sabato 18 dicembre 2010

Meditazione per tutti i Parrocchiani(offre Tony)

La visita di Benedetto XVI alla parrocchia romana di San Massimiliano Kolbe a Prato Fiorito

La luce che cambia il mondo



"Non è la violenta rivoluzione, non sono le grandi promesse che cambiano il mondo, ma è la silenziosa luce della verità, della bontà di Dio". Lo ha sottolineato Benedetto XVI durante l'omelia della messa celebrata la mattina del 12 dicembre, terza domenica d'Avvento, nella parrocchia romana di San Massimiliano Kolbe a Prato Fiorito.

Cari fratelli e sorelle della Parrocchia di San Massimiliano Kolbe!
Vivete con impegno il cammino personale e comunitario nel seguire il Signore. L'Avvento è un forte invito per tutti a lasciare entrare sempre di più Dio nella nostra vita, nelle nostre case, nei nostri quartieri, nelle nostre comunità, per avere una luce in mezzo alle tante ombre, alle tante fatiche di ogni giorno. Cari amici! Sono molto contento di essere in mezzo a voi, oggi, per celebrare il Giorno del Signore, la terza domenica dell'Avvento, domenica della gioia. Saluto cordialmente il Cardinale Vicario, il Vescovo Ausiliare del Settore, il vostro Parroco, che ringrazio per le parole che mi ha rivolto a nome di tutti voi, e il Vicario parrocchiale. Saluto quanti sono attivi nell'ambito della Parrocchia:  i catechisti, i membri dei vari gruppi, come pure i numerosi aderenti al Cammino Neocatecumenale. Apprezzo molto la scelta di dare spazio all'adorazione eucaristica, e vi ringrazio delle preghiere che mi riservate davanti al Santissimo Sacramento. Vorrei estendere il mio pensiero a tutti gli abitanti del quartiere, specialmente agli anziani, ai malati, alle persone sole e in difficoltà. Tutti e ciascuno ricordo in questa Messa.
Ammiro insieme con voi questa nuova chiesa e gli edifici parrocchiali e con la mia presenza desidero incoraggiarvi a realizzare sempre meglio quella Chiesa di pietre vive che siete voi stessi. Conosco le tante e significative opere di evangelizzazione che state attuando. Esorto tutti i fedeli a dare il proprio contributo per l'edificazione della comunità, in particolare nel campo della catechesi, della liturgia e della carità - pilastri della vita cristiana - in comunione con tutta la Diocesi di Roma. Nessuna comunità può vivere come una cellula isolata dal contesto diocesano; deve essere invece espressione viva della bellezza della Chiesa che, sotto la guida  del  Vescovo - e, nella Parrocchia,  sotto  la  guida del Parroco che ne fa  le  veci -, cammina in comunione verso il Regno di Dio. Rivolgo uno speciale pensiero alle famiglie, accompagnandolo con l'augurio che esse possano pienamente realizzare la propria vocazione all'amore con generosità e perseveranza. Anche quando dovessero presentarsi difficoltà nella vita coniugale e nel rapporto con i figli, gli sposi non cessino mai di rimanere fedeli a quel fondamentale "sì" che hanno pronunciato davanti a Dio e vicendevolmente nel giorno del matrimonio, ricordando che la fedeltà alla propria vocazione esige coraggio, generosità e sacrificio.
La vostra comunità comprende al proprio interno molte famiglie venute dall'Italia centrale e meridionale in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Col passare del tempo, la comunità è cresciuta e si è in parte trasformata, con l'arrivo di numerose persone dai Paesi dell'Est europeo e da altri Paesi. Proprio a partire da questa situazione concreta della Parrocchia, sforzatevi di crescere sempre più nella comunione con tutti:  è importante creare occasioni di dialogo e favorire la reciproca  comprensione tra persone provenienti  da  culture, modelli di vita e condizioni sociali differenti. Ma occorre soprattutto cercare di coinvolgerle nella vita  cristiana,  mediante  una pastorale attenta ai reali bisogni di ciascuno. Qui, come in ogni Parrocchia, occorre partire dai "vicini" per giungere fino ai "lontani", per portare una presenza evangelica negli ambienti di vita e di lavoro. Tutti devono poter trovare in Parrocchia cammini adeguati di formazione e fare esperienza di quella dimensione comunitaria che  è  una caratteristica fondamentale della vita cristiana. In tal modo saranno incoraggiati a riscoprire la bellezza di seguire Cristo e di fare parte della sua Chiesa.
