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sabato 26 marzo 2022

IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C) - 27 marzo 2022


 

    IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o Rosaceo

Antifona d'ingresso
Rallegrati, Gerusalemme,
e voi tutti che l’amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi dell’abbondanza
della vostra consolazione. (cf. Is 66,10-11)

Colletta
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi mirabilmente la nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano
di affrettarsi con fede viva e generoso impegno
verso la Pasqua ormai vicina.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gs 5,9-12)
Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.

Dal libro di Giosuè

In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

SECONDA LETTURA (2Cor 5,17-21)
Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il ritorno a Dio da peccatori è e dev’essere sempre un momento di felicità. Il Padre non ci giudica e non ci chiede di ammettere le nostre colpe per farcele pesare. Egli ci ama prima, durante e dopo le nostre infedeltà.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre, donaci la gioia del Tuo perdono.

1. Perché la nostra obbedienza a Te non sia mai vissuta come una repressione della nostra volontà. Preghiamo.
2. Perché in mezzo alla confusione della nostra vita possiamo sempre prendere coscienza di essere Tuoi figli. Preghiamo.
3. Perché la coscienza di essere amati da Te ci aiuti ad amare incondizionatamente gli altri. Preghiamo.
4. Perché sappiamo sentire come definitiva la Tua vittoria sul peccato. Preghiamo.

O Padre, l’ostacolo al comprendere la grandezza del Tuo amore per l’uomo è non credere che la morte abbia l’ultima parola. Aiutaci a vivere questa verità che supera il nostro intelletto. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

sabato 6 marzo 2021

Vatican news 5 marzo 2021 Papa francesco in Iraq

 


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Vatican News

Le notizie del giorno

05/03/2021

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In sessanta secondi riviviamo i momenti più significativi della prima giornata della visita di Papa Francesco in Iraq. Si tratta del suo 33.mo viaggio apostolico 

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“Essere operatori di pace, all’interno delle vostre comunità e con i credenti di altre tradizioni religiose, spargendo semi di riconciliazione e di convivenza ... 

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Nel primo discorso in Iraq, nel palazzo presidenziale di Baghdad, Francesco chiede la fine di “violenze, estremismi, fazioni e intolleranze”, perché dopo guerre ... 

 L'ncontro di Papa Francesco con i giovani di Scholas Occurrentes a Baghdad
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Papa Francesco conclude la prima giornata della sua visita in Iraq incontrando alcuni studenti di Scholas Occurrentes nel Paese. I ragazzi gli confidano i loro ... 

mercoledì 1 aprile 2020

Agenzia Fides 1 aprile 2020

VATICANO - Il Cardinale Tagle per la tregua globale: l’emergenza Covid-19 “può essere occasione di pace e riconciliazione”
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “L’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite per un cessate-il-fuoco globale è necessario e opportuno. Il fatto che Papa Francesco lo abbia sostenuto e ripetuto rende l'appello veramente profetico. L'emergenza Covid-19 è definita ‘pandemia’, nel senso che colpisce tutti i popoli e tutte le nazioni. Richiede, quindi, che tutti i popoli e le nazioni rispondano insieme per proteggere la nostra famiglia umana comune e la nostra ‘casa comune’. L'emergenza Covid-19 esorta tutti noi ad aiutare a salvare vite umane. Il nostro nemico comune è l'infezione, non altri esseri umani. Il cessate-il-fuoco proposto ci ricorda che dobbiamo proteggerci a vicenda, non ucciderci a vicenda. E auspichiamo che, quando la pandemia sarà finita (speriamo presto), il cessate-il-fuoco continui come stile di vita”. Lo dichiara all’Agenzia Fides il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, esprimendo pieno sostegno all’appello per il cessate-il-fuoco globale, mentre il mondo affronta la pandemia del coronavirus.
“Ogni situazione di crisi – argomenta il Cardinale Tagle – può diventare un kairòs, un 'momento opportuno', a seconda del significato che scorgiamo, della chiamata che ascoltiamo e dell'azione che intraprendiamo. L'attuale crisi ci ha rivelato molte cose inquietanti. È vergognoso che alcuni paesi abbiano imponenti riserve di armamenti ma non abbiano medicine, mascherine e dispositivi di protezione. È scandaloso che gran parte dei bilanci nazionali vada alle armi, ma ben poco agli sforzi per il dialogo e la riconciliazione. È incredibile che alcune persone che detengono l’autorità utilizzino l'emergenza per il pestaggio politico ed etnico, mentre il virus non fa differenza di etnie e convinzioni politiche. Questa crisi potrebbe diventare un’occasione per la pace e la riconciliazione se noi, come un'unica famiglia umana, abbiamo l'umiltà di riconoscere la follia della discriminazione, del pregiudizio, del dominio e della violenza e anche l'umiltà di scegliere l’accoglienza, il rispetto, la compassione, il servizio e la pace”.
Infine il Prefetto del Dicastero missionario pensa a tutte le popolazioni che oggi in Asia, Africa e America Latina vivono in situazioni di violenza, conflitto, guerra: “Non è facile dire qualcosa alle persone che soffrono. A volte, dice di più una presenza silenziosa. Ma voglio dire che la Chiesa invita le vittime di conflitti e guerre, specialmente nelle parti più povere del mondo, a continuare a desiderare e sognare la pace. Noi cristiani crediamo nella promessa di Gesù di essere sempre con noi, come datore di pace, amore e vita di Dio. Lui è la nostra speranza. La Chiesa invita tutti i cristiani e le persone di buona volontà a promuovere la pace attraverso piccoli e semplici gesti di cura o con la presenza compassionevole. Alle vittime, provate e stanche delle guerre, vorrei dire che le loro lacrime, i loro dolori e le loro speranze non saranno sprecate. Nelle mani di Dio, i poveri ri-educheranno le coscienze e ri-orienteranno la storia umana”.
(PA) (Agenzia Fides 1/4/2020)
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EUROPA/ITALIA - Stop alle sanzioni e apertura di “corridoi sanitari” per l’Iran: appello di associazioni e comunità cristiane
 
