AFRICA/BURUNDI - Spaccature nel partito presidenziale e nell’esercito sul terzo mandato di Nkurunziza
Bujumbura (Agenzia Fides) - Il Burundi appare sempre più diviso, visto che appaiono spaccature anche all’interno del partito presidenziale CNDD-FDD. “Il Presidente dell’Assemblea, Pie Ntavyohanyuma, e il Vice Presidente, Gervais Rufyikiri, entrambi del CNDD-FDD, e rifugiatisi all’estero hanno scritto una lettera alla Comunità dell’Africa dell’Est (EAC), nella quale respingono l’ipotesi di un terzo mandato per il Presidente Pierre Nkurunziza” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bujumbura, che per sicurezza chiedono l’anonimato.
L’EAC ha tenuto un vertice dedicato alla crisi in Burundi che è stato però disertato da Nkurunziza.
“La situazione è calma, ma si avverte la tensione mentre si avvicina la data delle elezioni presidenziali del 15 luglio” proseguono le nostre fonti.
Le elezioni locali e legislative del 29 giugno, boicottate dall’opposizione (vedi Fides 26/6/2015 e 1/7/2015) sono state dichiarate dall’Onu viziate da intimidazioni e violenze. “La milizia legata al partito al potere intimidiva gli elettori perché andassero a votare nonostante gli appelli dell’opposizione a boicottare il voto” confermano le nostre fonti. “Comunque molti elettori non hanno votato e diversi tra chi lo ha fatto, nel segreto dell’urna hanno votato contro il partito al potere”. Tra le persone minacciate di morte e costrette a fuggire all’estero ci sono anche quattro sacerdoti cattolici.
“Le divisioni attraversano anche esercito e polizia. I militari contrari al terzo mandato del Presidente uscente sono l’80% mentre tra i poliziotti questa percentuale scende al 60%. Purtroppo sembra esserci la volontà di risolvere la crisi con la violenza, come minacciato dagli ex golpisti (protagonisti del fallito golpe di maggio, vedi Fides 15/5/2015) che hanno annunciato che se Nkurunziza non se ne va spontaneamente, lo cacceranno manu militari” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2015)
L’EAC ha tenuto un vertice dedicato alla crisi in Burundi che è stato però disertato da Nkurunziza.
“La situazione è calma, ma si avverte la tensione mentre si avvicina la data delle elezioni presidenziali del 15 luglio” proseguono le nostre fonti.
Le elezioni locali e legislative del 29 giugno, boicottate dall’opposizione (vedi Fides 26/6/2015 e 1/7/2015) sono state dichiarate dall’Onu viziate da intimidazioni e violenze. “La milizia legata al partito al potere intimidiva gli elettori perché andassero a votare nonostante gli appelli dell’opposizione a boicottare il voto” confermano le nostre fonti. “Comunque molti elettori non hanno votato e diversi tra chi lo ha fatto, nel segreto dell’urna hanno votato contro il partito al potere”. Tra le persone minacciate di morte e costrette a fuggire all’estero ci sono anche quattro sacerdoti cattolici.
“Le divisioni attraversano anche esercito e polizia. I militari contrari al terzo mandato del Presidente uscente sono l’80% mentre tra i poliziotti questa percentuale scende al 60%. Purtroppo sembra esserci la volontà di risolvere la crisi con la violenza, come minacciato dagli ex golpisti (protagonisti del fallito golpe di maggio, vedi Fides 15/5/2015) che hanno annunciato che se Nkurunziza non se ne va spontaneamente, lo cacceranno manu militari” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2015)
AFRICA/NIGERIA - Nuovi attentati di Boko Haram: presi di mira una moschea e una chiesa protestante
Abuja (Agenzia Fides) – E’ almeno di 44 morti e 48 feriti il bilancio provvisorio del duplice attentato perpetrato domenica 5 luglio a Jos, capitale dello Stato di Plateau (nella Nigeria centro-settentrionale), attribuito a Boko Haram La prima esplosione è avvenuta alle nove e un quarto di sera nei pressi della locale università. La seconda poco dopo, nei pressi della moschea nel quartiere di Yantaya, dove predica l’Imam Sani Yahaya Jingir, da tempo schierato contro il gruppo islamista.
