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martedì 21 aprile 2015

Bollettino del 20 apròe 2014

AFRICA/EGITTO - Il Vescovo copto Antonios Aziz Mina sui cristiani etiopi massacrati: nei martiri risplende la vittoria di Cristo
Il Cairo (Agenzia Fides) - I Patriarchi e i Vescovi cattolici d'Egitto, raccolti al Cairo per la periodica assemblea che li vede riuniti due volte l'anno, dedicheranno parte della loro comune riflessione pastorale alle nuove stragi di cristiani etiopi compiute dai jihadisti dello Stato Islamico e da loro documentate in filmati confezionati con macabra professionalità per essere diffusi online come strumenti della loro delirante propaganda.
Nel nuovo video rilanciato come prodotto dal Furqan Media – accreditatosi come network mediatico di riferimento dello Stato Islamico (Is) – si vedono due diversi gruppi di prigionieri presentati come cristiani etiopi che vengono massacrati per decapitazione e con colpi di pistola alla nuca in un luogo desertico e su una spiaggia libici. Il video, accompagnato dai soliti slogan contro la “nazione della croce” e corredato con immagini di distruzioni di chiese, icone e tombe cristiane, ripete, rivolto ai cristiani, che per loro non ci sarà salvezza se non si convertono all'islam o non accettano di pagare la “tassa di protezione”.
Nel video – particolare eloquente – le vittime vengono presentate come appartenenti alla “ostile Chiesa etiope”. Al momento mancano verifiche e conferme indipendenti sull'identità delle vittime. Secondo fonti del governo e della Chiesa ortodossa d'Etiopia, è probabile che si tratti di poveri emigranti etiopi appartenenti alle moltitudini di uomini e donne che provano a raggiungere l'Europa attraversando la Libia e poi imbarcandosi sui barconi gestiti dalla rete criminale degli scafisti.
“Il Patriarca della Chiesa ortodossa d'Etiopia Mathias I” riferisce all'Agenzia Fides Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico di Guizeh “aveva programmato di venire in Egitto e ripartire insieme al Patriarca copto Tawadros II per partecipare a Erevan alle commemorazioni del Genocidio armeno. Adesso, all'ultimo momento ha dovuto annullare la visita, si è scusato e ha detto che rimarrà in Etiopia. Le storie di martirio del passato incrociano le storie dei martiri di oggi”.
La Chiesa ortodossa d'Etiopia è stata vincolata giurisdizionalmente al Patriarcato copto di Alessandria d'Egitto fino al 1959, anno in cui è stata riconosciuta come Chiesa autocefala dal Patriarca copto Cirillo VI. Proprio lo scorso aprile Abuna Mathias aveva compiuto una storica visita in Egitto, che aveva segnato anche un passo importante nel superamento di passati contrasti tra le due Chiese. Il Patriarca etiope era stato ricevuto con tutti gli onori anche dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi.
“Colpisce” fa notare Anba Antonios “che la Chiesa etiope venga definita 'Chiesa ostile'... evidentemente questi strani jihadisti seguono anche i risvolti politici degli incontri tra le Chiese. Ma nel grande dolore” aggiunge il Vescovo copto cattolico “continuiamo a guardare a queste vicende con lo sguardo della fede. La filiera dei martiri non è finita, e accompagnerà tutta la storia, fino alla fine. I cristiani non cercano il martirio, vogliono vivere nella pace e nella letizia. Ma se il martirio arriva, è un conforto vedere che può essere accettato con la stessa pace con cui lo hanno accettato i copti che pronunciavano il nome di Cristo e a Lui si affidavano mentre venivano sgozzati. La Chiesa non si è mai lamentata del martirio, ma ha sempre celebrato i martiri come coloro in cui, proprio mentre vengono uccisi, risplende la grande e consolante vittoria di Cristo”. (GV) (Agenzia Fides 20/4/2015).
AFRICA - “Una coalizione internazionale per arginare il traffico di esseri umani” chiede una ong senegalese
Roma (Agenzia Fides)- Una coalizione internazionale per arginare l’immigrazione clandestina, all’origine di tragedie come quella del naufragio avvenuto nelle prime ore di domenica 19 aprile al largo della Libia di un battello carico di almeno 900 migranti. È quanto chiede l’organizzazione senegalese per la difesa dei migranti “Horizon sans Frontière” in un comunicato inviato all’Agenzia Fides. “Il numero di morti interpella e deve oggi spingere la comunità internazionale a reagire” si legge nel documento che, pur lamentando il mancato “adattamento della politica europea ai nuovi dati dell’immigrazione clandestina” sottolinea come il fenomeno ormai ha travalicato l’Europa, assumendo “una dimensione internazionale” che non può essere affrontata a livello di una semplice riunione ministeriale.
“Occorre pertanto una vera coalizione internazionale per arginare questo fenomeno” afferma l’Ong senegalese, “bisogna agire lungo le coste libiche, il punto di partenza dei battelli della morte”. “Quando una coalizione ha voluto intervenire in Libia destabilizzandola, questa è stata costituita senza problemi e questa stessa coalizione deve finire il lavoro, aiutando questo Paese a organizzarsi per lottare efficacemente contro le filiere dell’immigrazione clandestina”.
Per questo motivo “Horizon sans Frontière” chiede “la costituzione di una coalizione internazionale che riunisca i Paesi mediterranei e quelli di provenienza dei migranti, dotati di mezzi potenti per bloccare sul lungo termine il problema”.
