Intenso fine settimana a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro. Venerdì 28 novembre, alle 18.00, nell'edificiio Liberty, a 1700 anni dal Concilio di Nicea (325 d.c.) si terrà la conferenza del Patrologo, Alessio Persic. Sarà un'occasione per capire meglio cosa è successo davvero e perché il Consiglio di Nicea, tappa fondamentale per la fede cristiana, è ancora così importante. Per informazioni: Associazione Ad Undecimum APS,info@adundecimum.it.
In questi giorni è aperta in Biblioteca la mostra “La guerra di Angiolino, immagini della Resistenza nella bassa friulana” (fino al 29 novembre). Domenica 30, alle 10.30, nella Sala Conferenze, L'Orto Cultura presenterà il libro di Arianna Maturi: “Piccola Odissea fra le terre emerse” di Arianna Maturi. Dialogherà con l'autrice Paola Venturini. Interverranno: Maura Pontoni, direttore della Casa Editrice l'Orto della Cultura e Silvia Scaron Blasel, presidente del Gruppo Archeologico Aquileiese. Musiche di Paolo Scozziero. Hanno collaborato l'Associazione Ad Undecimum, il Comune di San Giorgio di Nogaro e il Club per l'Unesco di Udine, con il patrocinio dei Comuni di Aquileia e Marano Lagunare.Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
giovedì 27 novembre 2025
Tutti a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro
martedì 11 novembre 2025
Federsanità ANCI FVG, focus su ASP e Case di Riposo comunali, sempre piu’ “Centri servizi” per i Comuni e le comunità locali
Le strutture residenziali per anziani, ASP – Aziende pubbliche per i servizi alla Persona e le Case di Riposo comunali, sono realtà fondamentali per un crescente numero di persone anziane (e non solo), non autosufficienti e le loro famiglie. Garantire qualità di servizi e assistenza è obiettivo prioritario per le realtà pubbliche associate a Federsanità ANCI FVG, complessivamente 34. È stato questo il tema principale della riunione del Comitato direttivo di Federsanità ANCI FVG che si è tenuto nei giorni scorsi, presso la sede della Regione Friuli Venezia Giulia, a Udine. Oltre alle esperienze del FVG si è parlato anche dei confronti e scambi di esperienze avviati, negli scorsi mesi, con le principali realtà di altre regioni, sia tramite Federsanità nazionale, che tramite la partecipazione al Gruppo di lavoro del CNEL, nonché in occasione della due giorni “Prospettiva Salute” (13-14 ottobre scorsi), a Bergamo. In sintesi, la prospettiva per le ASP è quelle di diventare sempre più “Centri servizi” (pubblici), in rete con i Comuni, Aziende sanitarie, MMG, farmacie e gli altri protagonisti della Rete dell’assistenza sul territorio, ad es. per rafforzare l’assistenza domiciliare. Dopo i saluti, il presidente, Giuseppe Napoli, ha dato il benvenuto al neo presidente dell’ ASP di Cividale del Friuli, Carlo Monai, che ha ringraziato il suo predecessore, Piera Beuzer e ha dato la sua disponibilità per rafforzare la Rete delle ASP e Case di Riposo comunali associate.
Quindi, Napoli ha informato i presenti sulla campagna nazionale “Ricordati di stare bene”, dedicata alla sensibilizzazione dei cittadini per l’aderenza terapeutica, promossa da “Happy Ageing – Alleanza per l’invecchiamento attivo” e Federsanità nazionale, per la quale Federsanità ANCI FVG insieme ad ANCI FVG, ha trasmesso nei giorni scorsi una mail dedicata a tutti i 215 Comuni del FVG,Infine, su proposta del coordinatore dei DG delle ASP e Case di riposo comunali, Giovanni Di Prima, a seguito del pensionamento della DG Fabrizia Titon, a cui è andato il ringraziamento di tutti per il lavoro svolto, il Direttivo ha integrato il coordinamento DG ASP con Tamico Nonino, DG ASP “G. Chiabà” di San Giorgio Nogaro e Nicoletta Tofani, DG ASP di Cividale del Friuli.
