lunedì 31 maggio 2010

Spada Femminile

Ottimo secondo posto per l'Italia di Spada femminile impegnata a Montreal nella gara a squadre nel Grand Prix FIE. Le ragazze del Commissario Tecnico, Sandro Cuomo hanno infatti disputato un ottimo torneo uscendo sconfitte, col punteggio di 45-37, dall'assalto di finale contro la Germania. Più che soddisfacente dunque la prova di Mara Navarria, Nathalie Moellhausen, Francesca Quondamcarlo e Bianca Del Carretto che, dopo aver battuto al primo turno la Gran Bretagna per 45-37, hanno superato ai quarti gli Stati Uniti per 42-39 e, in semifinale, la Romania col punteggio di 30-27.

domenica 30 maggio 2010

Stellamaris

«Nuove rotte. Sulle strade degli uomini del mare». È un’iniziativa davvero particolare quella promossa dall’Apostolato del mare italiano e dalla Federazione nazionale Stella Maris e rivolta ai giovani dai 18 ai 30 anni. Si tratta di una settimana, prevista dal 4 al 10 luglio, durante la quale i partecipanti potranno conoscere meglio la realtà della gente di mare e i diversi aspetti dell’accoglienza dei marittimi nei porti italiani. Le attività proposte mirano a formare nuove figure di giovani volontari che intendano dedicare alcune ore settimanali all’accoglienza nei centri Stella maris come quello istituito tre anni fa a Porto Nogaro, dove i marittimi trovano accoglienza, un internet point e una piccola biblioteca multilingue, notizie, servizi e assistenza anche spirituale Per informazioni e iscrizioni: tel. 010/8938374; web: www.stellamaris.tv

Doni di Gesù

La Chiesa friulana ha due nuovi preti
L'arcivescovo Mazzocato: "Don Davide e don Ilario, doni di Gesù"

UDINE (30 maggio, ore 8) - La chiesa udinese ha due nuovi sacerdoti: don Davide Gani e don Ilario Virgili. Sabato, nella cattedrale di Udine si è svolta la celebrazione d’ingresso nel clero di questi due nuovi “doni”, come li ha definiti l’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. “Siete un dono straordinario che Gesù, Buon Pastore ha riservato alla Chiesa di Udine – ha detto durate l’omelia - a conclusione del’Anno sacerdotale. E’ stato un anno di tante preghiere per i sacerdoti e per la loro santificazione e di tante grazie per loro perché abbiamo bisogno di pastori che siano, prima di tutto, santi, esempio di fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e di amore per i fratelli. L’anno sacerdotale si conclude per noi con la grazia più grande: la consacrazione di due giovani al presbiterato”.
La cattedrale era gremita di persone che non sono volute mancare all’appuntamento: parenti, amici e autorità dei paesi di provenienza dei due giovani. Don Davide Gani ha 25 anni e arriva dalla parrocchia di Fraforeano di Ronchis e svolge servizio diaconale a San Daniele. Don Ilario Virigili, invece è di Bertiolo e ha 34 anni. Lui svolge servizio diaconale nella pieve di Buja. “ I sacerdoti sono indispensabili e insostituibili nella Chiesa – ha detto l’arcivescovo - essa è ricca di tanti altri carismi e ministeri che, però, non possono supplire il servizio del vescovo con i suoi sacerdoti. Attraverso di essi Gesù continua a compiere quelle azioni grazie alle quali ogni credente può veramente incontrarlo: ascoltare ancora Lui che parla, entrare nel suo Cuore misericordioso che sempre ci perdona, partecipare della sua stessa vita mangiando il suo Corpo nell’eucaristia. Per questo non ci stanchiamo e non ci stancheremo di impegnarci a favore dei ragazzi, giovani, e anche adulti, che Gesù chiama a seguirlo nella grande vocazione al presbiterato”.

Foglio Parrocchiale:Domenica 30 Maggio 2010



sabato 29 maggio 2010

Domenica 30 maggio 2010

Parrocchia di San Giorgio Martire
Foglio per i Lettori e il Celebrante       
 SANTISSIMA TRINITA' (ANNO C)



PRIMA LETTURA (Pr 8,22-31)
Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.
Dal libro dei Proverbi

Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 8)
Rit: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi? Rit.

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi. Rit.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari. Rit.
SECONDA LETTURA (Rm 5,1-5)
Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Ap 1,8)
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.
VANGELO (Gv 16,12-15)
Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Il Padre, che ci ha creato, ha mandato a noi il Figlio perché ci mostrasse il suo volto di amore e attraverso di lui ci ha donato lo Spirito, perché vivessimo in comunione con lui e tra di noi. Contemplando il mistero della Trinità, invochiamo la bontà divina perché la nostra vita sia sempre più trasfigurata a sua immagine.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Trinità santa, unico Dio,
ascolta la nostra preghiera.
Per la Chiesa, perché scopra la sua natura di comunione e trovi nel mistero della Trinità il modello a cui conformarsi e la fonte da cui trarre forza per la sua missione di testimonianza nel mondo, preghiamo.
Per il mondo, spesso diviso e lacerato, perché possa vedere nei cristiani un esempio di fraternità e di solidarietà che aiuti a superare barriere e conflitti, per costruire una civiltà della pace e dell’amore tra gli uomini, preghiamo.
Per le famiglie, perché sappiano educare i figli ad una vita sociale e affettiva carica di positività e di impegno reciproco, preghiamo.
Per la nostra Comunità parrocchiale, perché sappia accogliere tramite gli operatori pastorali i nuovi battezzati con la sapienza e l’Amore che Gesù ci ha insegnato , preghiamo.
Per noi, qui presenti, perché nella riflessione e nella preghiera sperimentiamo il Signore vicino e dalla sua presenza attingiamo fiducia per essere buoni seminatori del Vangelo, preghiamo.
C – Dio di bontà e di misericordia, che nella tua sapienza ci hai creato a tua immagine e che ci hai redento attraverso Gesù, guida con il tuo Spirito la nostra vita perché possiamo camminare verso di te; rinnova di continuo il dono dell’alleanza con la tua Chiesa, perché in essa possiamo partecipare alla tua vita di comunione e possiamo raggiungere un giorno la pienezza nell’incontro con te. Te lo chiediamo attraverso Gesù Cristo che con te e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli.  
T - Amen.