L’Ong chiede infine “l’apertura di un’inchiesta internazionale per identificare gli autori di questa nuova tratta di esseri umani, colpendoli nel portafoglio e nei loro interessi a livello internazionale”. “Quando si è dovuto lottare contro la pirateria in alto mare, è stata costituita una coalizione per affrontare questa minaccia con risultati oggi significativi e si dovrebbe fare lo stesso per evitare questi drammi del mare che provocano migliaia di morti” conclude il comunicato. (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2015)
AFRICA/KENYA - “Non cadiamo nella trappola dello scontro religioso come vogliono gli Shabaab” dicono i leader islamici
Nairobi (Agenzia Fides) - “Il vero scopo di Al Shabaab è di accendere un conflitto religioso in Kenya tra cristiani e musulmani. I keniani delle diverse fedi non devono cadere nella trappola. Siamo vissuti insieme in armonia per molti anni” ha affermato lo Sheikh Mohammed Shakuul, un esponente della comunità islamica di Eastleigh, il quartiere della capitale del Kenya, Nairobi, soprannominato la “piccola Mogadiscio”, per la forte presenza di abitanti di origine somala.
Sheikh Shakuul ha partecipato ad un incontro tra i leader religiosi e rappresentanti del governo per cercare delle soluzione al radicalismo religioso e alla propaganda degli estremisti somali Shabaab, responsabili della strage all’università di Garissa nella quale 148 persone sono state uccise sulla base della loro confessione religiosa (vedi Fides 8/4/2015).
“Ridurre la radicalizzazione e l’estremismo violento richiede che tutte le parti in causa giochino il loro ruolo con efficacia, compreso il governo e i leader politici e religiosi. Vogliamo fare la nostra parte per assicurare il successo di questa impresa” ha rimarcato Sheikh Shakuul.
All’incontro, che si è tenuto ieri, domenica 19 aprile, hanno partecipato diversi esponenti religiosi provenienti da differenti parti del Kenya, e in particolare dalle aree più toccate dalle violenze a sfondo etnico e religioso come Wajir, Mombasa, Isiolo, Garissa e Mandera. (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2015)
ASIA/TURCHIA - “Pensionato” il consigliere del premier turco che aveva parlato del Genocidio armeno
Ankara (Agenzia Fides) – Lo scrittore e giornalista turco di origini armene Etyen Mahcupyan, primo Consigliere del Primo Ministro turco Ahmet Davutlogu, ha lasciato le sue funzioni pochi giorni dopo aver rilasciato in un'intervista alcune dichiarazioni – rilanciate anche dalla stampa internazionale – in cui aveva riconosciuto che i massacri di armeni perpetrati in Anatolia nel 1915 sotto la regia ideologica dei Giovani Turchi possono essere legittimamente definiti come Genocidio. Lo riferiscono fonti turche consultate dall'Agenzia Fides. Ambienti vicini al governo di Ankara nei giorni scorsi hanno fatto filtrare sulla stampa turca l'interpretazione sdrammatizzante secondo cui la fine del rapporto di lavoro tra il Premier e il suo primo Consigliere sarebbe dovuta solo al fatto che Mahcupyan ha raggiunto l'età pensionabile dei 65 anni, smentendo ogni legame tra il suo non annunciato pensionamento e le dichiarazioni sul Genocidio armeno.
Nel frattempo, secondo quanto riportato dal settimanale armeno bilingue Agos, la conferenza sul tema controverso del Genocidio armeno, che era stata annunciata e poi annullata presso l'Università di Bilgi, verrà invece ospitata dall'Università Bogazici, terza istituzione accademica di Istanbul, situata sul lato europeo del Bosforo. Nel convegno internazionale, studiosi e ricercatori appartenenti a istituzioni turche e straniere si confronteranno sulle diverse prospettive con cui vengono letti gli stermini consumatisi in Anatolia nel 1915. (GV) (Agenzia Fides 20/4/2015).
ASIA/INDONESIA - Migliaia di bambini “invisibili”: privi di accesso all’istruzione e alla sanità
Giacarta (Agenzia Fides) – Nei villaggi più poveri di Giacarta le opportunità per gli abitanti sono molto poche, in particolare per i minori. Alcuni per poter sopravvivere raccolgono bottiglie di plastica e altre cose dalla spazzatura, altri suonano il bengio sugli autobus chiedendo l’elemosina. I genitori non possono permettersi di pagare i certificati di nascita senza i quali il futuro dei rispettivi figli è molto limitato. Gli alti costi e gli oneri amministrativi che comportano la pratica sono un vero e proprio incubo burocratico. Tuttavia la registrazione anagrafica è indispensabile, senza una identità giuridica sono negati sia l’accesso all’istruzione che alla sanità.
Secondo i dati del Ministero degli Affari Sociali relativi al 2012, in Indonesia vivono per le strade oltre 94 mila bambini, tra questi solo 7 mila nella capitale. Nonostante ciò ne sono registrati solo un quinto, il 22%. L’Indonesia ha uno dei tassi di registro delle nascite più bassi dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN). In Cambogia, Tailandia, Singapore e Vietnam, ad esempio, oltre il 90% della popolazione è registrata. Dal Programma di Tutela dell’Infanzia dell’organizzazione Plan International in Indonesia risulta che in 5 quartieri di Giacarta oltre il 60% delle nascite non sono mai state registrate.
