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sabato 23 novembre 2024

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

 XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo



Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
L'Agnello immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza, forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. (Ap 5,12;1,6)

Colletta

O Padre,
che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, re e salvatore,
e ci hai resi partecipi del sacerdozio regale,
fa' che ascoltiamo la sua voce,
per essere nel mondo
fermento del tuo regno di giustizia e di pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Dn 7,13-14)
Il suo potere è un potere eterno.

Dal libro del profeta Daniele

Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 92)
Rit: Il Signore regna, si riveste di splendore.

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

SECONDA LETTURA (Ap 1,5-8)
Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 11,9.10)
Alleluia, alleluia.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.

VANGELO (Gv 18,33-37)
Tu lo dici: io sono re.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nella festa di Cristo Re dell'universo, innalziamo la nostra preghiera perché il regno di Dio trasformi tutta l'umanità, rendendola capace di sostegno verso i deboli e coloro che vivono ai margini della vita.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, re dell'universo, ascoltaci.

1. Per la Chiesa santa, cattolica e apostolica: porti a tutti l'annuncio del regno di Dio, facendo comprendere a ogni uomo il tempo in cui Dio vuole essere nostro padre, e ci invita a vivere come fratelli e sorelle, preghiamo.
2. Per coloro che ci governano: Dio pieghi le volontà ambiziose che cercano privilegi e ricchezze, e le guidi verso mete di giustizia, di pace e di solidarietà, preghiamo.
3. Per i cristiani che vivono in terre dilaniate dalla guerra e sono vittime di violenza e di odio: la fede li sostenga nella lotta per la libertà, preghiamo.
4. Per i fratelli e le sorelle che si sono addormentati nel Signore: possano celebrare la bontà e la gloria di Dio con gli angeli del cielo, preghiamo.
5. Per la nostra assemblea cristiana: Dio sia sempre il nostro sostegno e ci aiuti a metterci a sua disposizione per trasformare noi stessi e il mondo in cui viviamo, preghiamo.

O Padre, aiutaci a imitare, nella nostra vita, il modo di pensare e la vita di Gesù, nostro fratello e salvatore, perché ogni giorno possiamo far avanzare il suo regno ed aver parte della tua eredità nella vita eterna. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

mercoledì 20 novembre 2024

 

Francesco: siamo pellegrini, camminare ci avvicina a Dio e alla vita degli altri

Pubblichiamo il testo integrale della prefazione di Francesco al libro "La fede è un viaggio", una antologia di meditazioni del Pontefice per viandanti e pellegrini edita dalla Libreria Editrice Vaticana in vista del Giubileo

Papa Francesco

Quando ero prete a Buenos Aires, e questa abitudine l’ho mantenuta anche da vescovo nella mia città d’origine, amavo camminare a piedi nei vari quartieri per andare a trovare dei confratelli sacerdoti, visitare una comunità religiosa o parlare con gli amici. Camminare fa bene: ci mette in relazione con quanto accade intorno a noi, ci fa scoprire suoni, odori, rumori della realtà che ci circonda, in poche parole, ci avvicina alla vita degli altri.

Camminare significa non stare fermi: credere vuol dire aver dentro un’inquietudine che ci porta verso un “più”, verso un passo in più in avanti, verso un’altezza da raggiungere oggi, sapendo che domani la strada ci porterà più in alto – o più in profondità, nel nostro rapporto con Dio, che è esattamente come il rapporto con l’amato o amata della nostra vita, o tra amici: mai finito, mai scontato, mai appagato, sempre in ricerca, non ancora soddisfacente. Impossibile dire con Dio: «Fatto, tutto a posto, è abbastanza».

Per questo motivo il Giubileo del 2025, insieme alla dimensione essenziale della speranza, ci deve spingere ad una sempre maggior consapevolezza del fatto che la fede è un pellegrinare e che noi su questa terra siamo pellegrini. Non turisti né girovaghi: non ci spostiamo a caso, esistenzialmente parlando. Siamo pellegrini. Il pellegrino vive il suo camminare all’insegna di tre parole-chiave: il rischio, la fatica, la meta.



