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giovedì 25 marzo 2021

Don Rizieri De Tina ci scrive per la Settimana Santa 28 marzo 2021


 SETEMANE SANTE 2021

La storie e je 'sacre', parcè ch'e je tes mans di Diu. E no o sin la so prolungje tal fale!
Signôr,
o sin sigûrs che il covid-19
Tu no tu lu âs volût,
ma, se Tu lu âs permetût,
o sin sigûrs ch’al è pal nestri ben.
O savìn che no si jes mai di un mâl
come che si è jentrâts,
ma o piês o miôr:
dut al dipent dal nestri mût
di cjapâlu e di vivilu.
O sin sigûrs
che Tu tu sâs cual ben
che al podarà saltâ fûr
di chest moment che o vivìn.
Par chel o ti preìn di dânus:
tante fuarce
par frontâ e vivi insieme
chest moment de nestre vite
e tante lûs,
par no restâ tal scûr des nestris pôris.
Signôr, di cheste nestre Pasche,
reste cu nô, no stâ a molânus
che o vin bisugne di te
plui di simpri.
AMEN.

sabato 4 aprile 2020

DOMENICA DELLE PALME (ANNO A) 5 APRILE 2020



Stava Maria......
Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme
ANTIFONA

Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
è il Re d'Israele.
Osanna nell'alto dei cieli. (Mt 21,9)

Il sacerdote saluta il popolo con queste parole:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

Quindi rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole:

Fratelli carissimi,
questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall'inizio della Quaresima.
Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione.
Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione.

Dopo questa esortazione, il sacerdote dice a mani giunte una delle orazioni seguenti:

Preghiamo.
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te,
e concedi a noi tuoi fedeli,
che rechiamo questi rami
in onore di Cristo trionfante,
di rimanere uniti a lui,
per portare frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore.

E senza nulla dire, asperge i rami con l'acqua benedetta.

Segue la proclamazione del Vangelo dell'ingresso del Signore.


VANGELO (Mt 21,1-11)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo


Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”».
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

Parola del Signore.

Dopo il Vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per dare l'avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare un'esortazione con queste parole:

Imitiamo, fratelli carissimi, le folle di Gerusalemme, che acclamavano Gesù, Re e Signore, e avviamoci in pace.

Ha quindi inizio la processione verso la chiesa, nella quale si celebra la Messa. Durante la processione, il coro e il popolo eseguono i canti adatti alla celebrazione.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Is 50,4-7)
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.

Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.

Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 21)
Rit: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.

SECONDA LETTURA (Fil 2,6-11)
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Mt 26,14- 27,66)
La passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo

- Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.

- Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

- Uno
di voi mi tradirà
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

- Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue

Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

- Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge
Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: “Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge”. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».

Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.

- Cominciò a provare tristezza e angoscia
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

- Misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono
Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

- Vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza
Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù –; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».

Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».

- Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

- Consegnarono Gesù al governatore Pilato
Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
Allora Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». Tenuto consiglio, comprarono con esse il “Campo del vasaio” per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato “Campo di sangue” fino al giorno d’oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero trenta monete d’argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d’Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore».

- Sei tu il re dei Giudei?
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.

Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.

Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».

Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

- Salve, re dei Giudei!

Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni

Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».

Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

- Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.

- Elì, Elì, lemà sabactàni?

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.

- Giuseppe prese il corpo di Gesù e lo depose nel suo sepolcro nuovo
Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.

- Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete
Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”. Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.

Parola del Signore.




Preghiera dei Fedeli
Nella consapevolezza che la misura dell’amore di Dio per noi è di essere senza misura, eleviamo al Padre le nostre preghiere.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1.         Perché la Chiesa alzi con coraggio il vessillo della croce, annunciando nel Cristo il Figlio di Dio che si dona e muore per i poveri, i piccoli, i diseredati e gli oppressi. Preghiamo.
2.         Perché i cristiani che sono perseguitati in varie parti del mondo abbiano la forza di associare le loro sofferenze ai patimenti di Cristo in croce, fonte della salvezza per l’umanità. Preghiamo.
3.         Perché tutti coloro che sono crocifissi dall’ingiustizia e dalla violenza degli uomini trovino nei cristiani fratelli solidali e pronti ad offrire un aiuto concreto. Preghiamo.
4.         Perché i malati che sentono la morte vicina siano raggiunti dalla pace e dalla consolazione che sgorgano dall’amore di Dio, che ci aspetta nella felicità eterna. Preghiamo.
5.         Perché con gli occhi della fede riconosciamo gli insegnamenti della Passione di Gesù e ci rendiamo dono d’amore per i fratelli. Preghiamo.