Sappiate, dunque, fare comunità con tutti, uniti nell'ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell'Eucaristia. A questo proposito, la verifica pastorale diocesana in atto, sul tema "Eucaristia domenicale e testimonianza della carità", è un'occasione propizia per approfondire e vivere meglio queste due componenti fondamentali della vita e della missione della Chiesa e di ogni singolo credente, cioè l'Eucaristia della domenica e la pratica della carità. Riuniti attorno all'Eucaristia, sentiamo più facilmente come la missione di ogni comunità cristiana sia quella di portare il messaggio dell'amore di Dio a tutti gli uomini. Ecco perché è importante che l'Eucaristia sia sempre il cuore della vita dei fedeli. Vorrei anche dirigere una speciale parola di affetto e di amicizia a voi, cari ragazzi e giovani che mi ascoltate, e ai vostri coetanei che vivono in questa Parrocchia. La Chiesa si aspetta molto da voi, dal vostro entusiasmo, dalla vostra capacità di guardare avanti e dal vostro desiderio di radicalità nelle scelte di vita. Sentitevi veri protagonisti nella Parrocchia, mettendo le vostre fresche energie e tutta la vostra vita a servizio di Dio e dei fratelli.
Cari fratelli e sorelle, accanto all'invito alla gioia, la liturgia odierna - con le parole di san Giacomo che abbiamo sentito - ci rivolge anche quello ad essere costanti e pazienti nell'attesa del Signore che viene, e ad esserlo insieme, come comunità, evitando lamentele e giudizi (cfr. Gc 5, 7-10).
Abbiamo sentito nel Vangelo la domanda del Battista che si trova in carcere; il Battista, che aveva annunciato la venuta del Giudice che cambia il mondo, e adesso sente che il mondo rimane lo stesso. Fa chiedere, quindi, a Gesù:  "Sei tu quello che deve venire? O dobbiamo aspettare un altro? Sei tu o dobbiamo aspettare un altro?". Negli ultimi due, tre secoli molti hanno chiesto:  "Ma realmente sei tu? O il mondo deve essere cambiato in modo più radicale? Tu non lo fai?". E sono venuti tanti profeti, ideologi e dittatori, che hanno detto:  "Non è lui! Non ha cambiato il mondo! Siamo noi!". Ed hanno creato i loro imperi, le loro dittature, il loro totalitarismo che avrebbe cambiato il mondo. E lo ha cambiato, ma in modo distruttivo. Oggi sappiamo che di queste grandi promesse non è rimasto che un grande vuoto e grande distruzione. Non erano loro.
E così dobbiamo di nuovo vedere Cristo e chiedere a Cristo:  "Sei tu?". Il Signore, nel modo silenzioso che gli è proprio, risponde:  "Vedete cosa ho fatto io. Non ho fatto una rivoluzione cruenta, non ho cambiato con forza il mondo, ma ho acceso tante luci che formano, nel frattempo, una grande strada di luce nei millenni".
Cominciamo qui, nella nostra Parrocchia:  San Massimiliano Kolbe, che si offre di morire di fame per salvare un padre di famiglia. Che grande luce è divenuto lui! Quanta luce è venuta da questa figura ed ha incoraggiato altri a donarsi, ad essere vicini ai sofferenti, agli oppressi! Pensiamo al padre che era per i lebbrosi Damiano de Veuster, il quale è vissuto ed è morto con e per i lebbrosi, e così ha portato luce in questa comunità. Pensiamo a Madre Teresa, che ha dato tanta luce a persone, che, dopo una vita senza luce, sono morte con un sorriso, perché erano toccate dalla luce dell'amore di Dio.
E così potremmo continuare e vedremmo, come il Signore ha detto nella risposta a Giovanni, che non è la violenta rivoluzione del mondo, non sono le grandi promesse che cambiano il mondo, ma è la silenziosa luce della verità, della bontà di Dio che è il segno della Sua presenza e ci dà la certezza che siamo amati fino in fondo e che non siamo dimenticati, non siamo un prodotto del caso, ma di una volontà di amore.
Così possiamo vivere, possiamo sentire la vicinanza di Dio. "Dio è vicino", dice la Prima Lettura di oggi, è vicino, ma noi siamo spesso lontani. Avviciniamoci, andiamo alla presenza della Sua luce, preghiamo il Signore e nel contatto della preghiera diventiamo noi stessi luce per gli altri.
E  questo  è  proprio anche il senso della  Chiesa  parrocchiale:    entrare   qui, entrare  in  colloquio,  in  contatto con Gesù, con il Figlio di Dio, così che noi stessi  diventiamo  una  delle  più  picco- le  luci  che  Lui  ha  acceso  e   portiamo luce  nel  mondo  che sente di essere redento.
Il nostro spirito deve aprirsi a questo invito e così camminiamo con gioia incontro al Natale, imitando la Vergine Maria, che ha atteso nella preghiera, con intima e gioiosa trepidazione, la nascita del Redentore. Amen!

