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sabato 23 gennaio 2016

Bollettino Fides News del 23 gennaio 2016

EUROPA/SPAGNA - Giornata dell’Infanzia Missionaria: bambini missionari dal cuore generoso
 
Huesca (Agenzia Fides) – “Può un bambino essere missionario?” È la domanda al centro della Giornata nazionale della Santa Infanzia che verrà celebrata in Spagna domani, domenica 24 gennaio.

“Può un bambino essere missionario? “La risposta è chiaramente sì” dice Sua Ecc. Mons. Julian Ruiz Martorell, vescovo di Huesca e Jaca (Spagna), che spiega il significato della giornata e invita a valorizzare le preziose qualità "missionarie" dei bambini, che sono sensibili, hanno grandi cuori, sono generosi e riconoscenti.

Questo per tre ragioni:

Per primo, i bambini hanno una particolare sensibilità alle necessità di altri bambini. Al vedere immagini o fotografie di coloro che hanno la stessa età, che vivono in paesi poveri e non hanno il necessario: affetto, riparo, servizi igienici, acqua, cibo, vestiti, banchi di scuola, libri, quaderni, matite e anche palloni da calcio. Allora domandano le ragioni di tanti squilibri e ingiustizie.

Secondo, i bambini hanno un grande cuore. Un cuore che vede dove c'è bisogno e voglia di agire di conseguenza.

Terzo i bambini hanno uno spirito generoso che si manifesta nella loro disponibilità a condividere. Hanno capacità di rinuncia. Essi hanno una predisposizione a superare i pregiudizi della cultura, razza o religione.

Le raccolte realizzate ogni anno nelle parrocchie e nelle scuole riflettono una capacità di sintonia affettiva ed effettiva con i bambini più vulnerabili.

Grazie alla generosità dei bambini spagnoli, per esempio, nel 2015, con le offerte raccolte nel 2014, sono state possibile realizzare 385 progetti d'educazione, d'evangelizzazione, per la salute e la vita, in 37 paesi. Sono stati raggiunti con questi progetti 245.393 bambini, e la cifra raccolta è stato di 2.733,972.39 euro. Dopo la Germania, i bambini spagnoli sono al secondo luogo nella collaborazione con l'Infanzia Missionaria.
(CE) (Agenzia Fides, 23/01/2016)
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AFRICA/CONGO RD - I Vescovi annullano la marcia del 16 febbraio per evitare possibili manipolazioni politiche
 


Kinshasa (Agenzia Fides)-Il 12 gennaio, in una lettera indirizzata a tutti i vescovi del Paese, la Conferenza Episcopale Nazionale della Repubblica Democratica del Congo (CENCO) ha annunciato di aver deciso di annullare le marce che aveva previsto di organizzare in ogni diocesi, per il "consolidamento della democrazia", il 16 febbraio 2016, giorno anniversario della "marcia dei cristiani" organizzata a Kinshasa nel 1992, per chiedere la riapertura della Conferenza Nazionale Sovrana (CNS), ma repressa nel sangue dal regime del dittatore Mobutu Sese Seko.
Nella lettera, il Presidente della CENCO, il Vescovo di Tshumbe, Mons. Nicolas Djomo, motiva la decisione di annullare la marcia perché “l’iniziativa ha suscitato delle aspettative opposte e sproporzionate. Alcuni vi hanno visto un’azione cittadina a fini politici. Altri hanno organizzato una contro marcia proprio nello stesso giorno e la Santa Sede ha raccomandato fortemente di sospendere le iniziative che possono essere manipolate a fini politici. Consapevoli del rischio di recupero politico della nostra iniziativa e dei possibili scontri tra i manifestanti, ci è sembrato ragionevole annullare questa marcia”.
“Se i vescovi della CENCO hanno ritenuto ragionevole e opportuno annullare la marcia del 16 febbraio, è una decisione degna di rispetto, soprattutto perché è stata presa per evitare un ulteriore versamento di sangue innocente” afferma una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Rete Pace per il Congo. “Tuttavia- aggiunge la nota-sarà necessario continuare a lavorare per l’educazione civica, sociale e politica della popolazione e a esercitare una forma di controllo e di pressione sulle istituzioni della Repubblica: Forze dell’ordine, Autorità locali, provinciali e nazionali (tra cui il Parlamento, il Governo e la Presidenza della Repubblica), nella convinzione che: le libertà di parola, di espressione, di riunione e di manifestazione sono dei diritti umani irrinunciabili e tutelati dalla Costituzione e gli atti che ne conseguono non possono essere considerati, a priori, come atti di sovvertimento dell’ordine pubblico o delle Istituzioni; l’organizzazione reg olare di elezioni democratiche, trasparenti e credibili è un impegno costituzionale, come lo sono la difesa nazionale, la sicurezza delle persone e dei beni, la giustizia, l’amministrazione del territorio nazionale, la prosperità economica del paese e il benessere sociale della popolazione, come affermato dal G7 (il raggruppamento dei partiti dell’opposizione), nella sua dichiarazione del 14 gennaio”. (L.M.) (Agenzia Fides 23/1/2016)
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ASIA/IRAQ - Ankawa come Las Vegas?
 