Alla riunione hanno, inoltre, partecipato la coordinatrice dei presidenti delle ASP, Stefania Tassotti, presidente dell’ ASP Covil di Paluzza, il presidente dell’ ASP Umberto Primo di Pordenone, Giorgio Siro Carniello, presidente di Credima 360 s.m.s. la DG e dell’ ASP “Fondazione Muner dè Giudici” di Pradamano, Nada Uliana e la segretaria regionale di Federsanità ANCI FVG, Tiziana Del Fabbro. In videocollegamento: gli assessori del Comune di Pordenone, Guglielmina Cucci, del Comune di Codroipo, Paola Bortolotti, del Comune di Mortegliano, Lorena Contin e il presidente della “Fondazione Colledani – Bulian” di Sesto al Reghena, Valentino Florean.
venerdì 7 novembre 2025
Sanità: Riccardi, attivi 11 Punti Salute Asufc e in sviluppo rete Asfo
Sanità: Riccardi, attivi 11 Punti Salute Asufc e in sviluppo rete Asfo
Trieste, 6 nov - "Gli undici Punti Salute dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, pienamente operativi e collegati alle rispettive Case della Comunità Hub, costituiscono una rete territoriale capillare che garantisce assistenza continua e prossimità ai cittadini. Ogni sede risponde alle caratteristiche del territorio, offrendo un mix di servizi sanitari, infermieristici, specialistici e socio-assistenziali". Lo ha detto oggi a Trieste in sede di III Commissione del Consiglio regionale l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi rispondendo a un'interrogazione. Come è stato spiegato dall'esponente della Giunta regionale, nei centri maggiori, come San Giorgio di Nogaro, Povoletto e Buja, si concentrano le attività ambulatoriali, i servizi CUP, i punti prelievi e la continuità assistenziale, affiancati da ambulatori specialistici e infermieristici. Le sedi montane di Moggio Udinese, Pontebba, Paluzza, Ampezzo e Ovaro garantiscono la presenza del medico di continuità, l'assistenza infermieristica, le attività di screening ostetrico e l'assistenza riabilitativa domiciliare, estendendo il presidio sanitario anche alle zone più periferiche. I punti stagionali di Lignano Sabbiadoro e Sappada operano nei periodi di maggiore afflusso turistico, con pronto soccorso e guardia medica dedicati. Mortegliano, in fase di riallestimento, rafforzerà la rete con servizi di medicina generale, infermieristica e attività motoria per la popolazione anziana. In relazione all'area di competenza dell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale, i Punti Salute verranno attivati progressivamente con l'apertura delle Case della Comunità, mentre alcune sedi distrettuali periferiche erogano già servizi infermieristici e di base. L'organizzazione varia tra 3 e 20 ore settimanali a seconda delle esigenze territoriali. Il quadro si completa con la spinta verso la telemedicina, inserita nel percorso attuativo del Pnrr-Missione 6 "Salute" e regolata da piani regionali approvati nel 2023. Le nuove piattaforme informatiche consentono televisite, teleconsulto, telemonitoraggio e teleassistenza, in piena integrazione con il Sistema informativo sanitario regionale. Come ha aggiunto Riccardi, l'obiettivo è superare le distanze geografiche, sostenere l'assistenza domiciliare e migliorare l'efficienza delle cure. Nel complesso, secondo l'assessore, la rete dei Punti Salute di Asufc e la futura estensione in ambito Asfo rappresentano un modello di sanità territoriale moderna e integrata, capace di coniugare la presenza di prossimità con l'innovazione tecnologica, restituendo ai cittadini un servizio accessibile, continuo e omogeneo in tutto il Friuli Venezia Giulia. ARC/GG/ma
venerdì 6 giugno 2025
Da La Vita Cattolica: Mons. Dino Bressan sarà il Vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine
Mons. Dino Bressan sarà il Vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine

Monsignor Dino Bressan sarà il nuovo Vicario generale e Moderatore di Curia dell’Arcidiocesi di Udine. È stato lo stesso arcivescovo mons. Riccardo Lamba ad annunciarlo al clero diocesano riunito giovedì 5 giugno ad Aquileia per il pellegrinaggio dedicato proprio a sacerdoti e diaconi. Il nuovo incarico di mons. Bressan – accolto tra gli applausi dal clero Udinese presente ad Aquileia – avrà decorrenza a partire dal 1° settembre 2025; egli lascerà dunque le Parrocchie di Tricesimo, Ara e Fraelacco, la cui nuova guida sarà resa nota nelle prossime settimane.
