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domenica 4 settembre 2016

Bollettino Agenzia Fides del 3 settembre 2016

VATICANO - Il Card. Filoni: Madre Teresa, missionaria della gioia del Vangelo, missionaria della Carità
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Madre Teresa ha uno stile missionario, fatto di contemplazione e azione, evangelizzazione e promozione umana; la sua proclamazione del Vangelo viene fatta mediante il dono dei sé ai poveri e mediante la preghiera. La cifra di lettura del suo essere missionaria viene tutta racchiusa nella carità.” Così si è espresso il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, intervenendo ieri pomeriggio al Simposio organizzato da AsiaNews presso la Pontificia Università Urbaniana in occasione della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta.
Madre Teresa è una Missionaria della Carità, “nome non casuale della sua Congregazione” ha sottolineato il Prefetto del Dicastero Missionario, e sentì l’attrattiva per la missione fin da giovanissima. “Entra nella Congregazione delle Suore di Nostra Signora di Loreto in Irlanda – ha ricordato -, e quando viene mandata in India trova negli ultimi i destinatari della propria missione e, rispondendo a una insopprimibile chiamata, fonda le Suore Missionarie della Carità nel 1950, i Fratelli Missionari della Carità nel 1963, e una intera famiglia missionaria che si allarga, include laici, cooperatori, persone in vari modi coinvolte dal carisma missionario di Madre Teresa”.
Il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli si è quindi soffermato sul significato della “missione della Carità”, che “consiste nell’essere mandati a far sperimentare l’amore di Dio proprio a chi ne sembra più lontano”, “nell’essere strumento o canale dell’amore di Dio”, “significa essere umili portatori dell’acqua che disseta i poveri, un’acqua che scorre e non si ferma, sempre in cammino, nella capacità di vedere in ogni povero l’immagine di Gesù che ha sete”, “nel dissetare con l’acqua e con l’amore, in una sintesi delle opere di misericordia corporale e spirituale”. Quindi “il suo essere missionaria consiste nel lasciar passare l’amore di Dio, nell’essere come uno strumento nelle sue mani, senza alcun protagonismo. Il soggetto è Dio che dà l’acqua del suo amore e che scrive la nostra storia”.
A tale proposito il Cardinale ha sottolineato che “Madre Teresa teneva fisso lo sguardo su Gesù crocifisso” e “la forza della sua missione di carità veniva dal continuo contatto con il Signore”. Del resto nel programma di vita delle Missionarie della Carità “il tempo della preghiera contemplativa è lo stesso del lavoro attivo” e “il povero è l’immagine di Gesù che ha sete, che ha fame, che è nudo, che è solo, e il sorriso del povero che ringrazia è il sorriso di Gesù”.
Per Madre Teresa il concetto di povertà è molto profondo, ha ricordato ancora il Cardinale, “i poveri sono gli indesiderati, i non amati, e Madre Teresa sottolinea spesso come tale povertà possa essere sperimentata anche nei Paesi ricchi, anche da parte di chi non ha fame di cibo, perché la vera fame è fame di amore”.
Tra le caratteristiche richieste alle suore della Carità c’è l’indole allegra, gioiosa, perchè “l’amore è allegro, di quel gaudio evangelico che Papa Francesco pone come nome della stessa missione della Chiesa. La gioia del Vangelo non è mai anestetica nei confronti della sofferenza, significa invece viverla fino in fondo”.
Infine il Prefetto del Dicastero Missionario ha ricordato come “nel nome stesso che Madre Teresa scelse per se stessa troviamo la chiave della missione della carità; infatti, scelse il nome di Teresa pensando a santa Teresa di Lisieux, che nel 1927 fu dichiarata “patrona speciale dei missionari, uomini e donne, esistenti nel mondo” al pari di san Francesco Saverio, pur essendo sempre vissuta nel suo Carmelo, perché lo scopo della sua vita era “sentirsi nel cuore della Chiesa l’amore”, esattamente come madre Teresa, missionaria della gioia del Vangelo, missionaria della Carità”. (SL) (Agenzia Fides 03/09/2016)
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Il testo integrale del discorso del Cardinale, in italiano -> http://www.fides.org/it/attachments/view/file/C.Fil._SIMPOSIO_M.Teresa_02092016.doc.docx
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AFRICA/GABON - Libreville è una città morta, mentre Jean Ping afferma di essere il Presidente del Paese
 
Libreville (Agenzia Fides) - “Libreville è una città morta. I negozi e gli uffici sono chiusi e le uniche presenze nelle strade sono i militari di pattuglia. La popolazione è chiusa in casa nella paura, e le comunicazioni internet sono bloccate” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dalla capitale del Gabon, che per motivi di sicurezza chiedono l’anonimato. La tensione rimane alta dopo l’annuncio della vittoria del Presidente uscente, Ali Bongo Ondimba, alle elezioni presidenziali del 27 agosto (vedi Fides 1/9/2016).
Il 30 agosto, la Commissione elettorale aveva annunciato la vittoria di Bongo con il 49,80% dei voti davanti a Jean Ping, che aveva ottenuto il 48,23%. Quest’ultimo ha chiesto la riconta delle schede elettorali e ieri sera, 2 settembre, ha convocato una conferenza stampa nella quale ha dichiarato di essere lui il Presidente del Paese. “Il mondo intero sa chi è il Presidente della Repubblica: sono io, Jean Ping” ha dichiarato.
Nei giorni scorsi la Francia, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno chiesto la pubblicazione dei risultati di tutti i circa 2.500 seggi. “Il governo ha risposto che la legge gabonese non lo consente” dicono le fonti di Fides. “L’opposizione intende fare appello alla Corte Costituzionale ma finora non ha potuto farlo perché tutti gli uffici pubblici sono chiusi, compresi quelli giudiziari”. (L.M.) (Agenzia Fides 3/9/2016)
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AFRICA/CAMERUN - Primi arrivi di rifugiati dal Gabon
 
