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venerdì 9 giugno 2017

Agenzia Fides 8 giugno 2017

AFRICA/CONGO RD - Rapiti due operatori della Croce Rossa nell’est del Paese
 
Kinshasa (Agenzia Fides)- Rapiti nell’est della Repubblica Democratica del Congo due incaricati del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Secondo notizie inviate all’Agenzia Fides dal CEPADHO (una ONG locale), i due responsabili della Croce Rossa, indicati solo con i loro nomi di battesimo, Muhindo e Joseph, sono stati bloccati intorno alle 8,30 del mattino del 7 giugno, sulla strada tra Kirumba e Kaseghe, nella parte meridionale del Territorio di Lubero, nella provincia del Nord Kivu.
“Secondo diverse testimonianze - dice il comunicato inviato all’Agenzia Fides - alcuni banditi di strada sono usciti dalla foresta per intercettare due veicoli, tra cui quello del CICR. Nel corso della rapina, dopo aver maltrattato e depredato gli occupanti delle autovetture, gli assalitori hanno preso in ostaggio Muhindo (componente dello staff) e Joseph (l’autista)”.
Il CEPADHO, nel condannare con forza il rapimento, “esprime la sua inquietudine sulla sorte dei due operatori umanitari, visto la crudeltà dei gruppi armati” e si dice preoccupato che il rapimento “possa colpire l’azione umanitaria nel sud Lubero, nel momento in cui ve ne è un acuto bisogno”.
Gli operatori di agenzie umanitarie sono ultimamente presi di mira in diverse aree della RDC. Nella provincia del Kasai Centrale si è aperto il processo a due dei presunti responsabili dell’uccisione di due esperti dell’ONU, Michael Sharp e Zaida Catalan, incaricati d’indagare sulle violenze che sconvolgono la provincia (vedi Fides Fides 29/3/2017). (L.M.) (Agenzia Fides 8/6/2017)
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ASIA/IRAN - Sacerdote iraniano dopo le stragi a Teheran: i terroristi non riusciranno a impaurire il nostro popolo
 
Teheran (Agenzia Fides) - “Come sacerdote assiro caldeo cattolico iraniano, sono addolorato per simili atti inumani, per di più compiuti da persone che si presentano come fedeli a Dio e all'islam, e così diffondono un'immagine falsa della fede e della religione”. Così il sacerdote iraniano Hormoz Aslani Babroudi, della diocesi di Urmias e Salmas degli Assiro Caldei, Direttore nazionale in Iran delle Pontificie Opere Missionarie (Pom), riporta all'Agenzia Fides i sentimenti e le considerazioni provocati in lui e nei suoi connazionali dagli assalti terroristici che mercoledì 7 giugno hanno seminato morte e devastazione a Teheran. Le autorità iraniane confermano che nelle ultime ore il numero delle vittime del duplice attentato è salito a 17. “Ma gli autori delle stragi” aggiunge padre Hormoz “non sanno che questi atti non riusciranno a diffondere paura tra il popolo o a indebolire lo Stato: tanti hanno cercato di farlo prima di loro, e non ci son o riusciti, e non riusciranno neanche stavolta e in futuro. Perché il popolo iraniano, musulmani e cristiani, resteranno sempre uniti. Anzi saranno resi ancora più forti nell'unità, per difendere i principi della propria fede e il loro Paese tanto amato”.
Come sacerdote, p. Hormoz esprime le sue condoglianze anche alla "Guida Spirituale, l'Ayatollah Ali Khamenei, e al Presidente Hassan Rouhani", e si dichiara “vicino alle famiglie delle vittime: pregherò per l'anima di coloro che hanno perso la vita, per il conforto dei loro familiari ed anche di tutti i feriti. Che Dio doni loro la guarigione al più presto”.
Mercoledì 7 giugno, nel duplice attacco terrorista rivendicato dallo Stato Islamico (Daesh), uomini armati sono entrati nel parlamento, mentre un altro commando apriva il fuoco sui pellegrini al mausoleo dell'Ayatollah Khomeini, fondatore della Repubblica Islamica. Le autorità iraniane affermano di aver sventato un terzo attacco, e che almeno 5 tra gli attentatori avevano in passato fatto parte delle milizie del Daesh attive a Mosul e a Raqqa. Alle 17 vittime vanno aggiunti circa cinquanta feriti, dei quali almeno 6 sono ancora in gravi condizioni, ricoverati nei reparti di terapia intensiva.
Nelle ultime ore, il Ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha definito “ripugnanti” le condoglianze espresse dal Presidente USA Donald Trump per le vittime degli attentati di Teheran. Trump aveva detto di aver pregato per i morti, ma aveva anche aggiunto che “gli Stati sponsorizzatori del terrorismo rischiano di cadere vittime del male che sostengono”. (GV) (Agenzia Fides 8/6/2017).
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ASIA/INDIA - Oltre 15.000 malati di Aids curati con compassione in strutture cattoliche
 
