collegamento orari cp
Visualizzazione post con etichetta violenza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta violenza. Mostra tutti i post

sabato 7 gennaio 2017

Bollettino Agenzia Fides 7 gennaio 2017

AFRICA/NIGERIA - “La cultura della violenza e della morte rischia di distruggerci” denuncia Mons. Kaigama
 

Abuja (Agenzia Fides)-“Siamo diventati così sadici da non vedere che tali brutalità creano una cultura di impunità, caos, anarchia e rovina?” chiede Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, nel suo messaggio per l’anno nuovo, nel quale si esprime forte preoccupazione per le violenze che colpiscono alcuni Stati della Federazione, e in particolare quello del Southern Kaduna. “Per il minimo malinteso che sia di origine religiosa, politica o etnica, vi sono nigeriani pronti a commettere il più macabro omicidio dei propri concittadini” sottolinea Mons. Kaigama.
“Come se gli insensati massacri di Boko Haram non fossero abbastanza, stiamo adesso sviluppando una cultura della brutalità che non ha confronti nella storia della nazione” continua l’Arcivescovo ricordando le diverse crisi subite dalla Nigeria dall’indipendenza ad oggi: la guerra civile per la secessione del Biafra, definita un “disastro monumentale” che ha provocato milioni di morti; le tensioni legate alla introduzione della Sharia in alcuni Stati settentrionali e persino quelle per la tenuta del concorso di Miss Mondo in Nigeria; la guerriglia nella regione del Delta, ed altro ancora. La risposta delle forze di sicurezza a queste crisi, sottolinea Mons. Kaigama, si è risolta spesso nell’esecuzione di omicidi extragiudiziari. “Anche se siamo grati a coloro che hanno sacrificato la loro vita per difenderci, non siamo inconsapevoli dell’uso della forza bruta da parti di agenti di sicurezza che ritengono che l’arma che imbracciano conferisca loro la lice nza di molestare quelli che si suppone debbano difendere”.
L’Arcivescovo afferma che la mancanza del rispetto della vita va oltre agli omicidi, portando l’esempio degli scioperi selvaggi negli ospedali che portano alla morte di migliaia di pazienti privati delle cure necessarie. La stessa corruzione uccide, rimarca Mons. Kaigama, facendo l’esempio dello stato pietoso delle strade nigeriane che concorrono a provocare incidenti mortali.
“Il modo deliberato e imprevedibile con il quale si prendono le vite nel Southern Kaduna e in diverse altre aree sconvolte della nostra nazione è equivalente ad una dichiarazione di guerra contro i nigeriani innocenti e indifesi. Le autorità devono smettere di temporeggiare nell’offrire una risposta efficace a questi atti selvaggi” conclude Mons. Kaigama. (L.M.) (Agenzia Fides 7/1/2017)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/COSTA D’AVORIO - Rivolta dei militari in diverse città della Costa d’Avorio
 

Abidjan (Agenzia Fides)- Una rivolta militare è in corso in Costa d’Avorio. Secondo notizie pervenute all’Agenzia Fides, i soldati in rivolta hanno preso il controllo di Bouaké, la seconda città del Paese ed epicentro della ribellione che ha sconvolto la Costa d’Avorio dal 2002 al 2011.
I militari chiedono aumenti salariali e un sistema di promozioni più rapido. La rivolta è scoppiata a Bouaké e si è poi estesa ad altre città come Korhogo, Odienné, Daloa, Daoukro e Man.
Il Ministro della Difesa si è recato a Bouaké per cercare un contatto con i militari in rivolta, la maggior parte dei quali sarebbero ex membri delle Force Nouvelle, la ribellione che controllava il nord del Paese durante la crisi del 2002-2011 e che erano favorevoli all’attuale Presidente Alassane Ouattara. Quest’ultimo, che si trovava in Ghana, è rientrato in anticipo nel Paese per presiedere un Consiglio dei Ministri straordinario. (L.M.) (Agenzia Fides 7/1/2017)
 top^ 
 
 
 
ASIA/COREA DEL SUD - Crisi politica: i vescovi chiedono le dimissioni della presidente Park
 
Seul (Agenzia Fides) - Mentre la Corea del Sud è attraversata da una vicenda che ha travolto la nazione, con il processo per impeachment in corso a carico della presidente Park Geun-hye, la Conferenza episcopale cattolica , preoccupata di “proteggere e sviluppare la democrazia in maniera pacifica e matura” nel paese, ha diffuso un messaggio titolato “La giustizia scorra come un torrente perenne”, in cui i vescovi sposano la richiesta popolare di dimissioni della presidente.
Per oltre tre mesi si sono susseguite imponenti manifestazioni di piazza a Seul e nelle altre principali città coreane per chiedere le dimissioni della Park. La donna, eletta nel 2012, è al centro di uno scandalo a causa della sua controversa relazione con Choi Soon-sil, figlia di un leader di un culto sciamanico. Secondo quanto emerso, la PArk è stata manipolata dalla santona Choi Soon-sil che ha usato questa influenza per controllare gli affari di stato (accedendo a documenti riservati) e nel contempo per arricchirsi, pilotando contributi dei grandi gruppi industriali a fondazioni da lei controllate. Il Parlamento coreano ha autorizzato il processo di impeachment a carico della Park per corruzione, frode, abuso di potere, in violazione degli obblighi costituzionali.
Nel documento pervenuto all’Agenzia Fides, la Chiesa cattolica coreana ribadisce il suo l'impegno e “discernimento, con atteggiamento profetico, per interpretare i segni dei tempi”. I vescovi scrivono: “Desideriamo che la pace e la giustizia scorrano come un fiume e preghiamo per la benedizione di Dio" sulla Corea, attraversata da una fase di profonda crisi e di grande tensione politica e sociale.
Dicendosi preoccupati per la violazione della sovranità nazionale e dei principi cardine dello stato di diritto, i vescovi coreani chiedono esplicitamente le dimissioni del Park e invitano il Parlamento nazionale ad agire per l'interesse e il bene comune della nazione.
Il crollo della leadership - rileva il testo - rischia di far affondare il paese in una paralizzante crisi economica, con conseguenze dannose per tutti: per questo, senza indugiare, la classe politica è chiamata a “versare lacrime di penitenza” e a “ristabilire la fiducia e la speranza della gente” che in modo legittimo ha espresso forte disapprovazione e amarezza verso l'intera vicenda.
Per evitare “instabilità e disordine”, bisognerebbe accettare che la Presidente Park non è più politicamente in grado di svolgere il suo compito, e che si dimetta, essendo decaduta la fiducia della popolazione: per questo si invoca “un nuovo capitolo nella storia della democrazia in Corea, tenendo unito tutto paese”.
A tal fine vi è un forte richiamo ai parlamentari perchè mettano da parte le logiche di partito e il calcolo politico e profondano “uno sforzo bipartisan per normalizzare la situazione, senza risparmiarsi”, restituendo un buon governo alla nazione e rispondendo alle attese delle gente, che è molto indignata. Il tutto al fine di garantire “pace e giustizia alla Corea”. (PA) (Agenzia Fides 7/1/2016)

