AFRICA/CONGO - Scontri per il referendum sul terzo mandato presidenziale, i Vescovi avevano da tempo invocato il dialogo
Brazzaville (Agenzia Fides) - Almeno 4 morti e una decina di feriti sono il bilancio delle violente manifestazioni avvenute ieri, 20 ottobre, nelle due principali città della Repubblica del Congo, la capitale, Brazzaville, e Pointe-Noire.
I manifestanti sono scesi nelle strade per protestare contro il divieto di tenere comizi contrari al referendum di domenica 25 ottobre sulla modifica costituzionale per permettere al Presidente Denis Sassou Nguesso di presentarsi alle elezioni del 2016 per ottenere un terzo mandato. La Costituzione vigente prevede solo due mandati presidenziali.
Da settimane nel Paese si avvertiva salire la tensione legata al referendum, che è visto dall’opposizione come un modo per perpetuare il potere di Nguesso. I Vescovi il 4 ottobre avevano lanciato un appello “ai fedeli e a tutti i congolesi” perché “non vi siano azioni e comportamenti che spianino la strada alla violenza e non compromettano la pace alla quale teniamo tutti”.
Nel messaggio, firmato da Mons. Daniel Mizonzo, Vescovo di Nkayi e Presidente della Conferenza Episcopale del Congo, si faceva appello “alle forze politiche e civili di evitare ogni forma di violenza, di esercitare una vigilanza costante su eventuali fomentatori di disordini, e di attenersi al rispetto di quanto previsto dalla ‘Legge fondamentale’ in fatto di manifestazioni, perché ognuno possa esprimere la propria posizione. Insomma che il dibattito sia condotto nella dignità, nell’onestà, nella non violenza, privilegiando sempre il dialogo. Sì il dialogo, e ancora il dialogo e sempre il dialogo”. “Congolesi! Non abbiamo la memoria corta. Salviamo la nostra giovane democrazia. Salvaguardiamo la pace acquistata a caro prezzo” concludono i Vescovi. (L.M.) (Agenzia Fides 21/10/2015)
I manifestanti sono scesi nelle strade per protestare contro il divieto di tenere comizi contrari al referendum di domenica 25 ottobre sulla modifica costituzionale per permettere al Presidente Denis Sassou Nguesso di presentarsi alle elezioni del 2016 per ottenere un terzo mandato. La Costituzione vigente prevede solo due mandati presidenziali.
Da settimane nel Paese si avvertiva salire la tensione legata al referendum, che è visto dall’opposizione come un modo per perpetuare il potere di Nguesso. I Vescovi il 4 ottobre avevano lanciato un appello “ai fedeli e a tutti i congolesi” perché “non vi siano azioni e comportamenti che spianino la strada alla violenza e non compromettano la pace alla quale teniamo tutti”.
Nel messaggio, firmato da Mons. Daniel Mizonzo, Vescovo di Nkayi e Presidente della Conferenza Episcopale del Congo, si faceva appello “alle forze politiche e civili di evitare ogni forma di violenza, di esercitare una vigilanza costante su eventuali fomentatori di disordini, e di attenersi al rispetto di quanto previsto dalla ‘Legge fondamentale’ in fatto di manifestazioni, perché ognuno possa esprimere la propria posizione. Insomma che il dibattito sia condotto nella dignità, nell’onestà, nella non violenza, privilegiando sempre il dialogo. Sì il dialogo, e ancora il dialogo e sempre il dialogo”. “Congolesi! Non abbiamo la memoria corta. Salviamo la nostra giovane democrazia. Salvaguardiamo la pace acquistata a caro prezzo” concludono i Vescovi. (L.M.) (Agenzia Fides 21/10/2015)
AFRICA/CONGO RD - A tre anni dalla scomparsa dei tre assunzionisti congolesi nessuna notizia sulla loro sorte
Kinshasa (Agenzia Fides) - “C’è ancora spazio per la speranza” afferma p. Joseph Delvordre, della congregazione degli Agostiniani dell’Assunzione (Assunzionisti) parlando con il quotidiano congolese “Le Potentiel” a tre anni dalla scomparsa dei suoi tre confratelli, Jean-Pierre Ndulani, Anselme Wasikundi e Edmond Bamutute, avvenuta la sera del 19 ottobre 2012 (vedi Fides 22/10/2012) che si trovavano nella loro parrocchia Notre-Dame des Pauvres di Mbau, a 22 km da Beni, nel Nord Kivu (est della Repubblica Democratica del Congo).