La copertina del libro LEV "La fede è un viaggio"

Il rischio. Oggi facciamo fatica a capire cosa significasse per i cristiani di un tempo compiere un pellegrinaggio, abituati come siamo alla velocità e comodità dei nostri spostamenti in aereo o in treno. Ma mettersi per strada mille anni fa significava assumersi il rischio di non tornare più a casa a causa dei tanti pericoli che si potevano incontrare sulle varie rotte. La fede di chi sceglieva di mettersi in cammino era più forte di ogni timore: i pellegrini di un tempo ci insegnano questa fiducia verso il Dio che li chiamava a porsi in cammino verso la tomba degli Apostoli, la Terra Santa o un santuario. Anche noi chiediamo al Signore di avere una piccola porzione di quella fede, di accettare il rischio di abbandonarci alla sua volontà, sapendo che è quella di un Padre buono che ai suoi figli desidera assegnare solo quanto è opportuno per loro.

La fatica. Camminare significa effettivamente fare fatica. Lo sanno bene i tanti pellegrini che oggi sono tornati ad affollare le antiche vie di pellegrinaggio: penso al cammino verso Santiago de Compostela, alla via Francigena, ai vari Cammini sorti in Italia che richiamano ad alcuni santi o testimoni tra i più noti (san Francesco, san Tommaso, ma anche don Tonino Bello) grazie ad una positiva sinergia tra istituzioni pubbliche e enti religiosi. Camminare comporta la fatica di alzarsi presto, prepararsi uno zaino con l’essenziale, mangiare qualcosa di frugale. E poi i piedi che dolgono, la sete che si fa pungente, soprattutto nelle assolate giornate d’estate. Ma questa fatica è premiata dai tanti doni che il camminatore incontra per strada: la bellezza del creato, la dolcezza dell’arte, l’ospitalità della gente. Chi compie un pellegrinaggio a piedi – tanti lo possono testimoniare – riceve molto di più della fatica compiuta: instaura bellissimi legami con persone incontrate nel suo itinerario, vive momenti di autentico silenzio e di feconda interiorità che spesso la vita frenetica del nostro tempo rende impossibile, capisce il valore dell’essenziale rispetto al luccichio dell’avere tutto il superfluo, ma di mancare il necessario.

La meta. Camminare come pellegrini significa che abbiamo un approdo, che il nostro spostarci ha una direzione, un traguardo. Camminare significa avere una meta, non essere alla mercé del caso: chi cammina ha una direzione, non gira a vuoto, sa dove andare, non perde tempo zigzagando da una parte all’altra. Per questo ho più volte richiamato quanto siano affini l’atto del camminare e l’essere credenti: quanti hanno Dio nel cuore hanno ricevuto il dono di una stella polare verso cui tendere – l’amore che abbiamo ricevuto da Dio è motivo dell’amore che dobbiamo offrire alle altre persone.

Dio è la nostra meta: ma non lo possiamo raggiungere come raggiungiamo un santuario o una basilica. E in effetti, lo sa bene chi ha compiuto pellegrinaggi a piedi, arrivare finalmente alla meta sospirata – penso alla cattedrale di Chartres, da tempo oggetto di una rinascita a livello di pellegrinaggi grazie all’iniziativa, risalente a un secolo fa, del poeta Charles Péguy – non significa sentirsi appagati: o meglio, se esteriormente si sa bene di essere arrivati, interiormente si è consci che il cammino non è finito. Perché Dio è proprio così: un traguardo che ci spinge oltre, una meta che ci chiama in continuazione a proseguire, perché è sempre più grande dell’idea che noi abbiamo di lui. Dio stesso ce l’ha spiegato attraverso il profeta Isaia: «Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri» (Is 55,9). Con Dio non siamo mai arrivati, a Dio non siamo mai arrivati: siamo sempre in cammino, sempre rimaniamo alla sua ricerca. Ma proprio questo camminare verso Dio ci offre l’inebriante certezza che Egli ci aspetta per donarci la sua consolazione e la sua grazia.

