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giovedì 10 dicembre 2020

Agenzia Fides 10 diember 2020

 

EUROPA/SVIZZERA - "La vita continua e i Cantori della Stella l'accompagnano con amore": videomessaggio di Mons. Alain de Raemy
 
Friburgo (Agenzia Fides) - Il Vescovo ausiliare di Friburgo, Mons. Alain de Raemy, incaricato della pastorale giovanile nella Conferenza episcopale svizzera, ha inviato un videomessaggio ai Cantori della Stella, per incoraggiare i bambini e i loro animatori a intraprendere la loro consueta azione missionaria di questo periodo di Natale nonostante la pandemia. Nel videomessaggio in tedesco, francese e italiano, il Vescovo esorta a seguire le misure di distanziamento sociale e sottolinea l'importanza dell'azione dei Cantori della Stella per i progetti sostenuti.
"La vita continua e voi Cantori della Stella accompagnate questa vita con amore” esorta Mons. Alain de Raemy invitando a trovare nuovi modi per svolgere la loro missione quest’anno e per benedire le persone colpite dalla pandemia. “La stella di Betlemme è l'espressione di questo amore e voi continuate a cantare sotto questa stella” afferma il Vescovo, che rileva anche il difficile contesto in cui si trovano i bambini che beneficiano dei progetti sostenuti dai Cantori della Stella e l'importanza di "continuare la loro missione".
La preoccupazione di adattare l'azione dei Cantori al contesto pandemico è stata portata avanti da diversi mesi dalla responsabile dell’Infanzia Missionaria, Nadia Brügger: "Gli animatori dei gruppi hanno avuto scambi via Zoom per fare proposte compatibili con la situazione. Abbiamo pubblicato una guida per promuovere l'azione dei Cantori durante il coronavirus, nonché un piano B se il porta a porta non si possa svolgere. Infine un tour virtuale dei Cantori della Stella permette di visitare le persone via internet".
"L'azione dei Cantori della Stella porta gioia e speranza, è particolarmente importante quest'anno - sottolinea Nadia Brügger nella nota inviata a Fides -. I bambini dei progetti sostenuti hanno bisogno dei Cantori della Stella più che mai". Infatti i Cantori non solo portano la benedizione di Dio nelle case della loro località nel tempo di Natale, ma raccolgono anche donazioni a favore dei progetti di aiuto ai bambini sostenuti dall’Infanzia Missionaria. (SL) (Agenzia Fides 10/12/2020)
LINK
Il videomessaggio di Mons. Alain de Raemy ai Cantori della Stella -> https://youtu.be/E_FEeTfUKtQ
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AFRICA/ETIOPIA - Almeno 25 missionari Salesiani intrappolati nella guerra nel Tigrai
 
Addis Abeba (Agenzia Fides) - Venticinque missionari salesiani sono bloccati senza comunicazioni nella regione del Tigrai - nel nord dell'Etiopia, al centro dello scontro tra i militari regolari e le milizie del Fronte di liberazione popolare del Tigrai (TPLF). "La situazione è molto tesa, da un momento all'altro può succedere di tutto e non abbiamo informazioni perché tutto è tagliato, sia internet che il telefono", afferma all'Agenzia Fides un Salesiano da Addis Abeba. Il missionario aggiunge che i Salesiani hanno quattro comunità nel Tigrai e che "l'ultimo collegamento con una di queste è stato dieci giorni fa - con le altre non è stato possibile - e ci hanno detto che i beni essenziali cominciavano a scarseggiare, come elettricità, benzina e cibo".
Uno dei missionari di cui non si hanno notizie è lo spagnolo Alfredo Roca, di Barcellona, che ha 87 anni. “È qui da tanti anni, è arrivato negli anni '80. Era già stato durante la guerra contro il governo comunista di Mengistu e nel conflitto contro l'Eritrea, e purtroppo ha molta esperienza in queste situazioni” racconta il missionario con cui ha parlato COPE.
I 25 Salesiani svolgono attività di evangelizzazione ed educazione in quattro comunità a Adrigrat, Adwa, Mekelle e Shire - nella regione del Tigrai -, con scuole, istituti tecnici e centri giovanili dove offrono attività per gli adolescenti più indigenti. Offrono servizio a più di 5.000 bambini e giovani e a migliaia di famiglie. (L.M.) (Agenzia Fides 10/12/2020)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - Un fondo di riserva per la Caritas per sostenere le persone vulnerabili
 
Abidjan (Agenzia Fides) - Come da tradizione in Costa d'Avorio, ogni anno, la terza domenica di Avvento, la Chiesa locale dedica un'attenzione particolare al suo ramo sociale, la Caritas, attraverso la Giornata Nazionale della Caritas, il cui tema quest'anno è "Spinti dalla carità di Cristo, apriamo il nostro cuore alla miseria dei nostri fratelli e le nostre mani alla condivisione". Quest'anno è la diocesi di San Pedro, nel sud-est del Paese, che è stata scelta per ospitare le celebrazioni ufficiali, domenica 13 dicembre.
In preparazione alla giornata, la Direzione nazionale della Caritas ha deciso di precederla con una settimana di attività, la cui apertura è avvenuta domenica 6 dicembre presso la parrocchia di Saint Pierre d'Anoumabo comune di Marcory nell'arcidiocesi. da Abidjan. L'obiettivo è consentire all'intera comunità dei donatori di prepararsi al meglio.
In apertura della Settimana nazionale della Caritas, P. Jean Pierre Tiémélé, Segretario Esecutivo Nazionale della Caritas Costa d'Avorio ha fornito importanti informazioni contenute nel messaggio consegnato in questa occasione da Sua Ecc. Mons. Bruno Yedo Essoh Vescovo di Bondoukou e Presidente della Commissione episcopale per lo sviluppo umano integrale. Si tratta di istituire un Fondo di riserva della Caritas, per venire incontro alla volontà dei Vescovi ivoriani che desiderano rispondere in modo efficace alle esigenze dei più svantaggiati in ogni circostanza, in particolare durante le grandi crisi.
Ma, “una delle loro strutture, specializzata nella pastorale sociale, la Caritas, non ha risorse stabili e solide”, si legge nel messaggio di Mons. Bruno, da cui l'appello dei Vescovi a sostenere questo progetto di comunione della Chiesa cattolica” Il Fondo di Riserva della Caritas dovrebbe consentire di avviare attività generatrici di reddito per sostenere le persone vulnerabili sia a livello diocesano che a livello nazionale. La Settimana Nazionale della Caritas, il cui epicentro è domenica 13 dicembre, Giornata Nazionale della Caritas, è ricca di numerose attività tra cui incontri e visite ai malati attraverso la Caritas diocesana e parrocchiale. (S.S.) (Agenzia Fides 10/12/2020)
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AFRICA/ZIMBABWE - L'Esortazione apostolica Christus Vivit per i giovani dell’Africa australe
 
