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mercoledì 17 febbraio 2016

Bollettino Fides News del 17 febbraio 2016

 
News
 
EUROPA/UNGHERIA - Il Card. Filoni alla conferenza sugli aspetti religiosi delle migrazioni in Europa
 
Budapest (Agenzia Fides) – “Credo che la conoscenza della storia del cristianesimo in Medio-Oriente – oggi Iraq - non sia una stravaganza culturale, ma piuttosto un approccio che permette di comprendere le ragioni e gli eventi drammatici di questa regione, di apprezzare la sua vita e la sua cultura, così come le testimonianze di fede e le motivazioni che stanno dietro all'attaccamento dei cristiani a questa terra”. Così si è espresso il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nel suo intervento alla Conferenza accademica sugli impatti religiosi dell’immigrazione nelle società europee, che si svolge oggi presso l’Università nazionale di Budapest.
Il Prefetto del Dicastero Missionario è intervenuto sul tema “La Chiesa in Iraq: storia, sviluppo e missione dagli inizi ai nostri giorni” dal momento che è autore di un libro sull’argomento, in fase di traduzione in inglese, spagnolo e arabo, “al fine di portare l'attenzione sulla bella storia di questa antica Chiesa orientale, conosciuta anche come Chiesa caldea”, di cui non esisteva una storia completa.
La Chiesa in Iraq ha le sue radici in una “piccola, antica comunità cristiana, che da duemila anni vive nella regione della Mesopotamia” ha spiegato il Card. Filoni. “In questa regione cento anni fa i cristiani raggiungevano il 15% della popolazione totale. Oggi sono dall’1 al 2%! Dal tempo del genocidio armeno (1,2 milioni di vittime) e l'uccisione di 250.000 caldei, armeni e siriani, sia cattolici che ortodossi, è iniziato un esodo dei popoli dalla regione, e queste migrazioni di massa hanno accelerato fino ai giorni nostri, provocate da guerre, discriminazioni, mancanza di coesistenza pacifica e di lavoro”.
Il Card. Filoni, che ha vissuto per molti anni in Medio Oriente e nel 2014 è stato inviato in Iraq da Papa Francesco come suo rappresentante personale, si è soffermato sul fenomeno migratorio sottolineando che “le società europee non sono mai state un ‘unicum’. Non lo erano ieri, non lo sono oggi e non lo saranno domani. L'Europa è più simile a un contenitore…”. Nonostante le diversità, tre elementi hanno svolto un ruolo unificante in Europa: la religione, il concetto di diritto legato alla persona, la bellezza e l'arte. “Il motivo profondo che ha portato ad un esodo di dimensioni bibliche delle popolazioni del Medio Oriente verso l’Europa è l’assenza della pace” ha evidenziato il Cardinale, ribadendo che “ognuno ha diritto a vivere in pace, che rappresenta la più alta delle aspirazioni. Tutte le grandi emigrazioni hanno avuto inizio con la guerra”.
(SL) (Agenzia Fides 17/2/2016)

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AFRICA/EGITTO - Il Grande Imam al Tayyeb invitato in Vaticano per rilanciare il dialogo tra l'Università di al Azhar e la Santa Sede
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – Lo Sheikh Ahmed al Tayyeb, Grande Imam dell'Università al- Azhar, ha ricevuto un invito a visitare il Vaticano per sancire in maniera ufficiale la ripresa del dialogo bilaterale tra la Santa Sede e la più autorevole istituzione religiosa e accademica dell'islam sunnita. A portare di persona l'invito presso le autorità dell'Università è stato l'Arcivescovo Miguel Angel Ayuso Guixot MCCJ, Segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
“Al- Azhar e la Santa Sede” si legge in un comunicato diffuso dall'istituzione islamica “hanno concordato sulla necessità di tenere una riunione congiunta per uscire dalla fase di sospensione del dialogo bilaterale”. Nell'incontro con i responsabili di al Azhar, l'Arcivescovo Ayuso Guixot ha confermato la piena disponibilità della Santa Sede a ricevere a Roma una delegazione dell’istituzione accademica e religiosa sunnita, allo scopo di riprendere anche in forme nuove il dialogo a servizio della pace.
“Siamo venuti al Cairo” riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Ayuso Guixot “per esprimere il cordiale desiderio di riprendere i rapporti di collaborazione, che noi da parte nostra non avevamo mai interrotto, e per richiamare l'importanza della nostra collaborazione per il bene comune dell'intera famiglia umana. Abbiamo portato anche l'invito al Grande Imam a venire a Roma a incontrare il Cardinale Jean Louis Tauran, Presidente del Pontificio Cnsiglio per il dialogo interreligioso, che poi accompagnerà il Grande Imam a un'udienza ufficiale con Papa Francesco. Pur senza precipitazioni, speriamo che questo possa avvenire presto”.
Per il Segretario del Dicastero vaticano responsabile del dialogo con le religioni, la ripresa della collaborazione fattiva tra Santa Sede e al Azhar assume rilevanza anche alla luce della congiuntura internazinale, segnata da conflitti e convulsioni che fanno soffrire popoli interi. La ripresa delle relazioni – sottolinea l'Arcivescovo Ayuso Guixot - rappresenta certo “una buona notizia, che nella situazione attuale aiuterà a guidare i nostri passi sui sentieri della giustizia e della pace, per un mondo migliore. I leader religiosi, con la loro collaborazione, vogliono dare un contributo importante: nel momento di buio che stiamo vivendo, è importante che ci sia questo far convergere le forze, le intenzioni e anche le azioni in favore dell'umanità ferita, che ha tanto bisogno di guarigione. Tante persone di buona volontà stanno già dando il proprio contributo per diffondere questo balsamo, di cui tutti abbiamo bisogno”.
L'incontro con i responsabili di al Azhar – fa sapere l'Arcivescovo Ayuso Guixot - è stato “cordiale”, e la ripresa della collaborazione rappresenta “un desiderio cndiviso da Papa Francesco e del Grande Imam al Tayyeb”. Anche l'Univerità di al Azhar ha dichiarato nel comunicato ufficiale la propria costante disponibilità a collaborare al servizio di tutto ciò che favorisce “la stabilità e la pace”, suggerendo anche di riconsiderare l'impostazione del dialogo bilaterale alla luce dei mutati scenari globali del tempo presente, segnati anche dal fenomeno del terrorismo che pretende di giustificarsi con motivazioni religiose. (GV) (Agenzia Fides 17/2/2016).
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AFRICA/KENYA - “Il suono dei ‘tamburi di guerra’ si intensifica in attesa delle elezioni” avverte un Vescovo
 
Nairobi (Agenzia Fides) - “I discorsi d’incitamento all’odio da parte dei politici sono un fenomeno ricorrente che accade prima che scoppino gli scontri tribali, dobbiamo fermare tutto questo” ha affermato Sua Ecc. Mons. Cornelius Korir, Vescovo di Eldoret e Presidente della Commissione Episcopale Giustizia e Pace del Kenya, durante un incontro pubblico del Gruppo di Osservazione Elettorale (ECLOG) del quale fa parte la Chiesa cattolica, insieme ad altre confessioni religiose e a gruppi della società civile.
Mons. Korir ha dato voce a tutte le componenti di ECLOG che avvertono che il suono dei “tamburi di guerra” si sta intensificando mentre il Kenya si sta avviando alle elezioni generali previste il prossimo anno.
Il Presidente di “Giustizia e Pace” ha sottolineato di essere stato testimone delle violenze a sfondo tribale fin dagli anni ’90, la maggior parte delle quali istigate dai politici. Il Vescovo ha invitato i giovani a non accettare favori da parte dei politici in cambio del loro voto ed ha sottolineato che i mass media hanno la responsabilità di riportare notizie corrispondenti alla verità per non alimentare la spirale violenta. Nelle violenze seguite alle elezioni presidenziali di fine 2007, decine di migliaia di persone persero la vita e milioni furono costrette alla fuga. (L.M.) (Agenzia Fides 17/2/2016)
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AFRICA/SUD SUDAN - “Ci vorrà del tempo e molta buona volontà per riportare la pace”
 

Juba (Agenzia Fides) - “I sud-sudanesi dicono che siamo tornati al capolinea, al punto zero, ma in realtà siamo a meno di zero, perché quello che è distrutto è irrecuperabile” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Juba, capitale del Sud Sudan, dove si è in attesa dell’arrivo dell’ex capo della ribellione, Riek Machar, in qualità di Primo Vice Presidente (vedi Fides 13/2/2016).
“Machar non è ancora rientrato a Juba perché non sono state ancora attuate quelle parti dell’accordo di pace che riguardano le condizioni di sicurezza di tutte la parti che lo hanno sottoscritto. In altre parole di deve far sì che le truppe che Machar si porterà con sé per la propria sicurezza non si scontrino con quelle fedeli al Presidente Kiir” dicono le fonti di Fides.
“Machar quindi è stato nominato Primo Vice Presidente del Sud Sudan in sua assenza, nel frattempo il Presidente Kiir continua a governare a suon di decreti e uno di questi ha sconvolto il Paese. Si tratta del decreto che suddivide il Sud Sudan in 28 Stati, un provvedimento che sta sollevando forti critiche e perplessità” aggiungono le nostre fonti.
“Ora stiamo vivendo nell’attesa della scadenza dell’ultimatum lanciato da Kiir a Machar perché si presenti a Juba entro il 19 febbraio. Dopo quella data il Presidente inizierà la formazione del governo di unità nazionale, previsto dagli accordi di pace, che ci sia o meno Machar. Non sembra però che quest’ultimo possa essere entro dopodomani a Juba”.
L’accordo di compromesso che dovrebbe spianare la strada alla pace è stato mediato dall’IGAD, dalla cosiddetta “Troika delle nazioni” (Norvegia, Gran Bretagna e Stati Uniti) e dall’Unione Africana, che hanno esercitato forti pressioni perché venisse firmato ad agosto.
“L’accordo prevede dunque che Riek Machar ridiventi Primo Vice Presidente, una cosa molto complessa perché tornare dove si era dopo una guerra che ha profondamente separato le persone, che non erano comunque mai state unite, non favorisce di certo l’unificazione nazionale” dicono le fonti di Fides. “Speriamo e vediamo. Ci vorrà molta buona volontà e un continuo spirito di compromesso per far sì che la pace possa tornare nel Paese” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 17/2/2016)
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AFRICA/ANGOLA - Campagna di vaccinazioni contro la febbre gialla nella capitale
 
