VATICANO - La relazione del Card. Filoni: aumentano quanti non conoscono Cristo e le sfide per la Chiesa
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Quelli che non conoscono Cristo aumentano di numero. Su 7 miliardi, i cattolici sono 1 miliardo e 254 milioni, il 17,7% della popolazione mondiale. D’altronde, il numero dei battezzati in genere aumenta in molte parti dei territori missionari. L’aumento più forte si registra in Africa. Nel 2005 erano 153 milioni e nel 2013 erano saliti a 206 milioni, +34% di aumento, invece in America +10,5%, in Asia +17,4%”. Sono alcuni dati citati dal Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli CEP), nella sua relazione all’apertura della XIX Assemblea Plenaria della Congregazione, che si tiene da oggi al 3 dicembre presso l’Auditorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana (vedi Fides 27/11/2015). I lavori dell’Assemblea sono oggi presieduti dal Card. Giovanni Battista Re, in quanto il Card. Filoni sta accompagnando il Santo Padre nalla sua visita pastorale in Africa. La relazione del Ca rdinale Prefetto è stata letta dal Segretario del Dicastero Missionario. Sua Ecc. Mons. Savio Hon Tai-Fai.
Proponendo un’ampia panoramica degli ultimi sei anni trascorsi dalla precedente Assemblea plenaria, riguardo alle attività svolte dalla CEP ed alla vita delle Chiese dei territori di missione, il Card. Prefetto ha evidenziato tra l’altro la crescita delle circoscrizioni ecclesiastiche affidate alla CEP: da 1.094 nel 2009 alle attuali 1.111. “Per raggiungere gli scopi ad essa assegnati, la Congregazione si avvale delle Pontificie Opere Missionarie (Propagazione della Fede. S. Pietro Apostolo, Santa Infanzia, Unione Missionaria)” ricorda il Cardinale, sottolineando che “la validità ancora attuale delle POM è il fatto che esse lavorano come una grande rete a livello internazionale, nazionale (sono opere poste sotto la responsabilità delle Conferenze Episcopali), diocesano e parrocchiale”.
Il Prefetto del Dicastero Missionario ha quindi illustrrato l’attività degli organismi dipendenti dalla CEP in servizio alle missioni: la Pontificia Università Urbaniana, con 4 facoltà e 110 Istituti affiliati di oltre 40 nazioni per circa 12.000 studenti; la Fondazione Domus Urbaniana e Collegio Urbano, che offre ospitalità ai chierici inviati a Roma per frequentare corsi universitari; il Collegio Urbano, che funge come Seminario Maggiore e ospita circa 155 seminaristi provenienti da una trentina di Diocesi; la Fondazione Domus Missionalis che si prende cura di 4 Collegi: il Pontificio Collegio di San Pietro Apostolo con 165 sacerdoti-studenti, il Pontificio Collegio di San Paolo Apostolo con 195 sacerdoti-studenti, il Collegio “Mater Ecclesiae” per 120 suore-studentesse e il Collegio San Giuseppe per 24 sacerdoti-professori che partecipano ai programmi semestrali di aggiornamento. Tutti e cinque i Collegi accolgono oltre 650 studenti provenienti da più di 100 nazioni. Infin e da ricordare il Centro Internazionale di Animazione Missionaria (CIAM) che promuove numerosi corsi di formazione per la Missio ad Gentes.
Al termine della sua ampia relazione, dopo aver evidenziato alcune “luci ed ombre” dei singoli continenti, il Prefetto del Dicastero Missionario ha indicato le principali priorità. In primo luogo “la prima evangelizzazione nelle aree di missione e l’animazione missionaria nelle Chiese di antica costituzione”, che costituiscono “un binomio inscindibile e vitale”. Desta poi preoccupazione il diffondersi della mentalità consumistica, che “frena l’entusiasmo, addormenta le coscienze, spegne le vocazioni”. Un altro aspetto prioritario riguarda l’impegno per la formazione. “Oggi nelle giovani Chiese vi sono 344 Seminari maggiori con un totale di 26.836 Seminaristi maggiori; e 402 Seminari minori con un totale di 48.727 Seminaristi minori, accompagnati da 2.122 formatori. La CEP è impegnata ad assicurare, anche attraverso un ingente impegno economico, la preparazione di rettori, direttori spirituali, formatori e docenti”. Riguardo poi all’inculturazione della fede e al dialogo inte r-religioso, “la CEP è persuasa del valore di incarnare la fede nelle culture e del dialogo tra le diverse fedi, ma è altrettanto convinta del fatto che occorra vigilare per evitare che venga falsificata o annacquata l’immagine della persona di Gesù e del suo messaggio”.