Harare (Agenzia Fides) – Come far conoscere e fare propria l'Esortazione Apostolica Christus Vivit ai giovani dell’Africa australe? È quello che si sono chiesti cappellani e leader giovanili della Regione IMBISA (Inter-Regional Meeting of the Bishops of Southern Africa) che hanno tenuto una riunione virtuale per discutere l'accoglienza e l'attuazione dell'Esortazione Christus Vivit nei loro paesi.
I partecipanti hanno condiviso le varie iniziative in corso nei rispettivi paesi per promuovere il documento papale. Rispondendo alla chiamata di Papa Francesco a "discernere i percorsi in cui gli altri vedono muri, a riconoscere il potenziale dove gli altri vedono solo pericoli", i partecipanti hanno condiviso le varie piattaforme che sono state utilizzate per "mantenere viva" la pastorale giovanile durante la pandemia Covid-19 attraverso l'uso di piattaforme di social media come YouTube, Facebook, Whatsapp e Twitter.
I partecipanti alle celebrazioni della Giornata Mondiale della Gioventù di Panama 2019 si sono lamentati della mancanza di condivisione nel pellegrinaggio, a causa della barriera linguistica: l'evento era principalmente in spagnolo e non includeva altre lingue, mentre la maggior parte dei volontari non parlava inglese, per cui alcuni iscritti hanno svolto attività diverse rispetto a quelle previste per il pellegrinaggio. Altri problemi segnalati sono stati i costi troppo alti rispetto all'Europa, la scarsità dei collegamenti aerei che hanno costretto i pellegrini a prendere diversi voli di collegamento che hanno comportato ritardi e altri disagi.
Nonostante queste sfide, ai giovani “piace fare viaggi, scoprire nuovi luoghi e persone, fare nuove esperienze” (Papa Francesco). Per questo motivo i giovani della regione IMBISA sono incoraggiati a partecipare al prossimo pellegrinaggio intercontinentale in Portogallo 2023, ponendo l'accento sulla corretta pianificazione, valutazione e preparazione spirituale per i potenziali partecipanti.
Sottolineando che la solidarietà e la cooperazione regionale sono vitali, i partecipanti hanno discusso e concordato sulla necessità di creare piattaforme di condivisione delle informazioni per i giovani della regione; intensificare i rapporti di lavoro a livello diocesano, congressuale e regionale; creare un gruppo di lavoro IMBISA per i giovani.
È stato deciso di creare un cammino per i giovani IMBISA basato sulla Christus Vivit per giugno 2021, organizzato e facilitato dal Segretariato IMBISA. Tra i partecipanti erano presenti cappellani della gioventù e dirigenti giovanili di Eswatini, Lesotho, Sao Tomé, Sudafrica e Zimbabwe. Aderiscono all’IMBISA le Conferenze Episcopali di Angola, Botswana, Eswatini, Lesotho, Mozambico, Namibia, São Tomé e Príncipe, Sudafrica e Zimbabwe. (L.M.) (Agenzia Fides 10/12/2020)
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ASIA/INDONESIA - Nella Giornata dei diritti umani, il presidente Widodo solleva il nodo della libertà di culto
 
Jakarta (Agenzia Fies) - Ci sono ancora molti problemi legati ai diritti umani in Indonesia, uno di questi è la questione della libertà di culto. Tutte le forze sociali della nazione hanno il compito di affrontare in modo congiunto la questione: è quanto ha affermato il Presidente indonesiano Joko Widodo in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, che si celebra oggi, 10 dicembre. Come appreso dall'Agenzia Fides, Widodo nel discorso commemorativo della Giornata, ha detto: "Ci sono ancora problemi di libertà di culto in diversi luoghi della nazione. Per questo, chiedo che i funzionari del governo centrale e regionale siano attivi e reattivi per affrontarli pacificamente e saggiamente".
Widodo ha confermato che il governo assume lo stesso impegno in quanto "la protezione e il rispetto dei diritti umani sono pilastri importanti affinché l'Indonesia diventi una nazione più civile, resiliente e progredita". Per questo motivo, ha rimarcato, il governo promuove sforzi per sostenere i diritti umani: ad esempio, costruisce infrastrutture, promuove attività educative e iniziative di carattere socio-economico, soprattutto nelle aree remote e nelle isole periferiche, senza trascurare le persone più deboli o vulnerabili. "Prestiamo anche particolare attenzione ai nostri fratelli e sorelle con disabilità. Abbiamo formato una Commissione nazionale sulle disabilità e siamo orientati a un approccio che tuteli i diritti umani a tutti i livelli" ha detto il Presidente.
"Il governo - ha aggiunto - non ha mai smesso di affrontare le sfide legate al rispetto dei diritti umani con saggezza e dignità. Dobbiamo lavorare insieme, dedicando le nostre energie al progresso della nazione", ha affermato, illustrando lo speciale Piano d'azione nazionale per i diritti umani 2020-2025. Adottato dall'esecutivo, il Piano punta, tra l'altro, a promuovere la libertà di culto e a combattere l'intolleranza e l'estremismo religioso.
Il Presidente, come ha fatto già diverse volte in passato, ha rimarcato il valore della libertà di religione e di culto per ogni cittadino indonesiano, secondo la filosofia della "Pancasila", la Carta dei cinque principi che è alla base della nazione.
A conclusione del suo intervento per la Giornata dei diritti umani, Widodo ha esortato tutti i cittadini indonesiani a "giocare un ruolo attivo nel rispetto dei diritti delle altre persone, aumentando il rispetto, la protezione e l'adempimento dei diritti umani in Indonesia". L'Indonesia è un paese con 270 milioni di abitanti, 230 milioni dei quali sono musulmani. Ci sono 24 milioni di cristiani nel Paese, e tra loro 7 milioni sono cattolici.
(ES-PA) (Agenzia Fides 10/12/2020)
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ASIA/INDIA - "Un anno negativo per i diritti umani in India": l'analisi di un Gesuita
 
New Delhi (Agenzia Fides) - "Il 2020, segnato dalla pandemia di Covid-19, è stato un anno particolarmente negativo per i diritti umani in India: in modo sistematico e brutale, i diritti legittimi delle persone sono stati repressi e negati. Le vittime principali sono i poveri e gli emarginati; gli adivasi e i dalit; donne e bambini; i lavoratori vulnerabili. In aggiunta, i difensori dei diritti umani che hanno criticato il governo, invocando la difesa della Costituzione e della democrazia, sono stati destinatari di provvedimenti che hanno il sapore della vendetta": lo dice all'Agenzia Fides il Gesuita p. Cedrik Prakash, impegnato per la promozione dei diritti umani e l'integrazione sociale in India. Padre Parakas sollecita un pieno e assoluto impegno del governo, di tute le forze sociali e religiose per la tutela dei diritti umani in India.
Il religioso ricorda, tra le recenti iniziative che confermano la situazione piuttosto critica, che il 26 novembre scorso oltre 250 milioni di persone in India hanno scioperato per protestare contro le politiche del governo nocive ai diritti degli agricoltori e dei lavoratori. "I contadini - nota il Gesuita - sono sul piede di guerra perché vedono negati i loro diritti. Non vogliono essere trattati con disprezzo o come 'una banca dei voti' , e chiedono la revoca di tre provvedimenti approvati dal governo".
Un'altra categoria debole è calpestata quella dei migranti e degli sfollati interni: "Abbiamo visto, nel marzo scorso, quando è stato annunciato il primo lockdown per la pandemia, milioni di migranti che sono rimasti bloccati senza cibo, denaro e alloggio”. “Ai lavoratori - prosegue padre Prakash - vengono negati i loro diritti: la classe operaia ha sofferto tremendamente durante la pandemia e molti lavoratori, alla mercé del loro datore di lavoro, hanno dovuto sopportare carichi superiori di lavoro ma con salari ridotti”.
Il Gesuita cita poi gli "adivasi", ovvero le popolazioni tribali, “delegittimati e abusati in quanto le aree in cui hanno abitato per secoli sono destinate all'industrializzazione, all'estrazione mineraria, alle cosiddette opere di "sviluppo" e ad altri mega-progetti. Oltre due milioni di loro, e altri abitanti delle foreste, rimangono a rischio di sfollamento forzato” nota.
Nell’intervento del religioso si parla poi della sofferente condizione delle minoranze religiose: "Musulmani e cristiani sono destinatari di velenosi discorsi di odio, denigrazione costante e persino aggressioni fisiche”, afferma, toccando un altro dei diritti umani fondamentali, la libertà religiosa.
Un altro punto è poi quello dedicato ai diritti ambientali che, come spiega l'enciclica “Laudato si’”, sono strettamente collegati ai diritti delle persone: “L'ambiente viene distrutto con la crescita delle industrie inquinanti senza le necessarie salvaguardie ambientali a causa dell'insensibilità e della corruzione” rimarca.
Il quadro risulta particolarmente allarmante perché, osserva p. Prakash, "questo governo non ammette dissenso e viola sistematicamente le prerogative dei difensori dei diritti umani e delle ONG, danneggiando una dimensione essenziale della democrazia”, come ha rilevato anche l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Emblematico risulta il caso del Gesuita padre Stan Swamy (vedi Fides 9/10 e 20/20/2020) e di altri quindici attivisti, ora in prigione ai sensi del draconiano "Unlawful Activities Prevention Act" , in base al quale sono accusati di complicità con gruppi terroristi o sovversivi.
(PA) (Agenzia Fides 10/12/2020)
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ASIA/IRAQ - Patriarca caldeo Sako ai cristiani iracheni: la visita del Papa sia per noi un “ritorno alle sorgenti” della nostra vocazione missionaria
 