Hyderabad (Agenzia Fides) – Oltre 15mila tra malati di Aids o portatori di Hiv sono curati con amore e compassione in strutture cattoliche gestite dalla Catholic Medical Association of India (CHAI), ente nazionale fondato nel 1943 che riunisce ospedali cattolici, centri sanitari e servizi sociali in diverse diocesi cattoliche in tutto il paese. Come appreso dall’Agenzia Fides, la CHAI ha avviato programmi di intervento rivolti a pazienti con l’HIV/AIDS dal 1993.
“In oltre 150 dei nostri centri di assistenza siamo autorizzati a curare pazienti affetti da Hiv o Aids, che sono seguiti adeguatamente nella gestione clinica, nella consulenza e nella cura, in collaborazione con istituti governativi e altre Ong” spiega a Fides il Redentorista Mathew Abraham, direttore generale della CHAI.
In circa 25 anni di attività su questo versante, più di 15 milioni di pazienti hanno ricevuto servizi ambulatoriali e circa 500mila hanno ricevuto diretta assistenza. Oggi circa 40 istituti membri della CHAI si concentrano esclusivamente sull'affrontare le esigenze di bambini e adulti affetti da Hiv/Aids, per garantire loro una migliore qualità di vita.
Secondo cifre del governo indiano, circa 2,4 milioni di indiani vivono con l'Hiv e i bambini sotto i 15 anni rappresentano il 3,5% di questi pazienti
Negli ultimi decenni la CHAI ha indirizzato le sue attenzioni specialmente sulla gioventù, con un focus particolare sulle giovani donne: tra i temi curati nelle campagne di prevenzione, si sono trattati aspetti relativi all'età del matrimonio, a una migliore istruzione, alla salute materna.
“L'India è un paese relativamente giovane: il 65% dei soggetti con cui veniamo in contatto ha meno di 35 anni. Tuttavia, i giovani non sono una categoria omogenea, ma sono divisi in base a genere, casta, classe, religione, etnia, sessualità, occupazione, residenza e capacità fisiche o mentali. Pertanto è necessario un approccio globale per includere tutti i giovani nella nostra pianificazione e negli interventi”, spiega a Fides Manisha Gupte, ricercatore nella CHAI.
In India oggi “la donne giovani sono colpite da vecchie e nuove forme di violenza sessuale, da attacchi con l’acido, da espressioni maschiliste della casta o dell'identità religiosa”, ricorda Gupte. “Il contributo paritario degli uomini e delle donne nella società va riconosciuto da tutti”, conclude. (SD-PN) (Agenzia Fides 8/6/2017)
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ASIA/IRAQ - I cristiani alla prova del referendum sull'indipendenza del Kurdistan iracheno
 
Erbil (Agenzia Fides) – Il prossimo 25 settembre gli abitanti della Regione autonoma del Kurdistan iracheno saranno chiamati a esprimere il proprio parere sulla proclamazione di completa indipendenza di quella Regione autonoma dall'Iraq. La decisione, destinata a provocare la reazione negativa del governo centrale di Baghdad, è stata presa ieri sera, mercoledì 7 giugno, in un summit tra il Presidente Masud Barzani e i membri del governo della Regione autonoma.
La prospettiva di una secessione unilaterale del Kurdistan iracheno, e la sua trasformazione in entità statale indipendente, chiama in causa anche le comunità cristiane della regione. L'annuncio del referendum di settembre ha già provocato la reazione dei dirigenti del Partito dei “Figli della Mesopotamia” (Abnaa al Nahrain), formazione politica animata da militanti cristiani assiri, che giudicano inappropriato e insufficiente l'uso del referendum per imporre un cambiamento politico istituzionale che andrebbe raggiunto attraverso processi più lunghi, concordando i passaggi anche con le autorità di Baghdad e con gli organismi politici sovranazionali. I responsabili del piccolo Partito assiro – che conta un rappresentante nel Parlamento nazionale di Baghdad e uno nel parlamento regionale della regione autonoma del Kurdistan iracheno – fanno notare che, dopo le deportazioni e le sofferenze subite dalle popolazioni del nord Iraq, qualsiasi mossa politica potenzialmente destinata a provocare ulteriori lacerazioni appare inappropriata, mentre occorre favorire in maniera prioritaria il ritorno alle proprie case degli sfollati - compresi decine di migliaia di cristiani – che erano dovuti fuggire dalle proprie terre conquistate dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh), e avevano in gran parte trovato rifugio proprio nel Kurdistan iracheno. Intanto, sempre nella giornata di mercoledì 7 giugno, prima dell'annuncio del referendum, una riunione dei Vescovi caldei svoltasi a Erbil sotto la Presidenza del Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, aveva ribadito l'invito a tutti i cristiani a superare le divisioni confessionali sul terreno politico, presentandosi in maniera unitaria come “componente cristiana” nei contatti e nei rapporti con le forze e le istituzioni politiche.
Il progetto di un referendum per sancire la piena indipendenza del Kurdistan iracheno era da tempo accarezzato dai vertici politici della Regione autonoma. Quasi un anno fa (vedi Fides 19/7/2016) lo stesso leader curdo Masud Barzani, Presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, ne aveva parlato anche in una riunione svoltasi ad Erbil con i rappresentanti di sigle e partiti politici formati da leader e attivisti cristiani e operanti nell'area. In quella riunione era emersa in maniera evidente l'intenzione del Presidente Barzani di coinvolgere tali formazioni politiche nell'elaborazione di un piano preliminare sull'assetto politico futuro della Regione, prima della riconquista di Mosul e della liberazione delle terre a quel tempo controllate dal Daesh. L'ipotesi prefigurata in quei colloqui era quella di fare della contigua area della Piana di Ninive una “provincia autononoma a maggioranza cristiana”; e poi permettere agli abitanti del la Provincia di scegliere, attraverso un referendum, il proprio inquadramento politico sotto il governo di un Kurdistan iracheno indipendente, piuttosto che sotto il governo federale con sede a Baghdad. (GV) (Agenzia Fides 8/6/2017).
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AMERICA - Incontro di leader politici del continente convocato dal CELAM
 
Bogotà (Agenzia Fides) – Un gruppo di politici e di leader di vari partiti dell’America Latina, di diverso orientamento, sono stati convocati per un incontro senza precedenti con i Vescovi, ispirato al pensiero di Papa Francesco. L'incontro, organizzato dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) e dalla Pontificia Commissione per l'America Latina (CAL), è previsto dall’1 al 3 dicembre 2017 a Bogotà, in Colombia. "Vogliamo incoraggiare un dialogo, non ci saranno conferenze né lezioni, ma spazi di riflessione che ci permettano di aprire delle strade per fare in modo che i nostri popoli vivano più in pace, per cercare il bene comune, lo sviluppo, l'uguaglianza e che i governi diventino più giusti" ha spiegato Sua Ecc. Mons. Juan Espinoza, Segretario generale del CELAM, Vescovo ausiliare di Morelia, Messico, come si legge nella nota pervenuta a Fides.
(CE) (Agenzia Fides, 08/06/2017)
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AMERICA/BRASILE - Lo stato di Roraima si appella al governo federale per aiutare i venezuelani che arrivano
 
