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domenica 23 marzo 2008

Nuovi cristiani di Pasqua

Fonte: Corriere.it

Benedetto XVI e le conversioni
Allam battezzato la notte di Pasqua

Sette gli adulti avviati alla fede cristiana. L’Ucoii: «Libera scelta»

ROMA — Per i credenti è il momento più importante dell’anno. La «madre di tutte le veglie », come la chiamava Sant’Agostino e come ricorda anche il libretto sistemato su ogni panca. È piena la Basilica di San Pietro per la veglia di Pasqua celebrata da Benedetto XVI. Fuori nemmeno le suore resistono alla tentazione di scavalcare la fila che da tre ore aspetta sotto la pioggia lungo il colonnato del Bernini. Ogni anno la veglia del Sabato Santo è l’occasione in cui il Papa battezza un piccolo gruppo di persone che, insieme al battesimo, fanno anche comunione e cresima. Quest’anno sono sette e tra loro c’è anche Magdi Allam, giornalista e scrittore nato in Egitto, vicedirettore ad personam del Corriere della sera, che così si converte al cattolicesimo e prende il nome di Magdi Cristiano Allam. La notizia era stata tenuta riservata fino all’ultimo per motivi di sicurezza.

Ma poco prima dell’inizio della veglia, il suo nome comincia a circolare. E allora è padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, a dare l’annuncio ufficiale: «Per la Chiesa cattolica — spiega — ogni persona che chiede di ricevere il battesimo dopo una profonda ricerca personale, una scelta libera e un’adeguata preparazione, ha il diritto di riceverlo ». L’unica condizione, ricorda ancora padre Lombardi, è «aver compiuto il cammino di preparazione spirituale». La veglia comincia alle nove in punto. Come sempre la Basilica è completamente al buio, con l’unica eccezione dell’altare. Dietro il baldacchino del Bernini, nella penombra, si intravedono i calici per le ostie: cento perché tanti saranno i sacerdoti che daranno la comunione al termine di quella che per i fedeli è la giornata del silenzio. Le luci tornano dopo l’ingresso del cero pasquale e del Papa, quando tutti i fedeli hanno acceso la candela che hanno in mano.

È il simbolo di questa cerimonia, il passaggio dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita. Il momento del battesimo arriva alle undici passate, dopo l’omelia. Prima la rinunzia («Rinunziate a Satana, origine di ogni peccato? Rinunzio»), poi la professione di fede. I diaconi versano due brocche d’acqua nella vasca battesimale. «Ego te baptizo in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti» ripete sette volte Papa Ratzinger mentre il coro canta Isti sunt agni novelli. Magdi Allam, abito scuro, teso, è il secondo. Subito dopo è il momento della cresima con i padrini e le madrine che consegnano ai sette neofiti la veste bianca e il cero. Benedetto XVI, circondato dai 30 cardinali che concelebrano, impone le mani sui cresimandi: «Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono. Amen». Al termine della veglia, intorno alla mezzanotte, arriva anche la comunione. E il Papa torna a rivolgersi ai sette neofiti in veste bianca: «Il corpo e il sangue di Cristo Signore vi facciano crescere sempre nella sua amicizia e nella comunione con tutta la Chiesa».

Nato al Cairo, Magdi Allam aveva studiato da piccolo in un collegio dei salesiani. Poi aveva deciso di trasferirsi in Italia, dove ha cominciato la sua carriera giornalistica. «Magdi Allam è un uomo adulto libero di fare la sua scelta personale» commenta l’imam Izzedin El Zir, portavoce dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche in Italia. «L’importante—aggiunge — è che ogni persona viva la sua religiosità in modo pacifico e rispettando le altre religioni ». Le critiche di Allam all’Ucoii? «Accettiamo le critiche, non le bugie», si limita a rispondere El Zir. «Rispetto per la scelta» anche da Yahya Pallavicini, vicepresidente della Comunità religiosa islamica che però avanza qualche «perplessità » per il momento e il luogo scelto «di così grande valore simbolico».

Lorenzo Salvia

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