In tutta l’Indonesia, Plan International stima che, ogni anno, 3 milioni di bambini e bambine si aggiungono ai 30 o 35 milioni che non sono registrati. Politicamente, lo Stato è obbligato a sviluppare un sistema che garantisca il benessere e la tutela dell’infanzia e, per questo, il Ministero degli Affari Sociali ha recentemente lanciato un programma nazionale al riguardo. L’obiettivo è mettere a disposizione di ogni bambino un conto di risparmio con un deposito di circa 150 dollari per coprire le spese dell’istruzione primaria e le cure mediche. Tuttavia, senza un certificato di nascita, i minori non registrati non potranno accedervi. Dal 2012, Plan International ha avviato un piano di registrazione universale per i bambini di Giacarta che cerca di rendere la popolazione consapevole dell’importanza del registro e di aiutare il Governo a offrire un migliore accesso allo stesso. Nel corso dell’ultimo anno il parlamento indonesiano ha modificato la legge rendendo più accessibi li i registri, eliminando le tasse. In questo modo, già oltre mille piccoli sono stati registrati. (AP) (20/4/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/ARGENTINA - I Vescovi analizzano la realtà del paese e indicano alcuni obiettivi
Buenos Aires (Agenzia Fides) – Inizia oggi, con la partecipazione dei Vescovi di tutto il paese, la 109.ma Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale argentina (CEA), che avrà come tema principale una valutazione del contesto politico e sociale in cui vive il paese.
Nella nota pervenuta a Fides si ricorda che nell'ultima analisi pubblica, fatta a marzo scorso, l'Episcopato era stato critico verso la leadership politica e aveva fatto un appello per vivere bene questo anno elettorale. Il Presidente della CEA, l'Arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz, Sua Ecc. Mons. José María Arancedo, ha sottolineato gli obiettivi che "dovrebbero essere condivisi da tutti" e ha indicato come tali: "superare l'emarginazione e la povertà estrema, la malnutrizione infantile, la creazione di posti di lavoro, l'inflazione che impedisce la crescita ed erode seriamente il reddito dei più poveri, la lotta contro il traffico di droga e di esseri umani, la trasparenza nella pubblica amministrazione e la lotta contro ogni forma di corruzione". L'incontro durerà fino a sabato 25 aprile. (CE) (Agenzia Fides, 20/04/2015)
AMERICA/MESSICO - Ogni giorno duemila armi introdotte illegalmente in Messico dagli Stati Uniti
Città del Messico (Agenzia Fides) – Il governo del Messico sta discutendo la legge sulle armi per iniziativa del Presidente della repubblica. In questo contesto, l'arcidiocesi di Mexico attraverso il suo settimanale "Desde la Fe", invita alla riflessione. Nell’editoriale intitolato "Armati fino ai denti", pervenuto all’Agenzia Fides, si sottolinea che “il commercio di armi è uno dei business più redditizi, e gli Stati Uniti mantengono l'egemonia della produzione di armi distribuite in tutto il pianeta. L'analisi del Centro di Studi Sociali e dell'Opinione pubblica della Camera dei Deputati, pubblicato nel dicembre 2012, afferma che il 30 per cento delle armi nel mondo è di fabbricazione americana...il traffico di armi leggere, è un problema che danneggia seriamente il Messico".
Il testo prosegue: "Gli studi stimano che ogni giorno duemila armi vengano introdotte illegalmente in Messico dagli Stati Uniti. Non c'è nulla di nuovo nel dire che questo traffico assassino attizza la violenza legata alla droga, creando una spirale criminale senza fine. Lo studio citato sostiene che nell'attuale amministrazione, nel periodo 2012-2014, sono stati più di 40.000 gli omicidi causati da esecuzioni, lotte, aggressioni e spaccio di droga che hanno fatto ricorso ad armi pesanti e leggere. Le agenzie internazionali indicano che più di 15 milioni di armi sono in circolazione nel territorio messicano e che sono facilmente reperibili".
Mentre le campagne politiche continuano, conclude l’editoriale, “questa violenza e il traffico di armi non saranno mai considerate dai candidati come qualcosa da combattere e da eliminare definitivamente. E' urgente rafforzare la sicurezza di tutti gli esseri umani!”.
(CE) (Agenzia Fides, 20/04/2015)
AMERICA/BOLIVIA - Nuova data per il V Congresso Eucaristico: dal 16 al 20 settembre
La Paz (Agenzia Fides) – Il V Congresso Eucaristico Nazionale, inizialmente programmato dall’1 al 5 luglio a Tarija, subirà un cambiamento di data in seguito all’annunciata visita di Papa Francesco in Bolivia. Secondo la nota pervenuta a Fides, i Vescovi della Bolivia, riuniti per l’Assemblea plenaria, hanno deciso di posticipare la celebrazione del Congresso Eucaristico a settembre, dal 16 al 20, in quanto Papa Francesco sarà in terra boliviana dall'8 al 10 luglio. Il Congresso Eucaristico è un evento importante per la Chiesa cattolica in Bolivia, in quanto si propone di incoraggiare un rinnovato amore per l'Eucaristia e di esprimerlo con diversi impegni da parte di tutte le comunità in tutte le diocesi del Paese. (CE) (Agenzia Fides, 20/04/2015)
AMERICA/VENEZUELA - Nomina del Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in data 5 marzo 2015 ha nominato Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Venezuela per un quinquennio (2015-2020), il rev. Endeer Gerardo Zapata, del clero diocesano di Trujillo.
Il nuovo Direttore nazionale è venezuelano, ha 46 anni, ed è stato ordinato sacerdote da 21. Attualmente è parroco nella parrocchia Nostra Signora della Pace. Ha conseguito una Licenza e un Dottorato in Missionologia alla Pontificia Università Urbaniana. E’ stato parroco, cappellano, giudice del tribunale ecclesiastico, professore nel seminario diocesano di Trujillo. E’ membro del Consiglio presbiterale e dei Consultori. (SL) (Agenzia Fides 20/04/2015)