Poche ore prima a Potiskum, importate città commerciale nello Stato di Yobe, un attentatore suicida si era fatto esplodere nella Redeemed Christian Church of God, uccidendo 5 fedeli. (L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2015)
Poche ore prima a Potiskum, importate città commerciale nello Stato di Yobe, un attentatore suicida si era fatto esplodere nella Redeemed Christian Church of God, uccidendo 5 fedeli. (L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2015)
AFRICA/EGITTO - La chiesa copta dei santi Antonio e Paolo distribuisce viveri ai poveri musulmani per il Ramadan
Il Cairo (Agenzia Fides) – La chiesa copta ortodossa dei Santi Antonio e Paolo, nel distretto egiziano di Nasser (provincia di Beni Suef) sta curando la distribuzione settimanale di pacchi viveri a centinaia di famiglie povere musulmane in occasione del Ramadan, il mese sacro dei musulmani particolarmente connotato dalla pratica del digiuno unito alla preghiera. Lo riferiscono fonti copte consultate dall'Agenzia Fides. I pacchi viveri offerti dalla parrocchia copta vengono distribuiti in collaborazione con la locale moschea, e la sinergia tra imam, monaci e sacerdoti e cristiani laici contribuisce a rafforzare i legami di familiarità e solidarietà che rappresentano un antidoto efficace alla predicazione settaria e alle manovre dei gruppi integralisti.
La scelta di distribuire in maniera mirata beni di prima necessità ai musulmani più poveri segna un cambiamento rispetto al passato, quando durante il Ramadan le comunità cristiane organizzavano cene e momenti conviviali da condividere con i musulmani alla fine del digiuno quotidiano.
“In realtà - spiega all'Agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico di Guizeh - quei banchetti serali negli ultimi tempi si erano trasformati in momenti troppo formali, e cominciava a calare la partecipazione. Così molte comunità cristiane hanno avuto la felice idea di utilizzare i fondi prima destinati a tali cene per interventi a favore dei musulmani poveri. Una scelta che mi sembra molto appropriata, anche alla luce della crisi economica che colpisce fasce sempre più ampie della popolazione, in maniera feroce”. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2015).
La scelta di distribuire in maniera mirata beni di prima necessità ai musulmani più poveri segna un cambiamento rispetto al passato, quando durante il Ramadan le comunità cristiane organizzavano cene e momenti conviviali da condividere con i musulmani alla fine del digiuno quotidiano.
“In realtà - spiega all'Agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico di Guizeh - quei banchetti serali negli ultimi tempi si erano trasformati in momenti troppo formali, e cominciava a calare la partecipazione. Così molte comunità cristiane hanno avuto la felice idea di utilizzare i fondi prima destinati a tali cene per interventi a favore dei musulmani poveri. Una scelta che mi sembra molto appropriata, anche alla luce della crisi economica che colpisce fasce sempre più ampie della popolazione, in maniera feroce”. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2015).
AFRICA/NIGER - Il noma colpisce gravemente i bambini più poveri e malnutriti
Niamey (Agenzia Fides) – La malnutrizione severa in Niger continua a spianare la strada ad una malattia generata da mancanza di igiene, fame e povertà. Si tratta del noma, che provoca la distruzione dei tessuti ossei e molli del viso. Attualmente colpisce soprattutto i bambini della fascia di età tra 2 e 6 anni che vivono nelle regioni più povere del mondo. “E’ una malattia che si sviluppa in maniera molto rapida”, si legge in una nota della Fondazione caritativa svizzera Sentinelles impegnata in Niger. La necrosi si sviluppa in 72 ore. Secondo le Nazioni Unite, la malnutrizione in Niger è in gran parte causata dalla mancanza di nutrienti essenziali per i bambini, che indebolisce il loro sistema immunitario contro malattie comuni. La malnutrizione causa ogni anno nel Paese la morte di 4/6 mila bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, molti Paesi africani e sudamericani contano casi di infezione, ma il Niger conta gran parte delle 140/180 mila vittime c he si registrano ogni anno in tutto il mondo. (AP) (6/7/2015 Agenzia Fides)
ASIA/LIBANO - Il Patriarca maronita: la tempesta passerà, e i cristiani rimarranno in Medio Oriente
Beirut (Agenzia Fides) - I cristiani del Medio Oriente non fuggiranno dalla loro terra, che è la terra in cui è nato Gesù, se davvero avranno il dono di veder custodita la propria fede come esperienza dell'amore di Cristo. Ne è convinto il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai, che ha espresso tale fiduciosa speranza durante la Messa celebrata ieri davanti ai ragazzi e alle ragazze del primo Global Forum della Gioventù maronita, il meeting di giovani provenienti soprattutto dalle comunità maronite sparse nel mondo, venuti in Libano per prendere parte ad una serie di incontri, conferenze e iniziative sociali e culturali.
