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sabato 19 ottobre 2019

Agenzia fides 19 ottobre

VATICANO - Domenica 20 ottobre: la Giornata Missionaria del Mese Missionario Straordinario
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Domenica 20 ottobre si celebra la Giornata Missionaria Mondiale, istituita il 14 aprile 1926 da Papa Pio XI, che diede il suo assenso alla richiesta del Consiglio superiore della Pontificia Opera della Propagazione della Fede di indire una “Giornata Missionaria Universale”, fissando una domenica “segnatamente la penultima di ottobre, come giornata di preghiera e di propaganda missionaria in tutto il mondo cattolico”. In alcune nazioni la celebrazione della Giornata Missionaria viene trasferita ad altra data, per necessità pastorali o organizzative.
La Giornata Missionaria di quest’anno è la numero 93 e si celebra nel cuore del Mese Missionario Straordinario voluto da Papa Francesco, sul tema “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”. Con il Pontificato di Papa Paolo VI ebbe inizio la consuetudine di inviare un messaggio specifico a tutto il popolo di Dio per questa circostanza.
Nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria 2019, Papa Francesco, che domenica 20 presiederà la Messa in San Pietro, ricorda: “La Chiesa è in missione nel mondo… È un mandato che ci tocca da vicino: io sono sempre una missione; tu sei sempre una missione; ogni battezzata e battezzato è una missione. Chi ama si mette in movimento, è spinto fuori da sé stesso, è attratto e attrae, si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita. Nessuno è inutile e insignificante per l’amore di Dio. Ciascuno di noi è una missione nel mondo perché frutto dell’amore di Dio… Questa vita ci viene comunicata nel Battesimo, che ci dona la fede in Gesù Cristo vincitore del peccato e della morte, ci rigenera ad immagine e somiglianza di Dio e ci inserisce nel corpo di Cristo che è la Chiesa”.
Ricordando i sessant’anni della Giornata Missionaria, Papa Giovanni Paolo II nel suo Messaggio del 1986, scriveva: “quando il suggerimento per l'istituzione di questa Giornata giunse alla sede di Pietro, il promotore Pio XI di felice memoria lo accolse prontamente esclamando: ‘Questa è un'idea che viene dal cielo’. L'iniziativa, affidata alle Pontificie Opere Missionarie, in particolare all'Opera della propagazione della fede, ha avuto sempre di mira l'opera di rendere cosciente il popolo di Dio della necessità di proporre e di sostenere le vocazioni missionarie e del dovere di cooperare spiritualmente e materialmente alla causa missionaria della Chiesa”. Subito dopo affermava: “la Giornata missionaria mondiale può e deve divenire, nella vita di ciascuna Chiesa particolare, occasione per attuare i programmi di catechesi permanente a ampio respiro missionario, in modo da poter presentare a ogni battezzato, come a ogni comunità di fede cristiana, una proposta di vita «evangelizzata ed evangelizzante».” (SL) (Agenzia Fides 19/10/2019)
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EUROPA/ITALIA - "Battezzati e inviati": "Vivere in comunione di fede e solidarietà per costruire un mondo di fratellanza universale"
Roma (Agenzia Fides) - “La solidarietà è un gesto che rimanda tutti gli uomini e le donne al comandamento dell’amore: ognuno di noi è chiamato ad amare il prossimo, a vivere insieme come fratelli e sorelle, uniti in una grande famiglia”. Così riferisce all’Agenzia Fides padre Stanley Lubungo, Superiore generale dei Missionari d’Africa (detti anche “Padri Bianchi”), sul tema di riflessione proposto da "Missio Italia", Direzione italiana delle Pontificie Opere Missionarie, per la penultima domenica del Mese Missionario Straordinario dell’ottobre 2019, giorno in cui si celebra la 93esima Giornata Missionaria Mondiale.
“Il nostro impegno quotidiano si traduce in gesti, attitudini e scelte di amore verso tutti costoro di cui ci sentiamo responsabili”, spiega padre Lubungo. “Amare i più bisognosi, gli indifesi - rileva - significa restare accanto a loro e lottare contro tutte le ingiustizie, le povertà, spirituali e materiali”.
Secondo la scansione proposta da "Missio-Italia", in questa terza domenica del mese, il 20 ottobre, tutti i fedeli sono infatti, chiamati a riflettere sulla "solidarietà", ad aprire il loro cuore alle esigenze spirituali della missione e a impegnarsi con gesti concreti: “Tutti i cristiani sono invitati ad essere protagonisti, in prima persona - sostiene p. Stanley - e ad essere coinvolti dal fermento della carità: diventa così, un modo di mettersi in contatto con l'intera umanità”, evidenzia.
“In tal senso - prosegue il superiore generale - possiamo affermare che essere solidali svela il mondo interiore del missionario, rivela l’uomo amante di Dio, manifesta la serietà con cui affronta la vita quotidiana, ma soprattutto la sua forza interiore che, per grazia di Dio, lo spinge a porsi davanti alla realtà, perché tutti i battezzati hanno ricevuto dal Signore il grande dono della fede”. La solidarietà, quindi, è un elemento essenziale della vita cristiana: “E’ importante per noi tutti - afferma in conclusione padre Lubungo - promuovere il valore e la ricchezza della fraternità”. (ES) (Agenzia Fides 19/10/2019)
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Guarda la video-intervista a padre Stanley Lubungo sulla terza domenica del Mese Missionario Straordinario -> https://youtu.be/lv4bAxmiPuI
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - Assemblea generale di verifica degli Orionini: la prima in Africa e sotto l’insegna del Mese Missionario Straordinario
Bonoua (Agenzia Fides) - Sono 46 i delegati provinciali, sacerdoti, religiosi e laici, della congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza meglio conosciuta come “Orionini”, che prendono parte dal 13 al 20 ottobre 2019 in Costa d 'Avorio alla 5a Assemblea generale di verifica della Piccola Opera della Divina Provvidenza che riunisce le province della Congregazione in tutto il mondo. Si tratta del primo evento del genere in Africa dalla fondazione della Congregazione da parte di San Luigi Orione.
L’Assemblea si è aperta con la Messa di domenica 13 ottobre 2019 nella parrocchia di San Pietro Claver Bonoua nella diocesi di Grand-Bassam, presieduta da p. Pierre Assamouan Kouassi, il primo sacerdote africano a far parte del Consiglio Generale.
Don Oreste Ferrari, vicario generale dell'Opera Don Orione ha spiegato che si è deciso di tenere in Africa l’Assemblea per due motivi. “Prima di tutto ricorrono 50 anni da quando la Congregazione decise che erano maturi i tempi per cui ci si aprisse a questo continente”. “La seconda ragione – prosegue Don Ferrari - ci è stata offerta da Papa Francesco che ha deciso di celebrare quest'anno un Mese Missionario Straordinario. Fare un'assemblea di tale importanza proprio in terra di missione ci aiuterà, prima di tutto a vivere sulla nostra pelle l'esperienza della missione, la difficoltà di adattamento, il contatto con la povertà e con la semplicità di una vita che deve accontentarsi dell'essenziale, e poi a prendere le nostre decisioni operative che ci accompagneranno nei prossimi tre anni, con un occhio più impiantato sulla concretezza del nostro essere Orionini".
La 5a Assemblea generale di verifica, oltre a riflettere sulla missione, sulla vita della comunità e sull'espansione del carisma orionino in Africa, è contrassegnata da una serata culturale e un pellegrinaggio della famiglia orionina al Santuario “Notre Dame de la Garde de Bonoua”. L’Assemblea si chiuderà domenica 20 ottobre 2019, Giornata Missionaria Mondiale, con una messa durante la quale, verranno aperte le celebrazione per il Giubileo d'oro della presenza orionina in Africa.
