XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Antifona d'ingresso
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)
Colletta
O
Dio di giustizia e di amore,
che perdoni a noi se perdoniamo ai
nostri fratelli,
crea in noi un cuore nuovo
a immagine
del tuo Figlio,
un cuore sempre più grande di ogni offesa,
per ricordare al mondo come tu ci ami.
Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Sir 27,33-28,9)
Perdona
l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi
i peccati.
Dal libro del Siràcide
Rancore e ira sono cose
orribili,
e il peccatore le porta dentro.
Chi si vendica
subirà la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti
i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la
tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in
collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al
Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo
simile,
come può supplicare per i propri peccati?
Se lui,
che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il
perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati
della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte
e resta fedele ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare
il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli
errori altrui.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore è
buono e grande nell’amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica
il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non
dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le
tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla
fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Non
è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci
tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le
nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla
terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo
temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così
egli allontana da noi le nostre colpe.
SECONDA LETTURA (Rm 14,7-9)
Sia che
viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli,
nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,
perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo,
moriamo per il Signore.
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo
del Signore.
Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato
alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Parola
di Dio
Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia,
alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come
io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
VANGELO (Mt 18,21-35)
Non ti dico fino a
sette volte, ma fino a settanta volte sette.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio
fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò
perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti
dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per
questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i
conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando
gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché
costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse
venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così
saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava
dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il
padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli
condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei
suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e
lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo
compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con
me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in
prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello
che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a
riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece
chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho
condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi
anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà
di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini,
finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il
Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno
al proprio fratello».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Cristo, il santo dei santi, ha
operato tra l'incomprensione e le opposizioni. Chiediamo con fiducia
al Padre di non lasciarci intimorire dalle opposizioni e dalle
difficoltà, ma di testimoniare con coraggio la nostra fede, dicendo:
Donaci, o Padre, la forza del tuo Spirito.
1.
Sostieni la Chiesa nel suo compito profetico di richiamare gli uomini
al vero Dio e di abbandonare i falsi valori del mondo. Noi ti
invochiamo:
2. Concedi al Papa e ai vescovi la luce per
riconoscere le necessità del nostro tempo, e dona loro una grande
sollecitudine verso i poveri. Noi ti invochiamo:
3. Aiuta i
perseguitati e i prigionieri politici, incarcerati per la ricerca di
verità e libertà, perché si sentano confortati da Cristo
crocifisso. Noi ti invochiamo:
- Guida le famiglie del nostro
paese verso rapporti di vero amore, che rafforzi la libertà
interiore dei loro componenti. Noi ti invochiamo:
4. Donaci la
capacità di correggerci l'un l'altro fraternamente, senza cedere
alla critica maligna e alla condanna del prossimo. Noi ti invochiamo:
5. Per le famiglie colpite da disgrazie e da lutti. Perché
siamo consapevoli dell'immenso valore della messa.
O
Padre nostro e nostro Signore, ti presentiamo con piena confidenza le
necessità di tutti gli uomini e il nostro sforzo di costruire una
società più umana: vieni a salvarci con la tua grazia onnipotente
perché ci accostiamo al tuo Cristo, perfetto sacrificio per i secoli
eterni. Amen.
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