P. Delvordre ricorda che un padre assunzionista era stato rimesso in libertà nel 1958 dopo 11 anni di prigionia nell’allora Unione Sovietica. Nel caso dei tre religiosi congolesi non si sa però nulla del loro destino, in particolare se siano ancora in vita.
P. Benoit Grière, Superiore Generale degli Agostiniani dell’Assunzione che si trova in missione nella provincia d’Africa, lamenta “la mancanza di informazioni che persiste attorno al rapimento dei preti assunzionisti dal 19 ottobre 2012”. “Il loro rapimento fa soffrire non solo la famiglia assunzionista ma anche quelle biologiche dei tre preti innocenti” ha sottolineato p. Grière, che ha chiesto ai fedeli di pregare per loro. La vicenda è stata contrassegnata dalla diffusione di false notizie sulla sorte dei tre religiosi (vedi Fides 8/7/2014). (L.M.) (Agenzia Fides 21/10/2015)
P. Delvordre ricorda che un padre assunzionista era stato rimesso in libertà nel 1958 dopo 11 anni di prigionia nell’allora Unione Sovietica. Nel caso dei tre religiosi congolesi non si sa però nulla del loro destino, in particolare se siano ancora in vita.
P. Benoit Grière, Superiore Generale degli Agostiniani dell’Assunzione che si trova in missione nella provincia d’Africa, lamenta “la mancanza di informazioni che persiste attorno al rapimento dei preti assunzionisti dal 19 ottobre 2012”. “Il loro rapimento fa soffrire non solo la famiglia assunzionista ma anche quelle biologiche dei tre preti innocenti” ha sottolineato p. Grière, che ha chiesto ai fedeli di pregare per loro. La vicenda è stata contrassegnata dalla diffusione di false notizie sulla sorte dei tre religiosi (vedi Fides 8/7/2014). (L.M.) (Agenzia Fides 21/10/2015)
AFRICA/SUDAN - Avvelenamento da cibo per i bambini di un campo profughi in Nord Darfur
Nyala (Agenzia Fides) – Una intossicazione alimentare ha colpito 81 bambini in due scuole elementari nel campo profughi di Zamzam, Nord Darfur. Quarantaquattro sono stati trasferiti nell’ospedale El Fasher per essere curati, mentre gli altri sono stati portati nelle cliniche mobili presenti nel campo. Secondo la dichiarazione di un attivista a Radio Dabanga, i bambini sono stati tutti dimessi tranne due che sono rimasti nell’ospedale per ulteriori trattamenti. La fonte ha riferito anche che 25 alunni si erano intossicati dopo aver mangiato la colazione che una donna vendeva di fronte alla scuola. Sette di loro hanno vomitato immediatamente mentre altri 18, dopo aver vomitato, hanno perso conoscenza a scuola. I funzionari scolastici sono già stati in visita in alcune scuole di Zamzam per rassicurare gli studenti. Riguardo alle misure di sicurezza da prendere per evitare questo tipo di incidenti è stato deciso che chiunque venda cibo debba seguire gli standard sanitari e di sicurezza, oltre ad essere sotto controllo. (AP) (21/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/TERRA SANTA - E' iniziata la raccolta delle olive nel Getsemani
Gerusalemme (Agenzia Fides) - E' iniziata sabato 17 ottobre e durerà almeno una settimana la raccolta delle olive nell'orto del Getsemani. Come consuetudine, anche quest’ anno i frati francescani custodi dell’ Orto Sacro dove Gesù pregò nella notte del Giovedì santo, hanno invitato gente di Gerusalemme e volontari provenienti da ogni parte del modo a dedicare qualche ora o un'intera giornata a questo gesto, che assume una connotazione particolare, nel clima di tensione a violenza che sta di nuovo turbando la vita quotidiana nella Città Santa.
Le persone che quest'anno partecipano alla raccolta – riferiscono gli organi ufficiali della Custodia Francescana di Terrasanta e del Patriarcato latino di Gerusalemme – appartengono quest'anno a 15 nazionalità differenti.
Il Monte degli Ulivi conta alcuni alberi di ulivo centenari, caratterizzati dal fatto di condividere lo stesso DNA. Questa connotazione comune fa ritenere plausibile l'ipotesi che la pianta madre da cui sono nati gli alberi attuali possa aver fatto parte dell'oliveto dove Gesù si ritirò a pregare, all'inizio della sua Passione.
Le olive del raccolto – che quest'anno sarà particolarmente abbondante - verranno inviate all’Abbazia di Latrun, dove verrà prodotto l’olio che poi sarà venduto e consumato dai frati e dalle comunità religiose della Terra Santa, oltre a essere inviato come olio santo alle parrocchie del Patriarcato latino e a Santuari sparsi in tutto il mondo. (GV) (Agenzia Fides 21/10/2015).
