lunedì 10 gennaio 2011

Giornata delle Migrazioni? Domenica prossima, leggi, preparati!

Con i migranti, «Una sola famiglia umana»   versione testuale
Il messaggio della Commissione per le Migrazioni della Conferenza episcopale triveneta

ZELARINO (10 gennaio, ore 17.20) - «Il 16 gennaio siamo invitati, attraverso la celebrazione della 97ª Giornata mondiale, a prenderci a cuore della situazione del migrante e del rifugiato. Siamo invitati a guardare a questi uomini e donne come a membri partecipi di “Una sola famiglia umana”. Si apre con questa esortazione il testo preparato dalla Commissione regionale triveneta per le Migrazioni e presentato in conferenza stampa stamattina a Zelarino, alla presenza del vescovo delegato Conferenza episcopale triveneta, mons. Adriano Tessarollo, in vista della Giornata delle Migrazioni prevista domenica prossima.
 
«San Paolo ci ricorda: “Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Ef. 4,4-6) – prosegue il testo –. E’ un’occasione per verificare con quale disponibilità d’animo guardiamo ai milioni di persone che ogni anno, a causa di guerre, fame, povertà, insicurezza, lasciano la loro terra d’origine e casa in cerca di una condizione di vita più sicura e più dignitosa per sé e per la loro famiglia. Molte di queste persone sono cristiani e anche cattolici che, come ci ricorda ancora san Paolo, formano con noi, grazie alla fede, “Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo” (Ef. 4,4-6). Sarebbe bello che i fratelli e sorelle che professano la stessa nostra fede potessero sperimentare che in noi trovano dei fratelli accoglienti, con i quali condividono la medesima fede e la medesima comunione con il Signore. Anche gli altri fratelli non cristiani ci auguriamo che possano sperimentare da noi quell’accoglienza che trova la sua sorgente nell’eucaristia, come ci ricorda il Santo Padre: “E’ in modo particolare la santa Eucaristia a costituire, nel cuore della Chiesa, una sorgente inesauribile di comunione per l’intera umanità. Grazie ad essa, il Popolo di Dio abbraccia <> (Ap. 7,9)”. (Dal Messaggio del Papa per la 97^ Giornata Mondiale delle Migrazioni).
 
«Non chiudiamo gli occhi di fronte alla situazione drammatica di molte famiglie di immigrati – si legge ancora nel documento della Commissione per le migrazioni – che a causa di difficoltà economiche si disgregano dovendo rimandare ai propri Paesi d’origine moglie e figli. Certamente la crisi economica sta provando duramente anche molte nostre famiglie. Ma il miglior rimedio non è l’ostilità e il rifiuto ma la solidarietà e la condivisione, evitando sterili e infondate accuse, attribuendo agli immigrati la causa delle difficoltà occupazionali che toccano tutti i Paesi occidentali. La giusta via da percorre è quella che ci porta a proporre e costruire relazioni nuove con quanti si impegnano per la trasformazione dell'umanità divisa in una autentica e sola famiglia umana. Certo la cosa non è facile e richiede anche sacrificio ma conclude il papa: “Non perdiamo la speranza, e preghiamo insieme Dio, Padre di tutti, perché ci aiuti ad essere, ciascuno in prima persona, uomini e donne capaci di relazioni fraterne; e, sul piano sociale, politico ed istituzionale, si accrescano la comprensione e la stima reciproca tra i popoli e le culture" (Dal Messaggio del Papa per la 97^ Giornata Mondiale delle Migrazioni)».

sabato 8 gennaio 2011

In ritardo l'omelia dell'Epifania, ma il tema è importantissimo!

Omelia dell'Arcivescovo per l'Epifania   versione testuale
Cattedrale di Udine, 6 gennaio 2011
 
I protagonisti della festa dell’Epifania sono i Magi. Il Vangelo non dice quanti fossero; anche se tradizionalmente ne mettiamo tre nel presepio perché questo è il numero dei doni che offrirono a Gesù: oro, incenso e mirra. L’evangelista Matteo, che narra l’episodio, ci offre, invece, elementi per capire che tipo di persone fossero. Venivano dall’Oriente, da terre lontane e avevano affrontato un viaggio impegnativo per arrivare fino alla culla di Colui che cercavano: “il Re dei giudei che è nato”.
Si erano mossi senza sapere in partenza la meta del loro cammino. Avevano, però, come una bussola luminosa che li guidava: una stella che avevano visto sorgere e che avevano deciso di seguire. Anche questa stella è protagonista della festa dell’Epifania; con la sua luce esteriore indica la vera luce che interiormente guidava i Magi.

