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lunedì 26 ottobre 2015

Bollettino Fides News del 26 ottobre 2015

AFRICA/ANGOLA - I Vescovi mettono la riconciliazione al centro delle celebrazioni per i 40 anni d’indipendenza
Luanda (Agenzia Fides) - I 40 anni dell’indipendenza nazionale dal Portogallo saranno al centro della seconda Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale di Angola e Sao Tomé (CEAST) che si terrà dal 4 e al 10 novembre. Secondo il comunicato giunto all’Agenzia Fides, la posizione della CEAST sui 40 anni dell’indipendenza verrà espressa in un messaggio che verrà pubblicato alla fine dell’Assemblea. I Vescovi inoltre hanno organizzato una Conferenza internazionale sul 40 ° anniversario della proclamazione dell’indipendenza.
All’approssimarsi di questa importante ricorrenza, diversi Vescovi hanno lanciato appelli alla riconciliazione, che è tra l’altro al centro del Congresso Eucaristico Nazionale dell’Angola, aperto a marzo di quest’anno, che si concluderà il 21 agosto 2016.
Prima del 4 novembre, giornata di inizio dei lavori della Plenaria CEAST, la radio Católica de Angola, organizzerà una tavola rotonda dedicata all’anniversario con i Vescovi che sono stati scelti per animare il dibattito pubblico sui 40 anni di storia del Paese. A sua volta l'Università Cattolica organizza una Conferenza internazionale sulla missione della Chiesa negli anni dell’indipendenza nazionale. (L.M.) (Agenzia Fides 26/10/2015)
AFRICA/KENYA - “La visita di Papa Francesco rafforzerà la coesione nazionale” auspicano i Vescovi
Nairobi (Agenzia Fides) - La visita di Papa Francesco aiuterà a rafforzare la coesione nazionale minacciata da attacchi terroristici, corruzione, politiche che puntano alla divisione sfruttando l’elemento etnico. Ne sono convinti i Vescovi del Kenya, che stanno moltiplicando appelli e indicazioni ai fedeli in preparazione della visita di Papa Francesco nel Paese, dal 25 al 27 novembre.
Sua Ecc. Mons. Philip Anyolo, Vescovo di Homa Bay e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, ha invitato i keniani ad accogliere la visita del Papa come un dono di Dio, per ricevere la Grazia portata dal Vicario di Cristo.
Il Coordinatore del comitato incaricato di preparare la visita di Papa Francesco, il dottor Stephen Okello, ha annunciato che il Santo Padre terrà incontri interreligiosi con musulmani, hindu, appartenenti alle religioni tradizionali, oltre ad incontrarsi con i leader delle principali confessioni cristiane, per ridurre la radicalizzazione e accrescere invece lo spirito di tolleranza e di mutuo rispetto.
In particolare, ha sottolineato il dottor Okello, il Papa incontrerà le vittime del reclutamento forzato in gruppi armati, come gli Shabaab “incoraggiandoli a incanalare le loro energie ed i loro entusiasmo nelle giusta direzione”.
Altro punto importante della visita di Papa Francesco è l’incontro con gli abitanti degli slum di Nairobi, dove rinnoverà l’appello che “i poveri non possono essere abbandonati o ignorati”, e che “non si possono mettere in pratica politiche che vadano a loro detrimento”. (L.M.) (Agenzia Fides 26/10/2015)
ASIA/SIRIA - Chiesa latina di Aleppo raggiunta da una granata durante la messa. Il Vescovo Abou Khazen: rischiata la strage
Aleppo (Agenzia Fides) – Nella sera di domenica 25 ottobre, un colpo di mortaio ha raggiunto la chiesa latina di Aleppo dedicata a san Francesco, nel quartiere di Aziziyeh, mentre nell'edificio sacro era in corso la liturgia domenicale. La granata, proveniente dalle aree in mano ai ribelli anti-Assad, ha raggiunto il tetto, creando uno squarcio nella cupola, ma non è penetrata nella chiesa, esplodendo all'esterno. “Erano circa le sei meno dieci di sera, in chiesa c'erano circa quattrocento persone, e la liturgia era arrivata al momento della comunione” riferisce all'Agenzia Fides il Vescovo Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino. “Se la granata fosse esplosa all'interno - aggiunge il Vescovo francescano - sarebbe stata una strage. Invece ci sono stati solo sette fedeli feriti in maniera non grave dalla caduta dei calcinacci, e danni materiali sul tetto. Ringraziamo il Signore e la Vergine Maria. E anche i nostri fedeli, ch e anche dalle loro case sono accorsi subito a verificare i danni subiti dalla parrocchia e a ripulire l'interno della chiesa, così che già oggi vi è stata celebrata la messa mattutina”. (GV) (Agenzia Fides 26/10/2015).
ASIA/LIBANO - Istituzionalizzare la non violenza e i diritti umani: lezioni di pace in zone di conflitto
Beirut (Agenzia Fides) – Educare ai diritti umani e alla non violenza e offrire le chiavi per poter sapere come mediare dinanzi ad un conflitto in una zona che ne è vittima è l’obiettivo che l’Università Accademica della Non Violenza e dei Diritti Umani in Libano si è prefissata sin dal 2009. Solo lo scorso anno il governo del Paese ha riconosciuto ufficialmente il centro e solo adesso ha dato la sua approvazione per un titolo ufficiale universitario ai laureati. Si tratta di 130 studenti arabi che hanno frequentato gli studi di questo progetto di pace in una zona lacerata dai conflitti. Secondo i promotori di questa iniziativa, si tratta di qualcosa di nuovo che non ha precedenti nel mondo, con l’obiettivo che non si può tutelare una società se non si introducono i concetti di non violenza e i diritti umani all’interno della propria tradizione culturale. Il Libano vive un momento di transizione tra la guerra e la pace e, per portare cambiamenti sociali, è quanto mai opportuno aiutare la popolazione alla conoscenza e alla competenza, sostengono fonti locali. Inoltre, il centro è stato creato anche per formare insegnanti, membri di associazioni, militanti politici, giudici e avvocati affinchè in guerra non venga esercitata solo la giustizia ma anche la mediazione. (AP) (26/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/PAKISTAN - Rispetto del creato e sostenibilità ambientale nel nome di Francesco di Assisi
Lahore (Agenzia Fides) – San Francesco come modello per insegnare i giusti rapporti tra l’uomo e il creato: con questo spirito i frati Cappuccini del Pakistan hanno organizzato a Lahore una giornata dedicata a “S. Francesco d'Assisi e la natura”. Come riferito a Fides da p. Francis Nadeem OFM Cap, provinciale del frati in Pakistan, i partecipanti, religiosi, preti, laici, hanno ricordato l'urgenza di rivedere lo stile di vita e le relazioni con il creato come auspicato dall'enciclica di Papa Francesco Laudato si’.
