collegamento orari cp

sabato 8 gennaio 2011

In ritardo l'omelia dell'Epifania, ma il tema è importantissimo!

Omelia dell'Arcivescovo per l'Epifania   versione testuale
Cattedrale di Udine, 6 gennaio 2011
 
I protagonisti della festa dell’Epifania sono i Magi. Il Vangelo non dice quanti fossero; anche se tradizionalmente ne mettiamo tre nel presepio perché questo è il numero dei doni che offrirono a Gesù: oro, incenso e mirra. L’evangelista Matteo, che narra l’episodio, ci offre, invece, elementi per capire che tipo di persone fossero. Venivano dall’Oriente, da terre lontane e avevano affrontato un viaggio impegnativo per arrivare fino alla culla di Colui che cercavano: “il Re dei giudei che è nato”.
Si erano mossi senza sapere in partenza la meta del loro cammino. Avevano, però, come una bussola luminosa che li guidava: una stella che avevano visto sorgere e che avevano deciso di seguire. Anche questa stella è protagonista della festa dell’Epifania; con la sua luce esteriore indica la vera luce che interiormente guidava i Magi.

Erano uomini che seguivano una stella interiore che illuminava la loro mente e entusiasmava il loro cuore: era la luce della ricerca della verità, della ricerca di Dio.
Era una luce intensa, il desiderio più forte che potessero provare; tanto forte da spingerli a lasciare le sicurezze della casa e del paese dove abitavano e mettersi in cammino senza sapere il punto di arrivo del loro pellegrinaggio.
I Magi erano uomini veri, uomini dignitosi che non si accontentavano di un’esistenza mediocre. Cercavano la risposta alle grandi domande che ogni uomo porta nel cuore: quale sia il senso della sua esistenza su questa terra; quale possa essere una speranza che non delude.

Non fu facile il loro cammino e incontrarono gli ostacoli più grossi là dove pensavano di trovare un aiuto; cioè, a Gerusalemme, la Città Santa. Trovarono una popolazione addormentata nell’indifferenza, che non mostrava alcun interesse alla loro ricerca di Dio che si era fatto uomo, come i profeti avevano preannunciato. Dovettero fare i conti con la politica di Erode e dei notabili del tempo, pronti a strumentalizzare anche la ricerca sincera dei Magi per sete di potere.
Non si scoraggiarono e la stella che li guidava non li deluse. Finalmente giunsero là dove il cielo aveva toccato la terra e il Figlio di Dio si era fatto bambino. Finalmente poterono inginocchiarsi pieni di gioia e, con i doni, offrire tutta la loro vita a Colui che era venuto loro incontro per salvare la loro vita.

I Magi mi portano a pensare ai nostri bambini, ragazzi e giovani. Un bambino che spalanca gli occhi sul mondo ha uno sguardo pieno di attesa e di ricerca. Guarda gli occhi della mamma e le fa una muta e fondamentale domanda: «Perché sono nato?» «Che senso ha la mia vita?» «Dove sta la vera gioia?». Sono le domande che continua a conservare dentro di sé anche quando cresce e diventa ragazzo, adolescente, giovane. E si guarda attorno per cercare chi è più esperto nella vita e ha già cercato la risposta.
Con amarezza dobbiamo riconoscere che i nostri ragazzi e giovani troppe volte vanno incontro alla stessa delusione che i Magi provarono entrando a Gerusalemme, dove pensavano di trovare lì chi conosceva la risposta alla loro ricerca.

Anche i nostri figli si trovano in mezzo ad una società di adulti spesso addormentati nell’indifferenza religiosa, che si accontentano di piccoli espedienti per riempire le giornate e che non cercano più un senso grande per la loro esistenza da trasmettere alla nuove generazioni. Oppure devono fare i conti con una gestione politica (nel senso più ampio del termine) della società che ha dimenticato l’obiettivo del bene delle persone per sete di poteri, piccoli o grandi.
Anche il Presidente della Repubblica, nel messaggio di fine anno, ha sollecitato con forza a non deludere i ragazzi e i giovani. Non vanno delusi nelle loro legittime attese di avere il diritto ad un studio serio e ad una prospettiva professionale ed economica per il loro futuro.
Ma i Magi ci ricordano che non dobbiamo riservare a loro una delusione ancora profonda: quella di non trovare adulti che sanno ascoltare e capire le grandi domande sul senso della vita e sanno essere la loro stella che li guida da Colui che ha portato su questa terra la Luce vera,  quella che illumina ogni uomo.
Per le nuove generazioni, che come i Magi sono in ricerca, ogni adulto può fare qualcosa. Anche solo un uomo, che non ha abdicato alla sua dignità di cercatore della verità  e di Dio, è come una stella luminosa a cui tanti possono guardare.
Chiediamo al Signore Gesù, per intercessione dei Santi Magi, la grazia  di tenere sempre sveglia la mente e il cuore nella ricerca di Dio e nel cammino della fede. E l’unico esercizio che ci tiene svegli è la preghiera.
Saremo una stella di riferimento per i figli che entrano nella vita; un esempio di quale sia una vita degna di una persona umana.
mons. Andrea Bruno Mazzocato
Arcivescovo di Udine

Nessun commento:

Posta un commento

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

  XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Color...