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lunedì 23 dicembre 2019

NATALE DEL SIGNORE - Veglia e Celebrazione Eucaristica della notte - Martedì 24 Dicembre 2019

NATALE DEL SIGNORE
-  Veglia e Celebrazione Eucaristica della notte  -
Martedì 24 Dicembre 2019
«Lo contempliamo nei suoi misteri»


Liturgia della Parola

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – La Parola si è fatta carne: il mistero della solidarietà di Dio con l’umanità trova rivelazione in Gesù Cristo. Nel segno di un Bambino, segno fragile e inquietante, Dio ci interpella ad accoglierlo.

PRIMA LETTURA: Is 9,1-3.5-6
Ci è stato dato un figlio.
 Dal libro del profeta Isaìa


Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.


Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 95

Rit.  Oggi è nato per noi il Salvatore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

SECONDA LETTURA: Tt 2,11-14
È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.
Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Parola di Dio

CANTO AL VANGELO: cfr. Lc 2,10-11

Alleluia, alleluia.
Vi annunzio una grande gioia:
oggi vi è nato un Salvatore: Cristo Signore.
Alleluia.

 VANGELO: Lc 2,1-14
Oggi è nato per voi il Salvatore.
 Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Parola del Signore




PREGHIERA UNIVERSALE

C - Fratelli e sorelle carissimi, in questa notte santissima, in cui abbiamo accolto il lieto annuncio della nascita del nostro Salvatore, mentre gioiamo per il mistero della Redenzione che si compie noi, uniamo i nostri cuori nella preghiera, insieme con tutti i fratelli sparsi nel mondo.
G – Preghiamo insieme cantando [dicendo]:
Ascolta, esaudisci, Signore!
1.        Per la santa Chiesa ed i suoi pastori, perché si facciano sempre piccoli e umili come il Bambino nato a Betlemme e con coraggio portino ad ogni uomo la gioia e la speranza del Messia. Preghiamo.
2.       Per coloro che vivono l’esperienza della guerra, della violenza e del disordine sociale, perché l’annuncio di pace cantato in questa santa notte dagli angeli, attraverso la responsabilità di coloro che governano, giunga loro come realizzazione delle promesse fatte da Dio a coloro che Egli ama. Preghiamo.
3.        Per coloro che sono provati dalla sofferenza, fisica o spirituale, perché nel Signore che nasce attingano la certezza di avere parte già alla Sua vita divina. Preghiamo.
4.       Per quanti hanno perso il lavoro o se lo vedono messo a rischio perché, guardando a Cristo che nasce nell’umiltà del presepe, sappiano fidarsi totalmente di Dio e dei suoi progetti, capaci di sconvolgere i potenti della terra. Preghiamo.
5.        Per chi anche a Natale vive il dramma della solitudine, per chi è lontano dalla famiglia, per chi si trova in carcere, perché guardando con occhi pieni di speranza il Bambino che è nato per noi, godano del Suo Amore senza limiti e vedano annullarsi le distanze che li separano dalle persone loro care. Preghiamo.
6.       Per tutti i cristiani che vivono la loro fede nella tiepidezza e nel sonno, perché si lascino plasmare dal soffio del tuo Spirito ed il Natale del Signore sia il loro Natale, per una vita piena dell’amicizia che tu instauri con ogni creatura. Preghiamo.
7.        Per noi, che siamo radunati per celebrare l’incarnazione del Verbo di Dio, perché questa santa Liturgia non ci lasci ancora disorientati o emozionati per aver vissuto un’antica tradizione, ma ridesti in noi la gioia di chi sa che Dio non è lontano o ignoto, ma vicino a noi e pellegrino con noi. Preghiamo.
C – Dio fedele, è grande la gioia del cielo che tu ci inviti a condividere in terra, riconoscendo anche noi tra le braccia della Vergine Madre il Salva­tore promesso dalle profondità dei secoli; esaudisci le nostre preghiere e fa’ che egli trovi in noi uno spazio aperto e accogliente, così che noi sappiamo riconoscerlo nel volto di ogni uomo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.   T - Amen.



RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
* G – Che bello, Gesù, è tornato Natale!
E noi intendiamo ancora una volta
quell’annuncio che ha attraversato
quella notte e tutte le notti della storia
per donare consolazione e speranza.
Sì, oggi più che mai
noi abbiamo bisogno di un Salvatore
che ci liberi da tanta paura
e desti in noi la fiducia in Colui
che guida veramente la storia
e il destino dell’umanità.
Abbiamo bisogno di un Salvatore
che ci strappi all’egoismo
e ci faccia ritrovare la forza
e la gioia di accogliere e di donarci
perché solo l’amore può trasformare
in modo durevole la nostra vita.
Abbiamo bisogno di un Salvatore
che ci sottragga a chimere di onnipotenza,
a voglie insane di dominio
e ci faccia ritrovare la strada semplice
dell’ascolto, del dialogo, della compassione.
In questa notte tu fai vibrare
le nostre esistenze convulse e dissennate
di un desiderio ardente e mai sopito di te,
della tua pace, della tua misericordia.
Ci apri ad una nostalgia intensa
di ciò che dà sapore e senso autentico
alle nostre fatiche e ai nostri affanni,
al nostro andare e alle nostre ricerche.
Nella carne di un uomo
tu hai fatto fiorire la grazia di Dio,
una possibilità inedita offerta a tutti.
(Roberto Laurita)

oppure:
** G – Nel buio e nel freddo della notte
abbiamo cercato una chiesa, Signore Gesù,
per celebrare la tua nascita.
Ne abbiamo già tanti di Natali
nella memoria e negli occhi
eppure anche questa volta
il nostro cuore è trepidante,
colmo di emozione e di stupore.
Sì, è vero, siamo tornati bambini
e corriamo al presepio per cercarti nella capanna
tra Maria e Giuseppe, il bue e l’asino.
Anche se variano gli scenari,
i paesaggi e i protagonisti,
tu sei sempre lì: deposto nella mangiatoia,
indifeso e bisognoso di tutto, come lo è un neonato.
Il tuo sorriso scava nel profondo del nostro animo
e ci fa avvertire l’eco d’una dolcezza dimenticata.
Le tue braccia spalancate
ci fanno sentire attesi e accolti
nonostante i pesanti fardelli
che ci trasciniamo dietro,
nonostante il peso dei nostri peccati
e di tante stupidaggini commesse.
Tu non parli, non dici nulla,
ma noi intendiamo, anche stanotte,
l’annuncio degli angeli:
Gloria a Dio nei cieli e pace in terra,
perché tutti gli uomini sono amati da Dio,
da te, o Emmanuele!
 (Roberto Laurita)

oppure:
*** G – Per la tua nascita, Signore,
si sono mossi gli angeli
per venire a cantare la gloria di Dio
e per annunziare la buona notizia della pace.
Anche i pastori si sono messi a camminare
per venire a trovarti
e per inginocchiarsi davanti a te,
divenendo testimoni della tua nascita.
Anch’io mi sono mosso da casa
e sono venuto in chiesa,
sospinto più dalla tradizione che dalla fede,
desideroso di ascoltare le musiche natalizie
più che di adorare te, divenuto bambino,
bramoso di mettere in mostra il mio nuovo vestito,
più che di lasciarmi guardare
dal tuo sorriso amoroso.
Aiutami, Signore, a cogliere
il senso vero del tuo Natale
così che anch’io sappia unirmi al coro degli angeli
e al passo dei pastori,
affinché possa essere ovunque e sempre
testimone della tua nascita
con la parola e con le opere.
(Averardo Dini)


Riti di conclusione

DOPO LA COMUNIONE
C - O Dio, che ci hai convocati a celebrare nella gioia la nascita del Redentore, fa’ che testimoniamo nella vita annunzio della salvezza, per giungere alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore.   T -  Amen.