P. Morris Jalal OFM Cap, riferendosi all'enciclica, ha sottolineato che, come Francesco d'Assisi, Papa Francesco ha mostrato il suo amore per la natura, facendo appello ai leader mondiali perchè prendano misure urgenti per la tutela dell'ambiente. Dopo la celebrazione della Santa Messa, i partecipanti hanno piantato degli alberi nel giardino del Liceo di Santa Maria a Lahore come gesto simbolico di rinnovamento nel rapporto uomo-natura. L'Arcivescovo Shaw, apprezzando profondamente lo spirito del giornata, ha ricordato che “Dio Onnipotente ha creato l'universo. Egli ama tutte le sue creature e, seguendo il suo insegnamento, dobbiamo anche noi amare la natura e tutte le creature”, promuovendo uno stile di vita, sobrio, essenziale e sostenibile. (PA) (Agenzia Fides 26/10/2015)
ASIA – I giovani, “agenti di Vangelo”
Bangkok (Agenzia Fides) – I giovani asiatici sono “agenti di Vangelo” di fronte a problemi come relativismo morale, discriminazione religiosa, povertà ed emarginazione: è quanto affermano i delegati della Pastorale giovanile dei paesi asiatici in un recente incontro organizzato in Malaysia dal Desk dedicato ai giovani, nell’ambito dell’Ufficio per il laicato e la famiglia, in seno alla Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia.
Come riferito a Fides, l’incontro, a cui hanno preso parte 95 delegati dai diversi paesi, è servito a confermare che nei paesi asiatici la pastorale giovanile è fruttuosa: “I giovani sono una benedizione per la nostra Chiesa, per la quale rendiamo grazie” afferma il documento finale dell’incontro, pervenuto a Fides. "I giovani cercano la propria identità, la verità e il significato della vita. Come la Samaritana, hanno sete di Dio e cercano relazioni significative”, prosegue il documento, osservando: “Con la rapida evoluzione delle società asiatiche e l'impatto della tecnologia, hanno bisogno di una guida per trovare uno scopo e crescere in autostima”.
Una questione emersa riguarda “i giovani divenuti migranti per cause economiche. In alcune parti dell'Asia, le vittime della tratta di esseri umani, clandestinità e lavoro forzato sono in gran parte giovani”. E se la risposta delle organizzazioni internazionale punta su “istruzione, occupazione e impegno”, la Chiesa in Asia ricorda “la necessità di una crescita più profonda nella relazione con Dio”.
Fare Pastorale giovanile, hanno concluso i delegati asiatici, significa “avere una preoccupazione e compassione per tutti, soprattutto per coloro che sono disprezzati e ai margini della società; essere accoglienti e sinceramente interessati ai giovani, mostrando pazienza, presenza e disponibilità a instaurare relazioni autentiche; ascoltare i giovani con apertura, senza pregiudizio e in modo rispettoso, in modo da avviare un dialogo significativo, portandoli a scoprire il tesoro degli insegnamenti e l'esperienza di Cristo”. (PA) (Agenzia Fides 26/10/2015)
AMERICA/GUATEMALA - Morales nuovo presidente del Guatemala
Città del Guatemala (Agenzia Fides) – Il Guatemala ha vissuto ieri, domenica 25 ottobre, il secondo turno delle elezioni presidenziali. Secondo le informazioni rilanciate dai media locali, Jimmy Morales è il vincitore, anche se manca ancora la nomina ufficiale. Rappresentante del Frente de Convergencia Nacional (FCN-Nación), Morales si impone con un ampio margine su Sandra Torres, dell'Unità Nazionale della Speranza: sarebbe riuscito ad avere il 95,7% dei voti.
Con una carriera di artista comico e un diploma di ragioniere, Morales, 46 anni, ha anche fatto studi di teologia. Insieme alla sua contendente, Sandra Torres, ha promesso di lottare contro la corruzione di cui soffre il paese. Male che la popolazione ha denunciato pubblicamente negli ultimi mesi, in modo particolare dopo le dimissioni dell’ex-presidente Otto Pérez Molina, ancora indagato (vedi Fides 1/6/2015; 5/6/2015; 5/9/2015).
(CE) (Agenzia Fides, 26/10/2015)
AMERICA/ARGENTINA - Previsti due anni per la prima fase della causa di beatificazione di Mons. Angelelli
Buenos Aires (Agenzia Fides) – Uno dei membri del Tribunale della diocesi di La Rioja (Argentina), il sacerdote Roberto Queirolo, prevede che la fase diocesana durante la quale verrà ricercato e raccolto tutto il materiale riguardante il Vescovo Enrique Angelelli, ucciso nel 1976, potrebbe concludersi nel giro di due anni. Al termine del processo di ricerca, che ha avuto inizio questa settimana, sulla vita e l'opera del Vescovo, tutto il materiale verrà inviato in Vaticano, alla Congregazione per le cause dei Santi, che lo esaminerà e deciderà per la sua eventuale proclamazione a beato e martire della Chiesa.
La nota inviata a Fides da una fonte locale, informa che padre Queirolo ha previsto due anni prima di inviare il caso alla Santa Sede, perchè lo stesso è stato fatto per i sacerdoti di Chamical, Carlos de Dios Murias e Gabriel Longueville. Padre Queirolo ha ricordato che dopo l'uccisione di Longueville e Murias e del laico Wenceslao Pedernera, avvenuta a pochi giorni di distanza, nel luglio del 1976, "i sacerdoti chiesero a Mons. Angelelli di proteggersi, ma egli decise di rimanere con la sua gente e di non lasciare sole le sue pecore".
La comunità cattolica argentina ha celebrato da poco l’anniversario della morte violenta del Vescovo (vedi Fides 5/08/2015), assassinato dalla dittatura militare. Mons. Enrique Angelelli era nato a Cordoba il 17 luglio 1923, fu ordinato sacerdote in Italia, nel 1961 Papa Giovanni XXIII lo nominò Vescovo ausiliare di Cordoba, dove si era formato a contatto con gli operai, i contadini e gli emarginati. Nel 1968 Papa Paolo VI lo nominò Vescovo di La Rioja, dove si impegnò a diffondere i principi enunciati dal Concilio Vaticano II, rimanendo sempre al fianco dei più poveri. Il suo omicidio, il 4 agosto 1976, venne mascherato come un incidente stradale. Nel 2014 è stata riconosciuta la responsabilità dei militari, condannati al carcere a vita. Mons. Angelelli è stato uno dei pochi sacerdoti che si opposero alla dittatura militare
(CE) (Agenzia Fides, 26/10/2015)
AFRICA/BENIN - Nomina del Vescovo di Porto Novo
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 24 ottobre 2015, ha nominato Vescovo della diocesi di Porto Novo (Benin) il Rev.do Aristide Gonsallo, del clero di Parakou, Parroco di S. Martino di Panapé.
Il nuovo Vescovo è nato a Cotonou il 4 settembre 1966. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale per l’Arcidiocesi di Parakou, il 27 dicembre 1992. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha ricevuto le seguenti destinazioni: dal 1992 al 1997: Docente al Seminario Minore di Parakou; dal 1997 al 2001: Studi di specializzazione in Teologia e Lettere Moderne l’Università Cattolica di Angers; dal 2001al 2003: Docente al Seminario Minore di Parakou; dal 2003 al 2004: Dottorato in Teologia all’Università Cattolica di Angers; dal 2004 al 2008: Docente al Seminario Minore di Parakou; dal 2008 al 2012: Master e Dottorato in Lettere Moderne all’Università statale di Angers; dal 2013 al 2015: Parroco di S. Martino di Panapé, Cappellano dell’Ospedale diocesano ed incaricato della riorganizzazione del servizio sanitario diocesano. (SL) (Agenzia Fides 26/10/2015)

