Mauro Ungaro - Gorizia
“Il pregiudizio dà vita alla paura e la paura si vince con l’incontro con l’altro. Conoscersi è il primo passo per poter comprendere l’altro e dialogarci nel rispetto”. È stato questo il messaggio affidato ai giovani dal cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto della Sezione per la prima Evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’eEvangelizzazione, nel corso dell’incontro “Europa, culture in dialogo. Superare i confini per essere capitale di una Cultura Europea”. La serata, svoltasi presso il Kulturni Center Lojze Bratuž, è stata promossa sabato scorso dall’Arcidiocesi di Gorizia nell’ambito delle iniziative nell’anno che vede la città accompagnare la slovena NovaGorica nell’esperienza della capitale europea della cultura.
In dialogo coi giovani
L’incontro è coinciso con la quarta edizione della “Festa del Volontario e della Solidarietà”, momento annuale di celebrazione, confronto e scambio promosso dalla Caritas diocesana di Gorizia in collaborazione con numerose realtà di volontariato e del Terzo settore da ambo le parti del confine Introdotto dall’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, il cardinale Tagle ha intrecciato il dialogo con alcuni studenti delle classi IV e V del Liceo classico “Dante Alighieri” di Gorizia e con i loro coetanei provenienti da vari Paesi del mondo del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico di Duino, rispondendo con entusiasmo e tutte le loro domande e riportando spesso aneddoti legati alla propria esperienza personale, tanto di fede che familiare e sociale.
Immergersi nelle sofferenze degli altri
A chi gli chiedeva quali azioni mettere in atto, come giovani, per costruire la pace ed essere più empatici con gli altri nel mondo di oggi, Tagle ha sottolineato con preoccupazione il diffondersi di una indifferenza che è chiusura e che rende ciechi alla realtà ed alle sofferenze del prossimo. Abbiamo tutti bisogno di risvegliare il cuore: “Per i giovani - ha evidenziato - è importante riuscire ad immergersi nelle sofferenze degli altri, attraverso esperienze che aprano e tocchino il loro cuore per farlo battere ancora più forte dinanzi alle situazioni di disagio”.
Dare sempre risposte
Incontro, conoscenza, esperienza, dialogo e riconoscersi nell’altro: queste le parole chiave affidate ai presenti dal porporato. “I giovani hanno bisogno di contatto umano ed è necessario dare sempre una risposta alle loro ricerche sul senso della vita” ha esortato i presenti, soffermandosi anche a riflettere su come davvero le religioni possano essere strumento di pace, rispondendo così ad uno dei problemi più “sentiti” da parte dei suoi interlocutori: “Ogni religione è un’espressione organizzata di una fede che richiama innanzitutto all’Amore. Purtroppo in tante parti del mondo le religioni sono usate per dividere e come strumenti ideologici: esse però, pur nella loro diversità, hanno tanti punti di convergenza ed è proprio da qui che dobbiamo partire prima di iniziare a discutere delle differenze ma, allo stesso tempo, senza negare queste ultime”.
In mattinata il cardinale aveva presieduto la concelebrazione eucarestia nella chiesa di Santa Maria Assunta dei padri Cappuccini alla presenza dei religiosi e delle religiose della Diocesi e di tanti fedeli della comunità filippina provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia.
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