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martedì 22 marzo 2016

Bollettino Fides News del 22 marzo 2016

EUROPA/GRAN BRETAGNA - Muoiono 4 mila bambini ogni giorno per la mancanza di acqua potabile
 
Londra (Agenzia Fides) – In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, che si celebra oggi, 22 marzo, la ong di cooperazione per lo sviluppo e aiuti umanitari Plan International ha denunciato la morte di oltre 4 mila bambini ogni giorno a causa della mancanza di acqua potabile. Nonostante sia un diritto oltre che un servizio basilare, circa 663 milioni di persone non hanno accesso all’acqua. Inoltre, riferisce Plan nella nota pervenuta a Fides, donne e bambine sono doppiamente penalizzate in quanto sono loro a doversi occupare dell’approvvigionamento idrico per tutte le esigenze familiari quotidiane, impegno che le esclude dall’istruzione e dall’attività economica. In alcune zone di Africa e Asia sono costrette a percorrere chilometri a piedi portando taniche di acqua pesanti oltre 20 chili e, in tutto il mondo ogni giorno, trascorrono 125 milioni di ore raccogliendo e trasportando acqua.
A peggiorare la situazione ha contribuito l’impatto de El Niño che ha provocato una pesante siccità nel Corno d’Africa. In Etiopia, la mancanza di piogge ha messo in emergenza quasi 6 milioni di persone. Tra le conseguenze della siccità c’è l’aumento del tasso di abbandono scolastico. Per aiutare le famiglie, infatti, i bambini sono costretti a disertare la scuola almeno tre volte alla settimana. Nel villaggio di Kamuli, Uganda, le donne e i piccoli sono costretti a camminare 40 minuti per raggiungere la prima sorgente disponibile dove si mettono in fila altri 90 minuti per fare rifornimento. Tra le iniziative portate avanti, Plan International España, con il supporto di Ferrovial, ha avviato un progetto del quale beneficeranno 13 mila persone di 15 comunità rurali del distretto di Buyende, Uganda. (AP) (22/3/2016 Agenzia Fides)
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AFRICA/CONGO RD - Ucciso un padre assunzionista che denunciava lo sfruttamento del Coltan a danno delle popolazioni locali
 
Kinshasa (Agenzia Fides) - “Perché mi uccidete?” Sono queste le ultime parole di p. Vincent Machozi, sacerdote assunzionista ucciso nella notte di domenica 20 marzo nel villaggio di Vitungwe-Isale, a 15 km da Butembo nel Territorio di Beni (Provincia del Nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo). Secondo quanto riferito a “la Croix” da p. Emmanuel Kahindo, Vicario Generale della Congregazione degli Assunzionisti (Agostiniani dell’Assunzione), egli stesso di nazionalità congolese “alcuni militari sono arrivati su dei veicoli verso mezzanotte, hanno abbattuto la porte e l’hanno ucciso sul posto”.
Le testimonianze raccolte da p. Kahindo e dal sito benilubero.com concordano sul fatto che gli assassini sono militari delle forze armate congolesi (FARDC). In particolare benilubero.com riferisce che “una decina di soldati in uniforme delle Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo, pesantemente armati, che viaggiavano in jeep, hanno fatto irruzione nel perimetro del centro sociale Mon Beau Village, dove si erano riuniti i capi tradizionali Nande per prendere parte ad una riflessione sulla pace convocata da Mwami Abdul Kalemire III” capo della comunità di Basho, in missione nella zona e ospite dello stesso convento.
I soldati hanno subito chiarito che volevano colpire il capo Kalemire e p. Vincent. Nonostante il tentativo degli astanti di nascondere la presenza delle due persone prese di mira, i militari hanno scoperto p. Vincent che si trovava all’aperto, nel cortile, e stava lavorando al suo computer portatile. Si è sentita una raffica di arma automatica mentre p. Vincent gridava: “Perché mi uccidete?”. Kalemire III si è salvato solo perché aveva appena lasciato p. Vincent per andare a riposarsi.
P. Vincent era già stato minacciato di morte, tanto è vero che nel 2003 era stato costretto all’esilio negli Stati Uniti. Questo non gli aveva impedito di diventare Capo Redattore di benilubero.com. Dopo il suo ritorno nella RDC era sfuggito a sette attentati.
P. Vincent aveva denunciato più volte le sofferenze della popolazione Nande causate dalla presenza nel Territorio di Beni di diversi gruppi armati dediti allo sfruttamento illegale del coltan (minerale usato nella fabbricazione di componenti elettronici per i cellulari), spesso con la connivenza dell’esercito regolare.
Il religioso era nato nel 1965. A 17 anni era entrato nella Congregazione degli Assunzionisti. Dopo aver completato gli studi in Francia fu ordinato ad Angers nel 1994. Ha insegnato al seminario di Kinshasa ed ha conseguito un dottorato all’Università di Boston in risoluzione dei conflitti.
Sempre domenica 20 marzo, un sacerdote dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori (Padri Caracciolini) è stato ferito gravemente in un agguato stradale a Katwiguru, 30 km da Rutshuru (Nord Kivu vedi Fides 21/3/2016). (L.M.) (Agenzia Fides 22/3/2016)
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ASIA/COREA DEL SUD - Esperienza di evangelizzazione in strada per i giovani di Seul
 
Seul (Agenzia Fides) - Una testimonianza di fede pubblica, con un annuncio cristiano per le strade, e un appello per il dono della pace nella penisola coreana: è l'iniziativa partita dai giovani di Seul che hanno vissuto la processione della Domenica delle Palme in uno dei quartieri più eleganti e rinomati della capitale, la zona di Hongdae, quartiere "in", frequentato da molti giovani coreani
L’iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento per la Gioventù nell'Arcidiocesi di Seul, ed è stata pensata anche per celebrare la Giornata della Gioventù. Per la prima volta il corteo con canti, preghiere e letture del Vangelo ha percorso le strade della città, mentre passanti e turisti si sono fermati incuriositi e interessati.
P. Chang Won-suk, organizzatore della manifestazione, ha detto che l'evento è stato una grande opportunità per "l'evangelizzazione di strada". "Volevamo fare qualcosa fuori dal comune" ha detto, "per aumentare l'interesse dei giovani, cattolici o non cattolici, e aiutarli ad avvertire la misericordia di Cristo".
Alla fine dell'evento, Sua Ecc. Mons. Peter Chung Soon-taek, Vescovo ausiliare di Seul, ha celebrato la Santa Messa, sottolineando che "la Quaresima è la stagione della misericordia". Tutti i presenti hanno elevato una accorata preghiera per la pace nella penisola coreana, chiedendo la benedizione di Dio sulla Corea e il dono della riconciliazione e della “misericordia nei cuori”, in vista della Pasqua.
La popolazione cattolica in Corea è, nel complesso, il 10,6%; la percentuale sale al 15% nell’arcidiocesi di Seul. (PA) (Agenzia Fides 22/3/2016)
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ASIA/PAKISTAN - La pace costruita dai bambini
 
Lahore (Agenzia Fides) - Una marcia per la pace, stingendo la bandiere del Pakistan, e portando cartelli con messaggi di pace e di armonia per la nazione: come appreso da Fides, è l'iniziativa vissuta da bambini cristiani e musulmani del gruppo creato dal Consiglio per il dialogo interreligioso a Lahore. Il Consiglio, presieduto dal frate cappuccino p Francis Nadeem OFM Cap, con altri leader islamici, ha avviato l'iniziativa, dedicata all'infanzia, coinvolgendo i bambini come "Ambasciatori di pace". Bambini cristiani e musulmani vengono riuniti per proporre e vivere eventi e iniziative che promuovono l'armonia interreligiosa, lo sviluppo e la riconciliazione nel paese.
Nella marcia organizzata il 22 marzo a Lahore, alla vigilia delle celebrazioni pasquali, i piccoli "ambasciatori" hanno scandito slogan come "vogliamo la pace", "No all'odio e sì alla pace". Hanno poi pregato per il successo nella lotta al terrorismo, invocando la fine dello spargimento di sangue in corso nel paese.
I fanciulli hanno liberato colombe e palloncini, simboli di pace e fratellanza. Tutti i bambini presenti, di tutte le religioni, hanno recitato la preghiera di pace di San Francesco d'Assisi, che caratterizza tutti gli incontri del Consiglio Interreligioso: "Dio fammi strumento della tua pace".
I piccoli, spiega a Fides p. Francis Nadeem, "sono messaggeri di pace e armonia, non solo all'interno delle loro famiglie, ma anche nei loro quartieri e nelle loro scuole. Da loro può partire il contagio della pace ‘dal basso’ nella nostra società". (PY- PA) (Agenzia Fides 22/3/2016)
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ASIA/YEMEN - Giovedì Santo in preghiera per la pace e per don Tom, rapito in Yemen
 
Roma (Agenzia Fides) - Un appello alla preghiera per la pace, con un’intenzione speciale per don Tom Uzhunnalil, il salesiano rapito in Yemen (vedi Fides 4/3/2016;17/3/2016): lo chiede a tutta la Famiglia Salesiana il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, in occasione del Giovedì Santo, secondo le notizie diffuse da Ans.
Guardando al dolore esistente in tanti parti del mondo, don Artime invita tutti “a vivere un momento molto intenso di preghiera nella sera del Giovedì Santo, quando accompagneremo Gesù nel dolore e nella solitudine del Getsemani”. In un video diffuso sulle reti sociali, il Rettor Maggiore esprime vicinanza e solidarietà alla famiglia di don Uzhunnalil, implorando dal Signore “una pace profonda perché possa vivere questo momento, confidando nel Signore Gesù”.
Don Mathew Valarkot, portavoce dell’Ispettoria salesiana di India-Bangalore, a cui appartiene il sacerdote rapito, ha diffuso la seguente comunicazione: “Siamo venuti a conoscenza di alcune notizie non verificabili e non confermate che circolano in questi giorni, soprattutto sui media elettronici, a proposito dello status e della condizione attuale di don Tom Uzhunnalil, rapito il 4 marzo ad Aden, Yemen, da uomini armati non identificati. Noi Salesiani non rispondiamo del loro contenuto o della loro autenticità. In tale contesto ribadiamo che finora non ci è giunta da fonti credibili e autorevoli alcuna ulteriore informazione riguardo il luogo o la condizione attuali di don Tom. Perciò facciamo un sincero appello a tutti gli interessati a smettere di diffondere tali messaggi, non richiesti, fuorvianti e divulgatori di false indiscrezioni. Continuiamo intanto a pregare per don Tom, affinché il Signore lo protegga da ogni dolore e lo liberi dalle grinfie delle forze del male prima possibile”. (SL) (Agenzia Fides 22/03/2016)
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AMERICA - Tre Paesi americani nella lista nera dei diritti umani
 
Washington (Agenzia Fides) - Cuba, Venezuela e Guatemala sono nella lista nera stilata dalla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH). E’ quanto emerge dal rapporto annuale del 2015 appena pubblicato. In questi Paesi sono registrate forti restrizioni ai diritti di ogni genere che continuano a limitare la vita delle popolazioni. La CIDH riporta situazioni di discriminazione, violenza, emarginazione verso gli afrodiscendenti cubani; la precarietà del sistema giudiziario e fiscale in Venezuela; condizioni strutturali in materia di giustizia, sicurezza pubblica, emarginazione e discriminazione che colpiscono gravemente i diritti umani in Guatemala, dove c’è bisogno di una amministrazione della giustizia efficiente, indipendente e autonoma per il rafforzamento della democrazia e dello Stato di Diritto. (AP) (22/3/2016 Agenzia Fides)
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AMERICA/BOLIVIA - “Minacciato lo stato di diritto, c’è bisogno di verità!” chiede Mons. Gualberti
 