Roma (Agenzia Fides) – Creazione urgente di un «corridoio di aiuto sanitario» per far arrivare in Iran medicine e forniture mediche indispensabili per contrastare l’epidemia di Coronavirus; sospensione immediata delle sanzioni economiche che colpiscono quel Paese, per consentire l’approvvigionamento di tutti i beni utili ad arginare l’emergenza sanitaria. Sono queste le richieste contenuto in un appello sottoscritto in italia da associazioni, comunità cristiane, singole personalità della cultura e sigle impegnate nella tutela dei diritti e nelle iniziate di soccorso umanitario.
L’appello si rivolge in particolare «agli Stati meno provati dall’emergenza», ed è indirizzato per conoscenza alla Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, all’Alto Rappresentante dell’ Unione Europea per gli Affari Esteri Josep Borrell, al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e al Capo dello Stato Italiano, Presidente Sergio Mattarella. «È ben noto che l’Iran, uno dei Paesi più colpiti dal coronavirus» si legge nel testo dell’appello, pervenuto all’Agenzia Fides «non riesce a ricevere gli aiuti sanitari indispensabili a contenere l’epidemia, in quanto essi sono ancora bloccati dalle sanzioni internazionali».
Nell’appello viene rimarcato che l'accesso alle medicine, alle attrezzature mediche e alle cure «è un diritto umano fondamentale sancito dalla Carta delle Nazioni Unite», e che «la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che tutte le sanzioni che violano l'attività umanitaria devono essere sospese, e il libero accesso degli Stati ai presidi e alle risorse atte a scongiurare le crisi sanitarie e le catastrofi naturali deve essere autorizzato (e non sanzionato)». Viene richiesta a tutti «una prova di umanità, di civiltà, di fratellanza e anche di intelligenza», considerando anche il fatto che « l’epidemia in corso in Iran costituisce una seria minaccia non solo per il popolo iraniano, ma per tutti i popoli della regione e per l’intera umanità, che non potrà considerarsi esente da rischi finché il problema iraniano non sarà risolto». La crisi pandemica, infatti, sta rendendo chiaro per tutti che fino a quando un solo focolaio resterà attivo, «nessuno potrà considerarsi al sicuro dall’epidemia. È pertanto il momento di attuare una forte solidarietà e una fattiva fratellanza fra i popoli».
L’appello è sottoscritto dalle rappresentanti di European Women For Human Rights. Hanno aderito all’appello, tra gli altri, l’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche, l’associazione Religions for Peace, il Cipax (Centro Interconfessionale per la Pace), la Fraternità di Romena guidata da don Luigi Verdi, l’Associazione Internazionale Karol Wojtyla, la teologa islamica Shahrzad Houshmand Zadeh, il professor Gianfranco Pasquino, lo scrittore Paolo Rumiz, l’Istituto Tevere, il Presidente dell’UCID Unione Cattolica Imprenditori Dirigenti) Gianluca Galletti, la scrittrice e fotografa Monika Bulay.
A metà marzo (vedi Fides 20/3/2020) era stata resa nota la lettera che l'Ayatollah iraniano Seyed Mostafa Mohaghegh Damad aveva indirizzato a Papa Francesco, chiedendogli di intervenire per far sì che fossero revocate le sanzioni contro l’Iran, in particolare quella riguardante l'assistenza medica. (GV) (Agenzia Fides 1/4/2020)
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AFRICA/BURKINA FASO - Il Cardinale Philippe Ouédraogo positivo al Covid-19; aumentano i casi in Africa
 
Ouagadougou (Agenzia Fides) – Sua Eminenza il Cardinale Philippe Nakellentuba Ouédraogo, Arcivescovo metropolita di Ouagadougou, in Burkina Faso, è risultato positivo al coronavirus. Lo ha annunciato lo stesso Cardinale tramite una nota del Vicario Generale, p. Alfred Ouédraogo "Vogliamo informarvi che abbiamo ricevuto i risultati del test dal Padre Arcivescovo. Il test è positivo e Sua Eminenza è stato trasferito all'ex clinica Les Genêts” afferma la nota. "Il Cardinale ha chiesto di trasmettere l’informazione al popolo di Dio, rassicurandolo. Ha chiesto di rimanere uniti in preghiera per lui, per tutti gli altri malati e per coloro che si prendono cura di loro", ha aggiunto.
Il Cardinale Ouédraogo era stato sottoposto a un test la notte tra il 27 e il 28 marzo prima di mettersi in auto-confinamento in attesa dei risultati. In precedenza anche Sua Ecc. Mons. Séraphin François Rouamba, Arcivescovo emerito di Koupèla, era risultato positivo per il coronavirus.
Il Burkina Faso è uno dei Paesi africani dove si è registrato il numero più alto di Covid-19. Al 30 marzo i casi confermati sono 261, con 32 guarigioni e 14 decessi. Il 18 marzo la Conferenza Episcopale locale ha adottato tutte le misure necessarie al contenimento del coronavirus, secondo quanto stabilito dalle autorità civili, sospendendo, nell’intero territorio nazionale, tutte le celebrazioni e le attività pastorali, esortando all’uso dei media per la trasmissione di Messe e di altre funzioni religiose.
In casi confermati di Covid-19 in Africa sono: Sudafrica 1.353; Algeria 716; Egitto 710; Marocco 617; Tunisia 394: Burkina Faso 261; Camerun 209; Costa d’Avorio 179; Senegal 175; Ghana 161; Mauritius 143; Nigeria 139; RDC 109. (L.M.) (Agenzia Fides 1/4/2020)
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ASIA/INDIA - Ospedali e medici cristiani in prima linea nella lotta al coronavirus
 
New Delhi (Agenzzia Fides) - "Oltre 1.000 ospedali e 60.000 posti letto garantiti da istituti, nosocomi e ambulatori cristiani sono pronti ed attrezzati per fornire assistenza medica ai malati di Covid-19. Le comunità cristiane in India sono fortemente e tradizionalmente impegnate in opere sociali nel campo dell'istruzione, della sanità e dell'assistenza a poveri e bisognosi": lo conferma all'Agenzia Fides il Redentorista padre Mathew Abraham, presidente della Christian Coalition for Health e direttore generale della Catholic Health Association of India (CHAI. Come riferito all'Agenzia Fides, la "Christian Coalition for Health" ha offerto in una lettera, al governo indiano tutte le strutture a sua disposizione in India, dove è imposto il blocco totale fino al 14 aprile.
Padre Mathew Abraham ha espresso la piena solidarietà della coalizione con il governo per affrontare la sfida della pandemia del coronavirus, rimarcando che "i cristiani lavoreranno nel miglior modo possibile per la salute e il benessere del popolo della nazione, al fine di combattere la pandemia".
Da giorni gli ospedali cristiani hanno riorganizzato i loro reparti, il personale, le attrezzature sanitarie per affrontare le sfide poste dalla malattia, e "stanno già lavorando con i funzionari sanitari del governo locale in questo sforzo contro questa pandemia". In particolare, quelli situati in aree remote "stanno preparando maschere fatte a mano o tute in plastica come equipaggiamento protettivo per i loro operatori sanitari" rileva.
La coalizione unisce le reti sanitarie gestite da varie confessioni cristiane in India, e si avvale anche dell'opera di oltre 1.000 sorelle dottoresse e di circa 50.000 suore cattoliche infermiere.
Un mese fa la Coalizione ha lanciato un "Help Desk" online presso la sua sede di Hyderabad per assistere le persone sottoposte a stress a causa della crisi del coronavirus, disponibile sul sito web o www.coronacare.life.
(SD-PA) (Agenzia Fides 1/4/2020)
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AMERICA - Il giorno di Pasqua la consacrazione dell’America latina a Nostra Signora di Guadalupe, per invocare la fine della pandemia
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – La Presidenza del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), unitamente ai Vescovi del Messico, celebrerà il giorno di Pasqua, domenica 12 aprile, alle ore 12 (ora del Messico), l’Atto di consacrazione dell’America latina e dei Caraibi a Nostra Signora di Guadalupe, “per chiederle la salute e la fine della pandemia”. Come scrive il Presidente del CELAM, Mons. Miguel Cabrejos Vidarte, Arcivescovo di Trujillo, annunciando l’iniziativa, “il momento presente esige da noi, come Pastori, di vedere e ascoltare le afflizioni dei nostri popoli, per infondere speranza volgendo lo sguardo alla nostra Madre del cielo”. Invita quindi tutti i paesi del continente ad unirsi, attraverso i mezzi di comunicazione, alla celebrazione che si terrà nella Basilica nazionale messicana. A mezzogiorno del 12 aprile quindi suoneranno le campane di tutte le chiese di America latina e Caraibi, che segneranno l’inizio della recita del Rosario missionario, offerto per la salute delle persone dei cinque continenti, seguirà la Messa di Pasqua di risurrezione che si concluderà con l’atto di consacrazione a Nostra Signora di Guadalupe. (SL) (Agenzia Fides 1/4/2020)
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AMERICA/VENEZUELA - I Vescovi: "soluzioni concrete e immediate" per i problemi aggravati dalla pandemia
 