Baghdad (Agenzia Fides) – L’annunciata visita apostolica di Papa Francesco in Iraq sarà per i cristiani iracheni e di tutto il Medio Oriente una occasione provvidenziale per compiere un “pellegrinaggio” di conversione e un “ritorno alle nostre prime sorgenti”, per annunciare con più entusiasmo la salvezza promessa nel Vangelo, a vantaggio di tutti. Per questo tutti devono vigilare affinché questa circostanza propizia non passi “senza lasciare un segno in noi, nella nostra Chiesa e nel nostro Paese”. Lo scrive il Cardinale Louis Raphael Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei, in un messaggio rivolto “ai cristiani e a tutti gli iracheni” in vista della visita che Papa Francesco ha intenzione di compiere in Iraq dal 5 all’8 marzo 2021 (vedi Fides 7/12/2020).
Il messaggio del Patriarca caldeo, pervenuto anche all’Agenzia Fides, contiene suggerimenti preziosi per vivere la visita del Papa in modo che “la Chiesa torni con più entusiasmo alla radicalità spirituale evangelica, e più vicina al popolo, servendolo con generosità e gioia con ogni mezzo, sull’esempio dei nostri Padri, dei nostri santi, e dei nostri martiri”. Il Cardinale Sako riconosce che “la nostra Chiesa caldea e le altre Chiese sorelle in Iraq e nel Medio Oriente vivono pressioni e sfide diverse, politiche, economiche e sociali, a motivo dei conflitti, dell’estremismo, dell’emigrazione, delle conseguenze della pandemia del coronavirus”.
Le tribolazioni e i problemi affrontati – prende atto il Patriarca caldeo – hanno rattristato il cuore e annebbiato lo sguardo di tanti. Ma anche in tale situazione – rimarca il Cardinale Sako – invece di ripiegarsi nel vittimismo e nella lamentela, conviene approfittare di tutto ciò che favorisce il “ritorno alle sorgenti” della propria fede. Solo “attingendo alle fonti, e non ai rivoli” confessa il Patriarca – si può riscoprire che “la nostra esistenza come cristiani in Iraq e nell’Oriente non è un caso”, e non ha come destino fatale l’esodo dell’emigrazione, ma si realizza nella storia “secondo un piano divino; noi abbiamo una vocazione e una missione. Non possiamo rinunciarvi, nonostante le difficoltà. Come pastori, dobbiamo continuamente capire la situazione presente, con mentalità aperta”.
Annunciare il Vangelo, dare ragione della propria speranza nelle circostanze del tempo presente e “rimanendo ancorati nella nostra autenticità orientale”, è la missione propria a cui sono chiamati i cristiani in Medio Oriente. Il Patriarca Sako riconosce che chi abbraccia questa vocazione può anche essere condotto a cambiare i modi e le strade utilizzati per condividere l’annuncio della salvezza: “Vivendo nel XXI secolo” si legge nel messaggio del Cardinale Sako, "dobbiamo capire l’importanza di rivedere e cambiare il modo della nostra riflessione teologica e spirituale, liturgica e pastorale, ecumenica e pedagogica, e anche il nostro comportamento come credenti, come servi consacrati chiamati dal Signore per pascere il suo gregge in modo armonico, lontano dai concetti errati e della ricerca del predominio e del prestigio”.
Questo orizzonte missionario, secondo il Patriarca Sako, è l’unica cornice adeguata in cui vanno collocate le domande sul presente e sul futuro delle comunità cristiane in Iraq e in tutto il Medio Oriente, compresa la tentazione all’esodo e la ricerca delle ragioni e della forza per rimanere: “Questa” si legge nel messaggio patriarcale “è la nostra terra, non possiamo rinunciarvi, né immaginarla senza i suoi cristiani”. E i cristiani del Medio Oriente possono “rimanere” nelle terre dei loro padri solo riscoprendo anche la propria comunanza di destino con i loro connazionali, senza separare la propria strada dal comune cammino per la riconciliazione e la cura di ferite condivise.
Quella che sta a cuore al Patriarca Sako è la Chiesa “del dialogo ecumenico con le Chiese sorelle”, la “Chiesa della convivenza e del dialogo con le religioni, specialmente con l’islam”. La Chiesa “che si prende cura degli affari pubblici, per appoggiare con fermezza le attese legittime del popolo per eliminare l’ingiustizia”. Anche nel Medio Oriente martoriato dei nostri tempi – conclude il Patriarca caldeo Sako nel suo messaggio – i cristiani possono restare “come segno della presenza dell’amore di Cristo, della fratellanza universale e della convivenza”. (GV) (Agenzia Fides 10/12/2020)
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AMERICA/HONDURAS - Gli Stati Uniti prolungano fino ad ottobre il TPS: un aiuto alla ricostruzione dopo pandemia e uragani
 