mercoledì 27 gennaio 2010

Apre una nuova clinica italiana a Dublino

Venerdi 5 marzo la presentazione della nuova strattura in un albergo del centro della capitale irlandese. Orario e location saranno trasmessi in un secondo momento. Il lancio del nuovo centro sara' coordinato da Irlandiani.com e la collaborazione dell'Irislah&Italian Business Association. Una rivoluzione nel campo medico-sanitario al servizio dei cittadini irlandesi e italiani che risiedono sull'isola delo Smeraldo. L'idea e' di Vincenzo Martino affermatissimo imprenditore del ricco Nord Est gia' proprietario di due grandi cliniche private in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Due plessi ospedalieri da circa seimila metri quadrati per quasi duecento dipendenti tra personale medico, paramedico ed amministrativo. La struttura e' governata insieme alla moglie Piera Bianco, vice presidente del gruppo. In Friuli il plesso voluto dal presidente Martino gode di ampi spazi razionali, figure professionali polispecialistiche e di grande esperienza.

Centro Medico "Università Castrense" di San Giorgio di Nogaro in provincia di Udine, rappresenta il risultato di un'originale collaborazione tra un ente pubblico, il comune di San Giorgio di Nogaro e un soggetto privato. Vanta un’organizzazione efficiente, ottime tempistiche sia per l'esecuzione della prestazione sanitaria che per la consegna del referto e un'attenzione particolare per la tranquillità del paziente. Ecco tutti i servizi offerti dal centro friulano: Anestesia, Allergologia e immunologia, Andrologia, Cardiologia, Chirurgia generale, Chirurgia plastica, Dermatologia, Dietologia, Endocrinologia, Fisiatria, Ginecologia, Medicina dello sport, Medicina generale, Neurologia, Oculistica, Ortopedia, Odontoiatria, Otorinolaringoiatria, Pediatria, Pneumologia, Psicologia, Radiologia, Reumatologia, Urologia.

Il Centro Medico San Biagio nasce nel 1993 come struttura privata poliambulatoriale su iniziativa dell’imprenditore del settore parafarmaceutico. Inizia l’attività con cinque ambulatori specialistici: ginecologia, chirurgia, ecografia, diagnostica, medicina estetica. Poi nasce una piccola sala chirurgica attrezzata.

La Missione del Centro Medico San Biagio a Fossalta di Portogruaro è quella di dare soddisfazione ai reali bisogni ed alle aspettative di salute dei cittadini della zona del Veneto orientale e della Bassa Friulana. Agisce nel campo specifico della diagnostica specialistica radiologica. I punti forti sono: RMN, TAC, RX tradizionale, ortopantomografia, mammografia, densitometria ossea, ecografia generale, degli arti e dei tronchi aortici superiori. Inoltre c'e' l'ecocardiografia, della chirurgia ambulatoriale oculistica, delle varici arti inferiore e della medicina dello sport. Il Centro Medico San Biagio è una società mista pubblico-privato, con partecipazione dell' Azienda Sanitaria n° 10.

