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giovedì 28 luglio 2016

Bollettino dell'agenzia Fides del 27 luglio 2016

ASIA/TERRA SANTA - Il Presidente Abbas scrive al Papa: sconvolti dall'omicidio del sacerdote, condanniamo chi giustifica il terrore con la religione
 
Ramallah (Agenzia Fides) - “Siamo sconvolti dall’attacco barbaro alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray in cui abbiamo perso il parroco Jacques Hamel. A nome dello Stato di Palestina e del popolo palestinese, e a nome mio personale, condanno la vile ed odiosa azione terroristica e qualsiasi giustificazione si osi dare in nome della religione a questi atti contro l’umanità”. Cosi il Presidente di Palestina Mahmud Abbas si rivolge a Papa Francesco, nella lettera di condoglianze da lui inviata al Successore di Pietro dopo l'efferato assassinio dell'anziano sacerdote sgozzato ieri da due terroristi mentre stava celebrando messa nella chiesa di Saint Etienne du Rouvray, vicino Rouen. “Saremo sempre fianco a fianco” si legge nel messaggio presidenziale, pervenuto all'Agenzia Fides, “per diffondere l’amore, la misericordia e la giustizia, contro l’odio e l’integralismo, e per far crescere insieme giustizia e pace a vantaggio di tutta l’umanità”.
Anche i Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa, già nella giornata di ieri, avevano diffuso un messaggio di condoglianze rivolto alla Chiesa che è in Francia e a tutti i francesi. “Dalla Terra Santa che continua a soffrire violenza e instabilità” si legge nel messaggio, pubblicato dai media ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme, “alziamo le nostre voci esortando a mettere fine all’uso della violenza in nome della religione e, piuttosto, ad utilizzarla come via per promuovere il rispetto reciproco e la comprensione tra i popoli. In queste occasioni, noi, i credenti” hanno sottolineato i Vescovi cattolici di Terra Santa “dobbiamo pregare l’Onnipotente di custodire l’unità tra i popoli, per cooperare insieme allo scopo di porre fine a ogni forma di terrorismo, e perché ispiri i responsabili del mondo ad agire consapevolmente e in modo risoluto, per sradicare il terrorismo e le sue cause nelle regioni che patiscono questo terribile flagello”. ( GV) (Agenzia Fides 27/7/2016).
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ASIA/SIRIA - Il Vescovo di Aleppo: padre Hamel e gli altri martiri salvano il mondo, non strumentalizziamo le loro sofferenze
 
Aleppo (Agenzia Fides) – La vicenda di padre Jacques Hamel, l'anziano sacerdote francese sgozzato mentre celebrava la Messa, “appartiene alla grande storia del martirio cristiano, come quelle dei martiri recenti delle Chiese in Oriente”. Per questo “non merita di essere strumentalizzata, magari proprio da chi, fino a poco tempo fa, per seguire i propri interessi, pensava di giocare di sponda con i gruppi jihadisti a cui fanno riferimento anche i giovani terroristi che lo hanno ucciso”.
Così il Vescovo Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino, guarda dalla città martire siriana al tragico evento consumatosi ieri mattina nella chiesa di .
Saint Etienne du Rouvray, vicino Rouen. “Lungo i secoli” rimarca il Vescovo francescano conversando con l'Agenzia Fides, “i cristiani hanno sempre visto nel martirio la confessione più alta della fede. Mentre piangevano i loro martiri, li hanno sempre celebrati come quelli che redimono tutti noi e salvano il mondo, perchè prendono su di sé le sofferenze ricevute nel nome di Gesù, e così applicano ai loro contemporanei la redenzione portata da Cristo”.
Questa dinamica, cosi intima al mistero di salvezza, a giudizio di mons. Georges non può essere sfigurata da chi fomenta indignazione per incassare qualche tornaconto di natura politica. “Sono anni” fa notare il Vicario apostolico di Aleppo “ che noi Vescovi del Medio Oriente mettevamo in guardia quei poteri occidentali che pur di perseguire i propri interessi non esitavano ad appoggiare i gruppi di invasati che perseguono l'ideologia jihadista. Adesso vedo circolare reazioni feroci, che identificano tutto l'islam con quei gruppi accecati da un'ideologia di odio e di morte che sembra diffondersi dovunque, per vie misteriose. Occorre essere semplici come colombe e astuti come serpenti, come insegna il Vangelo. Ma la furbizia non consiste nel farsi contaminare dal veleno del serpente”. (GV) (Agenzia Fides 27/7/2016).
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AMERICA/PERU’ - Festa nazionale: i Vescovi chiedono di combattere l'insicurezza, la povertà e la corruzione
 