Caracas (Agenzia Fides) – I Vescovi riuniti nella Conferenza Episcopale del Venezuela (CEV), hanno alzato la voce in questo momento di emergenza sanitaria mondiale, esprimendo la loro preoccupazione per la grave situazione che il paese già vive da tempo, in un documento inviato anche all'Agenzia Fides.
I Vescovi dichiarano: "Non è un segreto che oggi, nel nostro paese, molti vivono in povertà; A ciò si aggiunge la carenza di scorte alimentari, medicinali e altri beni assolutamente necessari per una sana convivenza e per il funzionamento del Paese (come, ad esempio, gas e benzina), nonché le croniche carenze del servizio idrico pubblico e dell'energia elettrica. Questa situazione sta facendo soffrire i venezuelani, in particolare i più poveri, e comporta il pericolo imminente di violente esplosioni sociali. Le autorità nazionali e locali devono affrontare questa situazione prima che possa essere ulteriormente aggravata, con le conseguenze che nessuno vorrebbe avere. L'esecutivo nazionale non dovrebbe gestire la situazione solo secondo la prospettiva militare e della polizia".
I Vescovi quindi sottolineano con forza: "Urge una partecipazione speciale, la consulenza e la direzione di personale medico e scientifico qualificato, qualunque sia il suo stato sociale e politico. La Chiesa ha sempre suggerito una partecipazione della società per risolvere i gravi problemi di cui soffre il Venezuela".
Il comunicato prosegue: "Per risolvere i problemi economici, politici, amministrativi, sociali e di forniture che già esistono e che sono ora esacerbati dalla quarantena per la pandemia, è necessario che tutti i fattori che interagiscono nella vita nazionale (politico, sociale, sanitario, economico, religioso, di lavoro, educativo e sindacale), si mettano a dialogare per concordare a favore del popolo. In questo modo, possono raggiungere soluzioni concrete e immediate di fronte a tali problemi, e ancor di più durante questa emergenza sanitaria, economica e sociale".
Il testo si conclude con un invito all'unità nazionale e ringrazia i sacerdoti e i ministri della Chiesa, insieme ai religiosi, per accompagnare il popolo che soffre. I Vescovi chiedono infine la benedizione di Nostra Signora di Coromoto, patrona del Venezuela, per la salute del paese. Il documento è firmato dalla Presidenza della CEV.
(CE) (Agenzia Fides, 1/04/2020)
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AMERICA/COLOMBIA - “Speranza e sostegno” dell'Episcopato per la tregua umanitaria di un mese dell’ELN
 
Bogotà (Agenzia Fides) - "Una speranza di sollievo per il popolo colombiano, specialmente per coloro che soffrono più pesantemente le conseguenze del conflitto armato”: con queste parole i Vescovi della Colombia hanno accolto l’annuncio del cessate il fuoco unilaterale di un mese, dal 1° aprile, dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln), per motivi umanitari legati alla pandemia.
In questa ora di prova e di grande sofferenza per tutti i colombiani, i Vescovi invitano “tutte le organizzazioni armate illegali a cessare tutti gli attentati, gli atti di violenza, i sequestri, le minacce e le estorsioni, compresa la violenza verbale”.
"Ci uniamo all'urgente appello di Papa Francesco e all'appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite – scrivono ancora i Vescovi -, affermando che l'attuale emergenza sanitaria e sociale richiede di fermare le dinamiche della violenza, al fine di favorire gli aiuti umanitari e la cura di coloro che sono in condizioni più gravi di vulnerabilità. Estendiamo questa richiesta affinché la violenza cessi nelle famiglie, poiché sono il primo spazio in cui viene coltivata la pace della società ".
Nella dichiarazione pervenuta all’Agenzia Fides, firmata dal Presidente, dal Vicepresidente e dal Segretario generale della Conferenza Episcopale Colombiana, si invita, considerando la situazione attuale, ad adottare i cambiamenti necessari per il bene comune, impegnandosi a superare le difficoltà “con la responsabilità, il dialogo e l’unità della nazione”. I Vescovi concludono esprimendo incoraggiamento e sostegno al Governo nazionale, affinché continui ad operare allo scopo di creare “spazi e scenari di dialogo per continuare il processo di riconciliazione, unità e pace nel paese, con il sostegno e l'impegno di tutti i cittadini". (SL) (Agenzia Fides 1/4/2020)
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AFRICA/SUDAFRICA - Dimissioni dell’Arcivescovo di Bloemfontein e nomina del nuovo Arcivescovo
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Bloemfontein (Sud Africa), presentata da S.E. Mons. Mons. Jabulani Adatus Nxumalo, O.M.I. Contemporaneamente ha nominato Arcivescovo della medesima Sede Metropolitana S.E. Mons. Zolile Peter Mpambani, S.C.J., finora Vescovo della Diocesi di Kokstad.
S.E. Mons. Zolile Peter Mpambani, S.C.I., è nato il 20 febbraio 1957, a Umlamli nella diocesi di Aliwal. Ha emesso la professione religiosa nella Congregazione del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani) il 28 gennaio 1982. Ha studiato Filosofia e Teologia presso il Seminario Maggiore di St. Joseph, a Cedara. È stato ordinato sacerdote il 25 aprile 1987.
Dopo l’ordinazione ha svolto i seguenti incarichi: 1987-1990: Vicario parrocchiale nella parrocchia di Sterkspruit; 1990-1993: Parroco a Burgerdorp; 1994-1997: Maestro del pre-noviziato della Provincia S.C.I.; 1998-2003: Consigliere Generale per Africa e Madagascar del Governo Centrale del suo Istituto, a Roma; 2004-2005: Anno Sabbatico; 2005-2010: Maestro del pre-noviziato, Superiore locale della Comunità a Bethulie e Direttore della Dehonian House, a Scottsville (Pitermartizburg); 2011-2013: Ministero (insieme al Vicario Generale) nella parrocchia di Sterkspruit, nella diocesi di Aliwal; Da febbraio a maggio 2013: Superiore Provinciale nella Congregazione del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani) del Sud Africa.
Nominato Vescovo di Kokstad il 6 maggio 2013, ha ricevuto la Consacrazione Episcopale il 3 agosto successivo. In seno alla Conferenza Episcopale dell’Africa Meridionale ricopre l’Ufficio per la formazione, la vita e l’apostolato dei laici. (SL) (Agenzia Fides 1/4/2020)