 

Città del Vaticano, 2 ottobre 2024

Sant'Egidio:1000 giorni di guerra in Ucraina

 

1000 giorni di guerra in Ucraina: il dolore, le morti, l'emergenza umanitaria. La solidarietà è resistenza alla guerra e speranza di pace

Si calcolano 14 milioni di persone vulnerabili su una popolazione scesa, dal febbraio 2022, a 30 milioni: praticamente, una famiglia ucraina su due ha bisogno di assistenza umanitaria.

19 novembre 2024, si compie oggi il tragico anniversario di mille giorni di guerra in Ucraina, mentre si inaspriscono le operazioni militari sui fronti di combattimento, con nuovi bombardamenti missilistici e lanci di droni. Il popolo ucraino sta pagando un prezzo enorme, con tante vittime: 12mila civili uccisi, secondo l’ONU, che registra un incremento negli ultimi mesi.

Ma c’è anche chi calcola un milione di soldati, morti e feriti, da entrambe le parti. L’aggravarsi degli attacchi provoca distruzioni di case, scuole, ospedali e infrastrutture. Il 65% delle centrali elettriche è stato colpito, con effetti gravissimi sulle forniture di elettricità, acqua e riscaldamento. Con le prime gelate in arrivo nei prossimi giorni, si annuncia l’inverno più duro dall’inizio della guerra, soprattutto per la popolazione che vive nelle regioni in prossimità del fronte. Ma anche per i 3,6 milioni di sfollati interni aumenta la povertà. Si calcolano 14 milioni di persone vulnerabili su una popolazione scesa, dal febbraio 2022, a 30 milioni: praticamente, una famiglia ucraina su due ha bisogno di assistenza umanitaria.

Mille giorni di guerra sono stati mille giorni di solidarietà della Comunità di Sant’Egidio in Ucraina. Grazie a una radicata presenza nel paese dal 1991, Sant’Egidio fin dai primi giorni dopo l’invasione russa ha realizzato un’estesa rete di aiuti umanitari, in grado di rispondere ai bisogni crescenti della popolazione. L’impegno dei membri di Sant’Egidio in Ucraina, alimentato da una catena di solidarietà che parte dall’Italia e altri paesi europei, ha consentito, tra l’altro, di aprire cinque centri per sfollati interni (3 a Kyiv, 1 a Lviv e 1 a Ivano-Frankivsk) che sostengono 10mila persone al mese, e di inviare medicinali in più di 200 strutture sanitarie nelle regioni orientali e meridionali del paese, maggiormente colpite dalle operazioni belliche. Sono state inoltre aperte 9 Scuole della Pace per bambini che hanno sofferto il trauma della guerra nell’ambito di un più ampio sostegno che ha raggiunto circa 10mila minori.

In mille giorni di guerra sono stati inviati 153 carichi, per un totale di 2400 tonnellate di aiuti umanitari e un valore di 27 milioni di euro. 450mila persone hanno ricevuto generi alimentari, abbigliamento, prodotti per l’igiene personale, mentre 2 milioni di persone hanno usufruito degli aiuti sanitari di Sant’Egidio.
L’Ucraina ha bisogno di pace e l’impegno umanitario ne tiene viva la speranza. Per alimentarla c’è bisogno di un sostegno largo e generoso, che non può affievolirsi, ma anzi deve rafforzarsi: dopo mille giorni di guerra, investire sull’aiuto alla popolazione è l’unico modo per dare un futuro all’Ucraina, perché la solidarietà costruisce già oggi un pezzo di pace.

CONTINUIAMO AD AIUTARE LA POPOLAZIONE UCRAINA: DONA ORA

Preghiera del 20 novembre 2024 di Carlo Maria Martini

 


Signore Gesù, Amico e fratello,

accompagna i giorni dell'uomo

perchè ogni epoca del mondo,

ogni stagione della vita

intraveda qualche segno del tuo regno

che invochiamo in umile preghiera,

e giustizia e pace s'abbraccino

a consolare coloro che sospirano ogni giorno.