Lima (Agenzia Fides) – In occasione della Festa nazionale del Perù, che ricorre domani 28 luglio, la Conferenza Episcopale ha preparato un Messaggio al Popolo di Dio che inizia così: "Il popolo peruviano ha grandi speranze nel nuovo Presidente del paese e nel nuovo Congresso, da cui si aspetta che rispondano con saggezza, in modo efficiente e tempestivo, ai grandi mali che incombono sulla nostra popolazione: l'insicurezza, la povertà e la corruzione".
Quindi il Messaggio, pervenuto a Fides, prosegue: "il dono della fede cristiana radicata nella nostra identità nazionale, è la forza più potente che può spingere il cambiamento e la trasformazione di ogni uomo e di ogni popolo". "Non dobbiamo dimenticare, in questa festa nazionale, che valori come il rispetto della vita, dal concepimento alla morte naturale; il rispetto per la famiglia, base della società, il matrimonio tra uomo e donna; la giustizia e il rispetto dei diritti dei più deboli, l'onestà e la salvaguardia del creato, rimangono una sfida per ogni peruviano e per le nostre autorità".
Il documento si conclude con la richiesta "ai leader e ai membri dei partiti, di lavorare uniti in armonia per il bene del Perù".
Il Messaggio dei Vescovi acquisisce importanza particolare perché, secondo la nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale, a partire da questo anno, 195° anniversario della nazione, anche la Chiesa si impegna a preparare nei prossimi cinque anni la celebrazione del Bicentenario dell'indipendenza nazionale.
(CE) (Agenzia Fides, 27/07/2016)
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AMERICA/COSTA RICA - Il Costa Rica accoglie temporaneamente i rifugiati del Centro America
 
San José (Agenzia Fides) – Il Costa Rica, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), hanno annunciato ieri un accordo secondo cui questa nazione accoglierà temporaneamente un certo numero di rifugiati della regione centroamericana come paese non coinvolto direttamente. L'annuncio è stato dato durante una conferenza stampa presso il Palazzo Presidenziale, dal Ministro della Presidenza, Sergio Alfaro, dal rappresentante dell'UNHCR in questo paese, Carlos Maldonado, e dal capo della missione locale OIM, Roeland De Wilde.
"Questa convenzione si applica ai cittadini dei paesi della regione che sono considerati in pericolo e hanno chiesto lo status di rifugiato per un terzo paese, diverso dal Costa Rica" ha detto Alfaro, secondo le nota pervenuta a Fides. Tali persone sono state precedentemente indicate dall'UNHCR come candidate per essere accolte qui, ha detto Alfaro, e ha precisato che il Costa Rica aprirà le porte solo per l'attenzione verso queste persone, che avranno un visto umanitario temporaneo.
Il rappresentante dell'UNHCR in Costa Rica, ha espresso l'orgoglio e l'onore di firmare questo accordo di cooperazione, e ha descritto il Costa Rica come partner di riferimento per la protezione dei rifugiati, con programmi-modello in questo settore. L'accordo non include i migranti stranieri irregolari presenti in Costa Rica, ma è essenzialmente rivolto ai cittadini dei paesi del cosiddetto Triangolo del Nord: Guatemala, Honduras e El Salvador. Questi rifugiati rimarranno un massimo di sei mesi in Costa Rica, e non saranno mai più di 200 persone, accolte per lo più in case famiglia.
(CE) (Agenzia Fides, 27/07/2016)

martedì 9 febbraio 2016

Bollettino Fides News del 9 febbraio 2016

AFRICA/BURUNDI - Attesa la delegazione dell’Unione Africana, ma la popolazione ha poche speranze
 

Bujumbura (Agenzia Fides)- “Attendiamo l’arrivo della delegazione dell’Unione Africana (UA) che dovrebbe incontrarsi con il Presidente Pierre Nkurunziza per cercare di convincerlo ad accettare la missione di pace che l’UA intende inviare in Burundi, alla quale si è finora opposto” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bujumbura, capitale del Burundi. “Purtroppo non nutriamo molte speranze sul successo dell’iniziativa dell’UA” aggiungono le nostre fonti.
La delegazione è composta dai Capi di Stato e di governo di 5 Stati africani. I Presidenti Mohamed Ould Abdel Aziz della Mauritania, Ali Bongo del Gabon, Macky Sall del Senegal, Jacob Zuma del Sudafrica, e il Primo Ministro dell’Etiopia, Hailemariam Desalegn. Secondo le nostre fonti la delegazione africana potrebbe arrivare in Burundi tra due giorni.
Nel frattempo non si placano le violenze legate alla crisi politica provocata dal terzo mandato presidenziale di Nkurunziza. “Ogni notte a Bujumbura si sentono colpi di armi da fuoco e il mattino successivo si ritrovano i corpi di persone uccise nelle ore notturne” riferiscono le fonti di Fides. Alle violenze e alle sparizioni, opera delle forze di sicurezza e delle milizie legate al potere, si sono aggiunti gli attentati perpetrati da gruppi dell’opposizione armata, che hanno rivendicato alcune di queste azioni contro militari e polizia ma non contro la popolazione civile. Governo e opposizione armata si accusano reciprocamente per le morti di civili innocenti. Dall’aprile 2015 (quando Nkurunziza annunciò di candidarsi per il terzo mandato) ad oggi, più di 400 burundesi hanno perso la vita e almeno 230.000 si sono rifugiati nei Paesi limitrofi. (L.M.) (Agenzia Fides 9/2/2016)
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AFRICA/UGANDA - I leader religiosi organizzano momenti di preghiera per le elezioni del 18 febbraio
 