Roraima (Agenzia Fides) – Le autorità dello stato di Roraima, dove c'è l'unica frontiera terrestre tra Venezuela e Brasile, hanno chiesto aiuto al governo federale del Brasile per poter rispondere adeguatamente al crescente flusso di venezuelani che arrivano in questo stato, fuggendo dalla grave situazione in cui versa il loro paese. Il fenomeno sta causando un innalzamento dei costi per offrire servizi adeguati ed anche problemi sociali legati all’immigrazione incontrollata.
Un totale di 3.181 venezuelani ha chiesto asilo come rifugiato alle autorità dello stato tra gennaio e aprile 2017, praticamente lo stesso numero di tutto l’anno scorso, secondo i dati della Polizia Federale citati dal quotidiano “Folha de Sao Paulo”.
Tra le domande per il riconoscimento dello status di rifugiato presentate nel 2016, i venezuelani rappresentavano il 30%, così hanno superato i siriani, che erano il numero più alto nelle petizioni tra il 2014 e il 2015. Oltre alle richieste di asilo, sono aumentati anche i venezuelani che entrano in Brasile come turisti o come abitanti della zona di confine tra i due paesi: se ne sono registrati 575.000 fino ad aprile, mentre nei dodici mesi dello scorso anno sono stati 947.000.
(CE) (Agenzia Fides, 08/06/2017) 
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AMERICA/URUGUAY - Oltre 3 mila persone evacuate a causa delle inondazioni nel nord del Paese
 
Montevideo (Agenzia Fides) - A causa delle inondazioni che hanno provocato lo straripamento del fiume Uruguay, si contano finora 3.700 persone sfollate nel nord del Paese. Il dipartimento più colpito continua ad essere Salto, con 1.993 persone rimaste senza casa. Centinaia di migliaia di sfollati si registrano a Paysandú e Artigas. Le famiglie stanno ricevendo assistenza sia dal punto di vista sanitario che alimentare, dalle amministrazioni locali e dal Sistema Nazionale per le Emergenze (Sinae).
(AP) (8/6/2017 Agenzia Fides)
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giovedì 22 ottobre 2015

