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sabato 13 maggio 2023

VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) 14 maggio 2023


VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)


Antifona d'ingresso

Con voce di gioia date l’annuncio,
fatelo giungere ai confini della terra:
il Signore ha riscattato il suo popolo. Alleluia. (Cf. Is 48,20)


Colletta

O Padre, che per la preghiera del tuo Figlio
ci hai donato lo Spirito della verità,
ravviva in noi con la sua potenza
il ricordo delle parole di Gesù,
perché siamo pronti a rispondere
a chiunque domandi ragione della speranza che è in noi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (At 8,5-8.14-17)
Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 65)
Rit: Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

SECONDA LETTURA (1Pt 3,15-18)
Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.


Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.

VANGELO (Gv 14,15-21)
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

La redenzione, operata da Cristo crocifisso e risorto, è offerta a tutti gli uomini. Illuminati dalla Parola che abbiamo ascoltato, presentiamo al Padre le attese dei fratelli, pellegrini con noi lungo i sentieri della storia.
Preghiamo insieme e diciamo: Salva il tuo popolo, Signore.

1. Veglia sulla tua Chiesa: si apra ad accogliere lo Spirito di consolazione e di verità, per condurre ogni uomo all’incontro che salva. Noi ti preghiamo.
2. Sostieni il papa e tutti i pastori della Chiesa: confermino nella fede e nella speranza i fratelli, e li nutrano con l’abbondanza della Parola e dei Sacramenti. Noi ti preghiamo.
3. Proteggi con la tua mano potente tutti i popoli della terra: liberali dai mali che li affliggono e orienta al vero bene le scelte di coloro che ne guidano le sorti. Noi ti preghiamo.
4. Effondi il tuo Spirito su tutti i tuoi figli: sia consolazione ai poveri e agli afflitti, sollievo ai malati, luce e forza a chi vive nelle tenebre del male. Noi ti preghiamo.
5. Guarda con bontà a noi, qui convocati dalla tua parola: fedeli al comandamento dell’amore, diventiamo tua stabile dimora e gioiosa testimonianza per i fratelli. Noi ti preghiamo.

O Dio misericordioso e fedele, concedi a noi il dono pasquale del tuo Spirito, perché vediamo ciò che giova alla nostra vera pace e collaboriamo all’edificazione di un mondo rinnovato nell’amore. Per Cristo nostro Signore.

venerdì 14 aprile 2023

II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO A) 16 aprile 2023

 


II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso

Entrate nella gioia e nella gloria e rendete grazie a Dio,
che vi ha chiamato al regno dei cieli. Alleluia. (Cf. 4 Esd 2, 36-37 Volg.)

Si dice il Gloria.

Colletta
Signore Dio nostro,
che nella tua grande misericordia
ci hai rigenerati a una speranza viva,
accresci in noi la fede nel Cristo risorto,
perché credendo in lui
abbiamo la vita nel suo nome.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (At 2,42-47)
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

Dagli Atti degli Apostoli

[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.
Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

SECONDA LETTURA (1Pt 1,3-9)
Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.

Parola di Dio

SEQUENZA
[Facoltativa]


Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

Alleluia.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Fratelli e sorelle, sia benedetto Dio che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione del suo Figlio, per una speranza viva. Rivolgiamo a lui la nostra supplica perché tutta la terra possa accogliere il frutto della Pasqua.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio della misericordia e della pace, ascoltaci.

1. Per il popolo cristiano, convocato nel giorno del Signore, Pasqua della settimana: celebrando nella gioia e nell’unità il memoriale eucaristico, manifesti a tutti la presenza di Gesù risorto. Preghiamo.
2. Per i nuovi battezzati: accolti dalla comunità, crescano nell’ascolto della Parola, nella preghiera assidua e nella carità operosa. Preghiamo.
3. Per i popoli della terra: il dono della pace, frutto della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, raggiunga il cuore di ogni uomo, e ciascuno sperimenti tempi di giustizia e di amore. Preghiamo.
4. Per il cristiano che dubita, l’incredulo che vorrebbe credere, e quanti cercano con amore la verità: illuminati dalla grazia pasquale, riconoscano che non vi è altro nome al di fuori di Cristo in cui essere salvi. Preghiamo.
5. Per noi che celebriamo con fede i giorni santi della Pasqua: rinnovati dalla grazia dei Sacramenti, possiamo custodire la veste candida del Battesimo fino al termine del nostro pellegrinaggio terreno

mercoledì 5 aprile 2023

Agenzia Fides 5 aprile 2023

 