Kampala (Agenzia Fides) - Le principali confessioni religiose dell’Uganda unite nel pregare per il corretto svolgimento delle elezioni generali del 18 febbraio. Lo ha deciso il Council of Presidents of Inter-Religious Council of Uganda (IRCU), che ha comunicato il calendario dei diversi momenti di preghiera. Secondo le informazioni pervenute a Fides, venerdì 12 febbraio sono i musulmani a essere invitati a pregare mentre sabato 13 sono gli Avventisti del Settimo Giorno, seguiti domenica 14 da cattolici, anglicani, ortodossi, pentecostali, evangelici ed altri.
“Come leader religiosi, si suppone che non siamo coinvolti nelle elezioni e/o in campagne elettorali, perché tutte le parti sono il nostro popolo e il popolo di Dio. I politici sono benvenuti nelle nostre chiese, ma chiediamo a tutti di pregare che Dio ci doni i leader giusti per il Paese” ha affermato Mons. Charles Kasibante, Vicario Generale di Kampala, alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, in rappresentanza di Sua Ecc. Mons. Cyprian Kizito Lwanga, Arcivescovo di Kampala.
Sheikh Shaban Ramadhan Mubajje, Mufti della capitale ugandese e co-presidente dell’IRCU ha sottolineato le sfide che il Paese è chiamato ad affrontare perché le elezioni siano giuste e trasparanti: “scarsa democrazia in seno ai partiti politici; credibilità della Commissione Elettorale; compravendita dei voti; apatia dei votanti; intolleranza e violenza; presenza di milizie; intimidazioni; uso di linguaggio ingiurioso e brogli elettorali”. “A poche settimane dal voto, questi problemi rimangono le preoccupazioni chiave per diverse persone, dentro e fuori l’Uganda, e occorre un’azione urgente da parte di tutte le parti interessate” ha aggiunto.
Il 18 febbraio si vota per le elezioni presidenziali e parlamentari. Il Presidente Yoweri Museveni, al potere da 30 anni, è dato come favorito di fronte agli altri 7 candidati. In previsione di eventuali proteste violente, la polizia ha ricevuto nuovi equipaggiamenti antisommossa e per il controllo delle folle. (L.M.) (Agenzia Fides 9/2/2016) 
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ASIA/INDIA - Condividere speranza e giustizia: incontro tra i sopravvissuti dei massacri anticristiani in Orissa
 
Bhubaneswar (Agenzia Fides) - Si tiene oggi, 9 febbraio, il primo incontro tra i superstiti dei massacri anticristiani avvenuti nel 2008 nel distretto di Kandhamal, nello stato indiano di Orissa. Come riferito a Fides, l'incontro tra circa 100 sopravvissuti alla violenza, patrocinato dalla diocesi cattolica di Cuttack-Bhubaneswar, avviene nel Centro Pastorale a Konjamendi, nel distretto di Kandhamal.
“Si tratta di un'occasione unica, in cui i sopravvissuti si ritrovano insieme per la prima volta a condividere la loro lotta per la giustizia e la dignità. L'incontro si propone di dare speranza e costruire solidarietà tra i sopravvissuti, che hanno perso i loro cari” spiega a Fides padre Ajay Singh, sacerdote e attivista per i diritti umani che opera tra le vittime della violenza anticristiana, coordinando l'opera sociale della Chiesa locale.
“Ci sono genitori che hanno perso i loro figli; bambini che hanno perso i genitori; mariti che hanno perso le mogli; mogli che hanno perso i mariti; persone che hanno perso tutti i loro beni e che hanno visto sconvolta tutta la loro vita” aggiunge padre Singh.
“Speriamo di costruire comunione tra i sopravvissuti, mentre il sistema della giustizia penale è fallimentare. I parenti delle vittime vivono i processi in tribunale con grande paura, in quanto gli accusati potrebbero intimidire i testimoni. Ci auguriamo che le storie di questi superstiti, storie di speranza, di fede e di lotte di giustizia, possano esser ascoltate dalla Conferenza episcopale indiana” osserva il sacerdote.
Kandhamal, distretto nella parte orientale dell’Orissa, è stato teatro della peggiore violenza anticristiana mai avvenuta nella storia moderna dell’India. La violenza, durata quasi quattro mesi, ha fatto oltre 90 morti e creato più di 50.000 sfollati, cacciati dalle loro case e villaggi. (PA) (Agenzia Fides 9/2/2016)
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ASIA/IRAQ - I cristiani boicottano la “Conferenza sulla coesistenza pacifica”; il Patriarca caldeo: siamo stanchi di inutili parole
 