BENEDIZIONE

C - Il Signore sia con voi.   T – E con il tuo spirito.

C - Dio, che nella nascita del Cristo suo Figlio ha inondato dl luce questa notte santissima, allontani da voi le tenebre del male e vi illumini con la luce del bene.   T - Amen.

C - Dio, che nel suo Figlio fatto uomo ha congiunto la terra al cielo, vi riempia della sua pace e del suo amore.   T - Amen.

C - Dio, che mandò gli angeli a recare ai pastori il lieto annunzio del Natale, vi faccia messaggeri del suo Vangelo.   T - Amen.

C - E la benedizione di Dio onnipotente, Padre + e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.   T - Amen.

D - Benediciamo il Signore.  
T - Rendiamo grazie a Dio.

I ministri, prima di rientrare in sacrestia, si fermano per qualche istante silenziosamente dinanzi all’immagine di Gesù bambino. Il celebrante, poi, la incensa, prega e impartisce la benedizione con la stessa immagine.

PREGHIERA A GESÙ BAMBINO
C - Signore Gesù,
che hai lasciato il tuo cielo
e sei venuto e visitarci, nascendo da Maria,
noi ti chiediamo di rendere il nostro cuore
accogliente alla tua venuta,
perché non perdiamo l’occasione unica
di vederti Bambino,
di vederti uno come noi, uno di noi.
A te ci affidiamo con le nostre famiglie.
A te affidiamo i piccoli e i poveri del mondo
insieme con quanti la nostra cattiveria
ogni giorno mette ai margini della società.
Tanti problemi oggi affiggono molte famiglie
e tra queste vogliamo che tu abbia
uno sguardo di particolare amore
per quelle che non hanno neppure il pane sulla tavola.
Mentre ti adoriamo con i pastori ed i magi,
ti supplichiamo per la pace,
che incomincia tra di noi, tra le nostre case
e si estende alle nazioni, a tutti i popoli.
La tua venuta porti pace nei cuori
di tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Ti preghiamo di ascoltare le nostre voci
e di esaudire quanto ti abbiamo chiesto,
perché sia davvero per tutti il tuo Natale.  
T - Amen.

(Antonio Paolo Pinizzotto)

I ministri dopo aver venerato l’immagine di Gesù bambino, rientrano in sacrestia, mentre tutti i fedeli sono invitati a venerare l’immagine di Gesù bambino.
La Liturgia si può concludere con una laude tradizionale natalizia.





venerdì 8 novembre 2019

Agenzia Fides 7 novembre

AFRICA/SUD SUDAN - I Vescovi sono “Pastori e amministratori della delicata vigna di Dio”
 
Juba (Agenzia Fides) – “Come Vescovi del Sudan e del Sud Sudan riteniamo prioritaria la tutela dei minori e ci impegniamo a lavorare per la prevenzione di ogni forma di abuso, atrocità e violenza contro i bambini. Sono contento che durante questa Plenaria, tra i molti argomenti sia stata scelta la tutela dei minori”: lo ha detto Mons. Edward Hiiboro, Vescovo di Tombura-Yambo e Presidente della Conferenza Episcopale del Sudan, a conclusione di un recente seminario organizzato a Juba dall’Associazione dei Vescovi delle Conferenze episcopali dell'Africa orientale (AMECEA), che ha coinvolto i Vescovi di Sudan e Sud Sudan sull’istituzione di un apposito Dipartimento per la tutela dei minori.
Oltre al tema della tutela dei minori, il Vescovo Hiiboro ha affermato che l'Assemblea Plenaria è stata “per i vescovi del Sudan e del Sud Sudan, un'opportunità di connettersi in primis con Dio, fonte della loro vita; in secondo luogo per rafforzarsi reciprocamente come Pastori e amministratori della delicata vigna di Dio; infine per meditare sulla loro missione verso il popolo di Dio nei due paesi.
I Vescovi di entrambi i paesi, nonostante le difficoltà che stanno affrontando, hanno preso posizione e hanno voluto agire per proteggere, individuare e bloccare qualsiasi abuso contro i minori e contro le persone più vulnerabili. “L’incontro è partito dalle raccomandazioni di Papa Francesco”, ha detto il funzionario per la tutela dei minori dell'AMECEA George Thuku, che ha condiviso con i Vescovi le politiche e le linee guida e le priorità stabilite da alcune Conferenze episcopali della regione.
(AP) (7/11/2019 Agenzia Fides)
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ASIA/INDONESIA - I Vescovi: attualizzare il Documento di Abu Dhabi per migliorare il dialogo con l'islam
 
