Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, nel giorno glorioso della resurrezione del Signore Gesù vorrei bussare idealmente alla vostra porta per affidarvi un simbolo beneaugurante, che abbiamo benedetto domenica scorsa: un ramoscello d’ulivo.
Si legge nel libro della Genesi che Noè al tempo del diluvio universale “attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra” (Gen 8, 10-11).
Per questo da allora l’ulivo divenne simbolo di pace e di amicizia con Dio e fra gli uomini e in questo senso viene adoperato anche nella Liturgia pasquale, quando esso viene benedetto e quindi portato nella propria casa dai fedeli.
Arrivano tanti biglietti di auguri in questi giorni, ma questo ramoscello che vorrei donarvi è un biglietto tutto particolare, perché gli auguri in esso contenuti non sono sottoscritti da una persona qualunque, ma portano la firma di Cristo che ci offre il suo patto di amicizia che Egli ha suggellato con il suo sangue.
E’ un patto di “alleanza” e di pace che il Cristo offre a te padre e a te madre, perché possiate mantenere sempre acceso il fuoco dell’amore nel vostro focolare; lo propone a te giovane e a te ragazza, perché nell’affetto vissuto nella famiglia voi possiate trovare la forza per progettare serenamente il vostro futuro; lo mette anche nelle tue mani, bambino e fanciulla, perché voi sappiate vivere nel rispetto e nella serenità la primavera della vostra vita; lo depone con affetto anche nelle tue mani, anziano, ricco di anni, e a te, ammalato o impedito, perché il suo verde delicato vi confermi nella speranza di pienezza di vita che il Signore ha preparato per tutti; lo affida anche a te, sacerdote, perché, vivendo con generosa disponibilità la comunione presbiterale, tu possa essere testimone di speranza fra la tua gente.
La speranza infatti accompagna tutti i fedeli in Cristo, nonostante le difficoltà del vivere, le miserie e le mancanze, poiché è vero che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù” (Rom 3, 23-24)
Il frutto di questa “novità di vita” che contraddistingue ogni battezzato è proprio la capacità di vivere la nostra esistenza nella consapevolezza di essere “figli del Padre misericordioso”, che ci impegna a realizzare anche quaggiù un regno di giustizia, di amore e di pace, anche quando ciò richiede fatica e sacrificio. Questo compito di solidarietà e di servizio, soprattutto verso i più deboli, deve caratterizzare in particolare coloro che sono chiamati nella società a svolgere compiti di responsabilità.
E’ questo l’augurio che desidero affidare a quel ramoscello d’ulivo che vi consegno idealmente per questa festa di Pasqua, festa che desideriamo vivere nella gioia dello spirito, avendo ricevuto “il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria”(Ef 1,13-14).
A tutti voi, fratelli e sorelle carissimi, Buona Pasqua nel Cristo risorto.
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