Baghdad (Agenzia Fides) – I rappresentanti cristiani invitati a partecipare alla “Conferenza sulla salvaguardia della pacifica coesistenza”, tenutasi domenica 7 febbraio presso il Parlamento iracheno, hanno deciso di disertare la manifestazione, per rimarcare la propria distanza da occasioni in cui i richiami alla convivenza e alla concordia tra diverse identità etnico-religiose si trasformano in mere formule retoriche, senza che vengano minimamente intaccate le discriminazioni sofferte dai gruppi minoritari. Oltre alle comunità cristiane, hanno boicottato la Conferenza anche altre minoranze religiose, come gli yazidi e i mandei. “A cosa serve specializzarsi nel partecipare a incontri come questo e ripetere le formule che danno il titolo alle conferenze, se poi non si vedono iniziative e cambiamenti sul piano concreto?” ha dichiarato ai media locali il Patriarca caldeo Louis Raphael I. La Conferenza era organizzata con il patrocinio della Presidenza del Parlamento e del Consiglio sunnita per le dotazioni religiose (Waqf), e ha visto la partecipazione di politici, rappresentanti diplomatici e ministri del governo iracheno.
Nei giorni scorsi, il Patriarca caldeo aveva rivolto un accorato appello alle autorità governative e ai leader politici e religiosi per richiamare l'attenzine sulle perduranti discriminazioni giuridiche e le prepotenze di carattere settario subite dai cristiani. “Noi” scriveva il Patriarca nell'appello, pervenuto all'Agenzia Fides, “ci siamo incontrati con gli ufficiali del governo, e abbiamo visitato alcune delle autorità religiose islamiche per parlare di ciò che abbiamo in comune, riguardo alle nostre fedi e alla vita che condividiamo in questa terra. Durante questi incontri, noi abbiamo assicurato di essere leali all'Iraq, che è la nostra Patria, e di non cercare vendette ma piuttosto di voler vivere in pace con tutti gli iracheni. Purtroppo, nessuna delle loro promesse è diventata realtà”. (GV) (Agenzia Fides 9/2/2016).
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ASIA/TURCHIA - La Fondazione Hrant Dink fa l'inventario degli edifici costruiti dalle minoranze religiose
 
Ankara (Agenzia Fides) - La Fondazione Hrant Dink – sorta per custodire la memoria e gli ideali del giornalista e scrittore turco di origine armena assassinato nel gennaio 2007 – ha stilato un inventario degli edifici costruiti in Anatolia da membri e gruppi appartenenti alle comunità greche, armene, siriache e ebraiche: sinagoghe, monasteri, scuole, ospedali e cimiteri che rappresentano una parte considerevole del patrimonio culturale anatolico, finito in gran parte nelle mani di proprietari – pubblici o privati – che non hanno alcun legame con le comunità che ne finanziarono e realizzarono la costruzione. L'inventario – riferisce Agos, il giornale bilingue turco-armeno – è stato reso possibile grazie a un meticoloso lavoro di ricerca durato due anni e mezzo, e fornisce informazioni utili su circa 10mila edifici in origine di proprietà di membri o istituzioni appartenenti ai gruppi minoritari.
Lo scorso 28 aprile (vedi Fides 28/4/2015), aveva avuto ampia eco mediatica l'iniziativa messa in atto da Aram I, Catholicos della Grande Casa di Cilicia della Chiesa Apostolica Armena, che in quel giorno aveva fatto presentare alla Corte costituzionale della Turchia un ricorso contenente la richiesta di restituzione delle residenze e delle proprietà appartenute al Catholicosato nella città di Sis, antica capitale del Regno armeno di Cilicia, corrispondente alla attuale città turca di Kozan. (GV) (Agenzia Fides 9/2/2016).
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AMERICA/MESSICO - “Sit-in della dignità”: il Vescovo di Cuernavaca solidale con la protesta dell’università
 
