Parrocchia di S. Giorgio di Nogaro Porto Nogaro - Villanova - Zellina Seconda del tempo di Avvento dicembre 2010 | |
| In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. |
GIORNO | ORA | CELEBRAZ. | INTENZIONE | NOTE |
DOMENICA 5 dicembre Seconda di Avvento | 8.30 11.00 18.00 | S. MESSA S. MESSA S. MESSA | X Salvador Angelo X Giosuè X Marcello X Del Piccolo Giacomo XPines Giorgio X Franzo Elvira | |
LUNEDì 6 dicembre S. Nicola | 9.00 | Lodi S. MESSA | X Collavin Marcello X Giuseppe | |
MARTEDì 7 dicembre S. Ambrogio | 18.00 | S. MESSA | X | |
MERCOLEDì 8 dicembre Immacolata Concezione | 8.30 11.00 18.00 | S. MESSA S. MESSA S. MESSA | XMusuruane Marco XFinesso Tulio e Valda XMecchia Anna XMarchi Angelo X Cantarutti Eligio X Commendatore Fabio e Francesco X Bellia Agata X Diamante Enno X Secondo Intenzione X Taverna Italo | |
GIOVEDì 9 dicembre S. Siro | 9.00 | Lodi S. MESSA | X Sofia X Aldo X Indri Angela, Luigi e Elio XGiuseppe | |
VENERDì 10 dicembre Madonna di Loreto | 9.00 | Lodi S. MESSA | X Regattin Ada X Luigi X Venturini Anna, Maria e Luigia X Giuseppe X Sec. Intenzione X Sec. Intenzione | |
SABATO 11 dicembre S. Damaso | 18.00 | S. MESSA | X Bidoggia Pio e Lucia X Natale Elvira X Omar e Arcangelo X Fornasir Francesco X Brunzin Egidio e Gino X Appolonia Eros Gino X Morandini Orerete Elvia e Leonardo | |
DOMENICA 12 dicembre Terza di Avvento | 8.30 11.00 18.00 | S. MESSA S. MESSA S. MESSA | X Def. Fam. Bortolotto | |
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- Uscire da sé per incontrare gli altri
- Nella Seconda Domenica di Avvento la Liturgia ci propone, quale modello di attesa e di preparazione alla venuta del Signore, la figura di Giovanni il Battista. Egli invita a esprimere, attraverso il segno del battesimo, la decisione di conversione che deve caratterizzare il tempo nuovo. Per il cristiano, nel ricordo del proprio Battesimo, proprio la scelta di credere rappresenta questa decisa svolta. Noi, dunque, invochiamo da Dio la forza per ri-orientare la nostra vita verso di Lui.
- Il Signore viene continuamente in mezzo a noi. Egli può alimentare la nostra speranza di salvezza, di vita riuscita. Lo possiamo rifiutare o accogliere. Lo si accoglie nella sua Parola e nei fratelli che ci pone accanto, soprattutto in quelli che più interpellano, nella loro miseria, la nostra volontà buona. Diventare cristiani è il nostro compito, vale a dire aprirci alla salvezza che Cristo ci dona.
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- Dio viene, portatore e operatore di salvezza per tutti. Il messaggio che accompagna la sua venuta parla di pace e di riconciliazione. Simbolica è quella presentata da Isaia tra nemici “naturali” che lottano per la sopravvivenza; reale e simbolica nello stesso tempo quella presentata dall’apostolo tra nemici “culturali” che si oppongono per diversa religione. La riconciliazione, avvenuta nelle Comunità cristiane, tra credenti che provenivano dall’ebraismo e dal paganesimo, è sempre soggetta alla provvisorietà, all’equilibrio instabile: esiste nel presente, ma si affida per il domani alla speranza. Essa è, tuttavia, il segno di un mondo riconciliato in Cristo, dove non contano i privilegi di razza («siamo figli di Abramo»: Vangelo) e tutto ciò che separa, ma conta, invece, l’unica cosa che unisce: la fede nel Cristo Salvatore.