Anche nella precedente giornata di sabato 4 luglio, il Primate della Chiesa maronita aveva espresso parole di incoraggiamento sul futuro dei cristiani mediorientali durante la sua visita alle chiese e ai monasteri del distretto di Matn. “Non c'è da aver paura. La tempesta passerà” ha dichiarato in quell'occasione il Card. Rai, aggiungendo che “l'importante è rimanere radicati nella fede e non arrendersi”. Nella stessa giornata, il Patriarca maronita ha visitato anche il campo profughi palestinese di Dbayeh, criticando in tale circostanza l'immobilismo della comunità internazionale davanti alla tragedia dei rifugiati palestinesi che da tre generazioni vivono nei campi profughi sparsi in Libano, spesso in condizioni disumane. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2015).
Anche nella precedente giornata di sabato 4 luglio, il Primate della Chiesa maronita aveva espresso parole di incoraggiamento sul futuro dei cristiani mediorientali durante la sua visita alle chiese e ai monasteri del distretto di Matn. “Non c'è da aver paura. La tempesta passerà” ha dichiarato in quell'occasione il Card. Rai, aggiungendo che “l'importante è rimanere radicati nella fede e non arrendersi”. Nella stessa giornata, il Patriarca maronita ha visitato anche il campo profughi palestinese di Dbayeh, criticando in tale circostanza l'immobilismo della comunità internazionale davanti alla tragedia dei rifugiati palestinesi che da tre generazioni vivono nei campi profughi sparsi in Libano, spesso in condizioni disumane. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2015).
ASIA/NEPAL - Terremoto: l’aiuto delle congregazioni religiose
Kathmandu (Agenzia Fides) – E’ un forte impegno quello messo in campo dalle congregazioni religiose presenti in Nepal in favore delle vittime del sisma del 25 aprile. Come riferisce una nota inviata a Fides dal Vicariato Apostolico del Nepal, tra gli ordini più attivi c'è la “Congregazione delle Suore di Gesù” che a Gorkha e Kathmandu hanno aperto le loro strutture e le scuole mettendole a disposizione degli sfollati. Inoltre, nell'ambito delle operazioni di soccorso, la Scuola di Santa Maria a Kathmandu tramite l'aiuto di genitori, studenti, ex studenti e personale, ha organizzato gli aiuti per sei villaggi più colpiti intorno alla valle di Kathmandu, fornendo beni di prima necessità.
Anche i Gesuiti del “Nepal Jesuit Social Institute” (NJSI) hanno organizzato campi medici e distribuito materiali di soccorso nelle aree più colpite, avviando progetti di riabilitazione e ricostruzione. L'Istituto ha avviato l’ “Earthquake Relief and Rehabilitation Programm Nepal” per servire i sopravvissuti al terremoto e rafforzare la speranza tra loro. In particolare il NJSI ha fornito a 23 scuole materiali didattici, mobili, articoli di cancelleria, libri, per oltre 2.200 studenti, operando nei nove distretti maggiormente colpiti dal sisma, dove ha sostenuto più di 6.827 famiglie, per un complesso di oltre 30.000 persone. Altro settore di impegno del gesuiti è quello dell’agricoltura: si aiutano i contadini fornendo sementi e utensili.
