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venerdì 24 dicembre 2010

Egli toccherà il nostro cuore

«Il frutto del Natale è la solidarietà».
Gli auguri dell'Arcivescovo Mazzocato   versione testuale

Arcidiocesi di Udine, 22 dicembre 2010
 
Cari sacerdoti, diaconi e fedeli, un’antica antifona del messale romano annuncia la nascita di Gesù con queste parole: «Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa e mentre la notte giungeva a metà del suo corso, la tua Parola onnipotente, o Signore, è scesa dal cielo».
Gesù non nasce sotto i riflettori della pubblicità per attirare, in qualche modo, l’attenzione anche delle persone più distratte. Lui è la Parola che Dio invia in mezzo agli uomini per parlare ad ognuno di loro.
Non si fa, però, precedere da forme di propaganda che stupiscano più degli spettacoli degli imperatori romani. Sceglie di entrare in mezzo all’umanità nel silenzio della notte che avvolgeva uomini e cose.
Chi si accorge che è nato l’Emanuele, il Dio-con-noi e che è possibile incontrarlo e ascoltarlo? Solo poche persone: Maria, Giuseppe e un gruppo di pastori.
Essi hanno qualcosa in comune. sono «poveri di spirito». Non sono pieni di se stessi e tutti occupati dai propri progetti e preoccupazioni. Hanno un cuore povero, senza presunzioni; sono in attesa di Dio, della sua Parola per seguirla con gioia.
Da questi primi testimoni possiamo imparare a vivere il Natale che si rinnova per coloro che hanno il cuore povero, aperto a Dio e alla sua Parola. Gesù incontra realmente anche noi perché è Lui che ci parla nel suo Vangelo e in tutta la Sacra Scrittura.
Ma ci trova nella condizione di Maria e Giuseppe che erano pronti ad accogliere in mezzo a loro Gesù, Parola di Dio, e ascoltarlo?
Care sorelle e fratelli, in quest’anno pastorale ho invitato tutti ad un impegno più forte nell’ascolto della Parola di Dio. Se non troviamo tempo per leggere e meditare la Sacra Scrittura,
Gesù resta lontano e Dio resta lontano perché rifiutiamo di conoscere i suoi pensieri e il suo cuore che suo Figlio, fatto uomo, ha rivelato.In questo Natale, mettiamoci in ginocchio con Maria e Giuseppe ascoltando e pregando Gesù. Egli toccherà il nostro cuore povero suggerendoci i suoi sentimenti di pace tra noi e di compassione verso i più sfortunati di noi. Il tempo che ci sta davanti sarà, probabilmente, ancora difficile per molte persone che chiederanno generosa solidarietà.
Natale porti il suo frutto: una più generosa solidarietà fraterna nelle famiglie e nelle comunità.
Questo sarà un «Buon Natale» accompagnato dalla benedizione del Bambino che ci è stato donato.

Andrea Bruno Mazzocato
Arcivescovo di Udine

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