Nel consegnare il suo annuncio, mons. Riccardo Lamba ha rivolto un pensiero all’attuale Vicario generale uscente, mons. Guido Genero. «Visto anche il lungo servizio che ha offerto alla nostra Arcidiocesi come Vicario generale, ho chiesto che ci fosse un altro “Cireneo”… e l’ho chiesto a mons. Dino Bressan». «Io so – ha proseguito l’Arcivescovo rivolgendosi ai sacerdoti – quanto gli costi lasciare la parrocchia. È successo anche a me come a diversi di voi: quando mi è stato chiesto è stato veramente molto, molto difficile. Ma in questo mio primo anno a Udine ho imparato che lui, come tanti di voi, ama la Diocesi».
«Confido – ha concluso mons. Lamba – che don Dino, con l’aiuto di tutti i Vicari foranei e di coloro che hanno responsabilità nei vari uffici pastorali, possa aiutarci ad accompagnare il cammino di questa Chiesa nei prossimi anni con amore e con spirito di sacrificio».
Mons. Bressan: «Mi metto al servizio della nostra Arcidiocesi»
«Questa nomina da parte del nostro Arcivescovo genera in me un po’ di timore» afferma mons. Dino Bressan, neo-nominato Vicario generale che proprio oggi compie 68 anni. «Sono però convinto che il Signore operi sempre attraverso i suoi Pastori, e quindi mi affido completamente alla volontà di Dio, mettendomi ancora a servizio della nostra Arcidiocesi».
«I miei genitori, dal cielo, mi sosterranno con la loro preghiera – prosegue –. Così pure mi sosterranno i tanti e santi vescovi, preti e diaconi che ho conosciuto nel mio ministero. Oltre a questi, so di poter contare sulla fiducia di mons. Arcivescovo, del mio predecessore mons. Guido, e sulla preghiera dei tanti amici e parrocchiani delle comunità che ho servito».
«Per il resto – conclude –, non ho altro desiderio che servire Gesù, buon Pastore, imparando ogni giorno da Lui e da Maria ad amare il santo Popolo di Dio che è in Friuli».
Bressan succede a mons. Guido Genero
Mons Bressan succede a mons. Guido Genero che, dopo quasi 15 anni di servizio, lascia quindi la seconda carica diocesana. Classe 1947, mons. Genero fino a nuova comunicazione mantiene i suoi incarichi di Amministratore parrocchiale di Flambro, Flumignano, Gradisca di Sedegliano, Nespoledo, Salt del Torre, Sant’Andrat del Cormor e della Parrocchia-Santuario della Madonna Missionaria in Tricesimo. Mons. Genero mantiene anche i suoi incarichi di consulente ecclesiastico dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti (UCID) e dell’Unione dei giuristi cattolici di Udine (UGCI). Egli è anche canonico residenziale dell’Insigne Collegiata di Cividale.
«Don Guido è stata una presenza molto bella per me – ha affermato l’Arcivescovo -, perché è stato una presenza discreta, riservata, sempre attenta, intelligente. Mi ha dato sempre tante “dritte”. Ma capivo che era arrivato anche il momento di sollevarlo da questo incarico».
Il servizio del Vicario generale
Il Vicario generale è il principale collaboratore dell’Arcivescovo per tutto quanto attiene le questioni di governo dell’Arcidiocesi. Nelle sue vesti di Moderatore della Curia, al Vicario generale spetta anche il coordinamento dell’attività degli uffici della Curia arcivescovile.

Chi è mons. Dino Bressan
Figlio di genitori emigrati dal Friuli, mons. Bressan nacque il 5 giugno 1957 a Charleroi, in Belgio. Fu ordinato sacerdote dall’allora arcivescovo mons. Alfredo Battisti il 26 settembre 1981 nella sua parrocchia di origine, Cussignacco. Trascorse il primo anno di sacerdozio a San Giorgio di Nogaro, dove svolse il ministero di collaboratore parrocchiale, prima di assumere, nel 1982, il ruolo di vicerettore del seminario, prima a Udine, poi a Castellerio. In seminario ha dato avvio alla nuova Comunità giovanile, seguendola per sei anni, per poi passare ai seminaristi di teologia. Contemporaneamente, dal 1988 al 1994, è stato Direttore del Centro diocesano di Pastorale Vocazionale.
In quegli anni don Bressan perfezionò gli studi conseguendo la Licenza in Teologia morale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e in bioetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Dal 1992 al 1999 don Bressan è stato Presidente del Collegio della Provvidenza di Udine e Presidente dell’ASPAC.