Ogni età della vita degli uomini può celebrare la vita

perchè tu sei la Vita.

Tu sai che l'attesa logora,

che la tristezza abbatte,

che la solitudine fa paura:

Tu sai che abbiamo bisogno di Te

per tenere accesa la nostra piccola luce

e propagare il fuoco che tu sei venuto a portare sulla terra.

Riempi di grazie il tempo che ci doni di vivere per Te!

Signore Gesù,

giudice ultimo del cielo e della terra, vieni!

La nostra vita sia come una casa preparata per l'ospite atteso,

le nostre opere 

siano come i doni da condividere

perchè la festa sia lieta,

le nostre lacrime

siano come l'invito a fare presto.

Noi esultiamo

nel giorno della tua nascita,

noi sospiriamo il tuo ritorno:

vieni, Signore Gesù!

domenica 17 novembre 2024

Link avvisi per la collaborazione Pastorale di San Giorgio di Nogaro 17/11 al 01/12 2024

 https://avvisisgm.blogspot.com/2024/11/avvisi-per-la-collaborazione-pastorale.html

Link  avvisi per la collaborazione Pastorale di San Giorgio di Nogaro

sabato 16 novembre 2024

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

 XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)


Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Dice il Signore:
«Io ho progetti di pace e non di sventura.
Voi mi invocherete e io vi esaudirò:
vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso».
(Cf. Ger 29,11-12.14)

Colletta
O Dio, che farai risplendere i giusti come stelle nel cielo,
accresci in noi la fede, ravviva la speranza
e rendici operosi nella carità,
mentre attendiamo
la gloriosa manifestazione del tuo Figlio. Egli è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Dn 12,1-3)
In quel tempo sarà salvato il tuo popolo.

Dal libro del profeta Daniele

In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo.
Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna.
I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

SECONDA LETTURA (Eb 10,11-14.18)
Cristo con un’unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.

Dalla lettera agli Ebrei

Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati.
Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 21,36)
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 13,24-32)
Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, Gesù ci ricorda ancora una volta che la vera vita è rivolta verso Dio. Rivolgiamoci a lui con fiducia, per ottenere forza e sostegno per il nostro cammino terreno.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

1. Per i sacerdoti, le suore, i laici, perché ognuno, secondo il proprio carisma, sia costruttore del regno di Dio nella vita di ogni giorno, preghiamo.
2. Per i capi dei popoli, perché riconoscano la fragilità del loro potere, e usino la loro autorità per realizzare la giustizia, cercando di aiutare concretamente i deboli e i disagiati, preghiamo.
3. Per coloro che sono nell'angoscia o in ristrettezze economiche: trovino nei cristiani conforto e sostegno per risolvere le proprie necessità, preghiamo.
4. Per la nostra assemblea cristiana, perché rinnovi attorno al banchetto eucaristico la speranza che la anima e sia capace di annunciarla al mondo, preghiamo.

Signore, noi non sappiamo né il giorno né l'ora del tuo ritorno. Mantienici vigilanti nella carità e nella speranza, e preparaci ad accogliere te, che vivi e regni nei secoli dei secoli.

venerdì 15 novembre 2024

Ricordano don Aldo Sepulcri e il diacono Luigi Plusig

 


Castions delle Mura e Campolonghetto ricordano don Aldo Sepulcri e il diacono Luigi Plusig

Sono stati due punti di riferimento fondamentali per l’intera comunità, presenze costanti e instancabili promotori di opere, capaci di mettersi in ascolto del prossimo e di farsi guidare dal messaggio cristiano in ogni loro passo. Un esempio di cui ancora oggi si conserva un ricordo affettuoso, colmo di stima e gratitudine. Ed è questo il sentimento alla base dell’appuntamento promosso dalla Parrocchia-Santuario di Santa Maria Assunta a Castions delle Mura, col sostegno del locale Gruppo Alpini, dal titolo “Un grato ricordo”, sabato 16 novembre, alle 20.30, in chiesa, per celebrare e mantenere viva la memoria del parroco don Aldo Sepulcri, a 25 anni dalla morte, e del diacono don Luigi Plusig che ne aveva raccolto il testimone, mancato nel 2019.