Luanda (Agenzia Fides) – In seguito ad una epidemia di febbre gialla che si sta propagando a Luanda, il vescovo rappresentante della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo nel Mondo (Tocoista), ha esortato tutte le famiglie angolane ad aderire alla campagna di vaccinazione, attualmente in corso nel Paese, contro la pandemia. Nel comunicato ricevuto dall’Agenzia Fides si legge che, secondo il leader religioso, tutte le famiglie devono attenersi agli orientamenti e alle indicazioni delle equipe mediche impegnate nei diversi municipi, dando priorità ai bambini e ai cittadini che non sono mai stati vaccinati. Inoltre, facendo riferimento all’appello del Ministero della Sanità angolano, si legge ancora che nel Paese c’è bisogno di rafforzare le informazioni e dare maggiore responsabilità ad ognuno per evitare il proliferare di mosquitos e prevenire non solo la febbre gialla ma anche malaria, dengue, chikungunya e zica portate dallo stesso vettore.
(AP) (17/2/2016 Agenzia Fides)
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ASIA/PAKISTAN - Bambini cristiani e musulmani “ambasciatori di pace”
 
Lahore (Agenzia Fides) – I bambini sono la speranza della società e sono i primi messaggeri di pace e armonia, a partire dalle famiglie e dalle scuole: con questo spirito il “Consiglio per il dialogo interreligioso”, organismo con sede a Lahore, ha costituito un team interreligioso di bambini nelle scuole chiamandoli “Ambasciatori di Pace”. Il team è composto da bambini musulmani e cristiani di diverse scuole e madrase (scuole islamiche) ed è aperto a bambini appartenenti ad altre religioni. L’iniziativa è stata caldeggiata e realizzata grazie all’impegno di Francis Nadeem, OFM Cap, che è anche direttore di una scuola avviata dai frati francescani Cappuccini a Lahore e tra i fondatori del “Consiglio per il dialogo interreligioso”.
Il Consiglio ha organizzato una cerimonia in cui i piccoli “Ambasciatori di Pace” hanno formulato un giuramento e preso un impegno in cui si fanno “promotori di pace”. “Essere un ambasciatore non è solo un titolo, ma una grande responsabilità” ha rimarcato Miss Sumera, insegnante alla St. Mary High School. “I bambini sono selezionati come speciali messaggeri perché sono senza paura, e fanno ciò che pensano. I bambini studiano e giocano insieme, senza alcun tipo di discriminazione. I bambini non nutrono rancore nei loro cuori”.
Parlando degli obiettivi di questo programma, la docente ha spiegato a Fides: “Abbiamo suggerito ai bambini: ogni volta che vedete un conflitto tra i vostri fratelli e sorelle o tra i genitori, provate a farvi avanti e giocare il vostro ruolo per la riconciliazione”. La pace è “il disperato bisogno del momento attuale, non solo nel nostro paese, ma nel mondo intero sconvolto dal terrorismo” ha aggiunto.
Il leader musulmano Mufi Syed Ashiq Hussain, membro del Consiglio Interreligioso e direttore dell’ “Istituto del Corano per il nuovo secolo” a Lahore, ha detto ai bambini che “nessuna delle religioni insegna a diffondere l'odio, la discriminazione o la guerra”, e che “tutte le religioni insegnano la pace, la tolleranza, il perdono e l'accettazione”. “Quanto si impara durante l’infanzia si ricorda per tutta la vita” ha soggiunto, rimarcando l’importanza del lavoro educativo con i piccoli, invitandoli a “seminare sempre la pace, per tutta la vita”. (PY-PA) (Agenzia Fides 17/2/2016)
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ASIA/THAILANDIA - “Stop all’ingerenza nell’amministrazione buddista”
 
Chiang Mai (Agenzia Fides) – “Sta crescendo e prendendo toni inaspettati la pressione di un gruppo numeroso di monaci buddisti impegnati affinchè il buddismo venga incluso come religione di Stato nella bozza della nuova Costituzione”. Lo racconta all’Agenzia Fides una fonte locale ben informata che per motivi di sicurezza non citiamo. “In questi giorni - continua -, in occasione di un corso di aggiornamento presso la grande spianata di Phutthamonthon, fuori Bangkok, i monaci provenienti da varie province hanno rotto il cordone militare dispiegato attorno all’area sacra per impedire l’evento e, soprattutto, il seminario previsto dal titolo significativo: ‘Stop all’ingerenza nell’amministrazione buddista’.”
La nostra fonte dichiara ancora che ciò che ha fatto scattare la molla è stato l’ultimo stop del Governo all’appena nominato ventesimo Supremo Patriarca del Buddhismo thailandese. “La sua elezione non verrà ufficializzata finchè non saranno chiariti alcuni aspetti che vedono l’ultra novantenne Somdet Chuang implicato in scandali economici del potente movimento Dhammakaya, guidato dalla controversa figura carismatica di Phra Dhammachayo. I monaci hanno anche sollecitato il Governo, attualmente guidato da una giunta militare, a proteggere esplicitamente i valori del buddismo messo in crisi da critiche e scandali. Il Re, che avrà l’ultima parola circa la Costituzione e la nomina del Patriarca Supremo, da sempre ha sostenuto e garantito la libertà di religione nel regno siamese”.
(AP) (17/2/2016 Agenzia Fides)
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ASIA/INDIA - Donare il sangue è un’opera di misericordia
 
Secunderabad (Agenzia Fides) – Donare il sangue come opera di misericordia e di compassione, da riscoprire nell’Anno giubilare: con questo intento la “Catholic Health Association of India” (CHAI) organizza sessioni di “donazione di sangue” nei diversi stati della nazione. Nell’ultima campagna, condotta nell’area di Secunderabad, sono stati coinvolti donatori in quattro villaggi. Ai donatori viene assicurato un check up generale sulle proprie condizioni di salute, con screening diabetico e altri test, nonché un kit che fornisce informazioni su temi come nutrizione e igiene.
Come appreso da Fides, i campi sono organizzati in collaborazione con la “Christian Medical Association of India” (CMAI), e con il “Consiglio Nazionale delle Chiese in India”.
P. Tomi Thomas, direttore generale della CHAI, ha affermato che “nel 2016 si rafforza l’impegno nel ministero di guarigione esercitato dalla Chiesa cattolica, con le sue strutture e con il personale, nell’ottica della compassione”, elogiando il bene compiuto dalla rete sanitaria cattolica, soprattutto in favore dei poveri, dei meno abbienti e degli emarginati che non possono permettersi cure mediche costose. (PA) (Agenzia Fides 17/2/2016)
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AMERICA/VENEZUELA - “Difendere la vita di tutte le persone, promuovere il bene comune”: il Card. Urosa chiama alla conversione
 
Caracas (Agenzia Fides) – Il Cardinale Jorge Urosa Savino, Arcivescovo di Caracas, ha esortato "nel nome di Dio", a "lottare per la difesa della vita di tutte le persone, a promuovere il bene comune, lasciando da parte gli interessi personali o di partito, e a lavorare per la promozione di una vita migliore, soprattutto per i più poveri".
Così si legge nel messaggio del Cardinale dal titolo "Misericordia e conversione", pubblicato in occasione della Quaresima, che è stato letto domenica 14 febbraio in tutte le chiese, rivolto a tutti i fedeli cattolici dell'arcidiocesi e a tutta la comunità civile.
Nel testo, pervenuto a Fides, il Card. Urosa chiede alle autorità con "saggezza, forza e coraggio” di “applicare le nostre leggi” e mettere definitivamente fine “ai crimini senza criminali". Riferendosi al fatto che in Venezuela molti atti vandalici e tanti crimini, per le autorità non hanno un autore o non si riesce mai a catturare il criminale. Allo stesso tempo incoraggia i funzionari della sicurezza a "non desistere nella lotta alla criminalità, sempre con il rispetto dei diritti umani; e senza mai abusare del potere e delle armi loro consegnate dallo Stato".
Nel suo messaggio quaresimale, l’Arcivescovo di Caracas evidenzia che i venezuelani "soffrono la debolezza dei tribunali nel punire il crimine e i reati, e l'incapacità delle autorità nel risolvere l'orrore del sovraffollamento delle carceri". Ritiene poi “urgente” la conversione della vita delle persone, "data l'avanzata del secolarismo, cioè la freddezza e l'indifferenza religiosa e l'oblio e il rifiuto di Dio", e il respingere vizi e difetti "come la violenza e l'odio, la corruzione, gli sprechi e la pigrizia". "Conversione significa cambio di vita, pentimento, trasformazione e rinnovamento morale", conclude l'arcivescovo di Caracas.
(CE) (Agenzia Fides, 17/02/2016)
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AMERICA/BOLIVIA - Boliviani al voto per il referendum che modifica la durata del mandato presidenziale
 
La Paz (Agenzia Fides) – La prossima domenica, 21 febbraio, i boliviani andranno a votare per il referendum sulla riforma dell'articolo 168 della Costituzione dello Stato Plurinazionale della Bolivia, che tratta del periodo del mandato presidenziale e vice-presidenziale (cinque anni ) e della possibilità di rielezione (una sola volta, in seguito a un mandato precedente). Se il risultato del referendum sarà a favore, la rielezione potrà avvenire due volte, in seguito al mandato. Così, il presidente Evo Morales potrebbe avere un nuovo mandato dal 2020 al 2025.
Secondo l'Ufficio Elettorale, possono partecipare al referendum i boliviani con più di 18 anni che vivono nel paese e i boliviani che vivono in 73 città di 33 paesi esteri in cui lo stato boliviano ha un ufficio consolare.
Dopo le elezioni comunali e regionali del 29 marzo 2015, il “Movimiento al Socialismo” (MAS) del presidente Evo Morales è riuscito a mantenersi come prima forza politica del Paese, ma ha perso diversi suoi bastioni tradizionali, in particolare El Alto, dove aveva vinto dal 2002 (vedi Fides 1/04/2015).
"Come Chiesa Cattolica, affermiamo che l'alternanza è sempre una espressione di democrazia" aveva affermato il Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, nonché Segretario della Conferenza Episcopale della Bolivia, Sua Ecc. Mons. Eugenio Scarpellini, Vescovo di El Alto, subito dopo che il partito di governo aveva annunciato di ricandidare Evo Morales per la quarta volta alla Presidenza della Repubblica (vedi Fides 17/09/2015).
(CE) (Agenzia Fides, 17/02/2016)