Tegucigalpa (Agenzia Fides) – Il Presidente dell'Honduras, Juan Orlando Hernández, ha annunciato lunedì 7 dicembre che lo stato di protezione temporanea, noto come TPS (Temporary Protected Status), sarà esteso ai cittadini honduregni presenti negli Stati Uniti. Il TPS è una forma di aiuto umanitario concesso dagli Stati Uniti. "Durante il nostro incontro con il segretario ad interim del Dipartimento per la sicurezza interna, Chad Wolf, ci è stato detto che il TPS, che doveva terminare a gennaio, sarà prolungato" ha riferito Hernández.
Il ministro degli Esteri dell'Honduras, Lisandro Rosales, ha presentato la richiesta di persona, all'attuale direttore del Dipartimento per la sicurezza interna, Chad Wolf, nell'ambito di una visita guidata dal presidente Juan Orlando Hernández, che dal 3 dicembre è a Washington.
La motivazione della richiesta è stata che questa decisione degli Stati Uniti "aiuterà ad affrontare l'enorme sfida della ricostruzione sociale ed economica sostenibile, della post-pandemia e della distruzione che Eta e Iota hanno lasciato in Honduras". L'Honduras sostiene che i suoi cittadini inviano una media di 5 miliardi di dollari all'anno ai loro parenti, il che rappresenta un forte movimento nell'economia del paese.
Domenica scorsa, 6 dicembre, il Cardinale Óscar Andrés Rodríguez si era espresso riguardo alla ricostruzione del paese dopo gli uragani: "La ricostruzione dell'Honduras non sarà fatta da maghi o con il denaro che scorre da altri paesi, si tratterà di usare bene ciò che abbiamo e di non continuare a cedere alla tentazione di sfruttare chi ha meno, per alzare i prezzi". "È un momento difficile e desolato per il nostro povero Honduras" ha lamentato il Cardinale Arcivescovo di Tegucigalpa durante l'omelia domenicale, invitando a preparare la via del Signore che viene.
Un post sul sito web US Citizenship and Immigration Services (USCIS) ha confermato che il TPS per Honduras, El Salvador, Haiti, Nepal, Nicaragua e Sudan durerà fino all'ottobre 2021. Il TPS protegge le persone che andrebbero incontro a difficoltà estreme se costrette a tornare nei loro paesi di origine, devastati da conflitti armati o disastri naturali. La protezione riguarda le persone che sono già negli Stati Uniti. Il TPS per l'Honduras e per il Nicaragua è stato concesso per la prima volta dopo che l'uragano Mitch aveva colpito l'America centrale nel 1998. Alcuni beneficiari del programma vivono negli Stati Uniti da decenni.
(CE) (Agenzia Fides 10/12/2020)

venerdì 6 novembre 2020

Agenzia Fides 6 novembre 2020

 

EUROPA/SVIZZERA - “I bambini hanno bisogno del nostro aiuto”: i Cantori della Stella proseguono il loro impegno con creatività e flessibilità
 
Friburgo (Agenzia Fides) - “I bambini hanno bisogno del nostro aiuto. Non dimentichiamoli!” è l’esortazione con cui i Cantori della Stella dell’Infanzia Missionaria (POSI) si apprestano a iniziare la loro annuale attività solidale secondo i criteri della flessibilità e della creatività. Questa quindicesima edizione dell’attività missionaria nella Svizzera romanda, che si svolgerà come sempre durante il periodo dell'Avvento e dell'Epifania, dovrà infatti adattarsi alla situazione determinata dalla pandemia di Covid-19. Come riporta la nota inviata all’Agenzia Fides, la direzione nazionale di Missio ha fornito agli animatori un elenco di raccomandazioni per agire nel rispetto delle linee guida sulla salute emanate dalle autorità sanitarie federali, dalla diocesi e dal loro cantone.
"Noi di Missio siamo consapevoli che le misure raccomandate richiedono ulteriori sforzi da parte degli Animatori dei Cantori della Stella e dei gruppi di bambini. Ma, con la creatività, l'azione dei Cantori porterà, in un modo o nell'altro, gioia in questo periodo cupo” spiega Nadia Brügger, di Missio-Ragazzi, che coordina l'azione nella Svizzera romanda. E’ stata anche realizzata una guida per gli Animatori dei gruppi dei Cantori, con una serie di raccomandazioni tenendo conto dei diversi contesti possibili. "L'obiettivo è che i Cantori della Stella possano svolgere la loro attività in conformità con le linee guida sulla salute, e con flessibilità e creatività. Proponiamo, ad esempio, di recitare la benedizione sotto le finestre delle case, di raccogliere le offerte con una rete da pesca o attraverso carte bancarie piuttosto che in un salvadanaio” aggiunge Nadia Brügger.
Esiste anche un "piano B" nel caso in cui sia impossibile ai Cantori andare di porta in porta, sfruttando gli strumenti digitali: oltre alla raccolta delle donazioni tramite un codice QR TWINT, sarà disponibile anche un “Tour online” dei Cantori della Stella. Le donazioni raccolte andranno a favore di due progetti di aiuto ai bambini, sostenuti da Missio in Guinea, e finanzierà anche altri progetti in Africa, Asia, Oceania e America Latina. “La situazione dei bambini in alcuni paesi è peggiorata negli ultimi mesi a causa del lockdown e delle conseguenze economiche. Hanno bisogno del nostro supporto più che mai. Non dimentichiamoli" conclude Nadia Brügger. (SL) (Agenzia Fides 6/11/2020)
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AFRICA/ETIOPIA - Minaccia di guerra civile, l’appello dei Vescovi cattolici: “Si risolva il conflitto in modo pacifico”
 
Addis Abeba (Agenzia Fides) – “Esortiamo le parti a risolvere le loro divergenze amichevolmente, in uno spirito di rispetto, comprensione e fiducia” chiedono i Vescovi cattolici dell’Etiopia in una dichiarazione sulle tensioni che attraversano il Paese. Il 4 novembre il governo etiope ha dichiarato lo stato di emergenza nello Stato del Tigrai, ordinando un'offensiva militare, dopo che una base militare è stata catturata da forze fedeli al governo regionale del Tigrai. I Vescovi auspicano e pregano “perché le persone vivano nel rispetto, nella concertazione e nel dialogo e lavorino insieme per la prosperità del loro Paese".
"Nonostante gli sforzi dei leader religiosi, degli anziani e di altre parti interessate per disinnescare il conflitto in corso tra la Repubblica federale democratica dell'Etiopia e lo stato regionale del Tigrai, si è avuta un'escalation delle tensioni” nota la dichiarazione. I Vescovi avvertono che “se i fratelli si uccidono, l'Etiopia non guadagnerà nulla. Invece ciò porterà il Paese al fallimento e non gioverà a nessuno” e invitano “gli etiopi a non prendere alla leggera il conflitto", aggiungendo che "tutti dovrebbero prenderlo sul serio e contribuire alla causa della riconciliazione, rafforzare l'unità nazionale e garantire pace e sicurezza”.
Il 26 settembre, aggressori armati hanno ucciso almeno 15 persone in un assalto prima dell'alba nella zona di Metekel, nella regione di Benishangul-Gumuz, nell'Etiopia occidentale. All'inizio di settembre nella stessa regione al confine con il Sudan, in altri due assalti, hanno provocato l'uccisione di civili e costretto almeno 300 persone a lasciare le loro case.
La Chiesa cattolica etiope condanna fermamente lo sfollamento in corso e l'uccisione di persone innocenti in varie parti del Paese: "L'orribile massacro dei nostri fratelli e sorelle innocenti ha lasciato la nostra Chiesa profondamente rattristata”. I Vescovi concludono esortando “tutti i cattolici in Etiopia e nel mondo a guardare più da vicino la situazione nel nostro Paese e a pregare per la pace e la riconciliazione” (L.M.) (Agenzia Fides 6/11/2020)


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AFRICA/EGITTO - “Diffide” copte contro le strumentalizzazioni politiche: alle elezioni la Chiesa non sponsorizza nessun candidato
 