giovedì 27 maggio 2010

"Seabourn Sojourn" ultra luxury...dai cantieri di San Giorgio

(AGI) - Genova, 26 mag. - E' stata consegnata oggi presso il cantiere T. Mariotti di Genova la nuova nave da crociera ultra luxury "Seabourn Sojourn", seconda delle tre unita' commissionate da Seabourn Cruise Line (il marchio top luxury del Gruppo Carnival) ai Cantieri T. Mariotti - tra i leader nel segmento della progettazione e costruzione di navi da crociera superlusso - per un investimento complessivo di circa 550 milioni di euro.
  La nuova unita', gemella della precedente "Seabourn Odyssey" consegnata nel 2009, e' un esempio dell'eccellenza della cantieristica navale made in Italy di lusso di medie e piccole dimensioni, con una stazza lorda di 32.000 tonnellate.
  "Seabourn Sojourn" e' lunga 198 metri, larga 26 metri e raggiunge una velocita' massima superiore ai 20 nodi.
  All'interno della "Seabourn Sojourn" trovano spazio 225 luxury suites in grado di offrire a 450 ospiti il massimo confort e il rapporto spazio passeggero tra i piu' alti del mercato. Inoltre, tra i dettagli unici per una nave di questa taglia, la presenza di una vera e propria marina a poppa per raggiungere direttamente il mare.
  Come da tradizione per le navi da crociera ultra luxury realizzate da T. Mariotti, anche la "Seabourn Sojourn" possiede innovative dotazioni tecnologiche: in particolare, il Safety Management System Control, un sistema computerizzato di ultima generazione che gestisce la sicurezza funzionale di tutti i dispositivi installati a bordo della nave, e l'Indipendent Propulsion System, ovvero due sale macchina completamente indipendenti che permettono la regolare navigazione anche in caso di emegenza.
  Il livello tecnologico della nave e' dimostrato anche dalla grande quantita' di cavi di automazione installati (80 km), per un valore paragonabile al 75 per cento della dotazione media di una nave da 110.000 GRT ("Seabourn Sojourn" ha una stazza lorda di 32.000 GRT).
  Il raffinato disegno stilistico realizzato dallo studio di architettura norvegese Yran & Storbraaten, caratterizza un'elegantissima Green Ship, concepita per la massima ecocompatibilita', grazie all'impiego di un impianto di smaltimento rifiuti tecnologicamente avanzato e alla certificazione Green Star (la piu' alta garanzia anti inquinamento dell'aria e del mare) e la sicurezza a bordo, assicurata dalla conformita' ai severi regolamenti IMO (International Maritime Organization).
  Le tre navi, sebbene iniziate nel 2007, sono state costruite in ottemperanza alla SOLAS 2009, con stabilita' probabilistica in caso di falla.
  Oltre alla certificazione Green Star, "Seabourn Sojourn" possiede le certificazioni U.S. Coast Guard e U.S. Public Health, indispensabili per l'operativita' in America.
  Lo scafo e' stato realizzato a San Giorgio di Nogaro (Udine) presso la Ci.Mar Costruzioni Navali S.p.A. - societa' collegata a T. Mariotti S.p.A. (50 per cento T. Mariotti e 50 per cento Gruppo Cimolai) - e rimorchiato fino a Genova presso la banchina dei cantieri Mariotti per il completamento delle sovrastrutture e l'allestimento.
  "Con la consegna di Seabourn Sojourn - ha commentato Marco Bisagno, Presidente di T.Mariotti - si consolida lo spirito di squadra tra il team di Carnival Corporation Shipbuilding, di Seabourn e di T.Mariotti; una collaborazione iniziata nel 2006 che in questi anni ha raggiunto elevati livelli di efficienza e affiatamento riscontrabili nell'unita' che oggi stiamo consegnando".
  Soddisfazione anche da parte di Pamela Conover, Presidente di Seabourn: "Siamo molto lieti di prendere in consegna Seabourn Sojourn, della quale i primi ospiti attendono con ansia l'arrivo in Inghilterra per il Battesimo e il viaggio inaugurale".
  cli/ge/mld

