosiddetto Statto Islamico ( Daesh) facevano indossare alle vittime della loro macabre esecuzioni, sempre filmate e diffuse via internet. Tra gli oggetti esposti nel museo ci sono anche le monete trovate nelle tasche dei corpi martirizzati e le loro scarpe, insieme a alcuni documenti di identità e ai registri di lavoro su cui due di loro segnavano le attività lavorative compiute giorno per giorno.
I 20 copti egiziani e un loro compagno di lavoro ghanese erano stati rapiti in Libia all'inizio di gennaio 2015. Il video della loro decapitazione fu messo in rete dai siti jihadisti il 15 febbraio successivo. Ad appena una settimana dalla notizia del massacro, il Patriarca copto ortodosso Tawadros II decise di iscrivere i 21 martiri sgozzati dal Daesh nel Synaxarium, il libro dei martiri della Chiesa copta, stabilendo che la loro memoria fosse celebrata proprio il 15 febbraio.
I resti mortali dei copti uccisi in Libia dai jihadisti erano stati individuati alla fine di settembre 2017 in una fossa comune sulla costa libica, presso la città di Sirte. I loro corpi erano stati rinvenuti con le mani legate dietro alla schiena, vestiti con le stesse tute color arancione che indossavano nel macabro video filmato dai carnefici al momento della loro decapitazione. “Il video che ritrae la loro esecuzione - riferì dopo il massacro all'Agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico emerito di Guizeh - è stato costruito come un'agghiacciante messinscena cinematografica, con l'intento di spargere terrore. Eppure, in quel prodotto diabolico della finzione e dell'orrore sanguinario, si vede che alcuni dei martiri, nel momento della loro barbara esecuzione, ripetono ‘Signore Gesù Cristo’. Il nome di Gesù è stata l'ultima parola affiorata sulle loro labbra. Come nella passione dei primi martiri, si sono affidati a Colui che poco dopo li avrebbe accolti. E così hanno celebrato la loro vittoria, la vittoria che nessun carnefice potrà loro togliere. Quel nome sussurrato nell'ultimo istante è stato come il sigillo del loro martirio”. (GV) (Agenzia Fides 7/2/2020).
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ASIA/FILIPPINE - Le associazioni cattoliche: "No" alla legalizzazione di divorzio, che approda in Parlamento
 
Manila (Agenzia Fides) - Le associazioni laiche cattoliche si oppongono alla legalizzazione del divorzio nelle Filippine, mentre l'iter parlamentare per farlo è stato avviato. La Commissione parlamentare sulla popolazione e sulle relazioni familiari ha approvato il 5 febbraio un disegno di legge volto a legalizzare il divorzio nel paese, che sarà sottoposto alle Camere e sembra avere un generale consenso delle forze politiche.
"Il Congresso filippino (la Camera bassa) deve agire per rafforzare la famiglia e non per indebolirla", afferma in una nota inviata a Fides il forum chiamato "Laiko", ovvero il "Consiglio dei Laici delle Filippine", una piattaforma che raduna varie organizzazioni e movimenti ecclesiali. Il forum sottolinea che "il matrimonio e la famiglia sono un dono che dev'essere protetto".
"Il Consiglio dei Laici delle Filippine è fortemente contrario all'introduzione della legge sul divorzio come via più semplice per lo scioglimento del matrimonio nelle Filippine", afferma il presidente di "Laiko", Rouquel Ponte. "È nostro auspicio quindi, che le Filippine rimangano sempre come un faro di speranza per la famiglia e la società", ha detto. Le Filippine sono l'unico paese al mondo dove il divorzio è ancora illegale. Ponte rileva che "questo non è certo un buon motivo per permetterlo".
Il leader cattolico esorta, invece, i sostenitori del divorzio nella nazione a "imparare dall'esperienza di altri paesi nei quali il divorzio è legale, notando il forte indebolimento dell'istituzione della famiglia avvenuto in quelle nazioni". "Di conseguenza, sono sorti molti problemi per il coniuge abbandonato e per i loro figli", nota Ponte,.
Il progetto di legge messo a punto nella Commissione parlamentare, denominato "House Bill 100" o "Absolute Divorce Bill", intende garantire che i procedimenti per la concessione del divorzio siano accessibili ed efficienti.
Dicendosi consapevole della difficile situazione che vivono i cittadini filippini che soffrono per "matrimoni falliti", il capo di "Laiko" ha invitato le organizzazioni che si occupano della famiglia "a cercare di accompagnarli e seguirli con interventi pastorali utili", come "l'educazione, la formazione e l'accompagnamento umano e spirituale, che vanno insieme al riconoscimento di valori come la vita, l'amore, la fedeltà". "Il Consiglio dei Laici delle Filippine - nota - garantisce il pieno sostegno a chi si impegna in questo campo".
Jenlyen Passion, una madre cattolica impegnata in attività pastorali, dice a Fides: "Il matrimonio è un sacramento e non può essere infranto. Ciò che i legislatori stanno pianificando, ovvero legalizzare il divorzio, è un disegno sotto l'influenza di valori secolari, dunque lo contrasteremo". (SD-PA) (Agenzia Fides 7/2/2020)
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ASIA/INDIA - I Vescovi del Gujarat: "Sospendere le leggi sulla cittadinanza"
 