Sohag (Agenzia Fides) – Nella arcidiocesi copta ortodossa di al Balayna ci sono persone che fanno propaganda politica affermando di aver avuto dalle autorità ecclesiastiche l’incarico si suggerire agli elettori quale candidato votare alle elezioni politiche in corso. “Ma questo non ha alcun fondamento, e l’arcidiocesi non mai affidato a nessuno un simile mandato. Noi ci atteniamo alle istruzioni di Papa Tawadros, e incoraggiamo semplicemente gli elettori a esercitare il proprio diritto di voto, senza esprimere alcuna indicazione di voto a favore di singoli candidati”. E’ una chiara diffida contro le strumentalizzazioni politiche quella diffusa dall’arcidiocesi copta ortodossa di Al Balayna, nel governatorato egiziano di Sohag, su indicazione del Vescovo Wissa, mentre per gli abitanti di quel territorio si avvicina il momento di prendere parte all’articolato processo di raccolta dei voti delle elezioni parlamentari egiziane del 2020. La Chiesa – si legge in un comunicato diffuso dall’arcidiocesi copta ortodossa – “non ha disposizioni da dare a favore di qualche soggetto politico specifico, e invita semplicemente tutti a esprimere il proprio voto a favore del candidato ritenuto migliore”.
La messa in allerta contro strumentalizzazioni politiche diffusa dall'arcidiocesi copta ortodossa di al Balanya non rappresenta un’eccezione: anche altri Vescovi e altre diocesi, in tutto l’Egitto, hanno rilanciato con interventi e comunicati ad hoc la scelta della equidistanza da candidati e Partiti in lizza per le elezioni politiche, linea che in questa tornata elettorale è stata indicata dal Patriarcato copto ortodosso con particolare vigore. Negli ultimi giorni anche Anba Angelos, Vescovo copto ortodosso di Shubra (distretto del Cairo), insieme all’assemblea diocesana dei sacerdoti, ha emesso un comunicato per diffidare tutti i militanti e i propagandisti dal diffondere “false dichiarazioni” sul sostegno elettorale offerto dalla Chiesa copta ortodossa a candidati o Partiti.
Le votazioni per scegliere i membri della Camera dei Rappresentanti nelle diverse aree del Paese, svoltesi in fasi diverse, dovrebbero concludesti domenica 8 novembre. Alle precedenti elezioni parlamentari del 2015 – riferisce CoptsToday – 36 seggi dei 568 a disposizione erano stati assegnati a candidati copti ortodossi. (GV) (Agenzia Fides 6/11/2020).
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ASIA/FILIPPINE - I cattolici si mobilitano per le vittime del tifone Goni
 
Manila (Agenzia Fides) - Si è messa in moto tempestivamente nelle Filippine la "macchina degli aiuti umanitari" della Chiesa cattolica per soccorrere le popolazioni colpite dalla tempesta tropicale Goni, che ha devastato la regione di Bicol e altre parti dell' isola di Luzon. Il super ciclone, iniziato il 1° novembre, ha causato piogge torrenziali, forti inondazioni e smottamenti dalle pendici del vulcano Mayon nella regione di Bicol .
Il Segretariato Nazionale per l'Azione Sociale (NASSA) delle Filippine - organismo che costituisce la Caritas locale - ha rilevato che "il tifone porterà sicuramente maggiore povertà alle nostre comunità gravemente colpite dal tifone, poiché stanno anche combattendo contro gli effetti della pandemia Covid-19", invitando i filippini, e i fedeli all'estero, ad agire "con generosità e compassione di tutti”, come ha detto il Vescovo Jose Colin Bagaforo, Direttore Nazionale di NASSA.
Rivolgendosi alle popolazioni colpite, padre Tony Labiao, ex Segretario esecutivo della Caritas, ha detto: “In questi tempi difficili, portate tutto al nostro Dio. Sappiamo che tanti nel mondo saranno in grado di ascoltare le nostre preghiere e inviare aiuti". Intanto i volontari cattolici e le squadre diocesane di risposta alle emergenze continuano ad assistere le persone, in particolare gli sfollati, che hanno trovato riparo nelle chiese, ha riferito a Fides padre Labiao. “Si prevede che questa calamità aggravi la condizione nelle comunità più povere. Ma con la nostra condivisione possiamo superarla".
Secondo ila National Disaster Risk Reduction and Management Council, il 2 novembre almeno più di due milioni di individui provenienti da 12 regioni sono stati colpiti dal super tifone. Alcune delle città e dei villaggi costieri sono stati sommersi dalle inondazioni e da esondazioni dei fiumi.
Goni, oltre a colpire la regione di Bicol, ha toccato le province di Quezon e Batangas prima di dirigersi verso il Mar Cinese Meridionale. Come misura precauzionale, più di 390.000 persone erano fuggite in luoghi più sicuri, e circa 345.000 si sono rifugiate in vari centri di evacuazione che includono chiese, scuole governative e altri luoghi. (SD-PA) (Agenzia Fides 6/11/2020)
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AMERICA/HONDURAS - Appello dei Vescovi per le disastrose conseguenze dell’uragano
 
Tegucigalpa (Agenzia Fides) – La Conferenza episcopale dell'Honduras ha lanciato un appello chiedendo solidarietà per le pesanti conseguenze che il fenomeno tropicale Eta sta lasciando nel Paese, dopo aver già provocato ingenti danni materiali e ucciso otto persone.
Con l’invocazione "Il nostro aiuto è nel nome del Signore, che ha fatto il cielo e la terra" (Salmo 124, 8) si apre l'ampio documento diffuso dai Vescovi dell'Honduras, pervenuto a Fides, in cui i Pastori della Chiesa cattolica esortano la popolazione a non correre rischi e a seguire le indicazioni delle autorità governative, al fine di evitare ogni tipo di disgrazia.
Inoltre, in mezzo a questa emergenza meteorologica, esortano a non dimenticare il Covid.19, che è ancora presente, con un rischio di contagio molto alto.
"Per quanto possibile, prestiamo l’attenzione necessaria per rispettare le disposizioni di base sulla biosicurezza" afferma il testo. I Vescovi ringraziano quindi i parroci per la cura pastorale che stanno prestando alle comunità e chiedono di aumentare il loro impegno in queste difficili circostanze, insieme alle équipe della pastorale sociale, per conoscere i disastri che l'uragano sta producendo nelle loro parrocchie.
Con il suo passaggio in Honduras, Eta lascia una distruzione impressionante: 6 fiumi esondati e 2 porti chiusi perché distrutti, La Ceiba e Tela, oltre ad una ingente numero di case distrutte completamente, strade di città trasformate in fiumi, valanghe precipitate sulle strade all'interno del paese.
(CE) (Agenzia Fides 06/11/2020)
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AMERICA/BRASILE - Cinque anni dopo il disastro della diga a Mariana la popolazione attende ancora giustizia
 
Mariana (Agenzia Fides) – Nel pomeriggio del 5 novembre 2015 cedette la diga della miniera di ferro Fundão a Mariana, causando 19 morti e 50 feriti, la distruzione di innumerevoli abitazioni. Il mare di fango tossico ha devastato il Rio Doce e ha raggiunto l'oceano a Espàrito Santo. Sono passati 5 anni e i responsabili della tragedia non sono stati processati. Nel 2019 il reato di omicidio è stato ritirato dal processo. I morti causati dalla rottura della diga sono stati considerati dalla Giustizia come conseguenza dell'inondazione causata dalla rottura. Durante questo periodo, le comunità distrutte non sono state ricostruite e non ci sono ancora risposte per il recupero dell'ambiente.
Nel quinto anniversario di questa tragedia, Mons. Vicente de Paula Ferreira, Vescovo ausiliare di Belo Horizonte e Segretario esecutivo della Commissione speciale per l'estrazione mineraria e l'ecologia integrale (CEEM) della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), ha ribadito: "In questa data, vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutte le persone colpite e il nostro impegno per la Casa Comune".
Secondo la nota della CNBB pervenuta a Fides, la Commissione approva gli importanti punti espressi della “Lettera denuncia delle persone di Mariana colpite dalla diga di Fundão”, con cui la Caritas sviluppa un lavoro di partenariato: "Chiediamo: a) la restituzione del diritto ad un alloggio dignitoso, compresa la conservazione dei modi di vita, delle comunità distrutte, come le comunità tradizionali; b) una compensazione economica, pur sapendo che alcuni diritti lesi sono irreparabili; c) riaffermiamo anche la riabilitazione medica, psichica, economica e sociale degli individui e delle comunità; d) sostegno all'indennizzo equo per le perdite e i danni materiali e immateriali".
La Commissione Mineraria della CNBB, secondo Mons. Vicente de Paula Ferreira, spera che non si ripetano disastri criminali della stessa natura, e oltre alle misure di conservazione, di ripristino dell'onore, della cultura e della memoria delle persone, venga anche “una richiesta pubblica di perdono, che non è ancora stata fatta, in modo che ci sia giustizia". "Vogliamo rinnovare il nostro impegno per una vera conversione ecologica – conclude - , sosteniamo tutti coloro che sono vittime di tali crimini atroci, come ha detto Papa Francesco nell'enciclica ‘Fratelli tutti’, affinché possiamo passare da una cultura che uccide a una cultura di fraternità e di amicizia sociale". (SL) (Agenzia Fides 6/11/2020)