Ascolta o Padre le nostre preghiere: rendici capaci di accompagnare Gesù nel cammino della croce, per partecipare anche della sua risurrezione. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO
La passione redentrice del Signore.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua lode: Santo...

lunedì 15 aprile 2019

Termina l'Ottavario della Madonna Addolorata, inizia la Settimana Santa 2019

I fedeli attendono pazientemente(specie i bambini) l'arrivo di don Alberto in Chiesa della Madonna per la processione della mattina




Parte la processione della Madonna Addolorata dopo i vespri presieduti da Mons. Ivan Bettuzzi  parroco della CP di Codroipo














Gli Exvoto si possono vedere in sacrestia ...in ordine






venerdì 1 aprile 2016

Pasqua e Settimana Santa a Gerusalemme con Terra Santa nesws



Christian Media Center in Italiano has uploaded Terra Santa News 01/04/2016
Terra Santa News 01/04/2016
Christian Media Center in Italiano
SABATO SANTO A GERUSALEMME, LA GIOIA DELL’ALLELUJA
Nella Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme è risuonato il grande annuncio della risurrezione di Cristo. Sabato mattina la Città Santa ha proclamato la Pasqua, prima del resto del mondo, insieme a centinaia di pellegrini e fedeli.

LA PASQUA NEL SANTO SEPOLCRO
“Il Signore è risorto da questo sepolcro”. A Gerusalemme numerosi fedeli, sacerdoti e religiosi provenienti da ogni nazione hanno celebrato la Messa di Pasqua domenica 27 marzo nella Basilica del Santo Sepolcro, dove Gesù morì e risorse.

LA MANIFESTAZIONE DEL SIGNORE AI DISCEPOLI DI EMMAUS
Centinaia di pellegrini e di cristiani della Terra Santa hanno celebrato ad Emmaus El-Qubeibeh la festa che ricorda la manifestazione del Signore ai due discepoli Simone e Cleofa.

LA MORTE DI GESÙ E LA SEPOLTURA NEL GIARDINO
Una folla ha riempito la Basilica del Santo Sepolcro la sera del venerdì santo per la tradizionale processione dei Funerali di Cristo. Le immagini di uno dei mome... (More)

lunedì 30 marzo 2015

Pasqua di Resurrezione con i frati di Terra Santa | San Francesco - Rivista del Sacro Convento di San Francesco di Assisi

Pasqua di Resurrezione con i frati di Terra Santa | San Francesco - Rivista del Sacro Convento di San Francesco di Assisi

Darai la tua vita per me?

Darai la tua vita per me?

(Gv 13)



A Montreal, in Canada, è stato per me emozionante riconoscere il luogo di una scena del film “Jesus of Montreal”, che, poco più che ventenne, mi aveva tanto appassionato.

Daniel Coulombe, il protagonista, mette in scena la passione di Cristo. Lo spettacolo ha successo, ma le autorità ecclesiastiche, che lo hanno commissionato, temono le troppo numerose varianti rispetto alla tradizione. Coulombe si identificherà progressivamente con il personaggio di Gesù fino a morire e a dare la vita.

Vorrei tanto - perché è questo che apprezzo in ogni persona e mi trovo ad esigere verso chi mi è caro - non recitare, ma essere autentico nelle mie relazioni, nel mio darmi agli altri. Come Gesù e come la schiera di chi, con la propria vita, lo porta quotidianamente nella scena del mondo.

Vorrei tanto nutrire la mia vita e quella degli altri di autenticità.

Vorrei tanto che Gesù potesse rivolgersi a me togliendo il punto di domanda: “Darai la tua vita per me”. Al futuro, certo, perché devo ancora fare tanta strada. Ma a partire dal presente, dal condividere sul serio ciò che sono e ho con i miei compagni non di recitazione, ma di vita. Come Gesù.
(un attimo di pace)

lunedì 5 aprile 2010

Croce, Fiori, Mani...Alleluia!


Tre immagini per raccontare l'impegno della Parrocchia verso i bambini e della Scuola Materna "Maria Bambina" verso i piccoli.
Sono ancora in Duomo le "mani", che però sembrano fiori, fabbricate con la carta, sistemate in cestini coloratissimi di primavera: sono gli omaggi alla Madonna Addolorata dei bambini della scuola Materna Parrocchiale...Durante l'Ottavario si scambiavano per veri e propri fiori, invece Maria li ha visti come lavoretti dove ognuno ha messo di suo tra pennellate, forbici colla ecc.
Chi ha sistemato il Duomo durante la Settimana Santa, togliendo addobbi o aggiungendo secondo le esigenze, prima li ha posti davanti al tabernacolo(Giovedì Santo) e successivamente davanti alla Croce che i Catechisti hanno preparato coi fiori della Resurrezione...Quindi posti d'onore per i più piccoli!
La Croce fiorita era la croce che i bambini della primaria che frequentano il catechismo, durante la Quaresima, hanno riempito di bigliettini di vario colore, scrivendo il loro nome, le loro mancanze, le loro buone azioni, le loro promesse per la festa di Pasqua ....Poi dal cestino i catechisti hanno pescato i fiori per rappresentare la vita che nasce dalla Croce.
Insomma BUONA PASQUA e ALLELUIA!