venerdì 21 ottobre 2016

Singh ha promesso che non ci saranno più violenze contro le minoranze

India: ministro nazionalista indù rende omaggio a Madre Teresa

Un pellegrino indiano il giorno della canonizzazione - ANSA
Un pellegrino indiano il giorno della canonizzazione - ANSA
Il ministro degli Interni indiano ha reso omaggio a Madre Teresa, canonizzata lo scorso 4 settembre a San Pietro da papa Francesco. Ieri Rajnath Singh, uno dei massimi esponenti del partito nazionalista indù Bjp (Bharatiya Janata Party), ha partecipato in qualità di ospite d’onore alla manifestazione organizzata a Delhi dalla Conferenza episcopale Indiana (Cbci). Parlando di fronte all’assemblea - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha detto che santa Teresa di Calcutta “è venuta in India per conquistare i cuori con l’amore” e ha assicurato che “il governo garantirà piena sicurezza alle minoranze presenti nel Paese e a coloro che lavorano per il bene dell’umanità”.
La cerimonia di commemorazione i vertici della Chiesa indiana
La cerimonia di commemorazione della canonizzazione della “Madre degli più poveri tra i poveri” si è svolta al Vigyan Bhawan, il Centro congressi di proprietà del governo indiano. L’evento è stato organizzato dalla Cbci in collaborazione con l’arcidiocesi di Delhi e le diocesi di Faridabad e Gurgaon. Erano presenti i massimi vertici della Chiesa cattolica in India, tra i quali il card. Baselios Cleemis, presidente della Cbci; il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza dei vescovi di rito latino; il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi ed ex presidente della Cbci; il card. George Alencherry, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly della Chiesa siro-malabarese.
Singh ha promesso che non ci saranno più violenze contro le minoranze
Il ministro degli Interni ha ricordato gli attacchi contro le minoranze avvenuti nel febbraio 2015 alla vigilia delle elezioni per l’Assemblea governativa di Delhi e ha garantito che in futuro non avverranno mai più violenze simili. Singh ha evidenziato che la Santa veniva sempre chiamata con il semplice “termine di ‘Madre’, che le era stato dato con affetto dai cittadini”.
Madre Teresa amata anche dagli indù
La presenza del ministro, uno dei fedelissimi del premier Narendra Modi, testimonia come Madre Teresa fosse amata davvero da tutti gli strati della popolazione e anche dai fedeli della religione indù. A conferma di questo, per la cerimonia di canonizzazione il governo dell’India ha inviato in Vaticano una delegazione ufficiale guidata dal ministro degli Esteri. In seguito ha promosso una cerimonia imponente a Calcutta, che ha visto la partecipazione di oltre 20mila persone.
Estremisti indù non sono riusciti ad oscurare la figura di Madre Teresa
La partecipazione di Singh è ancora più significativa se si considera che più volte la base ideologica e paramilitare del partito di cui egli fa parte, i radicali indù dell’Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh), ha tentato di oscurare la figura di Madre Teresa. Ma in tutte quelle occasioni la risposta netta della società civile e del mondo politico è stata unanime: è una santa, che ha speso la sua vita al servizio degli ultimi. (R.P.)

sabato 1 ottobre 2016

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)




Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre, che ci ascolti se abbiamo fede
quanto un granello di senapa,
donaci l’umiltà del cuore,
perché, cooperando con tutte le nostre forze
alla crescita del tuo regno,
ci riconosciamo servi inutili,
che tu hai chiamato a rivelare le meraviglie del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Ab 1,2-3;2,2-4)
Il giusto vivrà per la sua fede.
Dal libro del profeta Abacuc

Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 94)
Rit: Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
SECONDA LETTURA (2Tm 1,6-8.13-14)
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.

Parola di Dio
Canto al Vangelo (1Pt 1,25)
Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
Alleluia.
VANGELO (Lc 17,5-10)
Se aveste fede!

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore

domenica 4 settembre 2016

Bollettino Agenzia Fides del 3 settembre 2016

VATICANO - Il Card. Filoni: Madre Teresa, missionaria della gioia del Vangelo, missionaria della Carità
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Madre Teresa ha uno stile missionario, fatto di contemplazione e azione, evangelizzazione e promozione umana; la sua proclamazione del Vangelo viene fatta mediante il dono dei sé ai poveri e mediante la preghiera. La cifra di lettura del suo essere missionaria viene tutta racchiusa nella carità.” Così si è espresso il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, intervenendo ieri pomeriggio al Simposio organizzato da AsiaNews presso la Pontificia Università Urbaniana in occasione della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta.
Madre Teresa è una Missionaria della Carità, “nome non casuale della sua Congregazione” ha sottolineato il Prefetto del Dicastero Missionario, e sentì l’attrattiva per la missione fin da giovanissima. “Entra nella Congregazione delle Suore di Nostra Signora di Loreto in Irlanda – ha ricordato -, e quando viene mandata in India trova negli ultimi i destinatari della propria missione e, rispondendo a una insopprimibile chiamata, fonda le Suore Missionarie della Carità nel 1950, i Fratelli Missionari della Carità nel 1963, e una intera famiglia missionaria che si allarga, include laici, cooperatori, persone in vari modi coinvolte dal carisma missionario di Madre Teresa”.
Il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli si è quindi soffermato sul significato della “missione della Carità”, che “consiste nell’essere mandati a far sperimentare l’amore di Dio proprio a chi ne sembra più lontano”, “nell’essere strumento o canale dell’amore di Dio”, “significa essere umili portatori dell’acqua che disseta i poveri, un’acqua che scorre e non si ferma, sempre in cammino, nella capacità di vedere in ogni povero l’immagine di Gesù che ha sete”, “nel dissetare con l’acqua e con l’amore, in una sintesi delle opere di misericordia corporale e spirituale”. Quindi “il suo essere missionaria consiste nel lasciar passare l’amore di Dio, nell’essere come uno strumento nelle sue mani, senza alcun protagonismo. Il soggetto è Dio che dà l’acqua del suo amore e che scrive la nostra storia”.
A tale proposito il Cardinale ha sottolineato che “Madre Teresa teneva fisso lo sguardo su Gesù crocifisso” e “la forza della sua missione di carità veniva dal continuo contatto con il Signore”. Del resto nel programma di vita delle Missionarie della Carità “il tempo della preghiera contemplativa è lo stesso del lavoro attivo” e “il povero è l’immagine di Gesù che ha sete, che ha fame, che è nudo, che è solo, e il sorriso del povero che ringrazia è il sorriso di Gesù”.
Per Madre Teresa il concetto di povertà è molto profondo, ha ricordato ancora il Cardinale, “i poveri sono gli indesiderati, i non amati, e Madre Teresa sottolinea spesso come tale povertà possa essere sperimentata anche nei Paesi ricchi, anche da parte di chi non ha fame di cibo, perché la vera fame è fame di amore”.
Tra le caratteristiche richieste alle suore della Carità c’è l’indole allegra, gioiosa, perchè “l’amore è allegro, di quel gaudio evangelico che Papa Francesco pone come nome della stessa missione della Chiesa. La gioia del Vangelo non è mai anestetica nei confronti della sofferenza, significa invece viverla fino in fondo”.
Infine il Prefetto del Dicastero Missionario ha ricordato come “nel nome stesso che Madre Teresa scelse per se stessa troviamo la chiave della missione della carità; infatti, scelse il nome di Teresa pensando a santa Teresa di Lisieux, che nel 1927 fu dichiarata “patrona speciale dei missionari, uomini e donne, esistenti nel mondo” al pari di san Francesco Saverio, pur essendo sempre vissuta nel suo Carmelo, perché lo scopo della sua vita era “sentirsi nel cuore della Chiesa l’amore”, esattamente come madre Teresa, missionaria della gioia del Vangelo, missionaria della Carità”. (SL) (Agenzia Fides 03/09/2016)
LINK
Il testo integrale del discorso del Cardinale, in italiano -> http://www.fides.org/it/attachments/view/file/C.Fil._SIMPOSIO_M.Teresa_02092016.doc.docx
 top^ 
 