sabato 29 febbraio 2020

Agenzia Fides 29 febbraio 2020

EUROPA/SPAGNA - Più della metà dei missionari spagnoli sono all’opera in 20 paesi dell’America Latina
 
Madrid (Agenzia Fides) - "I paesi dell'America Latina hanno bisogno, come tutti gli altri, di Dio" sottolinea d. José María Calderón, segretario della Commissione episcopale per le Missioni e la Cooperazione tra le Chiese della Conferenza episcopale spagnola (CEE), e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM), in un video diffuso dalla CEE. "Ma in questi momenti in cui ci sono così tante difficoltà, problemi e situazioni conflittuali, Cristo è l'unico che può dare significato e indicare la via di uscita" evidenzia ancora d. Calderón.
In occasione del "Día de Hispanoamérica", che si celebra la prima domenica di marzo e quest’anno ha per tema “Perchè in Lui abbiano vita” (vedi Fides 20/2/2020), in una nota inviata all’Agenzia Fides, le POM della Spagna ricordano che attualmente il 50,96% dei missionari spagnoli si trova in America Latina. Questa giornata, che si tiene in Spagna dal 1949, pone l'accento soprattutto sul servizio dei sacerdoti diocesani spagnoli che vengono inviati a esercitare il loro ministero nelle Chiese dell'America Latina. La Commissione episcopale per le Missioni dispone di un servizio, l' Obra de Cooperación Sacerdotal Hispanoamericana (OCSHA), per coordinare la collaborazione tra le diocesi di origine e di destinazione. Questa istituzione ha inviato tre nuovi membri nel 2019. Attualmente ci sono 208 missionari attivi in 20 paesi dell'America Latina. Il paese latinoamericano che accoglie più missionari OCSHA è il Perù, mentre le diocesi che inviano più sacerdoti sono Toledo (24) e Burgos (17).
Le offerte che questa domenica saranno raccolte nelle parrocchie spagnole andranno ad aiutare i sacerdoti dell'OCSHA. La Messa dedicata a questa Giornata sarà trasmessa su La 2 de TVE dalla Parrocchia di Nostra Signora delle Americhe a Madrid, presieduta dal Vescovo ausiliare di Bilbao, Mons. Joseba Segura Etxezarraga, membro della Commissione episcopale per le Missioni. Subito dopo, il programma "Pueblo de Dios" trasmetterà un servizio realizzato con la collaborazione delle POM in Cile, dove verrà presentata la testimonianza di tre sacerdoti OCSHA di Valencia che svolgono il loro lavoro di evangelizzazione nel paese andino. (SL) (Agenzia Fides 29/02/2020)
LINK
Per vedere il video e per ulteriori informazioni -> https://www.omp.es/la-iglesia-no-ha-abandonado-america-latina
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Siate ambasciatori della riconciliazione”: appello di Mons. Ignace Dogbo Bessi ai cattolici per la Quaresima
 
Abidjan (Agenzia Fides) - "I cristiani cattolici in Costa d'Avorio si trovano in una situazione in cui ciò che è essenziale è la riconciliazione", ha detto Sua Ecc. Mons. Ignace Dogbo Bessi, Vescovo di Katiola e Presidente della Conferenza Episcopale ivoriana all'inizio della Quaresima.
In questi quaranta giorni di penitenza, condivisione e elemosina, Mons. Ignace Dogbo Bessi, esorta i fedeli cattolici ivoriani ad essere ambasciatori della riconciliazione: “Il tempo di Quaresima ci invita a praticare la nostra giustizia attraverso tre grandi progetti di Dio su di noi, elemosina, preghiera, digiuno. Ma per il cattolico della Costa d'Avorio vorrei che il tempo della Quaresima fosse un momento in cui cercare di vivere per Cristo: siate gli ambasciatori di Cristo per la riconciliazione". Ha poi aggiunto che "il cattolico per la Quaresima 2020 deve presentarsi come ambasciatore di Cristo in modo che eserciti il ministero della riconciliazione attraverso la parola”. Secondo Mons. Bessi, se i cattolici durante questo periodo di Quaresima provano a vivere tutto questo, avranno tanto di guadagnato e aiuteranno il Paese ad entrare nel processo di riconciliazione così ricercata per il futuro della nazione.
(S.S.) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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AFRICA/KENYA - L’Arcivescovo di Mombasa: “Urgono provvedimenti immediati contro il Coronavirus”
 
Nairobi (Agenzia Fides) - “Adottate misure precauzionali per evitare di contrarre il Coronavirus” ha detto Sua Ecc. Mons. Martin Kivuva Musonde, Arcivescovo di Mombasa, durante l’avvio della Campagna quaresimale 2020 al Santuario mariano di Subukia a Nakuru. Mons. Kivuva ha esortato i fedeli a pregare gli uni per gli altri mentre il Coronavirus si sta rapidamente diffondendo. Mons. Kivuva ha invitato la Chiesa in Kenya a prendere in considerazione il problema del virus, e i medici a stare all'erta e ad essere pronti ad affrontarlo.
In Kenya si è diffusa la preoccupazione per la presenza del Coronavirus nel Paese dopo che un volo China Southern Airlines è atterrato all'aeroporto internazionale Jomo Kenyatta (JKIA) da Guangzhou, in Cina, con 239 passeggeri il 26 febbraio. Tutti i passeggeri sono stati autorizzati ad entrare in Kenya, ma sono stati consigliati di rimanere in "auto-quarantena" per 14 giorni.
D'altro canto, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha identificato il Kenya tra 13 Paesi prioritari che hanno collegamenti diretti o un elevato volume di viaggi in Cina.
Il Presidente Uhuru Kenyatta ha emesso un ordine esecutivo con il quale ha stabilito la formazione di una squadra nazionale di pronto intervento e ha ordinato il completamento di un centro di isolamento presso l'ospedale Mbagathi di Nairobi entro 7 giorni. (L.M.) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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ASIA/INDIA - Campagna Caritas: mettere fine alla fame e alla povertà, promuovere un’agricoltura sostenibile
 
