domenica 17 agosto 2025

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C 17 agosto 2025

 domenica 17 Agosto 2025

Messa del Giorno

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

Colore Liturgico verde


Antifona

O Dio, nostra difesa,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio
è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)

Si dice il Gloria.

Colletta


O Dio, che nella croce del tuo Figlio
riveli i segreti dei cuori,
donaci occhi puri,
perché, tenendo lo sguardo fisso su Gesù,
corriamo con perseveranza incontro a lui, nostra salvezza.
Egli è Dio, e vive e regna con te.

Prima Lettura

Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese (Ger 15,10).

Dal libro del profeta Geremìa
Ger 38,4-6.
8-10

In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 39 (40)

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido. R.
 
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi. R.
 
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore. R.
 
Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare. R.
 

Seconda Lettura

Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,1-4
 
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)

Alleluia.

Vangelo

Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

(commento di Don Fabio Rosini)

Il Fuoco, il Battesimo e la Nuova Nascita

La riflessione paragona le persecuzioni subite dal profeta Geremia con la figura di Cristo, che è venuto a portare “fuoco sulla terra” e non pace, bensì divisione, anticipando le persecuzioni cristiane. Il fuoco simboleggia una nuova vita e la rinascita attraverso il battesimo, inteso come un’immersione e una morte necessaria al vecchio sé per accedere a una nuova esistenza in Cristo.

Questa trasformazione implica una rottura con la logica del mondo e con gli atteggiamenti passati, sottolineando che la fede cristiana non è solo un insieme di norme etiche, ma una rigenerazione che richiede un combattimento contro il peccato e l’individualismo per vivere secondo lo Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,49-53
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore.

giovedì 14 agosto 2025

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - venerdì 15 Agosto 2025

 venerdì 15 Agosto 2025

Messa del Giorno

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA 

 SOLENNITÀ

Colore Liturgico bianco


Antifona

Un segno grandioso apparve nel cielo:
una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi
e sul capo una corona di dodici stelle. (Ap 12,1)

Oppure:

Rallegriamoci tutti nel Signore,
in questa solennità della Vergine Maria;
della sua Assunzione si allietano gli angeli
e lodano il Figlio di Dio.

Si dice il Gloria.

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,
che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima
l’immacolata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio,
fa’ che viviamo in questo mondo
costantemente rivolti ai beni eterni,
per condividere la sua stessa gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Prima Lettura

Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Ap 11,19a12,1-6a.10ab
 

Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza.
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra.
Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio.
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 44 (45)

R. Risplende la regina, Signore, alla tua destra.

Figlie di re fra le tue predilette;
alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir. R.
 
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. R.
 
Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R.
 
Dietro a lei le vergini, sue compagne,
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re. R.
 

Seconda Lettura

Cristo risorto è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 15,20-27a

 
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.

Parola di Dio.
 

Canto Al Vangelo

Alleluia alleluia

Maria è assunta in cielo;
esultano le schiere degli angeli.

Alleluia

Vangelo

Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-56
 
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore.
 

venerdì 8 agosto 2025

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

 domenica 10 Agosto 2025

Messa del Giorno

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

Colore Liturgico verde


Antifona

Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
Alzati, o Dio, difendi la mia causa,
non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73,20.19.22)

Si dice il Gloria.

Colletta


O Dio, fedele alle tue promesse,
che ti sei rivelato al nostro padre Abramo,
donaci di vivere come pellegrini in questo mondo,
affinché, vigilanti nell’attesa,
possiamo accogliere il tuo Figlio nell’ora della sua venuta.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
 

Prima Lettura

Come punisti gli avversari, così glorificasti noi, chiamandoci a te.

Dal libro della Sapienza
Sap 18,6-9

La notte [della liberazione] fu preannunciata
ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
Difatti come punisti gli avversari,
così glorificasti noi, chiamandoci a te.
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 32 (33)

R. Beato il popolo scelto dal Signore.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità. R.
 
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.
 
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.
 

Seconda Lettura

Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 11,1-2.
8-19

Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo. (Mt 24,42a.44)

Alleluia.

Vangelo

Anche voi tenetevi pronti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,32-48
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore.

giovedì 7 agosto 2025

Roma: nuove scoperte archeologiche a Piazza Venezia

 

Piazza Venezia durante gli scavi archeologici condotti in occasione della costruzione della stazione della Metro C (© Soprintendenza archeologica)
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Nel centro nevralgico della Roma moderna, dove le architetture del potere e della storia convivono da secoli, la terra continua a restituire brani del suo ... 

(clicca sopra e leggerai tutto l'articolo con foto)

mercoledì 6 agosto 2025

la Vita Cattolica ci informa sulla Triennale di Marano Lagunare

 

Marano Lagunare. Solenni celebrazioni per la “Triennale” fino al 31 agosto

Un’antica devozione la cui particolarità è nel nome stesso. “La Triennale” – in onore della Beata Vergine della Salute – a Marano Lagunare si svolge infatti ogni tre anni, sulle orme di una tradizione che affonda le radici nei secoli XVII e XVIII quando da Venezia si era diffusa a tutti i territori assoggettati, in particolare a Marano, in seguito a ininterrotte epidemie.

