ORA ATTESA LA DECISIONE DEL TRIBUNALE
Ieri un migliaio di persone alla fiaccolata presieduta dall'Arcivescovo
TORVISCOSA (7 ottobre, ore 18.45) - Finalmente una luce di speranza sulla questione Caffaro. La Procura della Repubblica di Udine
ha espresso parere favorevole alla riapertura parziale dell'impianto cloro-soda dell'azienda di Torviscosa sequestrato l'11 settembre scorso per presunto inquinamento ambientale.
Lo si è appreso dal Procuratore di Udine, Antonio Biancardi, al termine di una riunione che ha avuto con il procuratore aggiunto Giancarlo Buonocore e il pm Lucia Terzariol, titolare dell'inchiesta. Nella riunione i tre magistrati hanno valutato la relazione del tecnico del ministero dell'Ambiente, nominato dalla Procura, che ha esaminato il piano per la messa in sicurezza presentato dall'azienda per ottenere il dissequestro dell'impianto. «Abbiamo espresso un parere parzialmente positivo per la riattivazione dell'impianto – ha dichiarato Biancardi – limitato a un numero di 27 celle, inferiore a quello richiesto dalla proprietà».
Il parere della Procura sarà ora inoltrato al Gip del Tribunale che dovrà decidere sull'istanza di dissequestro presentata dai legali della Caffaro. «La proprietà – ha commentato Biancardi – certo non sarà molto felice, perché è difficile riattivare l'impianto con così poche celle, ma non potevamo renderci correi dell'inquinamento ambientale».
Proprio ieri, in una partecipata veglia di preghiera e fiaccolata di solidarietà con i lavoratori della Caffaro, l'Arcivescovo ha espresso l'auspicio di «trovare una soluzione giusta a questa vicenda, che rispetti la dignità delle persone, il diritto al lavoro, ma anche il diritto alla salute e all’ambiente».
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