AFRICA/NIGERIA - Assalita chiesa pentecostale; nuovo rapimento di massa di studenti
 
Abuja (Agenzia Fides) – Assalita nelle prime ore del 2 aprile, domenica delle Palme, la chiesa pentecostale situata ad Akenawe, Tswarev, nello Stato di Benue, nel centro nord della Nigeria. Gli assalitori, si sospetta una banda di pastori Fulani, hanno ucciso un fedele, ferito diverse persone tra cui il capo tradizionale della comunità, e rapito il pastore della chiesa e alcuni fedeli.
Secondo la stampa locale il luogo di culto è stato assalito durante una veglia notturna.
Nello Stato di Kaduna, nel nord della Nigeria, un gruppo armato ha rapito otto studenti delle scuole secondarie mentre tornavano a casa insieme a un numero imprecisato di altre persone. Si tratta del primo sequestro di studenti nella regione dopo un periodo di calma, soprattutto dopo la circolazione di nuove banconote per frenare il pagamento dei riscatti ai rapitori prima delle elezioni politiche tenutesi a fine febbraio.
La piaga dei rapimenti a scopo estorsivo è un fenomeno ben noto in Nigeria che colpisce non solo il Nord dove sono presenti gruppi jihadisti ma anche altre aree della Federazione (vedi Fides 29/3/2023). (L..M.) (Agenzia Fides 5/4/2023)
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AFRICA - Tre suore cattoliche premiate per i loro progetti di sviluppo in Africa
 
Santa Clara (Agenzia Fides) – “Il futuro dell'Africa è nelle mani degli africani. Spetta a noi ideare il nostro futuro; tornerò a casa come africana per tracciare soluzioni africane per l'Africa” ha affermato suor Juunza Christabel Mwangani, delle Sisters of the Holy Spirit, una congregazione religiosa fondata nel 1971 nella diocesi di Monze, in Zambia, alla cerimonia di premiazione del Builders of Africa's Future (BAF) 2022 assegnato dall'African Diaspora Network (ADN).
La religiosa ha ritirato il premio in rappresentanza del’ Emerging Farmers Initiative, un progetto avviato dalla sua congregazione religiosa nel villaggio di Magoye, Mazabuka.
“Insieme a un gruppo di suore abbiamo fondato l'Emerging Farmers Initiative, nel 2019, con il permesso dei superiore della congregazione” spiega suor Juunza Christabel Mwangani. “La nostra congregazione conta 40 suore e ha sede nella diocesi di Monze, nella provincia meridionale dello Zambia. L'Emerging Farmers Initiative si trova nel villaggio di Mulando nella zona di Nziba, Magoye, nello stesso distretto della casa madre della congregazione. Nziba si trova nella parte rurale del distretto di Mazabuka a circa 151 chilometri da Lusaka, la capitale dello Zambia nella provincia meridionale”.
“Ci sono circa 73 famiglie nel villaggio di Mulando con una media di otto membri ciascuna. L’attività principale è l'agricoltura di sussistenza, l'allevamento del bestiame e la produzione agricola. A causa delle frequenti siccità e della totale dipendenza dall'agricoltura, i livelli di povertà sono ancora elevati. Anche il livello di analfabetismo è ancora alto, stimato al 25 per cento. La metà della popolazione della zona ha meno di 20 anni” continua la suora.
“L’Emerging Farmers Initiative è pensata per funzionare nel contesto della scuola secondaria, come unità di produzione. La maggior parte delle scuole si concentra solo sull'apprendimento accademico. Attraverso l'Emerging Farmers Initiative, che ospita le nostre unità di produzione di pollame, suini e uova, orto; alberi da frutto, campi di mais e stagni di pesci, offriamo formazione pratica ai nostri alunni e competenze che trasformano la vita a giovani che abbandonano la scuola e giovani famiglie a rischio. Grazie all'EFI, prepariamo i nostri studenti ad affrontare il mondo reale” conclude la religiosa.
Fondata nel 2010, African Diaspora Network (ADN) è un'organizzazione no profit con sede nella Silicon Valley che promuove l'imprenditorialità e lo sviluppo economico nel continente africano e nelle comunità in cui vive la diaspora africana.
Anche due suore ugandesi hanno vinto il premio BAF: suor Frances Kabagaaju delle Daughters of the Child Jesus of Uganda che gestisce un centro sanitario di Nkuruba a Rwenzori, al confine con la Repubblica Democratica del Congo; e suor Rose Thumitho delle Little Sisters of St. Francis, una delle fondatrici della Mother Kevin Providence Social Enterprise, a Jinja, per offrire opportunità di sviluppo a donne e giovani. (L.M.) (Agenzia Fides 5/4/2023)
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ASIA/VIETNAM - La Pasqua dei giovani: comunione e annuncio di speranza
 
