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sabato 12 settembre 2009

Caffaro, sotto sequestro da un anno. Presunti benefici ambientali in luogo di un disastro economico

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TORVISCOSA. «Anche gli operai della Caffaro di Torviscosa hanno avuto il loro 11 settembre, con il sequestro dell’impianto di cloro soda……», questo, un anno fa, era il disarmato commento dei lavoratori dello stabilimento chimico torviscosino al sequestro operato dai Carabinieri del Noe di Udine, per “presunto danno ambientale”, all’impianto di produzione del cloro che di fatto ha aperto una grave crisi nell’intera Bassa friulana, per i risvolti occupazionali interni e quelli legati all’indotto, circa mille addetti.

Da allora molte cose sono cambiate, ma ad oggi l’impianto resta chiuso, dei 269 addetti, 97 sono in cassa integrazione, i creditori non sono stati pagati, le bonifiche sono ferme, il danno ambientale è stato quantificato in 1,2 miliardi di euro, la Caffaro Chimica srl e la Caffaro srl (inserite nella Prodi bis) hanno un commissario straordinario, l’avvocato veneziano Marco Cappelletto, e il futuro è oggi nelle mani del Ministero allo Sviluppo Economico che dovrà decidere sulle manifestazioni di interesse, e di concerto con il Ministero all’Ambiente, trovare quelle soluzioni di accordo per bonifiche e danno ambientale.

Ricordiamo alcuni passaggi “dell’anno orribile” vissuto da questa storica azienda della chimica italiana, terza per importanza nazionale. Dopo il sequestro, l’azienda (controllata da Snia) presenta ricorso per la riapertura dell’impianto con la promessa di un riammodernamento delle celle al mercurio, richiesta bocciata dal Tribunale di Udine e a nulla valgono le iniziative sindacali e istituzionali a modificare la scelta. Il Cda di Snia si dimette e viene nominato amministratore delegato con pieni poteri, Antonio Onorato, che presenta diversi e “aggiornati” piani industriali e di bonifica per giungere alla transazione del danno ambientale e quindi a una possibile riapertura, al Ministero all’Ambiente, che vengono regolarmente bocciati perché non adempienti alle richieste ministeriali che mettono in prima linea il rifacimento del cloro soda sostituendo le celle al mercurio con quelle a membrana, le bonifiche e il danno ambientale. Caffaro Chimica srl e Caffaro srl vengono messe in liquidazione e, ad aprile, il liquidatore Paolo Bettetto, presenta al Tribunale di Udine l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria (Prodi bis) per Caffaro Chimica, accolta poi il 19 maggio provvedendo alla nomina di commissario straordinario Marco Cappelletto.

A luglio anche Caffaro srl è stata inserita nella Prodi bis. A fine agosto, Cappelletto presenta i programmi e le manifestazioni di interesse da parte di aziende e cordate interessate a rilevare i siti di Torviscosa e Brescia: ora si attende la fase successiva per l’aggiudicazione dopo l’avvio dei bandi.

Francesca Artico

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