lunedì 1 febbraio 2016

Bollettino Agenzia Fides News del 30 gennaio 2016

VATICANO - La Chiesa missionaria per i malati di lebbra: 611 lebbrosari nel mondo
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – La Chiesa missionaria ha una lunga tradizione di assistenza verso i malati di lebbra, spesso abbandonati anche dai loro stessi familiari, ed ha sempre fornito loro, oltre alle cure mediche e all’assistenza spirituale, anche possibilità concrete di recupero e di reinserimento nella società. In molti paesi è ancora grave la discriminazione verso questi malati, per la presunta incurabilità della malattia e per le tremende mutilazioni che provoca.
Secondo i dati dell’ultimo “Annuario Statistico della Chiesa”, la Chiesa cattolica gestisce nel mondo 611 lebbrosari. Questa la ripartizione per continente: in Africa 201, in America 59 (totale), in Asia 328, in Europa 22 e in Oceania 1. Le nazioni che ospitano il maggior numero di lebbrosari sono: in Africa: Repubblica Democratica del Congo (30), Madagascar (25), Sudafrica (23); in America del Nord: Stati Uniti (2); in America centrale: Messico (11); in America centrale-Antille: Haiti (3); in America del Sud: Brasile (21), Perù (4), Ecuador (4); in Asia: India (253), Indonesia (25), Vietnam (14); in Oceania: Papua Nuova Guinea (1); in Europa: Germania (16), Spagna (3), Italia (1).
Nell’ultima domenica di gennaio, quest’anno domenica 31, si celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra, istituita nel 1954 dallo scrittore e giornalista francese Raoul Follereau, definito “l’apostolo dei lebbrosi”, che lottò contro ogni forma di emarginazione e ingiustizia. Questa 63.ma edizione ha per slogan: “Vivere è aiutare a vivere”. Secondo i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ogni anno oltre 213.000 persone, di cui molti bambini, contraggono questa malattia. La lebbra tuttavia oggi è una malattia curabile, la causa principale continua ad essere la povertà e l’assenza di servizi sanitari. Non si conosce con esattezza il numero dei malati di lebbra nel mondo, anche perché alcuni stati non vogliono che si sappia della presenza di questa malattia nel loro territorio. E’ comunque un problema sanitario importante in vari paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. (SL) (Agenzia Fides 30/01/2016)
LINK
Per ulteriori informazioni -> http://www.aifo.it
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AFRICA/KENYA - Il Presidente dispone il ritiro della proposta di regolamentazione delle confessioni religiose
 
Nairobi (Agenzia Fides) - Il Presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, ha disposto l’immediato ritiro della proposta di regolamentazione delle confessioni religiose (“Religious Societies Rules 2015”) che aveva suscitato le proteste dei Vescovi cattolici e dei leader di altre confessioni (vedi Fides 13 e 19 gennaio 2016).
“Questa decisione avvia un processo condotto dalle parti interessate con la partecipazione del governo e del pubblico in una consultazione strutturata” afferma un comunicato della Presidenza del 28 gennaio pervenuto a Fides.
La decisione del Presidente giunge dopo l’incontro che ha avuto con i leader religiosi, i quali hanno espresso le loro forti perplessità sulla proposta di regolamentazione delle attività di culto, resa necessaria dalla proliferazione di sedicenti “chiese”, fondate da millantatori che approfittano dell’ingenuità popolare, e dalle predicazioni incitanti all’odio riscontrate in alcune moschee del Paese.
La Chiesa cattolica contestava in particolare che le nuove regole rischiavano di compromettere “la chiara linea di distinzione tra Stato e religione” stabilita dalla Costituzione del Kenya, che garantisce inoltre la “libertà di culto”. (L.M.) (Agenzia Fides 30/1/2016)
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AFRICA/TANZANIA - “La situazione di Zanzibar non trascini tutto il Paese nel caos” dice Mons. Ruwa’ichi
 

Dar es Salaam (Agenzia Fides) - “Dobbiamo pregare perché regni la pace e perché lo stallo a Zanzibar non finisca per dividerci. Se Zanzibar sprofonda nel caos, il resto del Paese non sarà sicuro; pregate Dio perché ci salvi da ogni divisione che possa privarci della pace” ha affermato Mons. Jude Thadaeus Ruwa’ichi, Arcivescovo di Mwanza, durante la cerimonia di insediamento del nuovo Vescovo di Mtwara, Mons. Titus Mdoe.
Al rito era presente Jenister Mhagama, Ministro di Stato nel Gabinetto del Primo Ministro responsabile per gli affari parlamentari, il lavoro, i giovani e i disabili, che ha espresso apprezzamento nei confronti di Mons. Mdoe. “Il governo investe le sue speranze in leader come lei, Mons. Mdoe. Contiamo sui leader religiosi che esortano i tanzaniani ad accogliere e a promuovere gli insegnamenti religiosi, e noi nel governo ci impegniamo perché i cittadini rispettino le leggi e i regolamenti” ha detto la Ministra.
A fine ottobre la Commissione Elettorale Indipendente della Tanzania aveva deciso l’annullamento dei risultati delle elezioni presidenziali, legislative e locali nell’arcipelago semi-autonomo di Zanzibar, per le “gravi irregolarità” riscontrate nel corso dello scrutinio tenutosi il 25 ottobre. Nel resto della Tanzania le elezioni erano state considerate valide e John Magufuli era stato eletto Presidente del Paese.
La Commissione aveva ordinato di ripetere la consultazione elettorale (vedi Fides 29/10/2015). Il 22 gennaio è stato annunciato che le nuove elezioni si terranno il 20 marzo. Negli ultimi anni Zanzibar è stato teatro di attentati e di episodi violenti che non hanno risparmiato la Chiesa cattolica (vedi Fides 28/2/2014). (L.M.) (Agenzia Fides 30/1/2016)
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AMERICA/HONDURAS - In due anni oltre 7 mila donne vittime di violazione dei diritti umani
 
Tegucigalpa (Agenzia Fides) – Tra il 2014 e il 2015 almeno 7.581 donne honduregne sono state vittime di violazione dei diritti umani. Tra queste, 3.842 hanno subito violenza domestica, sessuale e minacce di morte. Il restante 49,4% ha denunciato violazioni dei diritti di lavoro, sanitari, di istruzione e di accesso alla giustizia. La condanna è stata resa nota dalla Commissione dei Diritti Umani del Paese in occasione della recente Giornata della donna honduregna. Nel comunicato dell’organismo statale, pervenuto anche a Fides, si legge che qualsiasi tipo di violazione è una forma di discriminazione oltre che una ulteriore violenza dei diritti che impediscono alla donna una sua crescita personale, economica e sociale.
La violenza contro le donne è legata a fattori di disuguaglianza economica, sociale e culturale, e per questo le autorità sono state sollecitate ad intervenire per eliminarla attraverso la promozione dell’uguaglianza, dell’indipendenza e la tutela del rispetto dei loro diritti. Nel rapporto si legge ancora che tra il 2014 e 2015 sono state ricevute una media di 11 denunce al giorno di donne vittime di violenza. Nei giorni passati, decine di donne honduregne hanno protestato nelle vicinanze del Congresso Nazionale, chiedendo il rispetto dei loro diritti, la fine di ogni tipo di abuso delle quale sono vittime, come pure dell’impunità che persiste contro i colpevoli. Le manifestanti portavano coperte, striscioni e le immagini di più di cento donne che sono morte violentemente nel Paese centroamericano negli ultimi anni. (AP) (30/1/2016 Agenzia Fides)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - La siccità alimentata da El Niño miete vittime e distrugge l’agricoltura
 
Yangon (Agenzia Fides) - Nelle comunità più remote colpite dalla siccità in Papua Nuova Guinea la popolazione continua a morire di malnutrizione e malattie. Per evitare altre morti, nei prossimi mesi sono quanto mai urgenti aiuti alimentari. Malattie come la malaria si stanno velocemente diffondendo visto che la gente è troppo debole per combatterle. Siccità e gelo, che hanno devastato le colture lo scorso anno, lasciando l’agricoltura di sussistenza, senza niente da mangiare, sono state collegate al fenomeno meteorologico El Niño, che ha colpito duramente la PNG.
Secondo il World Food Programme, i dati più recenti suggeriscono che almeno 700 mila persone nel Paese abbiano seria necessità di assistenza alimentare. Generi alimentari di base, come le patate dolci, sono andati distrutti a causa delle scarse precipitazioni durante tutto il 2015 e poi dalle gelate da luglio a ottobre, mentre gli insetti hanno distrutto tante colture piantate in seguito. Molte comunità sono accessibili solo a piedi, con pesanti camminate di una settimana dalla città più vicina, o con aeromobili che possono atterrare su piccole strisce di terra in mezzo alla giungla. (AP) (30/1/2016 Agenzia Fides)

sabato 23 gennaio 2016

Bollettino Fides News del 22 gennaio 2016

EUROPA/SPAGNA - Emittente televisiva cattolica per l’annuncio del Vangelo e la diffusione della vita della Chiesa
 
Toledo (Agenzia Fides) – E’ stata appena lanciata una nuova sinergia di comunicazione cattolica online, attraverso Radiotelevisión Diocesana di Toledo, che comprende Canal Diocesano de TV e Radio Santa María di Toledo, due mezzi di comunicazione della Fondazione Radio Santa María, presieduta dall’Arcivescovo di Toledo. La Fondazione vuole essere un canale per l’annuncio del Vangelo e la diffusione della vita della Chiesa, partendo dalle esigenze e dalle sfide della società e della cultura del nostro tempo. Essa mira inoltre ad essere uno spazio di incontro e di accoglienza per coloro che non hanno sufficiente possibilità di fare sentire la loro voce ed esprimere le loro preoccupazioni. RTVD sarà presente anche in due delle più importanti reti sociali, Facebook e Twitter. Offrirà, inoltre, la possibilità di recuperare contenuti, audio e video, in due piattaforme online, Ivoox e Youtube. Obiettivo di questa strategia di comunicazione è quello di creare nuovi canali informativi anche per quelli che sono fisicamente lontani, in particolare tutti i missionari, affinchè anche loro abbiano aggiornamenti sulla vita pastorale della diocesi.
Dalla pagina web (www.rtvd.org) si può accedere alle reti sociali e alle due piattaforme online.
(AP) (22/1/2016 Agenzia Fides)
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AFRICA/KENYA - Santa Croce, l’unica parrocchia al mondo all’interno di un campo profughi
 