 
 
AFRICA/GABON - Libreville è una città morta, mentre Jean Ping afferma di essere il Presidente del Paese
 
Libreville (Agenzia Fides) - “Libreville è una città morta. I negozi e gli uffici sono chiusi e le uniche presenze nelle strade sono i militari di pattuglia. La popolazione è chiusa in casa nella paura, e le comunicazioni internet sono bloccate” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dalla capitale del Gabon, che per motivi di sicurezza chiedono l’anonimato. La tensione rimane alta dopo l’annuncio della vittoria del Presidente uscente, Ali Bongo Ondimba, alle elezioni presidenziali del 27 agosto (vedi Fides 1/9/2016).
Il 30 agosto, la Commissione elettorale aveva annunciato la vittoria di Bongo con il 49,80% dei voti davanti a Jean Ping, che aveva ottenuto il 48,23%. Quest’ultimo ha chiesto la riconta delle schede elettorali e ieri sera, 2 settembre, ha convocato una conferenza stampa nella quale ha dichiarato di essere lui il Presidente del Paese. “Il mondo intero sa chi è il Presidente della Repubblica: sono io, Jean Ping” ha dichiarato.
Nei giorni scorsi la Francia, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno chiesto la pubblicazione dei risultati di tutti i circa 2.500 seggi. “Il governo ha risposto che la legge gabonese non lo consente” dicono le fonti di Fides. “L’opposizione intende fare appello alla Corte Costituzionale ma finora non ha potuto farlo perché tutti gli uffici pubblici sono chiusi, compresi quelli giudiziari”. (L.M.) (Agenzia Fides 3/9/2016)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/CAMERUN - Primi arrivi di rifugiati dal Gabon
 
Yaoundé (Agenzia Fides) - Decine di gabonesi continuano ad arrivare a Kyo-Osi, città nel sud del Camerun, alla frontiera con il Gabon, per sfuggire alle violenze post-elettorali causate dalla contestata rielezione del Presidente Ali Bongo Ondimba. Le autorità di Yaoundé hanno inviato un forte contingente di polizia e gendarmeria per rafforzare i controlli di frontiera e inquadrare i rifugiati.
I gabonesi assicurano che intendono rientrare in Gabon appena ristabilito l’ordine e la calma, ma che per il momento sono stati costretti alla fuga, affermando che ci sono già stati diversi morti negli scontri tra le forze dell’ordine e i dimostranti favorevoli a Jean Ping, lo sfidante che ha dichiarato di essere lui il Presidente eletto dal popolo.
Gli scontri più gravi sono stati registrati nella capitale Libreville e nella seconda città più importante del Gabon, Port-Gentil, ma anche i villaggi alla frontiera con il Camerun sono stati coinvolti, perché sono roccaforti dell’opposizione.
Oltre ai cittadini dal Gabon, anche diversi stranieri che vivono lì hanno deciso di fuggire. Tra questi ci sono gli appartenenti alla numerosa comunità camerunese e di altri Paesi dell’Africa occidentale. (L.M.) (Agenzia Fides 3/9/2016)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/HAITI - Uccisa missionaria spagnola che assisteva i poveri haitiani
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – “Con grande tristezza e dolore, ancora sotto choc, condividiamo la notizia appena ricevuta dal Provinciale degli Stati Uniti. Oggi hanno ucciso suor Isa Solá, ad Haiti, durante una rapina, nei pressi della Cattedrale di Port au Prince. Per favore, pregate per Isa, per la sua famiglia, per le nostre sorelle di Haiti, Stati Uniti e Spagna. Dio vi benedica”. Così scrive suor Monica Joseph, Superiora generale delle Religiose di Gesù-Maria (RJM), annunciando la notizia della morte di suor Isa Solá Matas, 51 anni, originaria di Barcellona (Spagna), missionaria ad Haiti da molti anni.
Secondo le informazioni raccolte da Fides, l’assassinio è avvenuto la mattina di ieri (ora locale), 2 settembre, mentre la religiosa era alla guida della sua automobile in una strada centrale della capitale. E’ stata raggiunta da due colpi di arma da fuoco durante un probabile tentativo di furto, per la polizia locale, in quanto sono stati rubati la sua borsa e altri oggetti personali. La religiosa era molto impegnata con le fasce più umili e povere di Haiti, con le quali praticamente conviveva dopo il terremoto del 2010: aveva aiutato a ricostruire case, si impegnava come infermiera e per alleviare le sofferenze di quanti avevano subito amputazione nel terremoto.
Haiti è il paese più povero dell'emisfero occidentale, contrassegnato da mancanza di istruzione, povertà e criminalità diffusa. E’ stato a lungo paralizzato da una crisi politica e istituzionale.
Il 24 aprile 2013 era stato ucciso a Port au Prince padre Richard E. Joyal, canadese, della Società di Maria, per rapinargli il denaro che aveva appena prelevato dalla banca (vedi Agenzia Fides 26/04/2013) e l’8 ottobre 2010 Julien Kénord, operatore della Caritas svizzera, è stato ucciso sempre a Port-au-Prince, in seguito ad un tentativo di rapina. (SL) (Agenzia Fides 3/9/2016)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/ARGENTINA - La violenza non si ferma: convocato un Incontro interreligioso a San Carlos de Bariloche
 