Nel 1993 mons. Alfredo Battisti nominò don Bressan parroco di Pradamano, ruolo ricoperto fino al 1997. Fu in quell’anno che don Dino Bressan assunse la guida della cappellania dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine e, contestualmente, l’incarico di direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Salute. Negli anni trascorsi nella cappellania ospedaliera, don Bressan è stato membro dei Comitati Etici dell’Azienda Ospedaliera S. Maria della Misericordia di Udine e del Policlinico Universitario di Udine.
Da ottobre 2004 a settembre 2012 mons. Bressan è stato Rettore del Seminario Interdiocesano “San Cromazio di Aquileia” per le diocesi di Gorizia, Trieste e Udine. Dal 2010 al 2021 è stato delegato episcopale per il Diaconato permanente nell’Arcidiocesi di Udine e, dal 2011 al 2021, responsabile della Commissione triveneta per il Diaconato permanente. Mons. Dino Bressan ha ricoperto anche gli incarichi di direttore dell’Ufficio di Pastorale vocazionale (2004-2010), coordinatore della formazione del Clero (2004-2011), incaricato per i preti di recente ordinazione (2009-2011) e assistente del Serra Club di Udine (2004-2012). È stato membro del Consiglio presbiterale diocesano in diversi mandati: 1993-1998, 2003-2013, 2014-2021 e nell’attuale Consiglio. Inoltre, è membro per la Commissione della formazione del clero.
Nel 2012 fu nominato parroco di Basiliano, Basagliapenta, Blessano, Orgnano, Variano, Villaorba e Vissandone, comunità che ha guidato fino alla nomina, avvenuta nel novembre 2021, a parroco di Tricesimo, Ara e Fraelacco. Dal febbraio 2024 mons. Bressan è Vicario foraneo per la Forania della Pedemontana; questi ultimi incarichi termineranno quando mons. Bressan assumerà il servizio di Vicario generale e di Moderatore di Curia.
venerdì 7 marzo 2025
Alcuni avvisi dal foglietto della Collaborazione pastorale di San Giorgio di Nogaro
domenica 1 maggio 2022
venerdì 15 aprile 2022
lunedì 11 aprile 2022
messaggeroveneto.gelocal.it Riaperta l’area all’interno della chiesa dell’Addolorata.
Nuove scoperte e scavi: ecco il sito paleocristiano di San Giorgio

Riaperta l’area all’interno della chiesa dell’Addolorata. Ritrovati i resti di una basilica risalente al IV-V secolo
SAN GIORGIO DI NOGARO. Torna patrimonio della comunità il sito archeologico paleocristiano del IV secolo, della chiesa di San Giorgio Martire, affettuosamente chiamata chiesa della Madonna per la presenza della statua dei sette dolori.
Da sabato, il luogo sacro, è stato restituito ai sangiorgini con una cerimonia ricca di emozioni e ricordi di quell’idea nata da alcuni giovani studenti agli inizi degli anni Ottanta, che portò agli scavi del 1988 e alla scoperta di quell’eccezionale ritrovamento della basilica paleocristiana, e del lacerto mosaicato che hanno rilevato l’importanza della chiesa di Villa San Giorgio in quel periodo, come affermato dall’architetto Claudia Carraro.
A disposizione dei visitatori anche un video sull’evoluzione della chiesa visionabile su un pannello tattile all’interno, un video che ripercorre la storia dello scavo fino all’ultima realizzazione, un pieghevole sulla storia di San Giorgio e la ricchezza delle opere d’arte che si trovano nella chiesa, una monografia sulla chiesa che approfondisce alcuni aspetti come l’importanza dei teleri seicenteschi e della statua della Madonna dei sette dolori venerata dalla comunità sangiorgina perché invocata a far cessare la peste del 1759.
Come ha ricordato Alberto Vicenzino, che assieme a Curzio Conti (che poi divenne primo presidente dell’associazione Ad Undecimum, nata a seguito della scoperta e oggi continua nella valorizzazione del territorio) e dell’archeologo Massimo Lavarone, l’emozione il primo assaggio di scavi iniziato nel 1986 e poi concretizzatosi nel 1988 con la ricercatrice della Soprintendenza Paola Lopreato, quando la chiesa era in fase di messa in sicurezza a seguito dei danni subiti dal sisma due anni prima.
È stato lo stesso Lavarone poi a ricordare come da quello scavo vennero messi in luce l’edificio paleocristiano risalente al IV-V secolo oltre ai tre edifici di culto che erano stati costruiti nei secoli seguenti sullo stesso sito che ospita la chiesa attuale completata nel 1798.