venerdì 19 giugno 2015

L'enciclica Laudato si' secondo le ACLI

Laudato Si', Bottalico: la lotta alla povertà salva l'ambiente



Laudato Si', Bottalico: la lotta alla povertà salva l'ambiente

«Lotta alla povertà e cura della natura sono due aspetti inscindibili dello stesso problema». Così Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, commenta la pubblicazione dell'enciclica di Papa Francesco Laudato Si'. «Quello indicato dal Pontefice è un approccio che chiama in causa tutti a cambiare gli stili di vita, le Associazioni a formare le coscienze alla ricerca della giustizia sociale e del rispetto dell'ambiente.
L'enciclica – prosegue Bottalico - rivolge un messaggio chiarissimo all'umanità: di fronte al deterioramento ambientale del pianeta vanno ripensati i criteri obsoleti, di epoche passate che continuano a governare il mondo. La politica deve recuperare la sua capacità di guida rispetto ai poteri economico-finanziari transnazionali, in funzione del bene comune per una ecologia integrale, ambientale e sociale. Questo cambiamento esige di mettere in discussione la cultura dominante preoccupata solo della massimizzazione del profitto.
L'enciclica evidenzia il pericoloso intreccio tra tecnocrazia e grandi poteri economici che usano la conoscenza come strumento di potere al servizio del profitto di pochi anziché per lo sviluppo di tutta l'umanità. Molto lucida e coraggiosa la denuncia della non neutralità delle direzioni in cui si sviluppano la ricerca scientifica e le applicazioni tecnologiche, in un'epoca in cui queste sono più finanziate da interessi privati che dagli Stati. I prodotti della tecnica finiscono così per influenzare gli stili di vita nella direzione degli interessi di determinati gruppi di potere.
Di fronte a ciò – conclude Bottalico – serve quella rivoluzione culturale, invocata da Papa Francesco, che è indispensabile per il futuro del nostro pianeta e che possiamo contribuire a costruire dal basso e che pertanto, per una associazione popolare e d'ispirazione cristiana come le Acli, costituisce una priorità della nostra formazione».