San Carlos (Agenzia Fides) – Di fronte al perdurare del clima di violenza, con omicidi e attentati contro la vita, il Vescovado della diocesi di San Carlos de Bariloche ha promosso per domani, domenica 4 settembre alle ore 17, un incontro di preghiera cui sono invitati "uomini e donne di tutte le fedi e religioni, e le persone di buona volontà che aspirano a cambiare e migliorare la vita in città" secondo l'annuncio pervenuto a Fides.
La Pastorale Sociale della diocesi, attraverso un comunicato, chiede chiarimenti su tutti i casi di recenti uccisioni avvenuti in città. “Ancora un omicidio a Bariloche. Ora è Lucas Muñoz – afferma il testo -. Dopo diversi giorni senza progressi significativi nelle indagini di questo caso e altri che si sono verificati tempo addietro nella nostra città, aggiungiamo la nostra voce al popolo per chiedere chiarimenti su tutti questi casi che rimangono oscuri”. La Pastorale Sociale chiede che “le autorità competenti rispondano a questo grido, perché si tratta di una situazione che punisce la nostra gente, che ha l'impressione di camminare nell’insicurezza e di essere orfana di coloro che hanno l'obbligo di proteggerla”.
Infine l’invito a pregare perché le ultime morti non siano vane, ma generino “rispetto per la vita, solidarietà tra i cittadini, per costruire una comunità libera da trame oscure e senza timore di poter vivere nella libertà, degnamente e in pace”. (SL) (Agenzia Fides 3/9/2016)

domenica 24 luglio 2016

Angelus del 24 luglio 2016



vaticanit - italiano has uploaded Contro gli atti deplorevoli di terrorismo
Contro gli atti deplorevoli di terrorismo
vaticanit - italiano
“In queste ore il nostro animo è ancora una volta scosso da tristi notizie relative a deplorevoli atti di terrorismo e di violenza, che hanno causato dolore e morte. Penso ai drammatici eventi di Monaco in Germania e di Kabul in Afghanistan, dove hanno perso la vita numerose persone innocenti. Sono vicino ai familiari delle vittime e ai feriti. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera, affinché il Signore ispiri a tutti propositi di bene e di fraternità. Quanto più sembrano insormontabili le difficoltà e oscure le prospettive di sicurezza e di pace, tanto più insistente deve farsi la nostra preghiera”.

venerdì 5 febbraio 2016

Bollettino Fides News del 4 febbraio 2016

AFRICA/KENYA - La Chiesa cattolica plaude la decisione del Presidente di ritirare la proposta di regolamentazione del culto
 
Nairobi (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica in Kenya plaude la decisione del Presidente Uhuru Kenyatta di ritirare la proposta di regolamentazione delle confessioni religiose (“Religious Societies Rules 2015”, vedi Fides 30/1/2016) che aveva suscitato le proteste dei Vescovi cattolici e dei leader di altre confessioni (vedi Fides 13 e19 gennaio 2016).
In una intervista a Waumini News Today, p. Daniel Rono, Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Kenya, spiega che la decisione del Presidente Kenyatta è stata presa dopo una consultazione tra i leader religiosi e il governo.
P. Rono ricorda che i leader religiosi riconoscono le preoccupazioni del governo sugli abusi della libertà di culto da parte di truffatori, che estorcono denaro ai fedeli, e da parte di coloro che istillano idee estremiste nei giovani, ma allo stesso tempo ribadiscono che ogni culto deve avere la possibilità di autoregolamentarsi.
I leader religiosi musulmani, induisti, cattolici e delle chiese protestanti ed evangeliche, hanno deciso di incontrarsi per discutere la questione. Il Presidente Kenyatta ha affermato di attendersi lo sviluppo di una regolamentazione che sostenga il sacrosanto principio della libertà di religione. (L.M.) (Agenzia Fides 4/2/2016)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/BURUNDI - Rapporto ONU: il Rwanda addestra rifugiati burundesi per rovesciare il Presidente Nkurunziza
 

Bujumbura (Agenzia Fides) - Un rapporto di esperti dell’ONU accusa il Rwanda di addestrare e armare dei rifugiati burundesi accolti nel proprio territorio al fine di rovesciare il Presidente burundese Pierre Nkurunziza.
Secondo quanto riporta un dispaccio Reuters, il gruppo di esperti ONU incaricato di indagare sulle violazione delle sanzioni ai gruppi armati che operano nella Repubblica Democratica del Congo, ha raccolta le testimonianze di 18 ribelli burundesi basati nel Sud Kivu, nell’est della RDC al confine con il Burundi, che affermano di essere stati reclutati nel campo di rifugiati di Mahama nell’est del Rwanda. I ribelli sostengono di aver ricevuto armi e un addestramento militare di due mesi da parte di istruttori dell’esercito rwandese e di aver visto almeno 4 compagnie di 100 uomini ciascuna in fase di addestramento durante la loro formazione in una foresta rwandese.
Dopo l’addestramento iniziale, i ribelli sono stati condotti nel Sud Kivu con falsi documenti congolesi procurati dalle autorità rwandesi. Il governo di Kigali ha respinto le accuse affermando che questo rapporto mina la credibilità del gruppo di esperti ONU.
Secondo fonti dell’Agenzia Fides, in Burundi sono sorti almeno tre gruppi di guerriglieri che si oppongono al terzo mandato del Presidente Nkurunziza. (L.M.) (Agenzia Fides 4/2/2016)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/EGITTO - Il Patriarca copto Tawadros inizia la sua visita alle diocesi: diciamo no alle violenze domestiche
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – Le violenze domestiche di cui sono vittime soprattutto le donne e i bambini, rappresentano un fenomeno sociale devastante, che ha gravi effetti sulla vita delle persone e anche sulla convivenza civile. Lo ha detto il Patriarca copto ortodosso Tawadros II, durante l'incontro di catechesi e preghiera del mercoledì, ospitato presso la chiesa di San Giorgio, nel sobborgo cairota di Guizeh, alla presenza di migliaia di fedeli. Nella sua catechesi, citando le parole di Gesù nel discorso della montagna (“Beati i miti, perchè erediteranno la terra”), il Primate della Chiesa copta ortodossa ha sottolineato che anche i problemi coniugali e familiari “vanno risolti con dolcezza”, seguendo l'insegnamento evangelico della mitezza, caratteristica essenziale del modo di vivere di chi segue Gesù. In occasione della sua catechesi, il Patriarca Tawadros ha reso noto che, a partire da adesso, si recherà ogni settimana in visita in una dio cesi diversa, per incontrare fedeli e pastori, e conoscere le esigenze e le iniziative delle diverse comunità locali. (GV) (Agenzia Fides 4/2/2016).
 top^ 
 