Nairobi (Agenzia Fides) - “Siamo due preti qui, e riuscire a servire tutti i fedeli è una sfida” dice p. Augustine Kharmuti, padre salesiano che opera nella parrocchia di Santa Croce, la sola chiesa nel mondo collocata dentro un campo profughi, quello di Kakuma, nella Contea di Turkana, nel nord-ovest del Kenya.
Il campo ospita circa 182.000 rifugiati provenienti da Sud Sudan, Sudan, Uganda, Burundi, Rwanda, Repubblica Democratica del Congo ed Etiopia.
P. Augustine dirige il Don Bosco Technical Institute, che offre una formazione professionale ai rifugiati come carpentiere, elettricista, saldatore, sarto, stilista, meccanico di autoveicoli, segretaria, oltre a corsi di computer e di inglese.
“Formiamo dai 3.000 ai 3.200 studenti ogni anno e accogliamo da 500 a 600 fedeli ad ogni Messa” dice il missionario. Sebbene i due padri abbiano l’aiuto di due catechisti e di tre suore, il recente afflusso di nuovi rifugiati specie dal Sud Sudan pone nuove sfide alla loro opera pastorale ed educativa ed hanno quindi chiesto un sostegno alla Chiesa e al governo per migliorare la qualità dell'istruzione e per formare un numero maggiore di studenti. (L.M.) (Agenzia Fides 22/1/2016)
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AFRICA/GHANA - Preoccupazione nel paese per l’arrivo di due ex detenuti di Guantanamo
 

Accra (Agenzia Fides) - Due importanti associazioni del laicato cattolico si sono unite all’appello lanciato dai Vescovi del Ghana perché il governo di Accra riconsideri la decisione di accogliere due ex detenuti nella base militare statunitense di Guantanamo (Cuba). L’11 gennaio la Conferenza Episcopale del Ghana aveva pubblicato una dichiarazione nella quale si affermava: “In quest’anno elettorale ci aspettiamo che il nostro governo focalizzi la sua attenzione nel garantire la pace e la sicurezza nel Paese (…) e non ponga a rischio la sicurezza della nostra terra ospitando due ex terroristi”.
Il Ghana si è impegnato ad ospitare persone provenienti da aree di crisi come Rwanda, Siria e Yemen, ed ha accettato di accogliere due ex detenuti a Guantanamo, Mahmud Umar Muhammad Bin Atef e Khalid Muhammad Salih Al-Dhuby, dopo aver raggiunto un accordo con le autorità di Washington. Una decisione che sta suscitando un vivo dibattito in Ghana.
In appoggio ai Vescovi sono scesi in campo i Knights and Ladies of Marshall e la Kumasi Province of the Association of Catholic Teachers (ACT).
In una loro dichiarazione, i Knights and Ladies of Marshall affermano di “associarsi alle preoccupazioni poste da diversi gruppi della società civile del Ghana, inclusi la Ghana Catholic Bishops Conference e il Christian Council of Ghana, sul fatto che la questione dei due ex detenuti di Guantanamo è totalmente differente dalle richieste di asilo presentate da altri rifugiati”.
In particolare si nota che “il Ministro dell’Interno ha dichiarato di non aver preso parte alla discussione” sull’accoglienza dei due, sottolineando che “sebbene il governo affermi che i due ex detenuti non sono un rischio per la sicurezza, ci chiediamo perché sono tenuti nel complesso della Sicurezza Nazionale e i loro movimenti sorvegliati 24 ore su 24, sette giorni su sette”. (L.M.) (Agenzia Fides 22/1/2016)
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AFRICA/SIERRA LEONE - Confermato un nuovo caso di Ebola a una settima dal primo
 
Kambia (Agenzia Fides) - Dalla Sierra Leone è arrivata la conferma di un nuovo caso di Ebola. Si tratta di una parente della studentessa di 22 anni morta il 12 gennaio, dopo aver viaggiato dal distretto di Kambia, al confine con la Guinea, fino a quello di Tonkolili, dove è stata sepolta senza seguire le procedure di sicurezza (vedi Fides 16/1/2016). Secondo informazioni della ong Medici con l’Africa Cuamm, pervenute all’Agenzia Fides, il contagio del nuovo caso sarebbe da ricondurre al mancato rispetto delle procedure di sicurezza. Infatti una parente della vittima, che avrebbe partecipato al lavaggio rituale del corpo prima della sepoltura, è venuta a contatto con il virus. “In questi giorni ci si renderà conto della reale dimensione del nuovo focolaio” riferisce Matteo Bottecchia, rappresentante del Cuamm in Sierra Leone. La situazione è al momento molto delicata: prima di morire infatti la giovane ha viaggiato con mezzi pubblici, incontrato parenti e amici. U n rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la donna sia entrata in contatto con 256 persone prima di morire: di queste, 42 persone sarebbero ad alto rischio di contagio. (AP) (22/1/2016 Agenzia Fides)
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ASIA/PAKISTAN - Un cristiano ucciso in Punjab
 
Sialkot (Agenzia Fides) – Nazir Masih, 50enne cristiano, padre di famiglia e impiegato nell’amministrazione locale di Sialkot, nella provincia del Punjab, è stato ucciso mentre completava il suo lavoro di pulizia delle strade. L’episodio è avvenuto alle 7 del mattino del 14 gennaio, ma solo ora ne è giunta notizia all’Agenzia Fides. Nazir Masih, sposato e padre di cinque figli, è stato aggredito da uomini armati e colpito da quattro proiettili di fucile, risultati letali.
La sua famiglia e i cristiani di Sialkot chiedono un'indagine approfondita che porti all'arresto dei colpevoli e un adeguato risarcimento per la famiglia. Sebbene Nazir fosse in servizio quando è stato ucciso, finora l’amministrazione comunale ha negato ogni assistenza per la famiglia.
I conoscenti ricordano Nazir “come un uomo gentile, umile e devoto, che non aveva nemici”, dunque nessuno comprende le ragioni dell’omicidio. Secondo le ipotesi della polizia “Nazir potrebbe aver involontariamente assistito a un crimine o a un reato e dunque potrebbe essere stato eliminato perché scomodo testimone”. Altre piste non escludono un attacco terroristico mirato. La famiglia di Nazir Masih si trova ora in gravi difficoltà finanziarie. Nazir lascia la moglie Samina e cinque figli tra i 21 e gli 11 anni. (PA) (Agenzia Fides 22/1/2016)
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ASIA/LIBANO - Tour dei Patriarchi delle Chiese sire tra i leader politici libanesi
 
Beirut (Agenzia Fides) – Nella giornata di ieri, i due Patriarchi delle Chiese siro-antiochene - il Patriarca siro ortodosso Mar Ignatius Aphrem II e il Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III - hanno voluto realizzare insieme un giro di consultazioni presso i leader delle diverse forze politiche nazionali, in un frangente in cui lo scenario politico libanese appare movimentato dall'appoggio a sorpresa offerto dal Partito maronita delle Forze Libanesi alla candidatura dell'ex rivale Michel Aoun alla carica di Presidente della Repubblica.
Durante i colloqui, i due Primati delle Chiese, accompagnati da Vescovi e collaboratori, hanno esposto preoccupazioni e suggerimenti rispetto alle crisi che travagliano la regione – con particolare riferimento alle sofferenze vissute dalle comunità cristiane - e allo stallo istituzionale in cui versa il Paese dei Cedri. Il tour delle consultazioni patriarcali è iniziato con Mohammad Raad, leader della rappresentanza parlamentare del Partito sciita di Hezbollah. A seguire, ci sono stati gli incontri con l'ex generale Michel Aoun - leader del Movimento patriottico libero -, con Samir Geagea (leader delle Forze Libanesi), con Fouad Siniora (rappresentante del partito sunnita Futuro), con Sami Gemayel (leader del partit Kataeb) e con il Presidente del Parlamento libanese, lo sciita Nabih Berri.
Secondo il delicato sistema istituzionale libanese, la carica di Presidente della Republbica spetta a un cristiano maronita. In tutti gli incontri, la delegazione comune delle Chiese sire ha espresso la speranza che in Libano venga presto eletto un Presidente, per uscire dal vuoto politico e dalla paralisi istituzionale che dura da 18 mesi. Il nuovo Presidente - hanno auspicato i due Primati e i loro accompagnatori - dovà tutelare i diritti delle diverse denominazioni confessionali e religiose, anche minoritarie.A questo riguardo – riferisce un comunicato diffuso dal Patriarcato siro cattolico - i due Patriarchi hanno chiesto a tutti i loro interlocutori politici che almeno un seggio nel Parlamento libanese sia riservato a ciascuna delle due comunità ecclesiali sire. Tale richiesta – sottolinea il comunicato, pervenuto all'Agenzia Fides – ha avuto anche il pieno sostegno del Patriarca maronita Boutros Bechara Rai. (GV) (Agenzia Fides 22/1/2016).
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ASIA/IRAQ - I capi jihadisti in fuga dalla Provincia di Ninive
 
Mosul (Agenzia Fides) – Mentre nell'area di Mosul e della piana di Ninive si intensificano le incursioni aeree della coalizione a guida Usa contro le postazioni dello Stato Islamico (Daesh), un numero crescente di leader militari jihadisti lascia la regione, diretti a ingrossare le milizie collegate al Daesh operanti in Libia e Yemen. La notizia, rilanciata dal sito curdo ARA News, arriva da Rafaat al Zarari, direttore del Niniveh Media Network, che a sua volta raccoglie dati forniti dalle sue fonti ancora operanti a Mosul. Nelle ultime due settimane – riferisce al Zatari – almeno venti leader di punta delle milizie dello Stato Islamico hanno abbandonato la Piana di Ninive e sono usciti dall'Iraq, forse per evitare che l'apparato militare jihadista venga compromesso dall'intensificarsi delle operazioni militari della coalizione anti-Daesh.
La Piana di Ninive è l'area che ospita molte città e villaggi a maggioranza cristiana, abbandonati dalla popolazione tra la primavera e l'estate 2014, con fughe di massa provocate dall'avanzata delle milizie jihadiste. Nei giorni scorsi (vedi Fides 20/1/2016), i bombardamenti aerei compiuti dalla coalizione internazionale su Mosul – conquistata dal Daesh nel giugno 2014 – hanno colpito la chiesa siro-ortodossa dedicata alla Vergina Maria, nella zona del mercato. (GV) (Agenzia Fides 22/1/2016).
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ASIA/CAMBOGIA - Opere di carità e pellegrinaggi nell'Anno della Misericordia
 