Bollettino Fides News del 21 ottobre 2015

AFRICA/CONGO - Scontri per il referendum sul terzo mandato presidenziale, i Vescovi avevano da tempo invocato il dialogo
Brazzaville (Agenzia Fides) - Almeno 4 morti e una decina di feriti sono il bilancio delle violente manifestazioni avvenute ieri, 20 ottobre, nelle due principali città della Repubblica del Congo, la capitale, Brazzaville, e Pointe-Noire.
I manifestanti sono scesi nelle strade per protestare contro il divieto di tenere comizi contrari al referendum di domenica 25 ottobre sulla modifica costituzionale per permettere al Presidente Denis Sassou Nguesso di presentarsi alle elezioni del 2016 per ottenere un terzo mandato. La Costituzione vigente prevede solo due mandati presidenziali.
Da settimane nel Paese si avvertiva salire la tensione legata al referendum, che è visto dall’opposizione come un modo per perpetuare il potere di Nguesso. I Vescovi il 4 ottobre avevano lanciato un appello “ai fedeli e a tutti i congolesi” perché “non vi siano azioni e comportamenti che spianino la strada alla violenza e non compromettano la pace alla quale teniamo tutti”.
Nel messaggio, firmato da Mons. Daniel Mizonzo, Vescovo di Nkayi e Presidente della Conferenza Episcopale del Congo, si faceva appello “alle forze politiche e civili di evitare ogni forma di violenza, di esercitare una vigilanza costante su eventuali fomentatori di disordini, e di attenersi al rispetto di quanto previsto dalla ‘Legge fondamentale’ in fatto di manifestazioni, perché ognuno possa esprimere la propria posizione. Insomma che il dibattito sia condotto nella dignità, nell’onestà, nella non violenza, privilegiando sempre il dialogo. Sì il dialogo, e ancora il dialogo e sempre il dialogo”. “Congolesi! Non abbiamo la memoria corta. Salviamo la nostra giovane democrazia. Salvaguardiamo la pace acquistata a caro prezzo” concludono i Vescovi. (L.M.) (Agenzia Fides 21/10/2015)
AFRICA/CONGO RD - A tre anni dalla scomparsa dei tre assunzionisti congolesi nessuna notizia sulla loro sorte
Kinshasa (Agenzia Fides) - “C’è ancora spazio per la speranza” afferma p. Joseph Delvordre, della congregazione degli Agostiniani dell’Assunzione (Assunzionisti) parlando con il quotidiano congolese “Le Potentiel” a tre anni dalla scomparsa dei suoi tre confratelli, Jean-Pierre Ndulani, Anselme Wasikundi e Edmond Bamutute, avvenuta la sera del 19 ottobre 2012 (vedi Fides 22/10/2012) che si trovavano nella loro parrocchia Notre-Dame des Pauvres di Mbau, a 22 km da Beni, nel Nord Kivu (est della Repubblica Democratica del Congo).
P. Delvordre ricorda che un padre assunzionista era stato rimesso in libertà nel 1958 dopo 11 anni di prigionia nell’allora Unione Sovietica. Nel caso dei tre religiosi congolesi non si sa però nulla del loro destino, in particolare se siano ancora in vita.
P. Benoit Grière, Superiore Generale degli Agostiniani dell’Assunzione che si trova in missione nella provincia d’Africa, lamenta “la mancanza di informazioni che persiste attorno al rapimento dei preti assunzionisti dal 19 ottobre 2012”. “Il loro rapimento fa soffrire non solo la famiglia assunzionista ma anche quelle biologiche dei tre preti innocenti” ha sottolineato p. Grière, che ha chiesto ai fedeli di pregare per loro. La vicenda è stata contrassegnata dalla diffusione di false notizie sulla sorte dei tre religiosi (vedi Fides 8/7/2014). (L.M.) (Agenzia Fides 21/10/2015)
AFRICA/SUDAN - Avvelenamento da cibo per i bambini di un campo profughi in Nord Darfur
Nyala (Agenzia Fides) – Una intossicazione alimentare ha colpito 81 bambini in due scuole elementari nel campo profughi di Zamzam, Nord Darfur. Quarantaquattro sono stati trasferiti nell’ospedale El Fasher per essere curati, mentre gli altri sono stati portati nelle cliniche mobili presenti nel campo. Secondo la dichiarazione di un attivista a Radio Dabanga, i bambini sono stati tutti dimessi tranne due che sono rimasti nell’ospedale per ulteriori trattamenti. La fonte ha riferito anche che 25 alunni si erano intossicati dopo aver mangiato la colazione che una donna vendeva di fronte alla scuola. Sette di loro hanno vomitato immediatamente mentre altri 18, dopo aver vomitato, hanno perso conoscenza a scuola. I funzionari scolastici sono già stati in visita in alcune scuole di Zamzam per rassicurare gli studenti. Riguardo alle misure di sicurezza da prendere per evitare questo tipo di incidenti è stato deciso che chiunque venda cibo debba seguire gli standard sanitari e di sicurezza, oltre ad essere sotto controllo. (AP) (21/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/TERRA SANTA - E' iniziata la raccolta delle olive nel Getsemani
Gerusalemme (Agenzia Fides) - E' iniziata sabato 17 ottobre e durerà almeno una settimana la raccolta delle olive nell'orto del Getsemani. Come consuetudine, anche quest’ anno i frati francescani custodi dell’ Orto Sacro dove Gesù pregò nella notte del Giovedì santo, hanno invitato gente di Gerusalemme e volontari provenienti da ogni parte del modo a dedicare qualche ora o un'intera giornata a questo gesto, che assume una connotazione particolare, nel clima di tensione a violenza che sta di nuovo turbando la vita quotidiana nella Città Santa.
Le persone che quest'anno partecipano alla raccolta – riferiscono gli organi ufficiali della Custodia Francescana di Terrasanta e del Patriarcato latino di Gerusalemme – appartengono quest'anno a 15 nazionalità differenti.
Il Monte degli Ulivi conta alcuni alberi di ulivo centenari, caratterizzati dal fatto di condividere lo stesso DNA. Questa connotazione comune fa ritenere plausibile l'ipotesi che la pianta madre da cui sono nati gli alberi attuali possa aver fatto parte dell'oliveto dove Gesù si ritirò a pregare, all'inizio della sua Passione.