È ricco, come sempre, il programma delle celebrazioni religiose con al centro Maria invocata con il titolo di “Porta del cielo”. In questa edizione grande rilievo è dato dal fatto che dal 10 al 15 agosto la parrocchiale sarà ”chiesa giubilare”, con la possibilità di ottenere particolari indulgenze previste per l’Anno Santo.

La “Triennale”– che si inserisce nel celebre appuntamento “Fasolari in festa” – è stata avviata venerdì 1 agosto con la giornata dedicata all’Antico voto dei maranesi che ha avuto il suo momento principale a sera, con la traslazione dell’effigie della Madonna della salute dal Santuario alla Pieve (dove resterà fino a domenica 31 agosto), alla presenza dell’arcivescovo emerito di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Mercoledì 6 agosto, in occasione della “Giornata del malato”, la Santa Messa con l’Unzione dei malati, alle 10, sarà presieduta da mons. Paolo Brida, parroco della Collaborazione di Rivignano Teor (e da settembre parroco di Palmanova). Venerdì 8, la Santa Messa sarà celebrata nella chiesetta di San Domenico in Bosco Bando, assieme alla comunità di Carlino. Sabato 9, alle 21, è prevista l’Adorazione eucaristica “Una notte con Gesù” fino al mattino, con le Confessioni fino alle 23.

Giornate giubilari

Domenica 10 agosto si aprono le “Giornate giubilari” con le Lodi del mattino e la chiusura dell’Adorazione eucaristica notturna; alle 9.45, nel cortile dell’oratorio ci sarà la lettura della Bolla papale di Indizione delle Giornate giubilari, a cui farà seguito la processione fino alla Pieve, con sosta al portale d’ingresso, prima della Santa Messa solenne; alle 20.45 prosegue il programma con la suggestiva accensione delle luminarie e degli archi nel centro storico. Quindi, alle 21, la serata di meditazione guidata da don Alberto Paschini, vicario della Cp di Palmanova, arricchita dai canti del coro “Symphonia” di Gris-Cuccana.

Da lunedì 11 a mercoledì 13 il programma prevede alle 9 la Messa, quindi le Confessioni fino alle 10.30 (il 12, alle 18, il Santo Rosario) e a sera, alle 20.30, la meditazione guidata: l’11 con don Ilario Virgili, parroco della Cp di Pasian di Prato, il 12 con Susy Del Pin, docente al Copernico e all’Istituto superiore di Scienze religiose di Udine, il 13 con don Alessio Geretti, curatore delle mostre di Illegio. Giovedì 14, alle 9 la Santa Messa, quindi le confessioni fino alle 10.30, alle 20.30 la celebrazione mariana della vigilia con il canto delle Litanie mariane solenni in tono patriarchino.

Assunzione della Beata Vergine, i vespri con l’Arcivescovo

Venerdì 15, la giornata si apre alle 9.45 con la Messa solenne; alle 17.30 la recita dei Vespri solenni presieduti dall’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba; alle 18, la Processione dalla Pieve al porto per l’imbarco dell’effigie della Madonna e alle 21.30 l’accoglienza della statua con canti e preghiere. Quindi, la Processione fino alla Pieve, preceduta dallo spettacolo pirotecnico, con successiva sosta in piazza Vittorio Emanuele per la solenne benedizione. Anche questo rito sarà presieduto da mons. Lamba.

S. Rocco e chiusura della Triennale

Sabato 16, giornata in cui si ricorda San Rocco, la Santa Messa sarà celebrata alle 18, in ricordo degli emigranti maranesi vivi e defunti.

Quindi, domenica 31 agosto, ci sarà la chiusura delle celebrazioni “Triennali” con al Santa Messa alle 9.45 e alle 18 il canto dei vespri e la traslazione della statua della Madonna dalla Pieve al Santuario, con l’offerta dell’olio per la lampada votiva e il canto del “Te Deum” di ringraziamento.

Le Triennali, promosse dalla Parrocchia, si svolgono col contributo del Consiglio regionale del Fvg e il patrocinio del Comune.

Monika Pascolo

sabato 2 agosto 2025

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C 3 agosto 2025

 domenica 03 Agosto 2025

Messa del Giorno

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

Colore Liturgico verde


Antifona

O Dio, vieni a salvarmi,
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
Signore, non tardare. (Sal 69,2.6)

Si dice il Gloria.

Colletta

O Dio, fonte della carità,
che in Cristo tuo Figlio
ci chiami a condividere la gioia del Regno,
donaci di lavorare con impegno in questo mondo,
affinché, liberi da ogni cupidigia,
ricerchiamo il vero bene della sapienza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Prima Lettura

Quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica?

Dal libro del Qoèlet
Qo 1,2; 2,21-23

 
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 89 (90)

R. Signore, sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». 
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato, 
come un turno di veglia nella notte. R.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino, 
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia, 
alla sera è falciata e secca. R.