Phnom Penh (Agenzia Fides) - Vivere l’Anno della Misericordia all'insegna di opere di carità ispirate dal Vangelo del Buon Samaritano; e compiendo almeno un pellegrinaggio: è l'esortazione che Sua Ecc. Mons. Olivier Schmitthaeusler, Vicario apostolico di Phnom Penh, rivolge ai fedeli in una lettera pastorale dedicata al Giubileo straordinario. Nel testo, inviato dal Vicario all'Agenzia Fides, si rimarca: “Questo è il programma dell’Anno Santo: la misericordia è il nostro cuore che si dilata, convertendosi e agendo concretamente per il prossimo nel modo in cui ha agito Gesù. Lasciate che il Buon Samaritano e il Cristo che lava i piedi ai suoi discepoli ci accompagnino in questo anno 2016”.
Con lo spirito di mettere in pratica la opere di misericordia, il Vescovo invita i fedeli di tutte le parrocchie a scegliere uno specifico apostolato tra le sei priorità definite insieme: istruzione, servizio nella sanità, formazione per i disoccupati, assistenza ai disabili, cura del creato, inclusione dei poveri.
Ogni comunità è inoltre invitata e scegliere un giorno dell'Anno Santo per compiere un pellegrinaggio in uno fra tre luoghi: la Porta Santa della Cattedrale di Phnom Penh; il santuario dei martiri cambogiani; la chiesa di Nostra Signora del Mekong ad Arey Ksat. Tutti i cattolici cambogiani, rimarca, sono chiamati in questo tempo “ad aprire tre Porte Sante nel proprio cuore”, mettendo in pratica la fede, la misericordia e la speranza. (PA) (Agenzia Fides 22/1/2016)
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AMERICA/HAITI - “Esercitare saggezza e dialogo” in modo urgente, appello dei Vescovi per il ballottaggio
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – Il Presidente haitiano Michel Martelly, ha confermato ieri, 21 gennaio, durante una trasmissione alla televisione di stato, che il ballottaggio presidenziale si terrà comunque domenica prossima, 24 gennaio, nonostante le proteste dell'opposizione. Martelly ha riaffermato il suo impegno per organizzare le elezioni e ha spiegato che si tratta solo di un gruppo di persone che cercano di "distruggere il processo democratico" ed ha informato di aver mobilitato la Polizia Nazionale per garantire la partecipazione dei cittadini al ballottaggio.
Le dichiarazioni del Presidente sono venute dopo l'annuncio dell'opposizione, guidata dal candidato presidenziale Jude Célestin, che invitava ad una serie di proteste organizzate per oggi, venerdì 22 gennaio. Celestin, che deve vedersela al ballottaggio con Jovenel Moise, rappresentante del partito che governa attualmente Haiti, ha annunciato che non parteciperà alle elezioni, sostenendo le frodi già dal primo turno, lo scorso ottobre (vedi Fides 23/12/2015; 28/12/2015).
La Conferenza Episcopale di Haiti ha preso atto della decisione dell'esecutivo e della Commissione Elettorale Provvisoria (CEP) di andare alle elezioni nelle condizioni attuali. In un comunicato diffuso ieri, i Vescovi osservano però che le raccomandazioni della Commissione Elettorale non sono state chiaramente seguite. "L'ostinarsi di una parte per effettuare le elezioni il 24 gennaio 2016 e dell'altra a non cercare un accordo favorevole per il paese, non farà che peggiorare la crisi elettorale a lungo termine" si legge nella nota dei Vescovi pervenuta a Fides.
La Conferenza Episcopale ha fatto appello al governo, alla Commissione Elettorale e ad altri protagonisti coinvolti nelle elezioni, di esercitare la saggezza, l’intuizione e la capacità di dialogo al fine di trovare una soluzione accettabile e sostenibile per il popolo haitiano nel più breve tempo possibile.
(CE) (Agenzia Fides, 22/01/2016)
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AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - “Vivere l’Anno della Misericordia coltivando la pace”: la festa della Vergine di Altagrazia, patrona del paese
 
Higuey (Agenzia Fides) – Il Vescovo della diocesi di Higuey, Sua Ecc. Mons. Nicanor Peña, che è il Presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica Dominicana, ha chiesto a tutti di trasformare il paese in una patria dove si riesca a vivere nella sicurezza e dove i domenicani non abbiamo paura l'uno dell'altro. Ha anche esortato le autorità politiche a stabilire un dialogo sincero e aperto per discutere le grandi questioni nazionali.
Mons. Peña si è espresso così durante l'omelia della Messa che ha celebrato nella Basilica di Higuey, in occasione della festa della Patrona della Repubblica Dominicana, la Vergine di Altagracia, alla quale era presente il Presidente Danilo Medina e altri funzionari del governo, e centinaia di fedeli provenienti da tutto il paese.
La Vergine di Altagracia ci dà la forza di continuare sulla via del bene, al servizio degli altri, compiendo le opere di misericordia, ha detto il Vescovo: "Nelle sue mani poniamo il nostro paese, tutti i dominicani, perché Lei interceda per noi, per avere la grazia di vivere intensamente la nostra vita di fede senza paura, come Lei stessa ha fatto". Mons. Nicanor Peña ha ricordato che il 2016 è stato dichiarato da Papa Francesco come "Anno della Misericordia", quindi ha invitato tutti i domenicani a coltivare la pace, per essere coerenti con questo invito a tutta la comunità cristiana.
(CE) (Agenzia Fides, 22/01/2016)