Le olive del raccolto – che quest'anno sarà particolarmente abbondante - verranno inviate all’Abbazia di Latrun, dove verrà prodotto l’olio che poi sarà venduto e consumato dai frati e dalle comunità religiose della Terra Santa, oltre a essere inviato come olio santo alle parrocchie del Patriarcato latino e a Santuari sparsi in tutto il mondo. (GV) (Agenzia Fides 21/10/2015).
ASIA/LIBANO - La diocesi maronita di Zahlé sostiene la compagna di prevenzione dei tumori al seno
Beirut (agenzia Fides) - In occasione del mese di sensibilizzazione per la prevenzione del cancro al seno, il Vescovo maronita di Zahle, Mons. Joseph Mouawad, ha celebrato una Messa nella chiesa di Nostra Signora di Zahle e Bekaa, durante la quale sono state anche elevate preghiere per la guarigione delle donne colpite da tale forma di neoplasia. Oltre alla Messa – riferiscono i media libanesi – il comitato delle donne della stessa parrocchia ha sponsorizzato anche una conferenza – tenuta da medici oncologi ed esperti, ospitata presso i locali del vescovado - durante la quale sono stati esposti i metodi di diagnosi precoce e le nuove tecniche chirurgiche - sempre meno invasive – utilizzati nella lotta a tale patologia. Alla fine della conferenza, la sede del vescovado è stata illuminata di rosa, il colore che caratterizza tutte le iniziative locali e internazionali di sensibilizzazione messe in campo nella lotta contro il cancro al seno. (GV) (Agenzia Fides 21/10/2015) .
ASIA/FILIPPINE - Vittime, dispersi, raccolti spazzati via: i danni del tifone Koppu
Cabanatuan (Agenzia Fides) – Secondo fonti locali, finora sono 39 le vittime causate dal passaggio sulle Filippine del tifone Koppu che negli ultimi giorni ha spazzato con furia il nord-est del Paese, sradicando alberi e impianti di telecomunicazione. Oltre 100 mila persone sono state evacuate e le risaie pronte per il raccolto sono andate distrutte. Numerosi i dispersi, con oltre 500 mila persone colpite dal tifone. Secondo le ultime informazioni pervenute a Fides, nella giornata di ieri, 20 ottobre, Koppu ha sferzato la principale isola di Luzon e stamattina ha raggiunto il canale di Balintang. La maggior parte dei decessi sono avvenuti a causa delle inondazioni, con l’acqua che in alcune zone hanno raggiunto i tetti delle abitazioni. Molti sono rimasti sepolti nelle frane o colpiti da alberi sradicati o pareti crollate. Si tratta della dodicesima tempesta che quest’anno si è abbattuta sulle Filippine, uno dei Paesi più predisposti ai cataclisma. Nel 2013, il tifone Haiyan aveva raso al suolo intere città nella parte centrale lasciando più di 7 mila vittime tra morti e dispersi. (AP) (21/10/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/HAITI - Elezioni del 25 ottobre: le preoccupazioni della Chiesa
Port au Prince (Agenzia Fides) – A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali, legislative e comunali, fissate per domenica 25 ottobre, la Conferenza Episcopale di Haiti (CEH) ha espresso alcune preoccupazioni. In primo luogo per l'esperienza amara del 9 agosto; poi, in modo generale, perché le elezioni ad Haiti purtroppo sono ancora caratterizzate dalla violenza (vedi Fides 10/08/2015). La nota pervenuta a Fides riporta le parole del portavoce della CEH, mons. Patrick Aris: "Non siamo mai stati in grado di agire come uno stato moderno, quando si tratta di organizzare le elezioni".
Per mons. Aris "non c'è stata una vera campagna elettorale, formalmente e materialmente. Non possiamo dire che nel gruppo dei 54 candidati vi sia una differenza significativa tra l’uno e l’altro".
Alla domanda frequente della popolazione sul perché la Chiesa cattolica non presenti candidati, come hanno fatto i protestanti, il portavoce della CEH ha risposto: "Non solo perché questo è proibito dal Codice di Diritto Canonico, ma perché secondo l’esperienza della Chiesa cattolica, la logica del ‘partito’ divide più di unire. La missione della Chiesa è quella di unire, creare una comunità unita, mettere insieme, non separarsi come fanno i partiti".
Riguardo alle elezioni del 9 agosto, mons. Aris ricorda che “sono state in gran parte caratterizzate da numerose irregolarità, segnalate anche dalla Chiesa, e questa responsabilità è collettiva, ma i delegati e i consiglieri elettorali sono comunque i primi a risponderne".
(CE) (Agenzia Fides, 21/10/2015)
AMERICA/MESSICO - In discussione la legalizzazione della marijuana, un altro grave problema sociale
Guanajuato (Agenzia Fides) – Il 28 ottobre la Corte Suprema di Giustizia del Messico, discuterà sulla legalizzazione della marijuana, tema che la Chiesa ha proposto venga trattato insieme a un'indagine approfondita sui problemi generati dal consumo di marijuana.
Due testimonianze su questo argomento sono state inviate a Fides. Sua Ecc. Mons. José de Jesús Martínez Zepeda, Vescovo di Irapuato, Guanajuato, ha detto che il paese sta diventando una copia di ciò che accade in altri paesi, perché "non solo ci sono gravi problemi sociali con il narcotraffico, ma anche nel nostro ambiente cittadino abbiamo già problemi di alcoolismo nella popolazione, adesso dobbiamo aggiungerci anche questo problema della droga".
Il Vescovo della diocesi di Nezahualcóyotl, Sua Ecc. Mons. Héctor Luis Morales Sánchez, ha sottolineato che per evitare problemi nelle decisioni sulla possibile legalizzazione del consumo di marijuana, tutti i settori della società dovrebbero determinare i potenziali benefici o danni, perfino i genitori. Ha aggiunto che la diversità di opinione è essenziale, come analizzare i pro e i contro, eventuali malattie derivate dal consumo e le conseguenze nelle persone, prima di prendere una decisione. Infine ha dichiarato di non essere a favore o contro la possibile legalizzazione della marijuana, ma ha ribadito che la sua eventuale regolamentazione deve comunque essere giustificata. (CE) (Agenzia Fides, 21/10/2015)