Leggi di più su: http://www.acli.it/le-notizie/news-nazionali/10015-laudato-si-bottalico-la-lotta-alla-poverta-salva-l-ambiente#ixzz3dWDE2rnr
Fonte: www.acli.it 

venerdì 25 febbraio 2011

Valle Grotari. Il WWF: “Il comune sta svendendo la sua principale ricchezza”

Il Wwf segnala alcuni errori grossolani contenuti nell’atto di richiesta di autorizzazione alla vendita e rilancia: “Il Comune di Marano sta svendendo la sua principale ricchezza, ciò che fa del suo territorio un ambiente unico in regione”.


La cementificazione di valle Grotari sta diventando davvero un’impresa ardua per il Comune di Marano: dopo la mobilitazione del popolo del web che, rispondendo ad un appello del Wwf del Friuli Venezia Giulia, ha tempestato le redazioni dei giornali e delle tv locali con centinaia di mail provenienti anche da fuori regione e dall’estero, ora si scopre che l’atto di richiesta di autorizzazione alla vendita contiene un bel pasticcio.

Leggendo infatti con attenzione la delibera del Consiglio e mettendola a confronto con la perizia del tecnico, si nota che ci si è dimenticati di mettere in vendita ben 3 mappali che fanno parte della valle da pesca e ne è stato invece aggiunto uno che non c’entra niente.

Fonte: Bora.la

Un errore grossolano a cui l’Amministrazione Comunale cercherà in qualche modo di porre rimedio ma che non è certamente di buon auspicio come primo atto di un iter che – tra pareri VIA, VAS, obblighi di compensazioni, autorizzazioni commissariali, bandi di vendita ecc – si preannuncia tutt’altro che semplice. “Soprattutto considerando – avverte il Wwf – che non ce ne staremo a guardare e vigileremo su tutti gli atti e le procedure da qui in poi”.

L’associazione è pronta infatti a mettere in campo ogni azione utile a contrastare la trasformazione in porto turistico di quella che è a tutti gli effetti un’area unica in regione. “Il sindaco Cepile – spiega il Wwf – può ostinarsi a ripetere che a Marano ci sono già mille e passa ettari di zone tutelate ma non tiene assolutamente conto delle differenze ambientali esistenti tra habitat e tra specie. Non tutti gli habitat hanno lo stesso valore biologico e non tutti gli habitat sono inseriti nelle zone di protezione: e questo è il caso dei canneti estesi e tranquilli, come Valle Grotari, ove nidificano ben 30 specie di uccelli e ci sono voluti ben 30 anni affinché questo possa accadere, che quindi devono essere valorizzati e tutelati”.

“Anche l’ipotesi di edificare di meno – continua l’associazione – è inaccettabile: una volta interdetta la possibilità agli uccelli di riprodursi, che siano 100mila metri cubi o siano 10mila, sarà stato distrutto completamente l’ecosistema. Anche l’area verde ipotizzata (con terrapieni e vegetazione ruderale e sin antropica che si può trovare e realizzare ovunque) non sarebbe altro che una banalizzazione di quell’ambiente unico”.

“Noi – chiosa il Wwf – non siamo per bloccare lo sviluppo tout court: siamo a favore di un progetto culturale e ambientale definito e contrari invece ad uno sviluppo illimitato, alla crescita del consumo di suolo analogo a quello dei tumori, delle metastasi che crescono senza possibilità di arrestarsi. Marano ha l’opportunità di uno sviluppo anche culturale: se però si “mangia” le sue ricchezze naturalistiche, che sono uniche (perché di barche se ne trovano dappertutto, di così tante specie di uccelli concentrate in un territorio così ridotto no), perde un’occasione molto più importante di quella rappresentata dalla banale realizzazione di un porto come ce ne sono tanti e ovunque”.

E per sensibilizzare la cittadinanza sulle straordinarie ricchezze dell’ex-valle da pesca, destinate a scomparire se il progetto del Comune andasse in porto, venerdì 25 febbraio alle ore 20 si svolgerà alla pescheria vecchia di Marano Lagunare un incontro pubblico dal titolo “Le meraviglie di Grotari e della laguna”. Parteciperanno con un’ampia documentazione, fotografica e non, Giulia Filippo, consigliere comunale di minoranza, Paolo Utmar, ornitologo, e Roberto Pizzutti, presidente della sezione regionale del Wwf.

lunedì 21 febbraio 2011

M'Illumino di meno da San Giorgio di Nogaro a Piano di Sorrento

Piano di Sorrento fibre ottiche al cimitero




Piano di Sorrento. La tecnologia fa capolino anche all’ombra i cipressi, con un nuovo sistema di illuminazione cimiteriale a basso consumo di energia elettrica. Il brevetto è della 3E di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, che ieri pomeriggio ha presentato la propria linea di prodotti nell’ambito della manifestazione «M’illumino di Meno», in programma nelle sale di Villa Fondi, a partire dalle ore 17 e 30. Led e fibre ottiche a illuminare lapidi e cappelle, e che promettono di coniugare risparmio energetico e riduzione in termini di costi e manutenzione, una delle voci di maggior peso per i Comuni. «Questo sistema di luci votive – spiega Carlos Bustamante, che rappresenta in Campania la 3E – oltre ai vantaggi in termini di consumi energetici, presenta notevoli benefici per quanto riguarda i costi a carico dei cittadini, relativi alla manutenzione delle attuali lampade a incandescenza che si trovano su monumenti, cappelle e altre strutture cimiteriali». Queste consentono di creare un’illuminazione che parte da un’unica fonte luminosa, composta da lampade a led, e convogliata attraverso le fibre a un numero elevato di punti luce, fino a un massimo di 352 punti illuminanti per fonte luminosa, posti a distanze anche differenti dalla fonte principale. «Bisogna considerare - aggiunge Bustamante - che le attuali lampade tradizionali hanno un consumo energetico che va da 0,5 watt per ogni ora di accensione a un massimo di 15 watt, mentre ognuna delle lampade led ha un consumo di circa 28,8 watt ripartito tra i 352 punti luce: quindi si ottiene un consumo energetico per punto luminoso pari a 0.082 watt l’ora». I vantaggi, assicurano dall’azienda, non sono solo in termini di costi e consumi, ma anche di sicurezza elettrica. L’assenza di corrente può alimentare questi punti luce cimiteriali, infatti, annulla il rischio incendio».



