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domenica 14 giugno 2009

All’imprenditore consegnato il riconoscimento “Itinerannia 2009″. «Già in settembre i primi segnali della ripresa»




«L’ampliamento tarda a causa del sito inquinato»

San Giorgio premia Steno Marcegaglia

«Anche qui abbiamo avuto problemi, ma senza ricorrere alla cassa integrazione»

AUSSA CORNO

SAN GIORGIO DI NOGARO. «L’Italia supererà la crisi ad iniziare dal 2010, anche se già da settembre cominceremo ad avere le prime avvisaglie della ripresa. Per quanto riguarda gli investimenti, questi sono già iniziati e il Gruppo ne sta facendo per 1,5 miliardi di euro in Polonia, Stati Uniti, Cina e Russia». Ad affermarlo è il cavaliere del lavoro Steno Marcegaglia, fondatore e presidente dell’omonimo Gruppo industriale, nonché padre di Emma, presidente di Confindustria, che ieri pomeriggio, durante una cerimonia a villa Dora, ha ricevuto a San Giorgio di Nogaro il premio “Itinerannia 2009″.
Stimolato dalle domande del giornalista Renato D’Argenio, Steno Marcegaglia ha ribadito che l’Italia uscirà prima degli altri dalla crisi perché gli imprenditori hanno più coraggio e lavoratori più seri e impegnati che altrove.
A confermare il suo ottimismo c’è, inoltre, la ripresa dell’acciaio che a suo dire è significativa. L’industriale, però, ha rimarcato che c’è bisogno di riforme, perchè il costo del lavoro è più alto che nel resto negli altri Stati e lo stipendio dei lavoratori più basso. «Io mi auguro - ha sottolineato - che i governi, di qualunque fazione siano, facciano quelle riforme di cui abbiamo bisogno e dichiarino guerra agli sprechi per ridurre le imposte. Non è possibile che i lavoratori che superano una certa cifra abbiano il 40% di imposte! Il futuro dell’impresa è dare molto potere d’acquisto ai lavoratori affinchè si rimetta in moto l’economia. Bisogna avere il coraggio di fare scelte anche scomode in materia: mia figlia Emma lo sta ribadendo fino allo spasimo».
In merito al suo Gruppo, Steno Marcegaglia ha sottolineato che negli oltre 50 insediamenti produttivi con 6.500 dipendenti solo tre hanno avuto qualche problema (anche nello stabilimento di San Giorgio), ma non si è ricorsi alla cassa integrazione; si è invece optato per la riduzione delle ore lavorative a 32 o 24, percependo lo stipendio come se si lavorasse 40: appena la crisi sarà superata, i dipendenti «restituiranno» le ore con gli straordinari arrivando a 48. Marcegaglia ha inoltre ribadito che il Gruppo investe tutto ciò che guadagna, non avendo soci con i quali dover fare i dividendi, evidenziando che ha un capitale sociale, più risorse accumulate, pari a 789 milioni di euro, e un fatturato superiore a 4,2 miliardi.
L’imprenditore non ha lesinato poi qualche critica agli Stati Uniti, «che ne hanno combinate di tutti i colori e ci ridevano dietro, alla fine noi usciremo perché sappiamo far bene», nè all’Inghilterra, «che ha dimenticato come si lavora e oggi l’India, sulla quale comandava, se la sta comprando».
Per quanto riguarda invece gli investimenti nell’area industriale della Bassa friulana, ha spiegato che l’ampliamento dello stabilimento ubicato nell’Aussa Corno, per produzioni di nicchia, sta tardando a causa del sito inquinato e delle difficoltà che il direttore generale del ministero all’Ambiente crea, «ma ce la faremo - ha assicurato - come del resto manterremo fede all’investimento programmato per un nuovo polo siderurgico nei terreni del Feraul (160 milioni di euro da realizzarsi entro il 2013, ndr), dove abbiamo già acquistato 100 mila metri quadri di terreno».
Francesca Artico(rassegna stampa Messaggero Veneto) Fonte

venerdì 22 maggio 2009

Ne parla un sito dedicato alla plastica...

21 maggio 2009 @ 08:44:05 CEST Dichiarato lo stato d'insolvenza per la società del gruppo Snia, primo passo verso l'amministrazione straordinaria.

FONTE


La sezione civile del Tribunale di Udine ha dichiarato lo stato di insolvenza per la società Caffaro Chimica di Torviscosa, consociata del gruppo Snia, premessa per ottenere l'ammissione all'amministrazione straordinaria.
Il tribunale ha nominato Giudice Delegato la dottoressa Mimma Grisafi e Commissario Giudiziale l’avvocato Marco Cappelletto.