Gandhinagar (Agenzia Fides) - Esistono seri dubbi sulla promulgazione di tre provvedimenti legislativi che hanno un serio impatto sulla società indiana, ovvero il Citizenship Emendamento Act (CAA), il National Register of Citizens (NRC) e il National Population Register (NPR). Per questo i Vescovi cattolici dello stato indiano del Gujarat (India Occidentale) chiedono al governo indiano di "sospendere immediatamente questi provvedimenti e le relative procedure, fino a quando non viene fornita adeguata considerazione a tutti gli aspetti umani esso correlati, in modo da tutelare il bene dell'intera comunità umana residente in India, perchè l'India emerga nel mondo come nazione esemplare, per la sua adesione alla Costituzione e la protezione dei diritti umani".
In un comunicato inviato all'Agenzia Fides, i Vescovi notano: "La comunità dei cattolici indiani, orgogliosi cittadini della nazione, è profondamente impegnata nella costruzione di una nazione basata sulla giustizia e l'equità. La Chiesa cattolica ritiene doveroso stare 'dalla parte del paese' in ogni momento difficile. La Madre India, da secoli, nutre ogni singolo cittadino, senza alcuna discriminazione basata su casta, religione, lingua o regione. Essendo culla di diverse religioni e culture, l'India ha dato al mondo l'ideale dell'unità nella diversità".
per questo, prosegue la nota "come fedeli e cittadini dell'India, i cattolici del Gujarat sono impegnati a salvaguardare la Costituzione e a garantire che tutte le comunità che vivono nel Paese godano di felicità, prosperità e diritti umani, senza discriminazioni".
Si afferma poi: "C'è stata una diffusa protesta contro il Citizenship Emendamento Act (CAA) da quando è stata approvata dal Parlamento. La Chiesa cattolica del Gujarat accoglie con favore il tentativo del governo di dare protezione ad alcuni rifugiati del Pakistan, del Bangladesh e dell'Afghanistan; tuttavia esprime preoccupazione e apprensione, nel processo di conferimento della cittadinanza, per l'esclusione di un particolare gruppo sulla base della religiosa . È incostituzionale determinare la cittadinanza su base religiosa".
"Le disposizioni proposte - rileva la nota dell'episcopato - sollevano anche serie apprensioni sui benefici per il paese, a fronte delle ingenti spese sostenute per l'attuazione di CAA, NRC e NPR. Vi sono anche domande sulla sicurezza degli immigrati "illegali" e, soprattutto, sulla dignità e sulle condizioni di vita quanti sono già confinati (o possono essere confinati) nei centri di detenzione".
Il testo dei Vescovi del Gujarat asserisce: "Siamo solidali con le proteste non violente nel paese, per la giustizia, come espressione del diritto alla libertà di parola e di espressione. Nello stesso tempo, condanniamo qualsiasi tentativo di mettere a tacere il dissenso e di reprimere le proteste non violente. Prendiamo atto del lassismo e della negligenza dell'amministrazione e della polizia nell'agire contro chi tenta violentemente di interrompere le proteste pacifiche".
La Chiesa cattolica solleva domande sull'applicazione dei provvedimenti sotto esame: ad esempio, la disponibilità del documento stipulato per dimostrare la propria cittadinanza; la competenza e la qualifica dei funzionari preposti a determinare la cittadinanza di un altro.
"Riteniamo sconsiderato e affrettato procedere con l'attuazione di CAA, NPR e NRC senza un'adeguata riflessione sui rimedi e sulle soluzioni di questi problemi relativi ai diritti umani e alla dignità umana, nonché alla pace e all'unità della nazione; e senza un'adeguata consultazione con il popolo indiano", concludono i Vescovi.(PA) (Agenzia Fides 7/2/2020)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - La Chiesa esorta i giovani a un uso responsabile dei social media
 
Port Moresby (Agenzia Fides) - Oltre trecento studenti dell'Istituto Tecnologico Don Bosco (DBTI) hanno preso parte al programma di orientamento della durata di quattro giorni in occasione dell’apertura dell'Anno accademico.
Dal 3 al 6 febbraio presso il DBTI si sono susseguite sessioni di studio e di confronto che hanno spaziato dalla vita del campus, a politiche accademiche, dall'uso delle tecnologie al codice di condotta della scuola, fino a toccare le tradizioni e l'approccio del del DBTI.
“L'intelligenza artificiale sta programmando le nostre vite, sta manipolando i nostri valori, i nostri atteggiamenti e sta distruggendo la nostra cultura” ha detto all’Agenzia Fides padre Ambrose Pereira, sdb, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni della Conferenza Episcopale di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, nella sua presentazione di una sessione di studio e di analisi sull'uso responsabile e sicuro dei media.
P. Pereira si è concentrato sui social media e sul loro scopo, sull’atteggiamento dell'umanità verso il mondo della tecnologia di oggi. Ha esposto un riferimento biblico per passare al tema della diffusione tecnologia, alla sua crescita esponenziale, alla iper-connessione con i "nativi digitali" di oggi.
Padre Ambrose ha spiegato come "le persone si stanno lentamente perdendo nel mondo dei social media" attraverso l'uso degli smartphone e ha incoraggiato gli studenti a "non permettere a questi prodotti di dominare le loro vite". Soffermandosi sull'intelligenza artificiale, ha descritto i telefoni come "oggetti senza anima", esortando gli studenti a valutare attentamente l'uso dei loro telefonini, ricordando la loro natura di "esseri umani dotati di intelletto, volontà e anima".
Come si evince dalla nota pervenuta a Fides, la risposta degli studenti è stata in linea con l’obiettivo dell’incontro. Alcuni di loro hanno riconosciuto di "dedicare tempo agli smartphone per fare cose improduttive", ritrovandosi a "trascorrere tempo con persone che non hanno incontrato piuttosto che con le persone che incontrano faccia a faccia". Gli studenti hanno accolto favorevolmente il discorso costruttivo sull'uso responsabile della tecnologia e dei social media, promosso dalla Chiesa. (AP) (7/2/2020 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...