Santa Cruz (Agenzia Fides) – "Ogni giorno i media ci presentano notizie di persone che approfittano del potere per arricchirsi, anche ricorrendo alla corruzione, a menzogne e inganni. Nel tentativo di nascondere i fatti contro la legge, sentiamo dichiarazioni contraddittorie e ambigue, che invece di fare luce sui fatti, intralciano la situazione e confondono l'opinione pubblica, proprio per distrarre l'attenzione dal vero problema": così ha parlato domenica scorsa, 20 marzo, l'Arcivescovo di Santa Cruz, Sua Ecc. Mons. Sergio Gualberti, in Cattedrale dinanzi alla comunità cattolica.
Mons. Gualberti ha esclamato: "C'è bisogno di verità! La giustizia deve fare un'inchiesta imparziale, obiettiva e libera da ogni tipo di pressione. Solo nella verità si può superare il clima di sfiducia e la mancanza di credibilità che causano questi fatti e minacciano la coesistenza pacifica e lo stato di diritto in una nazione".
La nota inviata a Fides da una fonte locale segnala che l'Arcivescovo non ha citato alcun nome né fatto specifico, ma secondo un comunicato dell'ufficio stampa dell'Arcidiocesi di Santa Cruz, le sue parole si riferivano allo scandalo “che coinvolge alti livelli del governo”.
Già nel novembre 2015 la Chiesa cattolica locale aveva denunciato la situazione del paese: "Viviamo in un tempo caratterizzato dalla esaltazione delle ideologie che non vedono la realtà dei bisognosi o non sentono la loro voce. La corruzione priva coloro che rimangono emarginati dall'occasione di una ripresa; l'impunità politica e giudiziaria protegge e sostiene questa situazione. Quindi, se noi riconosciamo questo, diciamo senza paura: abbiamo bisogno e vogliamo un cambiamento” (vedi Fides 13/11/2015). Inoltre la stampa locale ha segnalato in diverse occasioni il traffico d’influenza delle autorità del governo proprio per alcuni appalti a ditte internazionali.
(CE) (Agenzia Fides, 22/03/2016)
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AMERICA/STATI UNITI - Migliaia di catecumeni saranno accolti nella Chiesa cattolica a Pasqua
 
Washington (Agenzia Fides) – "Migliaia di persone negli Stati Uniti saranno accolte nella Chiesa cattolica durante la Veglia Pasquale il prossimo 26 marzo. In molte diocesi in tutto il paese saranno accolte intere famiglie che, preparate, desiderano ricevere i sacramenti" afferma il comunicato della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America inviato a Fides.
L'Arcidiocesi di Baltimora accoglierà 292 catecumeni (che riceveranno il battesimo) e 516 candidati (che riceveranno la cresima e la prima Comunione), tra i quali un parrocchiano di 14 anni che ha trovato la fede mentre lotta contro il cancro. Una famiglia intera di cinque persone si unirà ai 419 catecumeni e 581 candidati che riceveranno i sacramenti nell'Arcidiocesi di Detroit.
Circa 80 delle quasi 200 diocesi degli Stati Uniti hanno già segnalato i dati per il 2016 alla Conferenza Episcopale.
L'Arcidiocesi di New York accoglierà circa 497 catecumeni e 1.116 candidati, mentre l'Arcidiocesi di Los Angeles, la più grande diocesi degli Stati Uniti, accoglierà 1.638 nuovi cattolici.
Tra le altre Arcidiocesi: Cincinnati: 880 candidati e catecumeni; Philadelphia: 245 catecumeni, 345 candidati; Boston: 235 candidati, 321 catecumeni; Santa Fe, New Mexico: 268 catecumeni, 287 candidati; Louisville, Kentucky: 250 candidati, 214 catecumeni; New Orleans: 174 catecumeni, 217 candidati; Omaha, Nebraska: 133 catecumeni, 275 candidati; Hartford: 116 catecumeni, 268 candidati; San Francisco: 400 catecumeni; Washington: 1.375 catecumeni e candidati; Newark: 1090 catecumeni e candidati.
La lista completa si può trovare anche sul sito della CCB: http://www.usccb.org/news/16-032.cfm
(CE) (Agenzia Fides, 22/03/2016)