mercoledì 20 maggio 2009

Domani la cena degli operai in crisi L’obiettivo: fondi per i presidi Safilo

MARTIGNACCO. Una cena per cementare la solidarietà tra i lavoratori delle aziende friulane in crisi. L’appuntamento è per domani sera a partire dalle 19.30 nella ex sede della circoscrizione in via Val d’Aupa al villaggio del sole a Udine. Oltre agli operai della Safilo, che hanno organizzato l’evento, parteciperanno delegazioni di Eaton, Caffaro, Abs e Gmt, tutte aziende che stanno attraversando gravi turbolenze e i cui dipendenti rischiano il posto.
«La crisi economica sta colpendo molti lavoratori e molte lavoratrici della nostra provincia, come alla Safilo - si legge proprio nel Blog su Internet dei dipendenti friulani della multinazionale dell’occhiale -, dove 800 famiglie rischiano di perdere la certezza di un reddito. Abbiamo deciso di organizzare questa cena, il cui ricavato sarà donato al presidio dei lavoratori della Safilo, come primo passo verso la costituzione di una “cassa di resistenza” e per creare attorno all’azienda una rete di solidarietà che aiuti i lavoratori. Che cos’è una “cassa di resistenza”? Non è un fondo di beneficenza. Non abbiamo bisogno di carità, ma di lavoro e dignità. La cassa è uno dei diversi strumenti di lotta a nostra disposizione. Sicuramente non è l’unico e forse non è il più importante. Una cassa di resistenza è gestita democraticamente dai lavoratori. Può servire a pagare le spese della battaglia per il posto di lavoro (presidi, striscioni e altro ancora), gli eventuali costi legali o semplicemente a dare sollievo economico nei lunghi periodi di sciopero. Ma questa cena servirà anche per socializzare fra le diverse realtà produttive in crisi nella nostra regione: rappresentanze della Eaton di Monfalcone, Caffaro di Torviscosa, Abs di Cargnacco, Gmt di San Giorgio di Nogaro e di Cargnacco, sono state invitate a parteciparvi. E con esse tutte le rappresentanze dei lavoratori di aziende in crisi».
La cena di domani sera consisterà in un primo e un secondo (bevande incluse) al prezzo di 10 euro per i lavoratori in cassa integrazione e per i loro familiari. Lo stesso menù costerà 15 euro per tutte le altre persone che volessero parteciparvi. Tutto il ricavato della serata sarà destinato ai presidi Safilo di Martignacco e di Precenicco, che hanno tagliato in questi giorni il traguardo dei 60 giorni: due mesi nei quali una delegazione di operai è sempre stata presente davanti ai cancelli delle fabbriche, ormai quasi desolatamente vuote.

giovedì 7 maggio 2009

Dopo 8 mesi di agonia!

TORVISCOSA. Caffaro, oggi si pronuncia il tribunale. Azienda e creditori col fiato sospeso

Fonte
TORVISCOSA. Si attende l’approvazione del “pacchetto anticrisi” della Regione per sapere se la cassa integrazione in deroga per i 270 lavoratori della Caffaro sarà prolungata per un altro anno: allo stato attuale infatti la cigs in deroga viene concessa per quattro mesi. Per cui dall’11 maggio, data di scadenza della cassa integrazione straordinaria, di cui hanno fruito finora 97 addetti, i lavoratori saranno coperti sicuramente fino all’11 settembre, ma se verrà approvata la nuova proposta, questi fruiranno degli ammortizzatori sociali per un anno intero, come auspicato da Confindustria Udine.
Intanto è attesa per oggi la decisione del Tribunale di Udine, in merito all’accoglimento della richiesta di ammissione alla Prodi bis, presentata il 3 aprile dal liquidatore Paolo Bettetto, per la Caffaro Chimica srl (ricordiamo che Caffaro srl è ancora in liquidazione), l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria porterà alla gestione dell’azienda da parte di un commissario. Il Gruppo Snia puntualizza che da questa udienza, mai stata rinviata prima, emergerà quale potrà essere lo scenario del futuro industriale della Caffaro Chimica di Torviscosa. Sulla sentenza che il Tribunale di Udine, emetterà oggi, vertono anche le speranze delle ditte creditrici, una quarantina, di cui 25 friulane, nei confronti delle quali Caffaro vanta una situazione debitoria per circa 60 milioni di euro che, solo con l’accoglimento della Prodi bis, hanno la possibilità di riscuotere parte dei loro crediti.Intanto si resta ancora in attesa di sapere come si esprimerà il Ministero all’Ambiente in merito alla nuova proposta di transazione (relativa alle bonifiche ambientali dei siti industriali di Caffaro, valutate circa 250-300 milioni di euro) presentata da parte di Caffaro Chimica srl, Caffaro srl e Snia spa per la quale il Gruppo ha messo sul piatto la cessione allo Stato di importanti assett (beni immobiliari e risorse) per ricercare una soluzione sia delle problematiche ambientali che per quelle produttive.Ricordiamo che qualora venisse accolta, anche la Regione, attraverso Friulia, si è impegnata a intervenire, come pure la Provincia di Udine. Restano in attesa di quanto accadrà nei prossimi giorni anche i nuovi possibili partners o nuovi imprenditori disposti a rilevare il sito chimico di Torviscosa (tra questi il più interessato è l’industriale chimico bolognese Bertolini che ben conosce l’azienda e che è stato componente del Cda di Snia): dopo otto mesi di agonia si attende una soluzione che metta finalmente la parola fine alla vicenda e dia il via alla rinascita della chimica friulana.Francesca Artico

Unico polo chimico

Chimica: cavaliere bianco per Caffaro e Ineos (MF)

MILANO (MF-DJ)--Potrebbe essere il cavaliere bianco della chimica italiana, se alle intenzioni seguiranno i fatti. Francesco Bertolini, a.d. dell'omonimo gruppo bolognese, potrebbe lanciare una ciambella di salvataggio alla Vinyls Italia (ex Ineos Italia) e alla Caffaro Chimica di Torviscosa (partecipata di Snia, che detiene il 100% della controllante Caffaro srl).
L'obiettivo di Bertolini, si legge su MF, e' costituire un unico polo chimico nazionale che potrebbe comprendere anche l'impianto del clorosoda della Caffaro Chimica. Nel dettaglio, la disponibilita' per gli asset ex Ineos e' subordinata al fatto che Sartor porti i libri in tribunale e si apra cosi' la possibilita' di acquisirli, sia pure in gestione, in sede fallimentare.
Il progetto e' ambizioso ma, apparentemente, alla portata di Bertolini. Il gruppo bolognese fattura oltre 200 mln euro, lavora nel commercio di prodotti chimici di base, e' un cliente noto dei produttori chimici di Marghera e ha partecipazioni in societa' chimiche di trading. red/mur