giovedì 3 ottobre 2019

Agenzia fides 3 ottobre 2019

EUROPA/SVIZZERA - Lettera di "invio in missione" dei Vescovi all’inizio del Mese Missionario Straordinario
 
Friburgo (Agenzia Fides) - “Con questa lettera rinnoviamo l’invio in missione nel nome di Gesù, per rispondere alla chiamata di Dio per la vostra vita! Contiamo su di voi, Cristo conta su di voi e tutta la Chiesa è con voi per percorrere il cammino della conversione pastorale e missionaria. Siate certi della nostra preghiera e della nostra benedizione e ‘andate in tutto il mondo, proclamate il Vangelo a tutte le creature’ (Mc 16.15).” E’ l’invito a tutti i battezzati contenuto nella lettera dei Vescovi svizzeri, diffusa il 1° ottobre, durante la celebrazione di apertura del Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019, che si è svolta presso il battistero di Riva San Vitale nel Canton Ticino, il più antico battistero della Svizzera (vedi Fides 19/9/2019).
I Vescovi si rivolgono “a ognuno di voi, cari fratelli e sorelle”, e sebbene auspichino che questo messaggio raggiunga il maggior numero di battezzati, allo stesso tempo vorrebbero che fosse considerato “molto personale”. “Sapete che con il vostro battesimo siete diventati nuove creature e che siete una sola persona con Gesù Cristo? Lui stesso non ha smesso di chiamare e inviare donne e uomini, e prima di salire da suo Padre, vi ha affidato una missione come alla Chiesa intera. La missione dell'inviato non è diversa dalla missione di Gesù stesso. Come successori degli Apostoli, vogliamo proclamare oggi che questo invio che ci rivolge Cristo è di urgente attualità e riguarda voi stessi, inviati in missione in tutto il mondo, iniziando da dove vi trovate”.
Secondo le informazione inviate a Fides da Missio Svizzera, i partecipanti alla liturgia di apertura del Mese Missionario Straordinario erano guidati da sei Vescovi, rappresentanti delle regioni linguistiche, e dal diacono Martin Brunner, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie. I fedeli hanno avuto l'opportunità di rinnovare le loro promesse battesimali attingendo l’acqua dallo storico battistero per aspergersi. L'acqua del battistero è stata poi inviata alle parrocchie dei vari comuni, invitando le comunità locali a rinnovare il loro battesimo e ad essere discepoli missionari. Al termine il Vescovo di Sion, Jean-Marie Lovey, e Presidente del gruppo di lavoro del Mese Missionario Straordinario, ha annunciato la pubblicazione della lettera della Conferenza episcopale svizzera, indirizzata a tutti i battezzati del paese. (SL) (Agenzia Fides 3/10/2019)
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AFRICA - I Vescovi dell’Africa del Nord: “Nell’ultimo anno sono stati fatti passi importanti nella fratellanza islamica-cristiana”
 
Roma (Agenzia Fides) - “Quest'anno è stato caratterizzato da eventi che stimolano le nostre Chiese a lavorare per la fratellanza islamica-cristiana” scrivono i membri della Conferenza dei Vescovi della Regione Nord dell’Africa (CERNA) nel documento conclusivo della loro Assemblea, che si è tenuta a Roma a fine settembre.
Il messaggio, inviato all’Agenzia Fides, cita in particolare la beatificazione del Vescovo Pierre Claverie l'8 dicembre 2018 e dei suoi diciotto compagni e martiri (vedi Fides10/12/2018) che “ha permesso a tutti i cristiani e musulmani riuniti per l'occasione di "disegnare nel cielo dell'Algeria un grande segno di fraternità per il mondo” secondo le parole del Santo Padre indirizzate alla riunione dell'assemblea di Orano”.
“Il documento sulla fraternità umana firmato il 4 febbraio ad Abu Dhabi da Papa Francesco e il grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb, ci appare anche come un segnale molto incoraggiante che ci porta ad adottare "la cultura del dialogo come percorso, la collaborazione congiunta come condotta e la conoscenza reciproca come metodo e criterio” sottolineano inoltre i Vescovi della CERNA.
Segue poi la visita di Papa Francesco in Marocco il 30 e 31 marzo. “L'accoglienza che Papa Francesco ha ricevuto dal popolo, dal suo Sovrano e dalle comunità cristiane e le parole scambiate ci incoraggiano nella nostra missione”.
Infine “la scelta di Mons. Cristóbal Lopez Romero, Arcivescovo di Rabat, come Cardinale, ci incoraggia anche a condividere meglio il modo in cui viviamo la gioia del Vangelo, specialmente nel dialogo interreligioso e nell'accompagnamento delle persone più fragili”.
I Vescovi del Nord d’Africa invitano alla preghiera “per i nostri Paesi e in particolare la Libia, il cui Vescovo non ha potuto unirsi a noi” e dichiarano di voler “impegnarci di più come Chiesa, in collaborazione con i musulmani, in un servizio comune per i fragili e i poveri”.
“I nostri Paesi sono contrassegnati dalla presenza di migranti che ci ricordano i grandi sconvolgimenti economici, climatici e politici del nostro mondo” sottolinea il messaggio. “Siamo convinti che la lotta contro questi sconvolgimenti sia l’unica maniera efficace per consentire a tutti di scegliere di vivere nella terra dei propri antenati. Nei nostri Paesi, oggi, vogliamo sostenere coloro che stanno vivendo la sofferenza della migrazione”. (L.M.) (Agenzia Fides 3/10/2019)
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AFRICA/KENYA - Rinnovamento missionario della Chiesa in Africa, in vista del 400° anniversario di fondazione di “Propaganda Fide”
 