Bandung (Agenzia Fides) - "La fraternità umana per un'Indonesia pacifica" è il tema dell'Assemblea dei Vescovi indonesiani, in corso a Bandung (4-11 novembre), con l'obiettivo di "comprendere bene il Documento di Abu Dhabi sulla fraternità umana per la pace e la vita nel mondo, firmato congiuntamente da Papa Francesco e dal Grande Imam Ahmed el-Tayeb ad Abu Dhabi lo scorso febbraio, attualizzando il documento nel contesto indonesiano, al fine di rafforzare il dialogo della Chiesa indonesiana con l'islam nell'arcipalago" recita una nota inviata all'Agenzia Fides.
Come appreso da Fides, i Vescovi indonesiani hanno fortemente voluto dedicare la loro Assemblea alla riflessione su quel Documento, per trovare strade di applicazione nella realtà tanto diversa e plurale dell'arcipelago indonesiano. I relatori, ospiti nelle giornate di studio, sono stati l'Imam della Moschea Istiqlal di Jakarta, Nasaruddin Umar; il Segretario dell'Istituto internazionale per le relazioni della organizzazione islamica "Muhammadiyah", Wachid Ridwan; la coordinatrice nazionale del movimento "Gusdurian Network", Alissa Wahid; Padre Damiano Fadjar Tejo Soekarno, prete della diocesi di Malang, attivista in una comunità interreligiosa nell'isola di Madura.
Secondo il Cardinale Ignatius Suharyo, Presidente della Conferenza episcopale indonesiana, "il tema scelto dai Vescovi era conforme alla richiesta di Papa Francesco, che ha chiesto all'episcopato di tutto il mondo di trovare modalità di attualizzare le idee contenute nel documento di Abu Dhabi".
L'Arcivescovo Piero Pioppo, Nunzio Apostolico in Indonesia, nel suo discorso ai Vescovi indonesiani ha affermato che "quel Documento è molto importante soprattutto per la situazione nazionale dell'Indonesia, laddove la ricerca di pace, armonia e convivenza è una sfida che dobbiamo affrontare insieme".
“Come Vescovi della Chiesa cattolica che ha dato un grande contributo alla nascita della nostra nazione, e come nazione indipendente, unita e sovrana, ne avete bisogno per preservare i valori condivisi della società. Dobbiamo guidare la nostra comunità, umilmente, in un dialogo fraterno con tutte le persone, per proclamare sempre in Indonesia i valori del Vangelo e dell'unità ("Ut unum sint"), che sono il nostro contributo speciale al futuro della nazione”, ha affermato il Nunzio Apostolico.
Secondo il Segretario esecutivo della Commissione episcopale per la comunicazione, padre Steven Lalu, "le discussioni durante i giorni di studio dei Vescovi hanno portato a comprendere che tutte le parti coinvolte devono impegnarsi a diffondere i buoni valori del Documento e a concretizzarlo in attività che costruiscono la pace e la convivenza. Oltre a questo, si è detto durante i lavori, la tolleranza è necessaria non per trovare somiglianze ma piuttosto per abituarsi a vivere le differenze". (PP) (Agenzia Fides 7/11/2019)
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ASIA/NEPAL - I missionari Clarettiani: cura e istruzione dei bambini vittime del terremoto
 