lunedì 24 maggio 2010

Radiovaticana, il Papa e la solennità di pentecoste

La Chiesa non impone l’unità, come vuole il modello di Babele con l'imposizione di una cultura dell'unità. La Chiesa è una e molteplice perché l’unità dello Spirito si manifesta nella pluralità della comprensione: è quanto ha detto il Papa, stamani, nella Messa da lui presieduta nella Solennità di Pentecoste nella Basilica Vaticana. Il servizio di Sergio Centofanti.
La Chiesa nel giorno di Pentecoste invoca con forza il dono dello Spirito Santo, un dono – afferma il Papa - che “Gesù ha chiesto e continuamente chiede al Padre per i suoi amici; il primo e principale dono che ci ha ottenuto con la sua Risurrezione e Ascensione al Cielo”. Ma quali sono gli effetti dello Spirito Santo?
“Là dove ci sono lacerazioni ed estraneità, essa crea unità e comprensione. Si innesca un processo di riunificazione tra le parti della famiglia umana, divise e disperse; le persone, spesso ridotte a individui in competizione o in conflitto tra loro, raggiunte dallo Spirito di Cristo, si aprono all’esperienza della comunione, che può coinvolgerle a tal punto da fare di loro un nuovo organismo, un nuovo soggetto: la Chiesa. Questo è l’effetto dell’opera di Dio: l’unità; perciò l’unità è il segno di riconoscimento, il ‘biglietto da visita’ della Chiesa nel corso della sua storia universale”.
La Chiesa – sottolinea Benedetto XVI – fin dal giorno di Pentecoste “parla tutte le lingue”: è nello stesso tempo “una e molteplice” essendo costituita dalla duplice dimensione di “unità e universalità”. Da qui deriva “un criterio pratico di discernimento per la vita cristiana”:
“Quando una persona, o una comunità, si chiude nel proprio modo di pensare e di agire, è segno che si è allontanata dallo Spirito Santo. Il cammino dei cristiani e delle Chiese particolari deve sempre confrontarsi con quello della Chiesa una e cattolica, e armonizzarsi con esso. Ciò non significa che l’unità creata dallo Spirito Santo sia una specie di egualitarismo. Al contrario, questo è piuttosto il modello di Babele, cioè l’imposizione di una cultura dell’unità che potremmo definire “tecnica”. La Bibbia, infatti, ci dice (cfr Gen 11,1-9) che a Babele tutti parlavano una sola lingua. A Pentecoste, invece, gli Apostoli parlano lingue diverse in modo che ciascuno comprenda il messaggio nel proprio idioma. L’unità dello Spirito si manifesta nella pluralità della comprensione”.
La Chiesa guarda oltre gli orizzonti geografici e “supera muri e barriere”:
“La Chiesa non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazioni di Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le frontiere umane”.
Il Papa ricorda che a Pentecoste lo Spirito Santo si manifesta come fuoco che dà ai discepoli “il nuovo ardore di Dio” per rinnovare la faccia della terra:
“Com’è diverso questo fuoco da quello delle guerre e delle bombe! Com’è diverso l’incendio di Cristo, propagato dalla Chiesa, rispetto a quelli accesi dai dittatori di ogni epoca, anche del secolo scorso, che lasciano dietro di sé terra bruciata. Il fuoco di Dio, il fuoco dello Spirito Santo, è quello del roveto che divampa senza bruciare (cfr Es 3,2). E’ una fiamma che arde, ma non distrugge; che, anzi, divampando fa emergere la parte migliore e più vera dell’uomo, come in una fusione fa emergere la sua forma interiore, la sua vocazione alla verità e all’amore”.
E’ un fuoco che “arde ma non brucia”, operando una trasformazione: deve infatti “consumare qualcosa nell’uomo, le scorie che lo corrompono e lo ostacolano nelle sue relazioni con Dio e con il prossimo. Questo effetto del fuoco divino – spiega il Papa - ci spaventa, abbiamo paura di essere ‘scottati’, preferiremmo rimanere così come siamo”:
“Ciò dipende dal fatto che molte volte la nostra vita è impostata secondo la logica dell’avere, del possedere e non del donarsi. Molte persone credono in Dio e ammirano la figura di Gesù Cristo, ma quando viene chiesto loro di perdere qualcosa di se stessi, allora si tirano indietro, hanno paura delle esigenze della fede. C’è il timore di dover rinunciare a qualcosa di bello, a cui siamo attaccati; il timore che seguire Cristo ci privi della libertà, di certe esperienze, di una parte di noi stessi. Da un lato vogliamo stare con Gesù, seguirlo da vicino, e dall’altro abbiamo paura delle conseguenze che ciò comporta”.
Il Papa ripete l’esortazione di Gesù ai discepoli:
“’Non abbiate paura’. Come Simon Pietro e gli altri, dobbiamo lasciare che la sua presenza e la sua grazia trasformino il nostro cuore, sempre soggetto alle debolezze umane. Dobbiamo saper riconoscere che perdere qualcosa, anzi, se stessi per il vero Dio, il Dio dell’amore e della vita, è in realtà guadagnare, ritrovarsi più pienamente. Chi si affida a Gesù sperimenta già in questa vita la pace e la gioia del cuore, che il mondo non può donare, e non può nemmeno togliere una volta che Dio ce le ha donate. Vale dunque la pena di lasciarsi toccare dal fuoco dello Spirito Santo!”
“Il dolore che ci procura è necessario alla nostra trasformazione. E’ la realtà della croce” – prosegue il Papa – è il “mistero della croce, senza il quale non esiste cristianesimo”. Benedetto XVI conclude la sua omelia con l’invocazione allo Spirito:

 
“Vieni, Spirito Santo! Accendi in noi il fuoco del tuo amore! Sappiamo che questa è una preghiera audace, con la quale chiediamo di essere toccati dalla fiamma di Dio; ma sappiamo soprattutto che questa fiamma – e solo essa – ha il potere di salvarci. Non vogliamo, per difendere la nostra vita, perdere quella eterna che Dio ci vuole donare. Abbiamo bisogno del fuoco dello Spirito Santo, perché solo l’Amore redime. Amen”.

 
(canto)

 
Dopo la Messa in Basilica, il Papa ha guidato il Regina Coeli dalla finestra del suo studio privato. Decine di migliaia i fedeli presenti in Piazza San Pietro in una stupenda giornata di sole. Benedetto XVI ha sottolineato che la Chiesa “vive costantemente della effusione dello Spirito Santo” e conosce innumerevoli “pentecoste”, come il Concilio Vaticano II. “Non c’è dunque Chiesa senza Pentecoste” – ha detto - e “non c’è Pentecoste senza la Vergine Maria” come hanno mostrato gli incontri nel suo recente viaggio a Fatima, dove un’immensa moltitudine si è radunata in preghiera con “un cuore solo e un’anima sola”. Il Papa ha rinnovato quindi la sua preghiera, “in quest’Anno Sacerdotale, per tutti i ministri del Vangelo, affinché il messaggio della salvezza sia annunciato a tutte le genti”.

