Don Bettuzzi, quali i temi del nuovo anno pastorale dei giovani?
«La spinta che ci ha dato il Santo Padre alla Giornata mondiale della gioventù di Sydney è decisamente sul fronte della spiritualità. Rinforzati da questa indicazione, e in sintonia col cammino triennale della diocesi, ci soffermeremo molto sul tema della fede, della sua trasmissione, del suo rapporto con la vita degli adolescenti, dei pre-adolescenti e dei giovani. La tematica viene inquadrata nella vicenda biografica, di grande suggestione, del percorso di S. Pietro. Dal Nuovo Testamento abbiamo tratto i singoli passaggi di un’evoluzione interiore, che mette in luce tutta l’umanità della persona di Pietro e, di rimando, tutte le fragilità, i dubbi e le questioni profonde che ci portiamo dentro tutti. Ne emerge la caparbia volontà di avvicinamento e di guarigione del cuore da parte del Signore Gesù. Ci troviamo così ad accogliere due grandezze, senza che una sia assorbita nell’altra: da un lato la verità profonda dell’umanità, che nei giovani desideriamo guidare su un percorso di crescita e accompagnare a una verifica, e dall’altro lato la contemplazione della grandezza di un amore che non prevede misura e momenti di resa di fronte alle difficoltà dell’uomo».
A Lignano questi temi come verranno sviluppati?
«Offriremo l’opportunità di affrontare l’avvicinamento alla fede non solo con la mente o con la volontà, ma attraverso la materia. La fede passa attraverso la corporeità e l’esperienza della persona nella sua totalità. La materia e lo spazio saranno considerati allora come dimensioni nelle quali fare esperienza di fede. Coglieremo quindi la fede attraverso queste dimensioni materiali, fisiche, che spesso sono viste in antitesi con l’esperienza del credere. Inoltre offriremo un itinerario affascinante, che passa attraverso la dimensione psicologica, il laboratorio attivo, la scrittura creativa, e ancora attraverso l’analisi di serial televisivi, per cogliervi all’interno la nuova spiritualità che si sperimenta anche a livello mediatico e che va a toccare in modo particolare i giovani. Ma ci si occuperà anche di racconti e narrazioni che hanno segnato la letteratura italiana, per arrivare a un’educazione al bello sia per mezzo della corporeità, che della materia e della contemplazione. Sono tutti argomenti che tratteremo nella giornata di domenica con dieci laboratori. Novità di quest’anno sarà anche l’allestimento di un corso animatori che riprenderà proprio i dieci laboratori, e che a livello diocesano verrà proposto per tutto l’arco dell’inverno».
Quali saranno le principali iniziative nell’anno pastorale?
«Per i ragazzi rirporporremo la "Magica avventura", che quest’anno, partendo dal riferimento alla roccia, a Pietro, abbiamo intitolato "Magic stone”. Sarà un itinerario coinvolgente che prende le mosse da una fiction televisiva che si sta girando in questi giorni con alcuni protagonisti locali, che immaginerà l’arrivo di quattro giovani da quattro distinti punti del mondo dove risiedono emigranti friulani, quindi da 4 Fogolârs furlans, che verranno a ritrovare, dopo l’ascolto di un racconto di fede nei rispettivi paesi, le radici della loro esperienza di fede in Friuli, loro lontana terra d’origine. I giovani pre-adolescenti partecipanti avranno il compito di associarsi ad uno dei protagonisti, per andare poi a trovare sul territorio friulano le memorie e le narrazioni di fede che si sono tramandate dalle generazioni precedenti, per trovare nelle tracce del passato le ragioni del credere di oggi. Per quanti riguarda i giovani invece ci sarà ancora la proposta dell’"Agorà", che quest’anno si chiamerà "Navigorà". Prende spunto dalla metafora della barca di Pietro, un invito a fare flotta insieme ad altri gruppi. L’idea è proprio quella di mettere in rete i giovani, così che nella loro esperienza di maturazione durante l’anno pastorale possano avere dei contatti frequenti e strutturati con altri gruppi, incentrati su alcune esperienze forti che via via proporremo. A queste iniziative si aggiungono le veglie di Avvento, di Quaresima e Pentecoste. Quest’ultima sarà particolarmente solenne perché chiuderà il triennio dell’"Agorà" dei giovani italiani così come è stato deciso dalla Conferenza episcopale italiana».
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