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venerdì 11 aprile 2008

PM10

NEL 2008 GIA' SUPERATI 28 VOLTE I LIMITI DI PM10
Torviscosa, peggiora la qualità dell'aria versione testuale
Wwf del Fvg: impensabile aggiungere nuovi impianti inquinanti

UDINE (10 aprile, ore 16.30) - Appare impensabile ed irresponsabile l’idea di aggiungere nuovi impianti industriali inquinanti a Torviscosa. Lo afferma il Wwf del Friuli-Venezia Giulia, che ha esaminato I DATI rilevati dalle centraline dell’Arpa.
La legge fissa, per il principale degli inquinanti atmosferici, cioè le polveri sottili Pm10 (si tratta di particelle con diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro), un limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria per la media giornaliera. Per la media annuale, invece, il limite è pari a 40 microgrammi per metro cubo (scenderà a 20 microgrammi dal 1° gennaio 2010).
Il limite giornaliero può essere superato per non più di 35 giornate nell’arco di un anno solare. Se si superano le 35 giornate, le autorità competenti devono intervenire con un «piano di risanamento della qualità dell’aria», per riportare la situazione sotto controllo.
È proprio l’esame dei dati relativi ai superamenti del limite giornaliero ad allarmare il Wwf. Nei soli primi tre mesi del 2008, infatti, i 50 microgrammi per metro cubo sono stati superati già 28 volte. Nei primi tre mesi del 2007 i superamenti del limite giornaliero erano stati invece 21, e 8 nello stesso periodo del 2006.
Anche i valori delle medie di lungo periodo non sono tranquillizzanti: nel primo trimestre 2008 la media delle Pm10 a Torviscosa è stata pari a 41 microgrammi per metro cubo (40 nello stesso periodo del 2007 e 30 nei primi tre mesi del 2006). Non si tratta ovviamente – ancora – di medie annuali, ma la tendenza appare abbastanza chiara, anche se va tenuto conto dei fattori meteoclimatici, che influiscono molto sui valori medi stagionali.
«I dati dell’Arpa – commenta il Wwf – confermano non soltanto la criticità della situazione relativa alla qualità dell’aria a Torviscosa, ma denunciano anche un’allarmante tendenza al progressivo peggioramento». Le fonti di inquinamento sono rappresentate, com’è noto, dalle emissioni degli impianti industriali, da quelle degli impianti di riscaldamento e da quelle dei mezzi di trasporto, in misura variabile a seconda delle stagioni e del contesto urbanistico e produttivo. «In un piccolo centro come Torviscosa – continua il Wwf – è verosimile che il ruolo determinante spetti all’industria ed a tale proposito è opportuno rilevare come non si siano manifestati i benefici per la qualità dell’aria, promessi dopo la chiusura della vecchia centrale termoelettrica a carbone (da 60 Mw di potenza) dello stabilimento chimico Caffaro, alla quale è subentrata la nuova centrale a ciclo combinato a metano della Edison (800 Mw di potenza)».
È anche verosimile, secondo il Wwf, che la situazione di Torviscosa si riproduca analoga anche in altri centri della Bassa Friulana, come S. Giorgio di Nogaro, dove esiste una vasta zona industriale e dove però la centralina dell’Arpa non misura il parametro più significativo, cioè appunto le polveri sottili Pm10. La pericolosità di questo inquinante risiede nel fatto che nell’insieme delle polveri sottili sono comprese anche quelle «ultrafini» (Pm 2,5, Pm1 e Pm0,1), le quali – in virtù delle ridottissime dimensioni – penetrano all’interno degli alveoli polmonari, depositandovi sostanze estremamente pericolose e cancerogene, quali idrocarburi aromatici policiclici, diossine, ecc. È stata infatti ampiamente dimostrata una correlazione tra elevati livelli di polveri sottili nell’aria ed il numero dei ricoveri per patologie respiratorie, ma anche per problemi cardiovascolari.
«In un simile contesto – conclude il WWF – appare inammissibile l’insediamento, accanto agli impianti industriali esistenti, di nuove industrie inquinanti, come il cementificio del gruppo Grigolin a Torviscosa e la vetreria Sangalli a S. Giorgio. Si tratterebbe infatti di autentici attentati alla salute pubblica». A proposito della vetreria, il Wwf ha presentato di recente ricorso al Tar contro il provvedimento di Via (Valutazione di impatto ambientale) regionale che ne ammette la costruzione.
Fonte: WEB ARCIDIOCESI

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