 
Ha poi ricordato che ieri, a Benevento, è stata proclamata Beata Teresa Manganiello, fedele laica, appartenente al Terz’Ordine Francescano. La Messa è stata presieduta dall'arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Undicesima figlia di una famiglia di contadini, vissuta nell’Ottocento, ha trascorso “una vita semplice e umile, tra le faccende di casa e l’impegno spirituale nella chiesa dei Cappuccini”:

 
“Come san Francesco d’Assisi cercava di imitare Gesù Cristo offrendo sofferenze e penitenze per riparare i peccati, ed era piena di amore per il prossimo: si prodigava per tutti, specialmente per i poveri e i malati. Sempre sorridente e dolce, a soli 27 anni è partita per il Cielo, dove già il suo cuore abitava. Rendiamo grazie a Dio per questa luminosa testimone del Vangelo!”

 
Il Papa ha ricordato anche che domani 24 maggio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, si celebra la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina:

 
“Mentre i fedeli che sono in Cina pregano affinché l'unità tra di loro e con la Chiesa universale si approfondisca sempre di più, i cattolici nel mondo intero - specialmente quelli che sono di origine cinese - si uniscono a loro nell’orazione e nella carità, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori particolarmente nella solennità odierna”.
 
Infine, ha rivolto il suo saluto ai membri del Movimento per la Vita, che “promuove la cultura della vita e concretamente aiuta tante giovani donne a portare a termine una gravidanza difficile”:

 
“Cari amici, con voi ricordo le parole della Beata Teresa di Calcutta: ‘Quel piccolo bambino, nato e non ancora nato, è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato’”.

domenica 23 maggio 2010

21-05-2010 Discorso di Benedetto XVI al Pontificio Consiglio per i laici

C'è bisogno di politici autenticamente cristiani
Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Cari fratelli e sorelle!

E’ con gioia che accolgo voi tutti, Membri e Consultori, partecipanti alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici. Rivolgo un cordiale saluto al Presidente, Cardinale Stanisław Ryłko, ringraziandolo per le cortesi parole che mi ha rivolto, al Segretario, Mons. Josef Clemens, e a tutti i presenti. La composizione stessa del vostro Dicastero, dove, accanto ai Pastori, lavora una maggioranza di fedeli laici provenienti dal mondo intero e dalle più differenti situazioni ed esperienze, offre un’immagine significativa della comunità organica che è la Chiesa, in cui il sacerdozio comune, proprio dei fedeli battezzati, e il sacerdozio ordinato affondano le radici nell’unico sacerdozio di Cristo, secondo modalità essenzialmente diverse, ma ordinate l’una all’altra. Giunti ormai quasi al termine dell’Anno Sacerdotale, ci sentiamo ancora di più testimoni grati della sorprendente e generosa donazione e dedizione di tanti uomini "conquistati" da Cristo e configurati a Lui nel sacerdozio ordinato. Giorno dopo giorno, essi accompagnano il cammino dei christifideles laici, proclamando la Parola di Dio, comunicando il suo perdono e la riconciliazione con Lui, richiamando alla preghiera e offrendo come alimento il Corpo e il Sangue del Signore. È da questo mistero di comunione che i fedeli laici traggono l’energia profonda per essere testimoni di Cristo in tutta la concretezza e lo spessore della loro vita, in tutte le loro attività e ambienti.

Il tema di questa vostra Assemblea: "Testimoni di Cristo nella comunità politica", riveste una particolare importanza. Certamente, non rientra nella missione della Chiesa la formazione tecnica dei politici. Ci sono, infatti, a questo scopo varie istituzioni. E’ sua missione, però, "dare il suo giudizio morale anche su cose che riguardano l’ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime… utilizzando tutti e solo quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene di tutti, secondo la diversità dei tempi e delle situazioni" (Gaudium et spes, 76). La Chiesa si concentra particolarmente nell’educare i discepoli di Cristo, affinché siano sempre più testimoni della sua Presenza, ovunque. Spetta ai fedeli laici mostrare concretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, culturale e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla; che la speranza cristiana allarga l’orizzonte limitato dell’uomo e lo proietta verso la vera altezza del suo essere, verso Dio; che la carità nella verità è la forza più efficace in grado di cambiare il mondo; che il Vangelo è garanzia di libertà e messaggio di liberazione; che i principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa - quali la dignità della persona umana, la sussidiarietà e la solidarietà - sono di grande attualità e valore per la promozione di nuove vie di sviluppo al servizio di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. Compete ancora ai fedeli laici partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune. I cristiani non cercano l’egemonia politica o culturale, ma, ovunque si impegnano, sono mossi dalla certezza che Cristo è la pietra angolare di ogni costruzione umana (cfr Congr. per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale su alcune questioni relative all’impegno e al comportamento dei cattolici nella vita politica, 24 nov. 2002).

Riprendendo l’espressione dei miei Predecessori, posso anch’io affermare che la politica è un ambito molto importante dell’esercizio della carità. Essa richiama i cristiani a un forte impegno per la cittadinanza, per la costruzione di una vita buona nelle nazioni, come pure ad una presenza efficace nelle sedi e nei programmi della comunità internazionale. C’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica. Questa esigenza dev’essere ben presente negli itinerari educativi delle comunità ecclesiali e richiede nuove forme di accompagnamento e di sostegno da parte dei Pastori. L’appartenenza dei cristiani alle associazioni dei fedeli, ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità, può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dalla ricchezza carismatica, comunitaria, educativa e missionaria propria di queste realtà.