(©L'Osservatore Romano - 17 dicembre 2010)

Domenica 19 dicembre

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)



PRIMA LETTURA (Is 7,10-14)
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.

Dal libro del profeta Isaìa

In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit: Ecco, viene il Signore, re della gloria.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Rit.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. Rit.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Rit.
SECONDA LETTURA (Rm 1,1-7)
Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio.

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 1,23)
Alleluia, alleluia.
Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele: “Dio con noi”.
Alleluia.

VANGELO (Mt 1,18-24)
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, uniti nell’attesa del Natale con Maria Vergine, Giuseppe, gli antichi profeti e tutti gli umili di cuore, invochiamo Dio, perché compia le speranze che salgono a lui dalla Chiesa e dall’umanità.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
In te speriamo, Signore: ascoltaci!
1.      Per la Chiesa di Cristo: sia il segno della presenza dell’Emmanuele in mezzo agli uomini che si manifesta come evento di riconciliazione con tutta l’umanità; preghiamo.
2.      Per tutti i cristiani: sappiano accogliere con fede l’umile segno dell’incarnazione divina così che il fanciullo che nasce dalla Vergine possa risplendere come luce che splende in mezzo alle tenebre fitte dell’errore; preghiamo.
3.      Per la nostra società che vive l’affanno del progresso materiale ed è oppressa dai drammi senza soluzione: ascolti il messaggio di pace e di salvezza che il Signore viene a portare; preghiamo.
4.      Per questa nostra Comunità parrocchiale: accogliendo il Signore che vince l’incertezza e l’angoscia, sia capace di consegnare al mondo in occasione del Natale i valori della verità completa, della convivenza riconciliata e della pace tanto desiderata; preghiamo.
5.      Per noi, qui riuniti: il segno del Bambino Gesù , l’umiltà, l’obbedienza  la fedeltà di san Giuseppe ci aiutino ad incarnare la Parola nella nostra vita e siano il modello di ogni vero cristiano; preghiamo.
6.      La nostra comunità questa settimana ha affidato alla misericordia del Padre i nostri fratelli: Manzan Bruno e Mazzilli Raffaele. Il Signore li renda partecipi della sua risurrezione,per questo ti preghiamo
C – Accogli, o Padre, le nostre suppliche per l’intercessione di Maria santissima, di san Giuseppe e di tutti coloro che ci hanno preceduto nell’attesa della salvezza; donaci la sapienza del tuo Spirito, per riconoscere i segni della continua venuta di Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.   T - Amen.



mercoledì 15 dicembre 2010

E' iniziata la Novena di Natale!