giovedì 24 dicembre 2015

Bollettino Fides News del 23 dicembre 2015

VATICANO - Fides per un mondo più giusto
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Natale porta con sé l’attesa della venuta di Dio, il Solo che può stabilire un regno di pace universale fondato sulla giustizia. La situazione mondiale non sembra aspettare o andare verso questa venuta. L’Agenzia Fides è costretta a registrare quotidianamente guerre, violenza, negazione dei diritti umani, della libertà religiosa e di espressione, discriminazione e persecuzione delle minoranze. E’ nostro compito portare alla luce questa realtà, oscurata dalla grande informazione, e prendere atto dei tanti uomini e donne cristiani e non, che vivono, lavorano e lottano alle frontiere dell’umanità, anche a costo della loro vita, per costruire un mondo migliore. A tutti coloro che condividono l’informazione e la sollecitudine per l’umanità, tutta la redazione dell’Agenzia porge gli auguri per le feste natalizie e un sereno Anno Nuovo. (Agenzia Fides 23/12/2015)
EUROPA/POLONIA - I “Cantori della stella” dell’Infanzia Missionaria impegnati per i coetanei del Madagascar
Varsavia (Agenzia Fides) – Durante il tempo di Natale, anche in Polonia i bambini dell'Infanzia Missionaria si impegnano a coinvolgere altre persone per sostenere le missioni attraverso l’iniziativa dei “Cantori della stella” (vedi Fides 19/12/2015). Visitano quindi le famiglie delle loro parrocchie e durante questo breve incontro intonano i canti di Natale, presentano un piccolo spettacolo della Natività in chiave missionaria e incoraggiano a sostenere l’Infanzia Missionaria. Come informa la Direzione nazionale delle POM della Polonia, quest'anno l'attenzione viene orientata sulla condizione dei bambini in Madagascar.
I Cantori missionari si cominciano a preparare già nel mese di ottobre, subito dopo la Giornata Missionaria Mondiale. Preparano i loro vestiti e gli accessori, come una stella, un salvadanaio, il logo dell'Infanzia Missionaria, allestiscono una piccola rappresentazione della Natività. Nel tempo di Avvento si impegnano nella preghiera quotidiana e in piccole rinunce. Il momento culminante di questa iniziativa è il 6 gennaio, solennità dell’Epifania e Giornata missionaria dei bambini, che viene festeggiata nelle parrocchie. In questa circostanza molti bambini entrano a far parte della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria. L’azione missionaria dei Cantori della stella si conclude con un incontro diocesano, a cui partecipano centinaia di piccoli cantori missionari. (SL) (Agenzia Fides 23/12/2015)
AFRICA/SUDAN - Aumentano gli abusi sui minori nella capitale
Khartoum (Agenzia Fides) - Il Ministero della Sanità sudanese ha dato l’allerta per l’aumento dei casi di abuso sessuale ai danni di minori nello Stato di Khartoum. Le vittime sono in particolare bambini in età scolare. Secondo uno studio portato avanti dal Ministero della Sanità, nelle scuole di Khartoum quest’anno è stato registrato un aumento significativo di disturbi di salute mentale tra gli studenti. E’ anche emerso che molti bambini sono stati molestati sessualmente o violentati in casa. Sono aumentati anche suicidi e altri morti violente tra donne e bambini a causa della proliferazione delle manifestazioni di violenza in tutto il Sudan.
Secondo un insegnate della Lubaba Basic School, nel distretto di El Nasir, 11 alunni della scuola sono stati violentati in casa. Sei risultano incinta. Nel mese di luglio 2015, il quotidiano El Jareeda aveva pubblicato un rapporto sugli abusi sessuali ai danni dei bambini, in particolare nei distretti periferici della capitale sudanese dove non ci sono stazioni di polizia e dove la maggior parte dei residenti sono sfollati provenienti dalle zone di guerra. Da una dichiarazione del presidente del Sindacato Nazionale dei disabili mentali risulta che, nel 2014 e all'inizio del 2015, sono stati registrati più di 3.500 casi di abuso sessuale nei confronti dei bambini. Tuttavia, i crimini riportati alla polizia rappresentano meno del 5% dei casi reali. (AP) (23/12/2015 Agenzia Fides)
AFRICA/MALAWI -L’Anno della Misericordia nelle carceri del Malawi nei racconti di un missionario
Lilongwe (Agenzia Fides) - “Dopo l'iniziativa di Patrizia Lavaselli di portare i disegni delle donne della prigione di massima sicurezza di Zomba all'Accademia Carrara di Bergamo, questa nuova avventura ha del miracoloso”scrive all’Agenzia Fides p. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano, commentando la nomina dell’album “I have no everything here” eseguito dalla Zomba Prison Band, formata da detenuti del carcere malawiano, al Grammy Awards che verranno assegnati il 15 febbraio 2016 a Los Angeles. “Un sogno, una tappa nuova nel lungo cammino di riconciliazione con se stessi e con il mondo, una preghiera e un lamento, ma anche un segnale che la Misericordia non ha confini” afferma il missionario.
Nell’anno della Misericordia anche in altre carceri del Malawi, uno dei Paesi più poveri del mondo, si moltiplicano i progetti per dare condizioni di vita dignitose. “La popolazione del Malawi raddoppia ogni diciotto anni fino a raggiungere gli attuali diciassette milioni di abitanti. Di questi circa quattordici mila sono rinchiusi nelle stesse carceri che già cinquanta anni fa erano insufficienti. Il sistema giudiziario e penale rimane una delle eredità del periodo coloniale ed è tutto incentrato su un unico metodo: la punizione del carcerato. Un sistema che disumanizza la persona rendendola incapace di ricostruire la propria vita” sottolinea p. Gamba, che è Chairman del Prison Felloship Malawi e membro dell’Ispettorato delle Prigioni. Grazie a questi incarichi p. Gamba partecipa alla stesura del Rapporto Annuale sulle carceri per il Parlamento.
Tra le iniziative promosse dal missionario c’è il rinnovamento del carcere di Ntcheu, un lavoro effettuato dagli stessi detenuti che “hanno quasi completato l'opera di un carcere dove vivere con dignità di persone durante la detenzione al fine di riscattare la propria vita”. “Una storia che vuole aiutare chi ha offeso e chi è stato offeso, nel nome della Misericordia” conclude il missionario. (L.M.) (Agenzia Fides 23/12/2015)
ASIA/MYANMAR - Il Card. Bo: "Un Natale di buona volontà, per la riconciliazione nazionale”
Yangon (Agenzia Fides) - In Myanmar ci sono "tutte le ragioni per festeggiare con l'angelo che a Natale ha cantato: Gioia a tutto il mondo! Natale è un invito a uscire dalla nostra oscurità e vivere nella luce, ad accogliere la luce in modo che il nostro cuore possa veramente essere riempito di gioia": lo afferma il Card. Charles Bo, Arcivescovo di Yangon, nel suo messaggio diffuso in occasione del Natale.
Una parola-chiave del messaggio, inviato dal Cardinale a Fides, è "buona volontà", che riecheggia nell'annuncio degli angeli: "e pace in terra agli uomini di buona volontà".
"Con le elezioni generali dell'8 novembre, la nostra nazione vede l'alba di un cambiamento. Spetta a noi permettere che sorga un giorno luminoso. Quello che viene è un anno di benedizione per ognuno di voi, fratelli e sorelle. Dimenticando tutto il passato, le tenebre dell'odio, possiamo realizzare il messaggio di pace rivolto a tutte le persone di buona volontà", afferma il Cardiale.
"La buona volontà è una conditio sine qua non per l'acquisizione della pace", rimarca, invitando a “costruire un nuovo Myanmar, un nuovo cielo e una nuova terra", grazie alla buona volontà di ciascuno.
Il messaggio invita " tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad unire le forze in Myanmar", costruendo la pace tra le comunità, "mai diffondendo discorsi di odio". Elogia poi i vincitori delle elezioni per aver dimostrato sagacia, "proponendo un governo di riconciliazione nazionale", apprezzato dalla Chiesa. Chiede a chi ha perso le elezioni di "accettare il verdetto e accogliere con favore i vincitori", trasferendo in modo pacifico il potere.
Invoca la buona volontà dei militari, affermando di "credere sinceramente nel cambiamento del cuore dell'esercito" che può diventare "guardiano della transizione democratica". Si dice “certo della buona volontà dei leader religiosi e delle religioni”, per dare prova di "prendersi cura gli uni degli altri" abbandonando " i tentativi di abusare della religione per scopi politici".
In particolare il Cardinale vede e auspica la buona volontà della Chiesa, "una delle poche organizzazioni nel paese che è davvero di carattere nazionale avendo al suo interno gente di ogni tribù, lingua ed etnia". La Chiesa - conclude - "è chiamata a stare con i più emarginati, per garantire che la democrazia sia inclusiva, indirizzata verso i più vulnerabili". In occasione del Natale, la Chiesa in Myanmar ribadisce il proprio contributo nella costruzione della nazione, pur ferita da tanti problemi, operando per "un tempo di guarigione, non di vendetta. Un tempo per il perdono, un momento per la riconciliazione nazionale". (PA) (Agenzia Fides 23/12/2015)
