DOMENICA 10 OTTOBRE 2010
SALUTO A DON LIVIO
E' arrivato, infine, il giorno del saluto al nostro parroco che da domenica prossima sarà a Cividale.
Qui sono presenti, don Livio, le tue comunità. Siamo da Nogaro, da Porpetto, da San Giorgio, da Villanova, da Zellina.
Le croci di ciascuna parrocchia ti hanno scortato nell'entrare in duomo; nei vari momenti di questa celebrazione, e pure tra i chierichetti e nel coro sono presenti membri delle diverse comunità parrocchiali, e anche di diverse realtà ecclesiali, che hanno lavorato insieme. E questo non è sempre semplice e scontato, neppure tra cristiani. Ma era una sfida che non potevamo non cogliere, per mettere in pratica quanto ci hai insegnato in questi anni a proposito di comunità cristiane che testimonino l'unità al loro interno e tra di esse. Unità che significa sì anche collaborare, fare cose, ma prima di tutto significa riconoscersi figli di un unico Padre e fratelli in Cristo che ci ha amato, e ci ama, fino a dare la vita per ciascuno di noi.
Spero ti possa dare gioia questo piccolo risultato raggiunto, che può essere viatico, sostegno, per gli anni che verranno.
In questi ultimi due/tre mesi, da quando si è saputo del tuo trasferimento, sappiamo che persone singole, famiglie, gruppi, praticanti o non praticanti, credenti e non credenti, ti hanno dimostrato il loro affetto e il loro riconoscimento per quello che sei stato e quanto hai fatto in questi nove anni. E ti hanno anche comunicato il dispiacere di perderti.
Non sto qui, sarebbe troppo lungo, e magari lo potremmo fare in altro momento, ad elencare le iniziative, le azioni, i progetti di cui sei stato promotore o sostenitore, anche se forse non tutti ne hanno compiuta conoscenza.
Io posso testimoniare l'atteggiamento, lo spirito che ti ha animato: l'amore concreto verso tutti, soprattutto verso i più piccoli (bambini, anziani, poveri, stranieri, coppie e famiglie in crisi, lavoratori in difficoltà, ecc.). Direi un amore, il tuo, incarnato nel tuo essere uno di noi, con lo stile magari asciutto che caratterizza noi friulani, ma sotto il quale c'è un cuore grande, una sensibilità fine, che lo riconosci non attraverso parole o espressioni gestuali, ma nella concretezza, nella disponibilità senza limiti di tempo, nella presenza, nelle azioni che giorno dopo giorno mettono in luce la grandezza del cuore.
E oggi, dopo nove anni credo che tutti vedano i frutti di questo tuo amore. Nove anni che sembrano volati, e nel dire questo c'è forse il rimpianto, da parte nostra, di non aver vissuto assieme con più intensità, di non esserci messi a disposizione prontamente quando tu ci chiamavi, nell'aver perso tempo nel giudicare i fratelli. Tutto ciò lo mettiamo nella misericordia di Dio, ma ci sia di insegnamento nell'accogliere e sostenere i nuovi presbiteri che l'Arcivescovo ha scelto per le nostre comunità.
Certo, da quando hai annunciato il tuo trasferimento ci sentiamo un po' orfani, un po' persi. E' questo un momento di grande sospensione e trepidazione e non solo per noi, anche per te, momento che possiamo superare solo abbracciando la Croce, quella Croce che spesso scordiamo essere il sigillo del cristiano.
Ringraziamo Dio per averti mandato qui tra noi, per nove anni. Crediamo che Dio aveva ed ha un disegno d'amore per te, ma anche per noi e le nostre parrocchie.
Riconoscendoci in questa fede, noi ti esprimiamo la nostra gratitudine, vera, sincera, per averci guidato in questo tempo e per aver dato, cosa non secondaria, una forte testimonianza cristiana alla comunità civile di cui anche noi siamo parte.
Il tuo amore verso la nostra Patrona, la Madonna Addolorata, ci ha mostrato che nel profondo del cuore sei diventato più sangiorgino dei sangiorgini. Lei ti accompagni sempre, ti protegga, ti dia salute, soddisfazioni spirituali e umane.
Ritroviamoci, seppur lontani fisicamente, nella preghiera quotidiana e nell'eucaristia, per chiedere a Dio grazie reciproche.
Ed è proprio il nostro MANDI!, nel significato di “rimani in Dio”, l'augurio più bello che possiamo farti.
MANDI don LIVIO!
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