E' iniziata la Novena di Natale

La nostra esperta in comunicazione ha rinnovato il foglietto della Novena, sappiamo per certo che don Denis ha fatto le prove dei canti e Mons. Igino ha cominciato i nove giorni con buona volontà...ne siamo sicuri!
Insomma il Missus anche per quest'anno lo canteremo nonostante un freddo polare...una parte del coro femminile ci darà man forte!
Intanto chi rimane a casa può pregare con il foglietto preparato da Paola con pazienza e maestria!



lunedì 13 dicembre 2010

VATICANO - Verso la canonizzazione del beato mons. Conforti, fondatore dei Missionari Saveriani


Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione di alcuni Decreti, il primo dei quali riconosce un miracolo attribuito all’intercessione del Beato Guido Maria Conforti, fondatore dei Missionari Saveriani. “Il prossimo passo – scrive p. Rino Benzoni, Superiore Generale dei Missionari Saveriani - sarà il Concistoro pubblico in cui il Papa chiederà l’opinione dei Cardinali per la canonizzazione del Beato, definendone anche la data. Ringraziamo il Signore di questo fatto ‘per noi argomento non dubbio della santità ed opportunità della Istituzione alla quale abbiamo dato il nome’ (LT 1), oltre che della grandezza del nostro Padre e Fondatore Mons. Guido M. Conforti. Ci prepariamo fin d’ora al grande evento con la preghiera ma soprattutto con un rinnovato impegno per la nostra stessa santificazione nella fedeltà crescente alla missione che il Signore ci ha trasmesso attraverso Mons. Conforti.”
Guido M. Conforti nacque vicino a Parma il 30 marzo 1865. Entra in seminario a 11 anni, una seria malattia mette in forse la sua ordinazione e gli preclude la vocazione missionaria. Sostenuto dal rettore Don Andrea Ferrari (in seguito Cardinale Arcivescovo di Milano, beatificato nel 1987), nel 1888 è ordinato sacerdote. Non ancora trentenne è nominato Vicario generale. Nel 1895, incoraggiato dal suo Vescovo e dal prefetto di Propaganda Fide, fonda la Congregazione di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere (Missionari Saveriani). Nel 1899 invia in Cina i primi due missionari. Nel 1902, a 37 anni, è Arcivescovo di Ravenna, incarico che lascia per gravi problemi di salute nel 1904. Nel 1907 Pio X lo nomina Vescovo di Parma, diocesi che guiderà per 24 anni.
Svolge nel contempo una grande attività per sostenere il crescente spirito missionario della Chiesa Italiana. Nel 1916 collabora con Padre Manna alla fondazione della Pontificia Unione Missionaria del Clero di cui diviene il primo presidente. Invia vari missionari in Cina dove egli stesso si reca in visita nel 1928. Muore a Parma il 5 novembre 1931. Viene beatificato a Roma il 17 marzo 1996. I Missionari Saveriani, nati con l'unico scopo di annunciare il Vangelo a chi ancora non lo conosce, sono attualmente 832 (di cui 652 sacerdoti) presenti in 173 comunità. (S.L.) (Agenzia Fides 13/12/2010)

sabato 11 dicembre 2010

Foglio Parrocchiale della domenica 12 dicembre 2010



Domenica 12 dicembre 2010

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A) – GAUDETE


PRIMA LETTURA (Is 35,1-6a.8a.10)
Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi.

Dal libro del profeta Isaìa

Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)
Rit: Vieni, Signore, a salvarci.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. Rit.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. Rit.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Rit.

SECONDA LETTURA (Gc 5,7-10)
Rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Is 61,1)
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.

VANGELO (Mt 11,2-11)
Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, rinvigoriti dalla Parola di Dio, che ci ha garantito il suo amore e l’offerta della salvezza, preghiamo il Padre perché ci renda capaci di cogliere i segni della sua presenza nella nostra vita, impegnata in un continuo cammino di conversione.