Tra le atre congregazioni impegnate sul terreno, c’è anche la “Congregazione dei Padri di S. Teresa” (o “Little Flower Society”) che si è concentrata soprattutto sull’aiutare la popolazione indigena dei chepang. Una speciale Commissione per la riabilitazione ha preparato un programma di soccorso, mentre religiosi e volontari della congregazione lavorano instancabilmente nella solidarietà, anche grazie alla partnership con l'arcidiocesi di Mumbai, in India. Finora hanno aiutato oltre 2.100 famiglie indigene. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2015)
Anche i Gesuiti del “Nepal Jesuit Social Institute” (NJSI) hanno organizzato campi medici e distribuito materiali di soccorso nelle aree più colpite, avviando progetti di riabilitazione e ricostruzione. L'Istituto ha avviato l’ “Earthquake Relief and Rehabilitation Programm Nepal” per servire i sopravvissuti al terremoto e rafforzare la speranza tra loro. In particolare il NJSI ha fornito a 23 scuole materiali didattici, mobili, articoli di cancelleria, libri, per oltre 2.200 studenti, operando nei nove distretti maggiormente colpiti dal sisma, dove ha sostenuto più di 6.827 famiglie, per un complesso di oltre 30.000 persone. Altro settore di impegno del gesuiti è quello dell’agricoltura: si aiutano i contadini fornendo sementi e utensili.
Tra le atre congregazioni impegnate sul terreno, c’è anche la “Congregazione dei Padri di S. Teresa” (o “Little Flower Society”) che si è concentrata soprattutto sull’aiutare la popolazione indigena dei chepang. Una speciale Commissione per la riabilitazione ha preparato un programma di soccorso, mentre religiosi e volontari della congregazione lavorano instancabilmente nella solidarietà, anche grazie alla partnership con l'arcidiocesi di Mumbai, in India. Finora hanno aiutato oltre 2.100 famiglie indigene. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2015)
ASIA/CAMBOGIA - Un nuovo sacerdote nella Chiesa di Phnom Penh: fioriscono le vocazioni
Phnom Penh (Agenzia Fides) – La Chiesa di Phnom Penh ha accolto un nuovo sacerdote diocesano, padre Pierre Sok Na. Come riferisce a Fides il Vicario apostolico, Sua Ecc. Mons. Olivier Schmitthaeusler, MEP, il nuovo prete opererà nell’area sud di Phnom Penh. “Rendiamo grazie a Dio per questo dono e chiediamo al Signore di riempire col suo amore il suo ministero di servizio e di amore per i fedeli, ma anche per tutti coloro che cercano la luce, la pace e la misericordia nelle loro vite spezzate” dice a Fides il Vicario Apostolico.
Il nuovo sacerdote è stato ordinato il 27 giugno. I fedeli del Vicariato si sono riuniti per una speciale “notte di preghiera per le vocazioni”. “Certamente il Signore ascolta la preghiera di coloro che implorano” nota mons. Schmitthaeusler.
Il Vicariato di Phnom Penh ha ordinato, a partire dal 2001, tre sacerdoti cambogiani. E le vocazioni non mancano. “A settembre 2015 avremo tre seminaristi al secondo anno e due al terzo anno” ricorda. La formazione dei seminaristi è distribuita su un ciclo di sei anni ed è garantita in lingua cambogiana da numerosi sacerdoti missionari: “Costoro si rendono disponibili per questo servizio di vitale importanza per la costruzione della Chiesa locale” prosegue il Vicario.
“Non va dimenticata la nostra Scuola di formazione per i laici – aggiunge – dove 50 adulti battezzati vengono a formarsi su teologia, spiritualità, storia, Bibbia, etica e dottrina sociale per rafforzare la loro fede. Questa è la nostra Chiesa che getta un seme per il suo futuro”.