mercoledì 20 gennaio 2016

Bollettino Fides News del 20 gennaio 2016

EUROPA/SPAGNA - Al via nuova campagna triennale contro la fame
Madrid (Agenzia Fides) – La ong della Chiesa cattolica spagnola “Manos Unidas”, che si occupa di sviluppo, lancia una nuova campagna annuale contro la fame: “Plántale cara al hambre: siembra”. Inoltre, in occasione della Giornata nazionale della ong che si celebrerà il 14 febbraio, in tutta la Spagna saranno intraprese iniziative ed eventi. Secondo le informazioni pervenute a Fides, la campagna segna l’inizio di un triennio di lotta alla fame (2016-2018) durante il quale la ong si impegnerà per dare risposta alle cause e ai problemi che provocano la fame nel mondo, partendo da una tripla prospettiva: il cattivo uso delle risorse alimentari ed energetiche; un sistema economico internazionale che esclude le fasce deboli e alcuni stili di vita e consumo che aumentano la vulnerabilità e l’emarginazione. (AP) (20/1/2016 Agenzia Fides)
AFRICA/BURKINA FASO - “La nostra sola arma è la preghiera” affermano i Vescovi nel condannare l’assalto di Ouagadougou
Ouagadougou (Agenzia Fides) - “Le ferite inferte a persone concrete sono sentite dalla nazione intera. Nel vivere il lutto nazionale, vi invitiamo a ricordare e a pregare per le vittime, i feriti, le loro famiglie e i loro amici” afferma un comunicato della Conferenza Episcopale del Burkina Faso e Niger, pervenuto a Fides, nel quale si invitano i fedeli a pregare per le vittime degli assalti perpetrati a Ouagadougou nella notte tra il 15 e il 16 gennaio, da membri di AQMI (Al Qaida nel Maghreb Islamico).
“La nostra sola arma è la preghiera” sottolineano i Vescovi. “Possano tutti i credenti accrescere l’ardore della preghiera come abbiamo fatto in altre circostanze. La nostra invocazione per l’unità nazionale resterà sempre la nostra forza” conclude il comunicato.
Il bilancio dell’assalto all’Hotel Splendid e al vicino bar-ristorante “Le Cappuccino” è di 30 vittime. Tre assalitori sono stati uccisi nello scontro a fuoco per liberare gli ostaggi nell’hotel, mentre secondo alcune fonti altri tre terroristi sarebbero riusciti a fuggire.
Nel frattempo cresce la mobilitazione internazionale per chiedere il rilascio di una coppia di medici australiana (e non austriaci come detto in un primo momento) rapiti a Baraboulé, nel nord del Burkina Faso, alla frontiera con il Niger e il Mali.
L’annuncio del rapimento dei due ottantenni è avvenuto qualche ora dopo l’assalto nella capitale. Il rapimento è stato rivendicato dal gruppo jihadista maliano Ansar al Dine. (L.M.) (Agenzia Fides 20/1/2016)
AFRICA/NIGERIA - Il Card. Onaiyekan: “Da 20 anni assistiamo alla crescita del fanatismo religioso che alimenta la violenza”
Abuja (Agenzia Fides) - Le violenze a sfondo religioso in Nigeria vengono da lontano, ha affermato il Cardinale John Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, nel suo intervento alla facoltà di Giurisprudenza dell’Ahmadu Bello University, a Zaria, nello Stato di Kaduna.
“Circa due decenni fa, abbiamo iniziato a vedere la crescita di un fenomeno che colpisce negativamente l’armonia religiosa” ha detto. “Abbiamo cominciato a vedere la crescita di un rigido fanatismo, che tiene la gente così strettamente aderente alla propria fede al punto di affermare che solo loro sono accetti agli occhi di Dio. Questo porta ad escludere totalmente tutti coloro che non seguono la linea (di questi fanatici)”.
Il Cardinale ha sottolineato che i fanatici, musulmani ma anche cristiani, interpretano in maniera distorta brani del Corano e della Bibbia. “Abbiamo visto - aggiunge il Cardinale - come l’estremismo dottrinale si trasformi facilmente in violenza fisica. Disordini e conflitti mortali sono sviluppi naturali della negazione fanatica ed esclusiva dell’altro. L’anomalia di Boko Haram è un chiaro caso”.
Per questo il Card. Onaiyekan afferma che “condannare le violenze dei terroristi non è sufficiente. Dobbiamo anche far fronte al grave pericolo costituito da coloro che predicano l’esclusione delle altre fedi, che siano nelle moschee o nelle chiese”. (L.M.) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/PAKISTAN - Assalto dei talebani all'università: chiese e società civile contro il terrorismo
Peshawar (Agenzia Fides) – Un gruppo di militanti talebani ha preso d'assalto questa mattina la Bacha Khan University a Charsadda, cittadina nel Nord del Pakistan tra Islamabad e Peshawar, uccidendo in modo indiscriminato studenti e professori, nelle aule e negli alloggi. Dopo l’intervento delle forze di polizia, il bilancio provvisorio delle vittime è di 30 morti, inclusi 4 terroristi e oltre 60 feriti. L'attacco, rivendicato dal gruppo Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), i cosiddetti “talebani pakistani”, giunge a un anno dall'attentato alla scuola militare che a dicembre 2014 uccise a Peshawar oltre 150 persone, per la maggior parte bambini. Il TTP ha avvertito che porterà ulteriori assalti a università, collegi e scuole, soprattutto appartenenti all’esercito.
Samule Pervaiz Asghar, arcidiacono della Chiesa anglicana a Peshawar, dichiara a Fides: “Il terrorismo è una piaga in Pakistan e in tutto il mondo. Siamo sconvolti e senza parole. Condanniamo questa violenza insensata. Come cristiani siamo un popolo che cerca di costruire pace e armonia nella società. Siamo convinti che in Pakistan questa sia la nostra missione. Usiamo anche l’arma della preghiera: preghiamo anche per i terroristi, che Dio illumini le loro menti, perché abbandonino la violenza contro innocenti”.
“E' un evento tragico soprattutto per la scelta degli obiettivi soft, con meno disposizioni di sicurezza, come scuole e università e non basi militari” aggiunge a Fides Ghulam Dastagir, giornalista e intellettuale di Peshawar, membro della Ong “Human Rights Commission of Pakistan”. Significativa è la scelta: “Si intende colpire simbolicamente un istituto di istruzione: i talebani nella regione hanno distrutto in passato già oltre 400 scuole. Oggi cercano visibilità” spiega. Secondo Dastagir, “è una questione interna al Pakistan e non legata allo Stato Islamico (IS): i TTP non hanno rivendicato comunanza ideologica o strategica con l’IS, anche se non è escluso possano farlo in futuro”. Per combattere il terrorismo, conclude, “urge una strategia complessiva e più efficace dello stato. La società civile, le chiese, le istituzioni religiose possono dare un supporto con marce pacifiche, veglie di preghiera, con un’opera di sensibilizzazione culturale. Ma una risposta concreta s petta al governo". (PA) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/SIRIA - Il Patriarca siro ortodosso organizza un incontro con i diplomatici presenti a Damasco
Damasco (Agenzia Fides) – Sua Beatitudine Mar Ignatius Aphrem II, Patriarca siro ortodosso di Antiochia, ha organizzato un ricevimento in occasione dell'inizio del nuovo anno a cui sono stati invitati tutti i diplomatici accreditati presso la Repubblica araba di Siria. Il ricevimento si è svolto ieri presso la sede patriarcale, situata nel quartiere di Bab Tuma, nell'area della Città vecchia di Damasco. Al ricevimento hanno preso parte tra gli altri anche l'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco, insieme agli ambasciatori di Argentina, Armenia, Bielorussia, Egitto, India, Indonesia, Russia, Ucraina, Cuba, Iran, Pakistan, Iraq, Brasile e Venezuela. Durante il suo discorso ai diplomatici accreditati presso il governo di Damasco, il Patriarca Mar Ignatius Aphrem ha ribadito che il terrorismo e la guerra in atto in Siria sono alimentati dall'esterno, e ha rinnovato l'appello al sostegno internazinale nei confronti del popolo siriano.
Nei giorni scorsi, il Patriarca siro ortodosso si era recato a Qamishli, nel governatorato siriano nord-orientale di Hassakè, per compiere una mediazione riconciliatrice tra le milizie curde e i gruppi di autodifesa Sootoro, formati in prevalenza da cristiani siri e assiri, che l'11 gennaio si erano scontrati per il controllo di un checkpoint (vedi Fides 12/1/2016). In quell'occasione, l'attacco curdo al posto di controllo presidiato dai miliziani di Sootoro aveva provocato uno scontro a fuoco, durato un'ora, durante il quale aveva perso la vita il miliziano assiro David Gabriel ed erano rimasti feriti alcuni soldati curdi. (GV) (Agenzia Fides 20/1/2016).
ASIA/IRAQ - I raid della coalizione su Mosul devastano anche una chiesa
Mosul (Agenzia Fides) – Nella notte ra lunedì 18 e martedì 19 gennaio, i bombardamenti aerei compiuti dalla coalizione internazionale su Mosul – conquistata nel giugno 2014 dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) – hanno colpito la chiesa siro-ortodossa dedicata alla Vergine Maria, nella zona del mercato. Fonti locali hanno riferito al sito d'informazione ankawa.com che la chiesa era occupata da elementi del Califfato, e che è stata devastata dal bombardamento subito. (GV) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/CINA - Le “Mense della Carità” a servizio di migliaia di poveri di Xi An
Xi An (Agenzia Fides) – “Sono loro che hanno portato il calore ai clochard” era il titolo sulla prima pagina del quotidiano Chinese Business View (500 mila copie cartacee giornaliere e 17 milioni di visitatori per l’edizione in internet) della provincia cinese dello Shaan Xi. L’articolo mostrava grande apprezzamento per due iniziative gestite da volontari cattolici: la “Mensa della Carità della domenica” della parrocchia di Nan Tang e la “Mensa della Misericordia del Fiume Giallo” della parrocchia di Tian Xing, entrambe dell’arcidiocesi di Xi An, capoluogo della provincia.
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, la “Mensa della Carità della domenica” è stata fondata tre anni fa, e ogni domenica offre il pranzo ai barboni, ai senzatetto, ma anche ai lavoratori immigrati e ai contadini. Come spiegano i parrocchiani, “siamo aperti a tutti i bisognosi, perché siamo seguaci di Gesù misericordioso”. Per migliorare il loro servizio, la scorsa estate hanno riparato e ristrutturato la cucina della parrocchia, per offrire un locale accogliente e attrezzato anche con l’aria condizionata, inoltre hanno installato una doccia nei pressi della piazza della chiesa.
Dopo la messa domenicale i volontari si dedicano a questo servizio. Periodicamente ci sono anche dei medici cattolici che prestano servizio gratuitamente facendo le visite a chi ne ha necessità. A Natale, in inverno ed in estate, gli stessi volontari che gestiscono la mensa distribuiscono vestiti, bevande calde o fresche, alla stazione e in vari luoghi pubblici. Secondo statistiche non complete, nel 2015 circa 5 mila persone hanno usufruito della “Mensa della Carità della domenica”, finanziata dalla parrocchia stessa con circa 2 mila euro. Invece la “Mensa della Misericordia del Fiume Giallo” della parrocchia di Tian Xing è attiva da ben 10 anni, e ogni lunedì, mercoledì e venerdì offre la cena a senzatetto e bisognosi. In entrambe le cucine la qualità dei cibi è sotto stretto controllo sanitario, ma soprattutto si vive una grande accoglienza e l’amore cristiano per questi abbandonati ed emarginati dalla società. (NZ) (Agenzia Fides 2016/01/20)
AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Mons. Peña Rodríguez: “La corruzione crea una ingiustizia scandalosa e disuguaglianza sociale”
Santo Domingo (Agenzia Fides) – Il Presidente della Conferenza Episcopale Dominicana (CED), Sua Ecc. Mons. Gregorio Nicanor Peña Rodríguez, ha presentato ieri la Lettera pastorale in occasione della Festa di Nuestra Señora de la Altagracia, Patrona della nazione, che si celebrerà domani, 21 gennaio, in tutto il paese.
Il documento, pervenuto a Fides prende come principali temi la corruzione dei politici e la violenza che circonda le famiglie. “L'esercizio della politica è diventato un business per avere denaro facile, ed è solo per pochi” segnala il Presule. "La corruzione crea una ingiustizia scandalosa e disuguaglianza sociale, allargando il divario tra le persone che sono diventate ricche, come per magia, senza altra giustificazione se non dopo aver assunto un incarico nella pubblica amministrazione" ha ribadito Mons. Peña Rodríguez.
La Lettera pastorale deplora la violenza e la criminalità che vanno dal femminicidio in famiglia ai rapimenti e agli omicidi su commissione. La Conferenza Episcopale Dominicana segnala in questa lettera, che “appare incredibile veder uccidere solo per un cellulare oppure sopportare la vergogna di riconoscere il coinvolgimento in atti criminali dei membri delle autorità che devono garantire l'ordine pubblico e combattere la violenza".
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)
AMERICA/STATI UNITI - “Due nazioni, una fede”: El Paso e Ciudad Juarez unite per la visita del Papa
El Paso (Agenzia Fides) – La diocesi statunitense di El Paso sta invitando i fedeli allo stadio Sun Bowl dell'Università del Texas, a El Paso (UTEP), per il 17 febbraio, per partecipare alla trasmissione in diretta della visita di Papa Francesco in Messico. Questo evento è una alternativa per coloro che non potranno raggiungere Ciudad Juarez o preferiscono non attraversare la frontiera nel giorno in cui il Papa sarà nella città vicina.
Sua Ecc. Mons. Mark J. Seitz, Vescovo della diocesi di El Paso, ha confermato ieri in una conferenza stampa la celebrazione, che si chiamerà "Two Nations, One Faith" (Due nazioni, una fede) e che si terrà nello stadio UTEP, dove sarà trasmessa su maxi schermi la Messa del Papa a Ciudad Juarez. Ci sarà anche un programma di musica religiosa con il cantante e chitarrista Tony Melendez.
"Vogliamo che più persone possibili riescano a godere questa meravigliosa visita, una delle più importanti della regione. Ecco perché abbiamo deciso di cercare un luogo e adeguato per ospitare migliaia di persone" ha detto Mons. Seitz. Lo stadio può ospitare fino a 51 mila persone, le porte rimarranno aperte dalle 12 alle 18. Anche le scuole cattoliche di El Paso avranno la giornata libera per poter assistere insieme alla celebrazione.
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)
AMERICA/MESSICO - Anche un sacerdote tzotzil concelebrerà con il Papa durante la sua visita in Messico
Chiapas (Agenzia Fides) – Anche un sacerdote di etnia tzotzil concelebrerà la Messa che sarà presieduta dal Santo Padre Francesco il 15 febbraio a Altos de Chiapas, durante la sua visita pastorale in Messico. Il tzotzil è una lingua che viene dai Maya ed è parlata soprattutto sugli altopiani del Chiapas, dai popoli di etnia tzotzil. Secondo i dati dell'ultimo censimento (2005), il numero di persone che lo parlano è di circa 350.000.
Sua Ecc. Mons. Felipe Arizmendi ha informato che padre Sebastián López, sacerdote tzotzil nato a El Bosque, il quale attualmente svolge il ministero pastorale a Chalchihuitán, sarà presente alla celebrazione del Papa insieme ai catechisti che lavorano presso la comunità di La Selva e Altos de Chiapas. La Messa sarà celebrata nel pomeriggio del 15 febbraio presso il Centro Sportivo del Comune.
Secondo la nota inviata a Fides, dopo aver celebrato la Messa, il Papa andrà in Cattedrale, dove incontrerà 500 anziani e 500 malati, poi dopo pranzo, andrà a Tuxtla Gutiérrez a presiedere un incontro con le famiglie nello stadio di calcio. Quel giorno il Papa pranzerà insieme a 8 indigeni della zona. Gli ornamenti per la Messa sono stati già confezionati da donne artigiane di Chilón, della Cooperativa Artegianale Jluchiyej Nichimetic.
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)