sabato 3 aprile 2010

Domenica 4 aprile 2010

Liturgia della Parola - Pasqua

Collegamento a Preghiera dei Fedeli della Veglia

PREGHIERA DEI FEDELI

Domenica di Pasqua –Risurrezione del Signore

C - Illuminati dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato, accostiamoci con fiducia a Cristo risorto, presentandogli le nostre suppliche e preghiere, affinché egli, che è sempre vivo per intercedere a nostro favore, le presenti al Padre, rafforzate dalla sua opera di mediazione.

L - Preghiamo insieme dicendo: Venga il tuo Regno, Signore!

  1. Per il Papa, i Vescovi e per tutti i ministri del Vangelo. Custodisci loro con la luce della tua grazia. Confermali nella fede, nella speranza e nella carità, affinché possano indicarci la via da percorrere in questa difficile ora della storia. Preghiamo.
  2. Per il mondo intero. Esso anela alla pace, ma spesso non sa dove incontrarla. La luce della tua Risurrezione rischiari le tenebre dei cuori di tutti e, in particolare, di chi è chiamato a decidere le sorti dei singoli e di intere nazioni. Possa sempre prevalere nel loro cuore l’amore per la verità e il desiderio di operare per il bene comune. Preghiamo.
  3. Per tutti i battezzati. Nell’aspersione del sangue e dell’acqua che scaturiscono dal tuo costato squarciato, rinnovino la grazia della loro rinascita nello Spirito. Preghiamo.
  4. Per coloro che soffrono, nel corpo o nello spirito. Concedi loro di scoprire la fecondità del dolore vissuto ed offerto con amore. L’immagine della tua Croce gloriosa faccia loro scoprire l’intima gioia di poter unire le loro sofferenze alle tue, divenendo, sin d’ora, testimoni della tua Risurrezione. Preghiamo.
  5. Per i giovani. Non ripongano la loro fiducia nei surrogati offerti in abbondanza dal mondo e dalle sue mode, ma trovino il senso autentico della loro vita in te, morto e risorto. Preghiamo.
  6. Per tutti noi. La fede sostenga l’ardore della tua Pasqua, che pervade il nostro cuore, e ravvivi la gioia di amarti e annunciarti ad ogni creatura. Preghiamo.
  7. Per Tomasin Dino e per tutti i nostri fratelli defunti. In questo giorno, in cui si celebra tua Risurrezione, ti chiediamo di accoglierli nella tua infinita misericordia e di ammetterli nella Gerusalemme del cielo, dove possano lodare senza fine il tuo nome in gioiosa esultanza. Preghiamo.

C – Dio onnipotente ed eterno, ascolta benigno le preghiere che ti presentiamo attraverso l’unico Mediatore, il Sommo ed Eterno Sacerdote Gesù Cristo, vincitore del peccato e della morte, affinché tu le accolga e, nella tua misericordia, le esaudisca per la tua maggior gloria e per la nostra salvezza. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.. T - Amen.

Preghiera dei fedeli della Veglia Pasquale per le Comunità San Giorgio di Nogaro, Porto Nogaro, Villanova e Zellina

Liturgia della Parola

PREGHIERA DEI FEDELI:

Veglia Pasquale Nella Notte Santa

C – Fratelli e sorelle, la risurrezione di Gesù porta in sé tutta la speranza del mondo. Le nostre pene, le nostre fatiche, i nostri fallimenti, le nostre fragilità avranno un termine. Rivolgiamoci a Dio con fiducia: egli ascolta le nostre invocazioni.

L - Preghiamo insieme dicendo:

Cristo risorto, ascoltaci

  1. Per la Chiesa: non si stanchi di annunciare la risurrezione di Gesù risorto, Buona Novella per tutti quelli che attendono un segno da Dio. Preghiamo.
  2. Per tutti i popoli della terra e, in particolare, per quelli che sono sfruttati e oppressi, lacerati dalla guerra, dilaniati dal terrorismo: possano conoscere la pace che sgorga dalla tuo Mistero pasquale del Signore. Preghiamo.
  3. Per tutti coloro che sono ancora nella notte e invocano una luce di speranza, perché il Signore, che ha condiviso nella croce la nostra sofferenza, possa presto liberarli dal loro dolore, dalla disperazione del male di vivere, dall'angoscia della mancanza di speranza, preghiamo.
  4. Per i bambini, i ragazzi, i giovani: possano trovare tra i cristiani delle nostre Comunità dei compagni di strada che condividono il loro percorso di adesione coraggiosa al Vangelo. Preghiamo.
  5. Per coloro che soffrono nel corpo e nello spirito: lenisci il dolore e l’angoscia, dona loro fiducia nuova, la fiducia dei risorti in Cristo. Preghiamo.
  6. Per le nostre comunità che in questa notte, guidate dalla luce della risurrezione, hanno compiuto il passaggio dalla morte alla vita, perché riprendano la loro attività pastorale con rinnovato slancio, preghiamo.