Erano uomini che seguivano una stella interiore che illuminava la loro mente e entusiasmava il loro cuore: era la luce della ricerca della verità, della ricerca di Dio.
Era una luce intensa, il desiderio più forte che potessero provare; tanto forte da spingerli a lasciare le sicurezze della casa e del paese dove abitavano e mettersi in cammino senza sapere il punto di arrivo del loro pellegrinaggio.
I Magi erano uomini veri, uomini dignitosi che non si accontentavano di un’esistenza mediocre. Cercavano la risposta alle grandi domande che ogni uomo porta nel cuore: quale sia il senso della sua esistenza su questa terra; quale possa essere una speranza che non delude.

Non fu facile il loro cammino e incontrarono gli ostacoli più grossi là dove pensavano di trovare un aiuto; cioè, a Gerusalemme, la Città Santa. Trovarono una popolazione addormentata nell’indifferenza, che non mostrava alcun interesse alla loro ricerca di Dio che si era fatto uomo, come i profeti avevano preannunciato. Dovettero fare i conti con la politica di Erode e dei notabili del tempo, pronti a strumentalizzare anche la ricerca sincera dei Magi per sete di potere.
Non si scoraggiarono e la stella che li guidava non li deluse. Finalmente giunsero là dove il cielo aveva toccato la terra e il Figlio di Dio si era fatto bambino. Finalmente poterono inginocchiarsi pieni di gioia e, con i doni, offrire tutta la loro vita a Colui che era venuto loro incontro per salvare la loro vita.

I Magi mi portano a pensare ai nostri bambini, ragazzi e giovani. Un bambino che spalanca gli occhi sul mondo ha uno sguardo pieno di attesa e di ricerca. Guarda gli occhi della mamma e le fa una muta e fondamentale domanda: «Perché sono nato?» «Che senso ha la mia vita?» «Dove sta la vera gioia?». Sono le domande che continua a conservare dentro di sé anche quando cresce e diventa ragazzo, adolescente, giovane. E si guarda attorno per cercare chi è più esperto nella vita e ha già cercato la risposta.
Con amarezza dobbiamo riconoscere che i nostri ragazzi e giovani troppe volte vanno incontro alla stessa delusione che i Magi provarono entrando a Gerusalemme, dove pensavano di trovare lì chi conosceva la risposta alla loro ricerca.

Anche i nostri figli si trovano in mezzo ad una società di adulti spesso addormentati nell’indifferenza religiosa, che si accontentano di piccoli espedienti per riempire le giornate e che non cercano più un senso grande per la loro esistenza da trasmettere alla nuove generazioni. Oppure devono fare i conti con una gestione politica (nel senso più ampio del termine) della società che ha dimenticato l’obiettivo del bene delle persone per sete di poteri, piccoli o grandi.
Anche il Presidente della Repubblica, nel messaggio di fine anno, ha sollecitato con forza a non deludere i ragazzi e i giovani. Non vanno delusi nelle loro legittime attese di avere il diritto ad un studio serio e ad una prospettiva professionale ed economica per il loro futuro.
Ma i Magi ci ricordano che non dobbiamo riservare a loro una delusione ancora profonda: quella di non trovare adulti che sanno ascoltare e capire le grandi domande sul senso della vita e sanno essere la loro stella che li guida da Colui che ha portato su questa terra la Luce vera,  quella che illumina ogni uomo.
Per le nuove generazioni, che come i Magi sono in ricerca, ogni adulto può fare qualcosa. Anche solo un uomo, che non ha abdicato alla sua dignità di cercatore della verità  e di Dio, è come una stella luminosa a cui tanti possono guardare.
Chiediamo al Signore Gesù, per intercessione dei Santi Magi, la grazia  di tenere sempre sveglia la mente e il cuore nella ricerca di Dio e nel cammino della fede. E l’unico esercizio che ci tiene svegli è la preghiera.
Saremo una stella di riferimento per i figli che entrano nella vita; un esempio di quale sia una vita degna di una persona umana.
mons. Andrea Bruno Mazzocato
Arcivescovo di Udine

Domenica 9 gennaio 2011

BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO A)


PRIMA LETTURA (Is 42,1-4.6-7)
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 28)
Rit: Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre.