“Altra ragione di preoccupazione per l’evangelizzazione sono eccessi abbastanza frequenti di nazionalismo, di tribalismo e castismo – sottolinea il Card. Filoni -. Le differenze tra comunità e tribù, invece che essere lette come possibilità di arricchimento, vengono interpretate come ragione di contrapposizione”. Infine un’altra grave sfida è la proliferazione delle sètte, che “prendono piede in tutti i Continenti, raggiungendo le città, ma anche i villaggi sperduti, distruggendo quanto, con fatica e zelo pastorale, è stato seminato dai missionari e successivamente dalle giovani Chiese”. (SL) (Agenzia Fides 30/11/2015)
Proponendo un’ampia panoramica degli ultimi sei anni trascorsi dalla precedente Assemblea plenaria, riguardo alle attività svolte dalla CEP ed alla vita delle Chiese dei territori di missione, il Card. Prefetto ha evidenziato tra l’altro la crescita delle circoscrizioni ecclesiastiche affidate alla CEP: da 1.094 nel 2009 alle attuali 1.111. “Per raggiungere gli scopi ad essa assegnati, la Congregazione si avvale delle Pontificie Opere Missionarie (Propagazione della Fede. S. Pietro Apostolo, Santa Infanzia, Unione Missionaria)” ricorda il Cardinale, sottolineando che “la validità ancora attuale delle POM è il fatto che esse lavorano come una grande rete a livello internazionale, nazionale (sono opere poste sotto la responsabilità delle Conferenze Episcopali), diocesano e parrocchiale”.
Il Prefetto del Dicastero Missionario ha quindi illustrrato l’attività degli organismi dipendenti dalla CEP in servizio alle missioni: la Pontificia Università Urbaniana, con 4 facoltà e 110 Istituti affiliati di oltre 40 nazioni per circa 12.000 studenti; la Fondazione Domus Urbaniana e Collegio Urbano, che offre ospitalità ai chierici inviati a Roma per frequentare corsi universitari; il Collegio Urbano, che funge come Seminario Maggiore e ospita circa 155 seminaristi provenienti da una trentina di Diocesi; la Fondazione Domus Missionalis che si prende cura di 4 Collegi: il Pontificio Collegio di San Pietro Apostolo con 165 sacerdoti-studenti, il Pontificio Collegio di San Paolo Apostolo con 195 sacerdoti-studenti, il Collegio “Mater Ecclesiae” per 120 suore-studentesse e il Collegio San Giuseppe per 24 sacerdoti-professori che partecipano ai programmi semestrali di aggiornamento. Tutti e cinque i Collegi accolgono oltre 650 studenti provenienti da più di 100 nazioni. Infin e da ricordare il Centro Internazionale di Animazione Missionaria (CIAM) che promuove numerosi corsi di formazione per la Missio ad Gentes.
Al termine della sua ampia relazione, dopo aver evidenziato alcune “luci ed ombre” dei singoli continenti, il Prefetto del Dicastero Missionario ha indicato le principali priorità. In primo luogo “la prima evangelizzazione nelle aree di missione e l’animazione missionaria nelle Chiese di antica costituzione”, che costituiscono “un binomio inscindibile e vitale”. Desta poi preoccupazione il diffondersi della mentalità consumistica, che “frena l’entusiasmo, addormenta le coscienze, spegne le vocazioni”. Un altro aspetto prioritario riguarda l’impegno per la formazione. “Oggi nelle giovani Chiese vi sono 344 Seminari maggiori con un totale di 26.836 Seminaristi maggiori; e 402 Seminari minori con un totale di 48.727 Seminaristi minori, accompagnati da 2.122 formatori. La CEP è impegnata ad assicurare, anche attraverso un ingente impegno economico, la preparazione di rettori, direttori spirituali, formatori e docenti”. Riguardo poi all’inculturazione della fede e al dialogo inte r-religioso, “la CEP è persuasa del valore di incarnare la fede nelle culture e del dialogo tra le diverse fedi, ma è altrettanto convinta del fatto che occorra vigilare per evitare che venga falsificata o annacquata l’immagine della persona di Gesù e del suo messaggio”.