Morelos (Agenzia Fides) – Il Vescovo della Diocesi di Cuernavaca, Sua Ecc. Mons. Ramon Castro Castro, ha visitato domenica scorsa, 7 febbraio, il cosiddetto "sit-in della dignità" dell'Università Autonoma dello Stato di Morelos (UAEM), nella piazza centrale della capitale dello stato, esprimendo solidarietà con la causa degli studenti di questo centro universitario.
Sono 13 le richieste dell'Università, incentrate sulla richiesta al governo di rispettare le promesse fatte, vale dire autorizzare la costruzione dell’Ospedale Universitario e assegnare i fondi (10 milioni di pesos messicani) attualmente in mano all’esecutivo, per poter amministrare le opere e pagare il personale.
"La lotta dell'università è anche una necessità e rappresenta i sentimenti di molte persone, penso che sia una causa che tutti noi dobbiamo sostenere" ha detto Mons. Ramon Castro, che ha invitato tutti i residenti di Morelos ad aderire a questo movimento e a sostenere l'UAEM e le sue richieste.
Da parte sua, il rettore dell'UAEM, Alejandro Vera Jimenez ha ringraziato il Vescovo dell’incontro, che si è svolto in un clima cordiale e aperto, durante il quale ha espresso l’auspicio che il conflitto sia risolto pacificamente e in modo responsabile. Secondo dati dell’UAEM, l'università è una delle principali del Messico, con 15 facoltà, 3 istituti e 6 centri di ricerca, e più di 18 mila studenti.
(CE) (Agenzia Fides, 09/02/2016)
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AMERICA/PERU’ - Virus Zika: il Card. Cipriani paragona l’Onu ad un Erode moderno
 
Lima (Agenzia Fides) – Il Cardinale peruviano Juan Luis Cipriani, Arcivescovo di Lima, ritiene che l'Onu agisca come un moderno Erode, incoraggiando i governanti dei paesi colpiti dal virus Zika a consentire l'aborto, in quanto si potrebbero manifestare malformazioni nei feti e problemi neurologici nei neonati.
"C’è un genio, un Erode [colui che ha ordinato l'uccisione di tutti i bambini dopo aver appreso che il Messia era nato] a cui sembra opportuno ordinare la morte: devono abortire tutti coloro che hanno un figlio in questo momento, perché c'è questo pericolo, anche se non è pienamente dimostrato. Ma in caso di dubbio, meglio tutti morti" ha detto il Card. Cipriani domenica scorsa, 7 febbraio, nel suo programma radiofonico.
In Perù c’è stato solo un caso importato di contagio dal virus Zika, mentre in altri paesi della regione la preoccupazione è molto più grande. Brasile e Colombia sono i Paesi più colpiti, con migliaia di casi. In Brasile molti bambini le cui madri avevano contratto Zika all'inizio della gravidanza sono nati con la microcefalia.
(CE) (Agenzia Fides, 09/02/2016
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AMERICA/PERU - “Adotta un bambino e agisci contro la povertà infantile”: Carnevale di Solidarietà
 
Chota (Agenzia Fides) – In occasione del carnevale, il Centro Ideas insieme alla Fundación Ayuda en Acción hanno lanciato la Campagna Carnevale di Solidarietà “Adotta a distanza un bambino e agisci contro la povertà infantile”. Obiettivo è promuovere il valore della solidarietà, approfittando di questo periodo di grandi festeggiamenti per il Carnevale ai quali accorrono numerosi cittadini che vengono esortati a prendere parte allo sviluppo delle comunità più povere della regione Cajamarca, adottando a distanza un bambino o una bambina dei distretti di Conchán e Chalamarca, nella provincia di Chota, dove è in corso il progetto. Oltre al contributo economico, la campagna vuole stabilire un legame di amicizia con i bambini per costruire uno scambio interculturale. Con il sostegno dei benefattori vengono realizzati progetti sostenibili dei quali beneficiano non solo i piccoli adottati, ma anche la famiglia e il resto della comunità. A Conchán e a Chalamarca è stato verificato che grazie al progetto sono migliorate le condizioni di salute e alimentari dei piccoli.
(AP) (9/2/2016 Agenzia Fides)
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AMERICA/COSTA RICA - Povertà e negligenza tra le principali cause di abbandono scolastico
 
San José (Agenzia Fides) – Secondo una valutazione annuale dell’Encuesta Nacional de Hogares (Enaho) 2015, realizzata ogni anno dall’Istituto Nazionale di Statistica e Censimento (INEC), dei 584.645 bambini, nella fascia di età tra 5 e 12 anni, presenti in Costa Rica, circa 20 mila non frequentano la scuola primaria. La maggior parte di questi, il 63,5%, ha meno di 6 anni, e i genitori non li mandano a scuola perché non hanno l’età minima richiesta per la frequenza. D’altro canto, dei 402.194 adolescenti, tra 13 e 17 anni, 49.935, il 12,4%, non frequenta la scuola secondaria. Attualmente, il programma ‘Puente al desarrollo’, del Ministero dell’Istruzione locale, favorisce le famiglie più povere mettendole in condizioni di poter far studiare i loro figli. (AP) (9/2/2016 Agenzia Fides)
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OCEANIA/AUSTRALIA - Cinquant'anni di compassione
 
