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lunedì 16 novembre 2015

Bollettino Fides News di lunedi 16 novembre 2015

AFRICA/BURUNDI - Sparatorie a Bujumbura, anche nei quartieri centrali
Bujumbura (Agenzia Fides)- Sono in corso forti sparatorie a Bujumbura, riferiscono all’Agenzia Fides fonti locali dalla capitale del Burundi. “Abbiamo udito spari ed esplosioni fino a 40 minuti fa. Si è combattuto e si combatte in diversi quartieri della città, non solo quelli periferici ma anche in quelli centrali” dicono le nostre fonti, che per motivi di sicurezza chiedono l’anonimato.
“Solo la settimana scorsa le forze di sicurezza avevano compiuto operazioni per sequestrare le armi in mano alle milizie contrarie al Presidente. Evidentemente non sono servite, perché i combattimenti sono ripresi più forti di prima e il numero dei ribelli sembra in aumento. Gli scontri odierni sono probabilmente scoppiati quando l’esercito ha avviato una nuova operazione per il sequestro di armi”.
“Sappiamo infine che in Burundi sono presenti anche uomini delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), il gruppo di guerriglia che si oppone al governo di Kigali, rifugiatosi nella Repubblica Democratica del Congo, per dare man forte alle milizie locali fedeli al Presidente Pierre Nkurunziza. Ormai questo gruppo si comporta come serbatoio di mercenari pagati dal nostro governo” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 16/11/2015)
AFRICA/CONGO RD - “Il dialogo nazionale deve rispettare la Costituzione” affermano i Vescovi
Kinshasa (Agenzia Fides) - Il dialogo nazionale proposto dal Presidente Joseph Kabila deve essere rispettoso della Costituzione e non deve dar vita a forme di transizione o a istituzioni straordinarie. È quanto affermano i Vescovi della Repubblica Democratica del Congo in una dichiarazione giunta all’Agenzia Fides, firmata da Sua Ecc. Mons. Nicolas Djomo, Vescovo di Tshumbe e Presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO).
I Vescovi ribadiscono il loro no a eventuali modifiche costituzionali che potrebbero aprire la strada ad un terzo mandato per il Presidente Kabila, il cui incarico scade nel 2016. La Costituzione congolese prevede infatti solo due mandati presidenziali.
Nel messaggio si ricorda che “il dialogo è la strada regale e pacifica per uscire dalla crisi. È un elemento costitutivo di ogni sistema democratico”. “Abbiamo la necessità di sottolineare che il dialogo deve svolgersi nel rispetto assoluto del quadro costituzionale e istituzionale vigente. Procedere altrimenti comporterebbe il pericolo, dalle conseguenze incalcolabili per la nazione, di riaprire il dibattito sulla revisione o il cambiamento della Costituzione nei suoi articoli bloccati o, in ogni caso, di prenderne in considerazione la possibilità”.
Per quanto concerne le elezioni, che dovranno tenersi nel 2016, la CENCO aveva proposto un calendario elettorale così scadenzato: elezioni provinciali, legislative e presidenziali. Ma visti i problemi organizzativi e finanziari (vedi Fides 30/10/2015), la CENCO propone di posporre le elezioni locali al 2017 per dare precedenza a quelle legislative e presidenziali. Il dialogo nazionale proposto dal Presidente Kabila mira a coinvolgere le forze politiche e sociali congolesi per trovare una soluzione condivisa all’impasse causato dal rinvio delle elezioni locali.(L.M.) (Agenzia Fides 16/11/2015)
ASIA/COREA DEL SUD - La vicinanza della Chiesa in Corea ai cittadini francesi
Seul (Agenzia Fides) – Cordoglio, vicinanza e preghiera da parte della Chiesa in Corea per le vittime della strage di Parigi: è quanto scrive il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seoul,in un messaggio inviato all'arcivescovo di Parigi, Cardial André Vingt-Trois, a nome di tutti i cattolici coreani. Nel messaggio, pervenuto a Fides, il Cardinale coreano esprime “profondo shock e tristezza” e si promettono intense preghiere e vicinanza per le vittime degli attentati. “Preghiamo per i feriti e per quanti sono impegnati ad aiutare le persone colpite: possa Dio conceda loro forza, conforto e pace”, si legge nel testo. “Pregiamo perchè la città di Parigi si riprenda coraggiosamente presto. Dio ci conceda coraggio e saggezza per resistere agli attacchi violenti e disumani di tutto il mondo. Possa Dio guidarci tutti per le vie della pace”, prosegue il messaggio.