Hanoi (Agenzia Fides) - La celebrazione della Pasqua è un momento speciale per i giovani cattolici in Vietnam: nelle diverse diocesi si tengono, a partire dalla Domenica Palme, raduni e incontri giovanili che quest'anno hanno insistito su temi come unità, comunione e annuncio di speranza nella società.
Nella diocesi di Da Nang, in Vietnam centrale, oltre 600 giovani da 45 parrocchie si sono radunati la Domenica delle palme per vivere una giornata di "Osanna" e iniziare la Settimana santa con lo spirito giusto. Padre Agostino Tran Nhu Huynh ha incontrato i giovani e ha condiviso con loro una riflessione sul tema "Alzatevi, non abbiate paura", ricordando l'esempio dell'apostolo Giovanni che incontrò il Signore Gesù Cristo da giovane. Ha poi ripercorso il viaggio di Giovanni alla scoperta della sua vocazione, la sua volontà e desiderio di “cercare un maestro per imparare la Via nella vita”, che ha trovato in Cristo.
Il Vescovo di Da Nang, mons. Joseph Dang Duc Ngan, ha parlato ai giovani dello spirito del Sinodo, invitando ciascuno ad "aprire la tenda del proprio cuore per ricevere Dio e accogliere con amore il prossimo che chiede di entrare", citando il recente documento del Sinodo dei Vescovi per l'Asia.
Culmine dell'incontro è stata la concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, in cui i fedeli sono stati invitati a "seguire il Signore nel cammino della Croce, nell'amore, nella lode, nella fiducia in Dio", imparando a "rivolgersi a Dio in tutte le situazioni", per essere "testimoni viventi che annunciano il Vangelo".
Anche nella diocesi di Thai Binh, in Vietnam del Nord, oltre 500 giovani si sono riuniti il 2 aprile nella parrocchia di Cao Xa per vivere una giornata di fraternità e di lode sul tema "Essere comunità, essere in comunione". Padre Francis Huyen, sacerdote Redentorista, parlando all'assemblea ha messo in luce la comunione tra l'uomo e Dio, tra ogni uomo e il prossimo, ma anche il rapporto tra la persona e la verità di se stessa . Il religioso ha rimarcato la chiamata a vivere una vita di fede, in relazione con Dio e con il prossimo, specialmente nello speciale tempo del cammino sinodale, promosso a livello universale e che ogni Chiesa particolare è chiamata a mettere in pratica.
Il raduno a Thai Binh è stato caratterizzato da un tempo di Adorazione, da un tempo dedicato ad avvicinarsi al Sacramento della Riconciliazione, dalla celebrazione della Via Crucis, dall'Eucarestia conclusiva. I giovani sono ripartiti con il desiderio di dare una testimonianza viva, gioiosa della fede ai loro coetanei e con la promessa di incontrarsi con tanti altri giovani di tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale delle Gioventù, nell’estate 2023.
Nella diocesi di Xuan Loc, nel Vietnam del Sud, la Domenica delle Palme circa 3000 giovani hanno trascorso una giornata nella parrocchia di Thanh Tam, all'insegna della fraternità, della preghiera, della gioia e della condivisione. Padre Joseph Vu The Toan ha coinvolto i presenti aiutandoli a guardare all'esperienza dei discepoli di Gesù (prima della Passione del Signore e dopo la Risurrezione) e a "mettersi nei loro panni", invitandoli a "vivere con coraggio la vocazione e la missione che Dio dona, per rendere più significativa la loro vita e donare la Buona novella di Gesù e chiunque incontrano sul loro cammino”.
Nel ripercorrere la Passione del Signore, i giovani hanno condiviso il desiderio di "vivere per amore" come Gesù, che ha amato i suoi "fino alla fine". Nella messa conclusiva, mons. John Do Van Ngan, Vescovo diocesano, ha meditato sulle ultime sette parole di Gesù crocifisso, che mostrano il suo cuore "tutto rivolto al Padre", che è l'atteggiamento giusto del cristiano per vivere la Settimana Santa.
In tutte le diocesi vietnamite i giovani si stanno organizzando e preparando per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù che quest'anno si terrà a Lisbona, in Portogallo, dal 1° al 6 agosto 2023.
(PA) (Agenzia Fides 5/4/2023)
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sabato 11 marzo 2023