Si tratta di una sfida esigente. I tempi che stiamo vivendo ci pongono davanti a grandi e complessi problemi, e la questione sociale è diventata, allo stesso tempo, questione antropologica. Sono crollati i paradigmi ideologici che pretendevano, in un passato recente, di essere risposta "scientifica" a tale questione. Il diffondersi di un confuso relativismo culturale e di un individualismo utilitaristico ed edonista indebolisce la democrazia e favorisce il dominio dei poteri forti. Bisogna recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; essere esigenti in ciò che riguarda la propria competenza; servirsi criticamente delle indagini delle scienze umane; affrontare la realtà in tutti i suoi aspetti, andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica; mostrarsi aperti ad ogni vero dialogo e collaborazione, tenendo presente che la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e interessi, ma senza mai dimenticare che il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione. È necessaria una vera "rivoluzione dell’amore". Le nuove generazioni hanno davanti a sé grandi esigenze e sfide nella loro vita personale e sociale. Il vostro Dicastero le segue con particolare cura, soprattutto attraverso le Giornate Mondiali della Gioventù, che da 25 anni producono ricchi frutti apostolici tra i giovani. Tra questi vi è anche quello dell’impegno sociale e politico, un impegno fondato non su ideologie o interessi di parte, ma sulla scelta di servire l’uomo e il bene comune, alla luce del Vangelo.

Cari amici, mentre invoco dal Signore abbondanti frutti per i lavori di questa vostra Assemblea e per la vostra attività quotidiana, affido ciascuno di voi, le vostre famiglie e comunità all’intercessione della Beata Vergine Maria, Stella della nuova evangelizzazione, e di cuore vi imparto la Benedizione Apostolica.

Foglio Parrocchiale:Domenica 23 Maggio 2010



sabato 22 maggio 2010

Domenica 23 Maggio 2010


Parrocchia di San Giorgio Martire
Foglio per i Lettori e il Celebrante       
DOMENICA DI PENTECOSTE - MESSA DEL GIORNO (ANNO C)
PRIMA LETTURA (At 2,1-11)
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)
Rit: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. Rit.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. Rit.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. Rit.

SECONDA LETTURA (Rm 8,8-17)
Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Parola di Dio

Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

 Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia



VANGELO (Gv 14,15-16.23-26)
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
 C - Lo Spirito del Signore, atteso e invocato, discende oggi sulla Chiesa, per compiere anche nel nostro tempo i grandi prodigi della Pentecoste. Apriamoci alla sua azione, per annunziare e testimoniare a tutti la potenza liberatrice della Pasqua di risurrezione.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Rinnovaci, o Padre, nel tuo Santo Spirito.
1.    Per il Papa Benedetto XVI, per il nostro Vescovo Andrea Bruno, per tutti i pastori della Chiesa e i ministri del Vangelo perché, animati dalla sapienza e dalla forza dello Spirito, annunzino in ogni linguaggio la Parola che salva, preghiamo.
2.    Per le guide dei popoli, affinché non perseguano potere e dominio, non sfruttino ed opprimano i deboli e i poveri ma, specialmente in questo tempo, cerchino nella giustizia e nel dialogo le soluzioni ai problemi, lavorando all’edificazione di un mondo segnato dalla pace, preghiamo.
3.    Per tutti i figli di Dio, perché consapevoli della dignità profetica, sacerdotale e regale a loro comunicata dallo Spirito della Pentecoste, diventino sempre più un Vangelo vivente, leggibile dai vicini e dai lontani, preghiamo.
4.    Per gli uomini e le donne quotidianamente impegnati in ogni campo dell’attività umana, perché siano consapevoli che ad ognuno di loro è consegnato un dono e un messaggio dello Spirito per la costruzione del mondo nuovo, preghiamo.
5.    Per noi, presenti a questa santa Liturgia: perché, pur provenendo da ambienti e situazioni di vita diversi, aiutati dallo Spirito Santo, sappiamo vivere il mistero dell’Eucaristia nella verità e nella comunione fraterna, preghiamo.
6.    La nostra comunità questa settimana ha affidato alla misericordia del Padre i nostri fratelli: Arcangelo Marchi e Bruno Fornezza . Il Signore li renda partecipi della sua risurrezione,per questo ti preghiamo

C – O Padre, fonte prima di ogni rinnovamento nell’Amore, fa’ che in ogni lingua, popolo e cultura risuoni l’annunzio gioioso della fede apostolica e il tuo Santo Spirito rechi al mondo la forza rigenerante della Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.   T - Amen.



venerdì 21 maggio 2010

Seda stabilimento di San Giorgio di Nogaro

La Seda migliora i conti


Uomini e 
Aziende 20 maggio 2010 @ 09:46:18 CEST
Ebitda in crescita del 16% e vendite aumentate del 10% nei primi tre mesi dell'anno.
Il produttore catalano di PET e preforme La Seda de Barcelona ha chiuso i primi tre mesi del 2010 con un margine operativo lordo (Ebitda) di 6,16 milioni di euro, il 16% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (5,3 milioni). Le vendite nel trimestre sono aumentate del 10%, incrementando così il tasso di utilizzazione degli impianti.
Il gruppo spagnolo, reduce da una crisi finanziaria, ha riattivato in aprile il sito di El Prat, mettendo sul mercato 9.000 tonnellate al mese di PET, che si aggiungono alle 12.000 t/mese dell'impianto italiano di san Giorgio di Nogaro, alle 10.000 dalla Turchia, oltre alle 7.000 ton di Volos (Grecia) e alle 4.000 di Portalegre (Portogallo).
La Seda stima un ulteriore miglioramento dei risultati nella seconda parte dell'anno, anche grazie ad una maggiore efficienza operativa, una positiva evoluzione del cambio verso il dollaro e l'attesa approvazione di misure antidumping

giovedì 20 maggio 2010

18/05/10 > San Giorgio di Nogaro - Lavori socialmente utili: a disposizione altri cinque posti

