Domenica delle Palme
Questi rami, Signore, che portiamo,
queste prime fronde raccolte in mazzi
sono frammenti di primavera
che eleviamo per salutarti,
sono la nostra fede verso te protesa
e la nostra gioia che ama farsi sentire
mentre canta le tue lodi!
Entra, Signore! Entra nelle nostre città!
Nelle nostre case! Nelle nostre vite!
Entra, Signore, per estendere anche a noi
la benedizione di Dio!
Entra con la tua Parola di liberazione! Entra con il tuo pane che offre l’eternità! Entra con la tua croce che apporta salvezza al mondo! Entra, Signore, con la grande notizia della tua vita a noi affidata!
Giovedì Santo
Alla sua tavola nessuno è un numero ognuno è un amico atteso con trepidazione, quale che sia l’angustia che ha nel cuore, quale che sia la decenza del suo abito.
Non serve la carta di identità. Basta avere fame e rivolgere a Lui il nostro essere bisognosi!
Venite alla sua tavola, voi che siete feriti, voi che siete stanchi e oppressi da orizzonti troppo bassi,
voi che fate errori, voi che vi spezzate a forza di non essere ascoltati, voi tutti che piangete,
che pregate, voi tutti che sperate, e di vivere sognate! Alla sua tavola, Gesù Cristo passa da ciascuno per servirlo con sovrabbondanza di amore riconoscendo in ciascuno un prezioso ospite.
Sarete serviti tutti con la medesima attenzione. Nessuno lasciato in disparte!
Alla sua tavola non vi sono preferenze non vi sono primi e ultimi, puri e impuri!
Non vi sono altro che compagni venuti a ricevere lo stesso pane di vita piena
e lo stesso amore che lì è offerto!
A questa tavola c’è solo comunione poiché Dio stesso vi unisce e riunisce in lui e vi lega strettamente gli uni agli altri: un’alleanza che nulla può distruggere! Lasciando la sua tavola c’è un’unica maniera per fare memoria di Lui: comportarsi come fratelli di pari dignità!
Venerdì Santo
Guarda, Signore, l’immenso corteo dei crocifissi di ieri, di oggi e di domani che si avvicina a te. Sono innumerevoli e vengono da ogni dove.
Hanno scalato la montagna della sofferenza e della malattia, sono caduti e hanno gridato subendo abbandono ed emarginazione.
Hanno pianto sulle strade delle miserie umane. Sono stati lapidati e uccisi nelle prigioni e nelle ingiustizie.
Eccoli affranti, piegati, lacerati vengono verso dite portando la loro croce. Vengono sotto la tua croce e lì depongono la loro e si mettono a gridare:
«Figlio di Dio, nostro fratello crocifisso, salvaci!»
E restano in piedi sotto la tua croce mentre ti sentono mormorare Signore crocifisso, nel tuo ultimo sospiro: «Fratelli di croce, fratelli cari, il Padre vi solleva tutti alla sua guancia. Soffia in voi la vita e vi rialza. Oggi stesso, sarete con me nella gioia del mio Regno».
Sabato Santo
Ecco a voi la Luce come una colonna di fuoco,
vi precede elevata, diritta e solida vincente sulla densità delle vostre notti!
Fende le tenebre! Espelle le forze cattive che vi caricano di fardelli compromettendo il vostro avvenire!
Cammina davanti a voi! Attraversa gli oceani bui dei vostri timori e delle vostre oppressioni! Vi conduce sulle rive della vostra liberazione!
Amici, non abbiate paura, anche se la fiamma trema e vacilla sotto gli assalti del male, essa resterà solida e ferma e dolce, dinanzi ai nemici del chiarore!
Amici! Davanti a voi la Luce! Canta la gioia del Cristo estratto dal sepolcro! Danza per voi e intona l’allegria degli alleluia che gettano la loro musica sopra qualsiasi corteo di morte!
Amici, voi lo sapete: la colonna di fuoco, la fiamma, la Luce è il Cristo risorto!
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