Presente in una trentina di Paesi nel mondo, tra cui altri sette in Africa oltre alla Costa d’Avorio (Benin, Burkina Faso, Camerun, Kenya, Madagascar, Mozambico e Togo), la Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza si è stabilita in Costa d'Avorio, nella diocesi di Grand-Bassam, dal 1971. (S.S.) (L.M.) (Agenzia Fides 19/10/2019)
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AMERICA/NICARAGUA - Messe vietate nelle scuole, due insegnanti licenziati: la denuncia del Vescovo di Matagalpa
Matagalpa (Agenzia Fides) – Il Vescovo di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez, ha denunciato che, attraverso il Ministero della Pubblica Istruzione, il regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo proibisce la celebrazione delle messe nelle scuole pubbliche del Nicaragua per gli alunni degli ultimi gradi, alla fine dell’anno scolastico, come avveniva sempre, e ha confermato il licenziamento di due insegnanti a Ciudad Darío per aver facilitare la partecipazione delle bande musicali scolastiche a manifestazioni religiose.
"Riguardo alle messe, in molte scuole adesso sono vietate, ma a decidere sono i genitori e gli studenti, sono loro che hanno l'ultima parola, e non i direttori delle scuole che le vietano" ha detto il Vescovo il 17 ottobre, durante un programma di riflessione e preghiera che conduce su “Canale cattolico”, una rete televisiva del Nicaragua.
"All'inizio non ci volevo credere, ma scopro che in molte parti del Nicaragua sta accadendo questo, e vorrei persino fare un serio apppello al Ministero della Pubblica Istruzione per riconsiderare questa situazione" ha insistito il Vescovo, secondo le notizie pervenute all’Agenzia Fides. "E’ una mancanza di rispetto verso gli studenti e la comunità scolastica, perché alla fine dell’anno vogliono ringraziare Dio per l'anno trascorso con una messa" ha ribadito, proseguendo: "Dico ancora di più, è una mancanza di rispetto per la libertà di culto".
Quindi, sempre parlando all’emittente televisiva, ha aggiunto che questo non fa altro che creare ulteriore tensione fra studenti e governo. Poi ha concluso dicendo che "è veramente triste sapere che due insegnanti vengono licenziati per aver permesso alla banda musicale della scuola di suonare alla festa di San Michele arcangelo, come è accaduto a Ciudad Dario".
La popolazione del Nicaragua è ancora in attesa di una trattativa internazionale per riprendere le proposte del Tavolo di Dialogo Nazionale. Nel frattempo non mancano le iniziative di solidarietà verso i prigionieri politici, che rimangono detenuti nelle caserme o nelle carceri in attesa del processo. Proprio ieri tante comunità in tutto il paese, in particolare a Managua e a Masaya, hanno organizzato una raccolta di viveri per i prigionieri politici, che ha avuto le parrocchie come centri di raccolta. La popolazione ha risposto con molta generosità, malgrado uomini della polizia presidiassero le parrocchie.
(CE) (Agenzia Fides, 19/10/2019)
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OCEANIA/AUSTRALIA - Giornata Missionaria Mondiale: iniziative in tutte le diocesi del paese
Sidney (Agenzia Fides) - Domenica 20 ottobre segna l'apice del Mese Missionario Straordinario indetto da Papa Francesco per rinnovare lo spirito missionario tra i cattolici di tutto il mondo. Quest'anno la celebrazione sarà rivolta in particolare alle opere delle missioni in ogni continente.
In tutte le diocesi australiane sono previsti eventi specifici. Tra questi nelle parrocchie dell’arcidiocesi di Adelaide verrà mostrato un video sulla missione in Ghana intitolato ‘Non temere, perché sono con te’. “Quando ho visto il video, personalmente ho realizzato il motivo per il quale sono qui” ha detto il nuovo Direttore diocesano di Adelaide, Tony Johnston. “Essendo nuovo in questo incarico, c'erano alcuni aspetti di Catholic Mission e persino della missione stessa con cui non avevo grande familiarità”.
La direttrice diocesana di Armidale, Jacqueline Toakley, durante le messe di sabato 19 e domenica 20, parlerà del ruolo della missione cattolica universale incentrato sulla tutela e lo sviluppo dei bambini in Ghana.
Le diocesi di Bathurst e Wilcannia-Forbes si faranno carico di una raccolta fondi destinata alla missione di Nagaland, in India nord-orientale.
“Siamo una Chiesa universale ed è bello avere qualcuno qui che condivida con noi il proprio impegno missionario della Chiesa universale di Boston” ha affermato David McGovern, Direttore diocesano di Catholic Mission Brisbane riferendosi all’intervento previsto del rappresentante degli Stati Uniti.
Punto focale delle celebrazioni del Mese Missionario Straordinario nell’arcidiocesi di Canberra e Goulburn, è stata finora e sarà sempre la preghiera, insieme al supporto pratico alle opere missionarie.
“Stiamo dedicando questa domenica alla preghiera per le missioni di tutto il mondo” ha detto la direttrice diocesana di Cairns, aggiungendo che gli appelli per raccogliere fondi per la missione continueranno in tutto il mese.
"La messa missionaria dei bambini è una tradizione di lunga data a Melbourne; si tiene ogni anno da circa 30 anni ed è uno dei momenti salienti del mese di ottobre, che quest’anno si rafforza in quanto mese missionario straordinario”, ha evidenziato il Direttore diocesano di Melbourne.
Nelle oltre 30 parrocchie di Perth, impegnate nella missione, di particolare rilievo è stata la messa "contro la povertà" celebrata nella chiesa di San Tommaso a Bateman. Come ha sostenuto il direttore diocesano “la messa ha avuto un impatto enorme per gli studenti”.
Appelli di Catholic Mission sono previsti anche nella diocesi di Wollongong e si concentreranno sulla casa dei bambini dell'Eden Gardens a Nagaland, India nord-orientale.
(AP) (Agenzia Fides 19/10/2019)
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ASIA/VIETNAM - Nomina dell’Arcivescovo di Thành-Phô Hô Chí Minh, Hôchiminh Ville
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco ha nominato Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Thành-Phô Hô Chí Minh, Hôchiminh Ville (Viêt Nam), S.E. Mons. Joseph Nguyên Năng, finora Vescovo di Phát Diêm. (SL) (Agenzia Fides 19/10/2019)
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VATICANO - Le statistiche della Chiesa cattolica 2019
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – In occasione della 93.ma Giornata Missionaria Mondiale, domenica 20 ottobre 2019, che si celebra nel contesto del Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019, indetto da Papa Francesco nel centenario della Lettera apostolica “Maximum illud” di Benedetto XV, l’Agenzia Fides presenta come di consueto alcune statistiche scelte in modo da offrire un quadro panoramico della Chiesa nel mondo. Le tavole sono tratte dall’ultimo «Annuario Statistico della Chiesa» pubblicato (aggiornato al 31 dicembre 2017) e riguardano i membri della Chiesa, le strutture pastorali, le attività nel campo sanitario, assistenziale ed educativo. Tra parentesi viene indicata la variazione, aumento (+) o diminuzione (-) rispetto all’anno precedente (2016), secondo il confronto effettuato dall’Agenzia Fides. Infine viene riportato il quadro delle circoscrizioni ecclesiastiche affidate alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
LINK
Lo Speciale con le statistiche -> http://www.fides.org/it/attachments/view/file/Dossier_STATISTICHE_2019-_ITA.pdf
Il video con l'elaborazione grafica delle statistiche (in inglese) -> https://www.youtube.com/watch?v=Kf4VhI-THlU&t=1s

venerdì 21 giugno 2019

Agenzia Fides 21 giugno 2019

AFRICA/ERITREA - I Vescovi: non recidere la collaborazione offerta dalla Chiesa per il bene della nazione
 
