Gesù , io confido in te !
Lo scriba raccoglie notizie,annunci, preghiere su uomini e donne cristians della Forania della Bassa Friulana "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche"
martedì 7 febbraio 2023
Gesù , io confido in te !
domenica 14 agosto 2022
ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (Messa del Giorno) 15 agosto 2022
ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (Messa del
Giorno)
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Un segno grandioso apparve nel cielo:
una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi
e sul capo una corona di dodici stelle. (Ap 12,1)
Oppure:
Rallegriamoci tutti nel Signore,
in questa solennità della Vergine Maria;
della sua Assunzione si allietano gli angeli
e lodano il Figlio di Dio.
Si dice il Gloria.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima
l’immacolata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio,
fa’ che viviamo in questo mondo
costantemente rivolti ai beni eterni,
per condividere la sua stessa gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Ap 11,19; 12,1-6.10)
Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua
alleanza.
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna
sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e
gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste
e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo
delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra.
Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da
divorare il bambino appena lo avesse partorito.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con
scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La
donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio.
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 44)
Rit: Risplende la regina, Signore, alla tua destra.
Figlie di re fra le tue predilette;
alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.
Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
Dietro a lei le vergini, sue compagne,
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.
SECONDA LETTURA (1Cor 15,20-26)
Cristo risorto è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di
Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà
anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in
Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua
venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il
regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e
Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto
i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni
cosa ha posto sotto i suoi piedi.
Parola di Dio
Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Maria è assunta in cielo;
esultano le schiere degli angeli.
Alleluia.
VANGELO (Lc 1,39-56)
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili.
+ Dal Vangelo
secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una
città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito
il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu
fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre
del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei
orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha
creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Si dice il Credo.
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Fratelli e sorelle, nella celebrazione odierna splende la luce della Pasqua:
Maria, immacolata nella sua concezione e intatta nel parto divino, è assunta al
cielo in corpo e anima. Sia lei, arca della nuova alleanza e donna vestita di
sole, a sostenere la nostra supplica.
Preghiamo insieme e diciamo: Rinnova la nostra speranza, Signore.
1. Per la santa Chiesa pellegrina nel tempo: sostenuta dalla Vergine assunta in
cielo, possa condurre tutti a contemplare la luce del volto di Dio. Preghiamo.
2. Per i popoli dilaniati dalla guerra e dal terrorismo: sotto lo sguardo di
Maria, fortezza degli oppressi, la comunità internazionale promuova trattative
finalizzate alla pace. Preghiamo.
3. Per i disabili, gli anziani, i malati: uniti alla Vergine Madre, affrontino
il disagio e la solitudine senza perdere la speranza. Preghiamo.
4. Per le donne che hanno accolto la vocazione alla vita verginale: affidandosi
a Maria, modello della verginità consacrata, alimentino le loro lampade con la
preghiera e la carità. Preghiamo.
5. Per noi qui riuniti nel ricordo grato dell’Assunzione di Maria: per la sua
intercessione cresca nei nostri cuori la beata speranza di giungere alla gioia
della patria celeste. Preghiamo.