Giuseppe D’Alise Il Mattino

giovedì 14 ottobre 2010

Parks.it:Piante per bonificare i terreni dai metalli tossici nella laguna di Grado e Marano




Diciamo spesso che le piante ci donano la vita grazie alla loro preziosa funzione di depurare l'aria dell'anidride carbonica fornendoci ossigeno. Basta guardare una foto di una foresta sconfinata per sentire la sensazione di aria fresca e pulita. Un recente studio dell'Università di Pisa ha dato ancora più valore a queste verità con una sperimentazione che mira a bonificare i terreni inquinati da metalli pesanti con l'ausilio di specie vegetali. I risultati del progetto sono stati presentati al Convegno internazionale "Environmental Pollution and Clean Bio/Phytoremediation" organizzato dalla sezione di Chimica Agraria del Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie. La sperimentazione ha riguardato un'area inquinata di 3-4 ettari in provincia di Udine denominata "Laguna di Grado e Marano e dei corsi d'acqua limitrofi". L'area in questione è attualmente adibita a discarica per lo smaltimento di ceneri di pirite provenienti dai processi di arrostimento del minerale per l'estrazione dello zolfo e la produzione di acido solforico. Il sito è risultato gravemente contaminato da cinque metalli pesanti: arsenico, cadmio, piombo, rame e zinco. Con un'attività di screening del suolo si è cercato di individuare le piante più adatte a bonificare il terreno e la tecnologia più opportuna da impiegare. Lo ha spiegato bene Flavia Navari, ricercatrice del progetto, raccontando che "le piante funzionano come delle specie di 'pompe' ad energia solare che assorbono i metalli dal suolo. Nel caso del sito situato nella laguna di Grado e Marano la specie che è risultata più efficace è la Brassica carinata. Infatti, anche se non appartiene alle piante 'iperaccumulatrici' propriamente dette, vale a dire a quel gruppo di piante capaci di assorbire altissime quantità di metalli, durante la sperimentazione essa non ha ridotto in maniera sensibile la biomassa e, soprattutto, è riuscita a tollerare le alte concentrazioni di più metalli senza soccombere". Inoltre "le piante riescono ad assorbire meglio ed in quantità maggiore i metalli se prima essi sono resi disponibili nel terreno e questo può avvenire in vari modi, ad esempio coltivando specie vegetali che liberano nel suolo attraverso le radici degli 'essudati radicali' che solubilizzano i metalli legati alle particelle del terreno oppure utilizzando dei composti chimici di sintesi particolarmente indicati allo scopo".
Una scoperta veramente sorprendente che può far comprendere l'importanza della tutela di tutte le specie vegetali che non depurano soltanto l'aria ma anche il suolo. I terreni decontaminati con questa tecnica restano fertili, al contrario di quanto avviene usando i metodi chimico-fisici "tradizionali" che, inoltre, sono molto più costosi. Il percorso è certamente ancora lungo e complesso ma siamo certi che le nostre guardiane immobili riusciranno a vincere anche questa nuova sfida.