New Delhi (Agenzia Fides) - "Sustain Life: Sustainable Livelihood" è il tema della campagna quaresimale di quest'anno di Caritas India che invita tutti a unirsi e a diventare operatori di cambiamento. Questa campagna nazionale, nata da quasi mezzo secolo, è uno dei maggiori sforzi per la raccolta di fondi portato avanti dalla Chiesa cattolica indiana. Secondo le informazioni inviate a Fides, la campagna quaresimale è stata lanciata a livello nazionale nella Cattedrale del Sacro Cuore della capitale, con una Messa presieduta dal Nunzio apostolico, l’Arcivescovo Giambattista Diquattro, e concelebrata da diversi sacerdoti impegnati in questo settore pastorale. Analoghe iniziative sono in programma nei prossimi giorni a livello diocesano, sostenute e animate dai membri della Caritas.
Il recente squilibrio nell'economia ha comportato un aggravio delle condizioni dei poveri e degli emarginati del paese. Socialmente, la società indiana è altamente disuguale, divisa in diverse caste, religioni e regioni che minacciano di danneggiare la crescita dell'India. In questo contesto, Caritas India, attraverso la sua presenza multidimensionale nelle aree più arretrate del paese, sta lavorando per assicurare mezzi di sussistenza sostenibili e migliorare la vita delle persone. Obiettivo di Caritas India è "mettere fine alla povertà in tutte le sue forme ovunque" e "mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile".
Caritas India propone sei possibili modi per realizzare la campagna: creare una piattaforma per il dialogo e i collegamenti soprattutto per gli agricoltori senza terra; creare collegamenti con le imprese per promuovere opportune scelte imprenditoriali; promuovere i giovani imprenditori nelle proprie parrocchie; creare strutture di mercato per produttori e acquirenti; aggiornare le competenze esistenti per migliorare le opportunità di sostentamento; sostenere le organizzazioni a supporto degli interventi di base.
La campagna incoraggia le persone a iniziare a vivere con un approccio sostenibile, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali, riducendo le emissioni di carbonio utilizzando metodi di trasporto ecologici, riducendo o riciclando i prodotti di scarto, attivando iniziative delle comunità.
(PN) (Agenzia Fides 29/02/2020)
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AMERICA/BRASILE - Nel Santuario di Aparecida l’apertura ufficiale della Campagna di Fraternità 2020
 
Aparecida (Agenzia Fides) – Domenica 1 marzo, prima domenica di Quaresima, l'Arcivescovo di Belo Horizonte e Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB), Mons. Walmor Oliveira de Azevedo, presiederà la Messa di apertura della Campagna di Fraternità 2020, nel Santuario di Aparecida, che ospita l'immagine della Patrona del Brasile. Con l'Arcivescovo concelebreranno i rappresentanti del Coordinamento esecutivo della Campagna ed i membri della presidenza della Conferenza Episcopale. La celebrazione sarà trasmessa da diverse emittenti televisive, radiofoniche e dal portale A12.com.
Secondo le informazioni inviate a Fides dalla CNBB, durante la celebrazione verrà letto il messaggio inviato da Papa Francesco per la Campagna di Fraternità di quest'anno, in cui il Pontefice richiama l'attenzione sulla necessità di rafforzare il valore della vita e ricorda che la conversione non deve essere separata dal servizio ai fratelli e alle sorelle, "soprattutto quelli più bisognosi".
Una reliquia di Santa Dulce dos Pobres sarà intronizzata sull’altare da alcuni bambini. La religiosa di Bahia (1914-1992), delle Suore missionarie dell'Immacolata Concezione della Madre di Dio, canonizzata il 13 ottobre 2019 e ricordata per le sue opere di carità e di assistenza a poveri e bisognosi, è stata infatti la fonte d'ispirazione per la Campagna di quest’anno, che ha per tema "Fraternità e vita: dono e impegno" e il motto "Vedi, prova compassione e prenditi cura di lui" (Lc 10, 33-34). “Ciò che sperimenteremo in questo periodo di Quaresima, suor Dulce lo ha vissuto tutta la vita: ha visto, provato compassione e si è presa cura di lui con amore. E ripeteva: l'importante è fare la carità, non parlare della carità. Una persona umile e semplice che non ha mai cercato di far sapere ciò che faceva, ma era sempre vicina a chi aveva più bisogno” ha detto la nipote di suor Dulce, Maria Rita Pontes, alla presentazione della Campagna.
Nel testo di base, la Presidenza della CNBB esprime l’auspicio che, nel tempo quaresimale, ogni persona, gruppo pastorale, movimento, associazione, Chiesa particolare, in breve, tutto il Brasile, motivato dalla campagna di Fraternità, possa vedere rafforzata la cura, lo zelo, la preoccupazione degli uni per gli altri, e, quindi, la fraternità. Tra le numerose azioni pratiche proposte, si suggerisce: creare occasioni per condividere la vita e l'esperienza di fede; valorizzare il ruolo dei laici; promuovere attività di evangelizzazione in giorni, orari e luoghi accessibili alle persone; favorire il dialogo tra generazioni e con la società; iniziative di formazione per una convivenza basata sui valori umani; promozione di gruppi di dialogo sulla realtà locale; iniziative incentrate sull'ecologia integrale.
In questo insieme di proposte vengono suggerite iniziative inerenti all'iniziazione alla vita cristiana; la riscoperta dell'importanza della liturgia; la vicinanza missionaria alle famiglie in lutto; la formazione dei ministri della Parola; programmi di visite missionarie. La comunità è quindi chiamata a diventare una casa di accoglienza, di amicizia, di cura fraterna, con la sfida di arrivare alla domenica di Pasqua con la formazione di nuove comunità. Per la società, l'appello è a riscoprire la speranza come forza aggregante del significato della vita, con i laici che assumono un impegno di partecipazione nel campo sociale e politico. (SL) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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La pagina del sito della CNBB con tutte le informazioni sulla Campagna (in portoghese) -> https://www.cnbb.org.br/cf2020
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AMERICA/BRASILE - Serve di Maria Riparatrici: “Da cento anni in Amazzonia al servizio di Dio e dell’umanità”
 