Sydney (Agenzia Fides) - Ricorre nel 2016, durante il Giubileo della Misericordia, il 50° anniversario del “Progetto Compassione”, la campagna quaresimale di raccolta fondi e di sensibilizzazione condotta da Caritas Australia. Come rileva una nota inviata a Fides, ogni anno il “Progetto Compassione”, lanciato durante le sei settimane di Quaresima, riunisce migliaia di sostenitori e benefattori in tutte le diocesi che, in solidarietà con i poveri e per aiutare a combattere la povertà, promuovono giustizia e dignità del mondo.
I membri della Caritas Australia hanno espresso la loro gratitudine alle comunità parrocchiali, alle scuole, ai movimenti e associazioni ecclesiali per i generosi contributi erogati al “Progetto Compassione”, in tutti questi anni . Lo scorso anno la raccolta fondi ha raggiunto il record di 11,57 milioni di dollari. I fondi raccolti sono impiegati per aiuti umanitari e programmi di sviluppo a lungo termine in oltre 40 paesi in Asia, Africa, America Latina, Oceania.
Nello speciale Anno della Misericordia, il Vescovo Bill Wright lancerà ufficialmente il “Progetto Compassione” a Newcastle. “Il ‘Progetto Compassione’ ha aiutato e trasformato milioni di vite in 50 anni di servizio: con quest'opera abbiamo testimoniato fede, compassione e generosità verso i membri più vulnerabili della famiglia globale” ha detto il Vescovo, auspicando un impegno e uno sforzo di carità in tutte le comunità locali, e rimarcando che quest’anno il focus del Progetto sarà il campo dell’istruzione. (PA) (Agenzia Fides 9/2/2016)
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ASIA/BANGLADESH - Nomina del Vescovo Ausiliare di Dhaka
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 8 febbraio 2016, ha nominato Ausiliare dell’Arcidiocesi di Dhaka, in Bangladesh, il Rev.do Shorot Francis Gomes, Vicario Generale della stessa arcidiocesi. Gli è stata assegnata la sede titolare vescovile di Forma
Il Rev.do Shorot Francis Gomes, è nato il 15 dicembre 1965 a Hashnabad, nell’arcidiocesi di Dhaka. Dopo aver completato gli studi primari e secondari presso la scuola Holy Cross di Bandura, è entrato nel Seminario Minore Little Flower (Dhaka). Ha poi proseguito gli studi presso il Seminario Intermedio St. Joseph di Dhaka. Mentre viveva in Seminario, ha conseguito il Baccellierato in Arte (BA) presso il Notre Dame College di Dhaka. Nel 1984 è entrato presso il Seminario Maggiore Holy Spirit di Dhaka e ha completato gli studi filosofici e teologici. È stato ordinato sacerdote il 31 maggio 1990 per l’arcidiocesi di Dhaka.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: 1990-1994: Vicario parrocchiale della Cattedrale e di Nagari Church; 1994-1998: Rettore del Seminario Minore Little Flower, Bandura; 1998-2002: Studi di Dottorato in Teologia Morale presso l’Alfonsianum, a Roma; 2002-2005: Vicario parrocchiale di Nagari e Tejgaon Church; 2005-2009: Vice Rettore del Seminario Maggiore Holy Spirit, Dhaka; 2009-2012: Rettore del Seminario Maggiore di Holy Spirit, Dhaka; 2012-2015: Vicario Generale della nuova diocesi di Sylhet. Dal 2016 è Vicario Generale dell’arcidiocesi di Dhaka. (SL) (Agenzia Fides 9/2/2016)