Nairobi (Agenzia Fides) – “Riunire un numero di accademici per analizzare lo stato dell'evangelizzazione in Africa e proporre possibili nuove strade e soluzioni missionarie”: è stato questo l’obiettivo della prima Conferenza continentale in vista delle celebrazioni per il 400° anniversario di fondazione della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli (Propaganda Fide), in programma per il 2022, organizzata di recente dal Tangaza University College, dell'Università cattolica dell'Africa orientale (CUEA). Come riferisce p. Joseph Caramazza, comboniano del Tangaza University College, la conferenza, dal tema “Mission in Africa, Evangelizing the Future”, è stata organizzata da Missio Aachen in collaborazione con la Pontificia Università Urbaniana di Roma e il Tangaza University College di Nairobi.
“L'evangelizzazione in Africa richiede un viaggio concreto nel futuro. L’anno dell'evangelizzazione in Africa su questa prospettiva è anche l’anno del nostro rinnovamento missionario di tutta la Chiesa”, ha dichiarato p. Leonardo Sileo, OFM, Magnifico Rettore della Pontificia Università Urbaniana, nel messaggio inviato ai partecipanti, letto a suo nome da p. Paul Steffen, SVD.
I tre punti chiave sui quali si sono confrontati i partecipanti includevano: attività e azioni di avvicinamento del Vangelo al reale contesto sociale culturale e tecnologico; il ruolo delle donne nella vita e nella missione della Chiesa di oggi, che riveste un'importanza particolare e un'opportunità per il rinnovamento missionario; infine il rapporto tra il Vangelo e il futuro dell'umanità visibile nella simbiosi tra missione e sviluppo integrale dell'umanità.
Klaus Vellguth, a nome di “Missio Aachen”, ha fornito una breve panoramica della storia della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, fondata da Papa Gregorio XV nel 1622 per contrastare la perdita di influenza che la Chiesa cattolica aveva subito a causa della diffusione del protestantesimo in Europa. “L'attenzione della congregazione sull'Europa è cambiata rapidamente poco dopo la sua istituzione perché la Chiesa, alla fine dei 30 anni di guerra, non aveva raggiunto un equilibrio tra le chiese cristiane”, ha sottolineato il dott. Klaus.
Tra i documenti presentati alla conferenza, di grande impatto la storia del rapporto di Propaganda Fide con le Chiese locali africane. Le tre conferenze continentali, in Africa (2019), in America Latina (2020) e in Asia (2021) culmineranno in una conferenza intercontinentale a Roma nel 2022.
(AP) (3/10/2019 Agenzia Fides)
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ASIA/COREA DEL SUD - I Vescovi per il Mese Missionario: "Non è il momento dell'auto-compiacimento, ma dell'annuncio del Vangelo ai più poveri"
 
Seoul (Agenzia Fides) - "Vi sono ancora molte persone nella società coreana che non conoscono Gesù né comprendono la sua volontà. Dobbiamo proclamare la Parola di Gesù Cristo e fare del nostro meglio per permettere alla Sua volontà e al Suo amore di permeare ogni angolo della nostra società". E' l'esortazione rivolta a tutti i fedeli coreani dalla Conferenza Episcopale della Corea in occasione del "Mese Missionario Straordinario", proclamato da Papa Francesco per l'ottobre 2019, per celebrare il centenario della Lettera apostolica di Benedetto XV "Maximum Illud".
In un messaggio firmato da p. Thomas Aquinas Kim Joon Chul, Segretario Generale della Conferenza Episcopale della Corea e inviato all'Agenzia Fides, la Chiesa coreana si pone in sintonia con il Santo Padre: "Il Papa ha invitato tutta la Chiesa ad esprimere il suo spirito missionario e il suo zelo. In preparazione al Mese Missionario Straordinario - si legge - la Chiesa cattolica in Corea si sforza di rinnovare la consapevolezza e l'impegno missionario di tutti i credenti".
Il testo ricorda che, come ha detto Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2019, "ogni cristiano è un missionario: per l'amore di Dio, nessuno è inutile o insignificante. Ognuno di noi è una missione per il mondo, poiché ognuno di noi è il frutto dell'amore di Dio".
La nota dell'Episcopato coreano prosegue: "La nostra ragione per proclamare il Vangelo è realizzare il sogno di Gesù affinché tutti i popoli vivano nel Regno di Dio, pieno di amore, pace e speranza. Il Regno di Dio che Gesù voleva non era semplicemente un posto in cui gli uomini possano andare dopo la morte. In realtà, il Regno di Dio è già presente, anche se non ancora pienamente realizzato, nella nostra vita quotidiana. Il Regno di Dio è in mezzo a voi', dice il Vangelo di Luca (Lc 17,21). Il Regno di Dio, che Gesù ha predicato, è una società in cui la giustizia, la pace e l'amore di Dio prevalgono e guidano tutte le cose del mondo. Pertanto, l'autentica attività missionaria è comunicare la volontà del nostro Signore a tutti i popoli e portarli alla pienezza del suo amore, pace e giustizia".
"Oggi, man mano che la società coreana diventa più caotica - rileva il testo giunto a Fides - i valori cristiani, più che mai, devono essere comunicati. Noi cattolici coreani dobbiamo guidare il popolo coreano verso una profonda conversione interiore all'insegna del Vangelo. Se non pratichiamo amore, pace e giustizia per il bene della società, la nostra fede non avrà senso".
I Vescovi riconoscono che "i cattolici coreani hanno dato un contributo importante alla democratizzazione della società coreana e alla promozione dei diritti umani. Tuttavia, questo non è il momento per noi di essere auto-soddisfatti o auto-compiaciuti: piuttosto dovremmo lottare per la crescita spirituale". "Proprio come Gesù ha mostrato il suo amore preferenziale per i poveri, gli emarginati e i reietti della società - conclude la nota - anche noi dovremo portare il Suo amore in tutti gli angoli della società, mostrando attenzione per i più vulnerabili. Attraverso le opere missionarie, le parole di Gesù si diffonderanno fino ai confini della terra". (PA) (Agenzia Fides 3/10/2019)
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ASIA/INDIA - Cristiani in preghiera per l'India in occasione dell'anniversario della nascita di Gandhi
 
Nuova Delhi (Agenzia Fides) - "Preghiamo per l'India e per gli amministratori politici, collaborando per lo sviluppo, il progresso e il bene della nostra Terra Madre": è l'appello diffuso dall'Arcivescovo Anil Couto, alla guida dell'arcidiocesi di Delhi, invitando i cristiani del Paese a pregare, in occasione del raduno di preghiera organizzato il 2 ottobre a Delhi, in occasione del 150° anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, il padre della nazione. All'incontro di preghiera, organizzato dalla "Fellowship of Christians" e tenutosi nell'auditorium della scuola Jesus and Mary vicino alla Cattedrale cattolica del Sacro Cuore, hanno preso parte fedeli di oltre 20 denominazioni e organizzazioni cristiane
Tra le autorità politiche presenti vi erano Rakhi Birla, vice presidente dell'Assemblea legislativa di Delhi, Rajendra Pal Gautam, ministro della cultura del governo e Avtar Singh, sindaco di Delhi nord. Durante l'incontro i rappresentanti di varie Chiese hanno pregato per il presidente, per il primo ministro, e per tutti i ministri federali e statali.
La "Fellowship of Christians" è un'iniziativa dell'Arcidiocesi cattolica di Delhi che "intende riunire i cristiani di tutte le confessioni su una piattaforma comune per pregare per la nazione", ha spiegato p.Divino Felix Oliveira, tra gli organizzatori de raduno.
 "Ogni anno in questo giorno noi, cristiani indiani, ci riuniamo per pregare per la nostra nazione", ha aggiunto.
L'India sta affrontando una seria sfida socio-politica, essendo attraversata da fenomeni come i crimini d'odio contro cristiani, musulmani e dalit, mentre l'attuale governo del primo ministro Narendra Modi, del partito nazionalista indù Bharatiya Janata (BJP) è un fiancheggiatore dei gruppi estremisti indù che hanno chiesto l'espulsione di tutti i missionari stranieri dall'India, accusandoli di utilizzare il lavoro sociale come facciata per convertire i dalit.
Mohandas Karamchand Gandhi, comunemente noto con l'appellativo onorifico di Mahatma (in sanscrito: "grande anima"), è stato un politico, filosofo e avvocato indiano, noto come "il padre della patria". Nacque a Porbandar (località attualmente parte dello stato indiano del Gujarat) il 2 ottobre 1869 e morì a Nuova Delhi, 30 gennaio 1948, ucciso con tre colpi di pistola da Nathuram Godse, un fanatico radicale indù che aveva legami anche con il gruppo estremista indù "Mahasabha". (SD) (Agenzia Fides 3/10/2019)
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ASIA/LIBANO - “Giornata della Fraternità umana” promossa a Tripoli dalle POM per celebrare il Mese missionario straordinario
 