ASIA/COREA DEL SUD - In Avvento i giovani sperimentano il perdono di Dio
Seul (Agenzia Fides) - L'Avvento è un tempo di misericordia: con questa consapevolezza l'arcidiocesi di Seul ha promosso la celebrazione del sacramento della Confessione per i giovani ponendo 30 "Tende della riconciliazione" fuori dalle Cattedrale di Myeongdong, catturando così l'attenzione di turisti e passanti incuriositi.
Come riferito a Fides dall'Arcidiocesi di Seul, l'iniziativa offre ai giovani cattolici l'opportunità di ricevere il Perdono non in un confessionale tradizionale, ma in una tenda, luogo che ha un pregnante significato biblico e teologico.
"I giovani sono beni preziosi per la Chiesa cattolica" ha detto p. Peter Yang Jang-ook, il direttore del Dipartimento della Gioventù dell'Arcidiocesi di Seoul, e il principale organizzatore della manifestazione. "Nella nostra società moderna, tuttavia, non è facile per i giovani mantenere la loro fede. Pertanto, vorremmo offrire loro la possibilità di avvertire e fare esperienza della misericordia di Dio".
I giovani sono stati invitati a spendere del tempo per pregare, riflettere e fare l’esame di coscienza all’interno della cattedrale, ascoltando letture bibliche e cantando, per poi recarsi all'esterno della chiesa. I giovani vivono questa opportunità come "tempo di guarigione e di perdono"; come momento in cui "Cristo accoglie la confessione". All'iniziativa partecipano 30 sacerdoti confessori, tra i quali il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung e il Vescovo Peter Chung Soon-taek. (PA) (Agenzia FIdes 23/12/2015)
ASIA/ISRAELE - I Vescovi cattolici reagiscono alle dichiarazioni-choc di un rabbino contro i “cristiani vampiri”
Gerusalemme (Agenzia Fides) – L'assemblea dei Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa ha appreso “con sgomento” e subito condannato le recenti dichiarazioni anticristiane diffuse dal rabbino Benzi Gopstein, proprio nei giorni in cui si celebravano i cinquant'anni della dichiarazione conciliare Nostra aetate, che ha aperto una fase nuova dei rapporti tra ebrei e Chiesa cattolica.
Nei giorni scorsi il rabbino, noto per le sue posizioni estremiste e leader del movimento Lehava, nato per opporsi ai matrimoni tra ebrei e non ebrei, ha pubblicato su un sito internet la sua proposta – poi ripresa dalla stampa israeliana - di bandire le feste cristiane e espellere i cristiani da Israele, “prima che questi vampiri”, così ha scritto Gopstein, “bevano il nostro sangue”. Nel suo intervento, il rabbino accusava i cristiani di voler fare proselitismo nello Stato ebraico.
In una dichiarazione, diffusa dai canali ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme, l'Assembea dei Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa condanna con fermezza le parole “irresponsabili di Rabbi Gopstein”, definendole “un oltraggio allo stesso dialogo” fiorito dopo il Concilio Vaticano II. I Vescovi cattolici, che già in altre occasioni avevano denunciato le provocazioni intimidatorie del rabbino estremista, si appellano alle autorità israeliane, rimarcando che simili sortite “rappresentano una vera minaccia per la convivenza pacifica nel Paese”, davanti alla quale occorre “adottare le misure necessarie, nell'interesse di tutti i cittadini”.
In passato, il rabbino Gopstein aveva giustificato gli attacchi e i roghi appiccati a chiese e moschee nelllo Stato ebraico, come legittimi tentativi di purificare la terra d'Israele da culti idolatrici. (GV) (Agenzia Fides 23/12/2015).
ASIA/GIORDANIA - Il re Abdullah II: i cristiani arabi fanno parte integrante della nostra civiltà
Amman (Agenzia Fides) – I cristiani arabi “sono una parte integrante del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro”, e fin dall'inizio “sono stati partner essenziali per la nostra cultura, per la costruzione della nostra civiltà e per la difesa dell'islam”. Così si è espresso re Abdullah II di Giordania nel corso del discorso, trasmesso martedì 22 dicembre dalla tv nazionale, con cui il monarca hascemita ha voluto felicitarsi con tutti i suoi sudditi in occasione della festa islamica della natività del Profeta Mohammad (celebrata in quasi tutto il mondo il 23 dicembre) e della solennità cristiana del Natale di Nostro Signore. Re Abdullah – riferiscono fonti giordane consultate dall'Agenzia Fides - ha sottolineato il valore simbolico della prossimità tra le due celebrazioni, in un tempo in cui molti paesi “soffrono per l'estremismo e la violenza”, alimentati da chi tradisce “i veri principi dell'islam e del cristianesimo”.
Alla vigilia della festa islamica e di quella cristiana, Abdullah ha voluto ribadire che “l'islam è una religione di misericordia”, e che cristiani e musulmani sono uniti da “valori comuni” totalmente opposti alle pratiche di coloro che lui ha definito come “fuorilegge dell'islam”. In tale contesto, il monarca ha ribadito che tutti i giordani “vivono sotto l'ombrello di una medesima cittadinanza”, e che i cristiani arabi hanno contribuito in maniera essenziale alla costruzione della civiltà arabo-islamica fin dai tempi della battaglia di Mu'tah (quando Mohammad aveva ordinato alle forze islamiche in lotta contro l'esercito bizantino di non nuocere ai cristiani della Siria).
La festività islamica del Mawlid al-nabi, la natività del Profeta Mohammad – che dipende dal calendario lunare – nell'anno 2015 viene celebrata anche il 23 dicembre. Una simile prossimità tra la festa islamica e il Natale cristiano non si verificava da 457 anni. (GV) (Agenzia Fides 23/12/2015).
AMERICA/HAITI - Ballottaggio il 27 dicembre, non ancora insediata la Commissione di valutazione elettorale
Port au Prince (Agenzia Fides) – Il portavoce della Conferenza Episcopale di Haiti (CEH) ha confermato che il Card. Chibly Langlois, Vescovo di Les Cayes, ha avuto degli incontri informativi con i membri dell'esecutivo durante lo scorso fine settimana. Mons. Patrick Aris, segretario delle comunicazioni e portavoce della Conferenza Episcopale, in una nota inviata a Fides, sottolinea che è compito della Chiesa cattolica incontrare i diversi attori politici nel tentativo di facilitare il dialogo. La popolazione di Haiti dovrà scegliere il 27 dicembre fra Jovenel Moise e Jude Celestin, dopo il primo turno delle elezioni presidenziali svoltosi il 25 ottobre (vedi Fides 1/12/2015).
Per quanto riguarda la sua partecipazione alla Commissione di valutazione elettorale che è stata creata, Mons. Aris informa che è in attesa delle conclusioni della Conferenza Episcopale che sta valutando la situazione nel suo insieme prima di prendere una decisione. Pochi giorni dopo la sua creazione con decreto presidenziale, la Commissione di valutazione delle elezioni non si è ancora insediata. La partecipazione di Mons. Patrick Aris, come rappresentante della Chiesa cattolica in questa struttura, per molti presenta ancora punti oscuri.
(CE) (Agenzia Fides, 23/12/2015)
AMERICA/HONDURAS - Mons. Garachana: “urgente e necessario per il nostro Honduras un tempo di riconciliazione e pace”
San Pedro Sula (Agenzia Fides) – Nel suo tradizionale messaggio di Natale, il Vescovo della diocesi di San Pedro Sula, Sua Ecc. Mons. Ángel Garachana Pérez, ha ricordato a tutti che Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre e che è urgente e necessario per l’Honduras lasciare la violenza e vivere la riconciliazione.
Nel messaggio, Mons. Garachana Pérez fa anche riferimento al Giubileo della Misericordia appena iniziato: "essere misericordiosi - scrive il Vescovo - significa tessere relazioni familiari e sociali d'amore, di perdono e di riconciliazione. Il perdono viene dalla espressione più evidente dell'amore misericordioso, e per noi cristiani è un imperativo di cui non possiamo fare a meno".
"In questo periodo natalizio, è importante lasciare il rancore, la violenza e la vendetta, perché solo così possiamo creare le condizioni per vivere felici. E’ sempre tempo di riconciliazione e di pace, ma il tempo del Natale è più favorevole, e per il nostro Honduras è urgente e necessario" afferma il Vescovo.
"Quando si tratta di corruzione nel comportamento economico e politico, è perché in precedenza si è corrotta la coscienza, che allora non è più sensibile alla dignità della persona, al valore sacro della vita umana, al punto che uno uccide insensibilmente" conclude Mons. Ángel Garachana Pérez.
(CE) (Agenzia Fides, 23/12/2015)