III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A) 12 marzo 2023

 III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)


Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
I miei occhi sono sempre rivolti al Signore:
egli libera dal laccio il mio piede.
Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo.
(Cf. Sal 24,15-16)

Colletta

O Dio, sorgente della vita,
che offri all’umanità l’acqua viva della tua grazia,
concedi al tuo popolo di confessare
che Gesù è il salvatore del mondo
e di adorarti in spirito e verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Es 17,3-7)
Dacci acqua da bere.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».
Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».
Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».
Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 94)
Rit: Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

SECONDA LETTURA (Rm 5,1-2.5-8)
L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 4,42.15)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Signore, tu sei veramente il salvatore del mondo;
dammi dell’acqua viva, perché io non abbia più sete.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Gv 4,5-42)
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore.



Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Fratelli e sorelle, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito, che sostiene il nostro cammino di rinnovamento.
Preghiamo insieme e diciamo: Illumina i tuoi figli, o Padre.

1. Per tutta la Chiesa: chiamata ad adorare Dio in spirito e verità, si manifesti al mondo come segno di riconciliazione e di amore fraterno. Preghiamo.
2. Per coloro che professano la fede cristiana: animati dal desiderio di ascoltare docilmente la parola di vita, non rimangano sordi agli inviti che ogni giorno il Signore rinnova. Preghiamo.
3. Per i popoli oppressi dalla violenza: nel cammino per ritrovare la loro dignità, siano sostenuti dalla testimonianza di chi si affida alla parola di Dio. Preghiamo.
4. Per i malati nel corpo e nello spirito: sollevati dalla presenza consolante del Signore Gesù, ritrovino, anche nel tempo della prova, serenità e fiducia. Preghiamo.
5. Per noi qui riuniti a celebrare l’Eucaristia: dissetati dall’acqua viva della grazia, offriamo a tutti una credibile testimonianza di fede e di carità. Preghiamo.

Padre di infinita misericordia, ascolta le nostre preghiere e donaci la tua luce; suscita in noi i gesti e le parole di un’autentica conversione. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre,
rimetti i nostri debiti
e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore

sabato 24 dicembre 2022

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA NOTTE ore 22 4 dicembre 2022

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA NOTTE


Antifona d'ingresso

Il Signore mi ha detto:
«Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato». (Sal 2,7)

Oppure:
Rallegriamoci tutti nel Signore:
il nostro Salvatore è nato nel mondo.
Oggi la pace vera è scesa per noi dal cielo.

Colletta
O Dio, che hai illuminato questa santissima notte
con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo,
concedi a noi, che sulla terra contempliamo i suoi misteri,
di partecipare alla sua gloria nel cielo.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Is 9,1-6)
Ci è stato dato un figlio.

Dal libro del profeta Isaìa

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 95)
Rit: Oggi è nato per noi il Salvatore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

SECONDA LETTURA (Tt 2,11-14)
È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.

Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 2,10-11)
Alleluia, alleluia.

Vi annuncio una grande gioia:
oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore.
Alleluia.