SECONDA LETTURA (At 10,34-38)
Dio consacrò in Spirito Santo Gesù di Nazaret.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 9,9)
Alleluia, alleluia.
Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
Alleluia.

VANGELO (Mt 3,13-17)
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle,
eleviamo la nostra preghiera a Dio Padre onnipotente che presso il fiume Giordano rivelava Gesù di Nazareth quale suo Figlio amato e faceva riposare su lui il suo Spirito.

Preghiamo insieme e diciamo: Dona anche a noi il tuo Spirito, Signore!

Per l’umanità intera: si senta sostenuta nel suo desiderio di rinnovamento guardando a Cristo che ha scelto di immergersi nella sua fragilità e debolezza. Insieme preghiamo.

Per quanti si sentono lontani da Dio: ritrovino la speranza di ritornare con Cristo, che iniziava la sua missione mescolandosi ai peccatori. Insieme preghiamo.

Per la Chiesa: come Cristo, suo Maestro, sappia percorrere il cammino della storia insieme ad ogni uomo e a ciascuna donna. Insieme preghiamo.

Per ogni credente in Cristo: imitando lui a vivere la vera giustizia che è piena disponibilità a seguire la volontà di Dio sulla vita di ciascuno. Insieme preghiamo.

Per tutti i popoli della terra: si sentano chiamati in Cristo a vivere un’alleanza di pace realizzata nella giustizia per il povero e nel rispetto delle cose create. Insieme preghiamo.

Per i nostri fratelli Zaina Italo, Bruna Candotti Regattin e Dorina Picotti Nonis che Dio ha reso partecipi del Mistero Pasquale di Cristo, perché vivano in eterno la comunione dei santi in paradiso. Preghiamo.

P          Ascolta, o Padre, la nostra preghiera
e fa scendere su noi lo Spirito
affinché, riconosciamo di essere
figli da te redenti nel Figlio amato,
Cristo, nostro Signore.
T          Amen!


venerdì 7 gennaio 2011

martedì 4 gennaio 2011

Giovedì 6 Gennaio 2011

EPIFANIA DEL SIGNORE

PRIMA LETTURA (Is 60,1-6)
La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 71)
Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

SECONDA LETTURA (Ef 3,2-3a.5-6)
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 2,2)
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.
Alleluia.

VANGELO (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Parola del Signore

ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la proclamazione del Vangelo, il Celebrante o il Diacono o un cantore, può dare l'annunzio del giorno della Pasqua.
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.Centro di tutto l'anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 24 aprile 2011.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 9 marzo 2011. L'Ascensione del Signore, il 5 giugno 2011. La Pentecoste, il 12 giugno 2011. La prima domenica di Avvento, il 27 novembre 2011.Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli Apostoli, dei Santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.   T – Amen.
Preghiera dei fedeli
C - Cari fratelli e sorelle, la luce che ha brillato in quel primo Natale, oggi risplende e si manifesta a tutti. Ispirati da quella luce, preghiamo il Padre per le necessità della Chiesa e del mondo.

L - Preghiamo insieme cantando:
Venga il tuo Regno, Signore!
1.      Per le Chiese d’Oriente e di Occidente, perché crescano insieme e si aiutino come Chiese sorelle, nel comune intento di educare nuove generazioni di discepoli e apostoli del Vangelo, preghiamo.
2.      Per i pastori del popolo di Dio e i loro collaboratori, perché a imitazione della Vergine Madre manifestino ai vicini e ai lontani Cristo vera luce del mondo, preghiamo.
3.      Per i missionari che operano a favore dei bambini e ragazzi dei vari continenti, perché siano illuminati dallo Spirito nella loro opera d’amore, preghiamo.
4.      Per gli uomini della cultura e della ricerca scientifica, perché sappiano riconoscere i segni di Dio nella creazione e come i santi Magi si aprano al dono della verità tutta intera, preghiamo.
5.      Per tutti gli uomini di buona volontà appartenenti ai diversi popoli della terra, perché, toccati dalla grazia che il Signore offre a ogni vivente e ispirati dal nostro esempio, giungano alla conoscenza della piena verità, preghiamo.
6.      Per quanti quotidianamente incontriamo, perché sappiamo condividere gioie e dolori e scambiarci i doni dell’amicizia riconoscendo gli uni negli altri il riflesso della gloria divina, preghiamo.
C - Padre, fonte di luce e di bontà, oggi riveli il tuo Figlio al mondo come luce delle nazioni; ascolta le preghiere che con fede ti rivolgiamo umilmente e guidaci nel cammino di questo mondo verso la gioia radiosa della vita che verrà. Per Cristo nostro Signore.  T -  Amen.