Don Sepulcri, nato a Bagnaria Arsa nel 1937, ha guidato la comunità cristiana di Castions delle Mura dal 1972 al 1999, anno della sua morte. A succedergli nell’animazione liturgica fu il diacono Luigi, per tutti“ don Gigi”, originario di Campolonghetto dove era nato nel 1949. Ordinato a Castions delle Mura nel 1983, fino alla morte è stato collaboratore pastorale proprio nei due centri.

Per ricordare le due figure è proposto un concerto con protagonisti il Coro di Castions delle Mura, diretto da Michele Gallas e il Coro sezionale Ana Udine e Gruppo di Codroipo, con i maestri Massimiliano Gollin e Moreno Siega Brussarin. Durante la serata, insieme alla testimonianza di Mauro Passaro che, durante l’estate assieme a Francesco Pellizzari, è stato a Madudu, in Uganda, sarà avviata una raccolta fondi a favore della missione nel paese africano.

La Festa dell'Immacolata Concezione a Lourdes

 

La Festa dell'Immacolata Concezione a Lourdes
A Lourdes i pellegrini si riuniscono l'8 dicembre, secondo una tradizione che si perpetua nel tempo, per rendere grazie alla Vergine Maria Immacolata Concezione che apparve per 18 volte, nel 1858, alla giovane Bernadette.

Quest'anno celebriamo insieme i 170 anni dalla promulgazione del dogma dell'Immacolata Concezione: e quale luogo è più bello della Grotta delle Apparizioni per celebrare questa Solennità?

Fu in questo luogo, infatti,  che il 25 marzo 1858 si verificò la conferma divina del dogma, quando la Vergine sorrise a Bernadette e rivelò il suo nome: “Que soy era Immaculada Councepciou”. Ed è anche su questo dogma che la Chiesa cattolica si è basata per riconoscere l'autenticità delle Apparizioni.

L'8 dicembre, giornata di preghiera universale per i cattolici di tutto il mondo, tanti fedeli si riuniscono a Lourdes per dimostrare il loro amore per l'Immacolata Concezione o semplicemente per ringraziarla. In quel giorno un fervore cosmopolita si impadronisce della città mariana per celebrare Maria, concepita senza peccato.

I pellegrini di Lourdes pregano in unione con il Papa che, a Roma, depone ogni anno un grande mazzo di fiori ai piedi della statua della Vergine che si affaccia su Piazza di Spagna.

Questa tradizione annuale si ripete ora anche nella regione della Bigorre, con la presenza della Famiglia Nostra Signora di Lourdes, durante il magnifico omaggio floreale al quale tutti possono partecipare

giovedì 14 novembre 2024

Mons. Riccardo Lamba è delegato dei Vescovi del Nord-est per la pastorale della salute

 

Mons. Riccardo Lamba è delegato dei Vescovi del Nord-est per la pastorale della salute

Martedì 12 novembre, nel corso della periodica riunione della Commissione episcopale triveneta svoltasi al Centro pastorale card. Urbani di Zelarino (Venezia), i Vescovi del Triveneto hanno provveduto al rinnovo quinquennale delle deleghe per i vari ambiti e servizi di azione pastorale. Deleghe anche per mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Sarà mons. Riccardo Lamba il Vescovo delegato della CET, la Conferenza episcopale del Triveneto, per la pastorale della salute. La nomina, di durata quinquennale, è giunta nel corso della seduta dei Vescovi del Nord-est di martedì 12 novembre, a Zelarino (VE). Mons. Lamba succede nell’incarico a mons. Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste, che a Zelarino ha ottenuto la delega dei Vescovi per la Carità.