L - Pieni di fiducia preghiamo insieme dicendo:
Dio della gioia, ascoltaci.
1.      Perché la Chiesa non cessi di annunciare con gioia la venuta del Signore, che ridona speranza all’umanità smarrita, sfiduciata e stanca. Preghiamo.
2.      Per coloro che lavorano in difesa dei poveri e degli emarginati, perché il Signore li ricolmi di grazie e di consolazioni, rendendoli perseveranti anche nelle inevitabili difficoltà. Preghiamo.
3.      Per coloro che vacillano nella fede, perché non cessino di meditare la Parola e si aprano ad esperienze intense di crescita spirituale e di conversione. Preghiamo.
4.      Perché tra gli adulti nella fede siano sempre più numerosi coloro che si propongono come guide spirituali, accompagnando nel cammino di fede quanti sono in ricerca o nel dubbio. Preghiamo.
5.      Per la nostra Comunità parrocchiale, perché la venuta del Signore ci trovi vigilanti nella preghiera, operosi nella carità e annunciatori della salvezza a quanti incontriamo sul nostro cammino. Preghiamo.
6.      Perché i nostri cari defunti IETRI GRAZIANO e TAVERNA PANTANALI LUCIA  possano godere della gioia senza fine nella comunione con Dio, con Maria santissima e tutti i santi, preghiamo.
C - Donaci, o Padre, il desiderio di ascoltarti sempre e di cercarti con cuore sincero, perché in tal modo la tua Parola trasformerà le nostre vite e ci renderà capaci di fare il bene. Per Cristo, nostro Signore.   T - Amen.


venerdì 10 dicembre 2010

Educazione e perdono cristiano (L'internauta Tony collabora)

Educazione e perdono cristiano


di Andrea Tornielli
09-12-2010



Ci sono delle perle che nel flusso incessante di informazioni (e talvolta di chiacchiere) quotidiane rischiano di perdersi. Sono grato a Luigi Accattoli per averne segnalata una sul suo blog. Si tratta di un articolo di Fabrizio Caccia pubblicato sul Corriere della Sera di martedì 7 dicembre.

La notizia è legata al terribile incidente avvenuto domenica scorsa a Lamezia Terme: un ventunenne immigrato marocchino che aveva fumato cannabis ha travolto e ucciso sette ciclisti. Teresina Natalino, la moglie di Fortunato Bernardi, insegnante di ginnastica, una delle vittime, riferendosi al giovane marocchino ha detto: «Sì, io lo perdono. Perché anche mio marito, se fosse stato vivo, io lo so, avrebbe fatto la stessa cosa. Perché, sapete, per tutta la vita noi due siamo stati educatori e prima ai nostri figli e poi a tutti gli alunni delle scuole abbiamo sempre e solo insegnato la legalità, la giustizia, la non violenza. Se fosse vivo, Fortunato, direbbe lui stesso ai suoi ragazzi: adesso calma, non cercate la vendetta, non seminate odio e discordia nel paese. Sapete, io in classe a Gizzeria ho tanti alunni marocchini, tanti bambini che spero presto di rivedere e di poter riabbracciare. Ecco voglio adesso dir loro che il mio bene non è mutato e tornerò in classe senza rancore, con la voglia intatta di dialogare ancora. Noi eravamo una grande famiglia. Unita, anzi unitissima».

«Abbiamo cresciuto i figli nella fede cristiana. Ed è per questo che dico che la morte oggi non è riuscita a spezzare questo vincolo, io credo anzi che Fortunato dal cielo continuerà ad accompagnarci ogni giorno che resta nel nostro cammino terreno. Adesso mi aspetto che la giustizia faccia il suo corso, naturalmente, perché io credo nella legge e credo che vada sempre rispettata. Però quello che m’importa veramente non è tanto che il ragazzo marocchino venga punito, quanto piuttosto che egli capisca, che si renda conto, che impari qualcosa da tutto il male che ha fatto. Non conta la pena. Conta l’educazione».