lunedì 3 gennaio 2011

Foglio Parrocchiale della domenica 2 gennaio 2011

Pubblico in ritardo il Foglietto in quanto lo scriba si è concesso una vacanza, addirittura a Roma!
Non ho cominciato l'anno con il canto del Veni Creator ma con l'Angelus Papale e la visita alle Grotte Vaticane..ho ritrovato vecchi amici notissimi!
I visitatori erano giovani e soprattutto stranieri!


Angelus del Papa nella Giornata Mondiale Della Pace

Durante la preghiera mariana del 1° gennaio Benedetto XVI invoca il rispetto della libertà religiosa per tutti

La via privilegiata della pace



La libertà religiosa è la via privilegiata per costruire la pace. Facendo eco al tema del messaggio per la giornata mondiale della pace 2011, Benedetto XVI - nell'incontro con i fedeli raccolti in piazza San Pietro sabato 1 ° gennaio per recitare l'Angelus - ha invitato ad abbandonare atteggiamenti che confinano la religione nella sfera privata, così come ogni tipo di fondamentalismo.

Cari fratelli e sorelle!
In questo primo Angelus del 2011, rivolgo a tutti il mio augurio di pace e di bene affidandolo all'intercessione di Maria Santissima, che oggi celebriamo quale Madre di Dio. All'inizio di un nuovo anno, il Popolo cristiano si raduna spiritualmente dinanzi alla grotta di Betlemme, dove la Vergine Maria ha dato alla luce Gesù. Chiediamo alla Madre la benedizione, e lei ci benedice mostrandoci il Figlio:  infatti, Lui in persona è la Benedizione. Donandoci Gesù, Dio ci ha donato tutto:  il suo amore, la sua vita, la luce della verità, il perdono dei peccati; ci ha donato la pace. Sì, Gesù Cristo è la nostra pace (cfr. Ef 2, 14). Egli ha portato nel mondo il seme dell'amore e della pace, più forte del seme dell'odio e della violenza; più forte perché il Nome di Gesù è superiore ad ogni altro nome, contiene tutta la signoria di Dio, come aveva annunciato il profeta Michea:  "E tu, Betlemme,... da te uscirà per me colui che dev'essere il dominatore... Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio... Egli stesso sarà la pace!" (5, 1-4).
Per questo, dinanzi all'icona della Vergine Madre, la Chiesa in questo giorno invoca da Dio, per mezzo di Gesù Cristo, il dono della pace:  è la Giornata Mondiale della Pace, occasione propizia per riflettere insieme sulle grandi sfide che la nostra epoca pone all'umanità. Una di queste, drammaticamente urgente ai nostri giorni, è quella della libertà religiosa; perciò, quest'anno ho voluto dedicare il mio Messaggio a questo tema:  "Libertà religiosa, via per la pace". Assistiamo oggi a due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi:  da una parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall'altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza. In realtà, "Dio chiama a sé l'umanità con un disegno di amore che, mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale, richiede di corrispondervi in termini di libertà e di responsabilità, con tutto il cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario" (Messaggio, 8). Là dove si riconosce effettivamente la libertà religiosa, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice e, attraverso una sincera ricerca del vero e del bene, si consolida la coscienza morale e si rafforzano le stesse istituzioni e la convivenza civile (cfr. ibid. 5). Per questo la libertà religiosa è via privilegiata per costruire la pace.
Cari amici, rivolgiamo di nuovo lo sguardo a Gesù, tra le braccia di Maria, sua Madre. Guardando Lui, che è il "Principe della pace" (Is 9, 5), noi comprendiamo che la pace non si raggiunge con le armi, né con il potere economico, politico, culturale e mediatico. La pace è opera di coscienze che si aprono alla verità e all'amore. Ci aiuti Dio a progredire su questa strada nel nuovo anno che ci dona di vivere. 