Asmara (AgenziaFides) - "Persone inviate dallo Stato si sono presentate a chiedere la consegna delle strutture sanitarie della Chiesa cattolica; un fatto che non riusciamo a comprendere né nei suoi contenuti, né nei suoi modi". Così i Vescovi cattolici eritrei esprimono, in una lettera inviata ad Amna Nurhsein, Ministro della Salute, tutta la loro perplessità e il loro rammarico nei confronti della decisione del Governo nazionale di chiudere i centri medici cattolici (vedi Fides 15/6/2019)
Nella lettera, pervenuta all'Agenzia Fides, i Presuli ricordano gli anni di servizio e collaborazione della Chiesa cattolica a favore del bene della popolazione locale: "In alcuni centri, i soldati sono stati visti intimidire il personale a servizio delle nostre strutture sanitarie, costringere i pazienti a evacuare i locali, e sorvegliare le case dei religiosi. Come è possibile che simili fatti si verifichino in uno Stato di diritto? È così che questo Stato recide di colpo, senza un gesto di riconoscimento, una collaborazione che la Chiesa gli ha offerto per decenni, per il bene del popolo e della nazione?".
Stigmatizzando la decisione del governo, i Vescovi scrivono: "Dichiariamo che non consegneremo di nostra volontà e disponibilità le nostre istituzioni e quanto fa parte della loro dotazione. Diverse nostre strutture sanitarie sono situate all’interno delle nostre case religiose: ora, requisire le prime senza violare la libertà e lo spazio vitale delle seconde, è impossibile. Privare la Chiesa di queste e simili istituzioni vuol dire intaccare la sua stessa esistenza, ed esporre alla persecuzione i suoi servitori, i religiosi, le religiose, i laici".
Il governo eritreo non ha però colpito solo la Chiesa cattolica. Dal paese dell’Africa orientale continuano a giungere notizie di arresti di fedeli delle Chiese pentecostali (poste fuorilegge all’inizio degli anni 2000). Sarebbero almeno trenta i fedeli arrestati nella scorsa settimana, un centinaio dall’inizio dell’anno. I gruppi religiosi "non ufficiali" secondo il governo eritreo sono considerati strumenti di sovversione, e per questo non tollerati; stesso discorso vale per tutte le organizzazioni della società civile che non sono allineate alle direttive del regime di Asmara. La stessa Chiesa copta di Eritrea, che nel Paese ha radici profondissime, da anni ha rapporti travagliati con potere politico. Nel 2007, l’allora patriarca copto Antonios venne deposto per volere del presidente Isayas Afewoki, che governa la nazione dal 1993, anno dell’indipendenza e delle prime e fino a oggi uniche elezioni presidenziali. (EC) (Agenzia Fides 21/6/2019)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Preservate la pace sociale; no a discorsi incitanti l’odio” chiede ai politici il Presidente della Conferenza Episcopale
 
Abidjan (Agenzia Fides) - “La classe politica ivoriana, in particolare tutti coloro che detengono un'autorità, lavori in modo da preservare l'ambiente socio-politico, nella salvaguardia della pace attraverso il rispetto delle regole della democrazia” ha esortato Sua Ecc. Mons. Ignace Bessi Dogbo, Vescovo di Katiola e Presidente della Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio, ad Agboville nell’aprire i lavori della 113esima Assemblea Plenaria dei Vescovi ivoriani, il cui tema è “Agire insieme per costruire la Chiesa”.
Il Presidente della Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio ha incoraggiato tutti coloro che sono impegnati in politica, "a fare tutto il possibile per pacificare l'ambiente socio-politico, evitando ogni violenza verbale”. Riprendendo il tema assembleare, il Vescovo di Katiola ha affermato: "Vorrei invitare tutti i cattolici, qualunque sia il loro livello di integrazione nella società e nella Chiesa, a costruire la Chiesa affinché la Chiesa possa formarli. Insisto affinché ogni cattolico partecipi alla costruzione della Chiesa-Comunione Autonoma affinché la Chiesa-Comunione Autonoma lo costruisca. Costruiamo la Chiesa e la Chiesa ci edificherà”.
La Costa d’Avorio si prepara a vivere una lunga campagna elettorale in vista delle elezioni generali che si terranno nell’ottobre 2020 e che sta già suscitando apprensioni per possibili degenerazioni violente. A gennaio i Vescovi avevano chiesto una “riforma effettivamente consensuale della Commissione elettorale indipendente (CEI) che ne garantisca l'indipendenza” (vedi Fides 23/1/2019). (L.M.) (Agenzia Fides 21/6/2019)
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AFRICA/CONGO RD - Formazione e animazione per gli educatori dell’Infanzia Missionaria
 
Kinshasa (Agenzia Fides) - “Inizia oggi, 21 giugno, la terza sessione di formazione per i Direttori diocesani delle Pontificie Opere Missionarie (POM), gli animatori e gli educatori delle POM della provincia ecclesastica di Kinshasa e Mbadaka-Bikoro”: così scrive all’Agenzia Fides Suor Roberta Tremarelli, AMSS, Segretaria generale della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, che si trova nella Repubblica democratica del Congo per una serie di incontri con le realtà ecclesiali locali dedicati alla formazione e all’animazione missionaria. In precedenza si sono svolte analoghe sessioni di formazione per i Direttori diocesani e gli animatori delle POM nella provincia ecclesiastica di Bukavu e Lubumbashi (9-11 giugno) e in quella di quella di Kananga (17-19 giugno).
Come spiega suor Roberta a Fides, “i temi delle conferenze di ogni sessione sono gli stessi: la Pontificia Opera dell’Infanzia missionaria, storia, carisma e sfide; il ruolo della famiglia, della scuola e dei consacrati nella formazione missionaria di bambini e ragazzi; il Battesimo, che conferisce l'identità cristiana, ci rende discepoli missionari. Nelle varie sessioni c'è stata anche una celebrazione con i bambini, i ragazzi e gli animatori dell'Infanzia missionaria, molto partecipata e numerosa, e si è parlato anche del Mese Missionario Straordinario dell’Ottobre 2019.
Nell’ambito della sua visita in Congo, la Segretaria generale della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria ha potuto incontrare i Vescovi riuniti a Kinshasa, il 13 giugno, di visitare il CENAM (Centro di animazione missionaria) di Kinshasa, e di guidare un incontro di formazione per i consacrati e le consacrate dell'Istituto pedagogico di Kinshasa, il 15 giugno.
La popolazione della Repubblica Democratica del Congo, circa 82 milioni di abitanti, è per la grande maggioranza giovane. Le guerre a ripetizione e i conflitti armati che si sono susseguiti da lungo tempo hanno fatto sì che la maggioranza dei giovani sia stata testimone o vittima o addirittura progonista di atrocità e violenze di ogni genere, causanso in loro ferite permanenti. Il paese ha uno dei PIL pro capite più bassi del mondo, nonostante il territorio presenti ingenti risorse naturali.
Oltre a vivere nell’insufficienza alimentare a causa della povertà diffusa, la maggior parte dei bambini e dei ragazzi non frequenta la scuola per mancanza di sostegno finanziario, ed è costretta a lavorare, spesso nelle miniere, per la sopravvivenza. La povertà è anche all’origine del fenomeno dei ragazzi di strada, abusati e sfruttati sessualmente, dei matrimoni precoci, come anche della delinquenza e dell’arruolamento nelle milizie armate o nel banditismo. La situazione peggiora nelle zone rurali e si è aggravata con i rifugiati venuti dai paesi vicini. La Chiesa si trova quindi a fronteggiare una serie di sfide che riguardano i bambini e i giovani, fortunatamente non sono pochi quelli che vogliono andare a scuola e istruirsi per costruire il loro futuro, che vanno quindi sostenuti e aiutati. (SL) (Agenzia Fides 21/6/2019)
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ASIA/PAKISTAN - Attuare la tutela dei diritti delle minoranze: appello della società civile
 