mercoledì 30 dicembre 2015

Bollettino Fides News del martedì 29 dicembre 2015

AFRICA/CENTRAFRICA - “Speriamo in una maggiora affluenza alle urne in tutto il Paese” dice il Vescovo di Bangassou
Bangui (Agenzia Fides) - “Speriamo che anche a Bangui e nelle altre zone del Paese, l’affluenza al voto sia alta; non vorremmo essere gli unici ad eleggere il nuovo Presidente” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Juan José Aguirre Muños, Vescovo di Bangassou, nel sud-est della Repubblica Centrafricana, dove domani si terranno le elezioni presidenziali inizialmente previste il 27 dicembre. “Nel referendum costituzionale tenutosi 15 giorni fa (vedi Fides 17 e 18 dicembre 2015), a Bangassou abbiamo registrato un’affluenza altissima, circa il 97% degli elettori, mentre ad esempio nella capitale Bangui l’affluenza è stata del 35%” spiega Mons. Aguirre.
“Questo dipende sicuramente dalle condizioni di sicurezza migliori rispetto ad altre aree centrafricane” sottolinea il Vescovo. “Siamo infatti riusciti a creare comitati di coordinamento per la pace e la gestione della vita ordinaria con il coinvolgimento di tutte le fedi: cattolici, protestanti e musulmani. Di particolare importanza è il coordinamento delle donne, perché queste ultime hanno la capacità di influenzare mariti e figli convincendoli ad abbandonare le armi e ad impegnarsi nella riconciliazione”.
“Purtroppo - conclude il Vescovo - non tutta la diocesi vive in pace. Nell’est del suo territorio da almeno 8 anni i guerriglieri ugandesi dell’LRA (Esercito di Resistenza del Signore) continuano a seminare morte e distruzione. Solo tre mesi fa il responsabile della Caritas locale è stato ucciso, mentre non si fermano i rapimenti di bambini e ragazze per trasformarli in soldati e schiave sessuali”.
Sono poco più di 2 milioni gli elettori chiamati ad eleggere il nuovo Presidente e il nuovo Parlamento in una consultazione che dovrebbe segnare la conclusione del processo di transizione per far uscire il Paese dalla guerra civile scoppiata nel 2012. (L.M.) (Agenzia Fides 29/12/2015)
AFRICA/NIGERIA - Boko Haram attacca Maiduguri; a Fides la testimonianza del Vescovo
Abuja (Agenzia Fides) – “I terroristi di Boko Haram sono entrati nel pomeriggio del 27 dicembre in diverse aree di Maiduguri, introducendosi in alcune case e uccidendo gli abitanti, mentre in altre zone hanno inviato donne e bambine kamikaze a farsi esplodere in mezzo alla gente” racconta all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Oliver Dashe Doeme Vescovo di Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, nel nord della Nigeria. “Un numero consistente di persone sono state uccise, ma non conosciamo ancora il numero esatto”.
Secondo fonti di agenzia, i morti nel corso dei diversi attacchi simultanei avvenuti a Maiduguri e nella cittadina di Madagali sono almeno 80. Tra i luoghi colpiti c’è pure un moschea. “Anche un esponente della locale comunità islamica è stato ucciso a casa sua” dice Mons. Doeme, che sottolinea: “Boko Haram è una setta che non fa una grande distinzione tra musulmani e non musulmani. La maggior parte della popolazione vuole vivere in pace. Boko Haram uccide chi non aderisce alla sua ideologica che vieta in particolare l’educazione ‘all’occidentale’. I musulmani che non supportano la loro ideologia diventano nemici di Boko Haram”.
“Ormai Boko Haram fa parte del fenomeno mondiale del terrorismo internazionale, come dimostrano gli attacchi simultanei perpetrati qui a Maiduguri che sembrano ricalcare alcune modalità degli attacchi terroristici di Parigi o di altre parti del mondo” conclude il Vescovo. (L.M.) (Agenzia Fides 29/12/2015)
AMERICA/COSTA RICA - Iniziano le espulsioni dei cubani, ancora senza soluzione il problema degli emigrati
San José (Agenzia Fides) – Sono 56 i cubani pronti ad essere espulsi dal Costa Rica verso L'Avana come effetto delle nuove misure sull’immigrazione adottate in questo paese, secondo l'Ufficio nazionale per le migrazioni. Il 18 dicembre, il presidente del Costa Rica, Luis Guillermo Solis, aveva annunciato che stava sospendendo la consegna dei visti di transito per consentire il passaggio dei cubani attraverso il suo territorio verso gli Stati Uniti, considerando la mancanza di sostegno da Nicaragua, Guatemala e Belize.
La nota inviata a Fides informa inoltre che lo stesso presidente ha deciso l'uscita temporanea del Costa Rica degli organi politici del Sistema di integrazione centroamericana (SICA), e ha avvertito che i cubani che entrano illegalmente in Costa Rica saranno espulsi.
Il gruppo di 56 cubani è fermo al Centro de Aprehensión Temporal di Hatillo, da dove partirà direttamente verso L'Avana, anche perché, si legge nella nota, "nessun altro paese si è offerto di accoglierli".