Il messaggio dell'Arcivescovo di Udine per la Giornata mondiale della Pace

"Senza le religioni la società è un deserto"   versione testuale

Iniziamo questo nuovo anno con la benedizione di Mosè: “Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda la pace”. Desideriamo che il nostro primo passo nel 2011sia fatto nella pace e la invochiamo da Gesù, Figlio di Dio e figlio di Maria, che la Chiesa proclama “Principe della pace”.
Un nuovo anno ha sempre il sapore di un nuovo inizio e quale segno di speranza è che cominci sotto l’auspicio della pace! Questo sognò Paolo VI quando proclamò il primo gennaio “Giornata mondiale della pace”.
Questo è l’augurio che Benedetto XVI rivolge a tutti gli uomini di buona volontà all’inizio del suo tradizionale messaggio: “All’inizio del nuovo anno il mio augurio vuol giungere a tutti e a ciascuno; è un augurio di serenità e di prosperità, ma soprattutto è un augurio di pace” (n. 1).
Il Papa continua il suo messaggio riflettendo su una delle condizioni basilari perché sia salvaguardata la pace tra gli uomini: la libertà religiosa è via per la pace.
Tra la libertà religiosa e la pace c’è un legame profondo che tante volte non è capito e non è rispettato; per questo il Santo Padre si è sentito il dovere di richiamarlo all’opinione pubblica mondiale.
Il suo messaggio è molto denso e articolato anche se scorrevole nel testo. Invito caldamente a leggerlo e, in questa omelia, mi limito a sottolinearne solo qualche passaggio.
Richiamo, prima di tutto, il motivo principale per cui è tanto importante che sia rispettata la libertà religiosa, il diritto di ogni uomo a professare la propria religione sia privatamente che pubblicamente. Scrive il Papa: “Il diritto alla libertà religiosa è radicato nella stessa dignità della persona umana la cui natura trascendente non deve essere ignorata o trascurata” (n. 2). La persona umana ha una natura spirituale. Cerca il senso e la realizzazione di sé fuori di sé, aprendosi a Colui che è l’Essere spirituale, a Dio a cui immagine ogni uomo è stato creato.
Di conseguenza, una persona è rispettata nella sua dignità quando le è offerta la piena libertà ad esprimere il suo rapporto con Dio anche in modo pubblico, secondo la religione a cui appartiene.
Solo una società che salvaguarda la libertà religiosa può vantare di avere ordinamenti giusti e di promuovere, per questo, la pace. Anzi, il Papa si spinge ad affermare che la libertà religiosa “è la cartina di tornasole per verificare il rispetto di tutti gli altri diritti umani, essendone sintesi e vertice” (n. 5).
Quello che è un diritto inalienabile di ogni persona è, purtroppo, ancora troppe volte offeso in diversi Stati del mondo. Per questo il messaggio pontificio ha un tono pressante e, a volte, preoccupato; teme, infatti, che le violazioni alla libertà religiosa arrivino a mettere in pericolo la convivenza pacifica tra i popoli e la pace.
Afferma, in particolare, che proprio “i cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede” (n. 1).
Due sono le forme più diffuse di negazione della libertà religiosa che fanno patire molti cristiani e altre persone religiose: il fondamentalismo e il laicismo.
Il fondamentalismo è una negazione evidente e, spesso, violenta della libertà religiosa che tocca purtroppo varie Nazioni specialmente in Africa e in Asia. In questi giorni, anche la cronaca – purtroppo non sempre attenta a queste notizie – ha dovuto occuparsi di vere persecuzioni che hanno mietuto vittime dentro comunità cristiane, qualche volta all’interno degli stessi luoghi di culto e durante pacifiche celebrazioni liturgiche.
Il laicismo riguarda, invece, gli Stati europei ed è una forme, forse, meno evidente ma non meno grave di negazione della libertà religiosa. Può un po’ impressionare l’affermazione che anche in Europa si offende un diritto fondamentale della persona umana.
Di fatto, si sta diffondendo una certa idea di laicità dello Stato che, in nome della uguaglianza di tutti i cittadini, riduce la religione a fatto privato da praticare individualmente o all’interno di gruppi e ambienti ad essa riservati, senza manifestazioni pubbliche.
Da tale concezione nasce l’insofferenza verso manifestazioni e simboli religiosi che abbiano cittadinanza nella vita pubblica. Nascono anche le reazioni contro la Chiesa quando pubblicamente si esprime richiamando l’importanza di valori che per il Vangelo sono indiscutibili; ma tali dovrebbero essere considerati da tutta la società civile.
Questa visione laicista dello Stato impoverisce tutta la società umana perché, volendo cancellare la presenza pubblica delle religioni, più che uguaglianza rischia di creare deserto; un deserto privo di quelle esperienze e di quei valori che ogni persona, intellettualmente onesta, deve riconoscere come radici della nostra civiltà.
Di fronte a queste forme attuali di negazione della libertà religiosa, ci sentiamo in sintonia con il Santo Padre che invita tutti gli uomini di buona volontà a rivendicare questo diritto inalienabile della persona umana. Non possiamo che condividere questo suo appello: “Il mondo ha bisogno di Dio, Ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione di un ordine sociale giusto e pacifico, a livello nazionale e internazionale” (n. 15).
+ Arcivescovo di Udine
Mons. Andrea Bruno Mazzocato