Lavarone ha anche sottolineato che tra i reperti rinvenuti c’è il famoso anello di San Giorgio, una rarità nel suo genere: due simili sono conservati al British Museum di Londra. Presenti alla cerimonia il sindaco Pietro Del Frate e monsignor Igino Schiff, grazie alla cui tempestività nel chiedere contributo alla Regione, è stato possibile l’intervento.
venerdì 8 aprile 2022
Nave ultra lusso da Porto Nogaro a Trieste
Cimolai completa il load out di MAR 173
Le navi del lusso trovano forma in Friuli
Il manufatto per la “expedition” ultra lusso firmata da T. Mariotti sarà trasportato dai cantieri CIMAR di San Giorgio di Nogaro al Porto di Trieste, dove sarà reso galleggiante
lunedì 4 aprile 2022
ilfriuli.it 42 aspiranti preti
Nelle Diocesi della regione è boom di vocazioni
Una decina di anni fa gli aspiranti preti si contavano quasi sulle dita di una mano. Oggi sono 42
L’eccezione non sempre conferma la regola, ma se la regola è un mondo di giovani nulla facenti e non inseriti in un percorso d’istruzione o formazione, ben vengano le eccezioni.
Il seminario interdiocesano di Castellerio frazione di Pagnacco, dedicato a San Cromazio di Aquileia, ospita ben 42 seminaristi. Di questi dieci stanno frequentando l’anno propedeutico a Gorizia e tornano a Castellerio ogni mercoledì. Conclusi i sette anni di formazione, diventeranno preti, una scelta per la vita che solitamente spaventa gli adulti, figurarsi i ragazzi che, in molti casi, entrano in seminario subito dopo il diploma.
Fino a qualche anno fa il seminario ospitava solo una decina di ragazzi. Oggi, anche grazie all’impegno di monsignor Andrea Bruno Mazzocato, “la ripresa dei giovani – spiega l’arcivescovo - che si preparano al sacerdozio è sorprendente. Undici anni fa Udine aveva sette seminaristi in tutto”.
Monsignor Mazzocato non si prende meriti, ma “certamente una delle priorità che mi sono dato al mio arrivo a Udine era quella d'impegnarmi per le vocazioni al sacerdozio e per il seminario. Non c’inventiamo noi le vocazioni. Uno si deve sentirsi chiamato. Però, collaborare e creare le condizioni più favorevoli è fondamentale. Perché uno può essere chiamato a dirigere la propria barca verso un certo porto, però se ha il vento contro... Se in una diocesi non c’è impegno, non ci si crede e non si creano le condizioni è come mettere il vento contro. Bisogna dare un incoraggiamento e il vescovo è chiamato a dare un segnale diocesano in questo senso. E’ come mettere il vento favorevole. In parte è dovuto anche a questo. Non ho fatto niente di straordinario. Mi pareva una priorità obbligata. Il Signore mi chiedeva di tenere alzate le armi, anche se non ero sicuro dei risultati. Abbiamo tenuto alte le armi e sono arrivati i risultati”.
“Non è una fuga dal mondo. Anche se genitori e amici spesso non ci capiscono”
Fare una scelta per tutta la vita fa sempre paura, anche agli adulti e soprattutto ai genitori di chi vuole diventare prete. “La prima reazione – spiega don Loris – è ‘per tutta la vita? Un po’ sì, ma non tutta la vita’. E poi, soprattutto le madri, hanno paura della solitudine dei preti. Una volta le sorelle li seguivano. Ora i tempi sono cambiati. Innanzitutto, nessuno è solo, se non lo vuole essere. Il prete è inserito in mezzo alla sua gente, nella sua comunità. E’ molto impegnato e vuole costruire relazioni. Non è solo”.
Ben inserito nella comunità è Stefano, 33 anni, di Coia di Tarcento.“Sono in servizio presso la parrocchia di San Giorgio di Nogaro – racconta – e sono al quarto anno di seminario, dopo l’anno propedeutico, importante anno di discernimento. Sia qui nel seminario, sia nella parrocchia, la comunità è una scuola, per poter crescere e costruire rapporti buoni. In seminario non è sempre facile, ma soprattutto per noi cristiani, nelle parrocchie, nella città e nel mondo in generale, s’impara a costruire rapporti buoni, rapporti di pace che in questo momento sono particolarmente urgenti. Questo per rispondere alla chiamata, alla vocazione”.
