I AURS DA MADONE
Sarà un tuffo nelle radici profonde di un Friuli che si è perso per strada cinquant’anni fa, per comprendere meglio la figura della donna e il senso di “comunità”, rivedere – o perché no, scoprire - “come eravamo”, magari riconoscendo un gioiello appartenuto ai nostri nonni. Queste e altre sono le possibilità di approfondimento culturale e spirituale, che offre la mostra “Aura fidelium, fulgor Virginis - I aurs da Madone” (Gli ori dell'Addolorata), che verrà inaugurata sabato 28 marzo nella Chiesa della Madonna, a San Giorgio di Nogaro, e proseguirà fino al 3 maggio.All'interno del ricco calendario di celebrazioni per il 250° anniversario dell'arrivo a San Giorgio della Madonna Addolorata (una delle poche figure votive “da vestire” rimaste sul nostro territorio), la Parrocchia Arcipretale di San Giorgio Martire e il Comune di San Giorgio di Nogaro, con il sostegno della Regione, della Provincia di Udine, e la collaborazione dell'Associazione culturale “ad Undecimum”, le Pro loco e le Associazioni locali, presentano un percorso prima di tutto culturale, che ripercorre i momenti forti della vita collettiva (guerre, emigrazione, miserie, profuganza) e di quella privata (lutti, dolori, sofferenze ma anche gioia e conforto), attraverso i depositi votivi con cui i sangiorgini vestivano la Madonna: intrecci, croci, orecchini, mezze lune, stelline, cordoni d'oro e spille (cosiddette “pont a pet”). Gioielli poveri e popolari – ritrovati e ora catalogati - che raccontano il ruolo della donna nella simbologia friulana, rappresentando riti di passaggio al fidanzamento e al matrimonio, ma anche “doni dei doni” tramandati di generazione in generazione, offerte materiali per la salvezza spirituale, per ricevere protezione e per sentire un rapporto diretto con la divinità.
Come spiega il prof. Gian Paolo Gri, consulente scientifico della mostra “I aurs da Madone” che si terrà nelle barchesse di Villa Dora, in piazza Plebiscito, e nella chiesa di San Giorgio Martire, “intorno all'immagine dell'Addolorata si addensano storie, memorie, vissuti di sofferenza, gioia e speranza di una lunga sequenza di generazioni sangiorgine. L'origine della devozione sfuma i contorni storici negli aloni della tradizione leggendaria che attribuisce al voto un significato corale di gratitudine per la fine della misteriosa epidemia del 1759, che aveva colpito la piccola comunità di San Giorgio. Da allora ogni venerdì antecedente alla Domenica delle Palme, la comunità rinnova il Voto con una messa solenne e la processione della statua della Madonna da vestire”. Gli “ori”, nel loro significato di oggetti totali, sanno quindi raccontare moltissimo della vita passata e presente, di San Giorgio e di tante comunità del Friuli, poiché sono vere e proprie materializzazioni dei legami, “passando di mano in mano, si caricano di valori, affetti e storie”.
Orario di apertura: dal 29 marzo al 3 maggio
Feriali: dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 21.30
Sabato e domenica: dalle 10.00 alle 21.30
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