mercoledì 9 dicembre 2015

Bollettino fides News del 9 dicembre 2015

EUROPA/SPAGNA - Il Vescovo di Cadiz y Ceuta chiede a ogni parrocchia di impegnarsi in un'opera di misericordia
Cadiz (Agenzia Fides) – Ogni comunità parrocchiale o religiosa ha una sfida da affrontare nel corso dei prossimi dodici mesi. Il Vescovo della diocesi di Cadiz y Ceuta, Sua Ecc. Mons. Rafael Zornoza Boy, ha infatti chiesto ad ogni parrocchia di assumere l’impegno di realizzare un'opera specifica di carità, in occasione dell'Anno Giubilare della Misericordia aperto a Roma da Papa Francesco.
In una lettera pastorale scritta in occasione del Giubileo, pervenuta anche a Fides, Mons. Zornoza raccomanda: “Curate molto di più la carità rispetto a quanto si fa di solito, come visitare i malati, negli ospedali e in casa, la cura per gli anziani, visitarli nelle loro case, parlare con loro, accompagnarli, portarli fuori per una passeggiata, accompagnare con misericordia le donne che hanno avuto aborti, cercare di curare le loro ferite psicologiche; avere un serio impegno con le attività della Caritas parrocchiale, nei dispensari alimentari, ecc.".
La Caritas diocesana è impegnata in modo particolare con i migranti. La situazione nel sud della Spagna sta diventando molto tesa per i continui tentativi di ingresso da parte di gruppi di africani. Nel 2014 sono entrate 11.146 persone (dalla "frontiera sud"). Oltre 20.000 persone, sempre nel 2014, hanno tentato di superare la rete di Ceuta e Melilla, ma solo 2.300 ci sono riuscite (Vedi Fides 10/03/2015). La diocesi di Cadiz y Ceuta, per la sua posizione geografica che la rende porta d’ingresso al paese dal continente africano, è quella che in Spagna ha avuto il numero maggiore di migranti, con diversi problemi conseguenti.
(CE) (Agenzia Fides, 09/12/2015)
AFRICA/CENTRAFRICA - Ridimensionata la portata degli scontri a Bangui dopo la bocciatura della candidatura di Bozizé
Bangui (Agenzia Fides) - “L’atmosfera che ci ha lasciato Papa Francesco sta ridimensionando molte reazioni, che fino all’altro ieri sarebbero state violente ed ora sono più pacate. Purtroppo però alcuni media continuano a gonfiare notizie di tensioni come quelle di ieri” dicono all’Agenzia Fides fonti missionarie da Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, dove forti speranze si sono accese con la visita di Papa Francesco a fine novembre. Ieri, 8 dicembre, il rigetto da parte della Corte Costituzionale della candidatura dell’ex Presidente François Bozizé alle prossime elezioni presidenziali del 27 dicembre ha provocato nuove tensioni e alcuni scontri.
“In realtà noi che viviamo dalla parte opposta dei quartieri interessati dagli scontri, non ci siamo accorti di nulla e abbiamo appreso dalla radio quello che sarebbe successo” dicono le fonti di Fides. “Questa mattina il centro della capitale era tranquillo e un portavoce del partito di Bozizé ha invitato alla calma i suoi sostenitori. Ha però aggiunto di non poter escludere il verificarsi di nuovi scontri il giorno delle elezioni. Non era una minaccia, ma una constatazione di fatto”.
“La venuta del Papa ha ridato fiducia alla gente e questo ha permesso la ripresa di alcune attività economiche. Non ci facciamo comunque illusioni, perché i gravi problemi del Centrafrica permangono, ma almeno possiamo avere uno sguardo verso il futuro” concludono le fonti di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 9/12/2015)
AFRICA/MALAWI - Anche la giovane Chiesa del Malawi si appresta a vivere il Giubileo della Misericordia
Lilongwe (Agenzia Fides) - “Le diocesi del Malawi si preparano a vivere il Giubileo della Misericordia con grande partecipazione” scrive all’Agenzia Fides, p. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano. “Sabato 12 dicembre la diocesi di Mangochi aprirà la porta della Cattedrale per un anno che sarà una sfida a tutta la Chiesa di essere riconciliata con se stessa ed ecumenicamente aperta alle chiese e alle fedi presenti nel paese. Sarà un anno da raccontare e ascoltare: l'esperienza di una giovane Chiesa ormai cresciuta e pronta al dialogo al suo interno e con il mondo” commenta il missionario.
P. Gamba pensa inoltre che “la visita di Papa Francesco in Africa avrà una forte ripercussione in tutto il continente, anche se occorrerà forse del tempo per vederne i frutti, che saranno comunque abbondanti”. Il Malawi è uno dei Paesi più poveri del mondo, dove la crisi finanziaria che ha comportato forti tagli alla sanità, sta avendo conseguenze gravissime come ad esempio il ritorno della lebbra (vedi Fides 26/11/2015). (L.M.) (Agenzia Fides 9/12/2015)
AFRICA/ANGOLA - “Migliore assistenza sanitaria per la popolazione rurale del Cunene”: progetto per mamme e bambini nell’Angola più remota
Chiulo (Agenzia Fides) – Nel 40° anniversario dell’indipendenza dell’Angola, Medici con l’Africa Cuamm rinnova il proprio impegno nel Paese con il progetto per la salute materna e infantile nella provincia di Cunene: “Migliore assistenza sanitaria per la popolazione rurale del Cunene”. Lanciato a Chiulo, nel sud dell’Angola, ieri, martedì 8 dicembre 2015, il progetto a favore della salute di mamme e bambini ha come obiettivo quello di rafforzarsi presso l’ospedale e nei 3 centri sanitari dove è già in atto, per raggiungere l’intero territorio del Municipio di Ombaja e servire una popolazione di oltre 290 mila persone.
Lo ha riferito all’Agenzia Fides don Dante Carraro, Direttore del Cuamm, che si trova per l’occasione presso l’ospedale diocesano di Chiulo. Partito a marzo 2015, realizzato in collaborazione con AIF – African International Foundation, il progetto si rivolge a una popolazione che vive in un territorio di circa 12 mila chilometri quadrati, occupato per lo più da vaste aree rurali, prive di strade e collegamenti. In questo contesto l’accesso ai servizi sanitari rappresenta la priorità dell’intervento del Cuamm che, in due anni, dal 2015 al 2017, vuole contribuire a ridurre la mortalità materno infantile e il numero di bambini che muoiono sotto i 5 anni per malnutrizione o malattie tanto comuni altrove, quanto fatali (malaria, diarrea, infezioni respiratorie.
Per riuscirci, come ha spiegato il capoprogetto, il Cuamm sta lavorando per garantire assistenza tecnica, clinica e chirurgica, anche con l’aiuto di attrezzature appropriate; oltre a formare e sensibilizzare i circa 200 operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche) impiegati nelle comunità e in ospedale. Nel corso della giornata di lancio del programma è emerso che la pesante siccità degli ultimi mesi sta aggravando il numero dei casi di malnutrizione acuta severa. Ad aggravare il tutto è arrivata dal mese di giugno l’interruzione a livello nazionale delle forniture dei Ready to Use Foods, alimenti terapeutici indispensabili per il trattamento della malnutrizione.
“Anche in questo progetto - ha sottolineato don Dante nel corso dell’evento - è evidente l’importanza del lavorare insieme: il Cuamm non è da solo, ma condivide l’impegno con il governo provinciale, la diocesi di Ondjiva, i donatori. Da soli non si ottengono risultati, insieme sì, come dimostrano gli obiettivi raggiunti in questi mesi di lavoro”. A conclusione della mattinata, si è tenuto lo spettacolo degli attivisti comunitari del municipio di Ombadja che, secondo la tradizione, utilizzano canti e rappresentazioni teatrali come strumento di sensibilizzazione su temi complessi, quali la malnutrizione e la violenza domestica. (AP) (9/12/2015 Agenzia Fides)
ASIA/COREA DEL SUD - Il Card. Yeom: “La visita della delegazione cattolica al Nord è un punto di partenza”
Seul (Agenzia Fides) - “La visita ufficiale compiuta in Corea del Nord ha un significato importante perché questa volta la delegazione era composta da un gran numero di prelati della Corea del Sud. Prego che possa essere un punto di partenza per una maggiore comunicazione tra il Sud e il Nord”: lo dichiara all’Agenzia Fides il Card. Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seul e Amministratore apostolico di Pyongyang, commentando la recente visita in Corea del Nord da parte di 17 componenti di una delegazione cattolica sudcoreana, che comprendeva quattro Vescovi e 13 sacerdoti. I presenti hanno celebrato la liturgia eucaristica nella Cattedrale di Changchung a Pyongyang, con una assemblea di 70 laici cattolici nordcoreani.
“I nostri sforzi per entrare in contatto con la Corea del Nord risalgono al 2000, quando l'allora Vicario Episcopale per la Pastorale Sociale visitò la Corea del Nord. Nel 2003, i cattolici della Corea del Nord sono venuti da noi e abbiamo celebrato la Messa insieme nella cattedrale di Myeongdong, per la prima volta in 58 anni” ricorda il Cardinale, che a maggio 2014 è stato il primo Arcivescovo di Seul a visitare il complesso industriale del Kaesong, oltre confine.
Ora un passo avanti è stato sancito: dall'anno prossimo, la Chiesa cattolica sudcoreana potrà inviare in Corea del nord sacerdoti a celebrare le liturgie eucaristiche in occasione delle principali solennità del calendario liturgico cattolico. “Come l'Amministratore Apostolico di Pyongyang, credo che l'invio di sacerdoti ad amministrare i sacramenti nella diocesi di Pyongyang sia una priorità”, conferma il Cardinale a Fides.
“Abbiamo negoziato con la Corea del Nord per oltre dieci anni, nella speranza di inviare sacerdoti da Seul a occuparsi della vita religiosa dei credenti della Corea del Nord. Noi stiamo facendo del nostro meglio per raggiungere un consenso sulla questione. Spero che la recente visita possa rappresentare il punto di partenza di un nuovo accordo” conclude. (PA) (Agenzia Fides 9/12/2015)
ASIA/SIRIA - Il Patriarca maronita visita la Siria: “un segno d'amore per il popolo siriano”
Tartus (Agenzia Fides) – Il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai ha compiuto una visita di due giorni in Siria, sostando nella città di Tartus, nella regione costiera di Lattakia. Durante la visita, iniziata domenica 6 dicembre, il Primate della Chiesa maronita ha celebrato l'ordinazione episcopale di Joseph Tobji, il nuovo Arcivescovo maronita di Aleppo. La visita in Siria – ha dichiarato ai media locali il Patriarca Rai - “è un segno d'amore e un auspicio di pace per tutto il popolo siriano”. A Tartous, il Patriarca maronita ha avuto occasione di incontrare tra gli altri anche l'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio apostolico in Siria, e il Patriarca greco ortodosso di Antiochia Yohanna X. In alcune dichiarazioni rilasciate a media libanesi, il Patriarca Rai ha anche riferito di aver convocato nella sede patriarcale di Bkerkè tutti i leader delle forze politiche cristiane libanesi per discutere insieme della possibile intesa sulla candidatura di Suleiman Franjieh, capo del partito Marada, alla carica di Presidente della repubblica libanese, vacante dal maggio 2014. (GV) (Agenzia Fides 9/12/2015).
ASIA/BANGLADESH - Missionari scortati, ma le opere sociali vanno avanti
Dinajpur (Agenzia Fides) – “Dopo l'attentato al missionario del PIME padre Piero Parolari, la polizia presidia le missioni di Dinajpur, e noi possiamo uscire solo con la scorta. E’ una situazione che mette a disagio, e speriamo non duri a lungo” racconta all'Agenzia Fides padre Franco Cagnasso, missionario del PIME in Bangladesh.
“Questo episodio si aggiunge ad altri del genere, forse causati dall’intento di destabilizzare il governo colpendo stranieri che vivono in Bangladesh. Fa parte di una situazione tesa e deteriorata. L’anno era iniziato con tre mesi terribili, pieni di violenza in tutto il Paese, di paura, di persone bruciate vive in autobus e camion, per aver osato sfidare l’assurdo blocco proclamato dall’opposizione" ricorda il missionario.
“Poi, gradualmente, la violenza si è placata, seguita fino a settembre da una relativa calma che ha permesso di tornare alla vita normale" anche per i missionari e i religiosi..
“Al Centro Assistenza di Rajshahi - racconta p. Cagnasso, facendo una panoramica sulle opere sociali portate avanti dal Pime - sono ricominciati a venire gli ammalati, mentre a Snehanir, la 'Casa della tenerezza', ai circa 30 ragazzi e ragazze con problemi agli arti si sono aggiunti altri 15 bambini con problemi di udito e di vista”.
Inoltre “la scuola nella baraccopoli di Dacca ha fatto grandi progressi: usando vecchi computer donati da scuole per stranieri, organizza per le ragazze di quinta elementare un corso di informatica, con risultati scolastici ottimi” osserva.
“L’ostello per ragazzi e ragazze ‘Hill Child Home’, nel sud del paese - prosegue - ha inaugurato due dormitori, femminile e maschile. Rimangono purtroppo tensioni continue fra gli aborigeni, come i ragazzi presenti, e i bengalesi, che tentano di impadronirsi delle loro terre. La situazione tesa offre alle autorità il pretesto per negare agli stranieri il permesso di entrare in quelle aree”.
Padre Cagnasso termina ora l'incarico di Superiore dei missionari del PIME in Bangladesh, svolto per quattro anni, e ritorna a svolgere servizio pastorale in una parrocchia a Dacca, dove si occuperà della formazione di un gruppo di studenti di College che mostrano interesse a diventare missionari. (PA) (Agenzia Fides 9/12/2015)
AMERICA/PARAGUAY - Due milioni di fedeli alla festa della patrona del Paraguay
Caacupé (Agenzia Fides) – Quasi due milioni di fedeli, secondo le stime della polizia, si sono riuniti tra lunedì 7 e martedì 8 dicembre, intorno alla Basilica di Nostra Signora dei Miracoli di Caacupé, Patrona del Paraguay, circa 50 chilometri ad est di Asuncion. La Messa principale della festa è stata presieduta dal Vescovo di Caacupé, Sua Ecc. Mons. Catalino Claudio Giménez Medina, alla presenza del Presidente del Paraguay, Horacio Cartes, accompagnato dai suoi collaboratori. Nell’omelia Mons. Giménez ha condannato la corruzione, la violenza armata nel nord, gli attacchi contro le donne e l'aborto.
I pellegrini sono arrivati a piedi, in ginocchio, portando croci, oppure a cavallo o sui carri con i buoi, manifestando la loro devozione alla Vergine. Quest’anno per la prima volta ha partecipato l'associazione dei ciclisti, con diverse centinaia di membri, e perfino un gruppo da Hernandarias, al confine con il Brasile, che ha compiuto un viaggio di due giorni per percorrere 300 km.
Il Vescovo di Caacupé nella sua omelia ha criticato le "chiacchiere politiche" e ha sottolineato "il ripudio del popolo per la violenza armata", riferendosi a un gruppo clandestino che ha rapito alcune persone e militari nel nord del paese (vedi Fides 2/12/2015). "Ripudiamo la violenza domestica e la violenza contro le donne, che va contro la misericordia" ha concluso il Vescovo.
(CE) (Agenzia Fides, 09/12/2015)
OCEANIA/AUSTRALIA - Hacker jihadisti dello Stato Islamico sabotano il sito web di una parrocchia siro-cattolica
Sidney (Agenzia Fides) – Il sito della chiesa siro-cattolica di Sidney intitolata a di Nostra Signora della Misericordia è stato preso di mira da sedicenti hacker legati allo Stato Islamico (Daesh), che hanno inserito nel sito video di decapitazioni e esecuzioni sommarie compiute dai tagliagole jihadisti, insieme a un proclama in cui si esalta la guerra santa contro gli infedeli “fino alla conquista di Roma”. La parrocchia è frequentata da fedeli siro-cattolici originari della Siria e dell'Iraq, e nel recente passato ha curato iniziative di accoglienza e assistenza per i rifugiati fuggiti dalle zone di guerra del Medio Oriente. L'attacco ha provocato shock e amarezza tra i fedeli della comunità parrocchiale, che comunque hanno risposto in maniera energica all'atroce intimidazione. “Qualsiasi cosa accada” si legge nella pagina facebook della parrocchia “le nostre chiese rimangono sante, e e noi rimarremo fedeli per sempre, pregando in ginocchio”. (GV) (Agenzia Fides 9/1 2/2015).
AFRICA/KENYA - Dimissioni del Vescovo di Garissa e successione
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 8 dicembre 2015,
ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Garissa (Kenya), presentata da Sua Ecc. Mons. Paul Darmanin, O.F.M. Cap., in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Gli succede Sua Ecc. Mons. Joseph Alessandro, O.F.M. Cap., Coadiutore della medesima diocesi. (SL) (Agenzia Fides 9/12/2015)