Inoltre nei mesi di luglio e agosto i giovani cattolici parteciperanno alla Giornata della Gioventù organizzata dalla Conferenza Episcopale di Laos e Cambogia dal 10 al 16 agosto in Cambogia, mentre dal 20 al 23 agosto a Sihanoukville si terrà un campo per i giovani dedicato al tema della vocazione. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2015)
Il nuovo sacerdote è stato ordinato il 27 giugno. I fedeli del Vicariato si sono riuniti per una speciale “notte di preghiera per le vocazioni”. “Certamente il Signore ascolta la preghiera di coloro che implorano” nota mons. Schmitthaeusler.
Il Vicariato di Phnom Penh ha ordinato, a partire dal 2001, tre sacerdoti cambogiani. E le vocazioni non mancano. “A settembre 2015 avremo tre seminaristi al secondo anno e due al terzo anno” ricorda. La formazione dei seminaristi è distribuita su un ciclo di sei anni ed è garantita in lingua cambogiana da numerosi sacerdoti missionari: “Costoro si rendono disponibili per questo servizio di vitale importanza per la costruzione della Chiesa locale” prosegue il Vicario.
“Non va dimenticata la nostra Scuola di formazione per i laici – aggiunge – dove 50 adulti battezzati vengono a formarsi su teologia, spiritualità, storia, Bibbia, etica e dottrina sociale per rafforzare la loro fede. Questa è la nostra Chiesa che getta un seme per il suo futuro”.
Inoltre nei mesi di luglio e agosto i giovani cattolici parteciperanno alla Giornata della Gioventù organizzata dalla Conferenza Episcopale di Laos e Cambogia dal 10 al 16 agosto in Cambogia, mentre dal 20 al 23 agosto a Sihanoukville si terrà un campo per i giovani dedicato al tema della vocazione. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2015)
AMERICA/ECUADOR - Ben preparati sul tema della famiglia, 10 mila da Santo Domingo a Quito per la Messa del Papa
Santo Domingo en Ecuador (Agenzia Fides) – “Assistere significa essere benedetti e partecipare alla storia della misericordia che il mondo vive con Papa Francesco” afferma Martha Lopez, membro del movimento Juan XXIII, che sarà presente alla Santa Messa che Papa Francesco celebrerà martedì 7 luglio, a Quito, con altri diecimila pellegrini della diocesi di Santo Domingo en Ecuador. Questi gruppi per raggiungere Quito dovranno percorrere circa 180 km di terreno accidentato e collegamenti precari.
Dalle fonti di Fides in Ecuador si apprende che la Conferenza Episcopale ha preparato e distribuito ai pellegrini uno zaino con una t-shirt, una sciarpa, un bracciale, un rosario, piccoli depliant con delle preghiere e una edizione dei quattro Vangeli. Secondo sua Ecc. Mons. Bertram Wick, Vescovo di Santo Domingo en Ecuador, il gruppo dei fedeli che partiranno per Quito dovrà leggere come preparazione all’evento il “messaggio sulla famiglia” suggerito dalla diocesi, che sarà sicuramente tra i temi di cui parlerà Papa Francesco.
"Riteniamo che la famiglia si trovi in un vortice di forze che cercano di disgregarla, con situazioni e problemi, come la migrazione e altri fattori, che la ostacolano nella realizzazione di quello che deve essere" ha commentato il Vescovo.
Fra le note della visita del Papa in Ecuador, per la prima volta nella storia dell’Ecuador un evento di quella nazione viene trasmesso in diretta tv da 200 reti televisive di tutto il mondo.
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2015)
Dalle fonti di Fides in Ecuador si apprende che la Conferenza Episcopale ha preparato e distribuito ai pellegrini uno zaino con una t-shirt, una sciarpa, un bracciale, un rosario, piccoli depliant con delle preghiere e una edizione dei quattro Vangeli. Secondo sua Ecc. Mons. Bertram Wick, Vescovo di Santo Domingo en Ecuador, il gruppo dei fedeli che partiranno per Quito dovrà leggere come preparazione all’evento il “messaggio sulla famiglia” suggerito dalla diocesi, che sarà sicuramente tra i temi di cui parlerà Papa Francesco.