Kathmandu (Agenzia Fides) - I missionari Clarettiani sono impegnati a costruire il futuro dei bambini orfani e poveri, vittime del terremoto del 2015 in Nepal, fornendo loro assistenza e istruzione. “Abbiamo visitato il Nepal dopo il terremoto del 2015 e abbiamo contribuito a ricostruire il villaggio di Wasbang, nel distretto di Chitwan, nel centro del Nepal. Ci siamo imbattuti in un bambino orfano e abbiamo iniziato a prendercene cura. Oggi stiamo aiutando e educando oltre 400 studenti. Il nostro obiettivo è aiutare 900 studenti entro il 2025 ”, dice all'Agenzia Fides il padre Clarettiano Jojo Peter Ancheril, tra i responsabili dell'iniziativa, avviata dai missionari Clarettiani di Macao.
Oltre 400 bambini, orfani, poveri e con disabilità fisiche, risiedono nella casa dei bambini di Antyodaya a Parsa, nel distretto di Chitwan. La casa è stata costruita il 13 maggio 2017. "Intendiamo raggiungere i bambini meno fortunati dei villaggi remoti offrendo loro l'educazione e lo sviluppo della personalità", afferma padre Ancheril.
Il 12 aprile 2015 il forte sisma colpì il Nepal, uccidendo migliaia di persone e lasciando milioni di persone senza tetto e senza la possibilità di soddisfare i bisogni primari. Imponente fu la mobilitazione internazionale e la casa dei bambini di Antyodaya rientrò in questa ondata di solidarietà.
Padre Ancheril, dopo un primo viaggio in Nepal, iniziò a coinvolgere parrocchiani e benefattori per ricostruire case per le famiglie colpite dal sisma, nel villaggio di Wasbang, anche grazie al supporto dei Padri della Little Flower Society di Narayangh. Dopo un successivo viaggio con circa 30 pellegrini, questo impegno si fortificò e stabilizzò. Un giorno Bobby Anthony, project manager in Nepal, si imbattè in una bambina di circa quattro anni che vagava nella giungla. Sua madre era malata di cancro (e poco dopo morì), suo padre era vecchio e fragile. Iniziarono così a prendersene cura e così venne l'ispirazione di occuparsi stabilmente di bambini in situazioni simili, costruendo una apposita casa per loro. Yessermaya, assistente sociale del luogo, si interessò ai lavori di costruzione e identificò altri bambini bisognosi. Ben preso si aggiunsero altri bambini da villaggi rurali, dove non vi erano scuole e le famiglie vivono in estrema povertà.
"Oggi la Casa per bambini di Antyodaya offre agli studenti una nuova vita per crescere, lavorare e sperare nel futuro. Agli studenti viene data la giusta attenzione e cure speciali per i bisognosi, oltre che istruzione e assistenza sanitaria. L'amore di Dio non conosce limiti". conclude suor Liza Franca Augustine, collaboratrice del progetto e missionaria in Nepal. (SD) (Agenzia Fides 7/11/2019)
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AMERICA/ARGENTINA - “Superare le diverse forme di violenza e costruire un'amicizia sociale” chiedono i Vescovi
 