Yaoundé (Agenzia Fides) - Decine di gabonesi continuano ad arrivare a Kyo-Osi, città nel sud del Camerun, alla frontiera con il Gabon, per sfuggire alle violenze post-elettorali causate dalla contestata rielezione del Presidente Ali Bongo Ondimba. Le autorità di Yaoundé hanno inviato un forte contingente di polizia e gendarmeria per rafforzare i controlli di frontiera e inquadrare i rifugiati.
I gabonesi assicurano che intendono rientrare in Gabon appena ristabilito l’ordine e la calma, ma che per il momento sono stati costretti alla fuga, affermando che ci sono già stati diversi morti negli scontri tra le forze dell’ordine e i dimostranti favorevoli a Jean Ping, lo sfidante che ha dichiarato di essere lui il Presidente eletto dal popolo.
Gli scontri più gravi sono stati registrati nella capitale Libreville e nella seconda città più importante del Gabon, Port-Gentil, ma anche i villaggi alla frontiera con il Camerun sono stati coinvolti, perché sono roccaforti dell’opposizione.
Oltre ai cittadini dal Gabon, anche diversi stranieri che vivono lì hanno deciso di fuggire. Tra questi ci sono gli appartenenti alla numerosa comunità camerunese e di altri Paesi dell’Africa occidentale. (L.M.) (Agenzia Fides 3/9/2016)
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AMERICA/HAITI - Uccisa missionaria spagnola che assisteva i poveri haitiani
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – “Con grande tristezza e dolore, ancora sotto choc, condividiamo la notizia appena ricevuta dal Provinciale degli Stati Uniti. Oggi hanno ucciso suor Isa Solá, ad Haiti, durante una rapina, nei pressi della Cattedrale di Port au Prince. Per favore, pregate per Isa, per la sua famiglia, per le nostre sorelle di Haiti, Stati Uniti e Spagna. Dio vi benedica”. Così scrive suor Monica Joseph, Superiora generale delle Religiose di Gesù-Maria (RJM), annunciando la notizia della morte di suor Isa Solá Matas, 51 anni, originaria di Barcellona (Spagna), missionaria ad Haiti da molti anni.
Secondo le informazioni raccolte da Fides, l’assassinio è avvenuto la mattina di ieri (ora locale), 2 settembre, mentre la religiosa era alla guida della sua automobile in una strada centrale della capitale. E’ stata raggiunta da due colpi di arma da fuoco durante un probabile tentativo di furto, per la polizia locale, in quanto sono stati rubati la sua borsa e altri oggetti personali. La religiosa era molto impegnata con le fasce più umili e povere di Haiti, con le quali praticamente conviveva dopo il terremoto del 2010: aveva aiutato a ricostruire case, si impegnava come infermiera e per alleviare le sofferenze di quanti avevano subito amputazione nel terremoto.
Haiti è il paese più povero dell'emisfero occidentale, contrassegnato da mancanza di istruzione, povertà e criminalità diffusa. E’ stato a lungo paralizzato da una crisi politica e istituzionale.
Il 24 aprile 2013 era stato ucciso a Port au Prince padre Richard E. Joyal, canadese, della Società di Maria, per rapinargli il denaro che aveva appena prelevato dalla banca (vedi Agenzia Fides 26/04/2013) e l’8 ottobre 2010 Julien Kénord, operatore della Caritas svizzera, è stato ucciso sempre a Port-au-Prince, in seguito ad un tentativo di rapina. (SL) (Agenzia Fides 3/9/2016)
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AMERICA/ARGENTINA - La violenza non si ferma: convocato un Incontro interreligioso a San Carlos de Bariloche
 
San Carlos (Agenzia Fides) – Di fronte al perdurare del clima di violenza, con omicidi e attentati contro la vita, il Vescovado della diocesi di San Carlos de Bariloche ha promosso per domani, domenica 4 settembre alle ore 17, un incontro di preghiera cui sono invitati "uomini e donne di tutte le fedi e religioni, e le persone di buona volontà che aspirano a cambiare e migliorare la vita in città" secondo l'annuncio pervenuto a Fides.
La Pastorale Sociale della diocesi, attraverso un comunicato, chiede chiarimenti su tutti i casi di recenti uccisioni avvenuti in città. “Ancora un omicidio a Bariloche. Ora è Lucas Muñoz – afferma il testo -. Dopo diversi giorni senza progressi significativi nelle indagini di questo caso e altri che si sono verificati tempo addietro nella nostra città, aggiungiamo la nostra voce al popolo per chiedere chiarimenti su tutti questi casi che rimangono oscuri”. La Pastorale Sociale chiede che “le autorità competenti rispondano a questo grido, perché si tratta di una situazione che punisce la nostra gente, che ha l'impressione di camminare nell’insicurezza e di essere orfana di coloro che hanno l'obbligo di proteggerla”.
Infine l’invito a pregare perché le ultime morti non siano vane, ma generino “rispetto per la vita, solidarietà tra i cittadini, per costruire una comunità libera da trame oscure e senza timore di poter vivere nella libertà, degnamente e in pace”. (SL) (Agenzia Fides 3/9/2016)

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