collegamento orari cp

sabato 7 gennaio 2017

Bollettino Agenzia Fides 7 gennaio 2017

AFRICA/NIGERIA - “La cultura della violenza e della morte rischia di distruggerci” denuncia Mons. Kaigama
 

Abuja (Agenzia Fides)-“Siamo diventati così sadici da non vedere che tali brutalità creano una cultura di impunità, caos, anarchia e rovina?” chiede Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, nel suo messaggio per l’anno nuovo, nel quale si esprime forte preoccupazione per le violenze che colpiscono alcuni Stati della Federazione, e in particolare quello del Southern Kaduna. “Per il minimo malinteso che sia di origine religiosa, politica o etnica, vi sono nigeriani pronti a commettere il più macabro omicidio dei propri concittadini” sottolinea Mons. Kaigama.
“Come se gli insensati massacri di Boko Haram non fossero abbastanza, stiamo adesso sviluppando una cultura della brutalità che non ha confronti nella storia della nazione” continua l’Arcivescovo ricordando le diverse crisi subite dalla Nigeria dall’indipendenza ad oggi: la guerra civile per la secessione del Biafra, definita un “disastro monumentale” che ha provocato milioni di morti; le tensioni legate alla introduzione della Sharia in alcuni Stati settentrionali e persino quelle per la tenuta del concorso di Miss Mondo in Nigeria; la guerriglia nella regione del Delta, ed altro ancora. La risposta delle forze di sicurezza a queste crisi, sottolinea Mons. Kaigama, si è risolta spesso nell’esecuzione di omicidi extragiudiziari. “Anche se siamo grati a coloro che hanno sacrificato la loro vita per difenderci, non siamo inconsapevoli dell’uso della forza bruta da parti di agenti di sicurezza che ritengono che l’arma che imbracciano conferisca loro la lice nza di molestare quelli che si suppone debbano difendere”.
L’Arcivescovo afferma che la mancanza del rispetto della vita va oltre agli omicidi, portando l’esempio degli scioperi selvaggi negli ospedali che portano alla morte di migliaia di pazienti privati delle cure necessarie. La stessa corruzione uccide, rimarca Mons. Kaigama, facendo l’esempio dello stato pietoso delle strade nigeriane che concorrono a provocare incidenti mortali.
“Il modo deliberato e imprevedibile con il quale si prendono le vite nel Southern Kaduna e in diverse altre aree sconvolte della nostra nazione è equivalente ad una dichiarazione di guerra contro i nigeriani innocenti e indifesi. Le autorità devono smettere di temporeggiare nell’offrire una risposta efficace a questi atti selvaggi” conclude Mons. Kaigama. (L.M.) (Agenzia Fides 7/1/2017)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/COSTA D’AVORIO - Rivolta dei militari in diverse città della Costa d’Avorio
 

Abidjan (Agenzia Fides)- Una rivolta militare è in corso in Costa d’Avorio. Secondo notizie pervenute all’Agenzia Fides, i soldati in rivolta hanno preso il controllo di Bouaké, la seconda città del Paese ed epicentro della ribellione che ha sconvolto la Costa d’Avorio dal 2002 al 2011.
I militari chiedono aumenti salariali e un sistema di promozioni più rapido. La rivolta è scoppiata a Bouaké e si è poi estesa ad altre città come Korhogo, Odienné, Daloa, Daoukro e Man.
Il Ministro della Difesa si è recato a Bouaké per cercare un contatto con i militari in rivolta, la maggior parte dei quali sarebbero ex membri delle Force Nouvelle, la ribellione che controllava il nord del Paese durante la crisi del 2002-2011 e che erano favorevoli all’attuale Presidente Alassane Ouattara. Quest’ultimo, che si trovava in Ghana, è rientrato in anticipo nel Paese per presiedere un Consiglio dei Ministri straordinario. (L.M.) (Agenzia Fides 7/1/2017)
 top^ 
 
 
 
ASIA/COREA DEL SUD - Crisi politica: i vescovi chiedono le dimissioni della presidente Park
 
Seul (Agenzia Fides) - Mentre la Corea del Sud è attraversata da una vicenda che ha travolto la nazione, con il processo per impeachment in corso a carico della presidente Park Geun-hye, la Conferenza episcopale cattolica , preoccupata di “proteggere e sviluppare la democrazia in maniera pacifica e matura” nel paese, ha diffuso un messaggio titolato “La giustizia scorra come un torrente perenne”, in cui i vescovi sposano la richiesta popolare di dimissioni della presidente.
Per oltre tre mesi si sono susseguite imponenti manifestazioni di piazza a Seul e nelle altre principali città coreane per chiedere le dimissioni della Park. La donna, eletta nel 2012, è al centro di uno scandalo a causa della sua controversa relazione con Choi Soon-sil, figlia di un leader di un culto sciamanico. Secondo quanto emerso, la PArk è stata manipolata dalla santona Choi Soon-sil che ha usato questa influenza per controllare gli affari di stato (accedendo a documenti riservati) e nel contempo per arricchirsi, pilotando contributi dei grandi gruppi industriali a fondazioni da lei controllate. Il Parlamento coreano ha autorizzato il processo di impeachment a carico della Park per corruzione, frode, abuso di potere, in violazione degli obblighi costituzionali.
Nel documento pervenuto all’Agenzia Fides, la Chiesa cattolica coreana ribadisce il suo l'impegno e “discernimento, con atteggiamento profetico, per interpretare i segni dei tempi”. I vescovi scrivono: “Desideriamo che la pace e la giustizia scorrano come un fiume e preghiamo per la benedizione di Dio" sulla Corea, attraversata da una fase di profonda crisi e di grande tensione politica e sociale.
Dicendosi preoccupati per la violazione della sovranità nazionale e dei principi cardine dello stato di diritto, i vescovi coreani chiedono esplicitamente le dimissioni del Park e invitano il Parlamento nazionale ad agire per l'interesse e il bene comune della nazione.
Il crollo della leadership - rileva il testo - rischia di far affondare il paese in una paralizzante crisi economica, con conseguenze dannose per tutti: per questo, senza indugiare, la classe politica è chiamata a “versare lacrime di penitenza” e a “ristabilire la fiducia e la speranza della gente” che in modo legittimo ha espresso forte disapprovazione e amarezza verso l'intera vicenda.
Per evitare “instabilità e disordine”, bisognerebbe accettare che la Presidente Park non è più politicamente in grado di svolgere il suo compito, e che si dimetta, essendo decaduta la fiducia della popolazione: per questo si invoca “un nuovo capitolo nella storia della democrazia in Corea, tenendo unito tutto paese”.
A tal fine vi è un forte richiamo ai parlamentari perchè mettano da parte le logiche di partito e il calcolo politico e profondano “uno sforzo bipartisan per normalizzare la situazione, senza risparmiarsi”, restituendo un buon governo alla nazione e rispondendo alle attese delle gente, che è molto indignata. Il tutto al fine di garantire “pace e giustizia alla Corea”. (PA) (Agenzia Fides 7/1/2016)

Nessun commento:

Posta un commento

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

  XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Color...