Sena Madureira (Agenzia Fides) - “Le Serve di Maria Riparatrici che operano nella regione amazzonica dell’Alto-Acre, in Brasile, continuano ad offrire servizio pastorale, l’accoglienza di ragazze che vogliono consacrarsi al Signore, istruzione scolastica e visite ad agglomerati di case nella foresta, raggiunte soprattutto attraverso il fiume. Le nostre comunità, inoltre, si prodigano nell’animazione di gruppi di evangelizzazione e di coppie, nella catechesi e nella liturgia, nel sostegno a bambini emarginati e nella pastorale vocazionale. Partecipi di questo mandato apostolico e mosse dallo Spirito, la nostra congregazione risponde alla chiamata di seguire Gesù Cristo a testimoniare il Vangelo in comunione fraterna e ad essere al servizio di Dio e dell'uomo, ispirandosi costantemente a Maria, Madre e Serva del Signore”. Lo riferisce in un colloquio con l’Agenzia Fides, suor Augusta de Oliveria, Vicaria generale delle Serve di Maria Riparatrici, ricordando che nel 2021 si celebreranno i 100 anni dall’inizio della loro avventura missionaria nel paese latino americano: “IL 14 novembre 1921 - racconta suor Augusta - dopo oltre quattro mesi di viaggio, cinque sorelle e una postulante giunsero nella località di Sena Madureira, situata in una zona di confine con il Perù e la Bolivia. Le suore - prosegue - furono mandate dalla nostra fondatrice, madre Maria Elisa Andreoli, su invito del vescovo Prospero Bernardi, dell’Ordine dei Servi di Maria che un anno prima, nel 1920, avevano fondato una missione in quella zona”.
Nel corso dei decenni, l’impegno missionario delle Serve di Maria Riparatrici in questa parte dell’Amazzonia ha contribuito a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali, dando vita a collegi, ospedali, orfanotrofi ed altre opere sociali ispirate ai valori della fraternità, “attraverso un rapporto che aiuta a costruire fiducia e amicizia quale base per la crescita umana e spirituale delle persone”, spiega la vicaria generale.
Il servizio della Congregazione si caratterizza, infatti, per l'impegno soprattutto nel settore dell’istruzione e in quello assistenziale e sanitario: “Nella comunità di Xapuri, ad esempio, - riferisce suor Augusta - coordiniamo una scuola dell’infanzia, sovvenzionata dal governo e con personale laico, che accoglie più di 170 bambini, dai due ai quattro anni, per dare la possibilità alle madri di poter accedere al lavoro. Qui, inoltre - continua - le suore seguono la cooperativa 'Mani di donna' , dove si confezionano articoli utili per la casa con lo scopo di aiutare le famiglie composte di solo donne e bambini. A Cruzeiro do Sul, città di frontiera, con più della metà degli abitanti costituita da Indios, c’è un ospedale in cui prestiamo assistenza medico sanitaria”.
“Oggi - precisa la religiosa - intendiamo celebrare questo primo centenario missionario in comunione con la Chiesa locale: tutte le nostre comunità sono invitate a riflettere sul tema dell’inculturazione della missione evangelizzatrice: “Come scrive il Santo Padre nell’esortazione apostolica 'Querida Amazonia'- chiarisce la missionaria - la Chiesa in Amazzonia è chiamata a camminare con i popoli che la abitano e ad assumere quindi un 'volto amazzonico'. Ma affinché questa incarnazione si realizzi - continua - è necessario che l'annuncio del Vangelo sia compreso in questo contesto: è importante assicurare sul territorio una maggiore presenza dei presbiteri che celebrino l’Eucaristia, perché essa fa la Chiesa. Questa sfida appare come un fattore di identità - osserva suor Augusta - che potrebbe rendere possibili esperienze significative, determinare un vissuto quotidiano, destare nuove speranze per il futuro. Nella nostra esperienza missionaria - conclude - quello che emerge con chiarezza, è la sete che la gente ha di conoscere la parola di Dio”.
Le Serve di Maria Riparatrici nascono nel 1900 a Vidor, in provincia di Treviso, con la professione religiosa da Elisa Andreoli, di sua madre Margherita Ferraretto, Agnese Vimercati e Carmela Regonesi, come terziarie laiche dei Servi di Maria. In Brasile la congregazione è presente con due Province: “Nossa Senhora de Guadalupe" e “Nossa Senhora Aparecida”; alla prima appartengono le comunità del nord del Paese, quelle di Argentina, Bolivia e Messico, mentre alla seconda sono state assegnate le comunità del centro-sud e del Perù.
(ES) (Agenzia Fides 29/2/2020)
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Guarda la video intervista sul canale Youtube dell'Agenzia Fides -> https://www.youtube.com/watch?v=MWR-LsJDnDY
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OCEANIA/SAMOA - V Congresso Apostolico Mondiale sulla Misericordia: un Oceano di Amore che circonda il mondo intero
 
Apia (Agenzia Fides) – Sarà un vero "giubileo" per la piccola comunità cattolica delle isole Samoa, nelle remote isole del Pacifico, che le darà l'opportunità di essere, per una settimana, cuore della Chiesa universale: pellegrini, fedeli, preti e religiosi, accanto a Vescovi provenienti da Polonia, Germania, Lituania, Nigeria, Francia, Fiji, Nuova Zelanda, Australia, Isole di Tonga, si raduneranno ad Apia in occasione del V Congresso Apostolico Mondiale sulla Divina Misericordia. L’evento, denominato WACOM V, organizzato dall’Arcidiocesi di Samoa, si svolgerà dal 10 al 15 agosto 2020 e avrà come tema: ‘La Divina Misericordia: un Oceano di Amore che circonda il mondo intero’.
Si tratta di un raduno internazionale di migliaia di devoti della Divina Misericordia che si incontrano ogni tre anni per promuovere la devozione a Gesù come Divina Misericordia nella Chiesa cattolica. L'evento, sottolinea a Fides la Chiesa locale, sarà anche una preziosa opportunità di evangelizzazione e di testimonianza della fede. A conclusione del Congresso, il 15 agosto, sarà celebrata una Messa nella sede del Parlamento, nel corso della quale, oltre all’annuncio del prossimo WACOM VI, due rappresentanti di ciascun paese saranno inviati come “Missionari del Mare” e salperanno sulle "fautasi", le tipiche barche samoane, dal porto di Apia.
In occasione del WACOM V, l'arcidiocesi di Samoa-Apia, fondata nel 1850 che conta attualmente 42.000 cattolici, ha messo a disposizione un sito web nel quale potersi registrare e ottenere informazioni per un evento che si annuncia significativo per tutta la comunità cattolica nelle isole del Pacifico.
(AP) (29/2/2020 Agenzia Fides)
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Il sito web del Congresso -> www.wacom5samoa2020.com.

lunedì 13 gennaio 2020

Agenzia Fides 13 gennaio 2020

AFRICA/NIGERIA - Ancora non ci sono notizie di quattro seminaristi rapiti a Kaduna
 
