I valori d'impresa non sono solo quelli del bilancio
L'INCONTRO. Confindustria e Ucid riflettono sull'enciclica del PapaMazzocato: «Un'ottima bussola» Nosiglia: «Utile per la comunità» Zuccato: «Lo Stato non ecceda» Zaia: «Troppa speculazione»
Marino Smiderle
MONTECCHIO MAGGIORE
Gli unici valori che contano, per le imprese, di questi tempi hanno il segno meno davanti. Sono valori economici, poste di bilancio come ricavi, utili che magari la crisi ha trasformato in perdite, posti di lavoro che rischiano di evaporare. «Ma se cerchiamo di trovare un effetto positivo di questa crisi globale - osserva però mons. Cesare Nosiglia, vescovo di Vicenza - è proprio quello del nuovo ruolo in cui può riconoscersi l'impresa. Non solo come produttrice di ricchezza, ma come realtà capace di generale un valore per tutta la comunità».
Ed è per soffermarsi su questo valore, sull'impresa come cellula della società, che l'Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid), con Confindustria Veneto e Vicenza, ha organizzato ieri un incontro di riflessione alla Fiamm di Montecchio Maggiore. Non a caso alla Fiamm, che ha messo a disposizione una parte di stabilimento per ospitare l'evento. «Fra poco porteremo in questo stabilimento la linea di produzione delle batterie al sale - ha rivelato l'amministratore delegato, Stefano Dolcetta - e se Fiamm adesso può affrontare con più fiducia questo momento congiunturale difficile è anche perché abbiamo portato avanti i nostri progetti ispirandoci ai veri valori dell'impresa».
Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto, ha introdotto l'incontro parlando di tessuto valoriale condiviso. E con Raffaele Bono, presidente Ucid Veneto, ha chiamato a parlare di questi valori tre relatori che rappresentano tre mondi diversi ma molto più vicini di quel che si è abituati a pensare, la chiesa, l'impresa e la politica. Mons. Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Vicenza, e Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole.
Denominatore comune delle relazioni, l'enciclica di papa Benedetto XVI, "Caritas in Veritate". Una guida ovvia per mons. Mazzocato, che ha ricordato come «per uscire dalla crisi ci vogliano sì impegno e capacità professionali, ma anche prospettive ideali in grado di mantenere la bussola tarata bene».
«È necessario - ha proseguito l'arcivescovo di Udine - che l'intelligenza umana venga illuminata da una luce superiore. E questa luce può essere data dalla dottrina sociale della Chiesa, che non è per nulla astratta ma aiuta a capire la realtà. Solo così riusciremo ad arrivare al bene comune, che come ricordava il filosofo francese Jacques Maritain, è costituito dall'umanesimo integrale».
Già, ma l'imprenditore può usare questa bussola per il bene della sua impresa? «Ha ragione Benedetto XVI - ha osservato Zuccato - l'impresa non deve farsi carico colo degli interessi particolari degli investitori, ma anche di tutti coloro che con questa impresa entrano in contatto, dai lavoratori, ai fornitori, a tutto il sistema di rapporti creati nel tempo. Certo, questo è un periodo particolare. E se tutti ci siamo resi conto che il mercato non può funzionare senza regole, è anche vero che anche lo Stato non deve invadere spazi che non gli appartengono. Ed è un'illusione pensare che sia lo Stato a farsi carico di problemi che solo il capitalismo imprenditoriale riesce a risolvere nel migliore dei modi».
E la politica? «Appena il pontefice ha pubblicato la "Caritas Veritate" me la sono andata a leggere - ha rivelato il ministro Zaia - e mi sono accorto subito di quanto quei concetti stridessero con la realtà. Penso solo al fatto che esistono al mondo 1,2 miliardi di persone che soffrono la fame e, contemporaneamente, delle persone che speculano su una nave di grano che deve ancora arrivare in porto. Questa è una mancanza assoluta di valori che non ci porta da nessuna parte».
«Ma il nostro Veneto - ha concluso - ha la fortuna di essere una terra in cui le relazioni all'interno dell'impresa sono vere. Io sono figlio di un meccanico e stasera racconterò a mio padre che sono stato a parlare alla Fiamm. Imprenditori e operai qui sono meno lontani. I loro valori coincidono».
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