mercoledì 6 maggio 2009

TORVISCOSA. Caffaro, un altro anno di “cassa” E la Prodi-bis slitterà a giugno



TORVISCOSA. Un altro anno di cassa integrazione straordinaria in deroga, in base a un accordo con la Regione. Ma anche un ulteriore rinvio della decisione, da parte del Tribunale di Udine, per la richiesta dell’azienda di poter accedere ai benefici della “Prodi-bis”: sono le due novità emerse ieri, la prima durante una comunicazione tra sindacati e rappresentanti di Confindustria.
La cassa integrazione (che era stata richiesta e concessa a tutti i 270 lavoratori della Caffaro) riguarda 97 dipendenti a casa fino all’11 maggio. E il nuovo provvedimento scatterà dunque da questa data e potrebbe anche interessare tuutti gli altri lavoratori. La novità è giunta ieri ai sindacalisti da fonti della Confuindustria.
E nel contempo sono emerse alcune novità in merito alla richiesta della “Prodi-bis” da parte della Snia: secondo indiscrezioni, infatti, il tribunale di Udine potrebbe rinviare la decisione a metà giugno. Nulla da fare, dunque, fino a tale data: se ne parlerà dopo le elezioni.
I tempi si allungano. Il tribunale attende di sapere come il Ministero all’ambiente si esprimerà in merito alla nuova proposta di transazione, decisione ritenuta fondamentale per l’accoglimento della “Prodi-bis”, presentata lo scorso 6 aprile da Snia, che metteva sul piatto 285 milioni di euro, ovvero dove l’azienda si impegnava a cedere allo Stato tutti gli importanti assett di Caffaro (270 milioni di euro di valori immobiliari) e a mettere a disposizione risorse per a 15 milioni di euro, in percorso finalizzato alla risoluzione delle questioni relative alle bonifiche e al danno ambientale.
Come più volte ribadito dal’ad di Snia, Antonio Onorato, le questioni da sciogliere relative al sito di Torviscosa sono di due tipi: una è da riferirsi al progetto che porterà alle bonifiche del sito e alla sua riqualificazione ambientale unitamente al rilancio industriale (progetto già approvata dalla Conferenza dei servizi); l’altra questione è relativa alla gestione delle misure che porteranno alla riparazione del danno. Su quest’ultimo, il management di Snia avrebbe espresso dubbi sulle capacità finanziario-economiche del Gruppo per riparare a tale danno.
Francesca Artico

venerdì 1 maggio 2009

La Liturgia di oggi Venerdi 1 Maggio 2009


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San Giuseppe Lavoratore
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Grado della Celebrazione: Memoria facoltativa
Colore liturgico: Bianco


Colletta
O Dio, che nella tua provvidenza
hai chiamato l’uomo a cooperare con il lavoro
al disegno della creazione,
fa’ che per l’intercessione e l’esempio di san Giuseppe
siamo fedeli alle responsabilità che ci affidi,
e riceviamo la ricompensa che ci prometti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gen 1,26- 2,3)
Riempite la terra e soggiogatela

Dal libro della Genesi
Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e disse loro:
“Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra”.
E Dio disse: “Ecco, io vi dò ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io dò in cibo ogni erba verde”. E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto.
Parola di Dio.

Oppure: (Col 3,14-15.17.23-24)
Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, al di sopra di tutto vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!
E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che, quale ricompensa, riceverete dal Signore l’eredità. Servite a Cristo Signore.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 89)
Rit: Benedici, Signore, l’opera delle nostre mani.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere
e dici: “Ritornate, figli dell’uomo”.
Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e giungeremo alla sapienza del cuore.
Volgiti, Signore; fino a quando?
Muoviti a pietà dei tuoi servi.

Saziaci al mattino con la tua grazia:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e la tua gloria ai loro figli.

Canto al Vangelo (Sal 67,20)
Alleluia, alleluia.
Benedetto il Signore sempre;
ha cura di noi il Dio della salvezza.
Alleluia.

VANGELO (Mt 13,54-58)
Non è egli forse il figlio del carpentiere?

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: “Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi?
Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?”. E si scandalizzavano per causa sua.
Ma Gesù disse loro: “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua”.
E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo, che non ha disdegnato di essere chiamato il figlio del falegname, e con la sua opera ha elevato a nuova dignità il lavoro dell'uomo. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Signore Dio, che hai creato la terra perchè diventasse la dimora dell'uomo, aiutaci a renderla, col nostro lavoro, sempre più umana e abitabile. Preghiamo:
Signore, che hai nobilitato l'opera delle mani dell'uomo facendoti tu stesso lavoratore, fà che non diventiamo mai schiavi del lavoro e del guadagno, ma ce ne serviamo come mezzo di liberazione a gloria del tuo nome. Preghiamo:
Signore, che hai manifestato la tua predilezione per i poveri e gli oppressi, aiuta i disoccupati ad avere un lavoro sicuro e una condizione degna di uomini liberi. Preghiamo:
Signore, che hai scelto una famiglia povera e un villaggio sconosciuto per la tua dimora fra noi, fà che non disprezziamo le cose umili e semplici, perchè attraverso di esse tu ci porti la salvezza. Preghiamo:
Per i movimenti sindacali.
Per la giustizia e l'onestà nel lavoro.

Padre santo, che hai rivelato a san Giuseppe il mistero di tuo Figlio e lo hai affidato alla sua guida e custodia, donaci di poter sempre più comprendere il mistero della sua incarnazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Commento
La reazione della gente di Nazaret a proposito della sapienza di Gesù fa pensare al capitolo del Siracide, che contrappone il lavoro manuale e la legge. La gente del popolo (operai, contadini) dice il Siracide, mette tutta la sua attenzione nelle cose materiali; lo scriba invece ha pensieri profondi, cerca le cose importanti e può essere consultato per il buon andamento della città.
La gente di Nazaret si domanda: "Da dove mai viene a costui questa sapienza? Non è il figlio del carpentiere?", che non ha studiato e non può avere cultura?
È chiaro: la sapienza di Gesù è sapienza divina ed egli ha insistito varie volte sul mistero di Dio che viene rivelato ai piccoli, ai semplici e nascosto ai sapienti ed ha criticato gli scribi "che dicono e non fanno".
D'altra parte il Vangelo insiste anche sulla parola: è necessario accogliere la parola di Dio E soltanto se ispirato alla parola di Dio il lavoro vale. "Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre".
"Tutto quello che fate", siano lavori materiali, siano discorsi. Il Vangelo inculca il servizio sincero, umile, la disponibilità nella carità, per essere uniti a Gesù, figlio del carpentiere, che ha dichiarato di essere venuto a servire.
La vera dignità consiste nel servizio dei fratelli, secondo le proprie capacità, in unione con Gesù, Figlio di Dio.
Verifichiamo la nostra scala di valori, per renderla sempre più aderente ai pensieri di Dio.