lunedì 16 novembre 2015

Bollettino Fides News di lunedi 16 novembre 2015

AFRICA/BURUNDI - Sparatorie a Bujumbura, anche nei quartieri centrali
Bujumbura (Agenzia Fides)- Sono in corso forti sparatorie a Bujumbura, riferiscono all’Agenzia Fides fonti locali dalla capitale del Burundi. “Abbiamo udito spari ed esplosioni fino a 40 minuti fa. Si è combattuto e si combatte in diversi quartieri della città, non solo quelli periferici ma anche in quelli centrali” dicono le nostre fonti, che per motivi di sicurezza chiedono l’anonimato.
“Solo la settimana scorsa le forze di sicurezza avevano compiuto operazioni per sequestrare le armi in mano alle milizie contrarie al Presidente. Evidentemente non sono servite, perché i combattimenti sono ripresi più forti di prima e il numero dei ribelli sembra in aumento. Gli scontri odierni sono probabilmente scoppiati quando l’esercito ha avviato una nuova operazione per il sequestro di armi”.
“Sappiamo infine che in Burundi sono presenti anche uomini delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), il gruppo di guerriglia che si oppone al governo di Kigali, rifugiatosi nella Repubblica Democratica del Congo, per dare man forte alle milizie locali fedeli al Presidente Pierre Nkurunziza. Ormai questo gruppo si comporta come serbatoio di mercenari pagati dal nostro governo” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 16/11/2015)
AFRICA/CONGO RD - “Il dialogo nazionale deve rispettare la Costituzione” affermano i Vescovi
Kinshasa (Agenzia Fides) - Il dialogo nazionale proposto dal Presidente Joseph Kabila deve essere rispettoso della Costituzione e non deve dar vita a forme di transizione o a istituzioni straordinarie. È quanto affermano i Vescovi della Repubblica Democratica del Congo in una dichiarazione giunta all’Agenzia Fides, firmata da Sua Ecc. Mons. Nicolas Djomo, Vescovo di Tshumbe e Presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO).
I Vescovi ribadiscono il loro no a eventuali modifiche costituzionali che potrebbero aprire la strada ad un terzo mandato per il Presidente Kabila, il cui incarico scade nel 2016. La Costituzione congolese prevede infatti solo due mandati presidenziali.
Nel messaggio si ricorda che “il dialogo è la strada regale e pacifica per uscire dalla crisi. È un elemento costitutivo di ogni sistema democratico”. “Abbiamo la necessità di sottolineare che il dialogo deve svolgersi nel rispetto assoluto del quadro costituzionale e istituzionale vigente. Procedere altrimenti comporterebbe il pericolo, dalle conseguenze incalcolabili per la nazione, di riaprire il dibattito sulla revisione o il cambiamento della Costituzione nei suoi articoli bloccati o, in ogni caso, di prenderne in considerazione la possibilità”.
Per quanto concerne le elezioni, che dovranno tenersi nel 2016, la CENCO aveva proposto un calendario elettorale così scadenzato: elezioni provinciali, legislative e presidenziali. Ma visti i problemi organizzativi e finanziari (vedi Fides 30/10/2015), la CENCO propone di posporre le elezioni locali al 2017 per dare precedenza a quelle legislative e presidenziali. Il dialogo nazionale proposto dal Presidente Kabila mira a coinvolgere le forze politiche e sociali congolesi per trovare una soluzione condivisa all’impasse causato dal rinvio delle elezioni locali.(L.M.) (Agenzia Fides 16/11/2015)
ASIA/COREA DEL SUD - La vicinanza della Chiesa in Corea ai cittadini francesi
Seul (Agenzia Fides) – Cordoglio, vicinanza e preghiera da parte della Chiesa in Corea per le vittime della strage di Parigi: è quanto scrive il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seoul,in un messaggio inviato all'arcivescovo di Parigi, Cardial André Vingt-Trois, a nome di tutti i cattolici coreani. Nel messaggio, pervenuto a Fides, il Cardinale coreano esprime “profondo shock e tristezza” e si promettono intense preghiere e vicinanza per le vittime degli attentati. “Preghiamo per i feriti e per quanti sono impegnati ad aiutare le persone colpite: possa Dio conceda loro forza, conforto e pace”, si legge nel testo. “Pregiamo perchè la città di Parigi si riprenda coraggiosamente presto. Dio ci conceda coraggio e saggezza per resistere agli attacchi violenti e disumani di tutto il mondo. Possa Dio guidarci tutti per le vie della pace”, prosegue il messaggio.
La Chiesa cattolica in Corea ha stretti legami con la Chiesa cattolica in Francia da oltre cento anni. I missionari francesi hanno contribuito all’evangelizzazione della Corea durante le fasi di nascita della Chiesa nella penisola coreana. Nel 2016 in Corea si ricorda il 150° anniversario della persecuzione di Byung-in (1866), quando decine di missionari francesi sacrificarono la loro vita, testimoniando il Vangelo in terra coreana. La Chiesa cattolica coreana e quella francese stanno preparando per una celebrazione congiunta per onorare quei martiri. (PA) (Agenzia Fides 16/11/2015)
ASIA/TERRA SANTA - I Vescovi cattolici: combattere il terrorismo senza “doppiezze”
Gerusalemme (Agenzia Fides) – Il terrorismo va combattuto senza usare “doppi standard”, affrontando tutti uniti anche i fenomeni che ne rappresentano la radice, come “l'oppressione, l'odio, la cattiva educazione e il fanatismo”. Sono questi i suggerimenti realistici contenuti nella dichiarazione diffusa dall'Assemblea dei Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa, per esprimere cordoglio davanti agli “attentati di Beirut e Parigi”, dove vite innocenti sono state ancora una volta falcidiate da una “cultura di morte che si oppone alla legge di Dio e alle leggi degli uomini”.
Nella dichiarazione, diffusa dagli organi ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme e pervenuta all'Agenzia Fides, i Vescovi cattolici di Terra Santa richiamano l'urgenza di unire le forze di tutti i Paesi e dei credenti di tutte le religioni per contrastare la violenza, che si rivolge in maniera indiscriminata contro tutto e tutti. “In caso contrario - si legge nel comunicato - essa prima o poi colpirà anche noi”. I Vescovi di Terra Santa concludono il loro messaggio pregando l'Onnipotente “anche per i predicatori del terrore, affinché essi si convertano e si pentano di ciò che hanno fatto”. (GV) (Agenzia Fides 16/11/2015).
ASIA/PAKISTAN - L’Arcivescovo Shaw: “I cristiani in Pakistan pregano per Parigi”
Lahore (Agenzia Fides) – “Siamo tremendamente scioccati. La strage di Parigi ha scosso tutti i pakistani. Condanniamo ogni forma di violenza. Il Pakistan è uno stato che da anni combatte contro il terrorismo che ha colpito strade, piazze, scuole, chiese. Ieri nella cattedrale di Lahore, come in molte altre chiese del Pakistan, abbiamo celebrato una Messa in suffragio per le vittime e oggi esprimiamo profonda solidarietà con i cittadini francesi ed europei”: è quanto dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Francis Shaw, Arcivescovo di Lahore. “Ieri ho avuto un incontro con tutti i preti della diocesi e, come cristiani pakistani, ci uniamo nel porgere le condoglianze alle famiglie e nel pregare per le vittime. Anche molti leader musulmani pakistani hanno espresso la loro condanna, ricordando che il terrorismo violenta il nome di Dio e l’islam”, osserva l’Arcivescovo a Fides. “Continueremo a pregare incessantemente per invocare da Dio il dono della pace e la forza per supe rare momenti difficili come questo” aggiunge.
“Il terrorismo – nota mons. Shaw – è una sfida che ci riguarda tutti oggi. Nessun luogo è sicuro. Urge trovare unità di intenti e strategie nella comunità internazionale, tra l’Europa e il Medio Oriente. La risposta è rafforzare le misure di sicurezza ma anche lavorare quotidianamente per la cultura e l’educazione, specialmente con i giovani”.
“La Chiesa, in tutti i paesi del mondo, continua a proporre i valori di pace, tolleranza, rispetto della dignità umana, e a portare il Vangelo come messaggio di amore e di riconciliazione: questo sarà per noi in Pakistan il centro del Giubileo della misericordia”, conclude. (PA) (Agenzia Fides 16/11/2015)
ASIA/GIORDANIA - Le donne cristiane diffondono un manuale contro la violenza domestica
Amman (Agenzia Fides) – La Guida alla protezione dalla violenza domestica redatta dall'Associazione delle giovani donne cristiane di Giordania, compilata nel quadro del progetto intitolato “la mia dignità”, è stata presentata sabato 14 novembre ad Amman. Lo scopo del manuale – a cui ha dato un contributo sostanzioso l'avvocato Mona Makhamreh, nota attivista dei diritti umani – è quello di fornire una metodologia per affrontare i casi di violenza domestica, applicando anche ai singoli casi specifici le disposizioni legislative che proteggono da ogni tipo di violenze le categorie fisicamente più deboli (minori, donne e disabili).
Il manuale è rivolto in particolare ai formatori, e fornisce elementi di competenza giuridica a gruppi e organizzazioni che si occupano di questo fenomeno, tanto diffuso quanto nascosto, con riferimenti anche ai trattati internazionali che tutelano le fasce a rischio di violenza domestica. All'incontro di presentazione hanno partecipato diversi parlamentari e rappresentanti di organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti delle donne e dei minori.
L'Associazione delle giovani donne cristiane (Young Women Christian Association, YWCA) è una organizzazione non governativa, fondata in Giordania nel 1950 e registrata presso il Ministero dello sviluppo sociale. Essa rappresenta la branca giordana dell'Associazione mondiale YWCA, con sede a Ginevra, e si propone di aiutare le donne e tutelare i loro diritti da ogni discriminazione razziale, sociale e religiosa. (GV) (Agenzia Fides 16/11/2015).
AMERICA - Vescovi dell’America Latina protagonisti del “Patto delle Catacombe”
Lima (Agenzia Fides) – Oggi, 16 novembre, ricorrono 50 anni dal "Patto delle Catacombe", che ha segnato un momento particolare nella vita della Chiesa, in particolare dell'America Latina, come sottolineano i missionari gesuiti del Perù nella nota inviata all’Agenzia Fides.
Durante il Concilio Vaticano II (1962-1965) un gruppo di Vescovi, principalmente dall'America Latina, guidato dall’Arcivescovo di Olinda e Recife, Mons. Helder Camara, si riuniva regolarmente per riflettere sul tema della “Chiesa dei poveri” che Giovanni XXIII aveva proposto. Il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio, numerosi Padri conciliari - all' inizio erano 40 - si incontrarono presso le Catacombe di Santa Domitilla, a Roma, per celebrare insieme l'Eucaristia e firmare un "impegno" al quale si unirono poco dopo altri 500 Vescovi.
Il documento, poi conosciuto come "Patto delle Catacombe", impegnava i firmatari a vivere imbevuti dallo spirito del Vangelo, in povertà e umiltà, lontani dal potere, con il cuore e con la mente sul ministero pastorale.
Il testo pervenuto a Fides sottolinea l'impegno dei firmatari a livello personale (con la rinuncia a beni di lusso, ecc.) e a livello pastorale, proponendo opzioni di evangelizzazione indirizzate ai più emarginati e vulnerabili. L'ultimo paragrafo dell’impegno afferma: "Tornati alle nostre rispettive diocesi, faremo conoscere ai fedeli la nostra risoluzione, pregandoli di aiutarci con la loro comprensione, il loro aiuto e le loro preghiere. Aiutaci Dio ad essere fedeli".
(CE) (Agenzia Fides, 16/11/2015)
AMERICA/MESSICO - I bambini martiri di Tlaxcala: martiri di tutta l'America Latina
Tlaxcala (Agenzia Fides) – Con una solenne e commossa celebrazione eucaristica, il Nunzio apostolico Sua Ecc. Mons. Christophe Pierre, ha presieduto il 14 novembre la chiusura dell'Anno Giubilare per il V Centenario della nascita dei Bambini Beati Martiri di Tlaxcala: Cristobal, Antonio e Juan. Insieme al Nunzio hanno concelebrato circa 40 Vescovi. Il Vescovo di Tlaxcala, Sua Ecc. Mons. Francisco Moreno Barron, nel suo saluto all’inizio della Messa, ha sottolineato che questo appuntamento sta diventando una delle più importanti feste religiose del paese, perché ogni anno aumenta il numero di fedeli. "I bambini Martiri di Tlaxcala, sono martiri di tutta l'America Latina, perché sono stati i primi a dare testimonianza della fede" ha detto il Vescovo.
Secondo la nota pervenuta a Fides, prima della celebrazione eucaristica è stata ricordata la storia dei Bambini Martiri e le tappe del processo di beatificazione, concluso da San Giovanni Paolo II il 6 maggio 1990 presso la Basilica di Guadalupe, durante la sua seconda visita pastorale in Messico.
I bambini beati sono tra i primi nativi di etnia americana convertiti alla fede cattolica e sono anche i promartiri dell'America, i primi a versare il loro sangue per Cristo in questo continente.
Cristobal nacque probabilmente nell'anno 1514, Antonio e Juan intorno al 1516, ecco perché il Vescovo di Tlaxcala ha decretato che nel 2015 si celebrasse il V centenario della loro nascita.
Furono tra i primi evangelizzati dai francescani e dai domenicani subito dopo la conquista. Vennero crudelmente uccisi dai loro conterranei perché, in nome della fede cattolica, rifiutavano l’idolatria e la poligamia: Cristobal morì nel 1527, Antonio e Juan nel 1529. Ora si prega e si lavora per la loro canonizzazione.
(CE) (Agenzia Fides, 16/11/2015)
AMERICA/PERU' - Ogni anno 1200 bambini poveri si ammalano di leucemia
Lima (Agenzia Fides) – La leucemia pregiudica ogni anno la salute di circa 1200 bambini e bambine che vivono in situazioni di povertà. Si tratta infatti di una tipologia di cancro che si manifesta frequentemente durante l’infanzia, soprattutto nella fascia di età tra 3 e 4 anni. Dal 2012 lo Stato ha promosso il programma Plan Esperanza per migliorare l’attenzione integrale verso il cancro e l’accesso ai servizi oncologici in Perú, secondo i progressi tecnologici e la disponibilità di risorse. Grazie a questo programma, l’aspettativa di vita di questa fascia di popolazione è aumentata del 70%; con le diagnosi precoci l’80% dei pazienti risponde positivamente alla chemioterapia. Da ottobre 2012 a giugno 2015, sono stati assistiti quasi 150 mila pazienti. Di questi, 2.753 erano affetti da leucemia, 1.322 dei quali bambini. (AP) (16/11/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/COLOMBIA - Povertà in aumento a Santa Fe e Chapinero: paga giornaliera e mancanza di pensione tra le cause
Bogotà (Agenzia Fides) - Le cifre ufficiali del Piano di Sviluppo Bogotá Humana sulla povertà di tanti abitanti delle località di Santa Fe e Chapinero non sono positive. La paga giornaliera o rateale, i prestiti, le condizioni nelle quali il fenomeno della prostituzione dilaga e la mancanza di una pensione per gli ultra 60enni, sono, secondo fonti locali amministrative, i tre fattori che hanno fatto aumentare la povertà in queste località. Queste persone non vengono reperite nè identificate, tanto meno ricevono i benefici sociali offerti dallo Stato. La situazione è grave perchè i programmi di aiuto, rispetto ad altre località, registrano un bilancio completamente negativo. A Chapinero, ad esempio, sono aumentati la dipendenza dagli aiuti economici e il sovraffollamento. Nel bollettino ufficiale locale dell’Encuesta Multipropósito emerge una crescita della povertà tra le famiglie povere a Chapinero dall’1,3% nel 2011 al 2,4% nel 2014. A Santa Fe, invece, nel 2011 era c onsiderato povero il 34,1% delle famiglie, mentre nel 2014 la cifra è salita al 37,3%. (AP) (16/11/2015 Agenzia Fides)