“Altra ragione di preoccupazione per l’evangelizzazione sono eccessi abbastanza frequenti di nazionalismo, di tribalismo e castismo – sottolinea il Card. Filoni -. Le differenze tra comunità e tribù, invece che essere lette come possibilità di arricchimento, vengono interpretate come ragione di contrapposizione”. Infine un’altra grave sfida è la proliferazione delle sètte, che “prendono piede in tutti i Continenti, raggiungendo le città, ma anche i villaggi sperduti, distruggendo quanto, con fatica e zelo pastorale, è stato seminato dai missionari e successivamente dalle giovani Chiese”. (SL) (Agenzia Fides 30/11/2015)
Links:
Il testo integrale della relazione del Card. Filoni (in italiano)
http://www.fides.org/ita/ attachments/view/file/ Plenaria_Disc_Pref_ita_ 30112015.doc
Il testo integrale della relazione del Card. Filoni (in italiano)
http://www.fides.org/ita/
AFRICA/BURKINA FASO - Attesa per i risultati delle elezioni di ieri alle quali hanno assistito anche osservatori della Chiesa
Ouagadougou (Agenzia Fides) - Attesa in Burkina Faso per i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali e legislative che si sono tenute ieri, 29 novembre. Le elezioni sono le prime dalla cacciata dell’ex Presidente, Blaise Compaoré, alla fine di ottobre dello scorso anno (vedi Fides 31/10/2014). Dopo un periodo di transizione e un tentativo di golpe orchestrato a fine settembre (vedi Fides 2/10/2015) dalla guardia presidenziale rimasta fedele all’ex Presidente, il Paese intende voltare pagina.
Per garantire la sicurezza sono stati mobiliati 25.000 tra militari e poliziotti mentre per assicurare il corretto svolgimento dello scrutinio sono stati impegnati oltre 17.000 osservatori elettorali locali e stranieri. Tra questi ci sono anche quelli della Commissione episcopale “Giustizia e Pace” che ha formato 500 osservatori e 150 supervisori, distribuiti nelle 15 diocesi del Paese.
I circa 18 milioni di votanti erano chiamati a scegliere tra 14 candidati dei quali solo due sono dati per favoriti. Si tratta di Marc Kabore, Primo Ministro e Presidentre dell’Assemblea Nazionale ai tempi di Compaoré, e di Zephirin Diabre, ex Ministro delle finanze negli anni ’90. (L.M.) (Agenzia Fides 30/11/2015)
Per garantire la sicurezza sono stati mobiliati 25.000 tra militari e poliziotti mentre per assicurare il corretto svolgimento dello scrutinio sono stati impegnati oltre 17.000 osservatori elettorali locali e stranieri. Tra questi ci sono anche quelli della Commissione episcopale “Giustizia e Pace” che ha formato 500 osservatori e 150 supervisori, distribuiti nelle 15 diocesi del Paese.
I circa 18 milioni di votanti erano chiamati a scegliere tra 14 candidati dei quali solo due sono dati per favoriti. Si tratta di Marc Kabore, Primo Ministro e Presidentre dell’Assemblea Nazionale ai tempi di Compaoré, e di Zephirin Diabre, ex Ministro delle finanze negli anni ’90. (L.M.) (Agenzia Fides 30/11/2015)
AFRICA/CONGO RD - Almeno 30 morti in un nuovo assalto dei jihadisti dell’ADF nel nord Kivu
Kinshasa (Agenzia Fides) - Più di 30 morti e diversi feriti è il bilancio provvisorio degli scontri tra le forze armate della Repubblica Democratica del Congo e i guerriglieri del gruppo di origine ugandese ADF-NALU, avvenuti a Eringeti nel territorio di Beni, nel Nord Kivu (nell’est della RDC). Secondo quanto riportano informazioni inviate all’Agenzia Fides dalla società civile del Nord Kivu, gli scontri sono durati ben 10 ore: iniziati alle 15 di domenica 29 novembre si sono conclusi intorno all’una del mattino di oggi, 30 novembre.