Islamabad (Agenzia Fides) - Attuare l'ordine della Corte Suprema per la tutela dei diritti delle minoranze, emesso il 19 giugno 2014 e rimasto lettera morta: è l'appello lanciato durante una conferenza della società civile pakistana organizzata nei giorni scorsi a Islamabad da un forum di organizzazioni come: Centro per la giustizia sociale (CSJ), Commissione per i diritti umani del Pakistan (HRCP), Commissione nazionale "Giustizia e pace" dei Vescovi cattolici (NCJP) e Cecil and Iris Chaudhry Foundation (CICF).
Come appreso dall'Agenzia Fides, accademici, giuristi, attivisti per i diritti umani, leader religiosi, esponenti cristiani hanno chiesto un'attuazione tempestiva ed efficace di quella sentenza della Corte Suprema. Durante la conferenza è stato lanciato un rapporto preparato dal CSJ, dal titolo "A Long Wait for Justice", che analizza il rispetto della giustizia in Pakistan e la mancata attuazione di quella importante sentenza del 2014. Le organizzazioni presenti hanno invitato il governi federale e i governi provinciali a "intraprendere misure stringenti e urgenti per rendere esecutiva quella sentenza della Corte Suprema", tuttora senza applicazione.
Le Ong ricordano molteplici problemi segnalati in quella sentenza e irrisolti: sicurezza dei luoghi di culto; una politica per la tolleranza religiosa e sociale; l'istituzione di una Commissione nazionale per le minoranze; l'attuazione delle quote riservate alle minoranze nei luoghi di lavoro pubblici; la riforma dei curriculum scolastici. Il tutto per garantire l'adempimento dei diritti delle minoranze.
Gli esperti presenti hanno nuovamente approvato le raccomandazioni incluse nella sentenza e nel Rapporto presentato, sostenendo in special modo l'urgenza di istituire una Commissione nazionale per i diritti delle minoranze religiose.
Intervenendo in assemblea, l'Arcivescovo Joseph Arshad, Presidente della Commissione "Giustizia e pace", ha invitato il governo ad adempiere all'impegno assunto dal fondatore della patria, Muhammad Ali Jinnah "per garantire l'uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini del Pakistan".
Parlando ai presenti, Ibn Abdur Rehman, noto attivista per i diritti umani, ha dichiarato che "questo verdetto stabilisce le basi per la protezione e la promozione della libertà religiosa in generale e, in particolare, per la protezione dei diritti delle minoranze". Il direttore esecutivo del Centre for Social Justice, Peter Jacob, valutando la sentenza, ha affermato che "la conformità è debole e sporadica, con livelli di conformità complessivi non superiori al 24%", notando "la mancata volontà tra i responsabili delle decisioni e gli esecutori".
L'ex senatore Farhatullah Babar ha ribadito la necessità di "creare un organismo per aiutare a cambiare la mentalità corrente nei riguardi dei cittadini e le comunità delle minoranze", mentre Haris Khali, Segretario generale dell'HRCP, , ha affermato che "i movimenti nella società civile sono necessari per promuovere i valori della tolleranza e del pluralismo tra tutte le comunità religiose". Infine Abdul Hameed Nayyar, docente di fisica, ha osservato la necessità della riforma dell'istruzione, "per rimuovere tutto il materiale di odio insegnato nelle scuole e nelle università e per rendere l'istruzione un mezzo per promuovere la pace, il rispetto e l'accettazione della diversità". (PA) (Agenzia Fides 21/6/2019)
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ASIA/TERRA SANTA - Settant’anni di “Missione Pontificia”, al servizio di “israeliani e palestinesi”
 
Gerusalemme (Agenzia Fides) – La “Missione pontificia” (Pontifical Mission) in Terra Santa compie 70 anni, e in occasione dell’anniversario ridefinisce il proprio campo d’azione. L’organizzazione, fondata nel 1949 su impulso di Papa Pio XII con l’intento primario di soccorrere i profughi palestinesi dopo la creazione dello Stato d’Israele, si ripropone oggi come strumento d’aiuto rivolto “ai bisognosi in Terra Santa, palestinesi e israeliani, di tutte le età e credenze”. Così riferiscono i media ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme, nel resoconto delle celebrazioni ufficiali dell’anniversario, ospitate martedì 18 giugno presso il Centro Notre Dame de Jerusalem.
Era stata la condizione drammatica di moltitudini di palestinesi dopo la proclamazione dello Stato d’Israele a suscitare in Papa Pacelli il desiderio di creare un organismo ecclesiale specifico per aiutarli. Per questo il Catholic Near East Welfare Association (Cnewa), agenzia sotto la giurisdizione della Congregazione per le Chiese Orientali, fu incaricato di creare un ente che offrisse sostegno a bambini, famiglie, malati, anziani e esiliati. Centinaia di migliaia furono i palestinesi costretti a lasciare la loro terra natale e a riparare nella parte del territorio sotto il controllo dell'allora Transgiordania o dell'Egitto. Il 18 giugno 1949 il Cardinale Eugène Tisserant, Segretario del dicastero per le Chiese Orientali, pubblicò il documento che sanciva la nascita della Missione Pontificia.
All’inizio, la Missione si occupò di assistere sfollati e rifugiati. Dopo la nascita dell'Unrwa, adattò i suoi programmi per collaborare con tale istituzione dell’Onu per migliorare le condizioni di vita dei palestinesi dei campi profughi.
Alla commemorazione di martedì scorso ha preso parte anche l’Arcivescovo Leopoldo Girelli, Nunzio Apostolico in Israele e Cipro, delegato apostolico a Gerusalemme e Palestina, che ha presieduto una celebrazione eucaristica alla presenza del Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario Patriarcale per Gerusalemme e Palestina, e di padre Francesco Patton, Custode della Terra Santa.
Durante la sua omelia – riferisce il website del Patriarcato latino di Gerusalemme - l'Arcivescovo ha ricordato la rete di istituzioni ecclesiali operanti nella regione nell’ambito della sanità, dell’educazione e dell’azione sociale, sottolineando che in Terra Santa “non è tanto il numero di cristiani che conta, ma la portata delle loro varie azioni”. (GV) (Agenzia Fides 21/6/2019)
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AMERICA/MESSICO - La richiesta di asilo è diventata una Via crucis per i migranti
 