Le persone che quest'anno partecipano alla raccolta – riferiscono gli organi ufficiali della Custodia Francescana di Terrasanta e del Patriarcato latino di Gerusalemme – appartengono quest'anno a 15 nazionalità differenti.
Il Monte degli Ulivi conta alcuni alberi di ulivo centenari, caratterizzati dal fatto di condividere lo stesso DNA. Questa connotazione comune fa ritenere plausibile l'ipotesi che la pianta madre da cui sono nati gli alberi attuali possa aver fatto parte dell'oliveto dove Gesù si ritirò a pregare, all'inizio della sua Passione.
Le olive del raccolto – che quest'anno sarà particolarmente abbondante - verranno inviate all’Abbazia di Latrun, dove verrà prodotto l’olio che poi sarà venduto e consumato dai frati e dalle comunità religiose della Terra Santa, oltre a essere inviato come olio santo alle parrocchie del Patriarcato latino e a Santuari sparsi in tutto il mondo. (GV) (Agenzia Fides 21/10/2015).
ASIA/LIBANO - La diocesi maronita di Zahlé sostiene la compagna di prevenzione dei tumori al seno
Beirut (agenzia Fides) - In occasione del mese di sensibilizzazione per la prevenzione del cancro al seno, il Vescovo maronita di Zahle, Mons. Joseph Mouawad, ha celebrato una Messa nella chiesa di Nostra Signora di Zahle e Bekaa, durante la quale sono state anche elevate preghiere per la guarigione delle donne colpite da tale forma di neoplasia. Oltre alla Messa – riferiscono i media libanesi – il comitato delle donne della stessa parrocchia ha sponsorizzato anche una conferenza – tenuta da medici oncologi ed esperti, ospitata presso i locali del vescovado - durante la quale sono stati esposti i metodi di diagnosi precoce e le nuove tecniche chirurgiche - sempre meno invasive – utilizzati nella lotta a tale patologia. Alla fine della conferenza, la sede del vescovado è stata illuminata di rosa, il colore che caratterizza tutte le iniziative locali e internazionali di sensibilizzazione messe in campo nella lotta contro il cancro al seno. (GV) (Agenzia Fides 21/10/2015) .
ASIA/FILIPPINE - Vittime, dispersi, raccolti spazzati via: i danni del tifone Koppu
Cabanatuan (Agenzia Fides) – Secondo fonti locali, finora sono 39 le vittime causate dal passaggio sulle Filippine del tifone Koppu che negli ultimi giorni ha spazzato con furia il nord-est del Paese, sradicando alberi e impianti di telecomunicazione. Oltre 100 mila persone sono state evacuate e le risaie pronte per il raccolto sono andate distrutte. Numerosi i dispersi, con oltre 500 mila persone colpite dal tifone. Secondo le ultime informazioni pervenute a Fides, nella giornata di ieri, 20 ottobre, Koppu ha sferzato la principale isola di Luzon e stamattina ha raggiunto il canale di Balintang. La maggior parte dei decessi sono avvenuti a causa delle inondazioni, con l’acqua che in alcune zone hanno raggiunto i tetti delle abitazioni. Molti sono rimasti sepolti nelle frane o colpiti da alberi sradicati o pareti crollate. Si tratta della dodicesima tempesta che quest’anno si è abbattuta sulle Filippine, uno dei Paesi più predisposti ai cataclisma. Nel 2013, il tifone Haiyan aveva raso al suolo intere città nella parte centrale lasciando più di 7 mila vittime tra morti e dispersi. (AP) (21/10/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/HAITI - Elezioni del 25 ottobre: le preoccupazioni della Chiesa
Port au Prince (Agenzia Fides) – A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali, legislative e comunali, fissate per domenica 25 ottobre, la Conferenza Episcopale di Haiti (CEH) ha espresso alcune preoccupazioni. In primo luogo per l'esperienza amara del 9 agosto; poi, in modo generale, perché le elezioni ad Haiti purtroppo sono ancora caratterizzate dalla violenza (vedi Fides 10/08/2015). La nota pervenuta a Fides riporta le parole del portavoce della CEH, mons. Patrick Aris: "Non siamo mai stati in grado di agire come uno stato moderno, quando si tratta di organizzare le elezioni".
Per mons. Aris "non c'è stata una vera campagna elettorale, formalmente e materialmente. Non possiamo dire che nel gruppo dei 54 candidati vi sia una differenza significativa tra l’uno e l’altro".