La Chiesa cattolica in Corea ha stretti legami con la Chiesa cattolica in Francia da oltre cento anni. I missionari francesi hanno contribuito all’evangelizzazione della Corea durante le fasi di nascita della Chiesa nella penisola coreana. Nel 2016 in Corea si ricorda il 150° anniversario della persecuzione di Byung-in (1866), quando decine di missionari francesi sacrificarono la loro vita, testimoniando il Vangelo in terra coreana. La Chiesa cattolica coreana e quella francese stanno preparando per una celebrazione congiunta per onorare quei martiri. (PA) (Agenzia Fides 16/11/2015)
ASIA/TERRA SANTA - I Vescovi cattolici: combattere il terrorismo senza “doppiezze”
Gerusalemme (Agenzia Fides) – Il terrorismo va combattuto senza usare “doppi standard”, affrontando tutti uniti anche i fenomeni che ne rappresentano la radice, come “l'oppressione, l'odio, la cattiva educazione e il fanatismo”. Sono questi i suggerimenti realistici contenuti nella dichiarazione diffusa dall'Assemblea dei Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa, per esprimere cordoglio davanti agli “attentati di Beirut e Parigi”, dove vite innocenti sono state ancora una volta falcidiate da una “cultura di morte che si oppone alla legge di Dio e alle leggi degli uomini”.
Nella dichiarazione, diffusa dagli organi ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme e pervenuta all'Agenzia Fides, i Vescovi cattolici di Terra Santa richiamano l'urgenza di unire le forze di tutti i Paesi e dei credenti di tutte le religioni per contrastare la violenza, che si rivolge in maniera indiscriminata contro tutto e tutti. “In caso contrario - si legge nel comunicato - essa prima o poi colpirà anche noi”. I Vescovi di Terra Santa concludono il loro messaggio pregando l'Onnipotente “anche per i predicatori del terrore, affinché essi si convertano e si pentano di ciò che hanno fatto”. (GV) (Agenzia Fides 16/11/2015).
ASIA/PAKISTAN - L’Arcivescovo Shaw: “I cristiani in Pakistan pregano per Parigi”
Lahore (Agenzia Fides) – “Siamo tremendamente scioccati. La strage di Parigi ha scosso tutti i pakistani. Condanniamo ogni forma di violenza. Il Pakistan è uno stato che da anni combatte contro il terrorismo che ha colpito strade, piazze, scuole, chiese. Ieri nella cattedrale di Lahore, come in molte altre chiese del Pakistan, abbiamo celebrato una Messa in suffragio per le vittime e oggi esprimiamo profonda solidarietà con i cittadini francesi ed europei”: è quanto dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Francis Shaw, Arcivescovo di Lahore. “Ieri ho avuto un incontro con tutti i preti della diocesi e, come cristiani pakistani, ci uniamo nel porgere le condoglianze alle famiglie e nel pregare per le vittime. Anche molti leader musulmani pakistani hanno espresso la loro condanna, ricordando che il terrorismo violenta il nome di Dio e l’islam”, osserva l’Arcivescovo a Fides. “Continueremo a pregare incessantemente per invocare da Dio il dono della pace e la forza per supe rare momenti difficili come questo” aggiunge.
“Il terrorismo – nota mons. Shaw – è una sfida che ci riguarda tutti oggi. Nessun luogo è sicuro. Urge trovare unità di intenti e strategie nella comunità internazionale, tra l’Europa e il Medio Oriente. La risposta è rafforzare le misure di sicurezza ma anche lavorare quotidianamente per la cultura e l’educazione, specialmente con i giovani”.