Insegnaci a contare i nostri giorni 
e acquisteremo un cuore saggio. 
Ritorna, Signore: fino a quando? 
Abbi pietà dei tuoi servi! R.

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. 
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: 
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, 
l’opera delle nostre mani rendi salda. R.

Seconda Lettura

Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,1-5.
9-11
 
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

Parola di Dio.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)

Alleluia.

Vangelo

Quello che hai preparato, di chi sarà?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,13-21
 
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore.
 

Riflessioni su strutture parrocchiali del Veneto, storia e non solo

 L'attuale contesto sociale e culturale chiede un modo nuovo, adeguato al tempo, di concepire le strutture delle comunità: patronati, cinema, scuole materne, canoniche… Le comunità parrocchiali stanno infatti vivendo un profondo mutamento che investe anche i loro beni immobili; d’altra parte, il cammino sinodale delle Chiese in Italia ha affrontato, tra gli altri, anche il tema della gestione economica delle parrocchie e degli enti ecclesiastici. In quest’ambito la Facoltà teologica del Triveneto, con l’Istituto superiore di scienze religiose di Vicenza, ha svolto un seminario di studio dal titolo “Beni della Chiesa e futuro delle comunità” (febbraio-marzo 2025), i cui esiti sono ora pubblicati da Triveneto Theology Press, marchio editoriale della Facoltà, con il titolo Beni della chiesa e futuro delle comunità. Un laboratorio di ricerca e progettazione e i contributi di Alessio Dal Pozzolo, Davide Lago, Francesca Leto, Leopoldo Sandonà, Assunta Steccanella, Davide Viadarin (il libro è open access e si può scaricare gratuitamente su fttr.it). Non è un percorso concluso e definito, piuttosto un avvio di riflessione e discernimento che contamina alcune buone pratiche presenti nei territori con spunti provenienti dalla dimensione biblica, ecclesiologica e liturgica.

Imparare dalla storia
Con la Rerum novarum di Leone XIII (1891), per circa un secolo e mezzo le parrocchie venete sono state un unico immenso cantiere: caseifici sociali, cooperative di consumo, cantine e teatri sociali, casse rurali. Agli inizi del Novecento vennero gli asili infantili, «che rappresentarono per molti piccoli paesi la garanzia di un’educazione di base capillarmente diffusa e sostenibile in un ambito, quello della prima infanzia, non presidiato dallo Stato» spiega Davide Lago nel suo saggio. Una nuova tappa, nel secondo dopoguerra, vide fiorire case della dottrina cristiana, patronati, campi sportivi e sale teatro. Oggi appare importante interrogarsi sulle ricadute pratiche riguardanti i tanti beni immobili costruiti dalle comunità cristiane nell’ultimo secolo e mezzo e ora in evidente difficoltà.

Dalle buone pratiche ai principi
Il libro investiga alcune delle numerose e ancora poco conosciute innovazioni sociali che si stanno sperimentando in alcune parrocchie o congregazioni religiose. Il patronato della parrocchia di San Carlo a Padova, ad esempio, ha risposto a un bisogno comunitario, l’esigenza di aule studio, e ha rilanciato un’attività ormai esausta; e così Villa Angaran San Giuseppe a Bassano del Grappa, la collaborazione pastorale di Vedelago (Treviso), il Centro della famiglia di Treviso. Ad accomunarle, il fatto di avere adottato criteri che aprono prospettive feconde: la formazione di persone dedicate nelle comunità, la mappatura dei beni, la costruzione di tavoli di dialogo per un discernimento delle e nelle comunità. Ma non solo. «La dimensione etica nella gestione economica appare non accessoria ma necessaria – evidenzia Leopoldo Sandonà nel suo scritto – Gli strumenti etici sono originariamente inseriti nell’attività economica di una comunità cristiana che non può viversi in modo staccato dal contesto sociale e che quindi deve fare propri i valori dell’etica nell’impresa». È fondamentale precisare che, pur nel riconoscimento di gerarchie e di competenze, in un passaggio epocale così importante «tutti i soggetti coinvolti devono sentirsi parte integrante di questa crescita di coscienza comunitaria, rispetto al sentirsi puramente degli ingranaggi rispetto a scelte definite altrove». È quindi urgente formare le comunità ad adeguati processi di discernimento, «che sono cosa diversa dal semplice discutere e confrontarsi: implicano infatti l’impegno per tenere insieme spiritualità e pragmatismo, criteri evangelici ed esigenze del territorio, chiamando in causa diverse competenze professionali» sottolinea Assunta Steccanella. Il problema della gestione economica non può comunque diventare la ragione preponderante delle scelte che vengono fatte. «In gioco c’è proprio la nostra idea di comunità – si legge nelle conclusioni – Le strutture di molte parrocchie si trovano quasi sempre al centro dei nostri paesi e possono ricoprire ancora a lungo un’importante dimensione sociale, ma con formule tutte da reinventare».

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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