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sabato 12 luglio 2008

Documento sul «referente pastorale»

Documento sul «referente pastorale»
Presentato venerdì 11 luglio in Cattedrale

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

è con cuore pieno di gioia e di speranza che in occasione della festa dei Santi Patroni, i martiri Ermacora vescovo e Fortunato diacono, vi consegno gli Orientamenti pastorali su «Il Referente pastorale laico». (LEGGI IL DOCUMENTO)

Sin dall'inizio del mio episcopato in mezzo a voi ho cercato di guidare la nostra Chiesa locale ad assumere e a vivere le dimensioni della «comunione» e della «corresponsabilità» in fedeltà alle indicazioni del Concilio Vaticano II e del Sinodo udinese V.
Ho individuato nella Forania il luogo primario dove questi due termini possono diventare esperienza profonda di nuove e mature relazioni umane fra le varie componenti del popolo di Dio e di nuovi modi di lavoro pastorale fra le diverse ministerialità, sia istituite che di fatto, presenti nelle nostre comunità. Sono convinto, in comunione con i miei confratelli Vescovi, che «l'ottica della testimonianza e della corresponsabilità permette di mettere meglio a fuoco le singole vocazioni cristiane, senza cadere in una visione puramente funzionale dei carismi» e che «la vocazione laicale in modo particolare, è chiamata oggi a sprigionare le sue potenzialità nell'annuncio del Vangelo e nell'animazione cristiana della società». (Nota pastorale dell'Episcopato italiano dopo il 4° Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona, n. 26)

Più di una volta ho espresso la mia sofferenza nel verificare nella nostra Chiesa locale una significativa contrazione del numero dei sacerdoti che impoverisce la vita religiosa, sociale e culturale di molte comunità, in particolare di quelle più piccole, che non possono contare sulla presenza di un parroco residente.
Nello stesso tempo il mio cuore si consola nel vedere tanti laici impegnati a vivere con maturità umana e cristiana e con passione il loro carisma e la loro «vocazione» al servizio delle comunità cristiane, superando quelle difficoltà conseguenti ad alcuni atteggiamenti e mentalità che non si sono convertite all'ecclesiologia del Vaticano II.

Mentre invito a non cessare di pregare per le vocazioni sacerdotali, accolgo la sollecitazione pastorale di «accelerare l'ora dei laici» anche nella nostra Chiesa locale rilanciandone l'impegno ecclesiale con questi «Orientamenti pastorali» che raccolgono l'esperienza in atto nella vita delle comunità.
Con essi intendo offrire delle indicazioni pastorali alle nostre Foranie e alle nostre Parrocchie in modo da orientare l'esperienza di alcune ministerialità laicali di fatto, per dar loro spazio di espressione e di accoglienza nelle comunità.

Ho scelto, confortato dalla riflessione dei Consigli presbiterale e pastorale diocesani, di riconoscere formalmente con un «mandato» la ministerialità del Referente pastorale laico che, rispondendo ad una precisa «vocazione», si dichiara disponibile ad accettare un impegno di corresponsabilità ecclesiale nell'animazione pastorale delle comunità cristiane.
Questa responsabilità laicale assume una duplice forma: il Referente di comunità e il Referente foraniale d'ambito.

Il Referente di comunità è quella preziosa presenza che soprattutto nei paesi dove non c'è il presbitero residente, in accordo con esso si pone come punto di riferimento e coordinatore delle attività pastorali della comunità stessa.
Vorrei che ogni più piccolo paese, di cui è ricco il nostro Friuli, avesse il suo «Referente di comunità» come segno di effettiva attenzione e partecipazione. Ogni parroco, responsabile di più paesi, prenda questa indicazione come compito primo ed ineludibile.

Il Referente foraniale d'ambito è quella persona che offre il suo servizio a livello foraniale ponendosi come riferimento per gli operatori pastorali di ogni singolo ambito in cui si articola l'attività pastorale foraniale.
Ai Referenti foraniali d’ambito ricordo che il loro primo compito non è quello di organizzare attività pastorali, ma di costituire e sostenere le relazioni tra le persone impegnate nello stesso ambito, in modo da formare con esse un «gruppo pastorale» coeso e partecipe.
Ai Vicari foranei, e con essi ai parroci e ai diaconi, chiedo di dare attuazione all'impegno posto in chiusura di questi «Orientamenti pastorali» dove si raccomanda a tutti di «aiutare le comunità cristiane a riconoscere ed accogliere i Referenti pastorali laici» come dono dello Spirito alla sua Chiesa.

Affido all'intercessione dei nostri Santi Patroni, alla Vergine dell'Annunciazione e alla generosità dei sacerdoti e degli operatori questi impegni pastorali.

Udine, 12 luglio 2008
Solennità dei Santi Patroni, Ermacora e Fortunato

Pietro Brollo
Arcivescovo di Udine

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