lunedì 6 luglio 2015

Bollettino di lunedi 6 luglio 2015

AFRICA/BURUNDI - Spaccature nel partito presidenziale e nell’esercito sul terzo mandato di Nkurunziza
Bujumbura (Agenzia Fides) - Il Burundi appare sempre più diviso, visto che appaiono spaccature anche all’interno del partito presidenziale CNDD-FDD. “Il Presidente dell’Assemblea, Pie Ntavyohanyuma, e il Vice Presidente, Gervais Rufyikiri, entrambi del CNDD-FDD, e rifugiatisi all’estero hanno scritto una lettera alla Comunità dell’Africa dell’Est (EAC), nella quale respingono l’ipotesi di un terzo mandato per il Presidente Pierre Nkurunziza” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bujumbura, che per sicurezza chiedono l’anonimato.
L’EAC ha tenuto un vertice dedicato alla crisi in Burundi che è stato però disertato da Nkurunziza.
“La situazione è calma, ma si avverte la tensione mentre si avvicina la data delle elezioni presidenziali del 15 luglio” proseguono le nostre fonti.
Le elezioni locali e legislative del 29 giugno, boicottate dall’opposizione (vedi Fides 26/6/2015 e 1/7/2015) sono state dichiarate dall’Onu viziate da intimidazioni e violenze. “La milizia legata al partito al potere intimidiva gli elettori perché andassero a votare nonostante gli appelli dell’opposizione a boicottare il voto” confermano le nostre fonti. “Comunque molti elettori non hanno votato e diversi tra chi lo ha fatto, nel segreto dell’urna hanno votato contro il partito al potere”. Tra le persone minacciate di morte e costrette a fuggire all’estero ci sono anche quattro sacerdoti cattolici.
“Le divisioni attraversano anche esercito e polizia. I militari contrari al terzo mandato del Presidente uscente sono l’80% mentre tra i poliziotti questa percentuale scende al 60%. Purtroppo sembra esserci la volontà di risolvere la crisi con la violenza, come minacciato dagli ex golpisti (protagonisti del fallito golpe di maggio, vedi Fides 15/5/2015) che hanno annunciato che se Nkurunziza non se ne va spontaneamente, lo cacceranno manu militari” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2015)
AFRICA/NIGERIA - Nuovi attentati di Boko Haram: presi di mira una moschea e una chiesa protestante
Abuja (Agenzia Fides) – E’ almeno di 44 morti e 48 feriti il bilancio provvisorio del duplice attentato perpetrato domenica 5 luglio a Jos, capitale dello Stato di Plateau (nella Nigeria centro-settentrionale), attribuito a Boko Haram La prima esplosione è avvenuta alle nove e un quarto di sera nei pressi della locale università. La seconda poco dopo, nei pressi della moschea nel quartiere di Yantaya, dove predica l’Imam Sani Yahaya Jingir, da tempo schierato contro il gruppo islamista.
Poche ore prima a Potiskum, importate città commerciale nello Stato di Yobe, un attentatore suicida si era fatto esplodere nella Redeemed Christian Church of God, uccidendo 5 fedeli. (L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2015)
AFRICA/EGITTO - La chiesa copta dei santi Antonio e Paolo distribuisce viveri ai poveri musulmani per il Ramadan
Il Cairo (Agenzia Fides) – La chiesa copta ortodossa dei Santi Antonio e Paolo, nel distretto egiziano di Nasser (provincia di Beni Suef) sta curando la distribuzione settimanale di pacchi viveri a centinaia di famiglie povere musulmane in occasione del Ramadan, il mese sacro dei musulmani particolarmente connotato dalla pratica del digiuno unito alla preghiera. Lo riferiscono fonti copte consultate dall'Agenzia Fides. I pacchi viveri offerti dalla parrocchia copta vengono distribuiti in collaborazione con la locale moschea, e la sinergia tra imam, monaci e sacerdoti e cristiani laici contribuisce a rafforzare i legami di familiarità e solidarietà che rappresentano un antidoto efficace alla predicazione settaria e alle manovre dei gruppi integralisti.
La scelta di distribuire in maniera mirata beni di prima necessità ai musulmani più poveri segna un cambiamento rispetto al passato, quando durante il Ramadan le comunità cristiane organizzavano cene e momenti conviviali da condividere con i musulmani alla fine del digiuno quotidiano.
“In realtà - spiega all'Agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico di Guizeh - quei banchetti serali negli ultimi tempi si erano trasformati in momenti troppo formali, e cominciava a calare la partecipazione. Così molte comunità cristiane hanno avuto la felice idea di utilizzare i fondi prima destinati a tali cene per interventi a favore dei musulmani poveri. Una scelta che mi sembra molto appropriata, anche alla luce della crisi economica che colpisce fasce sempre più ampie della popolazione, in maniera feroce”. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2015).
AFRICA/NIGER - Il noma colpisce gravemente i bambini più poveri e malnutriti
Niamey (Agenzia Fides) – La malnutrizione severa in Niger continua a spianare la strada ad una malattia generata da mancanza di igiene, fame e povertà. Si tratta del noma, che provoca la distruzione dei tessuti ossei e molli del viso. Attualmente colpisce soprattutto i bambini della fascia di età tra 2 e 6 anni che vivono nelle regioni più povere del mondo. “E’ una malattia che si sviluppa in maniera molto rapida”, si legge in una nota della Fondazione caritativa svizzera Sentinelles impegnata in Niger. La necrosi si sviluppa in 72 ore. Secondo le Nazioni Unite, la malnutrizione in Niger è in gran parte causata dalla mancanza di nutrienti essenziali per i bambini, che indebolisce il loro sistema immunitario contro malattie comuni. La malnutrizione causa ogni anno nel Paese la morte di 4/6 mila bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, molti Paesi africani e sudamericani contano casi di infezione, ma il Niger conta gran parte delle 140/180 mila vittime c he si registrano ogni anno in tutto il mondo. (AP) (6/7/2015 Agenzia Fides)
ASIA/LIBANO - Il Patriarca maronita: la tempesta passerà, e i cristiani rimarranno in Medio Oriente
Beirut (Agenzia Fides) - I cristiani del Medio Oriente non fuggiranno dalla loro terra, che è la terra in cui è nato Gesù, se davvero avranno il dono di veder custodita la propria fede come esperienza dell'amore di Cristo. Ne è convinto il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai, che ha espresso tale fiduciosa speranza durante la Messa celebrata ieri davanti ai ragazzi e alle ragazze del primo Global Forum della Gioventù maronita, il meeting di giovani provenienti soprattutto dalle comunità maronite sparse nel mondo, venuti in Libano per prendere parte ad una serie di incontri, conferenze e iniziative sociali e culturali.
Anche nella precedente giornata di sabato 4 luglio, il Primate della Chiesa maronita aveva espresso parole di incoraggiamento sul futuro dei cristiani mediorientali durante la sua visita alle chiese e ai monasteri del distretto di Matn. “Non c'è da aver paura. La tempesta passerà” ha dichiarato in quell'occasione il Card. Rai, aggiungendo che “l'importante è rimanere radicati nella fede e non arrendersi”. Nella stessa giornata, il Patriarca maronita ha visitato anche il campo profughi palestinese di Dbayeh, criticando in tale circostanza l'immobilismo della comunità internazionale davanti alla tragedia dei rifugiati palestinesi che da tre generazioni vivono nei campi profughi sparsi in Libano, spesso in condizioni disumane. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2015).
ASIA/NEPAL - Terremoto: l’aiuto delle congregazioni religiose
Kathmandu (Agenzia Fides) – E’ un forte impegno quello messo in campo dalle congregazioni religiose presenti in Nepal in favore delle vittime del sisma del 25 aprile. Come riferisce una nota inviata a Fides dal Vicariato Apostolico del Nepal, tra gli ordini più attivi c'è la “Congregazione delle Suore di Gesù” che a Gorkha e Kathmandu hanno aperto le loro strutture e le scuole mettendole a disposizione degli sfollati. Inoltre, nell'ambito delle operazioni di soccorso, la Scuola di Santa Maria a Kathmandu tramite l'aiuto di genitori, studenti, ex studenti e personale, ha organizzato gli aiuti per sei villaggi più colpiti intorno alla valle di Kathmandu, fornendo beni di prima necessità.