Città del Messico (Agenzia Fides) - “Una strategia migratoria che possa andare oltre all'imposizione di tariffe che provocano come risposta immediata la militarizzazione dei confini o l'innalzamento di muri umani, deve basarsi sui diritti umani e mettere il migrante al centro delle misure politiche e sociali e di condizioni migliori per una migrazione ordinata e sicura”: lo scrive Mons. José Guadalupe Torres Campos, Vescovo di Ciudad Juarez, Presidente della Dimensión Episcopal de Pastoral de la Movilidad Humana (DEPMH), della Conferenza episcopale messicana, in un messaggio pubblicato in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
Nel testo, pervenuto all’Agenzia Fides, il Vescovo invita a prestare “particolare attenzione ai gruppi emarginati che ingrossano le carovane”, a quanti muovono queste grandi masse illudendole con false speranze e sicuramente per interessi personali, come bisogna anche tenere conto delle “persone svantaggiate dalla propria condizione di vulnerabilità e dall'inganno in cui potrebbero essere state tratte”.
Il testo cita il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2019, e invita a pensare ai 258 milioni di persone che vivono fuori dai loro paesi di origine e che emigrano per diversi motivi, cercando protezione e opportunità per una vita migliore. Mons. Torres Campos afferma di conoscere “le politiche migratorie in vigore nel nostro paese, di fronte alla crisi che esiste in seguito al numero crescente di migranti, che in grandi carovane o in piccoli gruppi cercano di attraversare il territorio nazionale”. “Molti di loro – prosegue -, consapevolmente o inconsapevolmente, sono candidati a richiedere asilo e rifugio, sia in Messico che negli Stati Uniti, ma questa richiesta è diventata anche una Via crucis per i migranti, è stata caricata di lucchetti e requisiti che ne ritardano la soluzione”.
Il Vescovo ribadisce che “la migrazione non può essere vista come un problema, ma come opportunità”, e sottolinea che “la mancanza di un sistema di coordinamento delle migrazioni basato sui diritti umani a livello globale, regionale e nazionale, sta creando una crisi dei diritti umani per i migranti, rendendoli sempre più vulnerabili, in quanto a causa della loro situazione irregolare, vivono e lavorano clandestinamente, timorosi di lamentarsi degli abusi che spesso subiscono dai fornitori di servizi, dai datori di lavoro e anche delle aggressioni nella società civile”.
La Giornata mondiale del Rifugiato, afferma Mons. Torres Campos, “è per la Chiesa un'opportunità per alzare la voce a favore di coloro che non hanno voce, e di invitare i governi a sviluppare azioni che possano favorire e agevolare i procedimenti della richiesta di asilo, così come a garantire i diritti umani dei migranti in generale, seguendo le raccomandazioni del Santo Padre”. (SL) (Agenzia Fides 21/6/2019)
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AMERICA/NICARAGUA - Prigionieri politici ancora detenuti, chiese assediate, fedeli aggrediti: il dialogo resta la soluzione alla crisi
 
Managua (Agenzia Fides) – Sono passati più di 430 giorni da quando è iniziata la crisi in Nicaragua (vedi Fides 20/04/2018), ma il 18 giugno è stata confermata la notizia che ci sono ancora prigionieri politici nelle carceri del governo. Secondo le autorità, coloro che sono detenuti non sono prigionieri politici, ma detenuti per altre reati comuni.
Purtroppo la tensione nel paese non diminuisce, anzi è cresciuta dopo gli avvenimenti dell’ultima settimana: l'assedio alle chiese da parte di gruppi paramilitari violenti che hanno aggredito e fermato molti cattolici a Leon, Masaya e Managua. Come riferiscono fonti cattoliche, tra cui, Vatican News, "i fatti raccontati dal portavoce della cattedrale, padre Victor Morales, indicano che gruppi di civili legati al governo, si sono riuniti fuori dalla cattedrale domenica scorsa. Alla fine della Messa, mentre alcuni parrocchiani portavano le bandiere nazionali, i gruppi hanno iniziato a lanciare pietre e sassi che hanno colpito alcune persone generando caos e nervosismo all'interno della cattedrale di Managua". Anche durante la celebrazione della Messa per il primo anniversario dell'assassinio del chierichetto Sandor Dolmus (vedi Fides 10/12/2018), nella cattedrale di León, si sono verificati atti di violenza che hanno causato numerosi feriti.
Questa situazione di nuove violenze e provocazioni non è stata commentata ufficialmente dalla Conferenza episcopale (CEN), tuttavia alcuni Vescovi hanno denunciato i fatti, anche agli organismi internazionali. Secondo fonti di Fides, la "non risposta" della CEN è "una forma di prudenza ad un conflitto che coinvolge adesso tutti settori del paese. La Chiesa cattolica propone sempre il dialogo, ma sarà sempre a fianco delle vittime delle ingiustizie".
Mons. Rolando Álvarez, in un breve messaggio twitter a Fides, ha scritto ieri: "È tempo di unità, è tempo che l'unità cerchi la democrazia in Nicaragua. È l'ora in cui lavoratori, contadini, impiegati dovrebbero sedersi allo stesso tavolo, anche partendo dalle differenze". "Il popolo è il vero costruttore della sua storia. Questo popolo che ha un volto, un nome, un'identità, una dignità. Sono ormai passati i tempi quando altri hanno deciso per noi. Il Corpo e il Sangue di Cristo, ci aiutano in questo titanico, ma possibile, compito".
Hernán Salinas, Vicepresidente della Commissione per il Nicaragua della OEA, ha affermato che la situazione in Nicaragua è una delle questioni all'ordine del giorno della 49a Assemblea generale dell'OEA, che si terrà a Medellín, in Colombia, dal 26 al 28 giugno.
Mercoledì 19 giugno Human Rights Watch (HRW) ha invitato i governi delle Americhe e dell'Europa a imporre sanzioni al presidente nicaraguense Daniel Ortega e ad almeno cinque alti funzionari della sicurezza per la repressione delle proteste iniziata nell'aprile 2018. "Daniel Ortega non ha mostrato alcun reale impegno per assicurare la giustizia per le vittime della brutale repressione da parte della polizia nazionale e dei teppisti armati durante le proteste del 2018" ha detto José Miguel Vivanco, direttore delle Americhe presso HRW.
Le proteste contro le riforme della sicurezza sociale sono iniziate lo scorso anno e sono cresciute sempre di più per chiedere l'uscita di scena di Ortega e le elezioni anticipate. Le dimostrazioni sono state messe sotto pressione dalle forze di sicurezza e dalle milizie filogovernative, provocando almeno 325 persone uccise, oltre 2.000 ferite e oltre 52.000 fuggiti dal paese, secondo la Commissione interamericana dei diritti umani.
(CE) (Agenzia Fides, 21/06/2019)
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OCEANIA/AUSTRALIA - L’impegno della Chiesa per arginare i suicidi tra i giovani aborigeni
 