Accogli, o Padre, la preghiera del tuo popolo, e fa’ che, contemplando il
mistero di Maria associata in corpo e anima alla Pasqua del tuo Figlio,
riconosciamo in ogni persona la tua immagine e il riflesso della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
lunedì 18 aprile 2022
Mons. Pizzaballa nella Domenica di Risurrezione al Santo Sepolcro
Risurrezione non è generico simbolo di pace e di armonia ma l’irruzione della vita di Dio nella nostra
“Forse ci siamo abituati all’idea della Risurrezione, al punto da non renderci conto di quanto sia sconvolgente il significato di questo Sepolcro vuoto. Eppure, se ci pensiamo bene, è una pazzia, secondo i parametri umani, credere che vi possa essere una risurrezione. Eppure, questa è la nostra fede”. Lo ha detto il Patriarca latino di Gerusalemme celebrando oggi, nella basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, la Messa di Pasqua. “Crediamo che la Pasqua è l’ultimo, definitivo intervento di Dio, nella storia, per tutti. Il più inatteso e il più sorprendente. Crediamo che dopo averci salvato dal nulla, dalla schiavitù, dall’esilio, Dio doveva ancora salvarci da un ultimo nemico, che è la morte e cioè il peccato. Noi crediamo e oggi annunciamo che la morte è ogni luogo in cui Dio è assente, dove l’uomo è rimasto senza la relazione con Lui: questo è il vero fallimento della vita. La vita, infatti, non resta priva di senso quando ci manca qualcosa o quando sperimentiamo il dolore, ma quando ci manca il Signore, perché senza di Lui siamo soli. La morte – ha ribadito il patriarca – si trova dove Dio non è più la Sorgente, dove non siamo capaci di fargli spazio”. “La Risurrezione è l’irruzione della Sua vita nella nostra. Noi oggi diciamo che crediamo tutto questo. Questa consapevolezza – ha spiegato – non ci rende esenti dall’esperienza della prova, del dolore, del buio. Tutto questo rimane, ma non è più una condanna: in ognuna di queste situazioni può entrare la fiducia che Dio è con noi, che anche da lì Lui può trarre la vita”. Pizzaballa ha menzionato, tra le situazioni di morte, “le tremende condizioni in cui si trovano molte parti del mondo oggi: in Terra Santa, in Ucraina, nello Yemen, in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia”. “La vita che noi oggi qui celebriamo, altrove con cinismo e arroganza viene disprezzata e umiliata ogni giorno. Ma anche in ciascuno di noi, nelle nostre relazioni, negli affetti, nelle nostre comunità, nel nostro vivere quotidiano, non manchiamo di fare esperienze di morte, di dolore, di solitudine. Pensiamo, inoltre, ai drammi che la pandemia ha lasciato dietro di sé”. Tuttavia, ha avvertito il patriarca latino, non bisogna confondere “la Risurrezione con la ripresa, con il ritorno alla normalità della vita e nemmeno con la soluzione di conflitti, di qualsiasi genere essi siano. La Risurrezione non è, insomma, un generico simbolo di pace e di armonia al quale fare riferimento ma, come abbiamo detto, l’irruzione della vita di Dio nella nostra, è fonte di perdono, è la risposta alle nostre solitudini, il compimento del desiderio di unità e di amore di Dio per l’uomo. Solo l’incontro con il Cristo Risorto ci può donare la risurrezione vera, una vita piena, che ci fa stare nel mondo con la passione e la forza di persone libere e redente”. “Non ripieghiamoci o chiudiamoci dunque nelle nostre paure. Non permettiamo – ha concluso – alla morte e ai suoi sudditi di spaventarci. Sarebbe un negare con la vita la nostra fede nella Risurrezione!”.
sabato 26 febbraio 2022
VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) 20 febbraio 2022
VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza, perché mi vuol bene. (Sal 18,19-20)
Colletta
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo
si svolga secondo la tua volontà
nella giustizia e nella pace,
e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Oppure:
La parola che risuona nella tua Chiesa, o Padre,
come fonte di saggezza e norma di vita,
ci aiuti a comprendere e ad amare i nostri fratelli,
perché non diventiamo giudici presuntuosi e cattivi,
ma operatori instancabili di bontà e di pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Sir 27,5-8)
Non lodare nessuno prima che abbia parlato.
Dal libro del Siràcide
Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 91)
Rit: È bello rendere grazie al Signore.
È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità.
SECONDA LETTURA (1Cor
15,54-58)
Ci ha dato la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e
questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?».
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge.
Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo
sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel
Signore.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Fil 2,15.16)
Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
Alleluia.