mercoledì 29 aprile 2009

Safilo: le trattative coi fondi slittano a giugno (MFF)


MILANO (MF-DJ)--Slitta, auspicabilmente a giugno, la trattativa fra Safilo e i fondi di private equity interessati a entrare nel capitale della societa' dell famiglia Tabacch

A dispetto delle indiscrezioni di stampa che davano il 30 aprile come deadline per la presentazione di un'offerta vincolante nei confronti della societa' veneta , ieri, a margine della dell'assemblea degli azionisti convocata per approvare il bilancio, l'a.d. Roberto Vedovotto ha voluto precisare che "al momento non esistono date ultime, visto che sono numerosi gli attori coinvolti in un processo che risulta abbastanza complicato".

Giovedi' mattina l'azienda incontrera' i sindacati per discutere del piano di riassetto industriale gia' approvato dal Cda che prevede la chiusura dello stabilimento di Precenicco e il ridimensionamento di quello di Martignacco e di quello sloveno. Tagli considerati necessari a fronte del debito della societa' (-570 mln la posizione finanziaria a fine 2008).

Comunque, Only 2T (finanziaria della famiglia Tabacchi che detiene il 39,89 di Safilo) sta trattando solo con fondi orientati al medio-lungo termine e con una vocazione anche industriale con l'obiettivo in ogni caso di ridurre l'indebitamento. com/kam


Safilo, nuovi partner a giugno


Approvato il bilancio 2008
Balzo il Borsa: +4,9%

PADOVA. Safilo approva il bilancio 2008 in una manciata di minuti: le vendite nette scendono a 1.147,8 milioni rispetto ai 1.190,4 milioni di euro del 2007; nessuna sorpresa: i conti sono quelli che sono e a chiarire come stanno le cose ci pensa il presidente Vittorio Tabacchi: «Le previsioni per il 2009 verranno presentate nel corso della pubblicazione dei dati trimestrali (il 6 maggio), ma è fin d’ora ragionevole presumere un primo trimestre particolarmente difficile». Facile dargli credito ma, in una giornata in cui la febbre suina ha sbattuto a terra l’umore del mercato, Safilo ha festeggiato invece con una chiusura a +4,9%. Un risultato dovuto non tanto alle cifre di bilancio, che fanno segnare un indebitamento netto di 570 milioni, ma piuttosto per l’intenzione della famiglia Tabacchi di avviare una forte ristrutturazione dell’azienda a partire dalla diluizione della partecipazione del 39,89%, detenuto attraverso Only3T, a favore di nuovi soci. Di questo se ne sta discutendo già da qualche mese: prima un fondo a far capolino, dopo tre, poi uno che si tira indietro, poi ecco che ce ne sono quattro in gara. Tutto si dovrebbe chiudere entro l’estate. «Conto di chiudere la trattativa prima della fine di giugno, ma il percorso è complicato. Sono tanti gli attori coinvolti e la struttura del capitale di Safilo è complessa», ha spiegato l’amministratore delegato, fresco di conferma, Roberto Vedovotto a fine assemblea a Padova. L’ad di Safilo non ha confermato che sono quattro i fondi di private equity interessati a rilavare una quota del gruppo: perchè in realtà «sono molti i fondi interessati» anche se effettivamente sono «quattro quelli che si sono spesi di piu”. Si tratta, continua Vedovotto, di «fondi di private equity con vocazione prettamente industriale ed operativa e non finanziaria, e con logiche di investimento di medio-lungo termine, di 5- 7 anni». Insomma il ritratto di Apax, Bain Capital, Cvc e Pai Partners ovvero i nomi che, a corrente alternata, circolano nell’ambiente già da un pò. Ma è ora di stringere: lo sanno i Tabacchi, lo sanno gli azionisti e pure i due advisor che stanno curando l’operazione (Unicredit ed Intesa). In effetti, spiega ancora Vedovotto, «dobbiamo fare le corse velocemente, ma non c’è una data definitiva» anche se il 30 di aprile potrebbe essere stato inserito nella timetable dell’operazione per vedere depositata sul tavolo (giorno più giorno meno) almeno una prima formalizzazione delle offerte da parte dei fondi interessati. Il piano di rilancio della società punta a creare «una struttura del capitale più bilanciata e in linea con quelli che sono gli glistandard attuali di leva finanziariaria e di indebitamento». Un piano che dovrà «dare una spinta a Safilo, riducendo il debito oggi troppo elevato: a fronte di 126 milioni di margine operativo lordo scontiamo una posizione finanziaria netta negativa di 570 milioni». Vedovotto non ha dubbi: il 2009 sarà un anno duro ma «interessante per Safilo, attraverso questa ristrutturazione del capitale che permetterà di rimettere in linea la cose, secondo le aspettative del mercato e degli investitori». Parole sacrosante: e la Borsa gongola. Meno entusiasmo vi è invece sul piano sindacale: confermata la chiusura dello stabilimento friulano di Precenicco e il forte ridimensionamento di quello di Martignacco che significa mettere sulla graticola 780 posti di lavoro. Per fine aprile è previsto un tavolo con le parti sociali al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. «Sono necessari alcuni sacrifici, per permettere poi un rilancio dell’azienda, ma cercheremo di farlo nella maniera più ordinata e sensibile - ha spiegato Vedovotto - stiamo ora aspettando le risposte del sindacato alle nostre proposte. Abbiamo la necessità di chiedere un sacrificio ad alcune persone per dare certezze a un gruppo più numeroso». D’altronde certe lavorazioni fatte in Italia costano ormai uno sproposito o forse è piu corretto dire che se fatte fuori costano una pipa di tabacco: cosi Safilo cresce in Cina dove, da poche settimane, è diventato operativo il primo stabilimento, che attualmente occupa 400 addetti e produce semilavorati. Questa operazione di riassetto per l’ad di Safilo è una sfida da vincere assolutamente.
(28 aprile 2009)