In Irlanda, a Dublino, si inizia gradatamente. In primis con specialisti odontoiatri che ogni mese effettuano, presso lo studio dentistico, visite su pazienti locali che intendono recarsi in Italia per sottoporsi a cure dentali e implantologiche a prezzi convenienti. Inoltre e' garantito il servizio post trattamento per controlli e qualsiasi eventuale necessità il paziente dovesse avere per i trattamenti eseguiti in Italia. Tutti i medici e assistenti parlano inglese. Un'occasione d'oro anche per tutti gli italiani che vivono e lavorano da brevissimo tempo in Irlanda. Che non sanno esprimersi in inglese.

Come si comportera' con il mercato irlandese? «I pazienti provenienti dall’Irlanda possono usufruire di un servizio di “After care & consulting” a Dublino con medici italiani a disposizione per qualsiasi problema già dal loro rientro in Irlanda. Anche i pazienti italiani potranno usufruire del servizio di “After care & consulting”, garantendo loro la stessa qualità di servizi che troverebbero in Italia» spiega Vincenzo Martino Presidente del gruppo. «Appoggiamo pienamente l'iniziativa e siamo contenti che persone come Vincenzo Martino investano in Irlanda» spiega Francesco Dominoni Direttore e Presidente di Irlandiani in visita alle due cliniche. Sara' coinvolta anche l'Irish&Italian Business Association. L'associazione italo-irlandese deputata alla promozione dei rapporti commerciali tra i due paesi

giovedì 12 novembre 2009

ASIA/TERRA SANTA - Ospedale cattolico di Betlemme offre assistenza alle donne povere di quattro campi profughi della città


Betlemme (Agenzia Fides) - L’Holy Family Hospital è un ospedale di Betlemme che offre cure a donne povere e ai loro neonati. Si tratta di una struttura che dispone di un servizio di ostetricia e ginecologia, designato a fornire assistenza sanitaria a quattro campi profughi della città, e mandato avanti dalle Nazioni Unite. Vista la specificità dei servizi offerti in campo natale e neonatale, l’ospedale è l’unico nella regione in grado di assistere e curare situazioni mediche difficili delle donne che vivono in situazioni di estrema povertà, a prescindere dalla fede religiosa e dall’appartenenza etnica. Ogni mese oltre 200 donne riescono a partorire all’Holy Family nonostante complicazioni tipo coprifuoco, blocchi stradali e strade chiuse. L’ospedale assiste ogni anno oltre 22 mila donne e bambini. Con l’approssimarsi dell’Avvento e del Natale, le scuole degli Stati Uniti hanno avviato un progetto di sostegno per l’Holy Family Hospital, grazie al quale molte mamme a Betlemme avranno la gioia di veder nascere i propri figli. L’ospedale fa affidamento anche sulle donazioni delle parrocchie che intervengono attraverso il “Programma missionario parrocchiale”. (AP) (12/11/2009 Agenzia Fides; Righe:20; Parole:226)

venerdì 25 settembre 2009

Carlino. Stroncato dalla leucemia scompare il sedicenne Matteo Della Ricca

CARLINO. Matteo Della Ricca non ce la fatta. Il giovane sedicenne carlinese, affetto da una grave malattia contro cui lottava da tempo, è morto l’altra notte all’ospedale Burlo Garofalo di Trieste dov’era ricoverato da qualche tempo. Purtroppo non è servito a salvarlo neppure il trapianto di midollo, tentato due mesi fa, intervento che sembrava, inizialmente, fosse andato bene, invece, alcune complicazioni sorte in seguito hanno debilitato ulteriormente il suo già fragile fisico.

Accanto a lui, lungo tutto il percorso della malattia, la mamma Erica, che non lo ha mai abbandonato un attimo, il papà, Pietro e i familiari tutti che hanno cercato di aiutare la famigliola, composta anche da un fratellino di sei anni, ad affrontare questi difficili momento. «Tutta la comunità pregava per lui in questi mesi- racconta il parroco di Carlino, dona Agostino Ferlizza che, appena ricevuta la notizia si è recato dai genitori-, tutti speravano che l’intervento potesse far guarire Matteo. Un ragazzo normale, come tutti i suoi coetanei, che non sembrava assolutamente malato».

Infatti, il ragazzo ha frequentato la scuola, il Malignani a Cervignano, finchè ha potuto. In prima era stato promosso senza grandi problemi, nonostante il male lo avesse già aggredito, mentre per la seconda, aveva dovuto, ad un certo punto rinunciare perché era rimasto senza forze e non riusciva a frequentare. «Ma c’era stato un accordo con gli insegnanti- racconta uno zio del giovane-, che avrebbe potuto riprendere quanto voleva».