- La salvezza significa, dunque, rompere tutte le barriere, uscire da sé per incontrare gli altri, aprirsi alla rivelazione reciproca, perdonarsi e amarsi come persone, come figli di Dio. Così ha agito con noi il Signore Gesù, rispettando le attese e le possibilità di dialogo di ciascuno: nel passato, accostandosi agli Ebrei come realizzatore della “fedeltà” di Dio e ai pagani come portatore di un amore gratuito; oggi, e sempre, suscitando in ciascuno (persona, popolo, generazione...) una risposta originale che diventi poi ricchezza comune. Non è, quindi, un’utopia sperare in un’umanità riconciliata, nonostante le attuali guerre e divisioni, nonostante gli squilibri e le discriminazioni, perché la salvezza definitiva è opera del Signore che viene e che verrà, e chiede ai suoi amici di collaborare perché il suo progetto divenga sempre più realtà effettiva. Questo significa accettare il messaggio del Battista, che oggi è quello della Chiesa e dei suoi vescovi, degli uomini più lucidi e impegnati che sono i profeti del nostro tempo, e produrre frutti di penitenza e di conversione. Il giudizio che ci attende lo prepariamo con le nostre mani: il fuoco inestinguibile distruggerà tutto ciò che non ha solidità perché non fondato sulla «sapienza che viene dal cielo» (Colletta); ed è appunto in questa prospettiva che l’assemblea domanda di saper «valutare con sapienza i beni della terra, nella continua ricerca dei beni dei cielo» (orazione dopo la Comunione).
- Accettarsi reciprocamente è un invito che ci viene rivolto dalla Chiesa. La coesistenza dei cristiani di origine giudaica e di quelli di origine pagana non è sempre stata facile nelle Comunità primitive. Conosciamo le riserve che avevano i primi verso i secondi e le divisioni suscitate. Ma le parole di Paolo valgono anche per le Comunità oggi. Il cristiano tende spesso a considerare la sua appartenenza al popolo di Dio come un privilegio che lo separa dagli altri, una specie di marchio di qualità; molti cristiani sono inseriti in gruppi o istituzioni di ordine sociale, politico, economico, culturale... con notevoli possibilità di operare per un superamento di blocchi ideologici o di qualunque divisione. L’Eucaristia offre ai cristiani l’occasione di provare il loro universalismo e di rifiutare una separazione fra i deboli e i forti, poiché a questa mensa il Signore si offre per tutti. E' il “vincolo dell’unione”: unione con i fratelli, unione con Dio in Cristo.
- L’annuncio della liberazione portata da Cristo suscita un grande senso di speranza. La nostra generazione attende con ansia un futuro di libertà nonostante la fuga di molti verso un passato di ricordi, o verso un presente di alienazioni. Il popolo di Dio tiene desta nel mondo questa speranza quando, pur guardando al futuro, vive nel presente in modo credibile, cioè con fede, carità e ferma speranza, per ottenere un giorno, «in pienezza di luce, i beni promessi che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa» (Prefazio I dell’Avvento).
Il nostro incontro con gli altri deve superare gli stretti confini della pura cortesia e della civile convivenza per non vanificarsi. La categoria sociale fondamentale è il rapporto “io-tu”. Ora il “tu” dell’altro uomo è il “tu” divino. Ogni “tu” umano è immagine dei “tu” divino. Di conseguenza la via verso gli altri e la via verso Dio coincidono: si tratta di accettare o rifiutare. Il rapporto reale (non il “galateo”) con l’altro uomo è orientato sul rapporto verso Dio. E’ solo nella Comunità ecclesiale, la Comunità di coloro che si orientano verso Dio, che si può vivere realmente l’incontro con gli altri, nell’ambito di uno stesso amore.
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BREVISSIME DIOCESI, FORANIA, PARROCCHIA |
In Ascolto della PAROLA
Mercatino Missionario
Dal 8 Dicembre il gruppo “Mercatino Missionario” allestisce il tradizionale mercatino, con questi orari di apertura:
sabato e domenica ore 9.00-12.30 e ore 15.00-18.30
feriale ore15.00 – 18.00
Concerto spirituale “Immacolata Conceptio”
CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DEL BATTESIMO
Le prossime celebrazioni del sacramento del Battesimo sono programmate per:
- Domenica 26 dicembre, nella festa della santa Famiglia
SCUOLA APERTA
LA FESTA dell’IMMACOLATA |
Questa settimana ci ha lasciato CHIABà MARIA MACOR. Ricordandola nella preghiera rinnoviamo le condoglianze ai familiari che ringraziano quanti hanno partecipato al loro lutto.
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