C – O Padre, siamo sicuri, che tu accogli le nostre preghiere. La potenza della risurrezione del tuo Figlio si manifesti dovunque nel mondo e cresca il desiderio di lavorare per quel cielo nuovo e quella terra nuova che tu stai preparando per coloro che credono in te. Per Cristo nostro Signore. T - Amen

Collegamento alla preghiera della Domenica di Pasqua

giovedì 1 aprile 2010

Sacerdoti, amate la vostra Chiesa


Appello dell'Arcivescovo nella Santa Messa crismale in Cattedrale
UDINE (1 aprile, ore 12.45) - Erano più di 250, arrivati da tutte le parrocchie della diocesi, i sacerdoti presenti alla Santa Messa del Crisma in Cattedrale. A loro l'Arcivescovo ha rivolto, nell'OMELIA, l'invito ad amare la Chiesa e a vivere un'autentica carità pastorale nella comunione. Poiché una comuniona feconda, tra i sacerdoti, «genera comunione in tutta la comunità cristiana».
«La Chiesa di Udine va creduta e amata prima di tutto da voi che siete i suoi pastori» ha sottolineato mons. Andrea Bruno Mazzocato rivolgendosi ai sacerdoti presenti alla solenne celebrazione. Erano più di 250, arrivati da tutte le parrocchie dell'Arcidiocesi. Tutti in camice e stola bianca per accompagnare l’Arcivescovo durante questa liturgia che prevede la consacrazione dell’Olio dei catecumeni e degli infermi e il Crisma. L’Olio dei catecumeni viene utilizzato per accompagnare la preghiera che sostiene i catecumeni nel loro cammino di conversione; l’Olio degli infermi viene usato nell’unzione dei malati quale forza dall’alto nell’ora della prova e della sofferenza; il Crisma è l’olio con il quale vengono segnati i battezzati a significare la potenza dello Spirito che permea il credente. Questo riferimento allo Spirito fa sì che con il crisma vengano unti anche i vescovi e i presbiteri nella loro ordinazione e le pareti della chiese e gli altari nella dedicazione.
Un pensiero speciale mons. Mazzocato l’ha rivolto ai missionari e alle missionarie che operano nel mondo, simbolo della Chiesa cattolica, cioè aperta oltre i suoi confini geografici. La Chiesa di Udine, ha spiegato l’Arcivescovo, è anche Santa perché ha generato tanti santi e ancora lo fa. «Alcuni li ho incontrati in questo primo periodo di visite». Infine la Chiesa è Apostolica, cioè gerarchica, guidata da una successione di vescovi che l’hanno mantenuta fedele al Vangelo.
Durante la S. Messa sono stati ricordati 23 giubilei sacerdotali. Precisamente:
» 70° di sacerdozio di don Giovanni Nimis, mons. Armando Luigi Pali
» 60° di sacerdozio di don Giuseppe Meneghini, don Simeone Musich, mons. Giovanni Nicolich, mons. Marino Paiani, mons. Efrem Tomasini, mons. Ernesto Zanin e di S.E. Aldo Lazzarin, servita.
» 50° di sacerdozio di don Elio Baracetti, mons. Giuseppe Burba, don Adolfo Comelli, mons. Carlo Costantini, don Luigi Cozzi, don Paolo De Re, don Gianfranco Dri, don Quintino Fabbro, mons. Rinaldo Fabris, don Ottavio Ferin, mons. Saverio Mauro, don Giovanni Battista Menosso, don Enrico Pagani, don Leonello Pecile, p. Mario Cruder - saveriano
» 25° sacerdozio di don Sergio De Cecco, p. Franco Carollo, cappuccino.
A questa Santa Messa sono invitati tutti i ministranti delle medie (con la propria veste liturgica), i cresimati, gli animatori parrocchiali dei gruppi giovanili e i catechisti. Tutti i fedeli sono invitati a pregare per i sacerdoti, e ad unirsi alla loro gioia nel ricordo dell’Ultima Cena in cui Gesù ha istituito l’Eucarestia ed il sacerdozio.

«Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo»


«Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: "Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare". E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me". E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!". Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: "Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole". E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: "Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà". E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: "Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori». (Mt 26,36-45).




Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...