È la formula della fondatrice delle Missionarie della Carità spiegata ad AsiaNews da suor Jenvie, che da oltre 20 anni lavora nell’orfanotrofio di Ahmedabad. Protagonista di un miracolo, la madre racconta: “Lavoriamo bene, tanto che oggi i medici consigliano a chi chiede di abortire di venire prima da noi”.
Ahmedabad (AsiaNews) – Combattere l’aborto tramite l’adozione. È la formula, lanciata da madre Teresa di Calcutta, che oggi le sue Missionarie della Carità usano per fermare la piaga dell’interruzione di gravidanza in uno dei Paesi più colpiti dal fenomeno. Lo spiega ad AsiaNews suor Jenvie, che si unì alle religiose della Beata quando aveva soltanto 17 anni, scrivendo in segreto a madre Teresa per chiedere di poter essere ammessa a “servire i più poveri fra i poveri”.
Suor Jenvie vive e presta la sua missione nella casa delle Missionarie di Ahmedabad, il Nirmala Shishu Bhavan Bhimjipura, sin dal 1989. Tra l’altro, è protagonista lei stessa di un piccolo miracolo: il giorno prima di pronunciare i suoi voti, cadde infatti in coma per un male non diagnosticato. Dopo tre giorni, i medici ne pronunciarono la dichiarazione di morte. Avvertite dell’accaduto, le sue future consorelle iniziarono a pregare per lei, che riprese a respirare.
Più tardi, quel giorno, la stessa Madre Teresa andò a prenderla insieme a quattro consorelle per portarla via. Nel biglietto di dimissioni, scrisse che “riportava a casa la sua bambina”. Nel sanitario della casa, si scoprì che era affetta da tubercolosi: grazie alle preghiere e alle cure delle Missionarie, tuttavia, riuscì a sconfiggerla e – oltre 20 anni dopo – continua a lottare contro la piaga dell’aborto.
Ad AsiaNews, suor Jenvie racconta: “È una grande benedizione poter seguire le orme della Beata, così come è una grande gioia accogliere tutti questi bambini. Fino ad oggi, siamo riuscite a perfezionare oltre 600 adozioni. Come diceva sempre Madre Teresa, combattiamo l’aborto con l’adozione e la cura per la madre. In questo modo abbiamo salvato migliaia di vite. A cliniche, ospedali, stazioni di polizia abbiamo inviato questo messaggio: Per favore, non distruggete [la vita di] questi bambini; noi ci prenderemo cura dei bambini. Così, alle madri in difficoltà abbiamo sempre qualcuno che dice loro: Vieni, ci prenderemo cura di te e troveremo una casa per il tuo bambino”.
Le Missionarie accolgono al momento 13 bambini nella casa di Ahmedabad, di cui uno disabile. A questa casa nel frattempo si sono aggiunte altre 9 case nell’Orissa, : “Abbiamo molta cura degli aspetti legali, seguiamo tutte le procedure. Tanto che oggi, persino i medici dei vari ospedali consigliano alle ragazze che chiedono l’aborto di venire prima a parlare con noi”.
Suore Jenvie conclude citando la fondatrice: “Ogni bambino salvato è fonte di grande gioia per i suoi genitori adottivi. Noi sappiamo che le famiglie devono pianificare in qualche modo la loro formazione, ma esiste un metodo naturale per farlo. Nell’amore, ogni cosa riesce”.
di Nirmala Carvalho
Nessun commento:
Posta un commento