Tra i 30 caduti, 14 sono guerriglieri ADF, 8 sono militari congolesi, 7 sono civili uccisi a colpi di machete dai guerriglieri ed uno è un casco blu della MONUSCO (la missione ONU nella RDC).
I feriti sono circa una decina, mentre 43 edifici sono stati dati alle fiamme dai jihadisti dell’ADF, compreso il centro sanitario di Eringeti, con la completa distruzione dello stock di farmaci.
Secondo il comunicato inviato a Fides, si tratta di un bilancio ancora provvisorio perché i militari congolesi stanno perlustrando i dintorni alla ricerca di guerriglieri nascosti o feriti. L’associazione della società civile del Nord Kivu afferma che la maggior parte dei jihadisti uccisi sono di origine somala, mentre i sopravvissuti all’assalto dell’ADF affermano che i guerriglieri gridavano “Allah Akbar” (“Dio è il più grande”, in arabo), il grido di battaglia delle formazioni jihadiste.
A seguito dell’assalto, la maggior parte degli abitanti di Eringeti sono fuggiti nella foresta. (L.M.) (Agenzia Fides 30/11/2015)
Tra i 30 caduti, 14 sono guerriglieri ADF, 8 sono militari congolesi, 7 sono civili uccisi a colpi di machete dai guerriglieri ed uno è un casco blu della MONUSCO (la missione ONU nella RDC).
I feriti sono circa una decina, mentre 43 edifici sono stati dati alle fiamme dai jihadisti dell’ADF, compreso il centro sanitario di Eringeti, con la completa distruzione dello stock di farmaci.
Secondo il comunicato inviato a Fides, si tratta di un bilancio ancora provvisorio perché i militari congolesi stanno perlustrando i dintorni alla ricerca di guerriglieri nascosti o feriti. L’associazione della società civile del Nord Kivu afferma che la maggior parte dei jihadisti uccisi sono di origine somala, mentre i sopravvissuti all’assalto dell’ADF affermano che i guerriglieri gridavano “Allah Akbar” (“Dio è il più grande”, in arabo), il grido di battaglia delle formazioni jihadiste.
A seguito dell’assalto, la maggior parte degli abitanti di Eringeti sono fuggiti nella foresta. (L.M.) (Agenzia Fides 30/11/2015)
ASIA/IRAQ - Il Patriarca caldeo: durante l'Avvento preghiamo per la liberazione di Mosul
Baghdad (Agenzia Fides) - Nel “tempo forte” dell'Avvento, durante le celebrazioni liturgiche quotidiane, in tutte le chiese caldee del mondo i fedeli pregheranno per invocare il dono della liberazione di Mosul e dell'intera Piana di Ninive, e chiedere che vengano garantiti i diritti delle minoranze religiose che vivono in Iraq. Sono queste le due intenzioni di preghiera che il Patriarca caldeo Louis Raphael I ha suggerito ai cattolici caldei presenti in Iraq e a quelli sparsi nelle comunità in diaspora, con un messaggio diffuso nella prima domenica d'Avvento.
Nel testo, pervenuto all'Agenzia Fides, si invitano i fedeli a pregare affinché la liberazione dei territori iracheni conquistati dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) permetta presto agli sfollati di far ritorno alle proprie case, e si auspica che la desiderata tutela dei diritti delle minoranze religiose si concretizzi anche nella modifica della legge sull'islamizzazione dei minori (il testo giuridico, fortemente contestato dalle minoranze religiose irachene, che di fatto impone il passaggio automatico alla religione islamica dei minori quando anche uno solo dei due genitori si converte all'islam).
La città di Mosul è caduta sotto il controllo dei jihadisti del Daesh dal 9 giugno 2014. Quasi due mesi dopo, nella notte tra il 6 e il 7 agosto 2014, le milizie jihadiste hanno conquistato molte città e villaggi della Piana di Ninive, provocando anche la fuga di decine di migliaia di cristiani caldei, siri e assiri. (GV) (Agenzia Fides 30/11/2015)
Nel testo, pervenuto all'Agenzia Fides, si invitano i fedeli a pregare affinché la liberazione dei territori iracheni conquistati dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) permetta presto agli sfollati di far ritorno alle proprie case, e si auspica che la desiderata tutela dei diritti delle minoranze religiose si concretizzi anche nella modifica della legge sull'islamizzazione dei minori (il testo giuridico, fortemente contestato dalle minoranze religiose irachene, che di fatto impone il passaggio automatico alla religione islamica dei minori quando anche uno solo dei due genitori si converte all'islam).