sabato 25 aprile 2009

Caso Caffaro notizie da Brescia

Il 7 maggio si decide sull'azienda
sabato 25 aprile 2009
(red) Mancano pochi giorni all'udienza che deve decidere il futuro della Caffaro, l'azienda chimica di via Milano di proprietà Snia, al centro del grave caso di inquinamento da Pcb di Brescia. Il 7 maggio si riunisce il Tribunale di Udine per decidere sul fallimento, ed entro quella data le istituzioni, i sindacati e tutti i soggetti interessati devono fare di tutto per far sì che venga scelto un commissario esclusivo per l'azienda.
Perché se dovesse chiudere, a rischio non ci sono solo il centinaio di posti di lavoro, ma anche l'ambiente circostante: la Caffaro infatti pompa e purifica l'acqua dalla falda più superficiale che si trova sotto l'area, un totale di 6 milioni di litri d'acqua all'anno che non devono assolutamente andare ad inquinare le altre falde cittadine. Senza un commissario, non si potrebbe mantenere la produzione del richiestissimo biossido di cloro, che serve proprio per la depurazione delle acque, e anche del cloruro di calcio, usato al posto del sale contro il ghiaccio invernale con migliori risultati.
Recentemente la Caffaro ha chiesto di poter usufruire della Legge Prodi per le aziende in gravi difficoltà, per tentare di evitare la chiusura, con l'obiettivo di recuperare l'equilibrio economico e finanziario. Il che sarebbe possibile con la cessione di alcuni beni oppure con una ristrutturazione economico-finanziaria. La procedura si può aprire solo se l'impresa è insolvente e la gestione viene affidata a un commissario giudiziale. L'ammissione ai benefici della Legge Prodi avviene quindi solo dopo un periodo di osservazione, al termine del quale il tribunale decide se le prospettive di risanamento sono concrete. Altrimenti il giudice dichiara il fallimento.
In aprile, la proprietà ha provato ad offrire al ministero dell'Ambiente 268 milioni, a fronte di una richiesta di danni ambientali calcolati
in 1 miliardo e 122 milioni per Torviscosa, Laguna di Grado e Marano, e 450 milioni per Brescia. L'offerta consisteva nei terreni di Brescia, Colleferro, di Torviscosa (al centro di un altro caso giudiziario) e Varedo. L'avvocatura di Stato ha respinto la proposta, ma il liquidatore Paolo Bettetto si prepara a farne un'altra.
Giovedì all'assemblea sindacale hanno partecipato anche diversi rappresentanti delle istituzioni: gli assessori comunali Maurizio Margaroli e Paola Vilardi, il vicepresidente della provincia Aristide Peli, il presidente della commissione Attività produttive della Camera Stefano Saglia, i consiglieri regionali Arturo e Osvaldo Squassina, il deputato Pierangelo Ferrari e il senatore Guido Galperti. Che con voce unanime chiedono il mantenimento della produzione.
Le ipotesi più concrete sono quella di prepararsi ad una cassa integrazione che vada a coprire anche gli 85 lavoratori ancora in azienda (25 sono ora in cig nel reparto Clortaloni, dallo scorso ottobre), su cui sta lavorando Peli; essere pronti a non lasciare l'azienda al buio se Hera dovesse staccare la spina, e in questo senso l'assessore all'Ambiente Vilardi ha promesso la disponibilità di A2A nonostante un debito precedente di due milioni di euro.
Fonte

lunedì 20 aprile 2009

Tondo: per la Caffaro unica via il commissariamento

versione testuale
Sempre meno probabile l'ipotesi di transazione per la bonifica
Nella foto: lavoratori alla manifestazione di giovedì 9 aprile a Udine
Nella foto: lavoratori alla manifestazione di giovedì 9 aprile a Udine
TORVISCOSA (20 aprile, ore 17.45) - Pessime notizie per i lavoratori della Caffaro di Torviscosa. Per il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, il commissariamento dell'azienda del gruppo Snia appare «l'unica strada percorribile» per evitare la chiusura del polo chimico friulano.

Tondo lo ha reso noto nel pomeriggio, a Trieste, a margine di un incontro con il sottosegretario all'Ambiente, Roberto Menia. «Nelle condizioni attuali – ha detto Tondo – non ci resta che seguire la strada del commissariamento e quindi dell'accesso per l'azienda ai benefici della Prodi Bis». Nelle scorse settimane era stata la stessa Caffaro a fare questa richiesta al Tribunale di Udine che dovrà esprimersi sulla procedura.

Sindacati e Regione avevano chiesto tempo per capire se c'erano altre soluzioni percorribili, come una transazione con il Ministero dell'Ambiente per la bonifica del sito, ma l'ipotesi è stata scartata dall'Avvocatura dello stato.

Alla Caffaro di Torviscosa – il cui impianto principale, il cloro-soda, è stato sequestrato dai Carabinieri del Nas l'11 settembre 2008 per inquinamento ambientale – lavorano circa 300 addetti, che salgono ad oltre un migliaio con l'indotto.