Tripoli (Agenzia Fides) - La prima “Giornata di Tripoli per la Fraternità umana” (Tripoli Human Fraternity Day), dedicata al “futuro delle relazioni islamo-cristiane dopo la Missione di Papa Francesco ad Abu Dhabi", si svolgerà domenica 6 ottobre presso il Convento di San Francesco, nella città del Libano settentrionale, sotto l'egida della Pontificia Unione Missionaria, delle Pontificie Opere Missionarie del Libano e della Custodia di Terrasanta. L'evento è organizzato in collaborazione con il Religion & Security Council, con Dialogue for Life and Reconciliation, e con il Sustainable Network di leader religiosi nel nord del Libano.
All’iniziativa interreligiosa saranno presenti come partner numerosi altri organismi e ONG come Caritas Lebanon, la Camera del Commercio di Tripoli, l’Agenzia locale per lo sviluppo economico del Libano settentrionale, il Club degli imprenditori di Tripoli, il Comitato per la gioventù maronita dell’Arcieparchia di Tripoli, il Comitato patriarcale della Gioventù melchita, il Maronite Youth Pastoral Ehden 'gharta, il Middle East Institute for Research and Strategic Studies, il Fly for the Lebanese Youth, il Mousawat Association, e Utopia.
L’ordine dei lavori della giornata prevede un Forum Interreligioso dei Giovani e un Forum Interreligioso dei Leader. Il Forum Interreligioso giovanile coinvolgerà una delegazione di 50 studenti universitari e giovani professionisti delle comunità sunnita, alawita e cristiana di Tripoli e del Libano settentrionale. Il Forum Interreligioso dei Leader vedrà la partecipazione di importanti personalità religiose cristiane e musulmane, tra cui il Gran Mufti di Tripoli e l’Arcivescovo Joseph Spiteri, Nunzio apostolico in Libano.
Nello spirito del Documento sulla Fratellanza umana per la Pace mondiale e la Convivenza comune, sottoscritto ad Abu Dhabi da Papa Francesco e dallo Sheikh Ahmad El Tayyeb, Grande Imam di Al Azhar, il "Tripoli Human Fraternity Day" intende promuovere il dialogo e la cooperazione interreligiosa tra cristiani e musulmani come via per promuovere la convivenza pacifica e l'armonia sociale a Tripoli e in tutto il Nord del Libano.
L'evento si terrà nel quadro del programma di formazione in corso sulla "Missione dei Giovani Cristiani a Tripoli e nel Libano settentrionale", ospitato dal Convento di San Francesco e promosso dalla Pontificia Unione Missionaria e dalle Pontificie Opere Missionarie del Libano. Il programma di formazione fa parte delle iniziative organizzate dalle Pontificie Opere Missionarie del Libano per celebrare il Mese Missionario Straordinario “Ottobre 2019”, convocato da Papa Francesco sul tema "Battezzati e inviati: La Chiesa di Cristo in missione nel mondo". Il Mese missionario straordinario culminerà nella "Giornata Missionaria mondiale"di domenica 20 ottobre, quando si svolgerà anche la cerimonia di chiusura del programma di formazione.
Per venire incontro all'invito di Papa Francesco a rivitalizzare la missio ad gentes e rinnovare la vocazione missionaria nei cristiani di tutto il mondo, il programma di formazione mira a rafforzare l'identità missionaria, la consapevolezza e le competenze dei giovani partecipanti cristiani, preparandoli a impegnarsi attivamente nella società civile, nella vita comunitaria nel contesto interculturale e interreligioso di Tripoli. In tale contesto, il Programma di formazione metterà a fuoco il ruolo specifico dei cristiani e della loro missione rispetto a importanti problematiche locali, come la questione del lavoro e della disoccupazione, la povertà e le opera di carità, la protezione dell'ambiente, i diritti delle donne, l'ecumenismo, la costruzione della pace e la risoluzione dei conflitti. Anche il dialogo interreligioso e le relazioni cristiano-musulmane saranno trattati in occasione della "Tripoli Human Fraternity Day". (Agenzia Fides 3/10/2019)
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AMERICA/COLOMBIA - Ucciso un parroco nel Cauca, terreno di scontro tra bande armate vecchie e nuove
 
Villavicencio (Agenzia Fides) – "Innalziamo preghiere al Signore perché padre Jhony sia accolto nella casa del Padre; preghiamo per la conversione dei suoi assassini e rifiutiamo tutte le forme di violenza che minacciano la vita e la dignità delle persone", con queste parole l'arcidiocesi di Villavicencio, per bocca del suo Pastore, Mons. Oscar Urbina Ortega, informa della morte violenta del presbitero Jhony Ramos, parroco della parrocchia Jesus de la Misericordia nel quartiere Comuneros nella città di Villavicencio, avvenuta il giorno 2 ottobre.
Il sacerdote di 53 anni è stato trovato morto, legato piedi e mani, nella casa parrocchiale. Un primo commento della polizia che investiga su quanto accaduto è che sia stato vittima di un furto, visto che da poco organizzava una lotteria parrocchiale. "I primi segni mostrano che il sacerdote è stato soffocato e colpito alla testa con un elemento contundente, speriamo di saperne di più con i risultati dell'autopsia" ha commentato alla stampa un membro delle forze dell'ordine responsabile dell'indagine.
Padre Jhony è il secondo sacerdote colombiano ucciso in questo anno 2019 (vedi Fides 20/02/2019). Era molto benvoluto da tutti i fedeli, anche se guidava la parrocchia da solo 4 mesi.
Il Cauca è stato conteso tra esercito, paramilitari e guerriglieri delle Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia (Farc). Al posto della guerriglia, smobilitata, oggi bande armate vecchie e nuove stanno cercando di “riconquistarlo”. In gioco c’è il controllo dei campi di coca, o meglio, della terra che i gruppi armati vorrebbero trasformare in piantagioni di droga, dato il clima favorevole.
La Chiesa è sempre stata protagonista nel sollecitare la presenza dello Stato e lo sviluppo nella zona. Dopo i violenti scontri del 3 aprile nel Cauca, dove un manifestante è morto e altri sei sono rimasti feriti gravi, il sindaco di Pasto, Pedro Vicente Obando, aveva chiesto di incontrare Mons. Oscar Urbina, Presidente della Conferenza episcopale, con l'obiettivo di chiedere formalmente la mediazione della Chiesa cattolica per cercare di promuovere il dialogo tra le comunità indigene del Cauca e il presidente Duque (vedi Fides 9/04/2019). Il 15 marzo la Chiesa cattolica, attraverso il Vescovo di Popayán e i Vicari Apostolici di Guapi e Tierradentro, le giurisdizioni ecclesiastiche che comprendono il territorio del Cauca, avevano insistito sulla richiesta di "progredire nella costruzione di un popolo riconciliato e pacifico".
(CE) (Agenzia Fides, 03/10/2019)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...