martedì 13 luglio 2010

Disinquinare i terreni con le piante

Fonte

Dalla facoltà di Agraria un'innovazione nelle tecniche di phytoremediation Usare le piante per bonificare i terreni inquinati da metalli pesanti. Il gruppo di ricerca coordinato fino allo scorso anno da Flavia Navari, professoressa presso l’allora Dipartimento di Chimica e Biotecnologie Agrarie della Facoltà di Agraria, da anni studia ed applica i sistemi di decontaminazione “verde” delle aree inquinate. Recentemente il gruppo ha perfezionato queste tecniche per renderle ancora più efficaci. I risultati sono stati presentati a metà giugno a Pisa in occasione del convegno internazionale “Environmental Pollution and Clean Bio/Phytoremediation” organizzato dalla sezione di Chimica Agraria del Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie e coordinato dal professor Riccardo Izzo. La sperimentazione nella Laguna di Grado e Marano in provincia di Udine. In provincia di Udine vi è un’area inquinata di circa 3-4 ettari compresa all’interno del sito denominato “Laguna di Grado e Marano e dei corsi d’acqua limitrofi” identificato come sito di interesse nazionale dal Programma Nazionale di ripristino ambientale dei siti contaminati. L’area inquinata è adibita a discarica per lo smaltimento di ceneri di pirite provenienti dai processi di arrostimento del minerale per l’estrazione dello zolfo e la produzione di acido solforico. A seguito di analisi chimiche il sito è risultato gravemente contaminato da cinque metalli pesanti: arsenico, cadmio, piombo, rame e zinco. “I primi tre – spiega Flavia Navari – sono tossici a tutte le concentrazioni, mentre lo zinco ed il rame, elementi indispensabili sia per la crescita delle piante che per gli esseri viventi, lo sono solo ad alte concentrazioni, come riscontrato in questo caso”. La laguna di Grado e Marano è oggetto di studio da parte del gruppo di ricerca della professoressa Navari dal 2005 insieme alle Università di Udine, Padova, Firenze e Milano statale. L'innovazione nelle tecniche di phytoremediation. Il lavoro è partito da uno screening del suolo per individuare i livelli di contaminazione per poi proseguire con la selezione delle piante più adatte a bonificare il terreno e la tecnologia più opportuna da impiegare. “Le piante – racconta Flavia Navari - funzionano come delle specie di ‘pompe’ ad energia solare che assorbono i metalli dal suolo. Nel caso del sito situato nella laguna di Grado e Marano la specie che è risultata più efficace è la Brassica carinata (foto). Infatti, anche se non appartiene alle piante ‘iperaccumulatrici’ propriamente dette, vale a dire a quel gruppo di piante capaci di assorbire altissime quantità di metalli, durante la sperimentazione essa non ha ridotto in maniera sensibile la biomassa e, soprattutto, è riuscita a tollerare le alte concentrazioni di più metalli senza soccombere". “Le piante – continua la professoressa Navari – riescono ad assorbire meglio ed in quantità maggiore i metalli se prima essi sono resi disponibili nel terreno e questo può avvenire in vari modi, ad esempio coltivando specie vegetali che liberano nel suolo attraverso le radici degli ‘essudati radicali’ che solubilizzano i metalli legati alle particelle del terreno oppure utilizzando dei composti chimici di sintesi particolarmente indicati allo scopo". Ed in questa seconda possibilità sta proprio l’innovazione tecnologica studiata dal gruppo della professoressa Navari. Fino a poco tempo fa al suolo veniva addizionato l’acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) che però ha come controindicazione il fatto che si degrada lentamente nel suolo e può quindi, a sua volta, inquinare le falde acquifere a seguito di piogge abbondanti o irrigazioni. “Al posto dell’EDTA – spiega Mike Frank Quartacci, ricercatore del Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie e componente del gruppo di ricerca – abbiamo sperimentato con successo un composto simile, vale a dire l’acido etilendiamminodisuccinico (EDDS), che presenta il vantaggio di degradarsi totalmente in pochi giorni senza perciò causare problemi di ulteriore inquinamento. In questo modo è stata eliminata una delle possibili criticità della decontaminazione ‘verde’”. Punti di forza e criticità della Phytoremediation. Dal punto di vista ambientale i terreni decontaminati con questa biotecnologia restano fertili, al contrario di quanto avviene usando i metodi chimico-fisici “tradizionali” che, inoltre, sono assai più costosi. Ma la vera criticità dei metodi di bonifica verde in realtà sta altrove, nonostante i molti vantaggi che essa presenta. “Infatti il vero problema - conclude Riccardo Izzo – sono i tempi. Per bonificare un terreno utilizzando le piante occorrono molti anni in dipendenza del livello di inquinamento, senza contare che in Italia siamo ben lontani dall’avere una completa mappatura delle aree inquinate e quindi passibili di intervento”.

giovedì 1 luglio 2010

“La Selva Planizia” di San Giorgio di Nogaro



fonte
Premio speciale Greenfactor 2010 a CHICZA

Pubblicato il 30/06/2010 | da Gino Di Giacomo


Il premio Grenfactor, promosso dal portale greenfvg.it, è stato assegnato nella città di Udine: un passo verso la cultura della sostenibilità e della green economy a livello regionale.


Mettere in rete le conoscenze e favorire lo sviluppo di buone pratiche è stato il primo passo per rendere Greenfactorun palcoscenico ideale per la diffusione al grande pubblico dei problemi relativi alla tutela e all'impatto ambientale. I progetti partecipanti al Premio sono stati valutati all’interno delle 4 categorie principali e di una categoria speciale: per GreenBusiness, primo classificato “La Selva Planizia” di San Giorgio di Nogaro con l’ammodernamento in chiave eco dell’azienda; al secondo posto l’APE (Agenzia per l’ambiente) di Gemona del Friuli, con il progetto “Sa di legno”, una casa costruita con risorse locali in Val Pesarina; al terzo posto Casambiente dell’architetto Mauro Attura con la costruzione del Villaggio Bioecologico “Borgo Ghersiach”. Per la categoria GreenInnovator: al primo posto Miko srl di Gorizia con “Dinamica”, che ha concorso con la realizzazione di una microfibra ecologica fino al 100%; al secondo posto Valentina Filiputti e Davide Messina del “Malignani” di Udine con Backtkill, un disinfettante detergente con ioni d’argento biodegradabile e, al terzo, la Saf Autoservizi Fvg con il progetto “Driving style tutor” per ridurre l’impatto ambientale e l’emissione in atmosfera dei prodotti di scarto della combustione dei mezzi pubblici. Per la categoria GreenSigns, al primo posto la Scuola Primaria “Maria Boschetti Alberti” di Udine con “Ciurviel v(i)ert”, una macchina a forma di albero, realizzata in alluminio riciclato; al secondo posto Slow Food con l’orto sociale di Cervignano che ha dato l’opportunità a 40 famiglie di coltivare una porzione di terra pubblica in forma individuale e collettiva nel rispetto dell'ambiente e, al terzo posto, “Artinelbosco” di Pordenone con “Percorsi d’arte e natura”, una manifestazione artistica nata nel 2006 per festeggiare la creazione di un parco naturale a Torrate di Chions (PN). L’ultima categoria, GreenExperience, ha premiato nell’ordine: l’Ente Parco Naturale Prealpi Giulie con il progetto “ERA Eco Regio Alpe Adria” che nasce con l’idea di riuscire a costruire uno sviluppo sostenibile in regioni che condividono problematiche simili favorendo la diffusione di buone pratiche; la Sisad, (Scuola internazionale di specializzazione in albergo diffuso) con la “Bici Diffusa”, linea di attività sviluppate per il ciclo turista da cinque alberghi diffusi e Kallipolis (project manager) con la Provincia di Gorizia (lead partner) con il progetto “Stra.de2” Nuove prospettive per lo sviluppo ambientale in Bosnia Erzegovina. Il progetto ha permesso l'elaborazione di un modello di sistema di raccolta differenziata in Bosnia Erzegovina.