VANGELO (Lc 6,39-45)
La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un
fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato,
sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi
della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello,
lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi
la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e
allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero
cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto:
non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo
buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo
cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal
cuore sovrabbonda».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, chiediamo nella preghiera a Dio, nostro Padre, il dono di vedere in noi stessi per camminare, con umiltà e coerenza, assieme a tutti gli altri uomini, verso Cristo.
Preghiamo insieme e diciamo: Guida, Signore, i nostri passi.
1. Per i catechisti e gli educatori: siano in costante ascolto dell’evangelo per illuminare con la sua guida il cammino di quanti sono loro affidati. Preghiamo.
2. Per il papa (N.) e tutti i pastori delle Chiese: guardino sempre a Cristo, unico Signore e Maestro, per lasciarsi guidare da lui nel pellegrinaggio verso il regno. Preghiamo.
3. Per ciascuno di noi: sia consapevole della propria fragilità nel porsi di fronte al fratello, così da intraprendere insieme il cammino della conversione. Preghiamo.
4. Per la Chiesa: radicata in Cristo, porti a lui frutti di fedeltà, bontà, amore senza limiti. Preghiamo.
5. Ogni uomo e ciascuna donna: dal profondo della loro umanità riescano a portare frutti di rettitudine, onestà, solidarietà. Preghiamo.
6. Per quanti possano essere caduti nell’errore: si lascino rinnovare dalla Parola di Gesù e tornino a portare frutti di onestà, solidarietà, condivisione. Preghiamo.
Ascolta, Padre, questa supplica e manda lo Spirito Santo a trasformare i cuori e le menti, tutti conducendo all’incontro con Cristo nostro Signore. Amen.
venerdì 1 ottobre 2021
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) 3 ottobre 2021
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere
e nessuno può opporsi alla tua volontà.
Tu hai fatto il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento:
tu sei il Signore di tutte le cose. (Cf. Est 4,17b-c)
Colletta
O Dio, che hai creato l'uomo e la donna
perché i due siano una carne sola,
dona loro un cuore sempre fedele,
perché nella santità dell'amore
nulla separi quello che tu stesso hai unito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Gen 2,18-24)
I due saranno un’unica carne.
Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto
che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti
gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe
chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi,
quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame,
a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo
non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò;
gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio
formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i
due saranno un’unica carne.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 127)
Rit: Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!
SECONDA LETTURA (Eb 2,9-11)
Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una
stessa origine.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo
coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per
la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le
cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo
delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da
una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (1Gv 4,12)
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi
e l’amore di lui è perfetto in noi.
Alleluia.
VANGELO (Mc 10,2-16)
L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto.
+ Dal Vangelo secondo
Marco
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova,
domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli
rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di
scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa
norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per
questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due
diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque
l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse
loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio
verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette
adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li
rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i
bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene
il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo
accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li
benediceva, imponendo le mani su di loro.
Parola del Signore.
Preghiera dei fedeli
La Parola di Gesù, in questa Eucaristia, illumina e fortifica l'amore che noi
cerchiamo di vivere nelle nostre famiglie. Preghiamo perché all'interno di
ciascuna di esse egli rafforzi l'amore fedele e perenne al quale Lui ci chiama.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la Chiesa, sposa di Cristo, perché aiuti le nostre famiglie a rinnovare
l'amore sereno e fedele, unica fonte di autentica felicità, e offra vicinanza e
misericordia a chi soffre per il dolore della separazione, preghiamo.
2. Per i bambini in attesa di una famiglia, perché, dopo aver vissuto
l'abbandono, possano trovare l'amore di una famiglia che, accogliendoli, risani
le loro ferite, preghiamo.
3. Per i giovani che si preparano al matrimonio, perché non si chiudano nel benessere
materiale, ma progettino una casa aperta alla generosità e allo spirito di
servizio nella società e nella Chiesa, preghiamo.
4. Per le famiglie della nostra comunità, perché siano nel mondo segni vivi
dell'amore di Cristo per la Chiesa e testimoni della bellezza del matrimonio
cristiano, preghiamo.