martedì 19 gennaio 2016

Bollettino Fides News del 19 gennaio 2016

AFRICA/KENYA - Regolamentazione del culto: il Presidente favorevole ad un compromesso con le Chiese “ufficiali”
Nairobi (Agenzia Fides) - “La nostra Costituzione accorda ad ogni keniano il diritto di culto e sostengo totalmente questo diritto. Ma non permetteremo ai malfattori di usare la religione per derubare i keniani” ha affermato il Presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, spiegando il senso della nuova regolamentazione delle confessioni religiose (“Religious Societies Rules 2015”), che sta suscitando un vivo dibattito tra il governo e le confessioni religiose. I Vescovi cattolici hanno fortemente criticato la proposta legislativa (vedi Fides 13/1/2016).
Di fronte alla prese di posizione delle confessione religiose keniane, il Presidente ha ordinato al Procuratore Generale di consultarsi con i rappresenti religiosi per far sì che le nuove disposizioni non minino i principi di libertà di culto radicati nella Costituzione.
Rivolgendosi alle autorità religiose, Kenyatta ha affermato che “occorre lavorare insieme per sradicare coloro che usano la religione per arricchirsi. Si tratta di ladri e vanno trattati con il disprezzo che meritano”.
Le “Religious Societies Rules 2015” oltre a cercare di contrastare coloro che fanno uso delle chiese a fini predatori, intendono impedire che le moschee vengano usate come luogo di reclutamento e di crescita di una nuova generazione di terroristi attraverso la predicazione integralista.
Oltre alla registrazione delle diverse confessioni religiose, le nuove regole prevedono che i pastori e i predicatori siano titolari di un diploma da parte di un’istituzione teologica accreditata.
Le nuove regole prevedono inoltre che ogni organizzazione religiosa abbia almeno un terzo dei propri officianti composto da keniani e che gli officianti e i leader religiosi stranieri per potere esercitare in Kenya abbiamo il permesso di lavoro, un documento di identità, oltre al passaporto e una lettera di presentazione da parte di un’ambasciata.
I Vescovi cattolici e anglicani hanno replicato che le loro chiese hanno la capacità di autoregolarsi; un’affermazione che è stata accolta dal Presidente, che ha affermato: “ la situazione migliore è l’auto-regolamentazione”. (L.M.) (Agenzia Fides 19/1/2016)
AFRICA/BURKINA FASO - Gli Stati dell’Africa dell’Ovest intendono lottare insieme contro il terrorismo
Ouagadougou (Agenzia Fides) - La lotta al terrorismo sarà al centro della Sessione straordinaria della Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO/ECOWS), annunciata dal Presidente del Benin, Yayi Boni, nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou, dove nell’assalto del 15 gennaio all’hotel Splendid e al vicino bar Le Cappuccino sono morte 29 persone.
“Dopo l’attacco avvenuto nel novembre scorso nella capitale del Mali, Bamako, che aveva fatto una ventina di morti, ed ora quello di Ouagadougou, gli Stati della regione hanno preso coscienza della necessità di agire” ha detto il Presidente beninese, sottolineando che “esiste una correlazione tra la sicurezza e lo sviluppo”. Gli attacchi nelle due capitali hanno preso di mira hotel frequentati da stranieri, molti dei quali operano per organismi umanitari e di sviluppo, e da imprenditori desiderosi di investire nei Paesi colpiti.
Il Presidente del Burkina Faso, Roch Marc Christian Kaboré, nel condannare con forza gli attentati, ha rivolto un appello alla coesione nazionale e invitato gli Stati della regione a mettere in comune le capacità di difesa per far fronte alla sfida dei terroristi. Il Presidente del Mali, Modibo Keita, ha auspicato la creazione di un gruppo d’intervento rapido per lottare contro il terrorismo, da parte dei Paesi del “G5 Sahel”: Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad. (L.M.) (Agenzia Fides 19/1/2016)
AFRICA/MALAWI - Recuperare le madri adolescenti contrastando le pratiche tradizionali
Blantire (Agenzia Fides) – Il fenomeno delle ragazze madri è una realtà che affligge molte donne in Malawi. Nella maggior parte dei distretti del sud del Paese, si usa mandare le adolescenti in campi di iniziazione dove vengono incoraggiate ad avere rapporti sessuali per testare la loro maturità. Si tratta di un macabro rito conosciuto come “kutsatsa fumbi”. Infatti, in Malawi le gravidanze adolescenziali e i matrimoni precoci, in particolare nelle zone rurali, sono fomentate dalle credenze e dalle pratiche tradizionali. Grazie ad una iniziativa congiunta tra Stato, leader tradizionali, Chiese, ONU e altre ong, come la Agenzia Avventista per l’Aiuto e lo Sviluppo (ADRA), nel 2014 circa 600 mila adolescenti sono tornate a scuola. Inoltre, con il progetto di ADRA Malawi, Quando la madre è una bambina, vengono assistite 300 madri adolescenti. L’ultimo studio sullo stato di avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio ha concluso che una ragazza su due si sposa pr ima dei 18 anni, e alcune addirittura a 12. (AP) (19/1/2016 Agenzia Fides)
ASIA/INDIA - Rapporto sulla violenza anticristiana: oltre 200 episodi nel 2015
New Delhi (Agenzia Fides) – Nel 2015 sono stati censiti oltre 200 incidenti verificati di violenza anticristiana. Sette Pastori protestanti e un laico sono stati uccisi, mentre le vittime della violenza nel complesso sono circa 8.000, incluse donne e bambini. Numerose chiese sono state devastate. Sono i dati diffusi dal Rapporto “India Christian Persecution”, edito dal “Catholic Secolar Forum” (CSF), organizzazione della società civile indiana, e pervenuto all’Agenzia Fides. Secondo il Rapporto, che analizza la violenza anticristiana in India avvenuta nel 2015, gli autori della violenza sono gruppi e formazioni estremiste e fanatiche induiste, che promuovono l’ideologia dell’Hindutva (“induità”), che vorrebbe eliminare dall'India i credenti delle religioni non indù. Tali gruppi sono ostili alle minoranze religiose musulmane e cristiane e diffondono una campagna di odio e di diffamazione che poi genera atti concreti di violenza.
Secondo il rapporto, lo stato di Maharashtra è quello in cui l'ideologia è maggiormente diffusa, mentre il Madhya Pradesh è in cima alla lista per numero di episodi di violenza anticristiana. Seguono Tamil Nadu, Jharkhand, Chhattisgarh, Haryana, Odisha, Rajasthan, in un elenco che comprende 23 stati dell’Unione indiana.
Il Rapporto nota che una della accuse principali ai cristiani è quella di conversioni forzate e con mezzi fraudolenti. Per questo il governo del Madhya Pradesh, ha modificato la cosiddetta “legge anti-conversione”, inasprendo le pene. Il laico cattolico Joseph Dias, responsabile del CSF, nota che “la conversione forzata non è in alcun modo parte dell'orizzonte della fede cristiana: si tratta solo di lasciare libertà di coscienza e di religione, previste dalla Costituzione”.
Sono invece cresciute le cosiddette “cerimonie di riconversione”, organizzate dai gruppi estremisti indù in numerosi stati indiani, in cui dalit e tribali cristiani vengono riportati in massa all’induismo.
Tra i gruppi fautori delle violenze, si è consolidato nel 2015 il Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), che ha “rafforzato la sua presa sul sistema politico del paese”, nota il testo, che oggi conta oltre 15 milioni di militanti sparsi in oltre 50mila cellule locali, e conta membri anche nella polizia, nella magistratura, nella amministrazione statale. Infine si nota che anche a livello istituzionale, l'India non rinnova il visto di permanenza nel paese a missionari, religiosi e religiose che operano stabilmente accanto ai poveri e agli emarginati. (PA) (Agenzia Fides 19/1/2016)
ASIA/LIBANO - Con una mossa a sorpresa, Geagea decide di appoggiare l'ex “nemico” Aoun alle elezioni presidenziali
Beirut (Agenzia Fides) – Con una mossa a sorpresa, il leader del partito delle Forze Libanesi Samir Geagea ha annunciato la disponibilità della sua formazione politica a appoggiare la candidatura dell'ex generale Michel Aoun alla carica di Presidente della Repubblica libanese. L'iniziativa è destinata a stravolgere il sistema di alleanze e di contrapposizioni che da tempo caratterizza lo scenario politico libanese, e ha portato il Paese alla paralisi istituzionale che impedisce da 18 mesi di eleggere il nuovo Presidente.
Geagea e Aoun, ambedue cristiani maroniti, negli ultimi decenni sono sempre stati avversari e le formazioni politiche da loro guidate sono schierate su fronti contrapposti, sia sul piano interno che su quello internazionale. Le Forze Libanesi, insieme al Partito sunnita “Futuro” guidato da Saad Hariri, fanno parte della cosiddetta “Coalizione 14 marzo”, appoggiata dall'Arabia Saudita e ostile alla Siria di Assad, mentre il “Movimento Patriottico Libero” di Aoun è alleato del Partito sciita Hezbollah – schierato anche militarmente al fianco del regime siriano - e fa parte della “Coalizione 8 marzo”.
“Dopo una lunga riflessione, lunghe discussioni e le deliberazioni del Comitato esecutivo” ha riferito Geagea in una conferenza stampa tenuta ieri insieme all'ex rivale, “le Forze Libanesi hanno annunciato il loro sostegno alla candidatura del generale Michel Aoun alla presidenza”.
La decisione – così ha spiegato il leader delle Forze Libanesi è stata presa con "la speranza di raggiungere una situazione più stabile" nel Paese dei Cedri. Aoun, dal canto suo, ha sottolineato la necessità di “costruire il futuro” e di “voltare pagina rispetto al passato, senza tuttavia dimenticarlo, per non ripeterlo”.
Nella giornata di ieri, diversi leader politici maroniti – compresi Geagea e Aoun – hanno avuto incontri con il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai. L'alleanza trasversale tra la due formazioni politiche maronite manda in archivio il recente tentativo – guidato dal Partito sunnita di Saad Hariri e appoggiato dall'Arabia Saudita – di trovare consenso intorno alla candidatura di Suleiman Franjieh (che comunque ieri, dopo l'incontro con il Patriarca Rai, ha comunicato via twitter di non volersi ritirare dalla competizione elettorale).