Il premio speciale è stato assegnato a Giulio Di Giacomo (Chicza) per la sensibilità dimostrata per la cura dell’arredo urbano e del bene pubblico e al Git di Grado per l’accorta politica aziendale.

sabato 12 giugno 2010

Legambiente e SMS


Da redazione di Bora.La

Tubature che scaricano in mare o nei laghi? Liquidi o sostanze sospette in acqua? Tratti di mare o di lago dal colore e dall’odore sgradevoli? Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente di monitoraggio delle acque marine che ogni estate verifica lo stato di salute del mare italiano.

L’imbarcazione ambientalista partirà il prossimo 25 giugno da Venezia e stazionerà presso la Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro dal 27 al 29 giugno: attorno alla sua presenza saranno organizzati momenti di informazione e dibattito in collaborazione con il Comune di San Giorgio di Nogaro.
Anche per questa edizione Legambiente ha messo a disposizione degli utenti SOS Goletta, un servizio di segnalazioni, coordinato dallo staff tecnico dell’associazione, per denunciare situazioni a rischio di inquinamento delle acque derivante da scarichi fognari abusivi, depuratori mal funzionati o tubi che arrivano direttamente in mare. Le comunicazioni saranno l’occasione per aiutare i biologi a individuare nuovi punti per i campionamenti lungo le coste italiane ma anche un modo per rendere partecipe la comunità della situazione in cui versano i mari italiani.

“Le squadre dei biologi di Goletta Verde stanno per partire – ha raccontato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – e grazie alle segnalazioni dei cittadini potremo ampliare il quadro delle analisi e contribuire concretamente alla messa in sicurezza del mare, intervenendo con tempestività nelle eventuali situazioni a rischio”.

Tutto ciò mentre il recepimento della nuova direttiva europea sul monitoraggio e sulla valutazione della qualità delle acque di balneazione, esecutiva per l’Italia dall’estate 2010, rende più permessivi i criteri per la balneabilità, consentendo che molte località divengano balneabili, non perché sono meno inquinate, ma solo perché è cambiata la legge.

“Contrariamente a quanto fatto nel 1982, quando l’Italia scelse la strada della severità e del rigore, costruendo una delle reti di monitoraggio migliori in Europa – continua Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – stavolta il nostro Paese ha approfittato dell’opportunità concessa dalla direttiva comunitaria per allargare le maglie sulla balneabilità, a partire dall’estate 2010. Un passo indietro normativo che ha fatto classificare come ‘eccellenti’ alcuni tratti di costa che lo scorso anno venivano dichiarati non balneabili, pur essendo tuttora inquinati. Questo fattore va ad aggravare un deficit storico dell’Italia in tema di depurazione, dal momento che, ancora oggi, il 30% degli italiani – pari a ben 18 milioni di persone – scarica in mare, nei laghi e nei fiumi le acque reflue senza alcun trattamento, causando un problema ambientale che sta costando al nostro Paese una procedura d’infrazione europea. Per risolvere definitivamente i problemi di trattamento delle acque reflue, non servono quindi ‘colpi di spugna’ normativi, ma risorse economiche e nuovi cantieri per colmare quel deficit di depurazione, imbarazzante per il settimo Paese più industrializzato al mondo”.

Le segnalazioni, con una breve descrizione della situazione, l’indirizzo e le indicazioni utili per individuare il punto, le foto dello scarico o dell’area inquinata e un recapito telefonico, possono essere inviate a scientifico@legambiente.it o via sms al numero 346/0080726

venerdì 5 marzo 2010

Portale dell'Arcidiocesi ci informa sul mercurio

Mercurio in laguna, nessun rischio per le vongole versione testuale
Presentati gli esiti dell'indagine Miracle. Presenze più consistenti nella laguna di Grado

GRADO (5 marzo, ore 13.15) - L’inquinamento da mercurio nella laguna di Grado e Marano non entra nel ciclo biologico delle vongole coltivate nelle acque della zona. Sono confortanti gli esiti dell’indagine scientifica del progetto Miracle diffusi questa mattina, nella sala consiliare del Comune di Grado, in occasione del convegno organizzato dalla struttura commissariale per l’emergenza ambientale guidata da Gianni Menchini.
La ricerca era stata commissionata dal precedente commissario, Gianfranco Moretton, al dipartimento di di Geoscienze dell’Università di Trieste. È stato accertato che il mercurio è più abbondante nella laguna di Grado piuttosto che in quella di Marano. Dalle attività di laboratorio è emerso, inoltre, che l’attività di dragaggio in laguna non comporta rischi maggiori rispetto ai normali eventi atmosferici e naturali (per esempio le mareggiate), il che significa: la risospensione del mercurio – derivante dalle operazioni di dragaggio – produce effetti simili a quelli determinati dalle mareggiate. In sintesi, l’attività antropica non condiziona di più rispetto a quanto già avviene in natura.
Soddisfatto il commissario delegato Gianni Menchini che dichiara: «Gli esiti dello studio confermano, anche al livello sperimentale e scientifico alto messo in campo, il quadro generale che gli stakeholders avevano già peraltro chiaro, anche sulla base dei risultati dei controlli periodici condotti da Arpa Fvg con il suo centro molluschicoltura di Gorizia».

venerdì 24 luglio 2009

REGIONE, NON COMPATIBILE CEMENTIFICIO A TORVISCOSA

(ASCA) - Trieste, 23 lug - Il progetto riguardante un nuovo impianto di produzione clinker e macinazione cemento in Comune di Torviscosa, presentato dalla Nord-Est srl di Udine, viene giudicato non compatibile con l'ambiente.