Quando era giunta la notizia della possibilità del trapianto si era riaccesa la speranza e tutto il paese, come ha ricordato don Agostino, si era stretto intorno alla famiglia, pregando in silenzio per la riuscita dell’intervento. «Ma queste preghiere non sono andate a vuoto- assicura lo zio-, perché senz’altro sono servite a preparare la strada che ha portato Matteo in Paradiso». Ed è così che la scomparsa del ragazzo è stata spiegata al fratellino.

I funerali si svolgeranno sabato, alle 16.30, mentre questa sera, nella chiesa parrocchiale, alle 20, ci sarà un rosario. I compagni di classe della madre, intanto, hanno attivato una raccolta di fondi da destinare alla famiglia e chi volesse contribuire potrà rivolgersi a Sergio Cernuschi o a Massino Vicenzino. (p.a.)

venerdì 28 agosto 2009

Risonanza magnetica, patto con i privati L’utente in base alla casistica sarà dirottato dall’ospedale di Udine a strutture con tempi d’attesa inferior



Fonte

Giovedì 27 Agosto 2009,
L’Ass4 Medio Friuli cerca di contenere le liste d’attesa per le prestazioni sanitarie più critiche nell’area vasta udinese. Con una recente delibera l’Azienda metterà a disposizione delle strutture private convenzionate un budget aggiuntivo di 400 mila euro per cinque tipologie di prestazione con l’obiettivo di abbattere i tempi d’attesa. La convenzione entrerà in vigore a fine settembre e durerà fino alla fine dell’anno. «Nell’arco di questi tre mesi – spiega Massimo Bernardi responsabile della soc politiche del territorio – si vedranno i primi risultati». La maggior parte delle risorse aggiuntive, ovvero 250 mila euro, sono destinate alle risonanze magnetiche di alcune tipologie dove le liste sono più critiche, 30 mila per l’ecocolordoppler, 40 mila per le colonscopie, 50 mila per le visite oculistiche che occupano un primato in tutta la regione quanto a tempi d’attesa; infine 30 mila euro sono destinati alla medicina sportiva: anche qui le lunghe liste non mancano. «Grazie ai monitoraggi sulle liste d’attesa – spiega Bernardi – l’Azienda sa quali sono le prestazioni che necessitano di risorse in più». Il budget integrativo sarà suddiviso fra le strutture accreditate in base al numero di prestazioni erogate. Per la risonanza magnetica, che rimane la prestazione più critica, l’Ass4 ha stabilito di operare in sinergia con il Santa Maria della Misericordia. L’accordo funziona in questo modo: l’utente si reca al Cup dell’ospedale con la richiesta della prestazione, la struttura operativa di neuroradiologia valuta il quesito clinico e stabilisce le priorità con i tempi minimi di accesso e il livello minimo di tecnologia per effettuare l’esame. Tutti questi elementi vengono rimandati all’Ass4 che s’impegna a contattare l’utente per presentare l’offerta disponibile nelle sedi convenzionate che presentano tempi d’attesa minori rispetto al Santa Maria. In questo caso la scelta cade tra l’istituto di diagnostica radiologica di Udine, Olomed spa di Manzano, centro medico università castrense di San Giorgio di Nogaro e Sanirad srl di Tricesimo. A questo punto l’utente può scegliere la struttura più conveniente dal punto di vista della tempistica e l’Ass4 provvede a effettuare la prenotazione nella struttura privata. «Con l’interazione fra le due aziende – conclude Bernardi – possiamo dare un servizio più valido agli utenti».
Lisa Zancaner

giovedì 18 giugno 2009

Udine. Amianto, in causa altri 400 malati

«L’Ass 5 ha fornito i dati troppo tardi»

Amianto, in causa altri 400 malati

Assistiti dalla Cgil, contano di ottenere benefici dopo le ultime sentenze favorevoli

LA CRITICA

IL CASO


FONTE

I sindacalisti aprono una polemica con la Cisl: dovevamo agire insieme I lavoratori esposti hanno operato in Friuli dal dopoguerra al 1992