Messaggero Veneto — 18 maggio 2010

SAN GIORGIO. L’Azienda pubblica di servizi alla persona “G. Chiabà” di San Giorgio di Nogaro, riapre il bando per l’individuazione di 5 lavoratori beneficiari di trattamenti previdenziali da destinarsi a lavori socialmente utili. Il bando, che scadrà il 20 maggio, riguarda un progetto della durata di 12 mesi per 30 ore settimanali e al quale potranno aderire i lavoratori residenti nel comune e nell’area territoriale del Centro per l’impiego di Cervignano, e richiedono: un operaio manutentore; tre operatori tecnici addetti all’assistenza; inoltre si tratta di un operatore di supporto all’assistenza. Gli interessati potranno chiedere informazioni all’Ufficio protocollo della Chiabà dove sono a disposizione anche i modelli di adesione, che sono anche scaricabili dal sito: http:/gchiaba.it/bandi.htm. 

Pinnizzotto, esperto in liturgia. scrive a ogni webmaster quanto segue...

«Da più parti si avverte il bisogno di passare dalla centralità dei piani pastorali (cose buone, ma a condizione!) alla centralità della testimonianza che suppone la santità e la vita interiore».

(card. Angelo Comastri)

E’ la consegna/provocazione che desidero farvi nella grande solennità di Pentecoste: non “sprechiamo” il dono dello Spirito, frutto della Pasqua di Cristo, “anima” della Chiesa e di ogni cuore votato al bene!

Pur tra le prove e le tribolazioni del nostro incedere, non si affievolisca, ma trovi nuovo vigore la gioia di chi fa della Risurrezione la ragione della propria vita, diffondendone il messaggio ad ogni creatura.

A voi, alle vostre famiglie, alle vostre Comunità cristiane chiamate a celebrare oggi il giorno della loro “nascita”, buona Pentecoste!!!

Vostro in Cristo

Antonio Paolo Pinizzotto

domenica 16 maggio 2010

Aspettando Pentecoste preghiamo!

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.




Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli 
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa, dona gioia eterna.

Prepariamoci alla Pentecoste

Veni creator Spiritus ascoltarevedi altra tonalità

Veni, creátor Spíritus,
mentes tuórum vísita,
imple supérna grátia,
quæ tu creásti péctora.
 
Qui díceris Paráclitus,
donum Dei, Altíssimi,
fons vivus, ignis, cáritas,
et spiritális únctio.
 
Tu septifórmis múnere,
dextræ Dei tu dígitus,
tu rite promíssum Patris,
sermóne ditans gúttura.
 
Accénde lumen sénsibus:
infúnde amórem córdibus:
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.
 
Hostem repéllas lóngius,
pacémque dones prótinus:
ductóre sic te prævio
vitémus omne nóxium.
 
Per te sciámus da Patrem,
noscámus atque Fílium,
te utriúsque Spíritum
credámus omni témpore.
 
Deo Patri sit gloria,
Et Filio, qui a mortuis
Surrexit, ac paraclito,
In sæculorum sæcula.
 
Amen.
Vieni, o Spirito creatore,
visita le  nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
 
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell'anima.
 
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
 
Sii luce all'intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
 
 
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
 
Luce d'eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio uniti
in un solo Amore.
 
Sia gloria a Dio Padre,
al Figlio, che è risorto dai morti
e allo Spirito Santo
per tutti i secoli.
 
Amen.

Nuovi Cresimati, oggi, Ascensione del Signore

Baldo Luca, Battistella Luca, Bidoggia Roberta, Boraso Gianluca, Brunzin Massimo,
Carlesso Tommaso, Cojaniz Simone, Collovin Marco,
Ermacora Elena,
Fornasiero Elena,
Ghedin Omar,
Ietri Michele,
Manià Gloria, Mauceri Marco, Milan Filippo, Miolo Mattia, Mongera Enrico, Monte Lorenzo,
Pigazzi Aurora, Pigazzi Serena, Pittoni Chiara,
Roson Mattia, Roson Tobia, Rosso Marco,
Scolz Andrea, Stroppolo Giulia,
Taverna Nicola, Turco Piero,
Zaninello Chiara, Zemolin Micaela,
Bogaro Massimo, Liardo Alessandro, Taverna Turisan Michele, Tell Marina, Tonelli Leila, Tortolo Beatrice, Vianello Giulia, Vianello Sandro.

sabato 15 maggio 2010

Un migliaio di ragazzi in festa al quartiere fieristico


Domenica 16 maggio la Festa diocesana a conclusione della «Magicavventura»

UDINE (14 maggio, ore 12.20) - Sono ben oltre il migliaio i partecipanti che domenica 16 maggio, a partire dalle ore 14.30, si apprestano ad «invadere» il quartiere fieristico di Torreano di Martignacco, dove è in programma la Festa diocesana dei ragazzi. Un evento che rappresenta anche la conclusione del percorso «Magicavventura», quest’anno intitolato «Squadra K», che unisce catechesi, gioco, esperienza, condivisione e che ha impegnato dallo scorso autunno ben 1300 ragazzi di 80 gruppi parrocchiali rientranti nella fascia d’età dalla quinta elementare alla terza media.
Per sintetizzare la ricchezza dell’itinerario (che ha preso spunto dal racconto della Creazione) di «Squadra K», ciascun gruppo parrocchiale di ragazzi porterà alla Festa diocesana il progetto di un giardino, in cui le diverse piante avranno un valore simbolico. Si tratta di un momento ecclesiale molto importante, in cui i ragazzi fanno un’esperienza concreta di diocesanità.