La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell'assessore all'Ambiente Elio De Anna, ha preso atto oggi della conclusione a cui e' giunta la rinnovata procedura per la Valutazione dell'Impatto Ambientale.

La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del 13 febbraio 2009, aveva infatti annullato la relativa delibera della Giunta regionale del 14 giugno 2007.

venerdì 11 aprile 2008

PM10

NEL 2008 GIA' SUPERATI 28 VOLTE I LIMITI DI PM10
Torviscosa, peggiora la qualità dell'aria versione testuale
Wwf del Fvg: impensabile aggiungere nuovi impianti inquinanti

UDINE (10 aprile, ore 16.30) - Appare impensabile ed irresponsabile l’idea di aggiungere nuovi impianti industriali inquinanti a Torviscosa. Lo afferma il Wwf del Friuli-Venezia Giulia, che ha esaminato I DATI rilevati dalle centraline dell’Arpa.
La legge fissa, per il principale degli inquinanti atmosferici, cioè le polveri sottili Pm10 (si tratta di particelle con diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro), un limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria per la media giornaliera. Per la media annuale, invece, il limite è pari a 40 microgrammi per metro cubo (scenderà a 20 microgrammi dal 1° gennaio 2010).
Il limite giornaliero può essere superato per non più di 35 giornate nell’arco di un anno solare. Se si superano le 35 giornate, le autorità competenti devono intervenire con un «piano di risanamento della qualità dell’aria», per riportare la situazione sotto controllo.
È proprio l’esame dei dati relativi ai superamenti del limite giornaliero ad allarmare il Wwf. Nei soli primi tre mesi del 2008, infatti, i 50 microgrammi per metro cubo sono stati superati già 28 volte. Nei primi tre mesi del 2007 i superamenti del limite giornaliero erano stati invece 21, e 8 nello stesso periodo del 2006.
Anche i valori delle medie di lungo periodo non sono tranquillizzanti: nel primo trimestre 2008 la media delle Pm10 a Torviscosa è stata pari a 41 microgrammi per metro cubo (40 nello stesso periodo del 2007 e 30 nei primi tre mesi del 2006). Non si tratta ovviamente – ancora – di medie annuali, ma la tendenza appare abbastanza chiara, anche se va tenuto conto dei fattori meteoclimatici, che influiscono molto sui valori medi stagionali.
«I dati dell’Arpa – commenta il Wwf – confermano non soltanto la criticità della situazione relativa alla qualità dell’aria a Torviscosa, ma denunciano anche un’allarmante tendenza al progressivo peggioramento». Le fonti di inquinamento sono rappresentate, com’è noto, dalle emissioni degli impianti industriali, da quelle degli impianti di riscaldamento e da quelle dei mezzi di trasporto, in misura variabile a seconda delle stagioni e del contesto urbanistico e produttivo. «In un piccolo centro come Torviscosa – continua il Wwf – è verosimile che il ruolo determinante spetti all’industria ed a tale proposito è opportuno rilevare come non si siano manifestati i benefici per la qualità dell’aria, promessi dopo la chiusura della vecchia centrale termoelettrica a carbone (da 60 Mw di potenza) dello stabilimento chimico Caffaro, alla quale è subentrata la nuova centrale a ciclo combinato a metano della Edison (800 Mw di potenza)».
È anche verosimile, secondo il Wwf, che la situazione di Torviscosa si riproduca analoga anche in altri centri della Bassa Friulana, come S. Giorgio di Nogaro, dove esiste una vasta zona industriale e dove però la centralina dell’Arpa non misura il parametro più significativo, cioè appunto le polveri sottili Pm10. La pericolosità di questo inquinante risiede nel fatto che nell’insieme delle polveri sottili sono comprese anche quelle «ultrafini» (Pm 2,5, Pm1 e Pm0,1), le quali – in virtù delle ridottissime dimensioni – penetrano all’interno degli alveoli polmonari, depositandovi sostanze estremamente pericolose e cancerogene, quali idrocarburi aromatici policiclici, diossine, ecc. È stata infatti ampiamente dimostrata una correlazione tra elevati livelli di polveri sottili nell’aria ed il numero dei ricoveri per patologie respiratorie, ma anche per problemi cardiovascolari.
«In un simile contesto – conclude il WWF – appare inammissibile l’insediamento, accanto agli impianti industriali esistenti, di nuove industrie inquinanti, come il cementificio del gruppo Grigolin a Torviscosa e la vetreria Sangalli a S. Giorgio. Si tratterebbe infatti di autentici attentati alla salute pubblica». A proposito della vetreria, il Wwf ha presentato di recente ricorso al Tar contro il provvedimento di Via (Valutazione di impatto ambientale) regionale che ne ammette la costruzione.
Fonte: WEB ARCIDIOCESI

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...