Abuja (Agenzia Fides) - Non si hanno ancora notizie dei quattro seminaristi rapiti la sera dell’8 gennaio dal Seminario Maggiore “Buon Pastore" a Kakau, lungo l'autostrada Kaduna-Abuja. Il villaggio si trova nei pressi di Kaduna, capitale dello Stato di Kaduna, nel centro della Nigeria. L’8 gennaio, tra le 22,30 e le 23,00 alcuni banditi hanno assalito il Seminario, sparando in maniera indiscriminata, senza per fortuna provocare vittime. Al termine dell’assalto, dopo aver proceduto all’appello degli studenti, ci si è resi conto che i banditi erano fuggiti portando con loro 4 seminaristi. Secondo un portavoce della polizia, nell’assalto durato una trentina di minuti, i banditi “hanno avuto accesso al dormitorio della scuola, che ospita 268 studenti”. Il rapimento a fine di estorsione di personale ecclesiastico è una triste realtà in Nigeria, nonostante da alcuni anni la Conferenza Episcopale locale abbia proibito il pagamento di riscatti per la liberazione di preti, religiosi/e e seminaristi sequestrati. (L.M.) (Agenzia Fides 13/1/2020)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - Si apre oggi la 114a Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale nel segno della riconciliazione
 
Abidjan (Agenzia Fides) - “La comunione al servizio della riconciliazione”. È questo il tema della 114a Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio, che si tiene dal 13 al 19 gennaio, presso il Centro Lataha di Korhogo, nel nord del Paese.
P. Emmanuel Wohi Nin, Segretario Generale della Conferenza Episcopale, ha annunciato che nel corso dell’Assemblea i Vescovi rifletteranno su una lettera pastorale sulla riconciliazione, "che costituirà l'aspetto principale dell’Assemblea plenaria”, al termine della quale verrà indirizzato un messaggio a tutti gli ivoriani. La lettera stessa verrà pubblicata qualche tempo dopo la conclusione dell’incontro.
Un altro argomento all'ordine del giorno è "il protocollo sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili", secondo le indicazioni di Papa Francesco che ha auspicato che ogni Conferenza Episcopale si doti di un simile documento. Sarà infine discusso il progetto di accordo quadro tra la Santa Sede e la Repubblica della Costa d'Avorio. Alla fine dell’incontro, un comunicato stampa finale sarà reso pubblico durante la messa di chiusura domenica prossima, 19 gennaio. (S.S) (Agenzia Fides 13/1/2020)
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ASIA/FILIPPINE - Si intensifica la preghiera mentre si rischia uno "tsunami vulcanico"
 
Manila (Agenzia Fides) - Mentre Manila e molte province adiacenti si preparano all'eruzione del secondo vulcano più attivo del paese, il Taal, vicino a Manila, i fedeli cattolici intensificano le preghiere per la sicurezza delle popolazioni a rischio. Un'enorme nuvola di cenere è fuoriuscita questa mattina dal cratere centrale del vulcano che si trova a 60 chilometri a sud della capitale delle Manila, oscurando il cielo. "Preghiamo per la sicurezza delle persone che vivono nelle aree vicine al vulcano Taal", ha detto Mons. Pablo Virgilio S. David, Vescovo di Caloocan e vicepresidente della Conferenza episcopale delle Filippine.
Il Taal, a circa 40 miglia a sud di Manila, ha iniziato a mostrare segni di attività. Si sono avvertite scosse sull'isola del vulcano e nei villaggi intorno alla vicina città di Agoncillo, nella provincia di Batangas, dove rumori fragorosi dal vulcano hanno creato paura tra i residenti.
Decine di migliaia di persone sono state evacuate dalle loro residenze e comunità. Il governo ha disposto la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici il 13 gennaio. Le autorità hanno inoltre emesso un avvertimento pubblico per la regione di Luzon centrale, che comprende sette province: Aurora, Bataan, Bulacan, Nueva Ecija, Pampanga, Tarlac e Zambales, nell'isola centrale di Luzon. L'allarme vale anche per la regione di Calabarzon che comprende cinque province: Cavite, Laguna, Batangas, Rizal, Quezon e Lucena, oltre alla regione di Metro Manila.
L'Istituto filippino di vulcanologia e sismologia ha alzato il livello di allarme per il vulcano Taal fino al livello quattro (su cinque esistenti), affermando che "un'eruzione esplosiva pericolosa è possibile in poche ore o giorni".
L'Istituto ha avvertito che l'eruzione potrebbe causare uno "tsunami vulcanico" e ha consigliato alle comunità vicine di prendere precauzioni contro eventuali onde del lago che circonda il vulcano. Circa 6.000 persone vivono sull'isola e domenica la popolazione locale è stata trasferita in salvo a Batanga.
A causa degli avvertimenti sullo "Tsunami vulcanico", il governo ha consigliato alle persone di rimanere in casa poiché, in seguito all'eruzione, le ceneri sono molto dannose per la salute, contenendo particelle con anidride carbonica, anidride solforosa, fluoro, acido cloridrico.
L'arcipelago filippino si trova sul cosiddetto "anello di fuoco" del Pacifico, dove le placche tettoniche si scontrano, causando terremoti e regolare attività vulcanica. Nel gennaio 2018, decine di migliaia di persone furono evacuate a causa di un'eruzione del Mont Mayon, nella regione centrale di Bicol. L'ultima eruzione di Taal risale al 1977. La più forte eruzione che ha colpito un'area densamente popolata fu quella del vulcano del Monte Pinatubo nel giugno 1991. (SD) (Agenzia Fides 13/1/2020)
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AMERICA/HAITI - “Il terremoto del 12 gennaio 2010 ci ha lasciato molti insegnamenti”: la testimonianza di un missionario redentorista
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – “Port-au-prince è totalmente devastata, ovunque si sentono grida da sotto le macerie” raccontava il Nunzio apostolico a Fides, l'Arcivescovo Bernardito Auza, 10 anni fa, informando così il mondo del terremoto che aveva devastato l'isola e provocato quasi 300 mila morti. Era il 13 gennaio 2010 (vedi Fides 13/01/2010).
Oggi, dopo 10 anni, Fides ha raccolto la testimonianza di uno dei sopravvissuti al sisma, padre P. Renold Antoine, CSsR, che con i missionari redentoristi ha vissuto momento dopo momento le terribili conseguenze di questa tragedia naturale ed è ancora ad Haiti. "Per molti di noi - dice a Fides padre Renold -, la storia di Haiti si divide prima e dopo il terremoto. Una data indimenticabile per l'intero popolo haitiano, dal momento che, in soli 35 secondi, gran parte del paese ha sperimentato la furia della natura per un terremoto che ha lasciato oltre 300.000 morti e migliaia di feriti. Come Redentoristi, abbiamo sofferto in prima persona le conseguenze della tragedia, quando sono crollate le due case principali che avevamo a Port-au-Prince (il monastero di San Gerardo e la casa di San Clemente). Allo stesso tempo, sono crollate la chiesa parrocchiale di San Gerardo e la scuola parrocchiale con centinaia di bambini e insegnanti morti. I confratelli, per grazia di Dio, sono rimasti tutti vivi, alcuni feriti non gravemente. Nelle strade l'immagine era desolante: corpi ammucchiati, feriti e macerie ovunque. La Cattedrale di Port-au-Prince, il palazzo nazionale, il Parlamento e molte parrocchie e centri educativi non hanno resistito alle forti scosse”.
“Il terremoto ad Haiti del 12 gennaio 2010 ci ha lasciato molti insegnamenti, soprattutto che tutti siamo a rischio, e in un minuto possono sparire i sogni di benessere di migliaia di famiglie – prosegue il missionario -. Ma la vera tragedia che sconvolge il nostro paese, in modo estremo, è che la nostra società affronta quotidianamente scenari drammatici di rischio concentrati in alcuni settori della popolazione che hanno subito esclusione storica, povertà estrema, violenza, insicurezza alimentare, corruzione, ingiustizia sociale. Questo è il vero disastro di Haiti: quella lezione dovrebbe essere il contributo indelebile al dolore di così tante persone. Nonostante la natura molte volte inclemente con noi, e la diffusa corruzione che scuote il paese, Haiti è anche un paese che nel suo dolore riesce ancora a sorridere, che ha sempre insegnato la resilienza, la capacità di recuperare e andare avanti. Noi preghiamo che la Nostra Madre del Perpetuo Soccorso, patrona di Haiti, ci assista sempre, in modo che qualcosa di simile non si ripeta mai più" conclude padre Renold.
(CE) (Agenzia Fides 13/01/2020)
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AMERICA/COLOMBIA - Vescovi del Pacifico e del sud-ovest: rispetto dei diritti umani, dei popoli e del diritto internazionale
 