“La Chiesa, in tutti i paesi del mondo, continua a proporre i valori di pace, tolleranza, rispetto della dignità umana, e a portare il Vangelo come messaggio di amore e di riconciliazione: questo sarà per noi in Pakistan il centro del Giubileo della misericordia”, conclude. (PA) (Agenzia Fides 16/11/2015)
ASIA/GIORDANIA - Le donne cristiane diffondono un manuale contro la violenza domestica
Amman (Agenzia Fides) – La Guida alla protezione dalla violenza domestica redatta dall'Associazione delle giovani donne cristiane di Giordania, compilata nel quadro del progetto intitolato “la mia dignità”, è stata presentata sabato 14 novembre ad Amman. Lo scopo del manuale – a cui ha dato un contributo sostanzioso l'avvocato Mona Makhamreh, nota attivista dei diritti umani – è quello di fornire una metodologia per affrontare i casi di violenza domestica, applicando anche ai singoli casi specifici le disposizioni legislative che proteggono da ogni tipo di violenze le categorie fisicamente più deboli (minori, donne e disabili).
Il manuale è rivolto in particolare ai formatori, e fornisce elementi di competenza giuridica a gruppi e organizzazioni che si occupano di questo fenomeno, tanto diffuso quanto nascosto, con riferimenti anche ai trattati internazionali che tutelano le fasce a rischio di violenza domestica. All'incontro di presentazione hanno partecipato diversi parlamentari e rappresentanti di organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti delle donne e dei minori.
L'Associazione delle giovani donne cristiane (Young Women Christian Association, YWCA) è una organizzazione non governativa, fondata in Giordania nel 1950 e registrata presso il Ministero dello sviluppo sociale. Essa rappresenta la branca giordana dell'Associazione mondiale YWCA, con sede a Ginevra, e si propone di aiutare le donne e tutelare i loro diritti da ogni discriminazione razziale, sociale e religiosa. (GV) (Agenzia Fides 16/11/2015).
AMERICA - Vescovi dell’America Latina protagonisti del “Patto delle Catacombe”
Lima (Agenzia Fides) – Oggi, 16 novembre, ricorrono 50 anni dal "Patto delle Catacombe", che ha segnato un momento particolare nella vita della Chiesa, in particolare dell'America Latina, come sottolineano i missionari gesuiti del Perù nella nota inviata all’Agenzia Fides.
Durante il Concilio Vaticano II (1962-1965) un gruppo di Vescovi, principalmente dall'America Latina, guidato dall’Arcivescovo di Olinda e Recife, Mons. Helder Camara, si riuniva regolarmente per riflettere sul tema della “Chiesa dei poveri” che Giovanni XXIII aveva proposto. Il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio, numerosi Padri conciliari - all' inizio erano 40 - si incontrarono presso le Catacombe di Santa Domitilla, a Roma, per celebrare insieme l'Eucaristia e firmare un "impegno" al quale si unirono poco dopo altri 500 Vescovi.
Il documento, poi conosciuto come "Patto delle Catacombe", impegnava i firmatari a vivere imbevuti dallo spirito del Vangelo, in povertà e umiltà, lontani dal potere, con il cuore e con la mente sul ministero pastorale.
Il testo pervenuto a Fides sottolinea l'impegno dei firmatari a livello personale (con la rinuncia a beni di lusso, ecc.) e a livello pastorale, proponendo opzioni di evangelizzazione indirizzate ai più emarginati e vulnerabili. L'ultimo paragrafo dell’impegno afferma: "Tornati alle nostre rispettive diocesi, faremo conoscere ai fedeli la nostra risoluzione, pregandoli di aiutarci con la loro comprensione, il loro aiuto e le loro preghiere. Aiutaci Dio ad essere fedeli".
