UDINE (6 marzo, ore 11.30). Compie trent’anni l’atto istitutivo dell’Università degli studi di Udine. Il 6 marzo 1978, infatti, fu emanato il Decreto del Presidente della Repubblica n. 102 dal titolo “Norme sull’Università statale di Udine e sulla istituzione e il potenziamento di strutture per la ricerca scientifica e tecnologica, di alta cultura ed universitarie in Trieste”, successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 13 aprile 1978.
Dopo la Legge 546 dell’8 agosto 1977 sulla ricostruzione, che, all’articolo 26, istituì l’Ateneo friulano, il Dpr n. 102 fu il passaggio ulteriore di avvio dell’Università di Udine, la cui attività accademica iniziò nel novembre 1978. Il decreto istituì le prime cinque facoltà: Lingue e letterature straniere; Ingegneria; Scienze matematiche fisiche e naturali; Agraria; Lettere e filosofia. Esse comprendevano complessivamente, allora, otto corsi di laurea: Lingue e letterature straniere; Ingegneria civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale; Ingegneria delle tecnologie industriali a indirizzo economico-organizzativo; Scienze dell’informazione; Scienze agrarie; Scienze della preparazione alimentare; Scienze della produzione animale; Conservazione dei beni culturali, con i tre indirizzi archivistici e librari, architettonici archeologici e dell’ambiente, mobili e artistici.
Oggi l’Ateneo friulano conta 17 mila studenti, occupa circa 1.500 dipendenti e ha laureato oltre 23 mila giovani. Le sue dieci facoltà sono quasi tutte classificate fra le prime dieci in Italia «e la sua forza - sottolinea il prorettore Maria Amalia D’Aronco, coordinatrice delle manifestazioni per il trentennale, programmate in autunno - è stata quella di aver previsto sin nel proprio Statuto il compito di promuovere il territorio». Un compito, questo, oggi identificato come la “terza missione” dell’Università di Udine, che si aggiunge alle due tradizionali missioni di tutte le università italiane, di didattica e ricerca. «Una specificità – continua D’Aronco - che caratterizzò l’Ateneo friulano sin dalla sua nascita, e che si è dimostrata vincente per il suo sviluppo».
L’Università di Udine, inoltre, «ha sempre anticipato tutte le sfide – conclude il prorettore -, accogliendo, tra i primi Atenei in Italia, il processo di Riforma con l’applicazione del “3+2” e riuscendo a mantenere l’alta qualità dei corsi di studio, come dimostrano i dati occupazionali dei laureati a Udine, che superano la media italiana. In quest’ottica, già dal prossimo anno accademico verrà applicata la nuova fase di riforma didattica».
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