Quibdò (Agenzia Fides) – “In diverse occasioni abbiamo richiamato l’attenzione sulle difficoltà che molte persone vivono nella regione del Pacifico e del Sud-ovest e abbiamo chiesto allo Stato colombiano una soluzione globale che risolva le cause strutturali che sono alla base della crisi umanitaria… >Alziamo di nuovo la nostra voce di Pastori e chiediamo di riprendere il cammino della pace nella prospettiva del rispetto dei diritti umani, dei diritti dei popoli e del diritto internazionale umanitario". E’ quanto chiedono i Vescovi del Pacifico e della regione sud-occidentale della Colombia, esprimendo solidarietà e preoccupazione per la riacutizzazione del conflitto nel dipartimento del Chocò, nella diocesi di Quibdò e in altre regioni di questa area del paese (vedi Fides 18/6/2019; 17/4/2019; 12/10/2017; 2/10/2017; 1/9/2017).
In questi territori vivono soprattutto comunità indigene e afro-discendenti, che vivono “una situazione drammatica”, per questo i Vescovi, attraverso il loro comunicato intitolato “Rafforzare la costruzione della pace di fronte all'acuirsi del conflitto”, si appellano al Governo nazionale e alle altre istanze statali, "perché stabiliscano condizioni per una vita dignitosa e meccanismi di protezione per le comunità e i leader sociali". Chiedono anche attenzione “per possibili collusioni tra membri della Forza pubblica e gruppi illegali, segnalate da organizzazioni sociali e dei diritti umani e dalla diocesi di Quibdó negli anni precedenti e reiterate negli ultimi due anni”. Da parte loro, “i gruppi armati devono essere consapevoli del loro status di aggressori della popolazione civile e, pertanto, accettare il rifiuto di cui sono oggetto a causa delle loro azioni criminali”.
All'inizio del nuovo anno, tra le numerose preoccupazioni in cui vivono tanti cittadini colombiani, i Vescovi ribadiscono la necessità di trovare soluzioni politiche e pacifiche al conflitto armato, con l’ELN (Ejército de Liberación Nacional) per raggiungere un accordo di pace, e con l'AGC (Autodefensas Gaitanistas de Colombia) e altre strutture simili. “Attendiamo la risposta sincera dei vari protagonisti, attraverso gesti concreti di una autentica volontà di pace” concludono il comunicato, chiedendo al popolo colombiano di “pregare e impegnarsi nella costruzione di un paese equo, fraterno e senza violenza”. Il documento è firmato dagli Arcivescovi e Vescovi ordinari di Cali, Popayán, Quibdó, Istmina – Tadó, Apartadó, Mocoa – Sibundoy, Buenaventura, Ipiales, Tumaco, Palmira. (SL) (Agenzia Fides 13/1/2020)
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OCEANIA/AUSTRALIA - Catholic Mission si mobilita per le necessità della popolazione australiana, colpita dagli incendi
 
Sidney (Agenzia Fides) – “Catholic Mission” Australia, che è la Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Australia, ha annunciato una immediata collaborazione con la St. Vincent de Paul Society per offrire un contributo concreto nell’opera di cooperazione e solidarietà, al fine di rispondere all’emergenza nazionale degli incendi che, dallo scorso settembre, stanno devastando l’habitat naturale della nazione. “Si tratta di una strage infinita, senza precedenti, una vera e propria catastrofe ambientale che si stima abbia bruciato un’area grande oltre 84 mila chilometri quadrati” afferma una nota di Catholic Mission inviata all’Agenzia Fides.
Per rispondere alla crisi, i Vescovi cattolici australiani, oltre a promuovere una raccolta fondi a livello mondiale, hanno voluto predisporre un piano nazionale che coinvolge tutte le comunità cattoliche. Le Pontificie Opere Missionarie sono da sempre rivolte, per vocazione, alle esigenze delle comunità oltre confine, ma ”riconosciamo che è difficile concentrarsi sulla necessità all’estero quando in Australia è in corso una crisi senza precedenti”, ha affermato Padre Brian Lucas, Direttore nazionale di Catholic Mission.
Per questo le POM sensibilizzano i propri donatori e benefattori a contribuire oggi alle necessità della popolazione all’interno dell’Australia: “Abbiamo molti sostenitori nelle diocesi, gravemente colpite, di tutto il paese. E’ nostro dovere offrire una risposta missionaria e consentirla anche a coloro che vogliono dare la priorità ai loro amici, famiglie e compagni australiani colpiti da questi devastanti incendi boschivi”, nota p. Lucas.
“Le comunità lungo la costa meridionale stanno lottando con grande difficoltà. Tante persone, dalle parrocchie locali alle celebrità, si sono messe insieme per sostenere quanti hanno perso tutto. Faremo la nostra parte”, dice David Harrison, direttore diocesano di Catholic Mission a Wollongong, anch’essa devastata.
L'organizzazione missionaria conferma, però, che i piani di emergenza rivolti alla situazione australiana non interromperanno la distribuzione dei fondi e i progetti già avviati in Africa, Asia e Pacifico dalle POM australiane. “Riconosciamo la gravità della situazione locale ma dobbiamo anche rispettare la nostra missione, restando impegnati nelle comunità che hanno un grande bisogno in tutto il mondo”, conclude padre Lucas.
(AP) (13/1/2020 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...