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domenica 10 agosto 2008

Da Genova salpa smontato lo stadio dei mondiali 2010

In contemporanea con le suggestioni dell’Olimpiade cinese, anche Genova si ritaglia uno spazio importante nella storia dello sport. Viaggia sulle navi della compagnia genovese Ignazio Messina, infatti, il materiale necessario per realizzare e coprire adeguatamente il nuovo stadio di Johannesburg, l’avveniristica struttura destinata ad ospitare la partita inaugurale e la finalissima dei Mondiali di calcio del 2010 in Sud Africa. Torneo durante il quale l’Italia sarà chiamata a difendere il titolo conquistato in Germania, battendo la Francia in finale.


Cimolai ha scelto i Messina per la versatilità delle navi che la compagnia genovese schiera sulla linea Sud-Est Africa. Da Genova salperanno oltre 7.000 tonnellate di strutture metalliche. La commessa vale oltre 60 milioni di euro e la consegna del materiale ai sudafricani dovrà essere ultimata entro fine anno.

Le operazioni logistiche e i viaggi, saranno seguiti dallo spedizioniere milanese Cargo International. Secondo le notizie raccolte ai vertici dell’azienda di Pordenone, il trasporto delle componenti impiantistiche destinate a dare forma e sostanza al mega-stadio dei Mondiali del 2010 in Sud Africa, è solo il primo passaggio di una collaborazione molto più ampia con i Messina, destinata a consolidarsi nei prossimi anni. La Cimolai, infatti, ha già incassato ordini esteri in portafoglio per circa 100 milioni annui. E sarà la compagnia genovese il trasportatore di fiducia del colosso friulano delle costruzioni. Particolare curioso, nei mesi scorsi anche il cantiere Mariotti guidato da Marco Bisagno ha trovato spazio operativo all’interno della Cimolai: le nuove commesse navali assegnate al cantiere genovese, verranno infatti realizzate a San Giorgio di Nogaro, una delle aree produttive della Cimolai.

Per l’operazione-Johannesburg, gli armatori Messina (i fratelli Paolo e Gianfranco e i cugini Ignazio, Stefano, Massimo e Andrea Gais) hanno messo a disposizione dell’impresa di costruzioni quattro navi ro-ro battenti bandiera italiana. Ogni nave dispone di una capacita’ di 4200 metri lineari, tutte svolgono già un servizio di linea regolare, con toccate dirette su tutti i porti interessati dell’East Sud Africa.

Per i Messina, la nuova commessa rappresenta una conferma sul campo della specializzazione raggiunta dalla compagnia nel settore dei trasporti impiantistici. Specializzazione che ha consentito alla Cimolai di imbarcare su navi di linea, oltre ai normali contenitori, anche strutture metalliche di dimensioni eccezionali, che normalmente avrebbero richiesto l’impiego di navi convenzionali.

C’è da segnalare che la stessa struttura delle due aziende impegnate in questa inedita collaborazione è assolutamente comparabile. Sia Cimolai che Messina hanno mantenuto, nonostante dimensioni e fatturato da grandi imprese, un controllo di stampo familiare. In entrambe le aziende è già stabilmente impegnata la terza generazione e il controllo azionario è completamente nelle mani delle due famiglie.

L’avventura dell’impresa di costruzioni friulana inizia nel 1949 con Armando Cimolai. La società è attualmente presieduta dal figlio Luigi, coadiuvato dalla terza generazione rappresentata dalla figlia Paola.

Oltre allo stadio di Johannesburg, tempio dedicato ai Mondiali di football in programma tra due anni, la Cimolai realizzerà (gli accordi e le commesse sono già stati chiusi) la copertura del Lansdowne Road Stadium di Dublino, costruirà in Italia lo Sport City Center di Tor Vergata, sede dei mondiali di nuoto del 2010 (sempre su progetto dell’architetto spagnolo Calatrava) e costruirà pure il Molo C di Fiumicino. L’azienda occupa 480 persone (di cui 80 ingegneri) con un’età media di 38 anni e produce ricavi consolidati che per il 2008 si prevedono intorno ai 200 milioni di euro.

I partner Messina hanno contribuito a scrivere la storia dello shipping genovese. Fondata nel 1921 da Ignazio Messina, la compagnia è sempre stata impegnata nella gestione di servizi regolari di linea con navi di proprietà battenti bandiera italiana. L’attuale flotta del gruppo presieduto da Paolo Messina conta quindici navi di proprietà oltre a quelle che vengono abitualmente noleggiate per far fronte alle richieste di mercato. La flotta Messina opera sulle principali destinazioni dell’Africa, del Mediterraneo,del Medio Oriente e dell’India.

L’azienda genovese occupa oltre 1000 dipendenti tra amministrativi e marittimi, con un fatturato che supera i 300 milioni di euro. Nel porto di Genova, il gruppo armatoriale gestisce in concessione anche un proprio terminal, al molo Nino Ronco.

Fonte:ilsecoloxix.ilsole24ore.com

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