La città di Mosul è caduta sotto il controllo dei jihadisti del Daesh dal 9 giugno 2014. Quasi due mesi dopo, nella notte tra il 6 e il 7 agosto 2014, le milizie jihadiste hanno conquistato molte città e villaggi della Piana di Ninive, provocando anche la fuga di decine di migliaia di cristiani caldei, siri e assiri. (GV) (Agenzia Fides 30/11/2015)
ASIA/PAKISTAN - Appello dei giuristi per abrogare la legge sulla blasfemia
Lahore (Agenzia Fides) – In Pakistan urge abrogare la legge sulla blasfemia: lo chiede un rapporto inviato a Fides dalla “International Commission of Jurists”, organizzazione formata da oltre 60 eminenti giuristi di tutto il mondo, con sede a Ginevra. L’organizzazione ha criticato questa normativa definita “crudele” anche per le pene che prevede, l’ergastolo o la pena di morte.
I giuristi invitano il governo a “modificarla in modo sostanziale perché siano in linea con gli standard internazionali sulla libertà di espressione; la libertà di pensiero, di coscienza e di religione”, ricordando che è molto comune in Pakistan l’abuso di tale legge, usata per risolvere controversie private, su affari o proprietà. Come riporta il testo, il giudice Asif Saeed Khosa ha dichiarato: “E’ spiacevole e non può essere contestato il fatto che, in molti casi registrati per il reato di blasfemia, alla base ci sono false accuse per scopi estranei alla normativa”
Secondo dati della Commissione nazionale “Giustizia e pace”, 200 cristiani, 633 musulmani, 494 ahmadi e 21 indù sono stati accusati di reati relativi alla "blasfemia" dal 1987. Ma, dato che le minoranze religiose rappresentano una piccolissima percentuale della popolazione a maggioranza musulmana, “il numero di cristiani e membri di altre minoranze religiose accusati è massicciamente sproporzionato rispetto al numero di musulmani accusati, anche se il numero di musulmani accusati è in nel complesso più alto”.
Esaminando 25 casi di appelli presentati all’Alta corte per blasfemia, la Corte internazionale di giustizia – osserva il rapporto – ha scoperto che nella maggior parte dei casi (60%), i ricorrenti sono stati assolti dopo che i giudici hanno stabilito che le accuse mosse contro di loro erano state “fabbricate o portate per motivi personali o politici”.
La Commissione dei giuristi chiede subito l’abolizione della pena di morte per reati di blasfemia e nota l’urgenza di stabilire con certezza l’intenzionalità del reo, prima di condannarlo. Inoltre denuncia gli omicidi extragiudiziali, rimasti impuniti, di cui spesso sono vittime le persone accusate di blasfemia, anche se innocenti. (PA) (Agenzia Fides 30/11/2015)
I giuristi invitano il governo a “modificarla in modo sostanziale perché siano in linea con gli standard internazionali sulla libertà di espressione; la libertà di pensiero, di coscienza e di religione”, ricordando che è molto comune in Pakistan l’abuso di tale legge, usata per risolvere controversie private, su affari o proprietà. Come riporta il testo, il giudice Asif Saeed Khosa ha dichiarato: “E’ spiacevole e non può essere contestato il fatto che, in molti casi registrati per il reato di blasfemia, alla base ci sono false accuse per scopi estranei alla normativa”
Secondo dati della Commissione nazionale “Giustizia e pace”, 200 cristiani, 633 musulmani, 494 ahmadi e 21 indù sono stati accusati di reati relativi alla "blasfemia" dal 1987. Ma, dato che le minoranze religiose rappresentano una piccolissima percentuale della popolazione a maggioranza musulmana, “il numero di cristiani e membri di altre minoranze religiose accusati è massicciamente sproporzionato rispetto al numero di musulmani accusati, anche se il numero di musulmani accusati è in nel complesso più alto”.