Alla domanda frequente della popolazione sul perché la Chiesa cattolica non presenti candidati, come hanno fatto i protestanti, il portavoce della CEH ha risposto: "Non solo perché questo è proibito dal Codice di Diritto Canonico, ma perché secondo l’esperienza della Chiesa cattolica, la logica del ‘partito’ divide più di unire. La missione della Chiesa è quella di unire, creare una comunità unita, mettere insieme, non separarsi come fanno i partiti".
Riguardo alle elezioni del 9 agosto, mons. Aris ricorda che “sono state in gran parte caratterizzate da numerose irregolarità, segnalate anche dalla Chiesa, e questa responsabilità è collettiva, ma i delegati e i consiglieri elettorali sono comunque i primi a risponderne".
(CE) (Agenzia Fides, 21/10/2015)
Per mons. Aris "non c'è stata una vera campagna elettorale, formalmente e materialmente. Non possiamo dire che nel gruppo dei 54 candidati vi sia una differenza significativa tra l’uno e l’altro".
Alla domanda frequente della popolazione sul perché la Chiesa cattolica non presenti candidati, come hanno fatto i protestanti, il portavoce della CEH ha risposto: "Non solo perché questo è proibito dal Codice di Diritto Canonico, ma perché secondo l’esperienza della Chiesa cattolica, la logica del ‘partito’ divide più di unire. La missione della Chiesa è quella di unire, creare una comunità unita, mettere insieme, non separarsi come fanno i partiti".
Riguardo alle elezioni del 9 agosto, mons. Aris ricorda che “sono state in gran parte caratterizzate da numerose irregolarità, segnalate anche dalla Chiesa, e questa responsabilità è collettiva, ma i delegati e i consiglieri elettorali sono comunque i primi a risponderne".
(CE) (Agenzia Fides, 21/10/2015)
AMERICA/MESSICO - In discussione la legalizzazione della marijuana, un altro grave problema sociale
Guanajuato (Agenzia Fides) – Il 28 ottobre la Corte Suprema di Giustizia del Messico, discuterà sulla legalizzazione della marijuana, tema che la Chiesa ha proposto venga trattato insieme a un'indagine approfondita sui problemi generati dal consumo di marijuana.
Due testimonianze su questo argomento sono state inviate a Fides. Sua Ecc. Mons. José de Jesús Martínez Zepeda, Vescovo di Irapuato, Guanajuato, ha detto che il paese sta diventando una copia di ciò che accade in altri paesi, perché "non solo ci sono gravi problemi sociali con il narcotraffico, ma anche nel nostro ambiente cittadino abbiamo già problemi di alcoolismo nella popolazione, adesso dobbiamo aggiungerci anche questo problema della droga".
Il Vescovo della diocesi di Nezahualcóyotl, Sua Ecc. Mons. Héctor Luis Morales Sánchez, ha sottolineato che per evitare problemi nelle decisioni sulla possibile legalizzazione del consumo di marijuana, tutti i settori della società dovrebbero determinare i potenziali benefici o danni, perfino i genitori. Ha aggiunto che la diversità di opinione è essenziale, come analizzare i pro e i contro, eventuali malattie derivate dal consumo e le conseguenze nelle persone, prima di prendere una decisione. Infine ha dichiarato di non essere a favore o contro la possibile legalizzazione della marijuana, ma ha ribadito che la sua eventuale regolamentazione deve comunque essere giustificata. (CE) (Agenzia Fides, 21/10/2015)
Due testimonianze su questo argomento sono state inviate a Fides. Sua Ecc. Mons. José de Jesús Martínez Zepeda, Vescovo di Irapuato, Guanajuato, ha detto che il paese sta diventando una copia di ciò che accade in altri paesi, perché "non solo ci sono gravi problemi sociali con il narcotraffico, ma anche nel nostro ambiente cittadino abbiamo già problemi di alcoolismo nella popolazione, adesso dobbiamo aggiungerci anche questo problema della droga".
Il Vescovo della diocesi di Nezahualcóyotl, Sua Ecc. Mons. Héctor Luis Morales Sánchez, ha sottolineato che per evitare problemi nelle decisioni sulla possibile legalizzazione del consumo di marijuana, tutti i settori della società dovrebbero determinare i potenziali benefici o danni, perfino i genitori. Ha aggiunto che la diversità di opinione è essenziale, come analizzare i pro e i contro, eventuali malattie derivate dal consumo e le conseguenze nelle persone, prima di prendere una decisione. Infine ha dichiarato di non essere a favore o contro la possibile legalizzazione della marijuana, ma ha ribadito che la sua eventuale regolamentazione deve comunque essere giustificata. (CE) (Agenzia Fides, 21/10/2015)
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