«Non sprechiamo questo tempo favorevole alla salvezza»
Durante la messa delle Ceneri l'invito dell'Arcivescovo ad uscire dal «torpore spirituale»
UDINE (17 febbraio, ore 18.18) - La Quaresima «non è un tempo uguale agli altri, ma un momento particolarmente favorevole alla nostra salvezza». Lo ha affermato l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della Messa con la benedizione e imposizione delle ceneri, celebrata questa sera nel Duomo di Udine (TESTO DELL'OMELIA).
Quelli della Quaresima sono giorni nei quali, ha proseguito l’Arcivescovo, «Dio riserva ai suoi figli una grazia particolare; ai quali conferisce un’efficacia quasi sacramentale». Certo, il rischio di «sprecare i giorni della Quaresima» c’è e «si chiama torpore spirituale. Una specie di sonno che prende l’anima. Possiamo definirla anche accidia, il settimo di vizi capitali». «Il torpore spirituale – ha proseguito mons. Mazzocato – porta a vivere in modo esteriore, cercando novità e stimoli solo all’esterno di noi stessi, ma con la coscienza come addormentata».
Di qui l’importanza della Quaresima: «Tempo favorevole per risvegliarci dal sonno e dare la nostra risposta a Dio che ci viene incontro con una grazia particolare per quest’anno». Ma come fare per vivere questo momento favorevole? «La Parola di Dio – ha spiegato l’Arcivescovo: «consiglia anche tre modi concreti per risvegliare la nostra coscienza e metterci disponibili alla grazia della conversione: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Decidiamo una forma di digiuno, rinunciando a qualcosa a cui siamo particolarmente attaccati con uno dei nostri sensi: l’udito, la vista, la gola. Prendiamoci un impegno concreto nella preghiera, in più rispetto a quanto già facciamo. Prevediamo, infine, un gesto di elemosina privandoci di un po’ dei nostri soldi per chi ha più bisogno».
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