Fonte: Portale diocesi

mercoledì 15 aprile 2009

Unità e responsabilità

giovedì 9 aprile 2009

Portale Diocesi ci informa: Safilo e caffaro

Safilo-Caffaro, oltre mille al corteo di protesta a Udine versione testuale
Honsell: la vera sicurezza? Il posto di lavoro, non le ronde

UDINE (9 aprile, ore 11.30) - C’è chi è arrivato con i nipotini, chi con i propri figli, chi da solo, munito solo di bandiera e fischietto. Erano un migliaio questa mattina i lavoratori che hanno partecipato al grande corteo lungo le vie di Udine. Operai della Safilo, fianco a fianco a quelli della Caffaro. E poi una cinquantina di sindaci con i gonfaloni (anche il primo cittadino di Udine, Furio Honsell), l'assessore regionale alle Attività produttive, Luca Ciriani, il presidente del consiglio provinciale, Marco Quai.

Tutto per salvare gli 800 posti di lavoro a rischio a Precenicco e Martignacco e i mille a Torviscosa (tra interni e indotto). Molti gli striscioni dei lavoratori per dire «no ai licenziamenti». Alla manifestazione c'erano anche alcune donne con il capo coperto a lutto intorno a una simbolica bara della Safilo e del made in Italy. GUARDA LE FOTO

Il serpentone colorato è partito da piazzale Diacono per arrivare – dopo una tappa a Palazzo Torriani, sede di Confindustria – dal prefetto, Ivo Salemme, dove è stata ricevuta una delegazione sindacale. Sotto, in via Piave, i lavoratori hanno continuato a cantare, fischiare e gridare i loro no.

«Il nostro obiettivo è chiedere l'intervento del Governo – hanno spiegato i sindacati – per evitare che questi due casi sfocino in estremo disagio sociale».

«La vera sicurezza è quella del posto di lavoro, oltre a quella sul posto di lavoro. Per mesi la Regione ci ha tormentato con il problema delle ronde e della polizia regionale. Ma la vera sicurezza è un’altra. Ed è quella per cui vi battete voi qui oggi». Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, il cui intervento è stato più volte interrotto dagli applausi. «Voi rappresentate tutti noi – ha detto Honsell ai lavoratori, che sostavano sotto la Prefettura –. Perché tutti dobbiamo difendere il lavoro. Se si perde il lavoro, sarà una sconfitta per tutti, nessuno escluso. Vi ringrazio di essere qui oggi perché siete un esempio e la vostra presenza dà un insegnamento fondamentale a tutti, in particolare alle nuove generazioni. La Safilo e la Caffaro sono due aziende che rappresentano una ricchezza per tutta l’Italia. Sono un patrimonio straordinario che non possiamo rischiare di perdere. Abbandonarle significherebbe perdere ogni speranza. Voi dovete resistere e Udine è con voi».

Il primo cittadino del capoluogo friulano ha poi invitato la Regione a «impegnarsi davvero per risolvere questo problema. Perché se si vuole, i problemi si possono risolvere. È inutile che Ciriani venga a una manifestazione come questa e poi ci tormenti con il problema della polizia regionale e delle ronde. Lui è l’assessore regionale all’industria e i problemi di queste aziende li può risolvere, ad esempio attraverso Friulia. La finanziaria regionale ha molti utili e può intervenire. Perché è necessario investire sul lavoro e creare opportunità per i giovani. In questo modo si risolve il problema della sicurezza concretamente e non attraverso azioni demagogiche».

venerdì 3 aprile 2009

Formalmente e in tempi brevi

02-04-2009 CAFFARO: TONDO (FVG), NON LASCEREMO NULLA DI INTENTATO

(ASCA) - Trieste, 2 apr - La societa' Caffaro (Gruppo Snia) si impegna a presentare formalmente, e in tempi brevi, al tavolo degli Enti pubblici riuniti al ministero dell'Ambiente una nuova proposta per giungere alla transazione del danno ambientale, premessa necessaria a rendere possibile una soluzione alternativa al fallimento della societa' proprietaria dello stabilimento di Torviscosa.

L'impegno e' stato assunto oggi dai vertici dell'azienda nel corso di un incontro al ministero dell'Ambiente, al quale ha partecipato il presidente della Regione Renzo Tondo, accompagnato dal consigliere regionale Paride Cargnelutti.

''Su questo problema - ha commentato Tondo - siamo costantemente impegnati. Pur consapevoli della complessita' della situazione, non lasceremo nulla di intentato per giungere ad una soluzione che salvaguardi l'occupazione, la salute dei lavoratori ed il territorio''.

Prima di aprire il confronto con i vertici della Caffaro, la situazione era stata esaminata congiuntamente da qualificati rappresentanti degli enti pubblici coinvolti nella situazione: i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, la Regione Friuli Venezia Giulia, l'Avvocatura dello Stato, il commissario per la Laguna di Grado e Marano ed un esponente dell'Amministrazione comunale di Brescia, localita' che affronta un analogo problema con uno stabilimento della Snia.

Non appena la Caffaro formalizzera' la nuova proposta, richiesta in tempi brevi, il tavolo degli Enti pubblici si riunira' immediatamente per la sua valutazione.

domenica 1 marzo 2009

Da Marano Lagunare


La confisca era stata eseguita il 23 febbraio scorso

Pesca, Udine: protesta a Marano Lagunare per sequestro licenze


I pescatori hanno manifestato davanti al palazzo municipale

Udine, 27 feb. - (Adnkronos) - Circa 200 duecento pescatori iscritti alla Cooperativa San Vito hanno manifestato dalle 10 alle 12 a Marano Lagunare, in provincia di Udine, per protestare contro l'attivita' di polizia giudiziaria disposta dalla Procura della repubblica udinese che ha portato al sequestro preventivo di 12 dodici licenze di pesca professionale per falsita' materiale commessa da privato. Il sequestro era stato eseguito il 23 febbraio scorso dai Carabinieri e da uomini della Capitaneria di porto, durante l'operazione ''Gratta e vinci'', nome che prendeva spunto da tecniche non proprio ortodosse di pesca che raschiano i fondali. I pescatori hanno manifestato davanti al palazzo municipale, consegnando simbolicamente nella mani del sindaco 40 quaranta licenze di pesca professionale.