sabato 26 settembre 2015

Bollettino Fides News del 26 settembre 2015

AFRICA/EGITTO -Il Patriarca Tawadros visita la “Chiesa sorella” etiope
Il Cairo (Agenzia Fides) – Il Patriarca copto ortodosso Tawadros II è ha lasciato nella serata di venerdì 25 settembre il Cairo per compiere una visita di cinque giorni in Etiopia. Durante la sua permanenza in terra etiope, Papa Tawadros parteciperà alle solenni celebrazioni liturgiche officiate dalla Chiesa ortodossa d'Etiopia in onore della Santa Croce, e visiterà anche i santuari rupestri di Lalibela, antico sito del cristianesimo etiope.
La trasferta di Papa Tawadros in terra etiope riveste significato sia dal punto di vista ecclesiale che riguardo ai rapporti tra Egitto e Etiopia. Tawadros ricambia la visita compiuta lo scorso gennaio in Egitto da Abuna Mathias I, Patriarca della Chiesa ortodossa d'Etiopia (vedi Fides 17/1/2015). In quell'occasione, il Primate della Chiesa etiope era stato ricevuto anche dal Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dal Grande Imam di al-Azhar Ahmed al Tayyeb, a conferma della valenza non solo ecclesiale di quella visita patriarcale. Durante i colloqui col Presidente e con altre autorità politiche, Abuna Mathias aveva discusso coi suoi interlocutori anche del futuro della questione della diga della Grande Rinascita, l'imponente opera idraulica sul Nilo iniziata dall'Etiopia e contestata dall'Egitto. Gli egiziani temono che il progetto etiope della grande diga possa avere impatto negativo sul volume delle acque del Nilo finora a disposizione dell'economia e dei bisogni prim ari della popolazione.
La Chiesa ortodossa d'Etiopia è stata vincolata giurisdizionalmente al Patriarcato copto di Alessandria d'Egitto fino al 1959, anno in cui è stata riconosciuta come Chiesa autocefala dal Patriarca copto Cirillo VI. Durante la sua visita in Egitto, Il Patriarca etiope aveva ripreso le parole di Gesù secondo cui l'uomo non può separare ciò che Dio ha unito, solitamente riferite al matrimonio, e le aveva applicate ai rapporti tra le due Chiese, riaffermando così la piena unità tra la Chiesa ortodossa d'Etiopia e la Chiesa copta. (GV) (Agenzia Fides 26/9/2015).
ASIA/FILIPPINE - Da Papa Francesco una spinta per la lotta al traffico di esseri umani
Manila (Agenzia Fides) - "Sin dagli inizi del suo pontificato Papa Francesco ha messo il dito nella piaga del traffico e dello sfruttamento degli esseri umani. Lo ringraziamo per questo, perchè la questione è tornata, grazie a lui, nell’agenda politica a livello internazionale. Credo che la sua autorità morale possa fare molto per spingere i governanti a fare di più per combattere questo fenomeno": lo dice all’Agenzia Fides p. Shay Cullen, missionario irlandese, che nelle Filippine ha creato e guida la Fondazione PREDA, che si occupa di salvare, proteggere e reinserire nella società le persone (soprattutto bambini e donne) vittime della tratta di esseri umani, di sfruttamento e schiavitù sessuale.
Secondo il missionario , “Papa Francesco sta cercando di far rivivere una voce profetica nella Chiesa a nome degli oppressi e degli emarginati. Con il suo esempio, invoglia ogni cristiano a seguire e imitare Gesù Cristo e il suo Vangelo". In particolare si vede che “la missione della lotta al traffico di esseri umani è vicina al suo cuore: in diverse occasioni ha fatto dichiarazioni e anche azioni concrete perchè lo sfruttamento di donne e bambini sia in cima all'agenda politica e sociale. I bambini e le donne che vivono in strada sono i più vulnerabili”. “Credo che le parole del Papa – conclude p. Cullen - siano state determinanti per ottenere che la ‘fine del traffico di esseri umani’ sia entrata nella lista delle priorità di Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite". (Agenzia Fides 26/9/2015)
ASIA/COREA DEL SUD - Preghiere per la pace nella Chiesa più vicina alla zona demilitarizzata
Seul (Agenzia Fides) - Giovani cristiani di diverse confessioni (cattolici, protestanti e anglicani) si sono riunti vicino al confine tra Nord e Sud Corea per pregare per la pace e la riconciliazione. Come riferisce a Fides l'Ufficio comunicazioni dell'arcidiocesi di Seul, si tratta dei giovani vicini alla Comunità di Taizé in Corea, che hanno compiuto un pellegrinaggio fino alla chiesa di Paju (città situata a sud di Panmunjeom, sul 38 ° parallelo, al confine con la zona demilitarizzata), invitando giovani di tutte le Chiese cristiane e di altri paesi asiatici a pregare per la pace e la riconciliazione della Corea.
"La riconciliazione è sempre stata la spiritualità della nostra comunità", ha spiegato fratello Shin Han Yol di Taizé, coordinatore principale della manifestazione. "Preghiamo per la pace in Corea da oltre 40 anni. Dal 2013, abbiamo pensato che sarebbe stato bello per invitare i giovani cristiani a unirsi nella nostra preghiera ".
"Il pellegrinaggio - ha aggiunto - simboleggia un viaggio. Significa non rimanere nella nostra zona di comfort. Significa alzarsi, uscire, essere pronti a iniziare il cammino di riconciliazione".
Oltre ai giovani coreani, all'incontro hanno partecipato anche 200 giovani provenienti da Hong Kong, Taiwan, Vietnam, Myanmar. "Attraverso la preghiera, la comunità spera di costruire ponti tra diverse religioni e diversi paesi". "La nostra speranza - ha concluso fratello Shin Han Yol - è pregare insieme con i nostri fratelli e sorelle in Corea del Nord". (PA) (Agenzia Fides 26/9/2015)
AMERICA/MESSICO - "Nessuno può rimanere indifferente”. Un anno fa, la strage dei 43 studenti di Iguala
Guerrero (Agenzia Fides) – "Nessuno può rimanere indifferente. La consapevolezza della grandezza e della dignità di ogni persona ci deve portare ad amare, rispettare, promuovere e difendere la vita in tutte le sue espressioni e momenti, e non tollerare od incoraggiare la cultura della morte". Così si legge nel messaggio del vescovo della diocesi Chilpancingo-Chilapa, Sua Ecc. Mons. Salvador Rangel Mendoza, O.F.M., inviato a Fides dalla conferenza Episcopale Messicana, e pubblicato oggi 26 settembre, a un anno dalla tragedia in Iguala, la strage di 43 studenti uccisi dai narcotrafficanti con la complicità dei politici locali nello Stato messicano di Guerrero (Vedi Fides 14/10/2014).
"Dinanzi a questa situazione drammatica" scrive Mons. Rangel Mendoza "i discorsi non sono abbastanza; è necessario uno sforzo delle autorità competenti per chiarire i fatti ed arrivare insieme con la società, a cominciare dalle famiglie degli scomparsi, alla verità".
Mons. Rangel Mendoza, afferma: "Dobbiamo cominciare a esaminare noi stessi davanti a Dio e davanti alla nostra coscienza civica, e chiederci che cosa ha causato questi eventi deplorevoli e riprovevoli. Così ci renderemo conto che la causa principale è la dimenticanza della dignità e dei diritti di ogni persona".
Il vescovo raccomanda a tutti due cose: la preghiera e il lavoro. "Chiediamo a Dio il dono della pace, e di lavorare per essa con azioni concrete a favore del dialogo, la verità, la giustizia, la riconciliazione e il rispetto della vita, della dignità e dei diritti di tutti", si legge nel messaggio, che si conclude con un appello a "non lasciare spazio al disordine e l'anarchia" e a costruire la pace insieme alle tante "persone buone e positive" che vivono nello Stato di Guerrero. (CE) (Agenzia Fides, 26/09/2015)