Pilar (Agenzia Fides) – “Chiediamo a Dio di aiutarci affinché il percorso democratico si traduca in una vita dignitosa, sviluppo integrale, lavoro per tutti, accesso alla salute e istruzione di qualità”: lo affermano i Vescovi dell’Argentina in un messaggio dal titolo “Il rafforzamento della nostra nazione”, che hanno pubblicato mentre si svolge la loro Assemblea Plenaria nella città di Pilar. Dal 4 al 9 novembre infatti l’Episcopato argentino è riunito per affrontare diversi temi relativi alla realtà sociale e pastorale, tra cui la prevenzione degli abusi sessuali nella Chiesa, il Congresso Mariano dell’anno prossimo, l’elaborazione del catechismo argentino, il Sinodo per l’Amazzonia, la riforma economica.
Dopo le elezioni del 27 ottobre, che hanno decretato la vittoria al primo turno del candidato peronista Alberto Fernandez, che ha ottenuto il 48,10% dei voti, mentre il presidente uscente liberale Mauricio Macri non è andato oltre il 40,37%, i Vescovi nel loro messaggio pervenuto a Fides, ribadiscono che “all'inizio di un nuovo periodo della nostra democrazia, per il quale abbiamo optato irreversibilmente, vogliamo camminare con gli argentini per consolidarla ogni giorno di più”.
“La Patria richiede a tutti – proseguono - un rinnovato sforzo di dialogo sincero e di ricerca del consenso al fine di generare una sintesi superiore. La grandezza della nostra leadership si manifesterà in questo tentativo se saprà incorporare anche gli sforzi e le ricerche dei più poveri”.
I Vescovi sottolineano poi il crimine della corruzione e ribadiscono che il reale rafforzamento della democrazia non sarà possibile “senza una ferma opzione etica ai diversi livelli della vita sociale, senza una vera divisione dei poteri dello Stato e una partecipazione quotidiana e generosa di ogni argentino”. Infine esortano, come cittadini responsabili, “a formare un popolo che, al di là delle discrepanze, mantenga riferimenti stabili conformi ad un progetto comune”, questo presuppone “un rinnovato impegno per superare le diverse forme di violenza e per costruire un'amicizia sociale”. (S.L.) (Agenzia Fides 07/11/2019)
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AMERICA/PARAGUAY - L’Arcivescovo di Asunción: “immorale” aumentare lo stipendio dei politici invece di sostenere i più poveri
 
Luque (Agenzia Fides) – E’ "immorale" la richiesta di aumentare gli stipendi ai politici invece di destinare il denaro a creare e rafforzare programmi per la salute, l’istruzione e l’alloggio destinati ai settori più vulnerabili della popolazione, continuamente in crescita: lo ha denunciato l’Arcivescovo di Asunción, Mons. Edmundo Valenzuela, durante una conferenza stampa tenuta ieri, in occasione dell’Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale del Paraguay, che si tiene a Luque (vedi Fides 5/11/2019) e prende in considerazione i principali temi legati alla realtà sociale ed ecclesiale del paese.
Durante la conferenza stampa, sollecitato dai giornalisti, Mons. Valenzuela ha sottolineato che la richiesta di aumento degli stipendi conviene solo ai politici, e ha aggiunto: "sappiamo già che con i politici non avremo certo giustizia e solidarietà". Ha quindi ribadito che la richiesta è "immorale" proprio perché non esiste da parte delle autorità l'interesse ad aumentare il bilancio per la salute, l'istruzione e l'edilizia abitativa, in particolare per quei settori che sono a rischio continuo.
L’Arcivescovo ha invitato i rappresentanti dei partiti politici a riconsiderare la richiesta e a ripensare la situazione usando come esempio gli avvenimenti in Cile e in Bolivia, in quanto ciò "può essere una causa di rivolta, in seguito alle ingiustizie, a causa di una realtà ingiusta".
“Con i soldi dati ai politici non ci sono progressi. Almeno finora non l'abbiamo visto. Chiediamo che il buon denaro pubblico sia ben utilizzato nei programmi che promuovono lo sviluppo dell'agricoltura familiare, dell'istruzione e della salute che sono sempre molto minacciati” ha ribadito Mons. Valenzuela.
Sebbene attraverso il programma Tekoporà del Ministero dello Sviluppo Sociale, 612 mila persone in estrema povertà percepiscano un bonus per i servizi fondamentali, la realtà dei circa 7 milioni di abitanti del Paraguay è che le famiglie povere ed in estrema necessità aumentano ogni giorno. Inoltre nei programmi di sostegno alle famiglie, le famiglie indigene vengono penalizzate ricevendo sussidi inferiori.
L'incontro dei Vescovi culminerà venerdì 8 novembre nella casa di riposo “Emmaus”, situata nella periferia della città di Luque.
(CE) (Agenzia Fides, 07/11/2019)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...