(CE) (Agenzia Fides, 16/11/2015)
AMERICA/MESSICO - I bambini martiri di Tlaxcala: martiri di tutta l'America Latina
Tlaxcala (Agenzia Fides) – Con una solenne e commossa celebrazione eucaristica, il Nunzio apostolico Sua Ecc. Mons. Christophe Pierre, ha presieduto il 14 novembre la chiusura dell'Anno Giubilare per il V Centenario della nascita dei Bambini Beati Martiri di Tlaxcala: Cristobal, Antonio e Juan. Insieme al Nunzio hanno concelebrato circa 40 Vescovi. Il Vescovo di Tlaxcala, Sua Ecc. Mons. Francisco Moreno Barron, nel suo saluto all’inizio della Messa, ha sottolineato che questo appuntamento sta diventando una delle più importanti feste religiose del paese, perché ogni anno aumenta il numero di fedeli. "I bambini Martiri di Tlaxcala, sono martiri di tutta l'America Latina, perché sono stati i primi a dare testimonianza della fede" ha detto il Vescovo.
Secondo la nota pervenuta a Fides, prima della celebrazione eucaristica è stata ricordata la storia dei Bambini Martiri e le tappe del processo di beatificazione, concluso da San Giovanni Paolo II il 6 maggio 1990 presso la Basilica di Guadalupe, durante la sua seconda visita pastorale in Messico.
I bambini beati sono tra i primi nativi di etnia americana convertiti alla fede cattolica e sono anche i promartiri dell'America, i primi a versare il loro sangue per Cristo in questo continente.
Cristobal nacque probabilmente nell'anno 1514, Antonio e Juan intorno al 1516, ecco perché il Vescovo di Tlaxcala ha decretato che nel 2015 si celebrasse il V centenario della loro nascita.
Furono tra i primi evangelizzati dai francescani e dai domenicani subito dopo la conquista. Vennero crudelmente uccisi dai loro conterranei perché, in nome della fede cattolica, rifiutavano l’idolatria e la poligamia: Cristobal morì nel 1527, Antonio e Juan nel 1529. Ora si prega e si lavora per la loro canonizzazione.
(CE) (Agenzia Fides, 16/11/2015)
AMERICA/PERU' - Ogni anno 1200 bambini poveri si ammalano di leucemia
Lima (Agenzia Fides) – La leucemia pregiudica ogni anno la salute di circa 1200 bambini e bambine che vivono in situazioni di povertà. Si tratta infatti di una tipologia di cancro che si manifesta frequentemente durante l’infanzia, soprattutto nella fascia di età tra 3 e 4 anni. Dal 2012 lo Stato ha promosso il programma Plan Esperanza per migliorare l’attenzione integrale verso il cancro e l’accesso ai servizi oncologici in Perú, secondo i progressi tecnologici e la disponibilità di risorse. Grazie a questo programma, l’aspettativa di vita di questa fascia di popolazione è aumentata del 70%; con le diagnosi precoci l’80% dei pazienti risponde positivamente alla chemioterapia. Da ottobre 2012 a giugno 2015, sono stati assistiti quasi 150 mila pazienti. Di questi, 2.753 erano affetti da leucemia, 1.322 dei quali bambini. (AP) (16/11/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/COLOMBIA - Povertà in aumento a Santa Fe e Chapinero: paga giornaliera e mancanza di pensione tra le cause
Bogotà (Agenzia Fides) - Le cifre ufficiali del Piano di Sviluppo Bogotá Humana sulla povertà di tanti abitanti delle località di Santa Fe e Chapinero non sono positive. La paga giornaliera o rateale, i prestiti, le condizioni nelle quali il fenomeno della prostituzione dilaga e la mancanza di una pensione per gli ultra 60enni, sono, secondo fonti locali amministrative, i tre fattori che hanno fatto aumentare la povertà in queste località. Queste persone non vengono reperite nè identificate, tanto meno ricevono i benefici sociali offerti dallo Stato. La situazione è grave perchè i programmi di aiuto, rispetto ad altre località, registrano un bilancio completamente negativo. A Chapinero, ad esempio, sono aumentati la dipendenza dagli aiuti economici e il sovraffollamento. Nel bollettino ufficiale locale dell’Encuesta Multipropósito emerge una crescita della povertà tra le famiglie povere a Chapinero dall’1,3% nel 2011 al 2,4% nel 2014. A Santa Fe, invece, nel 2011 era c onsiderato povero il 34,1% delle famiglie, mentre nel 2014 la cifra è salita al 37,3%. (AP) (16/11/2015 Agenzia Fides)

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