"Riteniamo che la famiglia si trovi in un vortice di forze che cercano di disgregarla, con situazioni e problemi, come la migrazione e altri fattori, che la ostacolano nella realizzazione di quello che deve essere" ha commentato il Vescovo.
Fra le note della visita del Papa in Ecuador, per la prima volta nella storia dell’Ecuador un evento di quella nazione viene trasmesso in diretta tv da 200 reti televisive di tutto il mondo.
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2015)
AMERICA/HONDURAS - Ancora manifestazioni contro la corruzione, mentre altri scandali vengono alla luce
Tegucigalpa (Agenzia Fides) – "La Conferenza Episcopale, rappresentando il popolo cattolico pellegrino in Honduras, si unisce a tutti coloro che lottano per un paese migliore e proclama che non potrà esserci la pace senza la giustizia sociale, la fraternità senza la riconciliazione, la solidarietà senza la compassione con i più poveri, l'armonia sociale senza togliere definitivamente l'impunità, né il progresso senza cacciare la corruzione che tanto male arreca a tutti": così affermava il documento dei Vescovi pubblicato il 2 luglio (vedi Fides 3/07/2015) e poco dopo è venuto alla luce un enorme scandalo di corruzione.
Ieri, 5 luglio, le principali agenzie informavano che la vicepresidente del Congresso, Lena Gutiérrez, è agli arresti domiciliari insieme a suo padre e a due fratelli, con l’accusa di corruzione e di frode ai danni dello stato. Secondo l’accusa la Gutiérrez, proprietaria di un’azienda farmaceutica, ha venduto farmaci a prezzi maggiorati al ministero della salute e anche medicine scadute e adulterate.
La popolazione è scesa in piazza a Tegucigalpa, per chiedere le dimissioni del governo e del Presidente Juan Orlando Hernández. L’opposizione chiede che sia aperta un’inchiesta indipendente sullo scandalo della corruzione che ha coinvolto alcuni funzionari dell’Istituto per la sicurezza sociale, ma il Presidente ha negato di essere personalmente coinvolto nella vicenda.
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2015)
Ieri, 5 luglio, le principali agenzie informavano che la vicepresidente del Congresso, Lena Gutiérrez, è agli arresti domiciliari insieme a suo padre e a due fratelli, con l’accusa di corruzione e di frode ai danni dello stato. Secondo l’accusa la Gutiérrez, proprietaria di un’azienda farmaceutica, ha venduto farmaci a prezzi maggiorati al ministero della salute e anche medicine scadute e adulterate.
La popolazione è scesa in piazza a Tegucigalpa, per chiedere le dimissioni del governo e del Presidente Juan Orlando Hernández. L’opposizione chiede che sia aperta un’inchiesta indipendente sullo scandalo della corruzione che ha coinvolto alcuni funzionari dell’Istituto per la sicurezza sociale, ma il Presidente ha negato di essere personalmente coinvolto nella vicenda.
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2015)
AMERICA/VENEZUELA - Isolate 35 mila persone per le inondazioni, altre 25 mila a rischio
San Fernando de Apure (Agenzia Fides) – Le incessanti inondazioni, causate dalle piogge iniziate tre settimane fa, hanno lasciato isolate circa 35 mila persone a Guasdualito, città nello Stato venezuelano di Apure. Le famiglie colpite sono 9 mila. Lo straripamento dei fiumi Arauca e Sarare ha inondato il 90% delle zone. La mancanza di corrente elettrica e di mezzi di trasporto mantiene la popolazione isolata e costringe molti ad evacuare. Diverse famiglie si rifiutano di lasciare le proprie abitazioni e il governo della regione provvede a portare soccorsi in canoa. Inoltre tre aerei militari da trasporto hanno portato all’aeroporto locale 28 tonnellate di generi alimentari, 15 mila litri di acqua, medicine e altri generi per far fronte all’emergenza. Nello Stato di Táchira oltre 12 mila persone che vivono in villaggi e frazioni potrebbero rimanere isolate se continuerà a cedere il tratto di strada tra San Cristóbal e la parrocchia Francisco Romero Lobo. (AP) (6/7/2015 Agenzia Fides)
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