Anche i Gesuiti del “Nepal Jesuit Social Institute” (NJSI) hanno organizzato campi medici e distribuito materiali di soccorso nelle aree più colpite, avviando progetti di riabilitazione e ricostruzione. L'Istituto ha avviato l’ “Earthquake Relief and Rehabilitation Programm Nepal” per servire i sopravvissuti al terremoto e rafforzare la speranza tra loro. In particolare il NJSI ha fornito a 23 scuole materiali didattici, mobili, articoli di cancelleria, libri, per oltre 2.200 studenti, operando nei nove distretti maggiormente colpiti dal sisma, dove ha sostenuto più di 6.827 famiglie, per un complesso di oltre 30.000 persone. Altro settore di impegno del gesuiti è quello dell’agricoltura: si aiutano i contadini fornendo sementi e utensili.
Tra le atre congregazioni impegnate sul terreno, c’è anche la “Congregazione dei Padri di S. Teresa” (o “Little Flower Society”) che si è concentrata soprattutto sull’aiutare la popolazione indigena dei chepang. Una speciale Commissione per la riabilitazione ha preparato un programma di soccorso, mentre religiosi e volontari della congregazione lavorano instancabilmente nella solidarietà, anche grazie alla partnership con l'arcidiocesi di Mumbai, in India. Finora hanno aiutato oltre 2.100 famiglie indigene. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2015)
ASIA/CAMBOGIA - Un nuovo sacerdote nella Chiesa di Phnom Penh: fioriscono le vocazioni
Phnom Penh (Agenzia Fides) – La Chiesa di Phnom Penh ha accolto un nuovo sacerdote diocesano, padre Pierre Sok Na. Come riferisce a Fides il Vicario apostolico, Sua Ecc. Mons. Olivier Schmitthaeusler, MEP, il nuovo prete opererà nell’area sud di Phnom Penh. “Rendiamo grazie a Dio per questo dono e chiediamo al Signore di riempire col suo amore il suo ministero di servizio e di amore per i fedeli, ma anche per tutti coloro che cercano la luce, la pace e la misericordia nelle loro vite spezzate” dice a Fides il Vicario Apostolico.
Il nuovo sacerdote è stato ordinato il 27 giugno. I fedeli del Vicariato si sono riuniti per una speciale “notte di preghiera per le vocazioni”. “Certamente il Signore ascolta la preghiera di coloro che implorano” nota mons. Schmitthaeusler.
Il Vicariato di Phnom Penh ha ordinato, a partire dal 2001, tre sacerdoti cambogiani. E le vocazioni non mancano. “A settembre 2015 avremo tre seminaristi al secondo anno e due al terzo anno” ricorda. La formazione dei seminaristi è distribuita su un ciclo di sei anni ed è garantita in lingua cambogiana da numerosi sacerdoti missionari: “Costoro si rendono disponibili per questo servizio di vitale importanza per la costruzione della Chiesa locale” prosegue il Vicario.
“Non va dimenticata la nostra Scuola di formazione per i laici – aggiunge – dove 50 adulti battezzati vengono a formarsi su teologia, spiritualità, storia, Bibbia, etica e dottrina sociale per rafforzare la loro fede. Questa è la nostra Chiesa che getta un seme per il suo futuro”.
Inoltre nei mesi di luglio e agosto i giovani cattolici parteciperanno alla Giornata della Gioventù organizzata dalla Conferenza Episcopale di Laos e Cambogia dal 10 al 16 agosto in Cambogia, mentre dal 20 al 23 agosto a Sihanoukville si terrà un campo per i giovani dedicato al tema della vocazione. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2015)
AMERICA/ECUADOR - Ben preparati sul tema della famiglia, 10 mila da Santo Domingo a Quito per la Messa del Papa
Santo Domingo en Ecuador (Agenzia Fides) – “Assistere significa essere benedetti e partecipare alla storia della misericordia che il mondo vive con Papa Francesco” afferma Martha Lopez, membro del movimento Juan XXIII, che sarà presente alla Santa Messa che Papa Francesco celebrerà martedì 7 luglio, a Quito, con altri diecimila pellegrini della diocesi di Santo Domingo en Ecuador. Questi gruppi per raggiungere Quito dovranno percorrere circa 180 km di terreno accidentato e collegamenti precari.
Dalle fonti di Fides in Ecuador si apprende che la Conferenza Episcopale ha preparato e distribuito ai pellegrini uno zaino con una t-shirt, una sciarpa, un bracciale, un rosario, piccoli depliant con delle preghiere e una edizione dei quattro Vangeli. Secondo sua Ecc. Mons. Bertram Wick, Vescovo di Santo Domingo en Ecuador, il gruppo dei fedeli che partiranno per Quito dovrà leggere come preparazione all’evento il “messaggio sulla famiglia” suggerito dalla diocesi, che sarà sicuramente tra i temi di cui parlerà Papa Francesco.
"Riteniamo che la famiglia si trovi in un vortice di forze che cercano di disgregarla, con situazioni e problemi, come la migrazione e altri fattori, che la ostacolano nella realizzazione di quello che deve essere" ha commentato il Vescovo.
Fra le note della visita del Papa in Ecuador, per la prima volta nella storia dell’Ecuador un evento di quella nazione viene trasmesso in diretta tv da 200 reti televisive di tutto il mondo.
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2015)
AMERICA/HONDURAS - Ancora manifestazioni contro la corruzione, mentre altri scandali vengono alla luce
Tegucigalpa (Agenzia Fides) – "La Conferenza Episcopale, rappresentando il popolo cattolico pellegrino in Honduras, si unisce a tutti coloro che lottano per un paese migliore e proclama che non potrà esserci la pace senza la giustizia sociale, la fraternità senza la riconciliazione, la solidarietà senza la compassione con i più poveri, l'armonia sociale senza togliere definitivamente l'impunità, né il progresso senza cacciare la corruzione che tanto male arreca a tutti": così affermava il documento dei Vescovi pubblicato il 2 luglio (vedi Fides 3/07/2015) e poco dopo è venuto alla luce un enorme scandalo di corruzione.
Ieri, 5 luglio, le principali agenzie informavano che la vicepresidente del Congresso, Lena Gutiérrez, è agli arresti domiciliari insieme a suo padre e a due fratelli, con l’accusa di corruzione e di frode ai danni dello stato. Secondo l’accusa la Gutiérrez, proprietaria di un’azienda farmaceutica, ha venduto farmaci a prezzi maggiorati al ministero della salute e anche medicine scadute e adulterate.
La popolazione è scesa in piazza a Tegucigalpa, per chiedere le dimissioni del governo e del Presidente Juan Orlando Hernández. L’opposizione chiede che sia aperta un’inchiesta indipendente sullo scandalo della corruzione che ha coinvolto alcuni funzionari dell’Istituto per la sicurezza sociale, ma il Presidente ha negato di essere personalmente coinvolto nella vicenda.
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2015)
AMERICA/VENEZUELA - Isolate 35 mila persone per le inondazioni, altre 25 mila a rischio
San Fernando de Apure (Agenzia Fides) – Le incessanti inondazioni, causate dalle piogge iniziate tre settimane fa, hanno lasciato isolate circa 35 mila persone a Guasdualito, città nello Stato venezuelano di Apure. Le famiglie colpite sono 9 mila. Lo straripamento dei fiumi Arauca e Sarare ha inondato il 90% delle zone. La mancanza di corrente elettrica e di mezzi di trasporto mantiene la popolazione isolata e costringe molti ad evacuare. Diverse famiglie si rifiutano di lasciare le proprie abitazioni e il governo della regione provvede a portare soccorsi in canoa. Inoltre tre aerei militari da trasporto hanno portato all’aeroporto locale 28 tonnellate di generi alimentari, 15 mila litri di acqua, medicine e altri generi per far fronte all’emergenza. Nello Stato di Táchira oltre 12 mila persone che vivono in villaggi e frazioni potrebbero rimanere isolate se continuerà a cedere il tratto di strada tra San Cristóbal e la parrocchia Francisco Romero Lobo. (AP) (6/7/2015 Agenzia Fides)