Torna a esplodere il caso amianto. Un caso che viene dal passato, ma che tiene ancora in sospeso centinaia e centinaia di lavoratori. Dopo la sentenza del tribunale di Udine che ha riconosciuto l’esposizione all’amianto di 12 lavoratori del polo chimico di Torviscosa, la Cgil è pronta a presentare 130 ricorsi per altrettanti lavoratori sempre del polo chimico.
Complessivamente il patronato della Cgil sta seguendo più di 400 casi. E non è finita qui. Secondo la Cgil sarebbero migliaia i lavoratori della provincia di Udine che hanno dovuto fare i conti con l’amianto nel periodo che va dal dopoguerra al 1992. Ma soltanto una minima parte può sperare di vedersi riconosciuto il diritto di andare in pensione prima del tempo con un beneficio economico.
«Per fare domanda di riconoscimento c’era tempo fino al 30 giugno del 2005 – spiega infatti Danilo Margheritta, direttore dell’Inca, il patronato per l’assistenza e la previdenza della Cgil – e purtroppo solo una minima parte dei lavoratori esposti l’ha presentata: in tutta la provincia saranno poco più di mille. Molti altri pur avendo fatto domanda non avranno benefici perché sono già andati in pensione: una vera e proprio beffa che per quanto ci riguarda interessa 65 lavoratori».
Quello tracciato dalla Cgil è insomma un ritratto drammatico del Friuli del dopoguerra: vecchi impianti industriali in disuso dalle tubature coibentate e isolamenti con pannelli d’amianto, coperture in eternit, tubature idriche. «Inoltre – dice il segretario della Cgil, Glauco Pittilino – c’è chi abusivamente scarica nei fossi o in luoghi appartati materiali da lavorazioni edili contenenti amianto. Avere una completa mappatura è praticamente impossibile, quello che è certo è che all’interno di questo quadro ci sono dipendenti di aziende metalmeccaniche, chimiche, dei trasporti, dell’edilizia e di altri settori che per anni hanno svolto la loro attività in ambienti contaminati dalle famigerate fibre d’amianto». Ma – mette in guardia Margheritta – «generalizzare è impossibile perché ogni singolo caso fa storia a sé». Ecco perché alla Cgil non è piaciuta la “fuga in avanti” della Cisl che attraverso l’Inas ha promosso una serie di cause pilota per 12 lavoratori del polo chimico e per 15 impiegati in un’acciaieria.
«La sentenza è sicuramente positiva – dice Pittilino – , ma se avessimo agito unitariamente avremmo potuto ottenere risultati migliori». Nel “mirino” della Cgil c’è anche l’Ass 5. «Non è da oggi – prosegue Pittilino – che si scopre il problema dell’amianto e sorprende il fatto che l’Ass 5 della Bassa Friulana snoccioli solo ora dati, cifre e incidenze patologiche. Se avessimo avuto i dati anni fa probabilmente si sarebbe rafforzata la prevenzione e avremmo a disposizione degli strumenti più forti a tutela della salute dei lavoratori. Inoltre sarebbe stata più agevole la strada per accedere ai benefici pensionistici o al danno biologico previsti dalla legislazione in materia».
Proprio con l’obiettivo di fare maggiore chiarezza sulla situazione venerdì 26 giugno alle 15 la Cgil insieme all’Inca terrà un incontro pubblico al Cid di Torviscosa. «Saranno illustrati i criteri e i requisiti per accedere ai benefici di legge al fine di evitare false aspettative o improprie convinzioni – conclude il segretario della Filcem Cgil, Roberto Di Lenardo – . Il tutto tenendo conto della complessità delle leggi e dei regolamenti che purtroppo non rendono automatico il diritto come invece qualcuno erroneamente paventa».
Cristian Rigo

domenica 7 giugno 2009

Gruppo Assistenza Volontaria Ospedalizzati (GAVO)

Una Associazione di Volontariato.

Gruppo Assistenza Volontaria Ospedalizzati (GAVO)

Opera dal 1984 presso l’Ospedale civile di Palmanova. Svolge mansioni prive di contenuto tecnico, ma ugualmente necessarie e utili: offerta di compagnia e sostegno psicologico, aiuto per i bisogni elementari (movimento, alimentazione, …). I volontari mettono a disposizione alcune ore del loro tempo libero a favore di altre persone che necessitano del loro aiuto. Queste sono alcune espressioni dette dai volontari: “Da questi incontri ricavo tanta pace e dolcezza”, “Ho dato così poco, ma ho ricevuto moltissimo”. L’associazione, dopo l’iniziale buona riposta, ora si trova in difficoltà per la mancanza di persone. Ora il GAVO lancia un appello alle persone che desiderano collaborare mantenendo in vita questo servizio alla persona. Chi è interessato può telefonare presso la segreteria del GAVO (0432 923130) presso l’Ospedale a Jalmicco che è aperta tutti i giovedì dalle ore 9.00 alle ore 11.00.

lunedì 22 dicembre 2008

Riassunto

APPELLO IN DIFESA DELLA VITA
44 medici firmano per salvare Eluana
Lasciarla morire, incompatibile con le regole della deontologia medica

Si moltiplicano le voci di quanti si mobilitano per salvare Eluana Englaro, in coma vegetativo da quasi 17 anni. È di oggi la notizia di un appello firmato da 44 medici (finora), tra i quali diversi friulani, che vogliono far sapere alla magistratura e all'opinio­ne pubblica che le procedure previ­ste dal decreto della Corte d'appel­lo di Milano per portare a morire E­luana Englaro sono incompatibili con le regole della deontologia me­dica internazionale, «la cui violazio­ne determina responsabilità anche in sede civile e penale». I FIRMATARI MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO PASSI INDIETRO DELLA REGIONE REAZIONI LA VICENDA LA CLINICA CHIAMA IN CAUSA LA REGIONE 15 GIORNI, POI L'AUTOPSIA

sabato 8 dicembre 2007

Notizie Notizie Notizie da San Giorgio

01/12/2007 - 16.50

Friuli Venezia Giulia - L'assessore Beltrame inaugura il centro medico di S.Giorgio Nogaro