Sono invitate anche le loro famiglie per le quali è stato organizzato un incontro con don Claudio Burgio, che racconterà la sua esperienza di educatore nel carcere minorile di Milano e proporrà un progetto attraverso il quale ricondurre i giovani a recuperare nella loro vita il senso della bellezza.
La giornata, dopo le premiazioni dei gruppi vincitori alle 19.30, si concluderà con la cena e una serata musicale.

VATICANO - Benedetto XVI in Portogallo: “Il campo della missione ad gentes si presenta oggi notevolmente ampliato e non definibile soltanto in base a

VATICANO - Benedetto XVI in Portogallo: “Il campo della missione ad gentes si presenta oggi notevolmente ampliato e non definibile soltanto in base a considerazioni geografiche”

Porto (Agenzia Fides) – “Miei fratelli e sorelle, bisogna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù. In effetti, se non sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto? Il cristiano è, nella Chiesa e con la Chiesa, un missionario di Cristo inviato nel mondo. Questa è la missione improrogabile di ogni comunità ecclesiale: ricevere da Dio e offrire al mondo Cristo risorto, affinché ogni situazione di indebolimento e di morte sia trasformata, mediante lo Spirito Santo, in occasione di crescita e di vita”. E’ l’esortazione che il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto ai numerosi fedeli riuniti nell’Avenida dos Aliados della città di Porto, dove ha celebrato la Santa Messa la mattina di venerdì 14 maggio, prima di concludere il suo viaggio apostolico in Portogallo.
Prendendo spunto dalla figura dell’apostolo San Mattia, di cui si celebrava la festa liturgica, nell’omelia il Papa si è soffermato sull’importanza della testimonianza e sul significato della missione. L’ascolto attento della Parola di Dio e la partecipazione alla mensa eucaristica faranno di noi “testimoni e, più ancora, portatori di Gesù risorto nel mondo, recandolo ai diversi settori della società e a quanti in essa vivono e lavorano” ha affermato il Papa, sottolineando che “nulla imponiamo, ma sempre proponiamo, come Pietro ci raccomanda in una delle sue lettere”. L’esperienza insegna “che è Gesù colui che tutti attendono”, poiché “senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia” ha ribadito Benedetto XVI.
“Dobbiamo vincere la tentazione – ha proseguito il Pontefice - di limitarci a ciò che ancora abbiamo, o riteniamo di avere, di nostro e di sicuro: sarebbe un morire a termine, in quanto presenza di Chiesa nel mondo, la quale, d’altronde, può soltanto essere missionaria nel movimento diffusivo dello Spirito. Sin dalle sue origini, il popolo cristiano ha avvertito con chiarezza l’importanza di comunicare la Buona Novella di Gesù a quanti non lo conoscevano ancora. In questi ultimi anni, è cambiato il quadro antropologico, culturale, sociale e religioso dell’umanità; oggi la Chiesa è chiamata ad affrontare nuove sfide ed è pronta a dialogare con culture e religioni diverse, cercando di costruire insieme ad ogni persona di buona volontà la pacifica convivenza dei popoli. Il campo della missione ad gentes si presenta oggi notevolmente ampliato e non definibile soltanto in base a considerazioni geografiche; in effetti ci attendono non soltanto i popoli non cristiani e le terre lontane, ma anche gli ambiti socio-culturali e soprattutto i cuori che sono i veri destinatari dell’azione missionaria del popolo di Dio”.
Infine Benedetto XVI ha ribadito che “siamo chiamati a servire l’umanità del nostro tempo, confidando unicamente in Gesù”, in quanto “tutto si definisce a partire da Cristo, quanto all’origine e all’efficacia della missione: la missione la riceviamo sempre da Cristo, che ci ha fatto conoscere ciò che ha udito dal Padre suo, e siamo investiti in essa per mezzo dello Spirito, nella Chiesa. Come la Chiesa stessa, opera di Cristo e del suo Spirito, si tratta di rinnovare la faccia della terra partendo da Dio, sempre e solo da Dio!” (SL) (Agenzia Fides 15/05/2010)