Marano Lagunare vive principalmente di pesca e gli operatori del settore lamentano che il sequestro sta causando danni al settore ittico. Secondo i militari dell'Arma, obiettivo di 'Gratta e vinci' e' la salvaguardia dell'ambiente marino, in particolare della flora e della fauna della Laguna di Grado e Marano principalmente in aree non in concessione e sottoposte a vincoli ambientali, dalla raccolta selvaggia delle vongole con attrezzature chiamate '' ramponi maranesi'', che per funzionare correttamente hanno bisogno di barche appropriate chiamate ''battele'' e grossi motori da trazione. ''Gratta e vinci'' perche', per il tipo di rampone, per le modifiche apportate alle barche e per la forza dei motori, ogni volta che lo strumento viene utilizzato, la pesca e' garantita.

Fonte: www.adnkronos.com

Art. del 28 febbraio, fonte www.lavoratorio.it

Le ultime ricerche nel settore metalmeccanico
Progettisti, manutentori e carpentieri
Progettisti, manutentori e carpentieri
Progettisti, montatori, manutentori meccanici, saldatori, piegatori, carpentieri ed aiuto carpentieri nel settore metalmeccanico. L’agenzia per il lavoro Trenkwalder sta cercando personale specializzato e con esperienza per conto di aziende metalmeccaniche clienti di Udine e di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine.
LA RICERCA
La filiale di Udine (via Marangoni 34) dell’agenzia per il lavoro Trenkwalder Srl sta cercando personale per importanti aziende di Udine e di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, che operano nel settore metalmeccanico. In particolare si cercano:
Progettisti di quadri elettrici;
Per la posizione si richiedono i seguenti requisiti: significativa esperienza nella progettazione di quadri elettrici per automazione industriale mediante Cad Ige Xao See 3000 ed altri e nell'elaborazione software per Plc Schneider o altri tipi. Gradita, ma non indispensabile, la conoscenza dei circuiti oleodinamici. Sede di lavoro: Udine nord.
Montatori e manutentori meccanici;
Per la posizione è gradita un’esperienza in oleodinamica e nell’uso di macchine utensili tradizionali. Sede di lavoro: Udine
Saldatori, montatori e piegatori;
Per la posizione si richiedono i seguenti requisiti: automuniti, esperienza pluriennale nel ruolo. Sede di lavoro: Udine.
Carpentieri (20 posizioni);
Per la posizione si richiede una significativa esperienza in un ruolo analogo. Rappresenterà titolo preferenziale l'ottima conoscenza e lettura del disegno tecnico. Sede di lavoro: San Giorgio di Nogaro (Ud).
Aiuto carpentieri (20 posizioni);
Per la posizione si richiedono i seguenti requisiti: significativa esperienza in un ruolo analogo, buona capacità di lettura del disegno tecnico. Sede di lavoro: San Giorgio di Nogaro (Ud).

venerdì 27 febbraio 2009

Caffaro, puntata n: ...

FVG: TONDO, CHIEDERO' A SCAJOLA INTERVENTO PER CAFFARO

(ASCA) - Udine, 26 feb - Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, chiedera' al ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, di attivarsi assieme ai colleghi di Governo al fine di accelerare la ratifica dell'Accordo di Programma che, nel piu' breve tempo possibile, dovra' garantire continuita' di progettualita' ed investimenti al sito attualmente occupato dalla Caffaro Chimica di Torviscosa.

In attesa della visita di Scajola nell'estremo Nordest, prevista per mercoledi' prossimo, 4 marzo, Tondo ha riunito tutte le parti interessate a Udine, nella sede della Regione, con l'obiettivo di raccogliere indicazioni utili ad inviduare una soluzione alla profonda crisi attraversata dalla Caffaro, l'azienda chimica del gruppo Snia rappresentato in questa sede dall'amministratore delegato, Antonio Onorato, che ha assicurato la disponibilita' della Snia a farsi da parte in presenza di interlocutori seri ed accreditati.

Con Tondo, il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, gli assessori Vanni Lenna (Ambiente) e Riccardo Riccardi (Infrastrutture), e, tra gli altri, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, il sindaco di Torviscosa, Roberto Duz, il presidente degli industriali friulani, Adriano Luci, ed i rappresentanti sindacali.

In questa fase, ha spiegato il governatore, il Ministero dell'Ambiente e' il principale interlocutore degli imprenditori ma la Regione e' pronta a fare la sua parte, impegnando gli strumenti a sostegno delle imprese (Friulia e Mediocredito) e dei lavoratori (ammortizzatori sociali, etc.).

''Da parte nostra - ha affermato Tondo - non ci saranno pregiudizi nei confronti dell'eventuale piano di rilancio della Snia o dei progetti che saranno presentati da altri gruppi interessati, consci che il Friuli Venezia Giulia e' stretto attorno ad un polo chimico accettato e considerato come una risorsa primaria''.

''Restiamo in attesa che la Snia chiuda il concordato con i creditori (60 milioni di euro con le pmi del territorio, ndr) - ha aggiunto il presidente della Regione - mentre dagli altri gruppi aspettiamo un piano industriale adeguato''.

