Solenne celebrazione in Cattedrale per il 10° di episcopato di mons. Mazzocato
“Non è la mia persona che merita espressioni di ringraziamento, ma è il dono di un Vescovo, fatto da Dio alla Chiesa dieci anni fa, che questa sera merita la preghiera di ringraziamento”. Con queste parole l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Mazzocato si è rivolto ai fedeli della Chiesa udinese che, oggi mercoledì 8 dicembre, da ogni parrocchia della diocesi, sono arrivati in Cattedrale per stringersi attorno a lui nel X anniversario della sua ordinazione episcopale.
Mons. Mazzocato, attorniato da oltre 150 sacerdoti del presbiterio diocesano e del clero trevigiano, aveva al suo fianco il suo predecessore, l’arcivescovo emerito di Udine, mons. Alfredo Battisti, mentre mons. Pietro, impossibilitato ad intervenire per un leggero malessere, era presente spiritualmente. “Li ringrazio - ha detto- perché hanno accolto, con la delicatezza fraterna che sempre mi dimostrano, l’invito a partecipare alla nostra celebrazione. Li ringrazio, però, per un motivo più profondo: con la loro presenza ci aiutano a capire il vero significato di questo momento di festa e di benedizione a Dio”. Ed ha aggiunto: “Mi sembra bello in questa celebrazione ricordare l’unica chiamata e l’unica consacrazione che rende noi tre vescovi un unico dono di Cristo all’amata Chiesa di Udine… consacrazione che, indegnamente, abbiamo ricevuto e che ci ha reso Vescovi, successori degli apostoli, presenza viva di Gesù Buon pastore nella sua Chiesa”.
E per lui, in particolare, ha chiesto a tutti una preghiera che si aggiunga alle tante che vengono fatte per il vescovo, confessando di aver bisogno “di un supplemento di fede” per credere fermamente nel Signore Gesù mentre si trova a condividere i disorientamenti e le difficoltà a credere di tanti fratelli; di un “supplemento di speranza” perché tocca a lui, come Pastore, stare in testa al gregge e riconoscere, tra le nebbie della storia umana, il sentiero certo che conduce alla vita; ed, infine, “un supplemento di carità” per amare sempre e a qualunque prezzo la Chiesa che Dio gli ha consegnato come sposa.
A conclusione della celebrazione, la Chiesa udinese ha donato a mons. Mazzocato un nuovo “pastorale”, cioè il bastone usato del vescovo nella liturgia; è il “pastorale del buon pastore”, ha spiegato il delegato episcopale per la cultura, illustrandolo.
Realizzato a Roma, dalla bottega dei fratelli Claudio e Piero Savi, orafi della Casa Pontificia esso è interamente in argento, cesellato e niellato, con il bastone sfaccettato e il riccio sul quale si avvolgono alcune spire di rami d’ulivo. All’interno del riccio è stata collocata la piccola scultura di Gesù Buon Pastore, che porta sulle spalle una pecorella mentre altre due ai suoi piedi volgono a Lui lo sguardo.
L’iconografia che ha ispirato l’immagine nel riccio del pastorale viene dalle Catacombe di Priscilla a Roma, ed è un affresco del III secolo. Nella versione cesellata in argento dai fratelli Savi, Gesù è stato rappresentato con gli abiti della classica iconografia cristiana, mentre la pecorella che porta in spalla volge all’indietro il capo, come segno di conversione.
Numerose le autorità civili e militari presenti alla celebrazione a testimonianza del rapporto cordiale e del dialogo costruttivo per il bene comune che mons. Mazzocato ha saputo vivere in questo suo primo anno di pastore della Chiesa udinese.
L’ordinazione episcopale di mons. Mazzocato è avvenuta il 9 dicembre 2000 nella Cattedrale di Treviso, dopo la sua elezione a Vescovo della Chiesa di Adria-Rovigo l’11 ottobre dello stesso anno. Ha guidato la chiesa rodigina per 3 anni. Poi è stato nominato dal S. Padre vescovo di Treviso, dove ha fatto ingresso il 18 gennaio 2004. Dal 20 agosto 2009 mons. Mazzocato è Arcivescovo di Udine.
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