O Padre, dona alle nostre famiglie la capacità di rinnovare sempre l'impegno di
amore fedele e perenne, e a trovare in esso la serenità nei momenti difficili
della vita. Per Cristo nostro Signore.
venerdì 25 giugno 2021
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) 27 giugno 2021
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal 47,2)
Colletta
O Padre, che nel mistero del tuo Figlio povero e crocifisso
hai voluto arricchirci di ogni bene,
fa’ che non temiamo la povertà e la croce,
per portare ai nostri fratelli
il lieto annunzio della vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Sap 1,13-15; 2,23-24)
Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo.
Dal libro della Sapienza
Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 29)
Rit: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
SECONDA LETTURA (2Cor 8,7.9.13-15)
La vostra abbondanza supplisca all’indigenza dei fratelli poveri.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella
conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate
larghi anche in quest’opera generosa.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era,
si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua
povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi
sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro
indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e
vi sia uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e
colui che raccolse poco non ebbe di meno».
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
VANGELO (Mc 5,21-43)
Fanciulla, io ti dico: Àlzati!
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si
radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi
della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e
lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le
mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si
stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun
vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la
folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche
solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di
sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli
dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha
toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E
la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si
gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua
fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a
dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito
quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi
fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che
piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La
bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori,
prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed
entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità
kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si
alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande
stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse
di darle da mangiare.
Parola del Signore.
Preghiera dei fedeli
Con l'atteggiamento fiducioso dell'uomo che si rivolge a Gesù per guarire la
propria figlia, affidiamo al Signore le nostre suppliche, sapendo che lui non
resterà sordo al nostro grido.
Preghiamo insieme e diciamo: Illuminaci con la tua parola, Signore.
1. Per
2. Per tutti i cristiani: in tutti i luoghi dove le tragedie affliggono
l'umanità, possano essere segno della presenza del Signore, che allevia le
sofferenze degli ultimi e protegge la vita di tutti gli essere viventi,
preghiamo.
3. Per tutti i giovani che per imprudenza o inconsapevolezza rischiano la vita
e hanno smarrito il rispetto di se stessi: sappiano ritrovare la strada della
vita e la gioia delle piccole cose che rendono preziosa anche la noia della
quotidianità, preghiamo.
4. Per tutti i poveri, per i senza tetto: perché, guardando a Cristo, che si è
fatto povero perché noi diventassimo ricchi, tutti sappiamo riscoprire il
valore delle cose, e viviamo la solidarietà evitando gli sprechi e accogliendo
i bisogni dei più disagiati, preghiamo.
5. Per la nostra comunità: sappia promuovere sempre il valore e il rispetto
della vita e la cura per ogni essere vivente, preghiamo.
O Padre, che ci hai resi ricchi con il dono della vita del tuo Figlio Gesù,
donaci la grazia di vivere per sempre con te, nella gioia del Paradiso, dove la
vita non avrà mai fine. Per Cristo nostro Signore
domenica 11 ottobre 2020
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 11 ottobre 2020
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico:
Verde
Antifona d'ingresso
Se consideri le nostre colpe,
Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il
perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3-4)
Colletta
O Padre,
che inviti
il mondo intero alle nozze del tuo Figlio,
donaci la sapienza
del tuo Spirito,
perché possiamo testimoniare
qual è la
speranza della nostra chiamata,
e nessun uomo
abbia mai a
rifiutare il banchetto della vita eterna
o a entrarvi senza
l’abito nuziale.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Is 25,6-10a)
Il Signore
preparerà un banchetto, e asciugherà le lacrime su ogni volto.
Dal libro del profeta Isaìa
Preparerà il Signore degli
eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto
di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi
succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo
monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la
coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per
sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni
volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da
tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà
in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato
perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo
sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché
la mano del Signore si poserà su questo monte».