Anche l’arcivescovo emerito mons. Andrea Bruno Mazzocato era presente alla seduta: ha mantenuto la delega al diaconato permanente e ha assunto quella per gli esorcisti. La sua “storica” delega ai seminari è invece stata assunta da mons. Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia.

 

Altri temi trattati: tutela dei minori e sussidiarietà

Diversi i temi all’ordine del giorno della seduta dell’episcopato del Nord-est, a partire dalla tutela dei minori. Responsabilizzazione comunitaria, formazione, vigilanza, collaborazione con la società civile, comunicazione, ascolto e cura: sono le parole d’ordine e le linee d’azione che evidenziano l’impegno del Servizio nazionale tutela minori della Conferenza Episcopale Italiana e, quindi, al centro dell’incontro di Zelarino, cui hanno presenziato la nuova presidente del Servizio nazionale Chiara Griffini e la coordinatrice Emanuela Vinai. A questa parte della riunione ha partecipato anche Alvise Patron Zennaro, nuovo responsabile del Servizio regionale triveneto per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili

I Vescovi, inoltre, hanno analizzato possibili temi, contenuti e stile della prossima “due giorni” di approfondimento in programma a Cavallino Treporti (Venezia) il 7 e 8 gennaio 2025 e che, come già preannunciato, affronterà tematiche relative alla democrazia e alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, il rapporto tra identità locali e livelli “superiori” (nazionale, europeo, mondiale ecc.) – in un’ottica di bene comune, sussidiarietà e solidarietà, argomenti cardine della dottrina sociale della Chiesa – con la partecipazione anche di rappresentanti delle Diocesi, “testimoni” ed esperti su tali questioni che, in vario modo, incidono sulla vita di questi territori.

 

martedì 12 novembre 2024

Preghiera del 12 novembre di San Pio X

 Signore Gesù,

misericordioso Salvatore del mondo,

ti supplichiamo umilmente

per il tuo sacratissimo cuore

che tutte le pecore smarrite possano tornare aTe,

Pastore e vescovo delle loro anime.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

sabato 9 novembre 2024

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) 10 novembre 2024


XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)



Antifona d'ingresso
Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l'orecchio alla mia supplica, Signore. (Sal 87,3)

Colletta

O Padre, che soccorri l'orfano e la vedova
e sostieni la speranza di chi confida nel tuo amore,
fa' che sappiamo donare tutto quello che abbiamo,
sull'esempio di Cristo che ha offerto la sua vita per noi.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (1Re 17,10-16)
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)
Rit: Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA (Eb 9,24-28)
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

VANGELO (Mc 12,38-44)
Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Parola del Signore.

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, entrando in questa chiesa ci siamo messi sotto lo sguardo di Dio. Egli guarda il nostro cuore e vede in realtà quello che siamo. Preghiamo perché trasformi il nostro desiderio di ostentazione in umiltà, il nostro attaccamento al denaro in carità generosa e umile.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

1. Per coloro che nella Chiesa hanno posti di responsabilità: con la parola e con l'esempio insegnino a tutti e non cercare incarichi di prestigio, ma di servizio umile e fecondo a tutti gli uomini, preghiamo.
2. Per le vedove e gli orfani, perché trovino nelle comunità cristiane sostegno e solidarietà, preghiamo.
3. Per gli educatori, gli insegnanti, i catechisti e i genitori: animino dello spirito del Vangelo la loro attività educativa, offrendo ai più piccoli i giusti modelli di vita per la loro crescita, preghiamo.
4. Per la nostra comunità cristiana: si unisca al sacrificio di Cristo, per rinnovare la volontà di servire i più poveri, preghiamo.

Signore Gesù, che per venire a salvarci hai scelto la strada dell'umiltà e del nascondimento e hai avuto attenzione verso tutti, ma in special modo verso i poveri, aiutaci a camminare per la stessa tua strada, in umiltà e condivisione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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