Sydney (Agenzia Fides) - “Il suicidio è spesso l'ultima goccia di un accumulo di infelicità e dolore. Le popolazioni aborigene australiane e gli isolani dello stretto di Torres hanno subito espropriazioni, deportazioni, violenze di vario tipo e molto altro. Così, spesso, alcuni hanno deciso di fare della propria vita ciò che sembrava meno doloroso. La tragedia del grande numero di suicidi tra i membri di queste popolazioni, soprattutto tra i più giovani, ci chiama all'azione: questa realtà è triste ed inaccettabile. Per noi cristiani, Gesù è venuto a portare vita piena. Ci sta chiamando per lavorare insieme con amore e rispetto e per cercare una soluzione a questo tragico fenomeno”. E’ quanto dichiarano i Vescovi cattolici australiani nel loro messaggio annuale per la domenica dedicata agli aborigeni e agli isolani dello Stretto di Torres, che si terrà il prossimo 7 luglio.
La Lettera pastorale, pervenuta all'Agenzia Fides, pone l’accento sulla necessità di “una maggiore collaborazione per arginare la terribile perdita di vite umane provocata dal suicidio”, fenomeno sempre più diffuso all’interno di queste comunità.
Nel messaggio, la Conferenza episcopale ricorda che “ci sono già molte realtà che lavorano a questo scopo, tra cui vari rami del Governo, comunità e organizzazioni della Chiesa ed altri gruppi”, che incontrano, però, una difficoltà: “Dobbiamo salvaguardare il principio di autodeterminazione. Possiamo camminare al fianco di queste comunità offrendo un sostegno amorevole, ma evitare la tentazione di intervenire con soluzioni rapide imposte dall’esterno”.
Lo scopo è perseguibile, secondo i Vescovi, seguendo 5 principi-chiave: “L’incoraggiamento alla collaborazione per massimizzare i risultati da parte delle organizzazioni già coinvolte; un reale rispetto del principio di autodeterminazione; il primato del bene comune al centro di tutti gli sforzi; una reale motivazione a migliorare le condizioni di questi popoli, senza secondi fini; la consapevolezza che prevenzione e cura sono entrambe necessarie”. Una parte della lettera è stata inclusa all’interno di un video, pubblicato sulle principali piattaforme social dei network cattolici, al fine di garantire una diffusione capillare del messaggio. (LF) (Agenzia Fides 21/6/2019)

domenica 14 ottobre 2018

Vatican news 14 ottobre 2018

Vatican News
Le notizie del giorno
14/10/2018
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La Chiesa da oggi ha sette nuovi Santi, tra di loro Paolo VI e mons. Romero. Nella Messa celebrata in San Pietro, il Papa ha ricordato che i Santi sono stati capaci di rischiare per seguire Gesù, “senza tiepidezza e senza calcoli” 
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Vatican News tra i fedeli in Piazza San Pietro per i 7 nuovi Santi, proclamati da Papa Francesco
Foto Foto d'archivio del 28 giugno 2018
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Papa Francesco è salito stasera al monastero Mater Ecclesiae, nei Giardini Vaticani, per incontrare il Papa Emerito alla vigilia della Canonizzazione di Paolo ... 
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Francesco invia un videomessaggio ai giovani del Madagascar per la loro Gmg che si conclude oggi e li esorta a fidarsi di Dio, a rispondere con generosità alla sua chiamata e a lavorare per il loro Paese, portando dovunque pace e speranza
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Intervista con Mons. Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca. I genitori aiutino i figli perché scoprano il loro cammino, la vocazione e poi la ... 
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L'arcivescovo di Malta spiega a Vatican News come la presenza dei ragazzi al Sinodo abbia “veramente ringiovanito l’esperienza” dell'Assemblea dei vescovi
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Paolo VI è considerato il Papa del Concilio. Fu lui infatti a condurre e portare a termine, nel dicembre del 1965, l’intuizione di Giovanni XXIII. Con Andrea ... 
SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO
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Intervenendo alla sessione Onu su “Sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e nutrizione”, il Nunzio Bernardito Auza ha evidenziato l’urgenza di azioni concrete contro l’insicurezza alimentare e la fame che hanno ripreso a crescere
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In un incontro il 15 ottobre a Roma, al Palazzo della Cancelleria, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale presenta, davanti a 150 studenti ... 
PRIMO PIANO
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Lo stanziamento avverrà tramite Caritas Italiana e sarà coordinato dalle Caritas locali e dalle diocesi indonesiane. In corso la distribuzione degli aiuti. Medici Senza Frontiere ha raggiunto le aree rurali più remote per cure e distribuzione dell’acqua potabile
Conferenza stampa per l'emergenza sanitaria a Nauru
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L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati esorta il governo australiano ad affrontare la situazione sanitaria, ormai al collasso, nelle strutture di ... 
 

martedì 6 settembre 2016

Bollettino dell'agenzia Fides del 5 settembre 2016

VATICANO - Il Papa ricorda “tante religiose che donano la loro vita senza risparmio in contesti difficili”
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Al termine della Santa Messa celebrata ieri, domenica 4 settembre, sul sagrato della Basilica Vaticana per la Canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, il Santo Padre Francesco prima di recitare la preghiera mariana dell’Angelus, ha ricordato le tante religiose missionarie che operano nel mondo in situazioni spesso molto travagliate con queste parole: “In questo momento vorrei ricordare quanti si spendono al servizio dei fratelli in contesti difficili e rischiosi. Penso specialmente a tante Religiose che donano la loro vita senza risparmio. Preghiamo in particolare per la Suora missionaria spagnola, Suor Isabel, che è stata uccisa due giorni fa nella capitale di Haiti, un Paese tanto provato, per il quale auspico che cessino tali atti di violenza e vi sia maggiore sicurezza per tutti. Ricordiamo anche altre Suore che, recentemente, hanno subito violenze in altri Paesi”. La missionaria suor Isabel è stata uccisa nella capitale haitiana il 2 settembre per rapina (vedi Fides 3/9/2016).
(SL) (Agenzia Fides 5/9/2016)
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AFRICA/CONGO RD - Allerta nel Sud Kivu per la presenza di gruppi armati burundesi
 


Kinshasa (Agenzia Fides) - “La situazione nel pianoro di Ruzizi e nei suoi altipiani nella Provincia del Sud-Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, continua a deteriorarsi. La situazione è così cupa che assomiglia ormai a quella della Provincia del Nord-Kivu” denuncia un comunicato inviato all’Agenzia Fides da ACMEJ/DH, organizzazione umanitaria locale.
Nel comunicato si afferma che negli ultimi giorni si sono verificate nell’area diverse rapine stradali ad opera di persone che parlavano il burundese (kirundi) e lo swahili, suscitando inquietudine nella popolazione locale, che rischia di trasformarsi in irritazione nei confronti dei rifugiati burundesi. Questi ultimi sono arrivati nell’area dall’aprile 2015 per sfuggire alle tensioni e alle violenze causate dalla rielezione del Presidente Pierre Nkurunziza.
Finora, secondo ACMEJ/DH, tra la popolazione locale e i rifugiati esistono buoni rapporti: “Alcuni dei rifugiati sono stati accolti da famiglie congolesi, altri affittano delle case con i propri mezzi finanziari. Ancora una volta, nell’insieme, si nota una vera solidarietà tra congolesi e rifugiati burundesi”.
L’ACMEJ/DH sottolinea che l’infiltrazione di gruppi armati burundesi nella zona non ha nulla a che vedere con la presenza dei rifugiati, anzi, questi ultimi rischiano di diventare “vittime innocenti di questa situazione”. L’organizzazione umanitaria chiede alle autorità locali e alla MONUSCO (Missione ONU nella RDC) di rafforzare la sicurezza nel pianoro di Ruzizi per prevenire ulteriori violenze. (L.M.) (Agenzia Fides 5/9/2016)

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AFRICA/ZAMBIA - La Corte Costituzionale respinge il ricorso del candidato sconfitto alle elezioni presidenziali
 