 
 
ASIA/SRI LANKA - Il card. Ranjith: “Pace e unità, i valori più importanti per la nazione”
 
Colombo (Agenzia Fides) – “Pace, unità, armonica convivenza tra tutte le comunità presenti nella società”: sono questi i valori più importanti da ricordare nel giorno dell’indipendenza dello Sri Lanka, che si celebra il 4 febbraio. Lo sottolinea il cardinale Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo in un messaggio pervenuto all’Agenzia Fides, in cui esorta la nazione a guardare avanti, dopo aver superato i traumi di una lunga guerra.
Il card. Ranjith ricorda: “E’ ben noto che avremmo potuto ottenere l'indipendenza sconfiggendo il colonialismo britannico grazie agli sforzi del popolo, unito per un unico obiettivo. Non siamo riusciti a conseguirlo in quanto il nostro paese è stato diviso in base a etnie e opinioni politiche”.
“La necessità prioritaria di questo momento – prosegue – è che tutti i leader politici e religiosi lavorino uniti per lo sviluppo del Paese e che proteggano i diritti, la cultura nazionale, le libertà, per costruire l'equità, la giustizia, l'uguaglianza, la verità e la convivenza. E’ dovere di tutti, politici e semplici cittadini, svolgere le proprie responsabilità e i propri obblighi con massimo impegno per conseguire tale nobile obiettivo”.
“Preghiamo il nostro Dio Onnipotente – conclude il messaggio – perche ci dia la forza e il privilegio di esercitare con piena lealtà il compito di valorizzare ulteriormente l'indipendenza che la nostra patria ha guadagnato”. (PA) (Agenzia Fides 4/2/2016)
 top^ 
 
 
 
ASIA/PAKISTAN - Legge sulla blasfemia, la Chiesa spera in una modifica imminente
 
Lahore (Agenzia Fides) - "Approviamo la riflessione e i passi del Consiglio per l'ideologia e speriamo che una modifica della legge sulla blasfemia, per impedirne l'abuso, possa essere imminente. Già il Presidente del Pakistan, Mamnoon Hussain, incontrando noi Vescovi e altri leader religiosi lo scorso anno, ci aveva comunicato che si sarebbe impegnato in tal senso. L'abuso della legge, usata per altri scopi, fa soffrire molti cittadini pakistani musulmani e cristiani, e di tutte le religioni, distruggendo ingiustamente la vita di molti innocenti. Speriamo in un cambiamento in meglio": è quanto dichiara all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Sebastian Shaw, Arcivescovo di Lahore, parlando delle possibili modifiche alla legge sulla blasfemia, composta da tre articoli del Codice penale che puniscono con l'ergastolo o con la pena di morte il vilipendio alla religione islamica.
Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio dell'ideologia islamica, Muhammad Khan Sherani, ha manifestato la disponibilità a rivedere la legge sulla blasfemia. In un paese dove la critica all'islam è argomento altamente sensibile, questo passo è stato per anni impossibile, e anche discuterne pubblicamente è divenuto un tabù. Sherani potrebbe riaprire il dibattito e dare al Parlamento e al governo raccomandazioni che propongono modifiche atte a evitare gli abusi della legge. Secondo Nasir Saeed, attivista cristiano e direttore dell'Ong CLAAS (Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement), impegnata nella difesa dei diritti dei cristiani in Pakistan, “le parole del presidente Sherani sono incoraggianti, dato che fino a qualche anno fa non si poteva nemmeno discutere di questa legge. Speriamo che ben presto avvenga una evoluzione positiva". (PA) (Agenzia Fides 4/2/2016)
 top^ 
 
 
 
ASIA/TURCHIA - Associazioni cristiane reagiscono alle false voci sul ritrovamento di armi in una chiesa di Diyarbakir
 
Diyarbakir (Agenzia Fides) – La Federazione delle Associazioni sire e assire (Federation of Assyrian associations) ha reagito con durezza alle voci – fatte circolare nei giorni scorsi sui media turchi – secondo cui un deposito di armi e munizioni appartenenti a gruppi armati curdi sarebbe stato scoperto dall'esercito di Ankara presso la chiesa siro-ortodossa di Santa Maria, a Diyarbakir. “Ancora una menzogna, ancora un'infamia, ancora un'operazione mirata per colpire un bersaglio” scrive in una dichiarazione la rete internazionale di associazioni legate alle comunità cristiane sire e assire sparse in tutto il mondo. “Noi” si sottolinea nella dichiarazione, pervenuta all'Agenzia Fides, “condanniamo questa attitudine ostile, che colpisce tutti i siriaci e che aveva lo scopo di indicare un bersaglio. Invitiamo tutti i membri del governo, soprattutto il ministro dell'Interno e il governatore di Diyarbakir, a compiere i passi dovuti e a sanzionare i responsabili”. Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali che riprendono le indiscrezioni mediatiche sul presunto ritrovamento di armi nella chiesa siro-ortodossa di Diyarbakir.
A fine gennaio (vedi Fides 29/1/2016), la chiesa è stata danneggiata durante le offensive militari turche contro le postazioni del Partito curdo dei Lavoratori (PKK). A provocare i danni sono stati i bombardamenti realizzati dall'esercito turco. (GV) (Agenzia Fides 4/2/2016).
 top^ 
 
 
 
AMERICA/HAITI - Crisi politica: la Chiesa chiede di trovare un accordo in conformità alla Costituzione
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – I Vescovi di Haiti si dicono preoccupati per la situazione del paese ed hanno chiesto ai politici e alle autorità di trovare un accordo al più presto possibile per evitare il deterioramento della crisi.

"Tutti gli attori politici e statali devono lavorare per trovare una soluzione negoziata e reciprocamente accettabile alla crisi con saggezza, intuizione, moderazione e patriottismo" afferma il comunicato dei vescovi haitiani, pubblicato ieri e pervenuto a Fides.

"La Conferenza Episcopale Haitiana (CEH) incoraggia vivamente tutte le forze del paese a riunirsi al fine di raggiungere un accordo basato sulla Costituzione e la saggezza di Haiti al fine di garantire la continuità dello Stato e la stabilità politica del Paese nel rispetto della vita, della proprietà e dei diritti fondamentali della persona umana" continua il comunicato.

Di fronte al fallimento dell'accordo per lo svolgimento del ballottaggio (vedi Fides 23/01/2016) la Chiesa cattolica invita tutti, autorità e popolazione, a collaborare alla soluzione della crisi e a non incitare alla violenza per non aggravare la situazione già fragile nel Paese. "La CEH incoraggia fortemente tutti al consolidamento dell'unità nazionale, alla promozione della cultura democratica e alla ricerca del bene superiore della nazione" conclude il documento.