mercoledì 2 settembre 2015

Bollettino Fides News del 1 settembre 2015

ASIA/ISRAELE - Sciopero a oltranza delle scuole cristiane contro le “misure discriminatorie” del governo
Gerusalemme (Agenzia Fides) - Le scuole cristiane in Israele iniziano uno sciopero ad oltranza da oggi, 1 settembre, giorno in cui in tutto il Paese inizia il nuovo anno scolastico. Attraverso la misura estrema della sospensione di tutte le attività scolastiche, esse intendono protestare contro le politiche dello Stato ebraico nei loro confronti, giudicate “discriminatorie”. Lo riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ricostruendo i motivi e i vari passaggi del contenzioso che da tempo vede contrapposte le scuole cristiane alle autorità politiche israeliane.
Alla radice della protesta ci sono le restrizioni di bilancio imposte dallo Stato ebraico. In pochi anni, i contributi pubblici alle scuole cristiane sono diminuiti del 45%, costringendo gli istituti ad aumentare le rette scolastiche a carico delle famiglie, spesso dotate di redditi bassi, sotto la media nazionale
Secondo gli organismi di coordinamento delle scuole cristiane, tali misure mettono a rischio l'esistenza stessa degli istituti educativi animati dalle Chiese e dalle comunità cristiane presenti in Israele. Le estenuanti trattative - durate otto mesi - tra il Comitato di rappresentanza delle scuole cristiane e il Ministero dell'educazione israeliano non hanno portato a soluzioni considerate accettabili. Il Ministero chiedeva la trasformazione delle scuole cristiane in scuole statali. Una proposta respinta, perchè secondo gli organismi rappresentativi delle scuole cristiane, essa avrebbe portato alla fine del contributo originale fornito da quella realtà educativa, e avrebbe inferto “un tragico colpo alla presenza cristiana in Terra Santa”.
Lo scorso 27 maggio, le scuole cristiane d'Israele – frequentate da 30mila studenti, dei quali solo la metà sono cristiani - avevano organizzato una manifestazione senza precedenti per denunciare le politiche discriminatorie di cui si sentono fatte oggetto da parte del governo (vedi Fides 27/5/2015).
Prima del fallimento definitivo dei negoziati, il Presidente israeliano Reuven Rivlin aveva convocato i rappresentanti delle scuole cristiane e il Ministro israeliano della Pubblica Istruzione Naftali Bennet per tentare una mediazione (vedi Fides 27/8/2015). L'Ufficio delle scuole cattoliche in Israele, che aveva in un primo tempo espresso un giudizio positivo rispetto all'iniziativa presidenziale, adesso ha diffuso un comunicato, pervenuto all'Agenzia Fides, in cui essa viene definita come un escamotage "per prendere tempo" e "porre fine alla protesta.". Lo sciopero a oltranza – si legge nel comunicato – verrà sospeso solo quando le richieste delle scuole cristiane verranno pienamente esaudite. (GV) (Agenzia Fides 1/9/2015).
ASIA/LIBANO - I Capi delle Chiese: le proteste di piazza rischiano di essere “infiltrate”
Beirut (Agenzia Fides) - Le proteste popolari contro la classe politica che da settimane agitano il Libano rappresentano una legittima espressione di pressione “democratica” nei confronti di fazioni e personaggi politici screditati, responsabili in larga misura della crisi del sistema Paese. Ma allo stesso tempo "il ricorso alla piazza cela pericoli, in particolare quando le tensioni sono esasperate e le fiamme che circondano il Libano rischiano di minare la sua stabilità". E' un messaggio allarmato e pieno di messe in guardia quello uscito dal summit dei Capi delle Chiese e delle comunità cristiane ospitato nella giornata di ieri presso la Sede patriarcale maronita di Bkerké.
Nel testo letto e diffuso alla fine dell'incontro, pervenuto all'Agenzia Fides, i Patriarchi e gli altri rappresentanti cristiani hanno puntato i riflettori sul rischio delle “infiltrazioni di facinorosi tra i manifestanti pacifici”, denunciando gli atti di violenza e di vandalismo già verificatisi durante le manifestazioni organizzate nel centro di Beirut e invitando tutti ad anteporre “l'interesse nazionale agli interessi privati, per evitare che il Libano sprofondi verso l'ignoto e per preservarlo dalle tragedie che ci circondano, e che inquietano il nostro popolo”.
Riguardo alla paralisi istituzionale e politica in cui si dibatte il Paese dei Cedri, i Capi cristiani hanno avuto parole dure sull' “impotenza della classe dirigente, incapace di garantire i servizi più elementari che sono necessari per una vita dignitosa”. Ma i leader spirituali delle Chiese e delle comunità cristiane libanesi hanno soprattutto espresso considerazioni nette ed esplicite circa la “tabella di marcia” che i politici devono seguire per uscire dalla crisi. Secondo i Patriarchi e gli altri capi cristiani, occorre a ogni costo iniziare con l'elezione del Capo di Stato, “in conformità alle norme costituzionali”, ponendo fine allo stallo e ai veti incrociati che hanno reso vacante la massima carica dello Stato dal maggio 2014. I leader che hanno preso parte al “summit” sottolineano con decisione che la scelta del nuovo Presidente deve precedere la convocazione di nuove elezioni politiche, opponendosi a chi sostiene che la crisi istituzionale si può superare solo s ciogliendo il Parlamento e chiamando il popolo alle urne. Il governo in carica – si legge nel messaggio – deve rimanere in carica almeno fino a quando non viene eletto il Presidente. E in futuro, un nuovo governo dovrà mettere mano a riforme elettorali e istituzionali per evitare nuove paralisi e vuoti di potere.
All'incontro di Bkerkè hanno preso parte, tra gli altri, il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai, il Patriarca greco ortodosso di Antiochia Yohanna X, il Catholicos armeno apostolico Aram I, il Patriarca melchita Gregoire III, il Patriarca siro cattolico Ignatius Yussef III e l'Arcivescovo Gabriele Caccia, Nunzio Apostolico in Libano. All'incontro avrebbero dovuto prendere parte anche i rappresentanti delle comunità islamiche libanesi. Finora non sono state fornite ufficialmente le ragioni che hanno portato all'annullamento del summit islamo-cristiano. Secondo i media libanesi, la riunione sarebbe stata rinviata per la mancata partecipazione di alcuni leader musulmani. (GV) (Agenzia Fides 1/9/2015).
ASIA/INDIA - Preghiera interreligiosa nella Giornata per la Creazione
Hyderabad (Agenzia Fides) – La prima Giornata mondiale di preghiera per la salvaguardia del creato, che si tiene oggi, 1° settembre sarà celebrata in India con modalità e incontri interreligiosi. Lo riferisce all’Agenzia Fides, la Federazione delle Chiese dell’Andhra Pradesh, organismo che riunisce le comunità cristiane di varie confessioni nello stato dell’India meridionale. Come appreso da Fides, le comunità dei fedeli locali hanno organizzato diverse iniziative e celebrazioni coinvolgendo anche le comunità delle altre religioni che hanno apprezzato molto l’invito e aderito con entusiasmo alle attività proposte. “Facciamo in modo che, come ha chiesto il Papa, la Giornata sia una significativa opportunità per la preghiera, la riflessione, la conversione e l'adozione di stili di vita adeguati” afferma la nota della Federazione. Leader religiosi e fedeli indù, musulmani, sikh e di culti indigeni prendono parte agli incontri promossi dai cristiani. Tutti condividono il d esiderio di farsi “custodi della Creazione che Dio ha affidato all’umanità”.
Negli incontri, riferisce la nota giunta a Fides, saranno recitati il “Cantico delle creature” di san Francesco di Assisi e la preghiera composta da Papa Francesco, che conclude la Lettera enciclica Laudato si’. (PA) (Agenzia Fides 1/9/2015)
ASIA/COREA DEL SUD - Giovani amici dell’ambiente, a partire da piccole pratiche quotidiane
Seul (Agenzia Fides) – Tutelare l’ambiente, rispettare la natura, adottare nuovi stili di vita a partire dalla piccole pratiche quotidiane: con questo spirito alcuni giovani che hanno prestato servizio volontario durante la visita di Papa Francesco in Corea hanno lanciato una campagna che prende lo spunto dalla recente enciclica di Papa Francesco, Laudato si’.
Come riferito a Fides dall’arcidiocesi di Seul, la campagna è stata lanciata, a partire dai social network, a un anno dalla visita del Papa “per incoraggiare i giovani a concretizzare gli insegnamenti del Santo Padre nella vita quotidiana”. Lo slogan scelto è “Asciughiamo le lacrime della terra come Veronica asciugò il volto di Gesù”.
Nei giorni scorsi circa 70 giovani si sono riuniti al centro cattolico di Myeongdong, a Seul, e hanno ricevuto l’incoraggiamento del Cardinale Yeom Soo-jung, arcivescovo della città: “Voglio esprimere la mia sincera gratitudine a tutti voi, per aver offerto il vostro servizio durante la visita del Santo Padre. Ora, avete iniziato una campagna significativa che raggiunge chiunque abbia a cuore l'ambiente”, ha detto il Cardinale ai presenti.
Attraverso la pagina Facebook ufficiale della campagna, i giovani partecipanti possono annunciare il loro impegno e aderire alla campagna, raccontando e condividendo le piccole scelte quotidiane in favore della salvaguardia della natura. La campagna promuove, ad esempio, l’uso di fazzoletti di stoffa al posto di quelli di carta. Per innescare un circolo virtuoso, dei fazzoletti possono essere acquistati attraverso la casa editrice dell'arcidiocesi di Seul e i profitti dei fazzoletti saranno utilizzati per sostenere iniziative di protezione dell'ambiente. (PA) (Agenzia Fides 1/9/2015)
AMERICA/VENEZUELA - “I diritti umani sono gli stessi per tutti”: i Vescovi sulla situazione di conflitto con la Colombia
Caracas (Agenzia Fides) – “Chiediamo che venga ripistinata la normalità al più presto possibile, perché sono molte le difficoltà e le ansie che sperimentano quanti vivono su entrambi i lati del confine, e non solo loro, ma tutta la popolazione dei due paesi, che segue con stupore lo sviluppo degli eventi, che degradano la condizione di esseri civilizzati e fratelli”. Così si esprime la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale del Venezuela, sull’attuale situazione di conflitto della zona di confine con la Colombia, che ha portato alla chiusura della frontiera tra i due paesi decisa dal Presidente venezuelano, all’espulsione di un migliaio di colombiani e al richiamo dei rispettivi ambasciatori. La motivazione è la difesa dei diritti umani e della sicurezza alimentare dei venezuelani, in quanto, secondo il governo, quasi la metà dei prodotti alimentari venezuelani viene contrabbandata in Colombia. La frontiera inoltre è usata quotidianamente da contrab bandieri, trafficanti di esseri umani e narcotrafficanti per i loro crimini.
La Commissione Giustizia e Pace “è profondamente preoccupata per varie denunce di gravi violazioni dei diritti umani nell’ambito del decreto di sospensione delle garanzie costituzionali in diversi comuni del confine, è una situazione che riguarda tutti noi che viviamo in Venezuela, dal momento che è notevole la presenza di colombiani nella nostra terra, e sono molti i legami di fraternità e cooperazione esistenti… Non si può stigmatizzare un intero gruppo di presunti crimini senza un giusto processo e il diritto alla difesa”.
Quindi i Vescovi lanciano un appello alle autorità venezuelane, perché garantiscano “un giusto processo e l'integrità fisica delle persone, con particolare attenzione per il diritto alla vita” secondo quanto stabilito dalla Costituzione e dalle leggi. Alle autorità garanti dei diritti umani dei due paesi chiedono che questo problema “abbia una rapida soluzione e non diventi un problema ideologico o politico, né occasione per promuovere la xenofobia o il disprezzo di qualsiasi cittadino a motivo della sua origine”. Solidali con i milioni di colombiani che hanno arricchito il Venezuela con i loro valori e le loro capacità, i Vescovi invitano alla responsabilità, alla calma e alla preghiera, auspicando che il fatto di dichiararsi cristiani muova la solidarietà, la misericordia, il perdono, e respinga tutto quello che porta al disprezzo, alla violenza e alla guerra.
“Molti degli espulsi non hanno potuto prendere le loro cose, che hanno lasciato in territorio venezuelano – proseguono i Vescovi -, è giusto restituire ai proprietari i beni immobili e altri oggetti; è urgente che le famiglie si riuniscano nella totolità dei loro membri al fine di evitare una crisi umanitaria causata dalle deportazioni di massa; come venezuelani vogliamo vedere la risposta del Potere Morale in pienezza, lavorando perchè siano rispettati i diritti umani di tutti i cittadini, venezuelani o colombiani”.
I Vescovi sono consapevoli della sofferenza di tante persone a causa di questa situazione ed esprimono loro solidarietà. “Noi cittadini venezuelani ci sentiamo fratelli del paese vicino, non siamo mai stati estranei, perché abbiamo una storia comune” prosegue il testo, invitando a cogliere l’occasione di questi eventi per riflettere “sul futuro del nostro paese, sulle responsabilità della leadership politica e militare nel guidare la nostra nazione, sulla pace interna e su quello che vogliamo e desideriamo come venezuelani”.
Il comunicato si conclude ribadendo che “lo Stato ha l'obbligo di garantire i diritti umani di tutti i suoi cittadini, compresi gli stranieri sotto la sua giurisdizione”. (SL) (Agenzia Fides 01/09/2015)
AMERICA/ARGENTINA - “Non possiamo accettare la violenza, dobbiamo reagire”: l’Arcivescovo di Cordoba ai funerali del sacerdote ucciso
Alta Gracia (Agenzia Fides) – "Non possiamo accettare la cultura della morte, in cui sembra che la vita delle persone non abbia alcun valore. Non possiamo accettarla come un dato di fatto, casuale. Dobbiamo reagire, non possiamo accettare la violenza". Così si è espresso Sua Ecc. Mons. Carlos José Nanez, Arcivescovo di Cordoba, durante i funerali di don Luis Jesus Cortez, 73 anni, parroco emerito della parrocchia di Nostra Signora della Misericordia della città di Alta Gracia.
Il sacerdote è stato ucciso nella sua abitazione intorno alle ore 18 di sabato 29 agosto, quando i vigili del fuoco sono intervenuti per domare l’incendio che si era sviluppato. In un primo tempo si era pensato che il sacerdote fosse morto per le conseguenze dell’incendio, invece le autorità hanno rilevato sul corpo tracce di strangolamento, quindi probabilmente l’incendio è stato appiccato dai criminali per mascherare l’omicidio commesso. Le indagini sono ancora in corso.
"E’ un orrore, è un'ingiustizia al padre Luis" ha detto l'Arcivescovo durante i funerali, celebrati ieri. "Dobbiamo pensare anche a quello che il nostro paese sta attraversando. Le autorità devono garantire protezione e giustizia, ma la società deve reagire". Mons. Nanez ha sottolineato come molti siano rimasti scioccati quando, pochi mesi fa, i Vescovi hanno affermato che l'Argentina é “malata di violenza” (vedi Fides 14/5/2014), e indicando la bara del padre Luis ha ribadito: “Questa è la prova evidente che siamo malati”. (SL) (Agenzia Fides 01/09/2015)
OCEANIA/AUSTRALIA - Appello per liberare i bambini detenuti nel centro per immigrati di Nauru
Yaren (Agenzia Fides) - Una Commissione del Senato australiano ha appena presentato un documento che definisce del tutto “inadeguate, inappropriate e insicure” le condizioni di vita dei richiedenti asilo del centro di detenzione di Nauru, stato insulare indipendente dell’Oceania della Micronesia. Il 31 luglio erano presenti 637 immigrati, compresi 87 bambini e 111 donne. Per far fronte a questa grave emergenza, l’opposizione e diverse organizzazioni della società civile in Australia hanno lanciato un appello per la liberazione immediata delle famiglie con bambini.
(AP) (1/9/2015 Agenzia Fides)
ASIA/INDIA - Nomina del Rettore del Seminario filosofico “St. Francis Xavier” di Agra
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in data 5 marzo 2015 ha nominato Rettore del Seminario filosofico regionale “St. Francis Xavier” di Agra, il rev. Tharcius Britto.
Il nuovo Rettore è nato il 6 luglio 1960 ad Attipakkam, Tamil Nadu. Dopo il Seminario minore (St. John’s Seminary) ha studiato filosofia al Morning Star College di Calcutta e teologia al Dharmaram College di Bangalore. E’ stato ordinato sacerdote il 27 aprirle 1991 ad Oriyur, in Tamil Nadu. Dopo aver svolto il ministero in parrocchia per alcuni anni, ha conseguito il Dottorato in filosofia (1999-2003) a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce. Quindi è stato formatore ed insegnante al Seminario filosofico regionale “St. Francis Xavier” di Agra, rettore del St. John’s Seminary a Jhansi, parroco e preside della Divine Merci School, a Jhansi. Dal 2012 è formatore ed insegnante al Seminario “St. Francis Xavier”. (SL) (Agenzia Fides 1/9/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...