Matteo ha 23 anni ed è il seminarista al secondo anno più giovane di Castellerio. “Non bisogna isolarci – spiega -, ma mantenere il contatto con la parrocchia e anche con gli amici fuori. Io sento sempre i compagni delle superiori, che non hanno un’esperienza di fede immediata, anzi sono abbastanza freddi e lontani. Restano amici, però. Sono incuriositi, attratti e con certi loro modi di ragionare provocano e suscitano domande. La loro idea del seminario è ‘Il nome della rosa’: un convento senza illuminazione coi preti che cantano salmi da mattina e sera. Invece la nostra vita è concreta”.
E’ una scelta di vita, però, che potrebbe sembrare semplice, piuttosto che rimanere nel mondo esterno a combattere ogni giorno con mille preoccupazioni. “Se uno entra qui – continua Matteo -, credendo che sia più facile, crolla ai primi terremoti. Può nascondersi e mascherarsi, ma quando poi dovrà mettersi in gioco, non gli sarà né facile, né congeniale. Io non credo di aver rifiutato qualcosa. Ho forse rinunciato, ma la rinuncia è consapevole e non mi sento una persona con qualcosa in meno. Anzi, ho una marcia in più. Sono carico”.
La scelta di Stefano, che è entrato in seminario dopo aver frequentato l’università, “è una ricerca che continua e si configura come risposta. Non è molto capita dai coetanei - conclude -, ma per il cambiamento d’epoca e dei riferimenti diversi. Una scelta di questo tipo comporta risposte nuove. La mia non è una profezia eremitica, ma di speranza per la comunità”.
Anche il più sicuro sicuro, però, potrebbe aver sbagliato. “Finché non sono sbagli che rendono problematica la scelta - conclude Loris - , va bene. Nessuno vuole preti Superman. Nè il Signore, né le persone che non sbagliano mai. Siamo chiamati a rafforzare la nostra vocazione in un mondo che non ci aiuta. Anzi, caso mai ci propone altro. Ma è l’unico mondo nel quale viviamo. E’ il mondo di sempre, con alcuni aspetti nuovi, soprattutto sul fronte mediatico e tecnologico”.
Ragazzi come tutti gli altri, con un impegno in più
Ormai da una decina d’anni Don Loris Della Pietra è il rettore del Seminario interdiocesano di Castellerio. Un giovane, don Loris ha solo 45 anni, tra i giovani. I seminaristi rimangono o cambiano idea? “Di solito continuano. Dopo l’anno propedeutico, obbligatorio da cinque anni in tutti i seminari, durante il quale c’è il primo discernimento, seguono sei anni di teologia”.
Qual è l’età media di chi entra in seminario? “Negli ultimi anni il trend è l’età giovanile, terminate le scuole superiori. Questo aspetto è positivo, perché i giovani hanno energie più fresche e, soprattutto, mi pare abbiano maggiore slancio e disponibilità a guardare avanti senza troppe preclusioni”.
Ci vuole molta forza? “Ci vuole, perché la cultura attuale non aiuta una scelta di questo tipo, caso mai la scoraggia, la dissuade. In genere è così per tutte le scelte che impegnano tutta la vita, anche quella matrimoniale. Questi giovani sono per lo più emanazione delle parrocchie. Non sono allo sbaraglio, monadi isolate”.
Come vivono a Castellerio? “Nel seminario non tutto è rosa e fiori. Stare gomito a gomito per sei anni è faticoso, ma estremamente arricchente. Non è il seminario di cinquant’anni fa. Adesso c’è Internet, i social, vanno e vengono quando vogliono, hanno la macchina. Il seminarista di oggi è un giovane come tutti gli altri, con un impegno in più, che è quello di fare discernimento della propria vita”.