Dopo che il principale candidato dell’opposizione Jude Celestin, si era ritirato dalla corsa elettorale lasciando solo il candidato in carica, Jovenel Moise e dopo le violenti proteste per chiedere al governo di rinviare il ballottaggio previsto per il 24 gennaio, si è creata una situazione incontrollabile. Le principali forze politiche, secondo la stampa locale, vogliono un accordo prima del 6 febbraio, l'istituzione di un governo di unità azionale e la tenuta delle elezioni presidenziali il 24 aprile.
(CE) (Agenzia Fides, 04/02/2016)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - “Ci lamentiamo della corruzione, ma dimentichiamo il lavoro e l'onestà” afferma Mons. De la Rosa
 
Santo Domingo (Agenzia Fides) – L'Arcivescovo emerito dell'arcidiocesi di Santiago de los Caballeros (RD), Sua Ecc. Mons. Ramón Benito de La Rosa y Carpio, ha criticato quanti hanno acquisito ricchezze illegalmente e rapidamente, e allo stesso tempo vogliono sminuire il lavoro serio e onesto. L’Arcivescovo è intervenuto ad una trasmissione televisiva di una emittente locale per commentare la situazione che attraversa il paese.
"Tutti ci lamentiamo della corruzione, ma la gente si dimentica del lavoro e dell'onestà" ha detto Mons. De la Rosa, sottolineando che è molto triste sapere che ci sono persone le quali oggi non vogliono lavorare in modo onesto. "Il lavoro e l'onestà non sono una cosa superata, la generazione che si dimentica di questo è una generazione che non vivrà bene" ha ribadito. L’Arcivescovo ha insistito sul fatto che è molto spiacevole vedere il rovesciamento dei valori nella Repubblica Dominicana, dove molte persone vogliono ottenere ricchezza con il minimo sforzo e molto rapidamente.
Secondo dati raccolti da Fides, nella società dominicana si sta affermando un modello sociale negativo, caratterizzato da violenza e criminalità organizzata, è in un aumento anche la delinquenza nei quartieri e persino nelle scuole. I giovani preferiscono la via facile della criminalità organizzata allo studio e al lavoro onesto.
(CE) (Agenzia Fides, 04/02/2016)

venerdì 29 gennaio 2016

Tg Terra Santa



Christian Media Center in Italiano has uploaded Terra Santa News 29/01/2016
Terra Santa News 29/01/2016
Christian Media Center in Italiano
LA SETTIMANA DELLA PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
A Gerusalemme un vero mosaico di Chiese con denominazioni diverse si e’ riunito in preghiera per l’unità dei cristiani

A NAZARETH I CRISTIANI HANNO PREGATO PER L’UNITÀ
Anche a Nazareth i rappresentanti delle Chiese si sono riuniti per pregare per l’unità dei cristiani in un incontro promosso dalla Comunità Chemin Neuf.

DALLA SINAGOGA DI NAZARETH GESÙ PROCLAMÒ L’ANNO GIUBILARE
Dalla Sinagoga di Nazareth da cui Gesu proclamo’ un anno di grazia, ricordiamo la storia biblica degli anni giubilari. La tradizione, di origine giudaica, viene perpetuata dalla chiesa cattolica.

IN VISITA ALL’ANTICO VILLAGGIO DI ABOUD
Un viaggio nel piccolo paese di Aboud, a Nord-Ovest di Ramallah. Il villaggio ha poco piu’ di 2000 abitanti, ma una storia e una tradizione che proseguono da secoli e secoli.