VANGELO (Lc 2,1-14)
Oggi è nato per voi il Salvatore.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Con gioia e gratitudine ci rivolgiamo al Padre, che ha mandato suo Figlio Gesù a rinnovare l’umanità e a riunirla in una sola famiglia.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Padre.

1. Per la santa Chiesa: annunci con gioia che il mistero del Natale del tuo Figlio ha aperto nuove vie di libertà e di pace. Noi ti preghiamo.
2. Per il nostro papa N., per il nostro vescovo N., per tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi: raggiungano con il dono della tua grazia il cuore di ogni persona. Noi ti preghiamo.
3. Per i popoli dilaniati da guerre e violenze: si realizzi il sogno dei profeti, ogni giogo sia spezzato e nessuno debba più subire oppressione e vergogna. Noi ti preghiamo.
4. Per gli ultimi, gli emarginati, per chi lascia la propria terra a causa di guerre e povertà: la tenerezza con cui Maria accudiva il tuo Figlio susciti nelle comunità cristiane atteggiamenti di benevolenza e di cura. Noi ti preghiamo.
5. Per noi qui riuniti: rimanga nei nostri cuori l’annuncio di pace cantato con gli angeli, e ci aiuti a fare della nostra vita una continua lode. Noi ti preghiamo.

Ascolta, o Padre, le nostre invocazioni e concedici di riconoscere nella nascita del Cristo tuo Figlio dal grembo della Vergine Maria la tua inesauribile bontà. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Ti sia gradita, o Padre, la nostra offerta
in questa notte di luce,
e per questo santo scambio di doni
trasformaci in Cristo tuo Figlio,
che ha innalzato l’uomo accanto a te nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI NATALE I
Cristo luce

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo di lui siamo conquistati
all’amore delle realtà invisibili.
E noi,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

PREFAZIO DI NATALE II
Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Nel mistero adorabile del Natale
egli, Verbo invisibile,
apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato
e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli,
cominciò a esistere nel tempo,
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo esultanti la tua lode: Santo, ...

PREFAZIO DI NATALE III
Il sublime scambio nell’incarnazione del Verbo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
In lui [oggi] risplende in piena luce
il sublime scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
la natura mortale è innalzata a dignità perenne,
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.
Per questo mistero di salvezza,
uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti
la tua lode: Santo, ...

Nel Canone Romano, si dice il Communicantes proprio.
Nelle Preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio.

Antifona di comunione
Il Verbo si fece carne
e noi abbiamo contemplato la sua gloria. (Gv 1,14)

Oppure:
Oggi, nella città di Davide,
è nato un Salvatore, che è Cristo Signore. (Lc 2,11)

Preghiera dopo la comunione
Signore Dio nostro,
che ci doni la grazia di celebrare nella gioia la nascita del redentore,
fa’ che giungiamo con la santità della vita
a condividere la sua gloria.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Si può utilizzare la formula della benedizione solenne:

Dio infinitamente buono, che nella nascita del suo Figlio
ha inondato di luce questa notte santissima,
allontani da voi le tenebre del male
e illumini i vostri cuori con la luce del bene. R. Amen.

Dio, che inviò gli angeli ad annunciare ai pastori
la grande gioia del Natale del Salvatore,
vi ricolmi della sua beatitudine
e vi faccia messaggeri del suo Vangelo. R. Amen.

Dio, che nell’incarnazione del suo Figlio
ha congiunto la terra al cielo,
vi conceda il dono della sua pace e della sua benevolenza
e vi renda partecipi dell’assemblea celeste. R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R. Amen.