giovedì 13 gennaio 2011

Haiti primo anniversario

VATICANO - Messaggio del Papa nel primo anniversario del terremoto di Haiti
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un suo messaggio, in lingua francese, nel primo anniversario del terribile terremoto che il 12 gennaio 2010 sconvolse Haïti. Il messaggio è stato letto il 12 gennaio dal Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il Cardinale Robert Sarah, in questi giorni ad Haiti per esprimere la vicinanza e la solidarietà del Papa e della Santa Sede, durante la Messa in suffragio delle vittime del terremoto che ha presieduto tra le rovine della Cattedrale di Port au prince. Il messaggio del Papa afferma: "In occasione del primo anniversario del terribile sisma che ha gettato nel lutto il vostro Paese, sono vicino a tutti voi, caro popolo di Haïti, assicurandovi la mia preghiera, particolarmente per quanti sono morti. Desidero anche darvi una parola di speranza nelle attuali circostanze, particolarmente difficili. È ora di ricostruire non soltanto le strutture materiali ma soprattutto la convivenza civile, sociale e religiosa. Auspico che il Popolo di Haïti sia il primo protagonista della sua storia attuale e del suo futuro, facendo anche affidamento sull’aiuto internazionale, che ha già dato prova di grande generosità, tramite l’aiuto economico e dei volontari provenienti da tutto il mondo. Sono presente tramite Sua Eminenza il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum". Vi porto, con la sua presenza e la sua voce, il mio incoraggiamento e il mio affetto. Vi affido all'intercessione di Notre Dame du Perpétuel Secours, Patrona di Haïti, che, ne sono certo, dall'alto, non rimarrà indifferente alla vostre preghiere. Che Dio benedica tutto il popolo di Haïti". (SL) (Agenzia Fides 13/01/2011)

giovedì 28 ottobre 2010

2 articoli sull'eruzione del vulcano!

ASIA/INDONESIA - Eruzione del vulcano: oltre 5.000 bambini profughi a rischio vita per il gelo
Semarang (Agenzia Fides) – “Dopo l’eruzione del vulcano Merapi, la priorità sono gli oltre 5.000 bambini che oggi rischiano la vita per il gelo. Il freddo è pungente, la sistemazione degli sfollati interno è di per sé difficile. Già si fatica ad assicurare la sopravvivenza. I bambini non potranno resistere a lungo in tali condizioni, nelle tende”: è quanto dice all’Agenzia Fides Johannes Paskoro, responsabile delle comunicazioni della Caritas della diocesi di Semarang, che è alle prese con l’assistenza ai profughi dopo l’eruzione del vulcano Merapi, a Giava centrale.
Il responsabile Caritas racconta a Fides: “Stiamo facendo il possibile per aiutare circa 10mila profughi che si trovavano nei villaggi alle pendici occidentali del monte. Degli altri 10.000 si occupano altre Ong. Coordiniamo i nostri sforzi con i corpi della protezione civile del governo, che ha predisposto i campi profughi. Ora i rifugiati, tutti indigeni locali, popolazioni animiste, sono dislocati in aree a circa 20 km dal vulcano. Alcuni sono in ospedale per problemi respiratori. Hanno bisogno di cibo, medicine, coperte, e anche di sostegno psicologico e conforto: è quanto la Caritas di Semarang sta facendo, grazie all’opera di centinaia di volontari giunti da tutta la diocesi”.
I profughi non vedono l’ora di tornare a casa, nonostante i pericoli che vengono ancora segnalati: “Alcuni intendono farlo fra pochi giorni, e il governo non potrà impedirlo. E’ gente avvezza alle intemperanze del vulcano: un’eruzione di piccole dimensioni si verifica in media ogni due anni, mentre eruzioni molto violente hanno in media cadenza quinquennale. L’apparato di prevenzione, a cui la Caritas ha contribuito, ha comunque funzionato molto bene”, spiega Paskoro a Fides.
La Caritas di Semarang, oltre agli aiuti umanitari, ha avviato programmi di sostegno psicologico post-trauma, soprattutto per i bambini, che fanno parte di quelle categorie più vulnerabili, con anziani e donne, che “il freddo potrebbe mettere a rischio vita”, rimarca Paskoro. Attualmente la Caritas di Semrang beneficia del supporto di “Karina”, la Caritas Indonesia, del sostegno di team del “Catholic Relief Service” (Caritas Usa) e di una contributo di 60mila euro della Caritas Germania. (PA) (Agenzia Fides 28/10/2010)


ASIA/INDONESIA - Emergenza sanitaria per gli sfollati a causa dell'eruzione del vulcano
Jakarta (Agenzia Fides) – Le autorità sanitarie indonesiane sono molto preoccupate per la diffusione di malattie tra le migliaia di sfollati a causa dell'eruzione del vulcano Mount Merapi, a Java, in seguito alla quale sono stati confermati 28 decessi e 90 ricoveri per ustioni. Inoltre, da quanto si apprende da fonti della stampa locale, un bimbo di tre mesi è morto e altre 26 persone sono in cura negli ospedali per problemi respiratori causati dalle polveri del vulcano. Secondo l'Oms, le ceneri bollenti, i gas, la roccia e il magma, causano ustioni cutanee e polmonari, asfissia, congiuntiviti o abrasioni cornee, come pure gravi problemi respiratori. In caso di caduta di cenere, in particolare di particelle sottili, si possono aggravare sia nei bambini sia negli adulti sia l’asma bronchiale che altre malattie croniche dell'apparato respiratorio.
Attualmente oltre 22 mila abitanti dei villaggi sono ospiti in 10 rifugi gestiti dal governo in 3 distretti, Magelang, Klaten e Boyolali, a 10 km dalla zona a rischio. Secondo la Croce Rossa indonesiana, gli sfollati sono soggetti a problemi di salute, come infezioni delle alte vie respiratorie, tosse e diarrea. Finora tuttavia non sono ancora stati registrati casi in 10 delle 60 baracche dei quattro distretti di Magelang, Klaten, Boyolali e Sleman, che li ospitano. Il Ministero della Sanità ha distribuito 50 mila mascherine, medicinali, alimenti per bambini e 200 milioni di rupie (US$22,000) in contanti. Nel frattempo, i soccorritori hanno raggiunto le isole Mentawai, dove uno tsunami innescato da un terremoto di magnitudo 7,5 il giorno prima ha ucciso 112 persone e ha lasciato almeno altri 109 dispersi, 250 famiglie sono sfollate, 179 case sono andate distrutte e altre 300 danneggiate. Sono state trasportate 16 tonnellate di aiuti, con 500 tende, 50 tende per famiglie, 500 tappeti, 80 coperte e 650 scatole di cibo. (AP) (28/10/2010 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...