Parola
di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Abiterò per
sempre nella casa del Signore.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su
pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi
conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il
giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una
valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il
tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti
a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi
di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì,
bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia
vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi
giorni.
SECONDA LETTURA (Fil 4,12-14.19-20)
Tutto
posso in colui che mi dà forza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli,
so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono
allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame,
all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà
la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie
tribolazioni.
Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro
bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.
Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli.
Amen.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Ef 1,17-18)
Alleluia,
alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini
gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale
speranza ci ha chiamati.
Alleluia.
VANGELO (Mt 22,1-14)
Tutti quelli che
troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù,
riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e
disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una
festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare
gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò
di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco,
ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono
già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non
se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora
il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli
assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi
servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano
degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che
troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi
radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala
delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i
commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale.
Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito
nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi:
“Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà
pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma
pochi eletti».
Parola del Signore.
Preghiera dei fedeli
Rivolgiamo le nostre preghiere al
Padre, perché asciughi dal nostro volto ogni lacrima e ci accolga al
suo banchetto eterno, donandoci la salvezza e la felicità eterna.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1. Perché la
Chiesa annunci con gioia al mondo che Dio ha preparato per gli uomini
un banchetto nuziale, la vita eterna, e che li attende per
condividere con loro la felicità. Preghiamo.
2. Perché chi
regge le sorti delle nazioni si orienti a pensieri e progetti di pace
e di solidarietà, impegnandosi a costruire per tutti una società
migliore. Preghiamo.
3. Perché nel cuore di ogni uomo,
catturato e oppresso dagli affanni terreni, rinasca la speranza nella
misericordia di Dio e nella vita beata. Preghiamo.
4. Perché i
giovani attirati dal consumismo, dall’edonismo e
dall’individualismo scoprano la bellezza dell’impegno solidale
per gli altri, specialmente per i più poveri e deboli. Preghiamo.
5.
Per tutti noi, affinché ci rivestiamo degli abiti della fede
autentica e della carità operosa, della speranza che non delude.
Preghiamo.
O Padre, che ci hai raccolti nella Chiesa,
comunità dei credenti, rendici forti per affrontare le prove della
vita, testimoniando al mondo che la fede nel tuo nome conduce alla
consolazione, in attesa del banchetto eterno nei cieli. Te lo
chiediamo per Cristo nostro Signore.
domenica 13 settembre 2020
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 13 settembre 2020
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Antifona d'ingresso
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)
Colletta
O
Dio di giustizia e di amore,
che perdoni a noi se perdoniamo ai
nostri fratelli,
crea in noi un cuore nuovo
a immagine
del tuo Figlio,
un cuore sempre più grande di ogni offesa,
per ricordare al mondo come tu ci ami.
Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Sir 27,33-28,9)
Perdona
l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi
i peccati.
Dal libro del Siràcide
Rancore e ira sono cose
orribili,
e il peccatore le porta dentro.
Chi si vendica
subirà la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti
i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la
tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in
collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al
Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo
simile,
come può supplicare per i propri peccati?
Se lui,
che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il
perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati
della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte
e resta fedele ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare
il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli
errori altrui.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore è
buono e grande nell’amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica
il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non
dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le
tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla
fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Non
è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci
tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le
nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla
terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo
temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così
egli allontana da noi le nostre colpe.
SECONDA LETTURA (Rm 14,7-9)
Sia che
viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli,
nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,
perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo,
moriamo per il Signore.
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo
del Signore.
Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato
alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Parola
di Dio
Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia,
alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come
io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
VANGELO (Mt 18,21-35)
Non ti dico fino a
sette volte, ma fino a settanta volte sette.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio
fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò
perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti
dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per
questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i
conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando
gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché
costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse
venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così
saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava
dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il
padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli
condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei
suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e
lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo
compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con
me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in
prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello
che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a
riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece
chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho
condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi
anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà
di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini,
finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il
Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno
al proprio fratello».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Cristo, il santo dei santi, ha
operato tra l'incomprensione e le opposizioni. Chiediamo con fiducia
al Padre di non lasciarci intimorire dalle opposizioni e dalle
difficoltà, ma di testimoniare con coraggio la nostra fede, dicendo:
Donaci, o Padre, la forza del tuo Spirito.