L’Italia sarà un paese sempre più secolarizzato, sappiamo bene come esista un’emergenza educativa, ma questo genere di testimonianze sono vere boccate d’ossigeno. Come quella che ci arriva da Brembate, dove, nonostante l’accanimento mediatico nella ricerca di reazioni scomposte, nessuno è caduto nella trappola. Nessuno ha trasformato il (presunto) coinvolgimento nella scomparsa di Yara Gambirasio di un operaio immigrato in occasione per sfogare sentimenti razzisti. A volte il paese reale è migliore di quanto vogliono farci credere.

mercoledì 8 dicembre 2010

"Vescovo, ministero indispensabile"...il portale dell'Arcidiocesi ci informa

  versione testuale
Solenne celebrazione in Cattedrale per il 10° di episcopato di mons. Mazzocato
“Non è la mia persona che merita espressioni di ringraziamento, ma è il dono di un Vescovo, fatto da Dio alla Chiesa dieci anni fa, che questa sera merita la preghiera di ringraziamento”. Con queste parole l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Mazzocato si è rivolto ai fedeli della Chiesa udinese che, oggi mercoledì 8 dicembre, da ogni parrocchia della diocesi, sono arrivati in Cattedrale per stringersi attorno a lui nel X anniversario della sua ordinazione episcopale.
Mons. Mazzocato, attorniato da oltre 150 sacerdoti del presbiterio diocesano e del clero trevigiano, aveva al suo fianco il  suo predecessore, l’arcivescovo emerito di Udine, mons. Alfredo Battisti, mentre mons. Pietro, impossibilitato ad intervenire per un leggero malessere, era presente spiritualmente. “Li ringrazio - ha detto- perché hanno accolto, con la delicatezza fraterna che sempre mi dimostrano, l’invito a partecipare alla nostra celebrazione. Li ringrazio, però, per un motivo più profondo: con la loro presenza ci aiutano a capire il vero significato di questo momento di festa e di benedizione a Dio”. Ed ha aggiunto: “Mi sembra bello in questa celebrazione ricordare l’unica chiamata e l’unica consacrazione che rende noi tre vescovi un unico dono di Cristo all’amata Chiesa di Udine… consacrazione che, indegnamente, abbiamo ricevuto e che ci ha reso Vescovi, successori degli apostoli, presenza viva di Gesù Buon pastore nella sua Chiesa”.
E per lui, in particolare, ha chiesto a tutti una preghiera che si aggiunga alle tante che vengono fatte per il vescovo, confessando di aver bisogno “di un supplemento di fede” per credere fermamente nel Signore Gesù mentre si trova a condividere i disorientamenti e le difficoltà a credere di tanti fratelli; di un “supplemento di speranza” perché tocca a lui, come Pastore, stare in testa al gregge e riconoscere, tra le nebbie della storia umana, il sentiero certo che conduce alla vita; ed, infine, “un supplemento di carità” per amare sempre e a qualunque prezzo la Chiesa che Dio gli ha consegnato come sposa.
A conclusione della celebrazione, la Chiesa udinese ha donato a mons. Mazzocato un nuovo “pastorale”, cioè il bastone usato del vescovo nella liturgia; è il “pastorale del buon pastore”, ha spiegato il delegato episcopale per la cultura, illustrandolo. 
Realizzato a Roma, dalla bottega dei fratelli Claudio e Piero Savi, orafi della Casa Pontificia esso è interamente in argento, cesellato e niellato, con il bastone sfaccettato e il riccio sul quale si avvolgono alcune spire di rami d’ulivo. All’interno del riccio è stata collocata la piccola scultura di Gesù Buon Pastore, che porta sulle spalle una pecorella mentre altre due ai suoi piedi volgono a Lui lo sguardo.
L’iconografia che ha ispirato l’immagine nel riccio del pastorale viene dalle Catacombe di Priscilla a Roma, ed è un affresco del III secolo. Nella versione cesellata in argento dai fratelli Savi, Gesù è stato rappresentato con gli abiti della classica iconografia cristiana, mentre la pecorella che porta in spalla volge all’indietro il capo, come segno di conversione.
Numerose le autorità civili e militari presenti alla celebrazione a testimonianza del rapporto cordiale e del dialogo costruttivo per il bene comune che mons. Mazzocato ha saputo vivere in questo suo primo anno di pastore della Chiesa udinese.
L’ordinazione episcopale di mons. Mazzocato è avvenuta il 9 dicembre 2000 nella Cattedrale di Treviso, dopo la sua elezione a Vescovo della Chiesa di Adria-Rovigo l’11 ottobre dello stesso anno. Ha guidato la chiesa rodigina per 3 anni. Poi è stato nominato dal S. Padre vescovo di Treviso, dove ha fatto ingresso il 18 gennaio 2004. Dal 20 agosto 2009 mons. Mazzocato è Arcivescovo di Udine.