martedì 28 dicembre 2010

Domenica 2 gennaio 2011

  II DOMENICA DOPO NATALE


PRIMA LETTURA (Sir 24,1-4.12-16)
La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.
Dal libro del Siràcide

La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 147)
Rit: Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
SECONDA LETTURA (Ef 1,3-6.15-18)
Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch’io , avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (1 Tim 3,16)
Alleluia, alleluia.
Gloria a te, o Cristo, annunciato a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.
Alleluia.
VANGELO (Gv 1,1-18)
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore.


Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, nella gioia del Natale rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, perché ci aiuti a ricevere il dono di vita che Gesù ci ha portato con la sua presenza in mezzo a noi.
Preghiamo insieme e diciamo: Illuminaci con la tua parola, Signore!

1. Per la Chiesa di Dio: diffonda nel mondo la parola di Gesù che svela agli uomini la dignità di essere figli di Dio, preghiamo.
2. Per tutti i cristiani: perché comprendano e siano riconoscenti per il grande dono di avere Dio per padre e di avere tutti gli uomini come fratelli, preghiamo.
3. Per tutti noi, perché la nostra vita sia coerente con la nostra dignità di figli di Dio e la nostra condotta permetta anche a chi non crede di vedere in noi un riflesso della luce divina, preghiamo.
4. Per la nostra comunità: sappia sempre vedere negli anziani e nei bambini, nei sani e negli ammalati, in ogni uomo anche se straniero, gli appartenenti ad un'unica razza, quella dei figli di Dio, preghiamo
La nostra comunità questa settimana ha affidato alla misericordia del Padre la nostra sorella: Lucchesi Fratto Irene. Il Signore la renda partecipe della sua risurrezione,per questo ti preghiamo
O Padre, che ci hai illuminati con la luce di Gesù e ci hai svelato la nostra dignità, aiutaci a vivere sempre come tuoi figli, e a vedere in ogni persona un nostro fratello. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 1 Gennaio 2011


Messaggio di Benedetto XVI

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

PRIMA LETTURA (Nm 6, 22-27)
Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.
Dal libro dei Numeri

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 66)
Rit: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
SECONDA LETTURA (Gal 4,4-7)
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Ebr 1,1.2)
Alleluia, alleluia.
Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti;
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.
VANGELO (Lc 2,16-21)
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
In questo giorno in cui tutti si augurano ogni bene, la nostra preghiera per tutti gli uomini possa essere in sintonia con la volontà di Dio.
Preghiamo insieme dicendo: Dio della pace, venga il tuo regno!

1. Venga la pace, Signore, nelle Chiese: la fede dei piccoli sia rispettata, i doni dello Spirito siano accolti, il servizio di preti e vescovi sia pieno di cordialità, preghiamo.
2. Venga la pace, Signore, nella nostra società: tutti abbiano il necessario per vivere, i deboli e gli emarginati siano accolti, a tutti i malati e anziani sia data un'umana assistenza, preghiamo.
3. Venga la pace, Signore, nelle nostre famiglie: i giovani e gli adulti non si sottraggano al dialogo, e trovino le parole giuste per comprendersi e rispettarsi nella diversità, preghiamo.
4. Venga la pace, Signore, dove sembra così lontana: nei paesi martoriati dalla guerra, là dove la legge è quella della violenza e del terrore, preghiamo.
5. Venga la pace, Signore, nei luoghi di lavoro e di studio: gli uomini si offrano aiuto reciproco, nel rispetto dei diritti e della diversità dei ruoli, preghiamo.

O Signore, che in Maria hai mostrato che il tuo amore supera ogni nostro sogno e speranza, donaci la forza di non arrenderci mai di fronte alle ingiustizie e ai dolori del mondo, per impegnarci giorno per giorno a costruire nel mondo la tua pace. Per Cristo nostro Signore.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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