Michel Aoun ha 82 anni. Nel delicato sistema istituzionale libanese, la carica di Presidente della Repubblica è riservata ad un cristiano maronita. “Da giovane sacerdote” dichiara all'Agenzia Fides don Rouphael Zgheib, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Libano, “ricordo ancora con sgomento quando negli anni della guerra civile le fazioni maronite erano su fronti opposti e si combattevano con ferocia. Quello che è accaduto è certo sorprendente, e tra i cristiani è stato accolto con sollievo, ma speriamo che non sia arrivato troppo tardi. Perchè questo accordo, da solo, non può cambiare tutto. Aspettiamo di vedere quali saranno le reazioni nella regione, e anche come reagiranno le fazioni politiche libanesi musulmane, sia sciite che sunnite, che finora tacciono, e i drusi di Walid Jumblatt, di cui oggi è attesa una dichiarazione. Siamo in una fase di attesa. Non si può dire che tutto è risolto”. (GV) (Agenzia Fides 19/1/2016)
ASIA/IRAQ - Il Patriarca caldeo critica le sigle politiche cristiane
Baghdad (Agenzia Fides) - I rappresentanti dei gruppi politici iracheni legati alla diverse comunità cristiane “non sono riusciti nel corso degli anni a soddisfare le legittime aspirazioni del loro popolo”, perseguendo agende ristrette e concentrandosi nella tutela di interessi personali o di piccoli gruppi. Così il Patriarca caldeo Louis Raphael I ha voluto denunciare l'inadeguatezza delle sigle e degli attivisti politici che pretendono di rappresentare le diverse comunità cristiane nello scenario iracheno, ribadendo che essi, con le loro scelte miopi e di corto respiro, finiscono per contribuire al progressivo indebolimento della presenza cristiana nel Paese sconvolto dal terrorismo e dalle derive settarie.
L’intervento del Patriarca è avvenuto ieri, lunedì 18 gennaio, nel primo giorno del cosiddetto “digiuno di Ninive”, che precede di tre settimane quello quaresimale e durante il quale, per tre giorni, i caldei si astengono dal cibo e dalle bevande dalla mezzanotte fino al mezzogiorno del giorno successivo, evitando per tutti e tre i giorni di mangiare cibi e condimenti di origine animale (vedi Fides 12/1/2016).
In particolare, nel suo intervento, il Patriarca ha stigmatizzato la frammentarietà dell'azione politica portata avanti da sigle e attivisti che fanno capo alle diverse Chiese e comunità cristiane. Anche alle ultime elezioni politiche, svoltesi della primavera 2014, gli attivisti politici legati alle comunità cristiane si sono presentati all'appuntamento elettorale in ordine sparso, divisi in 9 piccole liste.
Il Patriarca caldeo, nel suo intervento di ieri, ha rinnovato l'appello a tutte le Chiese e comunità cristiane irachene a creare una lista unitaria di cristiani abilitati a presentarsi alle elezioni anche in virtù della propria competenza professionale, per servire i propri fratelli perseguitati e l'interesse generale del Paese. Se tale appello sarà lasciato cadere nel vuoto dalle altre Chiese, il Patriarca Luis Raphael ha espresso l'intenzione di favorire comunque la creazione di una lista politica unica in rappresentanza delle istanze delle comunità caldee. (GV) (Agenzia Fides 19/1/2016).
ASIA/PAKISTAN - Speciale “Anno dell’Educazione” nell’Anno della Misericordia
Faisalabad (Agenzia Fides) – “La misericordia più grande è il servizio dell’istruzione che si può dare a un bambino e a una persona”: con questa consapevolezza la Chiesa di Faisalabad, diocesi nella provincia del Punjab, aprirà il 6 febbraio uno speciale “Anno dell’Educazione” che coincide in buona parte con l’Anno della Misericordia. Come annunciato a Fides dal Vescovo locale, Sua Ecc. Mons. Joseph Arshad, l’Anno dell'Educazione inizierà il 6 febbraio, nella locale Giornata della Vita Consacrata. In quell’occasione si riuniranno a Faisalabad studenti provenienti da tutte le scuole della Diocesi e fedeli di tutte le parrocchie. Scopo dell'Anno è “incoraggiare gli studenti cristiani, le scuole e le comunità a impegnarsi in questo delicato settore, per poter svolgere un ruolo fondamentale nella società”.
“L'educazione è l’arma più potente che è possibile utilizzare per cambiare la società” rimarca il messaggio di indizione, sottolineando come “l’istruzione sia la strada per cambiare anche il destino
dei cristiani in Pakistan”, affrancandoli dalla condizione di emarginazione e povertà.
Il Vescovo invita “ogni individuo, famiglia e istituzione a giocare un ruolo attivo per promuovere la qualità della formazione scolastica”, aiutati da uno speciale team diocesano che sarà al servizio della comunità. “Un'istruzione di qualità genera un cambiamento in meglio nella mentalità e nell’agire sociale. Camminiamo insieme per cambiare il destino della nostra vita” conclude il Vescovo. (PA) (Agenzia Fides 19/1/2016)
AMERICA/BRASILE - Ancora minacce per gli indigeni Guarani e Kaiowá
Taquara (Agenzia Fides) – All’alba del 15 gennaio, indigeni del popolo Guarani e Kaiowá hanno ripreso possesso di una parte del loro territorio tradizionale nella zona conosciuta come “Terra indigena Taquara”. L'area, su cui c'è una fattoria, è conosciuta dai nativi come Lechucha e fa parte del territorio Taquara, vicino al comune di Juti, nel Mato Grosso do Sul. In questa giornata, gli indigeni affermano di aver ricevuto minacce da parte di uomini armati su pick-up, i cosiddetti "pistoleiros".
Il fatto è avvenuto due giorni dopo l’anniversario dell'assassinio del cacique Marcos Veron, morto il 13 gennaio 2003. Marcos fu un leader storico di Taquara, e si mise alla guida del popolo Guarani e Kaiowá nel 1997, dopo anni di attesa della risposta del governo alle richieste di identificazione e demarcazione della loro terra.
La nota inviata a Fides dal CIMI (Consiglio Indigenista Missionario), informa che attualmente, il territorio è in attesa della ratifica dell'area da parte del governo federale. Gli studi di identificazione delle terre tradizionali sono iniziati nel 1999, e nel 2010 il Ministero della Giustizia ha emesso un ordine dichiarativo, riconoscendo il popolo Guarani e Kaiowá come popolo tradizionalmente padrone del suo territorio.
I circa 600 indigeni hanno vissuto finora in una piccola parte del loro territorio tradizionale, occupando solo 300 dei 9.700 ettari di Taquara. In questo spazio ristretto, Guarani e Kaiowá hanno sofferto continui abusi, minacce e violazioni di ogni genere, perfino l'uso di pesticidi nelle piantagioni di canna da zucchero vicine e la deforestazione causata dagli agricoltori nelle vicinanze.
Fides ha segnalato più volte la dura vicenda del popolo Guarani e Kaiowá (vedi Fides 23/09/2010, 9/08/2013) e le denunce del CIMI (vedi Fides 14/06/2012, 7/04/2014).
(CE) (Agenzia Fides, 19/01/2016)
AMERICA/MESSICO - Migranti cubani bloccati in Messico
Chiapas (Agenzia Fides) – Gli emigrati cubani hanno oggi una via preferenziale per entrare negli Stati Uniti, che parte dall'America centrale al confine settentrionale del Messico. Il governo messicano infatti concede loro documenti di soggiorno temporaneo, ma molti di loro si fermano a Tapachula e Chiapas, perché rimangono senza soldi e in attesa di ricevere sostegno dalle loro famiglie. Secondo la stampa locale saranno ancora di più dopo l'accordo raggiunto la scorsa settimana tra Costa Rica, El Salvador, Guatemala e Messico, che ora permettono il passaggio di oltre 8.000 cubani che erano rimasti bloccati in Costa Rica alla fine del 2015, in quanto il governo del Nicaragua impediva il transito sul suo territorio (vedi Fides 25/11/2015; 3/12/2015; 28/12/2015; 29/12/2015).
Un gruppo di loro ha provato a raggiungere Miami, ma sono tornati indietro a causa dei controlli, così sono stati accolti dalla casa del migrante "El Buen Pastor", che ospita principalmente emigranti centroamericani. Alla fine di ottobre 2015 il sacerdote Cesar Cañaveral ha chiesto sostegno per gli emigrati cubani che cominciavano ad arrivare numerosi. "Prima ogni giorno ne arrivavano circa 20, ma nel mese di ottobre la situazione è precipitata, e abbiamo cominciato a vederne arrivare fino a 300 in un solo giorno, mentre l'INM, Istituto Nazionale dei Migranti, tardava tre giorni per consegnare il lasciapassare" ha dichiarato padre Cañaveral.
La nota pervenuta a Fides informa che il governo messicano ha iniziato a fornire dei lasciapassare che concedono ai cubani un permesso per la permanenza di 20 giorni nel Paese, per continuare il loro viaggio attraverso il Messico verso gli Stati Uniti, anche se non tutti riescono ad arrivare alla frontiera. Sempre secondo la nota, si registra un aumento della tensione fra gli stessi emigranti, perché i cubani sono accusati di avere un trattamento di preferenza rispetto ad altri.
(CE) (Agenzia Fides, 19/01/2016)
AMERICA/MESSICO - “Adiós a la Pobreza”: un progetto per l’igiene sanitaria
Veracruz (Agenzia Fides) – Gli abitanti del municipio di Ayahualulco, nella provincia di Veracruz, fino a qualche mese fa utilizzavano le latrine all’aperto. Oggi, grazie all’impegno del Volontariato Veracruziano e al Sistema Statale per lo Sviluppo Integrale della Famiglia (DIF), dispongono di bagni chimici. Attraverso il programma “Adiós a la Pobreza”, nelle comunità di Rinconada e Altamirada, sono stati collocati 348 bagni chimici che, oltre a preservare la popolazione dalle malattie, tra i tanti vantaggi, contribuiscono anche alla tutela dell’ambiente. Questo sistema è molto efficace soprattutto per la facilità della sua installazione e la sicurezza per l’ambiente. Inoltre sostituisce le latrine e non genera odori, è ideale per i luoghi dove non c’è rete fognaria; non genera parassiti, non richiede manutenzione e può essere collocato accanto alle abitazioni. (AP) (19/1/2016 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...