Esaminando 25 casi di appelli presentati all’Alta corte per blasfemia, la Corte internazionale di giustizia – osserva il rapporto – ha scoperto che nella maggior parte dei casi (60%), i ricorrenti sono stati assolti dopo che i giudici hanno stabilito che le accuse mosse contro di loro erano state “fabbricate o portate per motivi personali o politici”.
La Commissione dei giuristi chiede subito l’abolizione della pena di morte per reati di blasfemia e nota l’urgenza di stabilire con certezza l’intenzionalità del reo, prima di condannarlo. Inoltre denuncia gli omicidi extragiudiziali, rimasti impuniti, di cui spesso sono vittime le persone accusate di blasfemia, anche se innocenti. (PA) (Agenzia Fides 30/11/2015)
ASIA/INDIA - “Nutriti dall'Eucaristia, nutrire gli altri”: un programma per il Giubileo
Nagpur (Agenzia Fides) – “Nutriti dall’Eucaristia possiamo nutrire gli altri”: è l’appello lanciato da Abram Viruthakulangara, Arcivescovo di Nagpur, per l’Anno del Giubileo della Misericordia. Come riferito a Fides, nella diocesi, che si trova nello stato del Maharashtra, la comunità locale intende vivere il tempo del Giubileo rimarcando l’importanza di aprirsi agli altri: “Gesù ha un programma di due punti: amore di Dio e amore del prossimo. Dove c'è amore, Dio vi regna”, ha detto l’Arcivescovo, aggiungendo: “Il Regno di Gesù non ha confini come l'amore non ha confini. Il regno è nei nostri cuori e da lì si deve andare verso gli altri. Cristo dice: voglio essere nel tuo cuore. La persona di Cristo abita nei nostri cuori. Dobbiamo fare posto per lui nel nostro cuore. E la nostra missione è diffonderlo al cuore degli altri”.
Mons. Abram ha sottolineato che a volte si dà una immagine del cristianesimo come “istituzione” , mentre esso è fatto di valori come l'amore, la pace e della giustizia. Il Vescovo ha sottolineato che attraverso il Sacramento dell’Eucarestia, Cristo entra e alimenta il cuore dell’uomo, rendendolo capace di “nutrire il prossimo” con l’amore, la misericordia, la compassione, frutti della grazia di Dio. (PA) (Agenzia Fides 30/11/2015)
Mons. Abram ha sottolineato che a volte si dà una immagine del cristianesimo come “istituzione” , mentre esso è fatto di valori come l'amore, la pace e della giustizia. Il Vescovo ha sottolineato che attraverso il Sacramento dell’Eucarestia, Cristo entra e alimenta il cuore dell’uomo, rendendolo capace di “nutrire il prossimo” con l’amore, la misericordia, la compassione, frutti della grazia di Dio. (PA) (Agenzia Fides 30/11/2015)
ASIA/TERRA SANTA - Inaugurata la “sala polivalente” della parrocchia cattolica di Gaza
Gaza (Agenzia Fides) – Nella parrocchia cattolica di Gaza, i cui locali annessi erano stati danneggiati dai bombardamenti subiti durante l'operazione militare “bordo di protezione”, è stata completata la costruzione di una sala polivalente, che adesso potrà essere utilizzata come spazio attrezzato per venire incontro alle diverse esigenze della comunità locale. La sala, dotata di un grande palco, potrà ospitare spettacoli teatrali, conferenze, incontri, feste di matrimonio ed eventi sociali di ogni tipo. Allo spazio polifunzionale fanno capo anche una sala giochi, una biblioteca, un laboratorio informatico e una palestra.
L'inaugurazione della nuova struttura – riferiscono i media ufficiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme - è avvenuta il 25 novembre, alla presenza dei parrocchiani e di molti operai delle squadre che hanno lavorato al progetto. La costruzione dello spazio sociale è avvenuta anche grazie al sostegno finanziario della Pontifical Mission for Palestine. (GV) (Agenzia Fides 30/11/2015).
L'inaugurazione della nuova struttura – riferiscono i media ufficiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme - è avvenuta il 25 novembre, alla presenza dei parrocchiani e di molti operai delle squadre che hanno lavorato al progetto. La costruzione dello spazio sociale è avvenuta anche grazie al sostegno finanziario della Pontifical Mission for Palestine. (GV) (Agenzia Fides 30/11/2015).
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