Il sindaco Del Frate: "Il Comune devolverà eventuali profitti per l'abbattimento dei costi sanitari dei cittadini meno abbienti"

Diagnostica ad elevato standard rivolta alle utenze di tutta la regione e specialità ambulatoriali sono le principali offerte del "Centro medico Università Castrense" che è stato inaugurato oggi ufficialmente a San Giorgio di Nogaro alla presenza dell'assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame, al termine del convegno sull'organizzazione dei servizi sanitari nella Bassa Friulana. Si tratta di una struttura polispecialistica pubblico-privata, convenzionata con l'Ass 5 Bassa Friulana, che occupa una superficie di 1.500 metri quadrati e ha richiesto un investimento di 6 milioni di euro."Il Centro" ha spiegato il sindaco di San Giorgio, Pietro Del Frate "è compartecipato dal Comune che devolverà eventuali profitti per l'abbattimento dei costi sanitari dei cittadini meno abbienti. Oltre ai servizi specialistici ambulatoriali che andranno a completare l'offerta del Distretto socio sanitario, per la sua elevata specializzazione diagnostica il Centro sarà a disposizione di una piú vasta utenza regionale" (red).


Polo sanitario a San Giorgio di Nogaro
Aperto il Centro medico università castrense, mix di pubblico e privato. Dalla diagnostica alla ricerca
San Giorgio di Nogaro

Il Comune ci mette 250 mila euro, ovvero il corrispettivo del valore dell'area su cui è sorto. In cambio ha ottenuto il 20 per cento in quote nella società partecipativa mista che ha realizzato il "Centro Medico Università Castrense", inaugurato ieri a fianco del Poliambulatorio.Fornirà diagnostiche e specialistiche, ma è suscettibile in futuro anche di attività di ricerca. Un'ubicazione che non nasce dal caso, ma che vuole sottolineare la sinergia tra strutture pubbliche e private nella fornitura integrata e non concorrenziale di servizi sanitari al cittadino creando un autentico polo. Tant'è che la Regione ha dato il proprio accredito, agevolando quindi l'accesso degli utenti anche provenienti da altre parti del territorio. E ci teneva il sindaco Pietro Del Frate a questo progetto, inizialmente osteggiato dalle minoranze che ieri, oltre alle benedizione di monsignor Pietro Brollo (per lui è stata una giornata tutta sangiorgina, visto ne alle 18, in duomo, ha impartito la cresima a 36 ragazzi), ha ottenuto il plauso dell'assessore regionale alla Sanità Ezio Beltrame, uno dei tanti che, prima dell'inaugurazione, ha approfondito a Villa Dora il tema della riforma che porterà alla riduzione a tre delle Aziende sanitarie.Prima il poliambulatorio sede del distretto, poi il centro medico e il convegno. Una piccola rivincita per la cittadina evidenziata dall'assessore alle politiche sociali Luciano Bonetto: «Tutto questo contribuisce a restituire un ruolo di centralità al nostro Comune, che nel passato ha subito scippi e deviazioni». Un "titolo" riconosciuto dal sindaco di Precenicco, Giuseppe Napoli, intervenuto al convegno in veste di presidente della Federsanità Anci: «È un concreto esempio di policentrismo sanitario ora che La tisana e Palmanova, con i loro ospedali, non gestiscono più il settore in maniera esclusiva».

Più che sanità, lo ha ricordato lo stesso Napoli chiedendo il coinvolgimento totale dei comuni, è il caso di parlare di welfare, e, più che di servizi ospedalieri (dove si cura solo la fase acuta della malattia), del prima e dopo, come, per esempio l'iniziativa degli "infermieri di comunità" che, con l'inaugurazione della sede di Teor qualche giorno fa, ha completato la copertura capillare di tutto il territorio, come hanno garantito con orgoglio sia il direttore generale dell'Azienda della Bassa Roberto Ferri, che il responsabile del distretto Mario Corbatto.

Orgoglio legittimo perché nella Bassa la sanità funziona, come confermano i dati regionali snocciolati dal direttore generale dell'agenzia Friuli Venezia Giulia, Lionello Barbina (e, tra l'altro, l'aspettativa di vita è salita a 83 anni per le donne e 77 per i maschi). Funziona, in realtà, nell'intera regione anche se, ha evidenziato nelle conclusioni Ezio Beltrame, "la macchina è perfettibile". Un elemento è significativo: «Dal 2003 non abbiamo prodotto un euro di deficit».

Angelo Miorin

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...