mercoledì 25 febbraio 2009

Lega, stretta sugli aiuti agli immigrati

Paolo Mosanghini
Pronte un’interrogazione a Tondo e la segnalazione alla Corte dei conti. La legge prevede incentivi anche per chi mantiene la famiglia all’estero
UDINE. I benefici della Carta famiglia (soprattutto sconti sulle bollette) sono estesi anche agli stranieri che, pur essendo in regola e risiedendo in regione, hanno moglie e figli nel paese d’origine. E la Lega s’indigna e apre un nuovo fronte puntando contro gli immigrati. I consiglieri regionali del Carroccio hanno “scoperto” che la direzione del Servizio per la famiglia ha dato ai Comuni la spiegazione per l’applicazione delle norme per la Carta famiglia.
Le modalità vengono contestate dalla Lega che sta preparando due interrogazioni. «Secondo la direzione regionale è sufficiente che in Friuli Venezia Giulia risieda un genitore, i figli possono abitare anche altrove, ciò non toglie i benefici previsti. Adesso la misura è colma», tuona il capogruppo Danilo Narduzzi. «Stiamo preparando due interrogazioni per capire, perché questi privilegi vadano erogati a chi lavora qui, ma ha i figli che vanno a scuola in Bangladesh», dice Narduzzi, anticipando le interrogazioni al presidente della giunta Renzo Tondo. Il Carroccio, che di questi temi ha fatto il cavallo di battaglia, è pronto a presentare esposti alla Corte dei conti e alla Procura della repubblica. La circolare del Servizio politiche per la famiglia, in merito ai figli iscritti all’anagrafe come conviventi, insiste sulla misura dell’interpretazione piú estensiva e spiega ai Comuni che «possono anche limitarsi a prendere atto di quanto compare sul permesso di soggiorno o sulla carta di soggiorno dei richiedenti, o sul nulla osta della Questura al ricongiungimento familiare, oppure su documentazione similare, ove viene riportata l’effettiva presenza di figli nel nucleo familiare del titolare, concedendo nei casi citati la Carta Famiglia e i relativi benefici», afferma Narduzzi. Una circolare che il Carroccio contesta. «Non si verifica neppure quanti figli ha una persona straniera che chiede di poter accedere ai benefici? Le interpretazioni che vengono date mi sembra che tendano a scavalcare le norme», è la denuncia di Narduzzi.
La Lega contesta anche l’applicazione dei punteggi per l’assegnazione della case Ater. «Si fa riferimento a chi risiede in Italia da dieci anni oppure da cinque in regione. Non è cosí. Uno straniero deve abitare in Friuli Venezia Giulia da almeno cinque, complessivamente dieci in Italia. Se le Ater continueranno a fare diversamente, come mi dicono accada in questi giorni, faremo una segnalazione alle autorità», avverte Narduzzi.
Sono quasi dodicimila le domande già presentate per il rilascio della Carta famiglia nel 2008 e nelle prime settimane del 2009: 2178 in provincia di Gorizia, 1363 in provincia di Pordenone, 4042 in provincia di Udine e 4392 in provincia di Trieste. Di queste, quelle presentate da genitori non cittadini italiani o comunitari, corrispondono complessivamente alla media delle presenze di extracomunitari presenti nelle diverse zone del territorio regionale, ovvero circa il 7 per cento del totale. Sono, invece, qualche migliaio, le domande relative all’ottenimento del contributo sulla spesa delle bollette dell’energia elettrica per l’anno 2008 il cui ammontare, non ancora definitivamente fissato dalla giunta regionale, sarà orientativamente di euro 200 per i nuclei con un figlio, 300 per quelli con due figli, 500 per quelli con tre o piú figli.

Fonte: espresso.repubblica.it/

lunedì 23 febbraio 2009

Realizzare nella storia ciò che Maria annuncia nel "Magnificat"





Pubblichiamo la relazione che Mons. Lucio Soravito de Franceschi, Vescovo di Adria e Rovigo, ha rilasciato a tutto il pubblico ed esposto stasera nell'auditorium San Zorz.
E' una relazione che il Vescovo ha invitato a discutere e rimeditare anche in seguito, anche fuori dalle solite sedi istituzionali.

martedì 17 febbraio 2009

Snia annaspa dopo annucio perdite 2008


(Teleborsa) - Roma, 16 feb - Continua a soffrire la Snia nella tarda mattinata, dopo un esordfio già difficile. La società, le cui azioni cedono sul listino il 3,2 a 0,1393 euro, ha fornito venerdì un aggiornamento sulla della situaizone economico-finanziaria, rilevando che la situazione è tale da farla ricadere nella fattispecie prevista dalla legge, che comporta la convocazione dell'assemblea per le deliberazioni inerenti (articolo 2446 del codice civile).
Infatti, il Consiglio di Amministrazione di Snia, fermo restando l'adeguatezza del fondo destinato alle bonifiche ambientali per i siti di Torviscosa e Brescia, ha rilevato che la situaizone economica al 31 dicembre 2008 evidenzia una perdita pari a 19 milioni di euro, riconducibile per 3,6 milioni di euro alla gestione ordinaria, mentre per 15,3 milioni di euro alla svalutazione dei crediti commerciali e finanziari vantati nei confronti di Caffaro S.r.l. (per 10,1 milioni di euro) e di Caffaro Chimica S.r.l. (per 5,2 milioni di euro), entrambe recentemente poste in liquidazione.
Pertanto la perdita complessiva per l'esercizio 2008 di Snia pari a 19 milioni di euro, sommata alle perdite in precedenza riportate a nuovo, portano ad un ammontare complessivo di euro 35,4 milioni, che supera il terzo del capitale sociale e fa ricadere la Società nella fattispecie di cui all'art. 2446.
Il Consiglio di Amministrazione ha dunque conferito mandato al Presidente di Snia S.p.A., Giorgio Barosco, di convocare l'Assemblea degli Azionisti della Società per gli opportuni provvedimenti.
Per quanto concerne la prevedibile evoluzione della gestione nel prossimo triennio, il Consiglio di Amministrazione di Snia sarà chiamato ad approvare un piano di sviluppo dell'attività della Società. Tuttavia, la società precisa che, in considerazione del breve periodo di tempo trascorso dall'insediamento del nuovo organo amministrativo, può, ad oggi, solo ipotizzare le linee guida di tale piano, nell'ambito del quale saranno previsti il sostegno alle partecipate che sono in continuità aziendale, l'effettuazione di ulteriori investimenti nel settore oleochimico e una riduzione dei costi operativi delle società del Gruppo.

Fonte: finanza.repubblica.it

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...