mercoledì 20 gennaio 2016

Bollettino Fides News del 20 gennaio 2016

EUROPA/SPAGNA - Al via nuova campagna triennale contro la fame
Madrid (Agenzia Fides) – La ong della Chiesa cattolica spagnola “Manos Unidas”, che si occupa di sviluppo, lancia una nuova campagna annuale contro la fame: “Plántale cara al hambre: siembra”. Inoltre, in occasione della Giornata nazionale della ong che si celebrerà il 14 febbraio, in tutta la Spagna saranno intraprese iniziative ed eventi. Secondo le informazioni pervenute a Fides, la campagna segna l’inizio di un triennio di lotta alla fame (2016-2018) durante il quale la ong si impegnerà per dare risposta alle cause e ai problemi che provocano la fame nel mondo, partendo da una tripla prospettiva: il cattivo uso delle risorse alimentari ed energetiche; un sistema economico internazionale che esclude le fasce deboli e alcuni stili di vita e consumo che aumentano la vulnerabilità e l’emarginazione. (AP) (20/1/2016 Agenzia Fides)
AFRICA/BURKINA FASO - “La nostra sola arma è la preghiera” affermano i Vescovi nel condannare l’assalto di Ouagadougou
Ouagadougou (Agenzia Fides) - “Le ferite inferte a persone concrete sono sentite dalla nazione intera. Nel vivere il lutto nazionale, vi invitiamo a ricordare e a pregare per le vittime, i feriti, le loro famiglie e i loro amici” afferma un comunicato della Conferenza Episcopale del Burkina Faso e Niger, pervenuto a Fides, nel quale si invitano i fedeli a pregare per le vittime degli assalti perpetrati a Ouagadougou nella notte tra il 15 e il 16 gennaio, da membri di AQMI (Al Qaida nel Maghreb Islamico).
“La nostra sola arma è la preghiera” sottolineano i Vescovi. “Possano tutti i credenti accrescere l’ardore della preghiera come abbiamo fatto in altre circostanze. La nostra invocazione per l’unità nazionale resterà sempre la nostra forza” conclude il comunicato.
Il bilancio dell’assalto all’Hotel Splendid e al vicino bar-ristorante “Le Cappuccino” è di 30 vittime. Tre assalitori sono stati uccisi nello scontro a fuoco per liberare gli ostaggi nell’hotel, mentre secondo alcune fonti altri tre terroristi sarebbero riusciti a fuggire.
Nel frattempo cresce la mobilitazione internazionale per chiedere il rilascio di una coppia di medici australiana (e non austriaci come detto in un primo momento) rapiti a Baraboulé, nel nord del Burkina Faso, alla frontiera con il Niger e il Mali.
L’annuncio del rapimento dei due ottantenni è avvenuto qualche ora dopo l’assalto nella capitale. Il rapimento è stato rivendicato dal gruppo jihadista maliano Ansar al Dine. (L.M.) (Agenzia Fides 20/1/2016)
AFRICA/NIGERIA - Il Card. Onaiyekan: “Da 20 anni assistiamo alla crescita del fanatismo religioso che alimenta la violenza”
Abuja (Agenzia Fides) - Le violenze a sfondo religioso in Nigeria vengono da lontano, ha affermato il Cardinale John Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, nel suo intervento alla facoltà di Giurisprudenza dell’Ahmadu Bello University, a Zaria, nello Stato di Kaduna.
“Circa due decenni fa, abbiamo iniziato a vedere la crescita di un fenomeno che colpisce negativamente l’armonia religiosa” ha detto. “Abbiamo cominciato a vedere la crescita di un rigido fanatismo, che tiene la gente così strettamente aderente alla propria fede al punto di affermare che solo loro sono accetti agli occhi di Dio. Questo porta ad escludere totalmente tutti coloro che non seguono la linea (di questi fanatici)”.
Il Cardinale ha sottolineato che i fanatici, musulmani ma anche cristiani, interpretano in maniera distorta brani del Corano e della Bibbia. “Abbiamo visto - aggiunge il Cardinale - come l’estremismo dottrinale si trasformi facilmente in violenza fisica. Disordini e conflitti mortali sono sviluppi naturali della negazione fanatica ed esclusiva dell’altro. L’anomalia di Boko Haram è un chiaro caso”.
Per questo il Card. Onaiyekan afferma che “condannare le violenze dei terroristi non è sufficiente. Dobbiamo anche far fronte al grave pericolo costituito da coloro che predicano l’esclusione delle altre fedi, che siano nelle moschee o nelle chiese”. (L.M.) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/PAKISTAN - Assalto dei talebani all'università: chiese e società civile contro il terrorismo
Peshawar (Agenzia Fides) – Un gruppo di militanti talebani ha preso d'assalto questa mattina la Bacha Khan University a Charsadda, cittadina nel Nord del Pakistan tra Islamabad e Peshawar, uccidendo in modo indiscriminato studenti e professori, nelle aule e negli alloggi. Dopo l’intervento delle forze di polizia, il bilancio provvisorio delle vittime è di 30 morti, inclusi 4 terroristi e oltre 60 feriti. L'attacco, rivendicato dal gruppo Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), i cosiddetti “talebani pakistani”, giunge a un anno dall'attentato alla scuola militare che a dicembre 2014 uccise a Peshawar oltre 150 persone, per la maggior parte bambini. Il TTP ha avvertito che porterà ulteriori assalti a università, collegi e scuole, soprattutto appartenenti all’esercito.
Samule Pervaiz Asghar, arcidiacono della Chiesa anglicana a Peshawar, dichiara a Fides: “Il terrorismo è una piaga in Pakistan e in tutto il mondo. Siamo sconvolti e senza parole. Condanniamo questa violenza insensata. Come cristiani siamo un popolo che cerca di costruire pace e armonia nella società. Siamo convinti che in Pakistan questa sia la nostra missione. Usiamo anche l’arma della preghiera: preghiamo anche per i terroristi, che Dio illumini le loro menti, perché abbandonino la violenza contro innocenti”.
“E' un evento tragico soprattutto per la scelta degli obiettivi soft, con meno disposizioni di sicurezza, come scuole e università e non basi militari” aggiunge a Fides Ghulam Dastagir, giornalista e intellettuale di Peshawar, membro della Ong “Human Rights Commission of Pakistan”. Significativa è la scelta: “Si intende colpire simbolicamente un istituto di istruzione: i talebani nella regione hanno distrutto in passato già oltre 400 scuole. Oggi cercano visibilità” spiega. Secondo Dastagir, “è una questione interna al Pakistan e non legata allo Stato Islamico (IS): i TTP non hanno rivendicato comunanza ideologica o strategica con l’IS, anche se non è escluso possano farlo in futuro”. Per combattere il terrorismo, conclude, “urge una strategia complessiva e più efficace dello stato. La società civile, le chiese, le istituzioni religiose possono dare un supporto con marce pacifiche, veglie di preghiera, con un’opera di sensibilizzazione culturale. Ma una risposta concreta s petta al governo". (PA) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/SIRIA - Il Patriarca siro ortodosso organizza un incontro con i diplomatici presenti a Damasco
Damasco (Agenzia Fides) – Sua Beatitudine Mar Ignatius Aphrem II, Patriarca siro ortodosso di Antiochia, ha organizzato un ricevimento in occasione dell'inizio del nuovo anno a cui sono stati invitati tutti i diplomatici accreditati presso la Repubblica araba di Siria. Il ricevimento si è svolto ieri presso la sede patriarcale, situata nel quartiere di Bab Tuma, nell'area della Città vecchia di Damasco. Al ricevimento hanno preso parte tra gli altri anche l'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco, insieme agli ambasciatori di Argentina, Armenia, Bielorussia, Egitto, India, Indonesia, Russia, Ucraina, Cuba, Iran, Pakistan, Iraq, Brasile e Venezuela. Durante il suo discorso ai diplomatici accreditati presso il governo di Damasco, il Patriarca Mar Ignatius Aphrem ha ribadito che il terrorismo e la guerra in atto in Siria sono alimentati dall'esterno, e ha rinnovato l'appello al sostegno internazinale nei confronti del popolo siriano.