In questa situazione l’unica certezza è l'attività criminale delle bande e dei cosiddetti "coyotes", che chiedono fino a 1.200 dollari per un "piccolo aiuto" per passare la frontiera, cosa che poi non accade mai, in quanto tutti i migranti vengono abbandonati in luoghi deserti o perfino derubati e malmenati.
Nonostante anche il Santo Padre abbia lanciato un appello in favore di questi migranti (vedi Fides 28/12/2015), la situazione comincia ad assumere le connotazioni di una crisi politica internazionale se non interverranno tutti i paesi centroamericani coinvolti.
(CE) (Agenzia Fides, 29/12/2015)
AMERICA/ARGENTINA - La Chiesa luogo di incontro per il dialogo: più di 10 mila alla “marcia del petrolio”
Comodoro (Agenzia Fides) – Più di diecimila persone hanno partecipato ieri mattina alla manifestazione nella città di Comodoro che è stata indetta dal Sindacato dell’industria del petrolio per richiamare l’attenzione sulla situazione dei lavoratori, delle loro famiglie e delle piccole e medie imprese locali. Alla marcia hanno partecipato per lo più operai con le loro famiglie, ed anche alcune autorità. Dalla fonte di Fides si apprende che una manifestazione così numerosa non era mai avvenuta e anche il Vescovo ha definito la presenza di molti cittadini come un gesto di solidarietà.
La marcia è durata 2 ore, ed è terminata davanti alla Cattedrale, dove il Segretario generale del Sindacato del Petrolio, Jorge Avila, ha consegnato al Vescovo della diocesi di Comodoro Rivadavia un rapporto sulla situazione, chiedendo a Sua Ecc. Mons. Gimeno Lahoz di intercedere per mantenere la pace sociale, che dura da più di due anni.
Il Vescovo si è impegnato a promuovere il dialogo tra i diversi settori: "Voglio chiedere di essere solidali a vicenda, e di costruire una città di Comodoro migliore" ha affermato, sottolineando che "la Chiesa è un luogo di incontro per il dialogo e per cercare una risposta nel più breve tempo possibile". Lo stesso rapporto consegnato al Vescovo è in possesso di tutti i governanti, ed è stato consegnato sia al Ministro dell'energia, Juan Jose Aranguren, come al presidente Mauricio Macri.
Il Sindacato, che rappresenta tutti i lavoratori del settore, chiede di non fermare l'attività dell'industria del petrolio tagliando migliaia di posti di lavoro. Solo a Comodoro sono a rischio 3 mila lavoratori, che significa 3 mila famiglie. Nell’ambito della politica energetica nazionale, il governo centrale intende infatti ridurre l'attività petrolifera nella zona. Più di un rappresentante politico della regione ha riconosciuto che la politica energetica nella zona ha garantito la pace sociale e una produzione nella norma, fermando in questa regione gli effetti della crisi internazionale.
(CE) (Agenzia Fides, 29/12/2015)
ASIA/BANGLADESH - Erezione della diocesi di Barisal e nomina del primo Vescovo
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 29 dicembre 2015, ha eretto la nuova diocesi di Barisal, in Bangladesh, per dismembramento della diocesi di Chittagong, rendendola suffraganea della sede metropolitana di Dhaka. Il Santo Padre ha nominato primo Vescovo di Barisal, Sua Ecc. Mons. Subroto Lawrence Howlader, C.S.C., finora Vescovo ausiliare di Chittagong.
Il primo Vescovo di Barisal è nato l’11 settembre 1965 a Noborgram, distretto di Barisal, nella diocesi di Chittagong. Dopo aver studiato nel Seminario minore di Goumadi a Barisal, è entrato nel noviziato della Congregazione della Santa Croce nel 1987. Ha studiato al Notre Dame College e al Seminario maggiore di Dhaka. Ha emesso la professione perpetua il 6 agosto 1993 ed è stato ordinato sacerdote il 31 dicembre 1994.
Dopo l’ordinazione ha svolto i seguenti incarichi: 1994-1995: Vicario parrocchiale a Mariamnagar, nella diocesi di Mymensingh; 1996-1998: Rettore del Seminario minore a Jalchatra, nella diocesi di Mymensingh; 1998-1999: Vicario parrocchiale a Pirgacha, nella diocesi di Mymensingh; 2000: Vicario parrocchiale a Mariamnagar nella diocesi di Mymensingh; 2000-2004: Studi per la Licenza in Psicologia a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana; 2005-2009: Maestro al Noviziato della Santa Croce a Barisal; 2008-2009: Cappellano della Caritas regionale di Barisal. Nel 2006 è anche stato eletto Membro del Consiglio provinciale del suo Istituto.
Il 7 maggio 2009 è stato eletto Vescovo titolare di Afufenia e nominato Ausiliare di Chittagong. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 3 luglio dello stesso anno. Nella Conferenza Episcopale del Bangladesh (CBCB) è Presidente della Commissione per il Clero e i Religiosi.
La nuova diocesi di Barisal confinerà a est con la diocesi-madre di Chittagong ed a ovest con la diocesi di Khulna. La Cattedrale sarà la chiesa di San Pietro in Barisal e Patrono della nuova diocesi sarà San Pietro Apostolo. (SL) (Agenzia Fides 29/12/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...