sabato 19 marzo 2022
mercoledì 16 marzo 2022
8 tricolori
Intenso fine settimana sul fiume Corno
Canoa, San Giorgio conquista otto tricolori
Oltre 350 atleti in gara per i campionati nazionali di canoa maratona. Ecco tutti i risultati
lunedì 14 marzo 2022
domenica 6 marzo 2022
Lo stop dell’acciaio dall’Ucraina investe i player siderurgici a San Giorgio di Nogaro- nordesteconomia.gelocal.it
Lo stop dell’acciaio dall’Ucraina investe i player siderurgici a San Giorgio di Nogaro

lunedì 28 febbraio 2022
Pittini blocca la produzione, Abs alza l’attenzione e Metinvest alle prese con lo stop forniture da Mariupol( https://nordesteconomia.gelocal.it/)
La guerra ferma le fabbriche: Pittini blocca la produzione, Abs alza l’attenzione e Metinvest alle prese con lo stop forniture da Mariupol

venerdì 18 febbraio 2022
Pizzimenti, primo incontro con i sindaci della Riviera Friulana Udine
Infrastrutture: Pizzimenti, primo incontro con Comuni su viabilità Edr
Lo ha detto ieri a Udine l'assessore regionale a Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, nel corso dell'incontro che si è tenuto a Palazzo Belgrado con i rappresentanti istituzionali dei Comuni di Latisana, Carlino, Lignano Sabbiadoro, San Giorgio di Nogaro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano Teor e Ronchis. All'ordine del giorno della riunione, convocata dallo stesso Pizzimenti, il passaggio di competenze all'Ente di decentramento regionale (Edr) di Udine della viabilità che dipendeva dall'ex Provincia.
Come ha spiegato Pizzimenti, relativamente all'Edr di Udine, sono 1.300 i chilometri di strada da gestire. "Scopo di questa riunione - ha aggiunto l'assessore - è anche recepire i contributi degli enti locali per selezionare gli interventi prioritari e anche verificare che non ci siano lavori di pubblica utilità da eseguire, i quali avrebbero una prevalenza rispetto agli altri".
Facendo una prima lista afferente alla programmazione delle opere previste nell'area della Riviera Friulana, sono compresi nell'elenco, tra gli altri: la ristrutturazione delle barriere di sicurezza del sovrappasso statale n. 14 di San Giorgio di Nogaro (600mila euro); il rifacimento degli appoggi del ponte che collega Lignano a Latisana (400mila euro); la realizzazione di una rotatoria a San Giorgio di Nogaro (800mila euro); il restringimento della strada provinciale 56 a Precenicco (80mila).
Nell'occasione è stato affrontato anche che il tema delle piste ciclabili e della loro manutenzione. A tal riguardo i sindaci sono stati informati che è in via di sottoscrizione una convenzione tra la Regione e Fvg Strade. In questo contesto sarà possibile che Fvg Strade deleghi agli stessi Comuni gli interventi. ARC/GG/ma
sabato 12 febbraio 2022
Spegnere le luci della Fontana dei Caduti e del municipio(messaggero veneto)
Municipio al buio contro il caro bollette
F.A.
10 FEBBRAIO 2022SAN GIORGIO DI NOGARO
Per protesta contro il caro bollette energetiche, l’amministrazione comunale di San Giorgio di Nogaro aderirà all’iniziativa promossa per oggi dai sindaci e quindi l’amministrazione spegnerà le luci nei luoghi simbolo del comune. Come spiega il sindaco, Pietro Del Frate, oggi «andremo a spegnere le luci della Fontana dei Caduti e del municipio, quale segno di protesta contro il caro bollette: se continua così saremo costretti a ridimensionare anche la pubblica illuminazione». Del Frate si dice molto preoccupato della situazione in atto e si schiera formalmente con quegli amministratori che non ci stanno «pronto a scendere ancora in campo per dire come stanno le cose», conclude il sindaco. —
sabato 5 febbraio 2022
giovedì 27 gennaio 2022
ilfriuli.it: Il nuovo bando del Mise per l'area San Giorgio di Nogaro, Cervignano e Torviscosa
Progetti pilota per la Bassa friulana
Pizzimenti e Bini hanno illustrato il nuovo bando del Mise per l'area San Giorgio di Nogaro, Cervignano e Torviscosa
domenica 16 gennaio 2022
OffMa morto Cornelio D'Agosto
Addio a Cornelio D’Agosto: fondò la OffMa, azienda leader nelle costruzioni metalliche

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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
III DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A 14 Dicembre 2025
domenica 14 Dicembre 2025 Messa del Giorno III DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A Colore Liturgico Rosa Antifona Rallegratevi sempre nel Signo...
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Il sito della Collaborazione pastorale di San Giorgio di Nogaro di nuovo funzionante! La parte secondo me essenziale è il foglietto settiman...
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http://www.vatican.va/archive/ITA0014/_P4Q.HTM Questo link guiderà chiunque lo voglia alla lettura del catechismo nel capitolo riguardante l...

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