Nei giorni scorsi, il Patriarca siro ortodosso si era recato a Qamishli, nel governatorato siriano nord-orientale di Hassakè, per compiere una mediazione riconciliatrice tra le milizie curde e i gruppi di autodifesa Sootoro, formati in prevalenza da cristiani siri e assiri, che l'11 gennaio si erano scontrati per il controllo di un checkpoint (vedi Fides 12/1/2016). In quell'occasione, l'attacco curdo al posto di controllo presidiato dai miliziani di Sootoro aveva provocato uno scontro a fuoco, durato un'ora, durante il quale aveva perso la vita il miliziano assiro David Gabriel ed erano rimasti feriti alcuni soldati curdi. (GV) (Agenzia Fides 20/1/2016).
ASIA/IRAQ - I raid della coalizione su Mosul devastano anche una chiesa
Mosul (Agenzia Fides) – Nella notte ra lunedì 18 e martedì 19 gennaio, i bombardamenti aerei compiuti dalla coalizione internazionale su Mosul – conquistata nel giugno 2014 dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) – hanno colpito la chiesa siro-ortodossa dedicata alla Vergine Maria, nella zona del mercato. Fonti locali hanno riferito al sito d'informazione ankawa.com che la chiesa era occupata da elementi del Califfato, e che è stata devastata dal bombardamento subito. (GV) (Agenzia Fides 20/1/2016)
ASIA/CINA - Le “Mense della Carità” a servizio di migliaia di poveri di Xi An
Xi An (Agenzia Fides) – “Sono loro che hanno portato il calore ai clochard” era il titolo sulla prima pagina del quotidiano Chinese Business View (500 mila copie cartacee giornaliere e 17 milioni di visitatori per l’edizione in internet) della provincia cinese dello Shaan Xi. L’articolo mostrava grande apprezzamento per due iniziative gestite da volontari cattolici: la “Mensa della Carità della domenica” della parrocchia di Nan Tang e la “Mensa della Misericordia del Fiume Giallo” della parrocchia di Tian Xing, entrambe dell’arcidiocesi di Xi An, capoluogo della provincia.
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, la “Mensa della Carità della domenica” è stata fondata tre anni fa, e ogni domenica offre il pranzo ai barboni, ai senzatetto, ma anche ai lavoratori immigrati e ai contadini. Come spiegano i parrocchiani, “siamo aperti a tutti i bisognosi, perché siamo seguaci di Gesù misericordioso”. Per migliorare il loro servizio, la scorsa estate hanno riparato e ristrutturato la cucina della parrocchia, per offrire un locale accogliente e attrezzato anche con l’aria condizionata, inoltre hanno installato una doccia nei pressi della piazza della chiesa.
Dopo la messa domenicale i volontari si dedicano a questo servizio. Periodicamente ci sono anche dei medici cattolici che prestano servizio gratuitamente facendo le visite a chi ne ha necessità. A Natale, in inverno ed in estate, gli stessi volontari che gestiscono la mensa distribuiscono vestiti, bevande calde o fresche, alla stazione e in vari luoghi pubblici. Secondo statistiche non complete, nel 2015 circa 5 mila persone hanno usufruito della “Mensa della Carità della domenica”, finanziata dalla parrocchia stessa con circa 2 mila euro. Invece la “Mensa della Misericordia del Fiume Giallo” della parrocchia di Tian Xing è attiva da ben 10 anni, e ogni lunedì, mercoledì e venerdì offre la cena a senzatetto e bisognosi. In entrambe le cucine la qualità dei cibi è sotto stretto controllo sanitario, ma soprattutto si vive una grande accoglienza e l’amore cristiano per questi abbandonati ed emarginati dalla società. (NZ) (Agenzia Fides 2016/01/20)
AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - Mons. Peña Rodríguez: “La corruzione crea una ingiustizia scandalosa e disuguaglianza sociale”
Santo Domingo (Agenzia Fides) – Il Presidente della Conferenza Episcopale Dominicana (CED), Sua Ecc. Mons. Gregorio Nicanor Peña Rodríguez, ha presentato ieri la Lettera pastorale in occasione della Festa di Nuestra Señora de la Altagracia, Patrona della nazione, che si celebrerà domani, 21 gennaio, in tutto il paese.
Il documento, pervenuto a Fides prende come principali temi la corruzione dei politici e la violenza che circonda le famiglie. “L'esercizio della politica è diventato un business per avere denaro facile, ed è solo per pochi” segnala il Presule. "La corruzione crea una ingiustizia scandalosa e disuguaglianza sociale, allargando il divario tra le persone che sono diventate ricche, come per magia, senza altra giustificazione se non dopo aver assunto un incarico nella pubblica amministrazione" ha ribadito Mons. Peña Rodríguez.
La Lettera pastorale deplora la violenza e la criminalità che vanno dal femminicidio in famiglia ai rapimenti e agli omicidi su commissione. La Conferenza Episcopale Dominicana segnala in questa lettera, che “appare incredibile veder uccidere solo per un cellulare oppure sopportare la vergogna di riconoscere il coinvolgimento in atti criminali dei membri delle autorità che devono garantire l'ordine pubblico e combattere la violenza".
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)
AMERICA/STATI UNITI - “Due nazioni, una fede”: El Paso e Ciudad Juarez unite per la visita del Papa
El Paso (Agenzia Fides) – La diocesi statunitense di El Paso sta invitando i fedeli allo stadio Sun Bowl dell'Università del Texas, a El Paso (UTEP), per il 17 febbraio, per partecipare alla trasmissione in diretta della visita di Papa Francesco in Messico. Questo evento è una alternativa per coloro che non potranno raggiungere Ciudad Juarez o preferiscono non attraversare la frontiera nel giorno in cui il Papa sarà nella città vicina.
Sua Ecc. Mons. Mark J. Seitz, Vescovo della diocesi di El Paso, ha confermato ieri in una conferenza stampa la celebrazione, che si chiamerà "Two Nations, One Faith" (Due nazioni, una fede) e che si terrà nello stadio UTEP, dove sarà trasmessa su maxi schermi la Messa del Papa a Ciudad Juarez. Ci sarà anche un programma di musica religiosa con il cantante e chitarrista Tony Melendez.
"Vogliamo che più persone possibili riescano a godere questa meravigliosa visita, una delle più importanti della regione. Ecco perché abbiamo deciso di cercare un luogo e adeguato per ospitare migliaia di persone" ha detto Mons. Seitz. Lo stadio può ospitare fino a 51 mila persone, le porte rimarranno aperte dalle 12 alle 18. Anche le scuole cattoliche di El Paso avranno la giornata libera per poter assistere insieme alla celebrazione.
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)
AMERICA/MESSICO - Anche un sacerdote tzotzil concelebrerà con il Papa durante la sua visita in Messico
Chiapas (Agenzia Fides) – Anche un sacerdote di etnia tzotzil concelebrerà la Messa che sarà presieduta dal Santo Padre Francesco il 15 febbraio a Altos de Chiapas, durante la sua visita pastorale in Messico. Il tzotzil è una lingua che viene dai Maya ed è parlata soprattutto sugli altopiani del Chiapas, dai popoli di etnia tzotzil. Secondo i dati dell'ultimo censimento (2005), il numero di persone che lo parlano è di circa 350.000.
Sua Ecc. Mons. Felipe Arizmendi ha informato che padre Sebastián López, sacerdote tzotzil nato a El Bosque, il quale attualmente svolge il ministero pastorale a Chalchihuitán, sarà presente alla celebrazione del Papa insieme ai catechisti che lavorano presso la comunità di La Selva e Altos de Chiapas. La Messa sarà celebrata nel pomeriggio del 15 febbraio presso il Centro Sportivo del Comune.
Secondo la nota inviata a Fides, dopo aver celebrato la Messa, il Papa andrà in Cattedrale, dove incontrerà 500 anziani e 500 malati, poi dopo pranzo, andrà a Tuxtla Gutiérrez a presiedere un incontro con le famiglie nello stadio di calcio. Quel giorno il Papa pranzerà insieme a 8 indigeni della zona. Gli ornamenti per la Messa sono stati già confezionati da donne artigiane di Chilón, della Cooperativa Artegianale Jluchiyej Nichimetic.
(CE) (Agenzia Fides, 20/01/2016)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Dal libretto della Pro Terra Sancta "Il Santo Rosario per la Pace in Terra Santa"

 Clicca per leggere è un libretto che mi è stato recapitato grazie a una offerta di sostegno alla Pro Terra Sancta e siccome bisogna farsi p...