Lusaka (Agenzia Fides) - La Corte Costituzionale dello Zambia ha respinto il ricorso presentato da Hakainde Hichilema, il candidato sconfitto alle elezioni presidenziali dal Presidente uscente, Edgar Lungu, aprendo la strada al suo insediamento. Secondo la Costituzione, il candidato perdente può presentare ricorso in caso sospetti che ci siano state frodi nelle elezioni.
Nonostante la Corte avesse accordato il 2 settembre una proroga dell’udienza, per permettere a Hichilema di presentare nuovi documenti, oggi la Corte ha sentenziato che il procedimento giudiziario si è concluso lo stesso il 2 settembre, in accordo con la previsione costituzionale secondo la quale la Corte Costituzionale ha 14 giorni di tempo per emettere la propria sentenza dalla data di presentazione del ricorso.
Le elezioni sono state caratterizzate da tensioni, legate anche alla difficile situazioni economica del Paese, mentre le principali confessioni cristiane hanno denunciato la censura dei media indipendenti (vedi Fides 1/9/2016). (L.M) (Agenzia Fides 5/9/2016)
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ASIA/INDIA - Inaugurata in Orissa la strada intitolata a Madre Teresa
 
Bhubaneswar (Agenzia Fides) – Il Primo ministro dello stato di Orissa, Naveen Patnaik, ha ufficialmente inaugurato la “Madre Teresa Road” domenica 4 settembre, alle ore 10.15 (ora locale) a Bhubaneswar, capitale dello stato. L’inaugurazione – la prima in India – è stata pensata nello stesso giorno in cui la Madre veniva proclamata santa in Vaticano da Papa Francesco. Hanno partecipato alla cerimonia numerose autorità civili e religiose, tra le quali l’Arcivescovo John Barwa di Cuttack-Bhubaneswar, e suor Mary Olivet, Superiora regionale delle Missionarie della Carità in Orissa, oltre a migliaia di fedeli.
L’evento di intitolare una strada a Madre Teresa esprime l’auspicio “che l'India diventi una casa per servire i poveri, bisognosi e oppressi” ha detto il Primo Ministro.
Il governo ha accolto la richiesta del Consiglio Episcopale dell’Orissa, che ha espresso gioia e gratitudine verso l’esecutivo. Nell’occasione l’Arcivescovo Barwa, a nome dei Vescovi dell’Orissa, ha rimarcato che il fine di Madre Teresa “non era convertire le persone, ma – come ha detto lei stessa - di fare di un indù un buon indù, di un musulmano un buon musulmano e di un cristiano un buon cristiano”. “La Madre ha ridato dignità a ogni essere umano, senza distinzione di casta o credo” ha aggiunto.
I presenti hanno celebrato la Madre come “persona dal carisma unico”, ricordandone i tanti appellativi: “L'angelo di Calcutta”, “Santa dei poveri”, “Voce della compassione”, “Coscienza dell’umanità”, “Ambasciatrice della carità”, “Profetessa della pace”.
Anche suor Olivet ha ringraziato il governo per il ricordo pubblico di Madre Teresa. Recentemente il governo dell’Orissa ha chiesto alle Missionarie della Carità di prendersi cura delle donne disabili mentali e di alcuni uomini senza fissa dimora. Attualmente circa 90 di loro sono accolti in quattro diverse case delle missionarie in Orissa. In Orissa, le Missionarie della Carità hanno 18 case. Madre Teresa ha visitato per la prima volta Bhubaneswar nel 1974 e poi diverse altre volte. (PA-SD) (Agenzia Fides 5/9/2016)
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ASIA/GIORDANIA - Summit dei Capi delle Chiese su presente e futuro dei cristiani in Medio Oriente
 
Amman (Agenzia Fides) – Si apre domani, martedì 6 settembre, ad Amman, la XI Assemblea generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, che vede la partecipazione dei Capi e dei rappresentanti di tutte le compagini ecclesiali presenti nell'area mediorientale. All'incontro, che vede come Chiesa ospitante il Patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme, prendono parte tra gli altri il Patriarca greco ortodosso di Antiochia, Yohanna X; il Patriarca caldeo, Louis Raphael I; il Patriarca latino elmerito di Gerusalemme, Fouad Twal: il Patriarca siro cattolico, Ignace Youssif III; il Patriarca greco melkita, Gregoire III, e il Patriarca copto ortodosso, Tawadros II.
Gli incontri e i colloqui tra i Capi delle Chiese e delle comunità religiose si concentreranno sulla condizione dei cristiani mediorientali nella travagliata fase storica attraversata dalla regione, e prenderannno in esame anche la necessità di favorire il dialogo e la convivenza con le comunità islamiche maggioritarie, e le iniziative di soccorso ai rifugiati e alle vittime delle guerre messe in atto dalle comunità ecclesiali. Si valuteranno anche le iniziative da prendere per sollecitare la Comunità internazionale e le potenze globali e regionali a favorire la fine dei conflitti in Siria e Iraq il più presto possibile.
Ospitando il summit ecclesiale di alto livello, il Regno Hascemita di Giordania rivendica anche il suo ruolo di custode dei Luoghi Santi cristiani, e attesta di nuovo la propria sollecitudine a riconoscere la presenza cristiana come elemento autoctono indispensabile e ineliminabile del mosaico di popoli e comunità religiose che convivono in Medio Oriente. Domenica 4 settembre Re Abdallah II, ricevendo il Patriarca copto ortodosso Tawadros II, ha voluto ribadire che la Giordania rappresenta un modello di “coesistenza armoniosa” tra cristiani e musulmani. Durante il suo primo giorno in Giordania, Papa Tawadros ha inaugurato a Madaba il monastero copto ortodosso di Sant'Antonio – la cui prima pietra era stata posta dal suo predecessore Shenuda III nel 2005 – e si è recato in vistita al Monte Nebo, da dove Mosè ebbe la visione della Terra Promessa destinata da Dio al Popolo Eletto.
Il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, fondato nel 1974 a Nicosia e attualmente con sede a Beirut, ha lo scopo di facilitare la convergenza delle comunità cristiane mediorientali su temi di comune interesse e favorire il superamento di contrasti di matrice confessionale. (GV) (Agenzia Fides 5/9/2016).
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ASIA/TURCHIA - Il Patriarcato ecumenico respinge le “false accuse” di coinvolgimento nel fallito colpo di Stato
 
Istanbul (Agenzia Fides) – Il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli deplora le “false accuse” circolate nei giorni scorsi sulla stampa turca e volte ad accreditare un coinvolgimento del Patriarca ecumenico Bartolomeo I nel fallito colpo di Stato tentato in Turchia lo scorso 15 luglio. La riprovazione del Patriarcato ecumenico e stata resa nota dal protopresbitero Dositheos Agnostpoulos, responsabile dell''Ufficio stampa patriarcale, con una dichiarazione asciutta, dove si fa riferimento all'articolo attribuito all'ex diplomatico Usa Arthur Hughes e pubblicato a metà agosto sul sito internet www.orietnalreview.org, che veniva presentato dalla stampa turca come fonte delle indiscrezioni riguardanti il Patriarcato ecumenico. In realtà, lo stesso Hughes ha smentito di essere l'autore dell'articolo. Considerati gli aspetti poco chiari della vicenda, fonti vicine al Patriarcato riportano all'Agenzia Fides l'impressione che l'intera operazione sia stata architettata per mettere in difficoltà lo stesso Patriarca Bartolomeo.
Lo scorso 30 agosto (vedi Fides 1/9/2016) il quotidiano turco Aksam ha pubblicato in prima pagina un articolo in cui si accreditavano presunte connivenze della CIA e del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli con il golpe fallito in Turchia il 15 luglio, ordito secondo Ankara dal predicatore islamico Fethullah Gulen – attualmente esule negli Usa – e al suo movimento Hizmet.
(GV) (Agenzia Fides 5/9/2016).
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AMERICA/MESSICO - In 18 mila pregano per la famiglia e i migranti
 