Erbil (Agenzia Fides) - Nella città di Erbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan iracheno, appare in aumento il processo di degrado che sta riempiendo i sobborghi abitati da cristiani di negozi per la vendita di alcol, discoteche, case da gioco e "locali per massaggi" dove in realtà si pratica la prostituzione. Secondo i dati forniti dal Ministero lalocale er il turismo, nel solo sobborgo di Ankawa, dove si cncentrano i cristiani caldei, siri e assiri, negli ultimi tempi sono stati aperti senza licenza 13 negozi per la vendita di alcol. Un fenomeno che si espande grazie anche alle complicità degli apparati pubblici e alla crisi economica: il volume di affari – anche illegali – realizzati intorno a locali notturni e massaggerie è l'unico che continua a crescere, insieme a quello legato alle armi, nell'economia devastata del Paese. Gli organismi di controllo amministrativo del governatorato di Erbil danno vita a interventi sporadici contro il gioco d'azzardo, la crescita numerica di locali senza licenza e la prostituzione, ma tali iniziative episodiche – fatte soprattutto per acquietare le periodiche lamentele di rappresentanti religiosi musulmani – si rivelano inefficaci a arginare il degrado.
Nei mesi scorsi, (Vedi Fides 10/17/2015) centinaia di cristiani iracheni, residenti a Ankawa, avevano organizzato una manifestazione di protesta contro i fenomeni che rendono ancora più avvilente la vita quotidiana in quell'area della capitale del Kurdistan iracheno dove sono concentrate anche le comunità di rifugiati fuggiti dalla Piana di Ninive davanti all'offensiva dello Stato Isrlamico (Daesh). In quell'occasione, era stata anche consegnata a un rappresentante del governatore di Erbil una lista di richieste concrete rivolte alle locali autorità amministrative, per una soluzione decisa e raqpida delle emergenze che tengono la popolazione di Ankawa in stato di crescente sofferenza. A affollare questi locali malfamati - riferiscono all'Agenzia Fides fonti locali sono anche curdi musulmani provenienti da alte aree di Erbil. Nei loro quartieri non si vende alcol, non ci sono locali notturni, così stanno trasformando Ankawa nella loro 'Las Vegas '. (GV) (Agenzia Fides 23/1/2016).
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AMERICA/HAITI - Rinviato il ballottaggio, violente proteste per strade
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – Ad Haiti il secondo turno delle elezioni presidenziali previsto per domani, domenica 24 gennaio, è stato rinviato a data da destinarsi. Le violenze scoppiate negli ultimi giorni, hanno fatto venir meno le minime condizioni di sicurezza per lo svolgimento del voto.

L'appello della Conferenza Episcopale fatto al governo, alla Commissione Elettorale e ad altri protagonisti coinvolti nelle elezioni, di esercitare la saggezza, l’intuizione e la capacità di dialogo al fine di trovare una soluzione accettabile e sostenibile per il popolo haitiano nel più breve tempo possibile, sembra sia stato ascoltato solo in parte (Vedi Fides 22/01/2016).

Durante tutta la settimana Haiti è stata sconvolta da violenti proteste per chiedere al governo di rinviare il ballottaggio perché l'opposizione ritiene che durante il primo turno, lo scorso 25 ottobre, si siano verificate delle frodi. Inoltre il principale candidato dell’opposizione Jude Celestin, si era ritirato dalla corsa elettorale lasciando solo il candidato in carica, Jovenel Moise. Tutto questo ha creato una situazione incontrollabile nel paese.

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