Benedetto XVI pellegrino a Fatima

VATICANO - Benedetto XVI: “Sono venuto a Fatima per pregare, con Maria e con tanti pellegrini, per la nostra umanità afflitta da miserie e sofferenze… per affidare alla materna protezione di Maria i sacerdoti, i consacrati e le consacrate, i missionari e tutti gli operatori di bene”
Fatima (Agenzia Fides) – “Sono venuto a Fatima, perché verso questo luogo converge oggi la Chiesa pellegrinante, voluta dal Figlio suo quale strumento di evangelizzazione e sacramento di salvezza. Sono venuto a Fatima per pregare, con Maria e con tanti pellegrini, per la nostra umanità afflitta da miserie e sofferenze. Infine, sono venuto a Fatima… per affidare alla materna protezione di Maria i sacerdoti, i consacrati e le consacrate, i missionari e tutti gli operatori di bene che rendono accogliente e benefica la Casa di Dio”. Sono le parole pronunciate dal Santo Padre Benedetto XVI durante la Santa Messa che ha presieduto giovedì 13 maggio, Solennità della Beata Maria Vergine di Fátima, sulla spianata del Santuario portoghese, nel 10° anniversario della Beatificazione di Giacinta e Francesco.
Nella sua omelia il Papa ha affidato “al Cielo tutti i popoli e le nazioni della terra” e ha proseguito: “in Dio, stringo al cuore tutti i loro figli e figlie, in particolare quanti di loro vivono nella tribolazione o abbandonati, nel desiderio di trasmettere loro quella speranza grande che arde nel mio cuore e che qui, a Fatima, si fa trovare in maniera più palpabile”. La grande speranza dei cristiani è il Signore, che “nel suo amore misericordioso, offre un futuro al suo popolo: un futuro di comunione con sé” ha spiegato ancora il Pontefice, sottolineando che “la nostra speranza ha fondamento reale, poggia su un evento che si colloca nella storia e al tempo stesso la supera: è Gesù di Nazaret”.
Riferendosi quindi alla “missione profetica di Fatima”, Benedetto XVI ha messo in evidenza che essa non è conclusa, e dopo aver richiamato la pagina biblica dell’assassinio di Abele, ha proseguito: “L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo… Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo”.
La sera di mercoledì 12 maggio il Santo Padre Benedetto XVI si era recato alla Cappellina delle Apparizioni presso la spianata del Santuario, dove ha benedetto le fiaccole della Processione e presieduto la recita del Santo Rosario. Nel suo discorso il Papa si era rivolto ai fedeli con queste parole: “con la candela accesa in mano, sembrate un mare di luce intorno a questa semplice cappella, eretta premurosamente in onore della Madre di Dio e Madre nostra... Però sia Maria che noi stessi non godiamo di luce propria: la riceviamo da Gesù”. Quindi, dopo aver invitato tutti ad imitare Maria nel suo spirito di obbedienza alla volontà di Dio, Benedetto XVI ha detto: “Nel nostro tempo, in cui la fede in ampie regioni della terra, rischia di spegnersi come una fiamma che non viene più alimentata, la priorità al di sopra di tutte è rendere Dio presente in questo mondo ed aprire agli uomini l’accesso a Dio”. Quindi ha esortato: “Non abbiate paura di parlare di Dio e di manifestare senza vergogna i segni della fede, facendo risplendere agli occhi dei vostri contemporanei la luce di Cristo”.
Il Santo Padre ha concluso il suo discorso con queste parole: “Porto con me le preoccupazioni e le attese di questo nostro tempo e le sofferenze dell’umanità ferita, i problemi del mondo, e vengo a deporli ai piedi della Madonna di Fatima: Vergine Madre di Dio e nostra Madre carissima, intercedi per noi presso il tuo Figlio perché tutte le famiglie dei popoli, sia quelle che si distinguono con il nome cristiano, sia quelle che ignorano ancora il loro Salvatore, vivano in pace e concordia fino a ricongiungersi in un solo popolo di Dio a gloria della santissima e indivisibile Trinità”. (SL) (Agenzia Fides 14/05/2010)

Foglio Parrocchiale:Domenica 16 Maggio 2010



Domenica 16 maggio 2010


Parrocchia di San Giorgio Martire

Foglio per i Lettori e il Celebrante

ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO C)

PRIMA LETTURA (At 1,1-11)
Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 46)
Rit: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra. Rit.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni. Rit.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo. Rit.

SECONDA LETTURA (Eb 9,24-28;10,19-23)
Cristo è entrato nel cielo stesso.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore,
ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 24,46-53)
Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Nel giorno in cui celebriamo la gloriosa ascensione del Signore, in attesa del dono dello Spirito che Egli ha promesso, la sua Parola ci invita ad essere testimoni e segni della sua presenza nel mondo. Eleviamo la nostra preghiera al Padre perché ci doni la grazia della sua luce che illumina e la forza di perseverare nella scelta di fede che abbiamo compiuto.

L - Preghiamo insieme e diciamo:

Ascoltaci, Signore

  1. Per la Chiesa: animata dallo Spirito del Signore risorto e asceso al cielo, porti al mondo l’annuncio del Vangelo e la testimonianza viva dell’amore; preghiamo.
  2. Per i Sacerdoti, i missionari ed i catechisti: la giornata mondiale delle Comunicazioni sociali li sproni ad utilizzare ogni mezzo a disposizione per l’annuncio del Vangelo ad ogni uomo, perché sperimentino, i prodigi che accompagnano la prima semina del Vangelo; preghiamo.
  3. Per tutti i cristiani: sappiano riscoprire i segni della presenza del Signore negli avvenimenti della storia, impegnandosi a redimerli con gesti di solidarietà, con sentimenti di perdono e con scelte di servizio; preghiamo.
  4. Per le nazioni afflitte dalla crisi economica: coloro che esercitano il potere ed hanno in mano la sorte dei popoli agiscano con retta intenzione nell’attuare strategie che edificano ogni uomo e valorizzano non ciò che egli ha o non ha, ma ciò che egli è; preghiamo.
  5. Per i ragazzi che oggi ricevono la Cresima: perché sperimentino la gioia di essere membra vive della Chiesa e portino al mondo l’entusiasmo che in ogni tempo è giunto dal Cenacolo di Gerusalemme; preghiamo.
  6. Per noi, qui riuniti: il cammino verso la pienezza della Pasqua, che celebreremo nella solennità di Pentecoste, ci veda impegnati nell’invocazione dello Spirito che rende nuova la nostra vita e la storia del mondo; preghiamo.
  7. La nostra comunità questa settimana ha affidato alla misericordia del Padre la nostra sorella CORTELLO AMABILE TONELLI . Il Signore la renda partecipe della sua risurrezione,per questo ti preghiamo

C – Dio nostro Padre, tu non hai lasciato il tuo Figlio in potere alla morte, ma l’hai innalzato alla tua destra nei cieli. Per la Sua mediazione, concedi a noi, che ti offriamo il sacrificio della Chiesa, di avere parte, un giorno, alla gloria del Signore risorto e asceso al cielo per renderti grazie nei secoli dei secoli. T - Amen.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

domenica 14 Settembre 2025 - ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE - Festa

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