Commento
“Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.
Soltanto la contemplazione può semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profondità della scena e del segno che ci è dato.
Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe meditabondo: “Veramente tu sei un Dio misterioso!”. Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo affinché l’amiamo e lo imitiamo.
Nessun apparato esteriore, nessuna considerazione, nel villaggio tutto è indifferente. Solo alcuni pastori, degli emarginati dalla società...
E tutto questo è voluto: “Egli ha scelto la povertà, la nudità.
Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione sociale”. Nessun apparato, nessuno splendore esteriore.
Eppure egli è il Verbo che si è fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea, ma vi è nascosto. Perché vuole apparirci solo di nascosto?
Egli fino ad allora era, secondo l’espressione di Nicolas Cabasilas, un re in esilio, uno straniero senza città, ed eccolo che fa ritorno alla sua dimora. Perché la terra, prima di essere la terra degli uomini, è la terra di Dio. E, ritornando, ritrova questa terra creata da lui e per lui.
“Dio si è fatto portatore di carne perché l’uomo possa divenire portatore di Spirito”,
dice Atanasio di Alessandria.
“Il suo amore per me ha umiliato la sua grandezza.
Si è fatto simile a me perché io lo accolga.
Si è fatto simile a me perché io lo rivesta”
(Cantico di Salomone).
Per capire, io devo ascoltare lui che mi dice:
“Per toccarmi, lasciate i vostri bisturi...
Per vedermi, lasciate i vostri sistemi di televisione...
Per sentire le pulsazioni del divino nel mondo, non
prendete strumenti di precisione...
Per leggere le Scritture, lasciate la critica...
Per gustarmi, lasciate la vostra sensibilità...”
(Pierre Mounier).
Ma credete e adorate.

 

 

NOTE:
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martedì 8 novembre 2022

Martedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) 8 novembre 2022

 Martedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Antifona d'ingresso

Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l'orecchio alla mia supplica, Signore. (Sal 87,3)

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Prima lettura
Viviamo con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Carissimo, insegna quello che è conforme alla sana dottrina.
Gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella carità e nella pazienza. Anche le donne anziane abbiano un comportamento santo: non siano maldicenti né schiave del vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all’amore del marito e dei figli, a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata.
Esorta ancora i più giovani a essere prudenti, offrendo te stesso come esempio di opere buone: integrità nella dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti svergognato, non avendo nulla di male da dire contro di noi.
È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

La salvezza dei giusti viene dal Signore.

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.

Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Il Signore rende sicuri i passi dell’uomo
e si compiace della sua via.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
I giusti avranno in eredità la terra
e vi abiteranno per sempre.

Vangelo

Lc 17,7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.


Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore






mercoledì 20 aprile 2022

Kazakhstan: Viaggio del Papa...Pasqua in Siberia

ASIA/KAZAKHSTAN - Il Papa in Kazakhstan per dare "senim" e dire che la pace è possibile
 
Milano (Agenzia Fides) - "Il viaggio del Papa in Kazakhstan è una notizia molto importante e ha molti legami con la crisi attuale". Lo dice all'Agenzia Fides don Edoardo Canetta, ex Vicario Apostolico dell'Asia centrale, per vent'anni missionario in Kazakistan, dove ha insegnato all’Università di Karaganda, e poi all’Università Nazionale Euroasiatica Gumylyov di Astana. Oggi parroco a Milano e docente all'Accademia Ambrosiana a Milano, don Canetta, dopo l'annuncio del Presidente del Kazakhstan sulla visita di Francesco (vedi Fides 12/4/2022), afferma: "C’è da ricordare un significativo precedente storico, quando San Giovanni Paolo II, non curandosi del parere contrario di molti, decise di andare in Kazakhstan, 11 giorni dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York. Ricordo con emozione anche l’accoglienza di un popolo nel quale i cattolici sono una piccola minoranza, un popolo stupito di essere testimone privilegiato di un evento di pace che pochi si aspettavano".
Oggi, prosegue il sacerdote "ancora una volta un Papa va nella steppa, prendendo lo spunto di un grande congresso interreligioso per mostrare che la pace è possibile. In questa terra ci sono tanti problemi e anche questioni politiche e sociali, come hanno dimostrato gli eventi di qualche mese fa, ma c’è la possibilità della pace".
In Kazakhstan, ricorda il missionario, vive un popolo di oltre 100 etnie diverse: "Una terra che è stata teatro delle grandi deportazioni staliniane, sta faticosamente cercando una propria strada verso la democrazia e, nonostante tutto, vive in pace. E se ci sono tensioni tra cristiani e musulmani, tra kazaki e russi, ci sono quanti preferiscono la strada di una convivenza pacifica".
"Nella lingua kazaka - osserva Canetta - non c’è un unico termine che indichi la parola 'speranza': ce ne sono tre e tutte hanno a che fare col tema della strada. C’è la parola 'damiè' che significa speranza nel senso di qualcosa di bello, di gustoso. E’ il pregustare un bene che si attende all’arrivo di un faticoso cammino. C’è poi il termine 'medeu”' che significa speranza nel senso di qualcuno su cui si può contare durante il cammino. C’è poi la parola 'senim' che indica la speranza come persuasione, fiducia, quindi fede: la speranza certa che la strada porti a un punto di arrivo, non solo bello e gustoso ma, in qualche modo, anche definitivo. Questa speranza andrà a testimoniare col suo viaggio Papa Francesco. Di questa triplice speranza ha bisogno non solo l’Ucraina, ma anche il mondo intero", conclude don Canetta.
(PA) (Agenzia Fides 20/4/2022)
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ASIA/RUSSIA - Pasqua in Siberia: un comunità che vive l’Eucarestia e prega per la pace
 