Ciudad Juarez (Agenzia Fides) – Da Ciudad Juarez (Messico), 15 Vescovi delle diocesi della zona di frontiera tra Stati Uniti e Messico, hanno partecipato alla celebrazione per la difesa della famiglia e dei migranti. Secondo la nota inviata a Fides, circa 18 mila persone sabato sera, 3 settembre, presso il Centro Convegni El Punto, hanno partecipato alla Messa presieduta da Sua Ecc. Mons. Jose Guadalupe Torres Campos, Vescovo di Ciudad Juarez, Chihuahua.
"Non possiamo rimanere indifferenti alla voce di Dio che oggi attraverso l'Eucaristia ci continua a parlare. Nel Vangelo, Dio parla a Giuseppe attraverso un sogno e dà un'indicazione molto concreta: Alzati prendi la tua famiglia, curala, proteggila, e Giuseppe ascolta la voce di Dio, prende la sua famiglia, la porta in Egitto per prendersi cura di essa e proteggerla dal nemico, la salva, la custodisce" ha detto il Vescovo durante l'omelia, “così anche noi riguardo alle nostre famiglie, dobbiamo seguire la voce di Dio”.
Sullo stesso altare costruito per la celebrazione di Papa Francesco per i migranti, durante la sua visita in Messico, insieme a Mons. Torres hanno concelebrato il Segretario della Conferenza Episcopale Messicana, alcuni Vescovi del Messico e degli Stati Uniti. Questa Messa è stata la celebrazione finale della "Marcia per le famiglie", organizzata pensando alle famiglie di tanti messicani divisi dalla frontiera, e nel programma degli eventi per l'Anno della Misericordia.
(CE) (Agenzia Fides 05/09/2016)
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AMERICA/COLOMBIA - La Settimana per la Pace a Cali: “Dai dialoghi agli accordi di riconciliazione”
 
Cali (Agenzia Fides) – Nella cornice della 29ma edizione della “Settimana per la Pace” che si celebra in Colombia dal 4 al'11 settembre (vedi Fides 1/09/2016), l'arcidiocesi di Cali, guidata dal suo Arcivescovo, Sua Ecc. Mons. Darío de Jesús Monsalve Mejía, ha preparato diversi eventi, di cui il principale sarà l'incontro, il 6 settembre, sul tema: “Dai dialoghi agli accordi di riconciliazione". Tale incontro, secondo gli organizzatori, avrà lo scopo di “fornire alla comunità strumenti sufficienti per prendere decisioni consapevoli dinanzi al referendum. Permetterà anche di comprendere le sfide che deve assumere la cittadinanza colombiana in questo nuovo processo di transizione verso la pace, nella costruzione della riconciliazione collettiva, nella credibilità e nel rispetto degli altri che la pensano diversamente".
L'incontro-dialogo presenterà l'esperienza della Chiesa nella costruzione della pace e l'importanza della riconciliazione come strumento essenziale per la pace. Il principale invitato è Sua Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga, Arcivescovo de Tunja e presidente della Conferenza Episcopale della Colombia. Insieme a lui prenderanno la parola anche Henry Acosta, economista che lavora a Cali ed è uno dei principali protagonisti dei dialoghi fra Farc e governo colombiano, e padre José González, Vicario dell’arcidiocesi di Cali per la Riconciliazione e la Pace.
(CE) (Agenzia Fides, 05/09/2016)
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AMERICA/BOLIVIA - Missionario fra i giovani alcolisti nella foresta amazzonica
 
La Paz (Agenzia Fides) – Giovanni Forasacco aveva 54 anni quando lasciò l’Italia per andare missionario in Bolivia. Era entrato a far parte della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, e maturò qui la scelta di andare a vivere in piena foresta Amazzonica, nella regione dell’Alto Beni, insieme ad un gruppo di alcolisti per accompagnarli nel loro recupero. Come informa la nota pervenuta a Fides, si tratta di persone senza speranza, la cui unica possibilità di sopravvivere è isolarsi nella giungla. Insieme a loro coltiva banane, caffè, riso, ed annuncia la parola di Gesù traducendo loro “Pane Quotidiano”, il bimestrale con la parola di Dio di ogni giorno e le meditazioni di don Benzi. Ma soprattutto li ascolta, li sostiene, ed ancor più comprende le loro miserie.
Nella foresta le condizioni di vita sono estremamente difficili: caldo umido, insetti che ti tormentano tutto il giorno, povertà estrema. Nessun altro missionario era riuscito a stare lì a lungo, mentre Giovanni dona tutte le sue energie a quegli uomini distrutti dall’alcool e da una vita di stenti. Con l’aiuto di donazioni dall’Italia e dei progetti dell’Unione Europea, costruisce un nuovo capannone dove il piccolo gruppo potesse vivere più dignitosamente. Nel maggio di quest’anno era rientrato in Italia per reperire ancora fondi per continuare questi lavori, ma il 29 agosto muore improvvisamente, mentre sta lavorando la sua amata terra, a 63 anni. Aveva lasciato detto che voleva essere sepolto di fronte alla cappella di quella piccola comunità di persone ferite, accanto ad un giovane ospite morto qualche anno fa. (SL) (Agenzia Fides 5/9/2016)
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OCEANIA/AUSTRALIA - La misericordia viaggia in e-conference
 
Sydney (Agenzia Fides) – “Misericordia: un modo di essere nel mondo” è il titolo della nuova e-conference (conferenza sul web) organizzata per il 20 settembre dal Broken Bay Institute, nella omonima diocesi australiana, specializzato in comunicazione on-line su argomenti teologici e spirituali. In sintonia con i contenuti dell’Anno giubilare della Misericordia, Broken Bay Institute, partner della Conferenza episcopale Australiana, “intende rispondere in tal modo all'invito di Papa Francesco ad esplorare questo aspetto centrale della nostra fede” annuncia l’Istituto.
Come riferisce una nota pervenuta a Fides, il Broken Bay Institute ha creato nell’Anno santo una serie di eventi, conferenze e seminari intitolati “Momenti di misericordia” (Mercy Moments), in cui si inserisce la e-conference. “Crediamo che la e-conference sia un’estensione della formazione alla fede in epoca contemporanea e in un ambiente contemporaneo” ha spiegato Gerard Goldman, amministratore delegato dell’Istituto. In un Istituto che fa della formazione teologica e spirituale la sua missione, “riteniamo sia nostra responsabilità fornire a tutti i fedeli che possono collegarsi on-line una risorsa e un approfondimento gratuito” ha proseguito Goldman.
La web conferenza si avvarrà dei contributi in diretta di Sua Ecc. Mons. Mark Coleridge, Arcivescovo di Brisbane; di suor Veronica Lawson, scrittrice; di Phil Glendenning, presidente del Consiglio per i rifugiati dell'Australia. Quanti saranno collegati potranno intervenire in diretta per porre domande ai relatori o dibattere con loro. (PA) (Agenzia Fides 5/9/2016)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...