Mercoledì 8 dicembre 2010: quinto anniversario di Consacrazione del Duomo di San Giorgio di Nogaro


IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA


PRIMA LETTURA (Gen 3,9-15.20)
Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

Dal libro della Gènesi

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. Rit.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. Rit.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! Rit.

SECONDA LETTURA (Ef 1,3-6.11-12)
In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 1,28)
Alleluia, alleluia.
Rallègrati, piena di grazia,
il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.
Alleluia.

VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, nella Vergine Madre preservata dal peccato originale Dio ci offre l’immagine dell’umanità nuova, che partecipa in pienezza alla vittoria di Cristo. Per intercessione di Maria immacolata, innalziamo al Padre la nostra preghiera.
L - Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.
1. Per la Chiesa, sparsa nel mondo: impari da Maria ad essere sempre umile discepola e coraggiosa messaggera del Vangelo della vita per tutti. Preghiamo.
2. Per i chiamati alla vita sacerdotale, religiosa e missionaria: sull’esempio di Maria, confermino ogni giorno il proprio “sì” alla fiducia di Dio su di loro. Preghiamo.
3. Per le donne di tutto il mondo: trovino in Maria un modello di apertura del cuore a Dio e di dedizione al bene comune nella famiglia, nel lavoro, nella politica, nell’educazione. Preghiamo.
4. Per le nuove generazioni: come Maria si preparino ad affrontare con fede e impegno la costruzione del futuro della Chiesa e della società. Preghiamo.
5. Per la nostra Comunità parrocchiale: nel quinto anniversario della consacrazione di questo Duomo, si lasci accompagnare dalla presenza materna di Maria verso una maggiore unità in Cristo, con spirito di preghiera e di condivisione. Preghiamo.
C – O Signore, che in Maria Immacolata hai fatto risplendere sul mondo l’aurora di salvezza, rendi feconda l’opera della tua Chiesa, perché tutti gli uomini, mediante la remissione dei peccati, siano rigenerati nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.

lunedì 6 dicembre 2010

L'Internauta Tony ci invia il messaggio di Manolo: visitate il sito!

Domenica è cominciato il primo programma televisivo per ragazzi e famiglie dedicato al vangelo.
Un viaggio, un'avventura: attraversare a piedi Israele e Palestina, avere come guida il vangelo.
Convincere Mediaset a proporre un programma così sul canale più visto dai ragazzi in Italia non è stato uno scherzo.

Se volete aiutarmi a diffondere la notizia, e far sentire che c'è un pubblico che vuole una tv diversa, tre azioni concrete: 

1.  Andate su www.6incammino.it  ,  Iscrivetevi alla pagina di Facebook  e postate le vostre impressioni, commenti e proposte e se vi va invitate altri amici interessati.
2. Partecipate attivamente al Blog di www.6incammino.it
3. Sintonizzatevi su Boing, ogni domenica dal 5 dicembre alle 14.30 e dal 23 dicembre al 1° Gennaio tutti i giorni in prima serata, alle 20.50.
Vi mando un link con un Promo : http://www.youtube.com/watch?v=NUkIKIRl37g

Conto sulla vostra energia, sul vostro entusiamo e su quella voglia di cambiare il mondo che ci unisce !!
 Manolo

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C 13 luglio 2025

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