1.
Sostieni la Chiesa nel suo compito profetico di richiamare gli uomini
al vero Dio e di abbandonare i falsi valori del mondo. Noi ti
invochiamo:
2. Concedi al Papa e ai vescovi la luce per
riconoscere le necessità del nostro tempo, e dona loro una grande
sollecitudine verso i poveri. Noi ti invochiamo:
3. Aiuta i
perseguitati e i prigionieri politici, incarcerati per la ricerca di
verità e libertà, perché si sentano confortati da Cristo
crocifisso. Noi ti invochiamo:
- Guida le famiglie del nostro
paese verso rapporti di vero amore, che rafforzi la libertà
interiore dei loro componenti. Noi ti invochiamo:
4. Donaci la
capacità di correggerci l'un l'altro fraternamente, senza cedere
alla critica maligna e alla condanna del prossimo. Noi ti invochiamo:
5. Per le famiglie colpite da disgrazie e da lutti. Perché
siamo consapevoli dell'immenso valore della messa.
O
Padre nostro e nostro Signore, ti presentiamo con piena confidenza le
necessità di tutti gli uomini e il nostro sforzo di costruire una
società più umana: vieni a salvarci con la tua grazia onnipotente
perché ci accostiamo al tuo Cristo, perfetto sacrificio per i secoli
eterni. Amen.
giovedì 9 aprile 2020
La parola del Giovedì Santo 9 aprile 2020
Prescrizioni per la cena pasquale.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 115)
Rit: Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26)
Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
VANGELO (Gv 13,1-15)
Li amò sino alla fine.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore
Siamo uniti per servire |
venerdì 6 marzo 2020
SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA - A 8 Marzo 2020
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vàttene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
Parola di Dio
Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.
Parola di Dio
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
Parola del Signore
- Per il
Santo Padre Francesco, di cui celebreremo il settimo anniversario della
sua elezione a successore dell’apostolo Pietro: scelto non in forza delle
nostre opere, ma secondo il progetto e la grazia di Dio, sia per la santa
Chiesa di Dio il riflesso di Cristo, che tutti guida e conduce al Padre.
Preghiamo.
- Per la
pace tra tutti i popoli della Terra: la fede di Abramo ci incoraggi alla
promozione personale di una nuova umanità, riconciliata nell’Amore di
Dio. Preghiamo.
- Per
tutti i cristiani: si pongano in docile atteggiamento di ascolto e di
accoglienza della Parola di Dio, fatta carne in Cristo, e percorrano le
strade della comunione nell’unica santa Chiesa. Preghiamo.
- Per la
nostra Comunità parrocchiale: viva questo santo tempo di Quaresima
nell’autentica ricerca del volto di Dio, abbandonando le seduzioni del
plauso, del potere e delle discriminazioni. Preghiamo.
- Per
tutti i poveri della terra, chiamati “per primi” a godere della luce del
volto di Cristo: il nostro camminare verso la Pasqua vi faccia vedere in
loro il volto glorioso e sofferente del Signore e ci spinga in maniera concreta
a farci “prossimo” nelle loro necessità. Preghiamo.
- Per
tutti noi: perché abbiamo il coraggio di seguire Gesù Maestro e Signore
dal monte santo della Trasfigurazione allo scandalo della Croce, per
entrare nella pienezza della Luce della Risurrezione. Preghiamo
Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..
Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...
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Mons. Mazzocato: «La volontà di Dio mi porta a Udine» L'Arcivescovo ha salutato la Chiesa di Treviso. Domenica 18 ottobre l'ingres...
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