Novosibirsk (Agenzia Fides) – Una Pasqua vissuta nell’intensità della preghiera e con la “speranza certa” della Resurrezione: così la comunità dei fedeli della diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk, nella regione russa della Siberia ha vissuto i giorni della Settimana santa e continua a vivere il tempo pasquale. L’Eucarestia, raccontano è stata “fonte e culmine” delle celebrazioni, dato che nella messa del Giovedì santo 17 giovani battezzati, dopo un adeguato tempo di preparazione, hanno ricevuto il sacramento della Pima Comunione, nutrendosi per la prima volta del Cristo presente nel pane consacrato.
Racconta a Fides padre Corrado Trabucchi, OFM, missionario a Novosibirsk: “La celebrazione della Settimana Santa qui in Russia è iniziata nel segno dei virgulti del salice, che rappresentano le palme. Così abbiamo celebrato i giorni sacri che ci portano a riconoscere Gesù come nostro re. Nella Settimana Santa e nella Pasqua si è alzata a Dio una accorata preghiera di pace, nonostante tutte le difficoltà di questi tempi. In questi giorni pasquali, in particolare, vorrei che tutti noi pensassimo alla nostra origine, alla nostra fede e al nostro fine: non dobbiamo dimenticare che Gesù ci unisce e vuole che rimaniamo uniti per affrontare il futuro e accogliere la sua Risurrezione, la vita dopo la morte. In Russia ci scambiamo gli auguri di Pasqua dicendo ‘Cristo è risorto, è veramente risorto’ e ci si abbraccia tre volte. In questo abbraccio, segno di condivisione della risurrezione e di profonda pacificazione, mettiamo tutta l’umanità, con l’augurio di una buona Pasqua dalla Siberia”.
Come raccontato dal frate, la presenza francescana in questa zona rientra nell’ambito del ‘Progetto Russia’ voluto all’inizio degli anni Novanta da Giovanni Paolo II: “Qui in Novosibirsk abbiamo una parrocchia molto piccola e gestiamo la Scuola Cattolica Francescana ‘Natale del Signore’. Siamo arrivati 27 anni fa, quando il nostro ordine ha deciso di aderire alla chiamata di Papa Wojtyla. Lavoriamo su diversi piani: in primis abbiamo la cura pastorale dei cattolici di rito latino, che arrivarono in quest’area nel corso delle deportazioni staliniane e vissero per decenni nell’ateismo imposto; siamo poi attivi nel dialogo ecumenico, visto che qui la maggioranza della popolazione è ortodossa. Inoltre negli ultimi tempi sono arrivati molti musulmani dai paesi dell’Asia centrale e dunque c’è anche il piano del dialogo interreligioso. Accanto a questo presentiamo, con la nostra vita, il carisma del Poverello di Assisi e l ’Ordine francescano. Al momento non ci sono molte vocazioni, ma siamo certi che arriveranno”.
Oltre alla fraternità di Novosibirsk, la missione francescana in Russia conta altre due realtà: una a San Pietroburgo e l’altra nei pressi di Vladivostok. Le enormi distanze impongono ai missionari di ritrovarsi raramente in presenza e di riunirsi quasi sempre in videoconferenza.
(LF-PA) (Agenzia Fides 20/4/2022)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...